L'intervista è stata registrata lunedì 19 dicembre 1988 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Droga, Legalizzazione, Partito Radicale, Proibizionismo.
La registrazione audio ha una durata di 13 minuti.
Rubrica
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SOCIOLOGO
Venerdì ventitré dicembre si terrà una marcia popolare per sensibilizzare l'opinione pubblica
Sull'unico modo per sconfiggere il traffico mafioso della droga l'antiproibizionismo la marcia organizzata dal Partito radicale dal colore del Coordinamento radicale antiproibizionista a sostegno delle regioni intorno no al proibizionismo che alimenta diffusione e criminalità una serie di donne euro ogni di dire se culture diverse opinioni politiche come forse sapete hanno firme Anton appello con il quale si chiedono alle autorità competenti sedi misure per far cessare questa realtà che giorno dopo giorno come dimostrano i fatti si fa sempre più tragica e pericolosa abbiamo al telefono da Milan uno dei firmatari di questo appello il sociologo Luigi Manconi professor Manconi allora quali sono le sue ragioni
No al tre edizioni la prima ragione e il fatto che questa
Legge e più in
Nella lettura dalla campagna che l'ha preparata e tutta la campagna che lo sostiene a mio avviso mira a ha un obiettivo che ritengo culturalmente e useremo dire moralmente davvero nel partito ovvero l'obiettivo di di sostituire l'idea macchine del drogato malato con l'idea l'immagine del drogato delinquente dunque sostituire l'ipotesi della cura del recupero con quella della sanzione e della repressione un passa Baggio che ripeto ritengo davvero gravissimo nella mentalità collettiva nella percezione condivisa da parte dei cittadini italiani di quella che un'immagine appunto fragile del tossicodipendente trasformati in un'immagine minacciosa del criminale quindi i provvedimenti che nel primo caso dovrebbero essere di recupero diventano nel caso che prevalga l'immagine delinquente del fatto sanzionamento della punizione e della segregazione ecco
Il suo parere degli esperti che hanno collaborato con la Jervolino per redigere il testo di questa la legge contro la droga anni no preferito avviarsi sulla strada della repressione a
Gli esperti non sempre sono informati e mai come in questo caso nel caso del dibattito sulla droga io credo che ci sia un deficit di informazione un deficit di di di conoscenza un deficit di accumulazione verifica ritardi reali di statistiche serie di comparazione tra espediente e esperienze più inutile tale però ritengo che unitamente a questo deficit di informazione di cultura prevalga
Come dire un obiettivo che è di natura ideologica vale a dire modifiche care in senso regressivo gli orientamenti d'opinione pubblica farà passare quindi una cultura che appunto e quella della segregazione e della rimozione dei problemi sociali per il per le prime dal corpo stesso nella società e che questa
Funzione della campagna della legge che segue abbia prevalso insieme ad altri ma quasi minori obiettivi di tipo elettoralistico quello che mi sembra più significativo il carattere più longevo culturale di una campagna certe giudicherei di natura regressiva Gassman quando
è molto probabile che io ci sia però quello che io mi sento di fare comunque contribuire nei miei termini delle mie possibilità a quello che la parola d'ordine credo fondamentale che quella della legalizzazione e in proposito se interessa posso ire qual è la mia opinione sulla questione io credo che insomma bisogna fare chiarezza credo che giungere alla richiesta della legalizzazione la proposta di legge di che odori mi sembra da questo punto di vista estremamente intelligente e riflessiva giungere a questo ho dico non sia stato per nessuno o un come dire un passo facile ovvero non è una scelta che si piglia a cuor leggero e una a ipotetiche non è sicuramente rassicurante e tuttavia credo che sia l'unica questa proposta io credo che nasce innanzitutto dal presupposto che la situazione drammatica mente forse irreparabilmente compromessa non si rivendica un presunto diritto civile quale che so la libertà di drogarsi chi elabora io credo più modestamente una la linea di resistenza la guerra e per tutta quello che c'è da fare è un'ipotesi per seguire l'ipotesi di contenimento dei danni un tentativo di ridurre perdite ecco io credo che la legalizzazione potrebbe avvicinare se non altro vorrei il re più facili lusso due-tre obiettivi direi il primo è quello di dissuadere il drogato poi il piccolo
Consumatore tossicodipendente dal farsi spacciatore per procurarsi la dose e dunque disincentivare l'la riproduzione all'infinito del circolo vizioso consumo spaccio il circolo consumo spazio il secondo obiettivo è quello di demotivare di disincentivare la microcriminalità le piccole rapine di scippi furti la prostituzione microcriminalità finalizzata all'acquisto della droga caro presto sul mercato clandestino il terzo che Ivo di lei è quello che giustamente incomincia a diventare il centrale nei discorsi che da più parti si vanno facendo vale a dire sottrarre alla grande criminalità una delle voci più consistenti ed il suo attuale fatturato e dunque ridurre la sua porta di penetrazione nel la società e direi in manipolazione dei settori più dei politici ecco mi sembra che questi tre obiettivi da l'ipotesi di legalizzazione possono essere se non conquistate raggiunti sicuramente avvicina il range di più
Con qui stabili
Un'ultimissima domanda
Sociologo come
