Presentazione del libro di Luciano Ghelfi "Sfollati, una storia italiana"

Pati Una storia italiana
Con l'autore a parlarne oggi
Come vedete abbiamo ospiti di riguardo che ringraziamo per la loro presenza
Monsignor Rino Fisichella che oltre ad essere cappellano della Camera e anche Presidente della Pontificia Accademia per la vita
Pierluigi Castagnetti del Partito Democratico e Maurizio Lupi vicepresidente della Camera del PdL entrambi autorevoli esponenti del mondo cattolico in politica
Prima di cedere loro la parola permettete vi
Permettetemi però una breve introduzione per inquadrare il libro del quale parleremo
Questo libro racconta una storia vera
Racconta le peripezie di una famiglia numerosa padre madre e sette figli attraverso l'Italia sconquassi data dalla guerra
E la vicenda di un ferroviere dei suoi cari che dopo l'otto settembre per sfuggire alle bombe che era Stella menti dei tedeschi
Dalla cittadina Pontina di Scauri nel basso Lazio
Si rifugiano prima in montagna
E poi vengono condotti come profughi e sfollati su un carro bestiame fino a Mantova e da lì
In condizioni di disagio terribili insieme con centinaia di altre famiglie vengono trasferiti nel vicino paese di Bozzolo
Dove pian piano tra alti e bassi drammatici ritroveranno un tetto un lavoro la normalità
Tanto che poi in quel luogo del quale non avevano sentito parlare mai prima metteranno radici e da lì non si muoveranno più
Questa storia è uno spaccato dell'Italia durante i due anni più drammatici della guerra
Viene raccontata dall'autore attraverso i ricordi di chi partecipo davvero a quello di SEA una bambina che allora aveva dodici anni e che oggi è la madre di Luciano Ghelfi la signora Milena oggi qui presente che salutiamo
Monsignor Fisichella una delle figure centrali di questo libro è don Primo Mazzolari l'arciprete di Bozzolo il Paese dove gli sfollati laceri e infreddoliti arrivarono
Mazzolari accoglie le famiglie dei profughi
Provvede a sfamare le ha vestirla e si preoccupa del loro stato di salute fornisce ragazzi libri per studiare insomma e il centro motore dell'asta solidarietà in
In quella zona
E lo è in modo talmente eclatante che viene arrestato dai repubblichini
E poi costretto alla clandestinità fino al termine della guerra lei che è di quelle parti e che anche studiato l'opera di Mazzolari lo riconosce in questo ritratto tracciato da Luciano Ghelfi
Innanzitutto prima di rispondere alla domanda vorrei congratularmi con l'autore
Congratularmi perché e un libro che si legge con
Grande simpatia
Simpatia perché sì nota immediatamente come
Sia il tentativo di voler mantenere viva la memoria
E credo che questo sia un tratto qualificante
In un periodo come il nostro soprattutto
In cui l'oblio tende a fare da padrone
è una situazione di frammentarietà e di debolezza della cultura
Che ci sia qualche tentativo per mantenere viva la memoria delle proprie origini la memoria della propria famiglia
E credo che sia un tentativo da guardare non solo benevolmente ma anche con
Uno sguardo formativo
Cioè
Abituare a comprendere che il senso di appartenenza a una famiglia ha una cultura una tradizione ha un suo valore oggettivo
E senza questa capacità di poter trasmettere questi ricordi questa memoria difficilmente potrà esserci un futuro significativo
Credo che questo emerga immediatamente dalle pagine di Ghelfi e quindi io ho letto con molto piacere
Questa storia è vero è una storia italiana che ha una sua profondo attualità
Perché di fatto è una storia che
Parola di solidarietà
Parla di una solidarietà di anche se in un primo momento come è uno dei tratti tipici molte volte del nord di guardare un attimino chi viene dal sud
Almeno un tempo con un po'di
Di distacco con un po'di sospetto lo si nota quando
Il protagonista il nonno va dal capostazione di Bozzolo dice Emma
Sì ma se poi se proprio tu e poi insomma e poi con l'espressione venne riportata quindici ter un
Noi invece a Codogno che è un Paese in o dove sono nato io venticinque chilometri da Cremona diciamo i terroni ma per dl formule dialettali che indicano qualche cosa certo ho letto questo testo
Anche con grande simpatia perché l'autore bravo anche nel descrivere
Nel descrivere quello che
Fosse certamente qui a Roma non non riusciamo a comprendere ma di non riuscire a capire il freddo di quegli anni
Che cosa sono le medie in quella zona della Val Padana
Una nebbia di cui
Qualche mio amico mi mi guarda
Stralunato quando io dico che ho un po'di nostalgica
Di quei venne Dionisi per le quali uno si avvolgeva nella sciarpa nel cappotto ma non si vedeva da da qui a lì ma questa è l'aria l'aria della Padana
Così però come devo anche aggiungere subito con quel mattone cremonese che per noi dice molto perché è un mattone molto vivo con il quale vengono fatte le nostre chiese soprattutto e i nostri monumenti
Ma giustamente qui mi si dice di no voglio dire un'ultima espressione riguardo a questa dimensione della memoria perché me l'ero appuntata
Perché io sono anche una sacerdote su un vescovo quindi il riferimento in qualche modo la Sacra Scrittura mie
Comune è obbligatorio ma
Una delle primissime professioni di fede che ne troviamo nell'Antico Testamento nel dico del debutto economico il quinto libro della DDA troviamo scritto proprio questo
Quando c'è la celebrazione della Pasqua il bambino più piccolo della famiglia rivolge la domanda al patria famiglia sia il più grande divise ma perché facciamo queste cose
Ecco
Io leggendo questo testo ho avuto immediatamente intuitivamente il bambino piccolo che chiede ma
Perché facciamo da dove veniamo chi siamo
E il padre che risponde
Mio padre era una mail recante eravamo schiavi in Egitto ma Dio ci ha liberato con mano Fortebraccio potente ecco in qualche modo ritroviamo come la storia
