Intervista a Massimo Polledri sui tagli all'editoria nel decreto "1000 proroghe"

Quando a Massimo Polledri e della lega relatore nella decreto milleproroghe sull'editoria per la
Per la quinta parliamo di questo provvedimento che è stato licenziato alla Camera e per quanto riguarda l'editoria adesso torna alla Senato con quali modifiche
Modifiche soprattutto dal punto di vista del del finanziamento c'è stato un grosso sforzo economico ma anche un po'di sistema c'abbiamo cercato di mettere vicino
Le ragioni del ambito agli ordinamento già di fare un po'di pulizia con quelle di poter mantenere un finanziamento adeguato ovvio che è stato fatto qualche taglio ma è anche giusto che i soldi dei cittadini non vengono buttati dalla finestra
Ovviamente i questi tagli
Sotto diciamo stati compresi piccole emittenti radiofoniche alcuni giornali che riguardavano gli italiani all'estero
E poi anche quelli che alcune alcune pubblicazioni che riguardavano i consumatori
Sì allora io credo che
Su trecento milioni di euro oggi dati per l'editoria in qualche modo occorra risparmiare tutti devono fare un passo indietro
Primi tagli anche piccoli sono stati fatti per esempio per le spese delle bollette elettriche di alcuni grandi giornali trovo un pochettino assurdo che alcuni grandi giornali che hanno tra l'altro come
Partner delle società elettriche debba dove dobbiamo pagare le bollette sono soldi non paga la bolletta la paghiamo alle riparo alle vecchiette oppure alle imprese che hanno delle difficoltà secondo alcuni giornali all'estero
Quanti sono quanto quante le tirature faccio un esempio
Corea del Canada in qualche modo che
A suo dire uscirebbe trecento avrebbe trecentosessantacinque edizioni all'anno mi sembra un pochettino difficile sono due milioni e mezzo di euro anche su quello dobbiamo fare i conti
Senta quindi nel con plesso lei crede che sia stato rispettato quello che il ministro aveva promesso nel momento in cui si era cominciato a parlare di tagli
In un certo senso una un ridimensionamento rispetto ad una oggettività di pubblicazioni per quanto riguarda le testate di giornalisti che ci lavorano diciamo una una sorta di ripristino della legalità
C'è una via di mezzo allora c'è chi dice che non si dovrebbe dare una lira e i giornali e quant'altro perché dovrebbero vivere con le proprie gambe
In linea di principio potrebbe essere giusto ma poi di fatto
Dall'altra parte c'è chi si straccia le vesti perché pensa che il diritto alla libertà di stampa sia una specie di giù box o una specie di parcheggio senza moneta non c'è
Libertà ora queste due posizioni sono un po'estreme è ovvio che c'è un processo di di di mutazione e oggi c'è sempre più internet a patto sottoscritto che abbastanza impedito
Però teniamo presente che ci sono delle cooperative e ci sono dei lavoratori ecco
Su questi soprattutto abbiamo mantenuto un equilibrio
Abbiamo salvato anche i giornali di partito e lo dico senza pudore nel senso che
Alcuni giornali di partito
Sono forse più liberi di altri cosiddetti indipendenti e comunque i partiti
Se una forma di rispetto del
Della democrazia bisognerebbe andare a vedere quelli che sono in edicola o meno e su questo va visto però ripeto abbiamo salvato dei posti di lavoro
Per quest'anno fino al due mila dieci due mila undici poi vedremo
Accompagnassero per un anno
Sì e due mila nove due mila dieci adesso c'è una discussione Dion di una riforma ripeto dobbiamo sfrondare i rami secchi mantenendo però le garanzie
Per le testate anche per le cooperative e credo che siano
Posso le forme più dirette di giornalismo vanno tutelate oggi