21 MAR 2010
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:02 Durata: 2 ore 5 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 21 marzo 2010 condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 2 ore e 5 minuti.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    I comizi di Marco Pannella per la Lista Bonino-Pannella; la manifestazione del Pdl a Roma; i ricorsi sulle liste elettorali nel Lazio. Il senso della presentazione delle Liste Bonino-Pannella nelle Regioni. L'atteggiamento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
    17:02 Durata: 47 sec
  • Sui dati delle manifestazioni del Pdl e dell'opposizione: "Se a Roma la Questura di Roma spara una cifra molto diversa da quella sparata dagli organizzatori, si presume che la Questura abbia gli argomenti per difendere una sparata così netta". Quanto al comizio di Berlusconi: "Questa tecnica di interpellare il popolo, una tecnica che io sicurissimamente ho vissuto a otto anni a Piazza Venezia"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Nei dettagli: domenica scorsa gli organizzatori di Piazza del Popolo annunciano la presenza di 200mila persone, e la Questura di Roma dice invece 25mila. Sono stato sorpreso, ma non ci sono state polemiche. Perché pare che almeno nella sinistra del regime al momento un po' di ragionevolezza ci sia. Se a Roma la Questura di Roma spara una cifra molto diversa da quella sparata dagli organizzatori, si presume che la Questura abbia gli argomenti per difendere una sparata così netta". "Naturalmente questi (del Pdl, ndr) sparano 1 milione; la Questura dice 150mila". "D'altra parte era l'ora di finirla con questa storia dei milioni e milioni a Roma. Qui le cose sono convocate - su un piano tecnologico - in maniera imparagonabile rispetto agli anni Trenta: allora tutt'al più c'era la radio per convocare questa roba. Adesso, oltre a treni, pullman, ci sono la televisione giorno e notte, internet, etc. Così, fatto questo, viene fuori: un milione". "Dopodiché, se io fossi l'Istituto Luce quella roba la ridarei: 'Volete voi la libertà di mangiare?'. 'Volete voi il Sole che la Perfida Albione ci prende?'. 'Siii!'. 'Nooo!'. [Berlusconi] Ha ripreso in questo anche dei precedenti un po' imbarazzanti, giocati forse anche meglio da Benito Mussolini". A proposito di milioni in piazza, Bordin ricorda il precedente dei funerali di Togliatti. Pannella: "Tendo a credere alle stime della Questura di Roma perché - ripeto - non c'è motivo per cui debbano esporsi a smentite da parte di qualcuno che oggi può portare una manifestazione diversa". "Oggi quindi mi sembra che quando la Questura spara le sue cifre ufficiali, a fronte delle cifre di organizzatori che sono dei palloni gonfiati, ha pronta una sua documentazione". La scenografia della manifestazione del Pdl: "Silvio adesso fa il regista. Ha inventato la liturgia ed è finito tutto quanto con 13 persone che come se fossero una sole voce leggevano un testo che gli era stato dato". "Di un cattivo gusto che è da ridere". "Anche questo gioca, gioca il fatto di questa tecnica di interpellare il popolo, una tecnica che io sicurissimamente ho vissuto a otto anni a Piazza Venezia"
    17:03 Durata: 10 min 21 sec
  • "Il fatto che ieri, per l'ottava volta, tra Consiglio di Stato e Tar, hanno detto 'no' al 'Berlusca', vuol dire che dai parte del 'Berluscones' non c'è senso della misura, il che è un segnale di come siamo ridotti in termini di antropologia politica. E questo sì, fa un po' paura". Quanto all'opposizione: "Non credibile perché la gente sente che gli accusatori di Berlusconi magari poco tempo fa erano loro che inauguravano le cose di Berlusconi"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Andando avanti, avere dei dubbi sulla capacità del capo orchestra o del regista di farsi consigliare su cose importanti o magari no, e prenderla come sintomatica, non solo viene spontaneo ma è