Come si può vedere possono passare da quel testo sono passati circa quattromila anni ma la storia
Ha bisogno di una trasmissione viva di alcuni valori particolari e vengo subito allora la domanda che mi è stata fatta
Certamente qui emerge anche dalle poche battute penso benvenuti ben arrivati a Bozzolo dice il prete io sono don Primo l'arciprete di questo Paese
E via dicendo e qui c'è un
Un un contatto c'è l'autopresentazione di don Primo Mazzolari che non ma tutti forse dice realmente qualche cosa di particolare scambiando qualche parola con la signora
Verificandone i suoi occhi e nelle sue parole l'entusiasmo per don Primo Mazzolari si può anche capire però prima Mazzolari è stato un sacerdote
Controverso evidentemente prima del Consiglio non possiamo dimenticare che qui siamo negli anni negli anni quaranta Mazzolari nuove essenzialmente nel cinquantanove
E nel cinquantanove nel giugno del cinquantanove aprire aprile del del esatto nell'aprile del
Del cinquantanove
Semmai giustamente giustamente per cinquantanove giusto al momento giusto
Stavo per fare una battuta ma non posso perché l'onorevole Lupi che abituato interrompermi quando io parlo purtroppo anche in chiesa lo fa a casa mia
E quindi adesso devo stare molto attento solo che lo fa anche in casa mia cioè quando io sono in chiesa
Questo dimostra che siamo amici con sia con non europea con Castagnetti ma
E mi fa perdere il filo apposta fa apposta
Devo dire che sono anni in cui ancora non si parla di alcune tematiche come noi oggi siamo abituati
Si pensi che Mazzolari scrive un libro dal titolo il compagno Gesù
Cristo quindi cioè quella di
Negli anni Quaranta scrivere una il compagno iscrivere che
Da una persona che e viene riconosciuto come uno dei partigiani scritto da una persona che a lottato il fascismo scrive da una scritta da una persona che evidentemente ha dovuto rimanere
Per lungo tempo in clandestinità perderemo edili facevano fare anche lui una brutta fine
Quindi
Sono situazioni per cui Mazzolari viene visto soprattutto qui a Roma con un certo sospetto perché
E perché Mazzolari è colui che parla apertis verbis della non possibilità di accettare il concetto di guerra giusta
Mazzolari e quello che pone in primo piano davanti a queste questioni il tema della
Coscienza della libertà di coscienza
è un Mazzolari che vuole essenzialmente una formazione anche una cultura
In mezzo in mezzo al porre è un Mazzolari
Che scrive
I lontani cioè la necessità di andare a riconoscere quelli che non fanno parte della Chiesa ma siamo sempre negli anni quaranta ma è anche un Mazzolari che viene visto appunto per le sue frequentazioni
Con Milani scrive nella chiamiamola rivista che lui fondate esso scrive
Don don Milani scrive su adesso sono
Contatti che lui ha con non Ernesto Balducci non di media o questo nome forse non dice molto ma crea un membro della Congregazione per la dottrina della fede dice pare che insomma quindi sono situazioni di sacerdoti
Primo Mazzolari in modo particolare
Che hanno anticipato di decenni quello che il Concilio avrebbe poi sottoscritto
Il mio primo incontro con Mazzolari non di persona lo ha avuto
Sentendo una sua registrazione
Che mi colpì parecchio ed è
Non sto fratello Giunta io conosco Mazzolari innanzitutto il mio primo impatto con Mazzolari nostro fratello cioè un'ora
Temi vorrei chiedervi io avrei chiede di avere anche la pazienza di farvi ascoltare però alcune di queste battute per dire
La capacità comunicativa di quest'uomo
Per dire l'intelligenza profonda di questo sacerdote e per dire anche la grande cultura che animava ma il profondo senso pastorale di accoglienza di quest'uomo
C'è un nome vuole fare che torna tanto nella preghiera della messa
Questa è un'omelia del giovedì Santo del mille novecentocinquantotto imprenditori partiamo dall'industria un nome che fa spavento oggi comunque il nome di Giuda il traditore
Proprio la Giunta che cosa gli sia passato nell'anima io non lo so su questo è uno dei personaggi più misteriosi che noi troviamo nella passione del Signore faccia non cercherò neanche di spiegarvelo
Mi accontento di domandarmi un po'di pietà per il nostro povero fratello Giuda
Non vergognatevi di assumere questa fratellanza io non me ne vergogno di oggi perché so quante volte ho tradito il signore e credo che nessuno di voi debba vergognarsi di duri
E chiamandolo fratello noi siamo nel linguaggio del Signore persona sottoposta quando ho ricevuto il bacio del tradimento nel jazz emani il signore gli ha risposto con quelle parole che non dobbiamo dimenticare amico
Con un bacio tradisce il figlio dell'uomo
Amico
Questa parola che vi dice l'infinita tenerezza della carità del Signore
Mi fa anche capire perché io l'ho chiamato in questo momento fratello vediamo che c'è tanto di qualcheduno però deve aver aiutato Giuda addiventa e il traditore svolgimento di troppa c'è una parola del Vangelo che non spiega il mistero del mare di Giuda ma che ce lo mette davanti in un modo impressionante
Satana lo ha occupato e via dicendo non vi voglio leggere tutto il testo ma vi assicuro che di una grande grande umanità soprattutto quando alla fine
Un corteo che certamente pare che non faccia onore al figliolo di Dio come qualcuno concepisce ma che una grandezza della sua misericordia
Questo prete aveva veramente imparato che cosa volesse dire misericordia io foglio e quindi aveva dato testimonianza di questo ma i primi che si sono accorti della grandezza di Mazzolari
Furono certamente due papi
Uno fu l'allora cardinale Montini premetto quando nel mille novecentocinquantasette allora cardinale di Milano chiamano
Prima Primo Mazzolari a cui era stato proibito da Roma di doveva predicare al di fuori della sua parrocchia stiamo inizia lo chiamo a praticare la missione a Milano
E il secondo fu qualche mese prima della sua morte nel febbraio non ricevette in Vaticano fu Giovanni ventesimo terzo
