Elezioni europee: norme per l'elettorato passivo

Giandonato Caggiano professore di diritto comunitario a l'Istituto Universitario Orientale di Napoli consulente del gruppo federalista europeo alla Camera e è uno dei redattori dell'importante disegno di legge sull'elettorato passivo per le elezioni europee approvato quasi all'unanimità in aula un solo voto contrario colloqui vogliamo fare una chiacchierata su vari temi precisando che il professore mi riferiva hanno in termini non prettamente politici ma in quanto tempo in tecnico del diritto internazionale allora professore cominciamo con questo decreto legge sull'elettorato passivo questo questa importante passo che ha fatto la Camera e che se farà pure il Senato permetterà a qualsiasi cittadino europeo di candidarsi nel collegio elettorale italiano ne sappiamo che nelle vie vicende relative alla discussione e approvazione di questo disegno di legge
Lei professore ha dato un parere decisivo per l'approvazione e di questo disegno legge ecco ci può raccontare un po'quello che è successo
Bene questo provvedimento è un provvedimento molto importante non tanto per le conseguenze immediate ma è un provvedimento importante sul piano dei principi probabilmente non saranno molti i rieletti
In Italia Checchino di cittadinanza europea di altri paesi comunitari nomi italiani ciò non toglie che per la prima volta incomincia ad utilizzare una per italiana quindi nell'ambito esclusivo della nostra compete in uno strumento che sottolinea il carattere veramente europeo pieni il del mandato parlamentare al Parlamento europeo questa questo provvedimento è un provvedimento che modifica platealmente una legge
Del settantanove e qui affittava
Aspettava che elementi
I requisiti per il diritto di elettorato passivo dunque non è ancora in nessun modo provvedimento di attuazione della legge
Per la legge comune per
L'elettorato al Parlamento europeo purtroppo nonostante un impegno di questo genere sia contenuto nella tratta rodi Roma così come modificato dall'atto unico il pay i membri della comunità non hanno ancora adottato una quello che
è dura uniforme
Il problema tecnico creato da questa legge
Che sembrava non certo un momento artistici del soluzione e quello delle carattere ordinario costituzionale di una legge perché forse diciamo per un eccesso di in Riv ho per un eccesso di attribuzione
Provvedimento del contenuto del provvedimento in oggetto che ha ritenuto necessario la la la l'emanazione di una legge costituzionale ed in realtà il gli organi della comunità restano organizzi entità gli organi costituzionali per gli anni purtroppo anche se questo può dispiacere a molti si Tirelli io ho a coloro che credono nella sostanziale differenza della Comunità europea dalle altre organizzazioni internazionali dicevo purtroppo
Il problema non si può nemmeno in termini non molto diverso da quello che i da quello che costituisce spione per la rappresentatività delle cariche in altri contesti internazionali come per dire l'elezione la possibile scelta dei rappresentanti alle Nazioni Unite o in altre organizzazioni internazionali dunque il mettendo la comunità europea parte della struttura costituzionale ancora italiana non essendo ancora noi di fronte ad una struttura federale evidentemente qui si tratta soltanto di scegliere
I rappresentanti in un'organizzazione di il rappresentante italiano in un'organizzazione internazionale e per fare questo è necessario e sufficiente una legge di carattere ordinario dunque questa legge
Che perché io ad essere verso una rapida approvazione ed è una legge che consentirà a cittadini francesi
è il cingalesi
Privo di uno pacchetti dei dodici Paesi della Comunità degli o comunque a nessuno sfugge l'enorme importanza di una decisione del Che l'integrazione progressiva dei paesi membri della comunità e ciò anche nella prospettiva di evoluzione istituzionale che eviti il grande mercato interno del novantadue certamente creerà e tutti sappiamo il dicevo che in questo senso i l'attività degli organi della Comunità europea e in particolare del parlamento europeo assumerà per lentissimi ritardi
Inevitabili attriti ed edificabili difficoltà che questo progetto di integrazione economica creerà di qui al novantadue ecco professore e parliamo proprio del e l'integrazione europea a questo punto
