Rassegna stampa ambientale

Un saluto a tutti gli ascoltatori di radio radicale da Giovanni De Pascalis per questa nuova puntata della rassegna stampa dedicata ai temi dell'ambiente dell'energia e del territorio la rassegna stampa che coincide con le festività pasquali
Ed è assolutamente giusto segnalare in apertura il numero speciale della rivista le scienze
Che dedicato in larga parte alla questione ecologica globale
è un di un vero e proprio dossier quello che pubblica le Shenzhen per il un numero speciale che coincide con il cinquecentesimo numero
Dell'edizione italiana appunto l'edizione italiana di scientifica American ed è intitolato terra tre punto zero soluzioni per un futuro sostenibile
E quindi uno speciale che consigliamo davvero di acquistare perché davvero molto interessante naturalmente gli articoli che poi in questo numero speciale delle scienze edizioni tema scientifica americana
Sono pubblicati appunto sulla questione ecologica ed energetica sono molti e il primo che vogliamo segnalare eh
Un un articolo vecchie siglato la polemica ed è dedicato alla questione del picco il cosiddetto picco di estrazione del petrolio
Questione controversa ma importantissimo fondamentale per capire il futuro che ci aspetta
E leggiamo in intanto una colonnina sulla destra che in eh intitolata Picco non Picco
La comunità scientifica indipendente ritiene che il picco della produzione mondiale di petrolio sia molto vicino le migliori stime scientifiche che abbiamo indicano che il picco si verificherà tra il due mila dieci e il due mila venti
Non è utile fare valutazioni più precise infatti anche se le riserve fossero il doppio il triplo di quanto stimano chi spetti scientifici questo non avrebbe alcuna rilevanza pratica ciò che ha portato alla crisi economica in corso
E gli altri squilibri planetari riscaldamento globale esaurimento delle riserve energetiche fossili
Esaurimento delle riserve minerarie sopra sfruttamento delle altre risorse non dipende dalla disponibilità di questi beni dipende invece dal fatto che tutti avranno un picco
Dopo il quale si verificherà una decrescita
Le strategie le ideologie con cui fino ad oggi sono state sfruttate le risorse sottintendono un'ipotesi nascosta ovvero che le risorse siano infinite
L'ipotesi crolla quando ci accorgiamo che la terra non è piatta infinita come si pensava nell'antichità
Questa è un'idea antiquata ma ancora molto diffusa nell'ambiente economico industriale
Durante questo secolo la gestione del pianeta dovrà essere basata su un paradigma aggiornato dovrà tenere conto che tutto prima o poi raggiunge un picco e che è necessario cambiare presupposti atteggiamenti con largo anticipo
E
Nell'articolo poi principale a fianco il quale pubblicato l'editoriale capiamo che abbiamo appena letto è intitolato raschiare il fondo del barile
A gennaio abbiamo pubblicato l'articolo più petrolio dalla terra di Leonardo Maugeri Direttore strategia e sviluppo senior Executive Board già espressi tenta di ENI
Il cui in cui l'autore argomentava che potremmo avere petrolio a sufficienza per altri cento anni
Qui ospitiamo la risposta ma Uggeri di tre ricercatori della sezione italiana dell'Association for stadio spicca o il cioè l'associazione per lo studio del picco del petrolio
Per il quale invece il picco del petrolio è sempre più vicino e gli autori di questo intervento sono Antonio Zecca Claudio Della Volpe e Luca chiari
Scrivono i tre autori
Da più di un decennio in corso un dibattito sulla consistenza delle riserve planetario di combustibili fossili in particolare del petrolio schematizzando grossolanamente ci sono due scuole
La prima conosciuta come quella degli esperti scientifici a conclusioni che mettono in evidenza la finitezza di quelle riserve
Cioè le riserve di petrolio la seconda scuola detta degli esperti politici fornisce conclusioni ottimistiche su riserve molto vaste
Nell'articolo più petrolio dalla terra pubblicato sulle scienza il numero di gennaio
Leonardo Maugeri ha presentato il punto di vista degli esperti politici in questo articolo presentiamo conclusioni più prudenti sulla consistenza delle riserve planetarie di petrolio
Fino a poco tempo fa la questione delle riserve Previtali di petrolio interessano solo le compagnie petrolifere non era di interesse per il pubblico per la comunità scientifica
Una ventina d'anni fa la comunità scientifica lanciato i Primi avvisi riguarda i pericoli di riscaldamento globale e la necessità di ridurre le emissioni di CO due il più importante gas serra
Ridurre le emissioni significa ridurre i consumi di combustibili fossili
Nello stesso periodo esperti indipendenti delle compagnie petrolifere hanno pubblicato nuove stime della disponibilità mondiale di petrolio gas e Carboni
Questi esperti hanno una solida formazione scientifica inoltre in passato hanno avuto responsabilità di rilievo nelle multinazionali del petrolio