Se da una parte voglio concludere il mio
Intervento con un altro testo di Mazzolari tradire
La sua capacità di scrittore anche
Ma quanto fosse un acuto osservatore perché questo testo lo potremmo tranquillamente leggere oggi e io vi assicurò che mi sono di nuovo commosso realmente commosso
Nel dover leggere queste questo scritto
Del mille novecentocinquantotto uno scritto che ha il titolo saluto al Papa che viene
Si capisce che sta parlando di Giovanni ventesimo terzo Patta Roncalli appena eletto Papa che dice così
Non so il tuo nome di ieri
Non è quello di domani
Il nome che ci ha dato la tua mamma il nome che tu stesso dovrà i dati in quell'attimo non breve di sbalordito mentre di umiliazione che seguirà la tua accettazione
Il nome destinato a portare nella storia come nella vita il grosso fardello delle tue responsabilità di uomo in funzione un trauma
Non conosco il tuo molto non oso sceglierlo tra le cinquantadue immagini che dalle pagine dei giornali sembrano quasi inattesa della condanna capitale più che dello nuove supremo
Come non mi riguarda il tuo nome di ieri così non mi importa il tuo volto
Le parole comuni come i comuni sentimenti di preferenza o di simpatia non hanno più senso per uno che ha finito di avere un suo cuore un suo pensiero una sua strada
Per addivenire il cuore il pensiero e la strada della Chiesa
Ognuno si darà la faccia che vuole
La radio non avrà ancora finito di annunciare al mondo il tuo nome di ieri e di domani che milioni di uomini che avranno già ricostruito la loro immagine imprestato un disegno catalogato con questi piuttosto che con quelli
Il tuo passato vera fugato perseguite acquisito da tutti dagli episodi più futili dei gesti più comuni dalle parole più insignificanti dagli iscritti dei gesti
Sì tra l'oroscopo o il materiale per ricomporre su misura di ognuno la tua figura
Mentre tu non sei più del tuo passato se è uscito per sempre dalla tua parentela dalla tua tribù dalla tua nazione
Non hai ancora parlato e già le cancellerie di tutti i Paesi hanno preso posizione nei suoi riguardi nei titolo nell'animo di pastore NAU tutta questo era
Quanto
Il le profezie di ma la Kia dicevano di Giovanni ventesimo terzo ti salverà dall'essere coinvolto può malgrado nei loro disegni
Due Vangeli con sarà il tuo pensiero e più staccato il tuo animo Doinita resta competizione più alieno dei compromessi più sgombro da ogni misura di domicilio più spirituale tuo richiamo più paterne ed accorata la tua parola
E ben più duramente verrai giudicato dagli stessi che invocano un papà unicamente spirituale
Nulla di più fastidioso nulla di più sconcertante nulla di più discriminante nei riguardi dei nostri poveri pensieri che un pensiero unicamente rivolto verso l'eterno
Un uomo non vestito alla maniera degli uomini e inafferrabile un uomo che non conosce gli interessi terreni che non ha nulla da difendere sul piano dell'effimero che vuole soltanto un po'dicendo
Su questa povera terra i giornali che non sanno ancora nulla ditte tengono in redazione già pronte cartelle su cartelle per il numero straordinario
Come avviene di certi panegirici basse a cambiare o aggiungere il nome
Chi potrà fissare lo smarrimento del tuo occhio
Facce nuove facce forestiere chi guardi attorno anche se sono se qui osé perfino l'uomo di fiducia che t'ha seguito in conclave non ti sorride più
Anche lì e come oppresso e allontanato dalla tua nuova dignità che gli impedisce di poterti accostare come prima
Nell'istante chi cerchi anche il cuore perdonarlo
Ma te l'hanno occupato
è già per il mondo ovunque è un'anima
Tutti chi hanno derubato tu sei il derubato
Vengono a prendere commiato perché tu solo resti coloro che ti hanno designato al potere senza comunicarcelo
Toni vorresti abbracciare non per ringraziarli ma per fatti perdonare di avere accolto la loro designazione per implorare l'aiuto della loro fatalità non lo puoi perché il cerimoniale te lo vieta
Il cerimoniale
E tu resti con il tuo desiderio
Adesso sei solo
Finalmente solo
La solitudine che può aiutare a portare questo deserto
Tacciono le campane la piazza Thatcher omaggio
Finalmente sei solo nelle Camere solo con la tua anima che si affaccia sul domani divenuto dovere responsabilità davanti secoli davanti al mondo davanti alla chiesa davanti a Dio
Se custode di una fede di una speranza di una carità più grande doni più grande anima più vasta di ogni pensiero crucialità di ogni volontà
Qui in questo momento come chi vede il mio cuore non sei che un uomo un uomo in preghiera un questo quante un naufrago in cerca di scampo
Hai bisogno di Dio avresti bisogno anche della tua mamma tu non lo dici ma io lo so lo stesso di una carezza sulla tua affronterà ER sa
Voglio chiamarlo aperte e per me
Non posso vederti così solo così sperduto in questo palazzo che ci appartiene come apparteneva agire sull'orto degli ulivi
Sono gli ultimi anni della tua vita
Ognuno
Ha il diritto di passarli in pace
Voglio che qualcuno ti sia vicino qualcuno che anni come uomo come amico come fratello come figlio
Questo era don Primo Mazzolari un uomo di una grande umanità ma anche di una profonda l'intelligenza lungimiranza ettaro eresia cioè di una grande chiarezza
Non aveva timore di scrivere quello che realmente pensata ecco io credo ed è l'augurio che faccio a Luciano Ghelfi che questo suo libro nel mantenere viva la memoria della sua famiglia
Abbia aiutato a mantenere viva anche la memoria di un prete a cui certamente l'Italia deve molto grazie
A questo proposito onorevole Castagnetti del proprio lo scorso anno alla Camera fu organizzato un convegno per ricordare don Mazzolari a cinquant'anni dalla morte
Il Presidente Fini in quella circostanza cito una frase di Mazzolari che qui leggo testualmente
