21 FEB 2010
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 1 ora 56 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 21 febbraio 2010 condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 56 minuti.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.
  • Introduzione

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    La settimana scorsa, nel corso della conversazione settimanale con Massimo Bordin, Marco Pannella ha spiegato perché, se i radicali non ottenessero immediatamente il rientro nella legalità politica ed elettorale della Repubblica italiana, egli dovrebbe chiedere di rinunciare alla cittadinanza italiana e chiedere asilo politico in un altro paese dell'Unione europea. Il documento di venerdì, sottoscritto dai dirigenti della galassia radicale e dai candidati governatori radicali, sullo stato della legalità dell'attuale campagna elettorale
    17:00 Durata: 2 min 27 sec
  • L'idea di chiedere asilo in un paese libero: "Non è un elemento di gestualità. Notoriamente chiedere l'asilo politico è un procedimento giuridico, che secondo norme nazionali ed internazionali comporta una verifica direi 'giurisdizionale', da parte del Paese o dell'Autorità internazionale cui ti rivolgi, della fondatezza dei motivi per i quali tu chiedi l'asilo"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Marco Pannella: "È bene precisare i motivi e le implicazioni di quello che ho detto la scorsa settimana. Nel senso che ho visto che ad esempio su Facebook ci sono persone che dichiarano: 'Allora anch'io chiedo l'asilo politico', etc. Tutto bene, a condizione che si comprenda bene che non è un elemento di gestualità, ma si mette un altro mattone nell'edificazione di un muro che cerchiamo di opporre al degrado della democrazia, della realtà internazionale oltre a quella italiana. Perché la via di chiedere l'asilo politico? Notoriamente chiedere l'asilo politico è un procedimento giuridico, che secondo norme nazionali ed internazionali comporta una verifica direi 'giurisdizionale', da parte del Paese o dell'Autorità internazionale cui ti rivolgi, della fondatezza dei motivi per i quali tu chiedi l'asilo. E allora la richiesta è fatta nel lavoro che continua, che dobbiamo rendere rapidissimo, di costruzione di questa giurisdizione internazionale che è messa un tantino in crisi, in difficoltà, con la posizione che molti Stati hanno rispetto alla Corte penale internazionale. Il nodo è che [] c'è una cascata di atti rilevanti della legalità ma anche della giurisdizione internazionale che ruotano tutti attorno a un problema: i diritti umani sono oggi la nuova legalità transnazionale, internazionale, e il diritto umano include anche i diritti civili, o no? Cioè i diritti politici, alla libertà religiosa e personale, e alla democrazia, costituiscono anche un diritto soggettivo, e anche una condizione oggettiva delle costituzioni democratiche e degli accordi come quello sulla Corte penale internazionale, o no? E' un problema cardine. Se io eccito, come abbiamo fatto su molte cose (le carceri ed altro), un pronunciamento a livello europeo o internazionale, lo faccio ponendo l'emergere di tutti questi fatti in Italia: costituisce o no infrazione ai trattati costituitivi dell'Unione europea, e che costituiscono anche la condizione per la presenza dei singoli stati nell'Ue? Si tratta quindi di un modo per sottoporre a giudizi istituzionali, sovranazionali, i problemi che noi poniamo in Italia, cioè di un regime che nega la sua propria legalità da 60 anni. E' noto che se questo noi otteniamo da questo punto di vista, potrei immaginare che stabiliamo in un certo numero di noi di chiedere asilo politico in 27 diversi Paesi dell'Unione europea, per affrontare 27 occasioni di pronunciamento istituzionale, e anche al di fuori dell'Unione europea, semplicemente in Paesi liberi con i quali condividiamo trattati e convenzioni". "Quindi è un progresso del fronte che apriamo, in modo tale da lavorare non solo per creare quella 'Organizzazione mondiale della e delle democrazie' di cui abbiamo parlato a Tirana. E' indubbio che è opportuno portare la dottrina a ragionare di nuovo su cosa sia democrazia e cosa no". "Questo è il senso di un allargamento strategico, di diritto, attraverso questa iniziativa". "E' un'azione partigiana, militante, in cui c'è anche tutto il fronte esterno e non solo domestico". "Ed è [una battaglia] nonviolenta; invece che lo sbarco in Normandia o a Casablanca, si deve in altri modi arricchire il fronte"