doveroso. Io ho proprio l'impressione che Berlusconi ormai reagisca solo, non abbia una sua azione ma reazione". Il simbolo 'giacobino' del primo Partito radicale. "Siamo a una situazione da basso impero, ma a questo livello - non di satira ma di comica - non ricordo troppi esempi recenti da usare. E purtroppo era quello che in fondo avevamo previsto negli ultimi trent'anni. Lustro per lustro abbiamo segnalato i punti di rottura con una politica che potesse ispirare un qualche senso ottimistico di fiducia. Il fatto che ieri, per l'ottava volta, tra Consiglio di Stato e Tar, hanno detto 'no' al 'Berlusca', vuol dire che dai parte del 'Berluscones' non c'è senso della misura, il che è un segnale di come siamo ridotti in termini di antropologia politica. E questo sì, fa un po' paura. Tanto che ripensando a nostri vecchi slogan - 'La vita del diritto per il diritto alla vita' - credo che fossero felici proclamazioni". "D'altra parte se l'opposizione non riesce a battere un potere come quello berlusconiano, il problema non è quello di dare eccessivo valore al valore 'berlusconiano', ma è purtroppo una fotografia del valore della opposizione. Non credibile perché la gente sente che gli accusatori di Berlusconi magari poco tempo fa erano loro che inauguravano le cose di Berlusconi". "Io credo che i nostri 30-40 anni di lotta sono riusciti a frenare un processo che stavamo indicando". "E la gente umana' lo sente, ci fa fiducia, ci vive in un certo modo". L'accoglienza della strada nei confronti di Pannella e dei Radicali: "E' una cosa importante che andrebbe anche scientificamente analizzata per capire la strada, non i radicali". "Nelle società democratiche che abbiamo a riferimento - quelle anglosassoni - tre o quattro volte per ogni secolo ci sono sempre delle riforme, vengono fuori evidenti, buone o cattive che siano. Cosa invece che negli stati come quello italiano, più proporzionalisti, non esiste, ma anzi vale la cosa crociana: questo Paese non ha avuto la Riforma ma fa Controriforme a getto continuo". Pannella come esempio cita la parabola della proposta berlusconiana in materia di riforma istituzionale: dal modello americano al presidenzialismo sudamericano. "E' indubbio che noi abbiamo oggi una forma di Stato che non ha più forma; è una cosa deformata in cui la legge non esiste, è incomprensibile, e dunque mi pare probabile che dopo 60 anni di una forma costituzionale che abbiamo scelto, noi abbiamo in realtà di nuovo un tipo di regime del quale vediamo le conseguenze". L'esempio della giustizia e delle carceri
    17:13 Durata: 20 min 47 sec
  • La lettera di Benedetto XVI agli Irlandesi sui casi di pedofilia: "Siamo stati i soli a ricordare che il 18 maggio 2001 l'ex Santo ufficio, allora diretto da Ratzinger, mandò a tutti i vescovi del mondo una circolare nella quale si diceva, a proposito di questi scandali, che erano materia riservata della Chiesa e che di conseguenza renderli noti alla giustizia non sacra, non chiesastica, era qualcosa che era passibile anche di scomunica"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "E se parlassimo per un attimo della cosa del Papa?". Bordin segnala come su Libero Don Noto abbia spiegato che 'non è la Chiesa a favorire i pedofili, bensì i Radicali, che hanno sostenuto che la pedofilia è un orientamento sessuale come un altro'. Pannella: "Don Noto prescindeva da quel convegno, e si capisce. Perché da quel convegno vennero fuori, finalmente con qualche evidenza, le statistiche: dove avviene questo? Primo posto la famiglia; secondo, ambienti lato sensu familiari e scolastici, poi la percentuale degli ambienti criminali era del 2 o 3 per cento". La lettera di Benedetto XVI agli Irlandesi sui casi di pedofilia: "Siamo stati i soli a ricordare che il 18 maggio 2001 l'ex Santo ufficio, allora diretto da Ratzinger, mandò a tutti i vescovi del mondo una circolare nella quale si diceva, a proposito di