Di fronte alle grandi correnti moderne il cristiano alla scelta tra due attitudini una negativa che consiste nell'escludere nel combattere nell'avversare
L'altra positiva che consiste nell'intensificare le energie religiose spirituali in sé intorno a sé
è un dilemma Castagnetti nel quale
Si dibatte anche il cattolico impegnato oggi laicamente in politica
Non c'è dubbio che
Quello è il dilemma che descrive la fatica dell'impegno in politica dei cristiani
In politica si dice da cristiani non in rappresentanza dei cristiani ma da cristiani quelle la fatica
La fatica di trovare sempre la misura giusta
Fra
La la verità che ti porti dentro la tua fede
E la necessità che in politica Touria vizi dei punti di convergenza di incontro di mediazione si dice in politica con chi ha un pensiero diverso
E con chi tu devi costruire una casa comune devi costruire una condizione di convivenza e quindi
è una fatica
Mi pare che quella pensiero riferito da Fini pensiero di Mazzolari
Dica anche lo strumento che il cristiano impegno impegnate in politica per affrontare questa difficoltà che è una difficoltà che a lui i cristiani in politica sono meno sciolti di chi non ha una sede
Proprio perché hanno questo turbamento questa difficoltà sono da un lato e sereni ma dall'altro devono fare i conti con questa difficoltà di essere
Fedeli ai presupposti a cui si riferiscono e di essere allo stesso tempo
Capaci di costruire qualche cosa ecco qualche cosa di comune con gli altri
Vedete la politica
Come la democrazia
è stata inventata la politica è stata inventata ad Atene adesso non voglio fare provocare monsignor Fisichella che ha fatto un così bel discostati inventata ad Atene no nel Gerusalemme
Nella nella scrittura nel Vangelo non c'è una idea di Stato
Si parla della giunge all'M celeste c'è e se mai un'idea di autorità ma è una cosa diversa non c'è l'idea dello Stato
E
Lo stesso dati accedere quel piccolo che dice essere a Dio quello che è di Dio dice in un qualche modo questa separatezza
Questa difficoltà anche a fare i conti con lo Stato
Perché è radicale date a Cesare quel che dice se andate a Dio quel che Dio ci sono delle cose che sono un po'dello non può dell'altro invece si dice nettamente date a Cesare quello che spetta accede dotate di un rispettabile
E questo descrive un po'anche la difficoltà del cristiano fare i conti con la democrazia
Non voglio tenerla lunga
Ma nella sostanza possiamo dire che
Insomma la politica nata ad Atene in quei due espansivi che sono lagorai il teatro lagorai il luogo in cui si fanno gli affari si trovano
I cittadini si incontrano partecipano
E il teatro che luogo in cui si farà critica e la politica nata ecco nasce come punto di incontro e di mediazione fra
La partecipazione e la critica il teatro
Però la politica
Ben presto sa corde che per darsi una ragione di esistere ha bisogno di avere un fine il fine la costruzione del bene comune e per questo la necessità
Di ha necessità di come dire di coniugarsi con una dimensione etica eliche il cristianesimo si inserisse
è lì che il cristianesimo che
Ha vissuto all'inizio una separatezza con con la politica con la città terrena trovo un modo di inserirsi e si inserisse con la straordinaria invenzione
Dell'idea di persona umana
Ed è lì
Che la politica ha cominciato hanno poter far senza un rapporto anche con il cristianesimo la politica come la conosciamo in Occidente
Ma ha potuto ieri che la politica si è accorta di dover fare i conti
Appunto con questa originale pensata che è la tradizione cristiana le ha donato l'idea di persona
E non a caso la nostra Carta costituzionale tutta incentrata su questo dato
Allora Mazzolari
Mazzolari in un qualche modo per le citazioni che ha letto monsignor Fisichella e per quello che ha letto adesso il nostro direttore
Vivere in mezzo non ha queste contraddizioni dire in mezzo a questa difficoltà
Per molti versi anch'io ho conosciuto Mazzolari ascoltando lo stesso letti che qua ha riferito monsignor Fisichella
Una volta c'erano due o tre di questi dischi che circolavano adesso c'è una serie di civiche che la Fondazione Mazzolari ha prodotto e quindi abbiamo di più
Di vidi pensieri di prediche di Mazzolari e poi la produzione i biografi Kadima solari e sterminata infinite quindici al sud c'è solo da da da
Da scegliere
Mazzolari viveva dentro queste difficoltà
Era un uomo
Sicuramente un uomo di fede
Più volte Luigi dirà ai suoi interlocutori amava parlare con i lontani ha inventato la categoria dei lontani come è stato ricordato
Lui diceva sempre ogni volta anche quando faccio un comizio io sono previste io sono prete sempre
Ma sarà rifatto anche comizi è perché a Bozzolo nelle elezioni dure del mille novecentoquarantotto
Quando Togliatti Degasperi innovando comizio lo fece Mazzolari
Per per caso l'occorra
C'erano il clima era questo insomma no
Ma non era democristiano
Poi è stato critico sia sostenuto la la la la la posizione della DC in quell'occasione ma era molto critico è stato sempre molto critico
Ma era un uomo che di fronte alle scelte non si tirava mai indietro era un uomo straordinario
Come è stato ricordato era un uomo che
Detestava la guerra non concepiva la guerra mai iniziò in altro modo perché è stato cappellano nella prima guerra mondiale e si lamentò con il suo vescovo perché lo accusava di non avergli detto fino in fondo
Il male della violenza e di non essere di una vera aiutato i preti appena usciti dal seminario i giovani preti a capire
Il male della violenza e della guerra il mare della guerra che è il filo conduttore di questo libro parlerò dirò una cosa anche
Del libro non solo di Mazzolari
Quindi è partito da una posizione definita su un'altra posizione
Era un uomo radicale Mazzolari radicale era una
Fedelissimo al Vangelo ma interni radicalismi pare stato fatto l'accostamento con don Milani ad esempio