    17:02 Durata: 8 min 37 sec
  • La documentazione radicale per l'illegalità di questa fase pre-elettorale: "Sono tutte violazioni della legalità, in genere per omissione. Dalle affissioni che non ci sono nei comuni, ad altre 'piccole cose' di questo genere". In alcune Regioni la legge elettorale è stata modificata fino a pochi giorni fa. "Sono cose di questo genere, ovvero è la negazione della pubblica amministrazione. Sicché oggi c'è l'impossibilità, in via ordinaria e democratica, di presentarsi. E' un fatto tecnico. I 200 mila autenticatori [che esisterebbero per legge] non sanno nulla, non hanno avuto nessuna indicazione di come possano autenticare"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Da dove nasce questa iniziativa? "Nasce nella decisione, presa a giugno dalle Liste Bonino Pannella, proprio per dire che avremmo continuato quella lotta che era partigiana, per tentare di rendere quelle elezioni che non erano democratiche un pochino più decenti. Ne avemmo la riprova, con un ascolto e una influenza certissima. Se è vero che siamo passati da una previsione di partecipazione al voto che era in media della partecipazione elettorale degli altri Stati - che era il 45 per cento - ad essere tra i primi, con oltre il 65 per cento della partecipazione. Ed è stato in relazione a quella nostra azione - partita dal fatto che solo il 3 per cento degli Italiani era a conoscenza della nostra presenza, e poi la successiva 'moral suasion' del Presidente della Repubblica. E dire, come anche è successo con il nostro piegarci, nel 2008, al ricatto del Pd, nell'occasione in cui non ci potemmo presentare con il nostro simbolo: quell'atto nostro, che per noi fu soffertissimo, oggi ha portato a una situazione nella quale noi ci siamo e adesso quella politica del Loft è scomparsa". "Bersani di suo è un'altra sensibilità politica. Quindi questa cosa di oggi nasce anche dall'iniziativa di Emma, esposta in primo piano, che ha posto il problema". Tanto che "ieri lo ha ripetuto in modo simpatico anche Bersani: 'Emma non è una di noi. È candidata di un diverso partito e siamo uniti dal tentativo di creare un buongoverno per questa Regione'". "La banalità del male ritorna", anche nella gestione che ha portato alla attuale situazione della democrazia italiana alla vigilia delle elezioni. "Quanto alla nostra documentazione, io chiedo che questi nostri argomenti vengano onorati da un dibattito. Sono gravissimi. Sono puntualissimi. Sono tutte violazioni della legalità, in genere per omissione. Dalle affissioni che non ci sono nei comuni, ad altre 'piccole cose' di questo genere. In alcune Regioni, tutt'ora, non si potevano avere i moduli delle firme perché non c'erano i moduli con il numero di candidati, che era stato fissato solo tre giorni prima con la nuova legge elettorale. Sono cose di questo genere, ovvero è la negazione della pubblica amministrazione. E quindi nessun annuncio nemmeno pubblicitario della Presidenza del Consiglio, etc. Sicché oggi c'è l'impossibilità, in via ordinaria e democratica, di presentarsi. E' un fatto tecnico. Tanto che noi 10 anni fa potevamo raccogliere 14 milioni di firme, mentre adesso i cittadini se vedono un nostro tavolo non sanno nemmeno per cosa sia. I 200 mila autenticatori [che esisterebbero per legge] non sanno nulla, non hanno avuto nessuna indicazione di come possano autenticare, quindi siamo in una situazione nella quale è scomparsa l'applicazione di tutte le norme esistenti". "Dinnanzi al degrado della democrazia è venuta fuori questa nuova iniziativa del Partito radicale transnazionale. Perché chiedere l'asilo politico lo potranno fare anche magari dei Bulgari, alla luce dell'esperienza nostra". L'eventualità che passi l'idea per cui "i diritti umani sono anche diritti civili e politici". In questa settimana, quali reazioni ci sono state a livello di Pd - principale sostenitore della candidatura Bonino - vuoi a livello più largo, di elettorato? "Delle eco ci sono state. Addirittura a Sanremo Bersani ha avuto modo di dire che 'i Radicali pongono problemi ben fondati'. Veltroni addirittura mi pare sia andato al di là, visto che ieri sono venuti fuori anche i documenti, e lui ha detto che sono fondati. Adesso vediamo, ma resta il fatto che anche Emma è determinatissima - lo ha detto e confermato nelle nostre riunioni - a sostenere anche con la nonviolenza questa fase e questo obiettivo di legalità, e quindi diventa urgente precisare gli obiettivi"