questi scandali, che erano materia riservata della Chiesa e che di conseguenza renderli noti alla giustizia non sacra, non chiesastica, era qualcosa che era passibile anche di scomunica". Benedetto XVI "adesso ha mandato questa lettera, di cui ho visto spezzoni di agenzia". "L'avevo detto: mi pare strano che lui chieda perdono come fece Giovanni XXIII e anche Giovanni Paolo II, al quale è stato anche rimproverato". "Mi pare che qui lui [Benedetto XVI] non abbia chiesto perdono, e abbia indicato come colpevoli di queste nefandezze i colpevoli". "Lui è l'autore di quella cosa che diceva: sarete scomunicati se andate dal giudice". "Il fatto che ci abbia ripensato è un passo avanti notevole. Comunque c'è un piccolo problemino concordatario: da noi i Pm non possono agire contro un sacerdote se prima non si è chiesto il permesso, o l'avviso, del vescovo. In Italia non è possibile quello che adesso sembra decidere il Papa, che la giustizia civile possa procedere per chi indossa l'abito talare come quando procede con i normali cittadini". Secondo Pannella è vero che Benedetto XVI ha fatto riferimento ai tribunali, "ma non ha detto: 'Mi pento'", per "aver sempre tentato di rimuovere la cosa nel silenzio"
    17:34 Durata: 12 min 44 sec
  • La linea clerico-moderata del Corriere della Sera

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'editoriale di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera di domenica: "Oggi, con quell'editoriale, finalmente possiamo dire questo: il Corriere della Sera sceglie ufficialmente la posizione clerico-moderata. [] Sicuramente il Corriere della Sera tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta, quando fu mandato via Albertini, se Albertini fosse stato un clerico-moderato, forse avrebbe ancora resistito un altro po' di tempo. A questo punto ringraziamo De Bortoli che ci ha offerto una confessione pubblica, ha voluto dire: 'Questa è la posizione culturale in cui noi, in Rcs, ci riconosciamo'". Galli Della Loggia "non è mai stato liberale". Bordin: "Quell'editoriale è stato definito 'bello ma un po' paraculo'. Hai una settimana di tempo per scoprire chi lo ha definito così. [] Invece attaccare il laicismo dalle colonne del Foglio dev'essere un segno di anticonformismo"
    17:47 Durata: 5 min 30 sec
  • Dall'Unione europea al Copasir, alle proposte di legge sulla Guardia di Finanza: "D'Alema è l'uomo di fiducia di Berlusconi, non importa se 'cccommmunista'". Perché ritengo che D'Alema e Veltrusconi hanno le stesse idee; il problema è solo lo spazio dell'uno e dell'altro. Franceschini ha seguito quella realtà, mentre oggi bisogna osare a dare una mano esplicita dicendo al Pd: non ne dibattete?". La differenza di Bersani.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il paradosso del 'giuramento di piazza San Giovanni': "Con Bossi lì, coautore di questa giornata che doveva essere di prestigio e affetto, che benedice questa manifestazione nella quale i candidati a essere governatori delle Regioni dello Stato federale giurano fedeltà al Presidente del Consiglio".Quanto al caso della Regione Lazio, il leader radicale sostiene che "la non conoscenza di questo confronto laziale è totale". "La sostanza dello scontro, come io cerco un pochino di illustrare, è che in fondo la sinistra Rai-tv è tale che finiva sempre per coinvolgere il Pci a spese di Berlinguer; è sempre stata questa roba della terza rete che in effetti a un certo punto aprì a un minimo di 'considerazione civile' i sospetti fascisti. Ma fu un modo per accentuare l'atteggiamento di censura fascista nei confronti di noi radicali". "Alla gente nei comizi, quando posso guardare la faccia degli interlocutori, dico: dovete preoccuparvi di come state, di come stiamo. Perché voi sapete che quel grande liberale che la faziosità ci impedisce di riconoscere, Berlusconi, nel momento in cui deve immaginare un ministero degli esteri di mezzo