Mi viene in mente una una una famosa lettera di don Milani AP PET-TAC no quando dice guarda che quando tu sarai riuscito
Farai la tua rivoluzione avrai scavalcato il cancello del padrone no perché sei riuscito ad arrivare in casa sua e riterrai di avere sappi che io ti tradirò
E do Mazzolari
Introdusse una una differenza che assomiglia molto a questa di don Milani no dominante era era rivoluzionario da questo punto di vista non aveva difficoltà a descrivere siccome rivoluzionaria
La divisione in quei tempi c'era la divisione classista nel dibattito politico ma lui non non introduco non accettò mai la logica di classe in senso stretto
E
Neppure un'altra logica la versione
Cattolica dalla logica di classe i ricchi e i poveri
Lui divideva i ricchi dai e non ricchi
Perché lui definiva se stesso povero la condizione del cristiano la condizione di povertà
Il non ricco
è quello che non è ricco ma potendolo diventa volentieri
Ed è un concetto diverso insomma no ecco nello stesso di della lettera atti Petta di di don Milani Cencia un accostamento straordinario
Ma
Vorrei dire che leggendo il libro di Luciano che molto bello anch'io non ero pressato moltissimo
Ho capito non parla moltissimo nel libro di Mazzolari Luciano
Ne parla giusto perché ai ha in mente un altro un'altra storia vuole raccontare la storia di questa famiglia insomma no ecco di Nicola Pizzetti Raffaele Del Giudice insomma no poi è già stato detto
Da Terzulli però
La quello che si capisse dei riferimenti a don Mazzolari
Quello che che ci dà questo libro dei riferimento da una salari è quello che ad esempio a uno come il sottoscritto che ha letto moltissimo di Mazzolari l'anno scorso mi ha fatto il cinquantesimo della morte sono andato in giro fare convegni
è che
Si capisse io ho capito
Perché uno come don Mazzolari che è un intellettuale che è un anticipatore del Concilio
Che è un anticipatore anche di posizioni politiche avanzatissime abbia questa capacità di parlare in modo così semplice e di arrivare al cuore del popolo
Questo vale per tutti
Mi scappava detto ma di nuovo voi monsignore delle Fisichella vale per tutti ma in particolare credo per per per quelli che settimanalmente hanno il dovere di parlare al popolo insomma no
Perché riuscire ad arrivare al cuore del popolo parlando di di concetti non facile
Perché lui viveva la condizione del popolo
E quello che si capisce da questo libro
Non gli era stata raccontata
Lui l'ha conosceva per esperienza diretta
La viveva in prima persona
Ne condivideva il linguaggio
E il suo linguaggio era un linguaggio adatto a farsi capire ai suoi parrocchiani in primo luogo
Poco meno che analfabeti la maggioranza perché dobbiamo ricordare in quegli anni ecco
E riuscendo a farsi capire ai suoi parrocchiani dicevo farsi capire poi a tutti e anche le difficoltà che ha avuto e perché è stato capito molto bene
Negli anni in cui le diceva alle diceva grosse insomma no
E
Io lo ricordo poi in modo particolare perché è stato riabilitato come è stato ricordato due mesi prima di morire dal
Dal dal Papa Giovanni quando lo ha accolto in Vaticano
Con quell'immagine
La tromba dello Spirito Santo
Della Bassa Mantovana della bassa padana nella Bassa padana
Non si sa che
In quella occasione quello che sono gli fu offerta da dalla Diocesi di Reggio Emilia che la mia
Perché
Aveva scritto don Mazzolari un libro sui preti ammazzati dopo la la fine della seconda guerra mondiale
Il titolo e anche i preti sanno morire
Dove racconta dalla fine di di quei trecento preti che sono stati fatti fuori usiamo questa espressione nel dopoguerra cioè quando non c'era più ragione la messo che
Durante la guerra ci fosse ragione di ammazzare le persone insomma no
E
A un certo momento siccome molti furono uccisi dai partigiani non tutti ma molti fumus uccisa in pratica nel triangolo rosso in particolare dove abito io
E
Don Mazzolari in questo libro alla
La preoccupazione di
Ha la preoccupazione di
Di raccontare il dramma di queste uccisioni assolutamente ingiustificate quindi nessuna tenerezza nel giudizio assolutamente ingiustificate
Ha la preoccupazione di dire che i morti sono morti per tutti di tutte le parti
E quindi anticipato una parte del dibattito che sarà ripreso solo negli anni più recenti più vicini a noi della cosiddetta conciliazione
Ma non accettò mai
L'immagine
Che oggi diremmo di guerra civile perché la Pavone in
In poi insomma passate quest'idea della Resistenza e con la guerra civile
E lui in conservo in quel pamphlet di di in cui appunto parlava di dell'uccisione di questi morti
Nasceva da Reggio Emilia don Pessina quindi vennero dal papato presentarli questo pubblicazione e fu in quell'occasione che Papa Giovanni Lo lo salutò in quel modo
E lo introdusse il concetto della Resistenza al
Fascismo e la resistenza del fascismo introdusse la diversità fra la Resistenza al fascismo e la resistenza del fascismo
Che non voleva morire il fascismo che non voleva lasciare il passo
E
Questa quest'animo grande di un prete che amava il popolo e che non faceva distinzione
Soprattutto fra i morti
La conciliazione fra il giudizio storico-politico che quello che ho appena raccontato e
La grandezza del cuore di un parroco che deve voler bene a tutti
Mi pare che
Rappresenti bene ecco quello che è stato don Mazzolari e il senso quasi di rimorso che don Mazzolari anni confronti di questi due giovani
Che aiutarono anche
I ragazzi della famiglia
Di la famiglia pizza
Sergio accorsi e Pompeo Marini
Che lui indusse a impegnarsi nella lotta partigiana che furono poi sacrificati uccisi a Brescia e lui porto
Consente
Lo scrupolo il rimorso insomma ecco di averli in un qualche modo indotti a fare un passo
Di cui lutto solamente non era pentito ma di fronte alla morte di questi due anni uccisione di questi due
Ragazzi insomma sentì sempre il peso tant'è che