    17:11 Durata: 12 min 11 sec
  • "Questo insieme di regole disattese, di impossibilità di attività e condizioni pre-elettorali, fin dove e in che modo possono essere accettate? Tutto qui, il problema è posto. Cioè io non voglio alzare bandiere bianche, ma quella democratica sì, la voglio alzare. Perché se la bandiera di parte, alzata, in ipotesi serve per mantenere nel fango la bandiera democratica e istituzionale, allora dei problemi si pongono"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Gli "straordinari successi" di Rita Bernardini, al diciannovesimo giorno di sciopero della fame, sia sulla giustizia che sulla supervisione delle spese del Parlamento. La legalità del Parlamento in Italia: "Il Parlamento che ad esempio non riuniva la Commissione di Vigilanza che era invece questione obbligata. E la giustizia è stata subito pronta a dire che si trattava di 'interna corporis'". "E siamo entrati adesso nel vivo della situazione, con l'illegalità che domina. Per questo vorrei che il presidente della Rai - illustre personaggio, io ricordo che lui fu nominato da Craxi alla seconda rete, fu direttore della seconda rete, quando immediatamente la seconda rete da socialista divenne comunista, ed iniziò la serie dei membri della Rai che divenivano parlamentari subito - vorrei con lui, presidente diciamo della corrente di Repubblica, colto e democratico, guardare queste 7 cartelle nostre e discuterne. Così come vorrei che Zavoli, che sta facendo grandissimi seminari, facesse un seminario su questi sette fogli, su 10 'cosettine' che hanno distrutto ogni possibilità di una fase pre-elettorale democratica".I dati sul trattamento di tutti i partiti, e dei radicali, da parte di 'trasmissioni di approfondimento' e Tg nazionali negli ultimi mesi. "Questo insieme di regole disattese, di impossibilità di attività e condizioni pre-elettorali, fin dove e in che modo possono essere accettate? Tutto qui, il problema è posto. Cioè io non voglio alzare bandiere bianche, ma quella democratica sì, la voglio alzare. Perché se la bandiera di parte, alzata, in ipotesi serve per mantenere nel fango la bandiera democratica e istituzionale, allora dei problemi si pongono". Perché la bandiera della democrazia è nel fango: "Negli ultimi sette mesi c'è stato un deterioramento tanto più spaventoso che è 'Eichmanniano', fatto tutto di 'distrazioni'. Il ministero ha avuto una distruzione e non ha comunicato alla Rai; quindi la Rai non ha potuto fare altre cose". "Nessuno sa che in Italia oggi, praticamente tutt'ora, ci sono delle leggi elettorali che stanno cambiando. Una è cambiata avant'ieri. Ma c'è una raccomandazione del Consiglio d'Europa che sostiene che la legge elettorale può mutare al massimo un anno prima delle consultazioni. Qui invece ancora fino a due giorni fa non c'erano i moduli per raccogliere le liste, perché non si sapeva quanti deputati dovessero essere in lista. Una situazione in cui, guarda caso, tutti possono non raccogliere le firme tranne noi. E allora stiamo attenti alla vecchia filastrocca: una mattina sono venuti a casa di quello che era bruno, una mattina a casa di quello biondo, e poi sono arrivati una mattina a casa mia"
    17:23 Durata: 16 min 21 sec
  • La denuncia radicale è ormai decennale, come nel caso dei referendum: "I referendum non si sono più potuti fare; mano a mano, diventa impossibile fare le cose più ovvie e che dappertutto si farebbero". "Noi già nel '72 mi pare che bruciammo i certificati elettorali. Dopodiché quegli anni 70 risentirono delle nostre campagne sui diritti civili; sino al 1976 l'Italia era rivoluzionata: divorzio, aborto, legge sui manicomi, etc."