miliardo di europei propone Massimo D'Alema, e poi dà la colpa alla sinistra europea se quello non viene nominato". "Nei comizi" ricordo che lo stesso D'Alema "non è divenuto ministro degli Esteri, come voleva il liberale Berlusconi, ma è stato nominato presidente della Commissione parlamentare di controllo dei servizi segreti". "Non avevo nemmeno finito di dirlo che mi viene fuori una proposta di legge firmata da Massimo D'Alema e Italo Bocchino", volta a far sì che il comandante generale della Guardia di Finanza possa venire dalla stessa GdF e non dall'Esercito. "Eppure in dottrina è chiarissimo: siccome ci deve essere un solo esercito, e i Carabinieri e la Guardia di Finanza sono armi di polizia, e siccome sono armate, per evitare confusione" si ha un comandante dell'esercito. Invece ora i partiti "immediatamente vogliono d'urgenza nominare un loro generale della Guardia di Finanza a comando della stessa Guardia di Finanza. Una riforma di grande gravità". "D'Alema è l'uomo di fiducia di Berlusconi, non importa se 'cccommmunista'". Altro caso è quello del rapporto 'filiale' tra terza rete della Rai e la candidata del centro-destra nel Lazio, Renata Polverini. "Io vado dicendo che trovo Pierluigi Bersani qualcuno che ha assunto un atteggiamento assolutamente altro rispetto ai suoi predecessori, e tra i suoi predecessori ci metto d'ufficio come leader anche D'Alema. Perché ritengo che D'Alema e Veltrusconi hanno le stesse idee; il problema è solo lo spazio dell'uno e dell'altro. Franceschini ha seguito quella realtà, mentre oggi bisogna osare a dare una mano esplicita dicendo al Pd: non ne dibattete?". Le opinioni di Bersani su Emma Bonino. "Massimo D'Alema venti giorni fa mi colpì perché disse che il Partito comunista era un morto senza sepoltura, perché si era cambiato nome ma non si era fatto un bilancio. Io ho detto: finalmente apre un dibattito. Dopo 48 ore si precisò, dicendo che le tradizioni della sinistra italiana erano quelle togliattiane e non quelle azioniste. Così abbiamo toccato il punto dolens". "Bersani nel momento in cui è divenuto leader ufficiale era dalemiano. Io gli mandai una lettera questa estate, dicendogli che con la preferenza per il sistema tedesco stava scegliendo la linea D'Alema, Udc, mondo cattolico e via dicendo. Lo dissi, e io sono convinto - non è che lo frequenti molto - che Bersani oggi è altro che dalemiano. È uno che giocherà, che intende giocare un comportamento politico che ad esempio è stata la scelta, seppure obbligata, di sostenere Emma nel Lazio".
    17:52 Durata: 23 min 33 sec
  • "Negli anni Trenta si conosceva solo l'espressione del partito di governo. Adesso si conosce solo la realtà del 'transpartito della partitocrazia'. Il Partito fascista aveva un Gran consiglio, e il gran consiglio alla fine ha fatto fuori Mussolini. La partitocrazia di oggi ha tanti luoghi dove di notte lavora assieme, ma non ha un Gran Consiglio. Hai visto mai che un'altra volta quel Gran Consiglio decida di Mi taccio"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Dobbiamo essere consapevoli che siamo una piccola minoranza, ma partigiana, e andiamo nel senso della storia che è una visione spinelliana e non bossiana. Perché oggi abbiamo Bossi che sembra vincitore. La Padania? La Vandea. Ma dall'altra parte Spinelli ha immaginato e concepito l'Europa". "Spinelli ha concepito l'Europa con una visione mondialista, federalista mondiale, non a caso qualcuno definisce 'kantiana' quella visione che poi in fondo noi radicali continuiamo a praticare con il partito transnazionale. Quindi noi dobbiamo prepararci, non possiamo disconoscere come questo popolo resiste". "Negli anni Trenta si conosceva solo l'espressione del partito di governo. Adesso si conosce solo la realtà del 'transpartito della partitocrazia'. Il Partito fascista aveva un Gran consiglio, e il gran consiglio alla fine ha fatto fuori Mussolini. La partitocrazia di oggi ha tanti luoghi dove di notte lavora assieme, ma non ha un Gran Consiglio. Hai visto mai che un'altra volta quel Gran Consiglio decida di Mi taccio". La lettera di Pannella a Bersani sul modello elettorale. Le dichiarazioni di Bersani sul presidenzialismo e sul sistema elettorale. "Io trovo che in Bersani è lecito interpretare, essere attenti, a un riflesso di un compagno comunista di un comunismo che non è quello della Terza internazionale e togliattiano". "E sicuramente non bisogna dimenticare che lui diventò l'ala liberale-liberista del governo"