E lei sa che il partito radicale ha deciso di svolgere il suo congresso annuale a Zagabria dal quattro all'otto gennaio ha deciso di svolge il suo congresso in Jugoslavia per affermare il diritto essere europei anche di chi faticosamente è stato in dando di mettere riparo ai guasti del socialismo reali di qui la parola d'ordine del Jugoslavia nella Comunità europea e poi lei sicuramente conosce la battaglia federalista del partito radicale ecco noi vorremmo chiedere le se secondo lei come esperto di diritto internazionale queste la prospettiva di una Jugoslavia europea e diciamo del la prospettiva più generale dell'unione politica
Sperto quella già prevista dell'unione economica sì ero prospettive plausibili e soprattutto se ci può stare anche un quadro di quella
Che è la situazione adesso dei rapporti la Jugoslavia e la comunità nell'Europa occidentale pene premetto che diciamo la mia
La risposta
Di carattere
Tecnico-operativa cioè alla costruzione comunitaria da un punto di vista di politica istituzionale naturalmente non sono in grado di Tito aiutare il rilievo il rilievo politico e diciamo la strategia complessiva di questa
Di questa decisione di questa decisione del partito radicale obiettivi volgere il suo compresso a finta Calabria in quello che mite ma importante chiarire e che
Si tratta di una prospettiva a medio termine non certo Brighi prima intendo riferirmi alla progressiva integrazione della Jugoslavia nella militari fenomeni integrazione a livello dell'Europa occidentale ma quel tanto questo fenomeno questa dinamica sicuramente in atto in particolare
Mi preme ricordare che il la Jugoslavia io apriamo una finestra appena
Sulla cooperazione integrazione comunitaria e che la
Dal punto di vista delle comunità europee attraverso l'accordo di cooperazione economica che è un accordo estremamente importante
E che in qualche maniera costituisce il corrispettivo della mancata attuazione della
Dell'accordo di cooperazione che era netto al trattato di Osimo e che non è mai entrato in vigore dunque
Quello che era un un elemento di cooperazioni bilaterale tra Italia e Jugoslavia che poi trasformato in un grosso apparato di aiuti e di
Confronto istituzionale tra comunità nel suo insieme e Jugoslavia dal punto di vista del Consiglio d'Europa cioè dell'organizzazione che raggruppa ventidue paesi del in tutta Europa
Ecco probabilmente ci sono gli aspetti più interessante scrisse i testi
Nutriamo soltanto in un'ottica di collaborazione a latere di collaborazione diciamo parallela comunque su un tavolo diverso ma e o addirittura ad una
Possibilità di integrazione della Jugoslavia nel nel quadro della cooperazione europea
Voglio dire legata all'aria è diventata partner diventata TAR
Dal titolo impegno parti a titolo pieno della dell'accordo sulla cooperazione culturale che fa parte del conti del quadro degli degli strumenti giuridici del Consiglio d'Europa ora questa partecipazione nel quadro degli impegni e delle misure io collaborazione tra i periti euro dell'Europa occidentale e a un impegno che contente ancor più indirettamente di partecipare al tutta la dignità della del consiglio d'Europa dunque probabilmente in questo settore culturale posso rispondere con maggiore ottimismo alla sua domanda cioè ritengo che in questo settore il l'ingresso della Jugoslavia nell'orbita e nella collaborazione nella divari nelle varie forme attraverso qualifica libellule pone in Europa e molto molto più reale e soprattutto a tempi più brevi direi addirittura in atto
E questo amorevolmente significativo di chi pensa che questa materia della collaborazione e della integrazione culturale e è un'area che fa parte anche del famoso esperto cento del della degli atti finali di Helsinki dunque voglio dire amare questo settore dell'integrazione culturale ha un rilievo anche strategico tra
Diciamo nell'ambito del grande negoziato che svolge
In materia che nel settore che chiamo appunto la cooperazione per la sicurezza in Europa e la cooperazione in Europa ci ha appunto il grande negoziato che partito alla fine della alla dopo la conclusione degli accordi della corte gli enti
L'intervento di lei appunto probabilmente ci sviluppa un limite massimo della diciamo possibilità che un Paese che fino ad oggi accreditato nell'orbita dell'Europa orientale posta in qualche maniera portarti i in una dimensione diciamo più vasta i europea nel testo più ampio del termine non solo delle comunità europee e non solo comunitario cioè dei dodici Paesi è un precetto estremamente ampio che io direi non riguarda soltanto la Jugoslavia perché al Consiglio d'Europa che ho avuto l'impressione che i periti delle il piano particolarmente interessati in questo momento storico a aprire diciamo identitari scrittori della città della città Interna e ad una collaborazione europea forte le Comunità europea incontreranno un limite che è un limite evidente quello appunto di un rapporto tra un'area in cui incontrano paesi ad economia di mercato ed un'area ed un paese che che chiamo un'economia dirigistica unico non mia diciamo guidata da