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La denuncia radicale è ormai decennale, come nel caso dei referendum: "I referendum non si sono più potuti fare; mano a mano, diventa impossibile fare le cose più ovvie e che dappertutto si farebbero". "Noi già nel '72 mi pare che bruciammo i certificati elettorali. Dopodiché quegli anni 70 risentirono delle nostre campagne sui diritti civili; sino al 1976 l'Italia era rivoluzionata: divorzio, aborto, legge sui manicomi, etc.". "Gli anni Settanta partono con quella nostra intuizione, emblema, e arriviamo al '76-'77 in cui l'Italia stava per votare l'abrogazione del Concordato. E a quel punto sono iniziati i colpi di Stato, le leggi Reale, le leggi Cossiga, che oggi continuano. E' il regime che ha prodotto Berlusconi e produce il peggio". "E' molto peggio rispetto al fascismo. Basta dirlo agli antropologi, nemmeno ai politici". "Sono tre generazioni, non una, e quindi i disastri sono intimi. Agiscono anche sull'antropologia". "Il problema è come si difende e si tiene ben chiara la bandiera democratica e come no. Noi, come noto, siamo estremamente attenti a restare liberi di decidere, liberi da pregiudizi e previsioni. Adesso per esempio c'è una fase di nonviolenza molto dura che è preannunciata, perché Emma è convinta che si debba passare a questo, e quindi cerchiamo di comprendere bene come questa responsabilità la affrontiamo, con quali obiettivi e prospettive". Cosa pensa Pannella degli obiettivi? "Questa sera Emma fa un giro 'terrorizzante' a Rieti, eppure alle 19 e 30, con grandi difficoltà, facciamo una riunione molto faticosa per continuare a riflettere su quello che si pensa. Stasera lo vediamo". "Non voglio pregiudicare quello che mi viene in mente mentre ne parliamo e sentiamo le varie ipotesi, informazioni di queste ore. Questa è la drammaticità di un partito che è libero e che ha la responsabilità di potere continuamente decidere le cose più strane, solo apparentemente perché c'è un percorso di fondo molto chiaro". La reazione di sabato sui giornali al comunicato dei radicali. "Ieri mattina c'era stato solo un comunicato perché i documenti li abbiamo dati dopo le 23 e ai giornali non sono serviti. Ma il comunicato già conteneva l'essenziale, e non mi pare ci sia stata grande informazione. Nicola La Torre, e questi comunisti da 40 anni, ha detto: 'I radicali continueranno a fare la loro sceneggiata'. È il vecchio riflesso comunista nei confronti dei liberali, di sufficienza. Ma a parte il Riformista che in genere dice tutto e il contrario di tutto". L'atteggiamento del resto della stampa. L'operare del "partito Rai". Il Festival di Sanremo e i programmi di Maria De Filippi
    17:39 Durata: 28 min 5 sec
  • Lo stato dell'informazione di regime: "Soprattutto, si può discutere con qualcuno della Rai di come mezzo miliardo di ascolti sia stato massicciamente indirizzato, e come questi vogliano che anche nell'ultimo mese i 'registi liberi' della politica siano i signori di Ballarò e Annozero? Siamo a un livello di scatenata assenza di rispetto dell'abc democratico".

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La citazione "di un tale Bottai" in apertura del documento "La peste italiana". La campagna elettorale ufficiale si avvicina. La questione dei sondaggi. "Francamente la questione sondaggi ad oggi non mi preoccupa. A me mi occupa una cosa diversa: è materialmente possibile concorrere in queste elezioni? Esiste un momento nel quale si rischia di passare dalla tattica 'entrista' alla fatale complicità con l'occupante? Noi che abbiamo usato come monito la 'stella gialla' sette mesi fa, c'è stata una precipitazione nel peggio da sette mesi fa, che ha reso irreparabile quanto già allora documentavamo? Soprattutto, si può discutere con qualcuno della Rai di come mezzo miliardo di ascolti sia stato massicciamente indirizzato, e come questi vogliano che anche nell'ultimo mese i 'registi liberi' della politica siano i signori di Ballarò e Annozero? Siamo a un livello di scatenata assenza di rispetto dell'abc democratico". "Noi abbiamo due trasmissioni che fanno 4,5-5 milioni di telespettatori, che hanno un dogma: forniscono ascoltatori al massimo alla destra e non alla sinistra, e scelgono l'opposizione come prima sceglievano Rifondazione contro di noi; eppure nessuno mostra un po' di stupore sulle