    18:16 Durata: 5 min 38 sec
  • La manifestazione contro la privatizzazione dell'acqua. L'atteggiamento del quotidiano 'Il Fatto'.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La manifestazione contro la privatizzazione dell'acqua. "Assolutamente ottima e bella. Mi dicono che la gente era molta. Chapeau, sono contento, perché è giusto. Sul 'come' si può discutere per essere azione di governo, che costruisce. Ma quella manifestazione è centrale per riflettere". "Nel momento in cui scegli un tema giusto, non mi interessa quanto erano consapevoli di quello che poteva comportare - di positivo o di negativo - quella scelta. Ma per fortuna nei loro confronti il quotidiano 'Il Fatto' non è 'Misfatto' come nei nostri confronti". L'atteggiamento del Fatto nei confronti dei radicali: "E' lo stesso che ha nei nostri confronti il resto del regime: i Radicali non devono esistere". "Spero che noi si riesca ad accelerare i tempi, per [] potere, con un popolo che sulle cose fondamentali dimostra di continuare a resistere, proporre in modo nonviolento l'obiettivo non storico ma politico di un governo alternativo e di uno schieramento sociale alternativo a quello che da 60 anni opprime la realtà morale e sociale di questo Paese". "Io credo che esistano le condizioni perché la resistenza vinca e gli occupanti siano rimandati nelle loro terre". La questione intercettazioni.
    18:22 Durata: 7 min 10 sec
  • L'informazione politica e il caso Lazio: "Polverini è entrata nelle nostre case come l'invenzione, la proposta, della Terza Rete, di Ballarò, dei nemici di Berlusconi". Lo stravolgimento della norma Beltrandi, "usata come un modo per non informare gli elettori"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'avvicinarsi delle elezioni regionali. "A noi non è stato possibile, come volevamo e come avevamo deciso, di essere presenti tranne che in Toscana (e in modo parziale) come liste Bonino-Pannella al centro di una alternativa politica di voto elettorale. Abbiamo spiegato perché. E quindi a questo punto è molto importante non solo il Lazio ma anche il Piemonte". Il caso Lazio: "Polverini è entrata nelle nostre case come l'invenzione, la proposta, della Terza Rete, di Ballarò, dei nemici di Berlusconi. Ci sono dei margini di equivoci, anche sociali, che sono poderosi". La diatriba tra tassisti e noleggiatori a Roma e nel Lazio. I commenti di Berlusconi sulla Bonino: "Lui è passato dal definire la Bonino come 'protesi di Pannella' Sarà che uno può dire che Renata è invece la protesi sua - e a ciascuno la sua protesi - ma il problema è un altro: che semmai si può dire che Emma può avere delle protesi, e non esserlo". La norma Beltrandi sull'informazione: "L'hanno usata come un modo per non informare gli elettori. Noi invece avevamo detto che come Mimun ebbe 12 milioni di ascoltatori quando fece il moderatore del dibattito tra Berlusconi e Romani Prodi; noi proponemmo che all'interno dei talk show si potessero mettere mezz'ore di grande confronto. Questa era l'idea. Io per esempio adesso sono andato in Rai e, considerando la replica, ho fatto un milione di ascolti, e ora basta. Sono andato nei tre minuti di messaggio autogestito [] e abbiamo un milione di persone. Poi non se ne parla più perché si vota"
    18:29 Durata: 12 min 13 sec