Dall'alto da un partito o comunque diciamo sotto una forma considera chiusa
Mentre a livello
Del Consiglio d'Europa nelle materie non squisitamente diciamo economiche doverti afferma appunto da un lato una principio assoluto della concorrenza in difficile vedere così immaginare che cosa rispose reggerla concorrenza detta i dei Paesi capitalisti dell'Europa occidentale così attento riescono a farlo la Grecia l'Irlanda il Portogallo e sarebbe estremamente difficile prelevarla riapposti il Cirque in questo meccanismo delle forze produttive economiche della competizione industriale ma probabilmente il quadro
Dal proprio allarga l'oasi quadro europeo un caduto dal cielo che diciamo Rita la comunità europea come la punta avanzata il nocciolo duro di una cooperazioni in Europa Buckley tira anche nascere un'area molto più vasta di collaborazione e investita su molti e che riguardano appunto la cooperazione culturale i diritti dell'uomo e in genere diciamo tutto quanto non fa propriamente competizione tra l'industria ma riguarda la cooperazione fra i cittadini la cooperazione in quali non qui non intendo swinging scrittori di carattere culturale e comunque della vita politica del Paese in questo settore direi che non solo la Jugoslavia e molto più avanti nell'integrazione di quanto posso immaginare ma dire che questo fenomeno ora mai toccato anche altri introiti delle per l'estero Pio intendo riferirmi soprattutto all'Ungheria in questo momento al Consiglio d'Europa che la richiesta
Da parte di direi che l'Ungheria in particolare ma anche così della Cecoslovacchia oppure della Romania vi è una richiesta che partecipare e alcuni accordi settoriali ed un cento che va molto al di là delle delle singole materie nelle quali quei tra collaborazione viene proposta per rappresenta probabilmente il primo passo nell'ambito della organizzazione internazionale nell'ambito della collaborazione standard la ditta in Europa il primo passo per un ma per un superamento di certe dinamiche e che certe contrapposizioni che erano sono viste diciamo in tutto il dopoguerra e che trovavano forse questo lo scontrino della mia competenza istruttorio il tema tra le troppo forte unico momento di incontro nell'ambito della Commissione delle Nazioni Unite la commissione per l'Europa non tutti sanno che il teste nell'ambito del Nazioni Unite un sistema di collaborazione d'intesa tra tutti i paesi europei per l'Europa della occidentale in Europa
Delle e e la dolce questo era probabilmente l'unico foro in cui si svolgeva a livello di organizzazione internazionale un confronto fra i due blocchi il Consiglio d'Europa questa organizzazione che oggi ha ventidue Stati membri ma chi probabilmente diventerà molto presto ventitré perché anche la Finlandia sta per entrare e non è anche questo anche quest'ulteriore allargamento non è casuale perché la finale non era mai entrata che che in qualche maniera nell'orbita e sotto il controllo della dell'Unione Sovietica e direi dunque che questa organizzazione del Consiglio d'Europa poco
Aiutare
Area superare le frustrazioni e quindi impongono quando la l'obiettivo dell'unione politica in Europa
Viene confrontata soltanto sul piano delle comunità europee con la realizzazione del grande mercato interno intendo riferirmi alle credi che abbia un partito radicale obiettivi irrealistici in questo momento al punto dell'orbita nel scontento esclusivo delle comunità europee queste frustrazioni sono ovviamente molto grandi come sottolinea il Parlamento europeo in tutta una serie di risoluzioni pianisti che riguardano il mercato interno la RAI la grande sfida cosiddetta dell'ottantadue che comunque per quanto estremamente significativa e certamente con
Grazie alla competizione fra l'impresa e la richiesta un'azione di un perfetto principio di concorrenza fra i soggetti economici professore e lei sa che si sta discutendo adesso
A in parlamento della legge che istituisce un referendum consultivo per le elezioni europee dell'ottantanove un referendum che dovrebbe porre la questione è se affidare o meno poteri costituenti al Parlamento europeo ecco rispetto a questo la rispettiva chi si tenga questo referendum in Italia potrebbe secondo lei essere dispone rispetto agli altri Stati europei per appunto questa questo percorso che lei ha già definito difficile rispetto a invece quello molto più semplice apparentemente più semplice che è quello dell'unificazione economica pure