cifre che diamo? Cioè non un ascoltatore che abbia potuto ascoltare, su quasi 500 milioni di ascoltatori, un secondo radicale. Mentre ci sono stati 6 milioni di ascoltatori per il Partito di Rutelli che non è stato nemmeno costituito formalmente, e due-tre milioni per Vendola. Poi una presenza massiccia del grande oppositore Tonino. E' tollerabile che si faccia l'attacco alla roba Beltrandi, quando poi si tratta di consentire ascolti dello stesso numero a dei 'faccia a faccia' politici? Con la constatazione che in tutto il mondo sono riusciti a mettere le tribune politiche, ascoltatissime in tutto il mondo, in angolini da 200-400 mila ascoltatori". "Noi volevamo avere un mese nel quale si offrisse a quattro-cinque milioni di persone una cosa all'americana, per lo scontro politico. Loro invece vogliono mantenere 300-400 mila persone per lo scontro politico e poi avere queste cose". "Adesso litigano un po' Marco Travaglio e Santoro. Sarà vero o no, che squallore però anche quello. Ci sarà un motivo se nei nostri confronti da 15 anni si comportano in stile Anni Trenta? Perché loro assicurano questa funzione anche alla destra, che ne è contentissima visto che noi possiamo togliere consensi anche a loro". La parabola discendente di Beppe Grillo. "Quello con cui noi facciamo i conti è lo sfascio che ci fa paura e che da 30 anni cerchiamo di evitare, contrapponendo posizioni diverse"
    18:07 Durata: 11 min 43 sec
  • "Io credo che esista la possibilità di puntare sul Pd dopo le elezioni, nel senso che può venire al pettine se in Italia può crearsi una grande opposizione democratico-liberale-radicale come rappresentanza appunto del Pd, o invece se il Pd continuerà ad essere quella 'bestialità culturale' che è propria della cultura dei Franceschini, dei Castagnetti e degli altri, secondo cui un 'partito grande' dev'essere di proporre le 'sintesi'"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il nervosismo interno al centro-destra nell'ultima settimana: "Direi che - come dire - lo charme di Berlusconi prima o poi scoppia, ma non mi pare essere questo il momento. Potrà avere una leggera flessione o meno, ma se passa l'assalto di regime, con una Rai Tv che è omogenea a Berlusconi perché Berlusconi è il prodotto di loro". Il tentato accordo del Pd con il Pdl sulla questione della regolamentazione della Rai in campagna elettorale. "Io credo che esista la possibilità di puntare sul Pd dopo le elezioni, nel senso che può venire al pettine se in Italia può crearsi una grande opposizione democratico-liberale-radicale come rappresentanza appunto del Pd, o invece se il Pd continuerà ad essere quella 'bestialità culturale' che è propria della cultura dei Franceschini, dei Castagnetti e degli altri, secondo cui un 'partito grande' dev'essere di proporre le 'sintesi'. Non la propria visione, ma di proporre già al proprio interno l'esito dello scontro democratico istituzionale; [in quest'ottica] parti con le proposte di sintesi, facendo l'economia della democrazia che è procedura di dibattito"."Per noi radicali il termine 'governare' ci fa ricordare il fatto che in Toscana la massaia governa la casa. È il governo della cucina, della casa, della famiglia. E oggi risentivo Bersani, che è uno che ti parla con competenza vera ed arguzia, e devo dire saggezza, della parte economica del governo. Ma è uno che si ricorda anche che bisogna governare e rimettere in ordine la camera da letto. Nelle sue parole c'è molto buon senso, che non è sempre senso comune". "E molla la 'sintesi' e le cose ideologiche di questi altri. Quantomeno, in questo, è un procedimento abbastanza laico ed empirico. Allora mi fa venire voglia di occuparmi del Pd"
    18:19 Durata: 9 min 33 sec