  • "Per quel che riguarda qui il Lazio, Emma si sta muovendo come si sta muovendo, e tutti possono vedere come ogni giorno conferma dei connotati che sono quelli conosciuti dalla gente: quelli di consapevolezza, di recisione, di durezza, di chi ha grande esperienza e la manifesta non attraverso l'apologia della propria esperienza, ma attraverso la qualità delle sue reazioni dinnanzi ai problemi che di volta in volta le vengono posti". Il ruolo del Presidente della Repubblica

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Per quel che riguarda qui il Lazio, Emma si sta muovendo come si sta muovendo, e tutti possono vedere come ogni giorno conferma dei connotati che sono quelli conosciuti dalla gente: quelli di consapevolezza, di recisione, di durezza, di chi ha grande esperienza e la manifesta non attraverso l'apologia della propria esperienza, ma attraverso la qualità delle sue reazioni dinnanzi ai problemi che di volta in volta le vengono posti. Io non sono sicuro che riusciamo a trasmettere agli elettori del Lazio quella cosa 'calogeriana' - apprendere non è avere qualche nozione in più, ma apprendere ad apprendere -, ovvero consentire adesso, in questi ultimi 8 giorni, di dare agli elettori laziali la capacità di 'apprendere ad apprendere', per imparare a leggere le campagne elettorali e la loro qualità"."Adesso siamo certi di poter sottoporre alla giustizia europea ed internazionale la situazione italiana". Guido Rossi, intervistato dal Corriere della Sera, parla del problema legalità nel Paese; Roberto Saviano, in un editoriale su Repubblica, spiega che 'ci vorrebbero gli osservatori Onu'. "Su questo se riusciamo a inserirci nella situazione elettorale londinese, quella frazione di verità storica su una guerra fatta contro la pace, se questo si viene a sapere, io credo che a questo punto si comprenderà come il più antico partito italiano ci sia qualche motivo se continua a restare il più antico. Perché subito si passerà a un'altra verità, che è quella della illegalità italiana". Il ruolo del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Il nostro Presidente Napolitano è indubbio che lui esercita con grande fatica, quotidianamente, un lavoro di moderazione che è anche un lavoro di arbitrato, per far comprendere a destra e sinistra di regime, ma non mi pare si occupi di far comprendere qualcosa a noi o di comprendere le cose che noi vorremmo fargli comprendere. Ma per quel che riguarda il Presidente, non si tratta di un problema di legalità, visti i 21 anni che hanno preceduto il settennato attuale". Le iniziative radicali sulla Presidenza della Repubblica. "Per più di 20 anni la Costituzione materiale si è realizzata in questo modo e Napolitano sceglie questo, non può fare altro con la sua storia di comunista che ha vissuto in maniera molto dignitosa e seria; non può probabilmente optare per la difesa della legalità scritta della Costituzione". Il programma di Emma Bonino per la Presidenza della Repubblica
    18:41 Durata: 10 min 6 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'appello finale di Pannella al voto per le Liste Bonino-Pannella: "Avete votato tutti - popolo comunista e popolo cattolico in primis - contro una visione dello Stato che è quella del finanziamento pubblico ai partiti e alle chiese, avete votato al 90 per cento: una mobilitazione straordinaria. Dopo qualche mese è successo quello che rischia di succedere domenica prossima. Ovvero sono d'accordo profondamente con noi, si riconoscono con le nostre storie, ma poi al momento del voto, si vota per i partiti, per non disperdere il voto o non so che altro. Allora vorrei dire a tutti, di centro-destra e di centro-sinistra, anche di sinistra potente [] che sarebbe molto importante che molti dicessero: 'Non ho mai votato per voi, ma questa volta'". Il secondo turno delle elezioni regionali francesi. Gli appuntamenti con i radicali candidati nelle diverse Regioni d'Italia
    18:51 Durata: 16 min 46 sec