Si adoperò dopo la guerra per andare a recuperare i cadaveri e per fare un un grande funerale insomma ecco
Se ho due minuti dico due cose sul sul sul libro
Perché mi è piaciuto molto direi così è una storia di guerra
Normalmente le storie della guerra sono raccontate almeno a chi ne deve studiare sui banchi di scuola come conflitti fra gli Stati
Dove il dramma
Delle persone non è assolutamente rimosso
Ho nella migliore delle ipotesi viene raccontata in prova contate le storie di guerra come le storie degli eroi che combattono qualcuno vince qualche altro per
Questa è una storia di guerra di chi la querela subita e l'ha pagata di chi in qualche modo è stato euro e per caso non perché lo ha scelto
Una storia di una famiglia dentro quel tempo
Di una famiglia condannata per alcuni anni a scappare ad andarsene ad essere sempre in fuga da una guerra che si spostava è loro dovevano spostarsi
Non voglio essere eccessivo ma venuti in mente l'immagine di di quella famiglia dinanzi a rete insomma no ecco che doveva sempre scappare presso una famiglia che doveva sempre scappare la storia la famiglia il dover scappare dalla guerra
E costretta ricominciare
Nell'ultimo capitolo l'idea del ricomincia mento viene lasciato come
Messaggio riassuntivo da parte di dell'autore insomma ecco del di tutto il libro
è un bel romanzo dove la storia di una famiglia assunta come lo specchio della storia con la S maiuscola di quel tempo
La ricostruzione di Ghelfi del clima dei paesaggi
Dei dialoghi tutti ricostruiti è evidente insomma no dei sentimenti dei costumi è una storia avvincente io sconfina
Apertamente in un genere letterario che assomiglia a una sceneggiatura Raffi quindi non voglio dare dei suggerimenti ma sembra proprio una sceneggiatura più che
Altro il paesaggio pontino il paesaggio padano
La scoperta della media la vita nella Badia sembra un un quadro di Olmi
Questa dalla RAI lo racconto della della vita
Dentro la Badia
Il rientro a casa finita la guerra del sedicenne Vincenzo che da un lato dice anche quell'IVA condizione così difficile così impossibile questa famiglia numerosa che affida il viaggio
Allora ragazzo maggiore Vincenzo che a sedici anni però con quali rischi
Rischi infiniti
Era in impossibile fare diversamente perché la mamma era in attesa di un altro fratello perché il Papa non poteva abbandonare il posto del lavoro
E nella scelta di quel ragazzo a me pare di cogliere da un lato il significato della guerra come esperienza che tempra
Il carattere ti regala
La intelligenza la forza d'animo di dieci anni di in più rispetto alla Turetta
E dall'altro mi piace pensare che c'era anche una inconsapevole preoccupazione forse paura degli dei genitori
Ad andare loro di persona scoprire se c'era ancora qualcosa e che cosa ci fosse ancora rimasto di parenti e di affetti
E poi la drammatica scelta finale chiedo scusa per la lunghezza
Se fermarsi o no a Bozzolo o tornare a no non lo so come lei Ottaviano
E quindi raccontata molto che lasciamo qualche cosa anche alla lettura di chi non l'ho ancora letto è molto bello insomma no il dramma di una scelta che poi è stata una scelta mi pare felice per tutti di pizza perché adesso sono chiaramente felicemente inseriti
E anche noi se hanno i padani siamo contenti di avere
Questo compatriota che Luciano che tra i nostri grazie
Nel descrivere la drammaticità della che della guerra Ghelfi farla molto anche di solidarietà e accoglienza
Come quella che gli uomini e le donne di Mantova e di Bozzolo offrirono agli sfollati ecco con le dovute proporzioni e in termini diversi è un tema che può essere avvicinato oggi a quello della immigrazione
Onorevole Lupi non pensa che
Nel tempo in cui oggi viviamo quei valori si siano di molto affievoliti quando non perduti
Ma anch'io voglio sarò più breve monsignor Fisichella dell'amico castagneti anche per permettere con le prove
No no no non lo sarò vedrete anche per permettere amico Luciano Ghelfi ovviamente
Di dire dire la sua
Però
Credo anch'io che il sia una buona lettura questo questo libro tra l'altro conoscevo Luciano Ghelfi come
Valente giornalista televisivo non lo conoscevo come con lo scrittore devo dire che
Mi ha
In questi giorni leggerlo mi ha fatto molto piacere anche perché ero in Aula e qui mi si residente
Non dovendo assistere un lungo dibattito la lunghe allunga interventi allora mi ha tenuto compagnia e est certamente mi ha colpito e ti ringrazio della domanda
Il grande tema della solidarietà di questa emigrazione di questo viaggio di questa fuga continua e degli incontri umani
Che avvenivano non scappando dalla realtà ma vivendo la realtà
E allora io credo che il tema della dimensione della memoria che a cui
Accennava monsignor Fisichella
Sia il punto forse di perdita oggi e su cui riniziare per rispondere alla domanda integrazioni immigrazione solidarietà perché il sottotitolo di questo libro è una storia italiana
E noi dopo se dobbiamo ripartire da lì
Che cosa caratterizza la storia italiana fatta di queste famiglie di allora ma di oggi
Perché se dobbiamo recuperare la dimensione della memoria il grande tema della memoria di riandare alla tradizione ma che quella tradizione sia viva oggi diventa diventi attuale oggi
E quindi nella lettura del libro io sono stato accompagnato non solo alla scoperta di don Primo ma ancora prima che la scoperta di don Primo alla scoperta dei di questa storia italiana di questa famiglia non eroica assolutamente non eroica
Perché normalmente romanzi di questo di questo genere potrebbero certamente raccontare storie vere storie importanti ma storie di eroismo mentre qui l'eroismo e quello della quotidianità
E quello che l'affronto con serietà e dignità della propria della realtà che ti viene data e allora quali sono le caratteristiche mi ha colpito me le sono segnate quindi