  • Una citazione dai diari di Giuseppe Bottai: "Impressionante che lo dicesse nel maggio 1945: il fascismo non può che ricostituirsi, seppure pluralista e non mussoliniano, ed essere 'antifascista'". "Il Partito d'Azione aveva intuito che questo era il pericolo"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La frase di Giuseppe Bottai citata ne 'La peste italiana' risale al 28 maggio 1945 ed è questa: "Il ritorno attuale ai partiti è una reazione momentanea, giustificabilissima. Si tratta di una rinascenza provvisoria che dal suo stesso impulso interiore sarà condotta a processo unitario. Codesto processo sarà qualificato 'antifascismo'. E' evidente, rovesciato il fascismo, non si può parlare che di anti-fascismo. A poiché nella sua degenerazione personalista Mussolini aveva finito per realizzare un fascismo tutto poggiato sulla sua testa e non sul corpo sociale, è chiaro che rovesciandolo lo si rimette in sesto'. Passando da Mussolini alla gestione collettiva cioè. Diceva che saremmo passati a un sistema di partiti che non sarebbe potuto non essere chiamato antifascista". "Era la sua interpretazione, quella per cui Bottai aveva fatto nascere tutta la classe dirigente di gran parte dei giovani comunisti". "Impressionante che lo dicesse nel maggio 1945: il fascismo non può che ricostituirsi, seppure pluralista e non mussoliniano, ed essere 'antifascista'". "Il Partito d'Azione aveva intuito che questo era il pericolo". "Bottai prevede esattamente quello che accade"
    18:28 Durata: 5 min 13 sec
  • I radicali e le principali situazioni regionali

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La situazione dei radicali in alcune sfide regionali. "Il fatto è nazionale; noi, dappertutto, tranne in Piemonte, ovunque abbiamo potuto andare da soli ci siamo andati. In Campania invece no, come noto; c'era il veto sul leader ex comunista non bassoliniano, e abbiamo ritenuto che occorresse in quella Regione sostenerlo, e dopo 48 ore c'è stato lo scandalo un po' drammatico, per il quale Di Pietro ha fatto la stessa scelta. Lo abbiamo fatto anche con Callipo in Calabria; ma quella di Callipo è una forza indipendente, un po' come la nostra, cui ci siamo collegati. Stesso processo in Veneto con Bortolussi. Con il Pd siamo solo a Roma e Torino. C'è poi la follia ligure: spero davvero che Burlando la perda, perché ha voluto perderla". "Ovunque possibile si continua a giocare la carta democratica. A questo punto è chiaro che Emma deve fare i conti con tutti quanti che dicono solo e sempre 'la Bonino, la Bonino, la Bonino', per toglierle spesso ogni suo connotato che davvero importa a lei, quello della sua storia di leadership radicale. Che immagino sia anche nauseante continuare a sentire 'quanto è brava, quanto è bella', a condizione che si dimentichino le sue idee. Abbiamo dimostrato che le candidature a Milano e anche in Liguria; la maggior parte degli elettori lombardi ha candidata Emma anche in Lombardia. A Milano, a Bergamo e a Brescia. Non lo sa nessun lombardo. I mezzi non ci sono, non parliamo del Corriere della sera ed altro. La campagna in Lombardia è una campagna di regime, senza opposizione efficace, vera. Vediamo quello che cosa può venire fuori, perché si vota il 27 e 28 marzo. Bisogna vedere cosa succede, cosa si fa prima; di tutto questo bisogna urgentemente scegliere la nostra libertà per decidere le mosse anche che sono più convenienti nella battaglia di lungo termine che conduciamo". La candidatura di Marco Perduca nelle Marche e la sua possibilità di attrarre un voto di scontento anche da parte dell'elettorato dipietrista: "Se ci fosse libertà elettorale. Agli elettori marchigiani questo può arrivare solo come è arrivato nelle elezioni europee da due o tre trasmissioni nazionali che quasi traumaticamente hanno fatto conoscere la situazione. Altrimenti Tg3 e cose locali sono annullate in gran parte dalla informazione dei Tg nazionali. Come è già successo per le elezioni regionali in Sardegna". La situazione in Calabria
    18:34 Durata: 10 min 11 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Il 24 sarò di nuovo alla sinagoga di Firenze per rilanciare - mi è stato chiesto - quello che abbiamo fatto in quel luogo. Credo che sarà di qualche interesse. Tra l'altro sono contentissimo che Targia abbia informato che si apre una esposizione dopodomani su De Andrè". Gli appuntamenti a Londra per l'iniziativa transnazionale; la riunione di domenica sera alla sede di Torre Argentina. "Proprio perché c'è la banalità del male, chiedo a chiunque ci ascolta: in tutti i siti ci sono 7-8 pagine di nostra documentazione; andate a leggerle; se non leggete non potete giudicare, e quindi non potete agire né contro né a favore nostro. Perché l'elemento del conoscere per deliberare. In questo caso la situazione la si conosce solo se di discute, non solo si legge, la documentazione che noi proponiamo. Altrimenti non si sta per cosa si sta lottando"
    18:44 Durata: 12 min 32 sec