Giustifica questa necessità di alcune persone di ricorrere comunque alla droga e come giustifica la reazione delle autorità competente che fino a questo momento hanno ritengo di poter combattere questo fenomeno soltanto
La repressione
Per quanto riguarda prima domanda
Da devo dire di non essere assolutamente in grado di rispondere le ragioni per cui si consuma la droga fino a far se ne dipendenti perché questo mi sembra il problema fondamentale fino a far sei dipendenti sono ragioni è difficile decifrazione rispetto al quale bisogna avere umiltà era dire rispetto anche perché le fenomenologie sono a impedire ai quanti sono dei tossicodipendenti gli attori e le biografie degli uni percorse le motivazioni sono davvero mille frantumate Diffy mentre assimilabili in ogni caso non mi sento in grado di dare risposte perché tutte le risposte che siano sembrate quelle date finora o Panareo semplificatoria per quanto riguarda invece fatto che gli organi istituzionali di reagiscono a tutto ciò in chiave eminentemente se non esclusivamente repressiva direi che si tratti nient'altro che un di riflesso condizionato una intera classe politica incapace di pensare grandi questioni del vivere civile del vivere associato e hip hop
Mi le tragedie che si rivela no dentro questo vivere associato di pensarle come di pertinenza di tutti ecco per questo cerco di spiegarmi cosa voglio dire a passa l'idea che la questione dei tossicodipendenti sia questione di tossicodipendenti eh eventualmente dei loro familiari otto delle vittime delle azioni criminali che
I tossicodipendenti possono fare in sostanza cade rovinosamente un'idea di i solidarietà sociale forte per il quale concetto qualunque parte della società soffra in qualche modo tutti ne sono chiamati a rispondere con questo che un fondamentale principio di socialità attenta aggettivi né cattolico religiosa né laico o marchi l'avverto che è un principio viene fatto cadere per cui il problema dei senza casa è problema che seccato accanto al problema dei tossicodipendente proverei tossicodipendente quando il problema dei senza casa quello è tossicodipendente diventa questione di ordine pubblico allora viene affrontate viene affrontato nell'unico modo in cui la antica cultura
Auto riparia repressiva lo consente ovvero con gli strumentisti della segregazione che produce la rimozione ovvero l'allontanamento per problema
La visione agli occhi di coloro che nel problema non sono direttamente coinvolti per quanto riguarda la criminalizzazione anche di chi
Una le cosiddette droghe leggero non
Drogati Pacis Marianne che che sento dire Bema risposta direi facile quale scontata io appunto con con voi le definisco non droghe in proposito anti
Mi sembra
Forse curioso io riveli finalmente una netta otto che riguarda il mio e nostro passato col
Le Tivo in questi giorni che continuate a dire che
L'atteggiamento
Diciamo Leeb
Orale nei confronti
Delle droghe in particolare delle non droghe qui mi piace marijuana fosse il prodotto di una cultura permissiva e questa cultura permissiva freeman da al sessantotto al movimento di quegli anni e il movimento trasgressivo di quegli anni al fatto che dunque in quell'anno fatale tutti sì fumassero allegramente bene io ho avuto la fortuna di partecipare al tempo pieno di via quel movimento e a quello che è successo nel periodo successivo non solo ho avuto l'avventura e la fortuna di anche come dire dirigente di un gruppuscolo dell'epoca ovvero Lotta continua lotta continua veniva considerata la più libertaria delle organizzazioni
E tra parla impari prodotte dal movimento del Sessantotto bene intorno al settanta settantuno lo confesso io unitamente a un'altra persona dirigente corre di Lotta continua espelle Lemmon espellendo boh dall'organizzazione Lotta continua un militante che si era reso colpevole di avere acquistato o della cioè si tratta dell'unica provvedimento amministrativo disciplinare che io ho preso la mia vita e ahimè devo vergognarmi di averlo preso la in quella circostanza per quel motivo oltre che in generale di aver preso un provvedimento amministrativo punitivo ma credo che dia il senso molto chiaro di come sia falsa quest'idea di un permissivismo prodotto dall'effervescenza collettiva di quegli anni che quindi i dimentica quel quel movimento fu trasgressivo per molte cose bacchettone peraltro e soprattutto nelle allegre sprovvedute superficiali ricostruzioni storiche ti fanno dell'epoca
Si attribuisce al fatale sessantotto responsabilità
Più o meno apprezzabili che invece non hanno assolutamente comunque questo aneddoto perché secondo me è utile ogni tanto ricostruire la verità storica data la mano in manomissione dell'attore che si fa in generale appunto mi e quali stucchevole ripetere quello che in genere tutti diciamo in queste circostanze il fatto che sono non droga appunto perché non creano dipendenza e quindi la loro legalizzazione doveva essere così
Un obiettivo già conquistato di Lima decina d'anni fa il fatto che non sia tale è un segno semplicemente dell'arretrato
Età non solo degli apparati e giuridici questo Paese ma in particolare della cultura di questo Paese per cui tranquillamente si può scrivere sui giornali che chi consuma
Hashish e marijuana voi passa quasi di necessità al consumo delle droghe pesanti che posso dire che tra tanti trivialità che imbarazzante contestare anche se non con i
La ringrazio e ci rivediamo venerdì ventitré dicembre alle ore diciassette al Pantheon luogo dal quale prenderà avvio questa marcia popolare contro il proibizionismo
Che poi
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