Indubbiamente bisogna distinguere diciamo l'aspetto propositivo ideale di un progetto di questo tipo che l'aspetto diciamo degli sprechi per gli istituzionali il rimanente peloso ma in molti riunioni comunitarie l'Italia si trova isolata nel proporre una integrazione di carattere politica estive e
Stiamo certamente dai più europeista e più filo comunitaria del tra i dodici Paesi questo
Certamente i un limite perché per fare un'integrazione bisogna essere almeno in dodici almeno
Fine a mettere insieme una porta equivalente a quella attuale che gravita intorno all'integrazione economica nell'ambito delle Comunità europea la
Ovviamente il processo dell'integrazione economica alla realizzazione del grande mercato interno e dato il re
Tipiche Quentin certamente giova alla costruzione alla costruzione di una unione politica certo voglio dire le aspettative rispetto all'unione politica del progetto Spinelli e del trattato punto di unione approvato dal Parlamento proprio nell'ottantaquattro queste prospettive sono un po'allontanate inutile negare che lo stesso Parlamento europeo avuto enormi difficoltà riprendere a riprendere il progetto così come Iran e certo non era neanche d'altronde un progetto particolarmente ha cantato e particolarmente in rottura mancava soltanto questo è chiaro l'integrazione la volontà di integrazione mancava sicuramente la volontà da martedì alcuni paesi intendo riferirmi soprattutto Alina alla Gran Bretagna di procedere verso un'unione politica per cui questa unione politica e rimasta monca in atti
In
Che che la contengono il riferimento chi abbiamo uno stato dei documenti del Parlamento europeo o della Commissione che si riferiscono ad una unione politica che però resta un soggetto nascituro nasce un soggetto che di cui chi chi auspica e si deciderà fortemente la nascita ma che non è stato ancora concepito concepito nella volontà politica dei dodici l'Italia a questo ci crede formalmente intendo riferirmi all'insieme delle forze politiche italiane dunque io penso che
Il punto di non ritorno costituito da questo grande mercato interno certamente abbia fatto maturare i tempi e quindi un referendum non può che ancora una volta proporre non poche ma ancora una volta porti come un elemento di aggregazione tenta certo bisognerà parlo anche in termini di reali
E soprattutto bisognerà considerare grande negoziato che si svolge sul mercato interno non come qualcosa di separato rispetto all'unione politica ma come il primo passo di questa unione politica perché evidente ci sono delle in tutte le forme di coinvolgimento delle industrie delle forme di mentalità e di cultura che stanno creando intorno al dato della mercato interno e queste coinvolgimento di culture di mentalità giova certamente ad una integrazione anche politica bisogna cogliere cioè secondo me gli elementi positivi di questo di tutto quanto si svolge sul piano del mercato interno e non considerarlo parte separata rispetto alle unità la grande idea dell'unione politica e qui diciamo recuperare impegno e di impegno ed entusiasmo in questa verso questa costruzione ritengo che il referendum possa essere un elemento qualora appunto si l'ostilità come diciamo un grosso impegno del delle forze poi italiane e delle il più generale del del popolo italiano delle delle dell'elettorato italiano nei confronti di questo impegno che voglio dire con la ragioni di Stoccarda nella nell'ottantatré sembrava molto vicino e che invece adesso purtroppo sembra meno o meno vicino però killer il mercato interno e un grosso laboratorio di confronto al di là della volontà degli Stati Uniti che l'aumento in piedi al di là diciamo delle costa create ogni giorno tra i Paesi che non sono favorevoli all'integrazione soprattutto Gran Bretagna Danimarca direi al di là di questa volontà figlio realista un punto di non ritorno e in questo tetto credo che tutte le forze politiche che propongono il referendum ma in ogni caso tutte le iniziative che in questo senso sono a portate avanti che saranno portate avanti prima della scadenza elettorale del Parlamento europeo siano sia nota salutare con grande grande interesse e con grande entusiasmo
Benissimo noi la ringraziamo professore ci avvarremo ancora se lei avrà è inutile se la disponibilità che mi corsi nella sua collaborazione dell'egoismo pare nel suo autorevole parenti perché speriamo quindi di risentirci presto grazie