Rispondo lato domanda anche in termini di di recupero appunto di una tradizione che forse ci permette oggi di affrontare con me in atto meno paura il grande tema dell'integrazione della sicurezza no queste dicotomie che oggi esistono e che invece una volta non che non ci fossero i problemi e difficoltà perché quando arrivano a Bosone che tutti guardavano evviva evviva evviva perché a un certo punto dice nel nel libro gli abitanti di Boso lo dico basta non ne voglio o più cioè non ce la facciamo più a e quindi quei problemi che c'erano allora ci sono esatti sono le reazioni esattamente di oggi qual era la diversità o qual è la diversità che può essere di aiuto oggi primo
Certamente il grande tema che non può essere tolto a nessuno non può essere dato il delegato nessuno della proprio umanità
Cioè io sono rimasto colpito dall'umanità della famiglia dall'umanità di Nicola dall'umanità della di di sua moglie dall'umanità con cui hanno affrontato i problemi della vita drammatici senza scapparci
Cito alcune cose Nicola che della dignità ha sempre fatto una questione d'onore
Non sa dove andare
Per sette e sua moglie per i suoi sette figli e un'angoscia una domanda però questa preoccupazione non mette una disperazione
Fa mettere in moto l'uomo non è disperato può mettersi in moto
Partendo dalle proprie risorse dai legami ovviamente della propria famiglia dai legami anche solidali che
Si creano andando verso l'affronto di questa avventura e dagli incontri che vengono fatte una figura straordinariamente risulta molto è quello di Francesco Palermo
Che a un certo punto poi addirittura era diventata parte della famiglia scompare perché la vita può darti incontri ma questi incontri umani ad un certo punto possono andare per un'altra strada e cosa ti rimane
Se non
L'insegnamento di quel DD DD di quel rapporto che diventa operosità poi vado velocissimo a dire gli altri e a me ha colpito per voi da cattolico non era un cattolico devo otto assolutamente
Ma
Di forti principi morali con un concetto di accoglienza che gli era scolpito nel cuore
Il chiodo fisso di non essere di peso di trovare lavoro
E quando poi
La moglie gli dice che aspetta l'ottavo figlio come ha reagito innanzitutto non da cattolico ma da essere umano da uomo che dice piuttosto che muoia un figlio
è meglio che nasca un altro
E nonostante la fame che cosa poteva permettere di affrontare in questo modo quella drammatica realtà
Eppure lo sconforto poteva vive vivere oggi parliamo di ottimismo eccetera certamente una parola del realismo ma certamente anche il riandare a duna dimensione fortemente religiosa della propria vita
Le radici stanno lì
E questo che ti permette di guardare anche con
Di un'ottica diversa all'incontro che hai a ciò che ci viene dato però per dire che non c'erano solo gli aspetti negativi a proposito integrazione un certo punto lui
è più sveglio degli altri perché questa posizione umana gli dice che non vuole essere dipeso quindi vuole trovare lavoro e apre la strada anche ai suoi colleghi perché si trova il lavoro ma e addirittura di vuole trovare una casa ma quella del ritrovato una casa rischia
Di creare
Difficoltà e divisioni all'interno del della di quella comunità solidale
E lui mi ha colpito la funzione
E qui la seconda parte della risposta lato domanda la funzione poi della Chiesa
La Chiesa è una presenza ed è evidente perché non è la protagonista perché don Primo non è il protagonista così leggo dal libro non è il protagonista e e quasi una presenza discreta invisibile
Ma è una presenza una presenza che diventa il centro il punto di riferimento don Primo guarda quelle divisioni
Tra la sua comunità che aveva accolto così si dice nel libro non mi sto
Dicendo le cose mi hanno colpito nella lettura di questo libro la guarda dicendo con dolore
Però a quel punto non scappa ma si assume la responsabilità va a parlare va è una presenza
Una presenza discreta silenziosa ma sempre ferma
E mi ha colpito il fatto punto del di come don Primo viene descritto l'angelo custode degli sfollati non primo non è solo il centro motore della solidarietà e il punto di riferimento morale del Paese uomo di pensiero d'azione
Allora serve
Da una parte la propria dimensione personale educativa di la dimensione di uomo la dimensione che a ognuno di noi dato nell'affrontare la realtà
Servono anche dei segni e delle testimonianze in questo da questo punto di vista in questo pro questo racconto ma nella storia la il punto di riferimento del della Chiesa
è un terzo elemento che
E così concludo non ho trovato qui ma ritrovo invece nella figura che ci può essere allora attuale di don Primo Mazzolari anche rispetto la domanda è il grande tema secondo me dell'identità
Cioè la propria identità non porta a
Discriminare gli altri
Ma l'approfondimento della propria identità e della propria storia porta ad accogliere gli altri proprio perché realizza
Realizzati in in fondo quello che tu sei e quindi quello che è l'altro diceva Castagnetti della democrazia ma il punto vero della crisi della democrazia e la perdita vera del senso della democrazia
Perché la democrazia nasce e si sviluppa proprio nel momento in cui è cosciente da parte di tutti che l'altro il diverso da te è una ricchezza
Che da solo non può restare non non vivi di solitudine morì crepi dalla comunità è una fatto che chi è dato per essere protagonista tu come persona
E allora se l'altro è una ricchezza pure essendo diverso da te quello che tu sei non ti porta data descriverà altro come il nemico ma valorizzarlo sentite come
Don Primo Mazzolari cito solo questo descriveva parlava del comunismo
La migliore in un suo trattato la miglior maniera per voler bene i comunisti eh la nostra fedeltà alla Chiesa
In fondo noi vogliamo soltanto dare quello che il comunismo non può dare perché non lo possiede
Il vero travaglio che ne vogliamo determinare non vuole impedire i comunisti di arrivare dove vogliono arrivare per realizzare le loro giuste rivendicazioni ma per dare ad essi ciò che ha un certo momento ci accorgeremmo di non averne
Pensate in io sono rimasto colpiti Simo attualizzate lo nella dinamica nella Dia dialettica qui stiamo stiamo parlando con peraltro due osservatori che raccontano ogni giorno la cronaca politica
Da una parte oggi è l'avversario come il nemico il male assoluto
Dall'altra invece la tua identità la profondi relatore identità ti porta a dire a valorizzare quello che l'altro è nel senso di coglierne le diversità di andare al fondo di quello che tu sei e poi operano operosa mente metterti
Metterti
Ad essere protagonista della realtà allora
Concludendo oggi questa lezione può essere di insegnamento oggi rispetto al che alla I nuovi sfollati I nuovi emigranti a coloro che fuggono certamente sì
Nel momento in cui appunto non si si riprende questo percorso che nella nostra tradizione nella nostra memoria è vivo il saldo non si lasciano le paure risolte
Perché se non si fosse affrontato il problema del ovviamente della casa dei litigi perché ci sono il desiderio di avere la casa era leggi e chi doveva vincere tra i due tra i tre qualcuno doveva risolvere questo problema è come si affronta questo si dice no siete tutti uguali
C'è stato un criterio con cui ecco voglio dire si affrontano i problemi
Ma altrettanto si può essere sempre accoglienti umani verso chiunque ecco io
Ho tratto da questo libro che dico fortunatamente ho letto nonostante Fisichella pensi monsignor Fisichella pensi che sono uno che legge poco ma
Ho tratto tratto ovviamente un dell'insegnamento e quindi invito tutti a leggerlo grazie ancora
Propalate esattamente la metà di quello che ne ho parlato loro due
Pur da vicepresidente della Camera attuale lui era vicepresidente passati solo per
Per questo punto per concludere diamo la parola all'autore con una domanda da dove nasce l'urgenza di scrivere questo libro Luciano
Consentitemi di esprimere in tutta la mia emozione mi sento anche confusa nel prendere la parola
Emozionato perché l'occasione che mi è stato offerto e che si è creata oggi è qui per il luogo in cui siamo e per tutte le presenze a questo tavolo in sala e ringrazio veramente tutti quanti
E i confuso per le meravigliose parole che sono state rivolte al alla mio libro
La
Non la che mi ha spinto a scriverlo quella storia che tu Covi dentro per tutta la vita e che prima o poi ciascuno di noi deve raccontare che io credo che almeno una storia che valga la pena di essere raccontata ce l'abbia dentro ciascuno di noi
Questa è la storia che a spizzichi mia madre
Mi tira mandava da bambino e alla fine ho detto va be'Luca mettiamoci qui vediamo di ricostruire la dall'inizio alla fine
Perché da sola aveva tutte le caratteristiche di un romanzo e mi sono permesso a trovare gli elementi che la corrobora secondo i documenti e li ho trovati puntualmente
Mia madre a dodici anni allora una memoria spaventosa perché quadrava tutto in una maniera impressionante
E sicuramente questo libro volesse con atto di omaggio a tutti gli insegnamenti che mi sono stati tramandati da lei e da chi l'ha preceduta da mio nonno dalla famiglia un esempio di dignità nella sofferenza il miglior il sapere mantenere
La barra diritta anche nelle situazioni più tragiche non è detto che sempre ci si riesca però quanto meno ci si deve provare
E poi sicuramente è un omaggio anche alla memoria di don Primo persona che mia madre che sempre mi aveva presentato e che questa occasione mia
Consentito di
Conoscere meglio di approfondire perché ho letto molta parte delle sue opere
E otto l'ho fatto un persona straordinaria voglio rubare una frase che uso Fini un anno fa
Il
Proprio parlando di Mazzolari parlo di umanesimo di prima linea
La trovo una dispersione straordinario umanesimo di prima linea che privilegiava le esigenze delle persone
Condividendo fino in fondo sia la loro sofferenza sia la loro ansia di giustizia al di fuori di ogni intellettualismo e ogni spirito compromissorio
Credo che sia la fotografia che peraltro si collega con quello che ha detto Castagnetti l'esempio le sedie calato nella realtà
Che rende particolare e la la figura di don Primo d'altronde se si fa brevissimo excursus su tre citazioni di papi
Una e tromba dello Spirito Santo nella Bassa Padana di Giovanni ventitreesimo un'altra Paolo sesto che nel decennale della morte ricordando la sua incontro con
Da un primo diceva che don Primo camminava compasso troppo spedito
E così abbiamo sofferto noi noi come Chiesa e ha sofferto anche lui in qualche modo cercava di giustificare le difficoltà della Chiesa di capire la fretta di don Primo
Di fare certe cose e poi si arriva all'ultimo
Benedetto sedicesimo l'anno scorso ricevendo il Comitato per la
Per le celebrazioni che indica Mazzolari come esempio per l'anno sacerdotale esempio di sacerdote
Probabilmente io credo che il Papa che ha dato un taglio abbastanza inconsueto a questa riflessione parlava proprio del Mazzolari che univa i due aspetti la riflessione lo scritto
E l'elaborazione culturale e l'azione concreta
Questo è quello che io impagato
Studiando questa figura la capacità di unire i due aspetti e probabilmente solo chi lo ha conosciuto direttamente poteva cogliere fino in fondo il valore di questa esperienza umana
Che è rimasta perché tuttora in questo piccolo paese chi lo ha conosciuto ne conserva la memoria
E credo che sia stato fatto quest'anno un meraviglioso lavoro di recupero della memoria di don Primo Mazzolari la mia famiglia Daloui avute
Molto aiuto molto bene sia in questi due anni raccontati nel libro sia dopo e quindi credo che questo maggio fosse doveroso
Con questo ringrazio tutti quanti