L'obiettivo degli studi condotti per le compagnie petrolifere era identificare nuovi giacimenti da sfruttare questi esperti ora usano le stesse competenze per un lavoro più asettico determinare quanto petrolio che quanto gas quanto carbone
è rimasto a livello mondiale per far funzionare il nostro modo di vivere
Queste stime non riguardano direttamente la singola compagnia ha senza dubbio toccano interessi economici che non hanno confronto in nessun altro settori la scintilla era inevitabile
Da allora le conclusioni degli esperti scientifici sono sempre risultati più prudenti rispetto a quelle degli esperti politici ovvero gli esperti stipendiati dalle multinazionali dell'energia e gli esperti stipendiati dai Governi
Leonardo Maugeri e Direttore strategia e sviluppo dell'ENI e quindi classificato come esperto politico
In gennaio pubblicato un articolo in cui egli sostiene che l'umanità può contare su petrolio per il resto del ventunesimo secolo
Nel nostro articolo illustreremo argomenti dell'ambiente degli esperti scientifici che smentiscono in maniera quantitativa le affermazioni qualitative e le opinioni di Maugeri
La posizione del picco non dipende dall'entità delle riserve ecco poi non possiamo leggerlo tutto l'articolo appunto
Dà conto di come molti esperti di geologia esperti di di petrolio che hanno lavorato
Per le compagnie per le principali compagnie petrolifere mondiali ecco molti di questi esperti
In realtà sostengono che e ci stiamo avvicinando molto velocemente al momento in cui raggiungeremo appunto il picco di estrazione di petrolio e quindi
Dopo quel momento la quantità di petrolio estratta comincerà a decrescere
A decrescere in modo continuo soprattutto dopo i primi anni in cui ci troveremo all'apice del picco il la la decrescita sarà poi sempre più veloce
Quindi questa è questione appunto fondamentale e quella delle riserve di petrolio perché Adgas perché poi invece
Il carbone è presente sulla superficie terrestre
In in in quantità molto più abbondante del petrolio e del gas quindi la questione principale è quella del petrolio e del gas
Continuando poi a
Allergia sfogliare questo numero speciale del della rivista le scienze troviamo un altro articolo il vero e proprio dossier
Ecco ecologico che intitolato vivere su una nuova terra
L'umanità profondamente alterato il pianeta ma se cominciamo a pensare ad agire in maniera diversa possiamo ancora evitare l'autodistruzione allora leggiamo questo editoriale editoriale proprio della della redazione della rivista di scienza
Dimenticatevi le banche l'industria dell'automobile il nostro pianeta è l'unico sistema troppo grande per collassare
Per secoli ne abbiamo sfruttato le risorse che ci siamo spostati ogni volta che la sorgente si prosciugata o un terreno diventava troppo inquinato
Oggi però questa strategia non funziona più abbiamo trasformato la terra in un'enorme fabbrica
Ed è necessario ritornare a una condizione più sostenibile se vogliamo sopravvivere in un mondo sempre più affollato e minacciato da riscaldamento del clima un monito che ricorda quello lanciato alla fine del Settecento dall'economista inglese
Thomas R. puntato Malthus il quale
Predisse che i miglioramenti della quantità della vita sarebbero stati compromessi dalla crescita della popolazione
Quale potrebbe essere quindi il piano di emergenza per salvare il pianeta il primo passo e determinare quanto siamo vicini al collasso
A pagina quarantasei lo scienziato ambientale Jonathan folli
Presente risultati di uno studio che ha calcolato i limiti di sicurezza di diversi processi ambientali fondamentali da tenere sotto controllo a pagina cinquanta otto esperti propongono specifici rimedi per non oltrepassare i limiti
Queste proposte potrebbero rallentare il degrado ma potrebbero non bastare
Secondo l'ambientalista BIL Mekki bem del mi del Burj collegio il colpevole l'ossessione della crescita a cui dovremmo rinunciare come spiega pagina cinquantatré in un brano tratto in esclusiva dal suo ultimo libro
Secondo ricette ICI le sue idee sono irrealizzabili a pagina cinquantotto Marche fischietti di scientifica americana mette alla prova le idee di marchi bene in un'intervista
Per salvare il pianeta dobbiamo fare i conti anche con il cambiamento climatico a pagina sessanta qui riuscendo Meyer giornalista di Nash euro
Fa il punto sulle lacune della climatologia che però non mettono in discussione l'origine antropica del riscaldamento globale
Già in passato il nostro pianeta sperimentato mentire temperature
In quei casi dovuti a fattori naturali ma era un pianeta relativamente disabitato oggi ospita quasi sette miliardi di esseri umani e l'impatto di riscaldamento sulle coltivazioni può avere effetti devastanti sulla società
Allora andando poi avanti nella foliazione di questo numero speciale delle scienze troviamo
E il l'importante articolo limiti per un pianeta saranno di Jonathan folli
Sottotitolo gli scienziati hanno stabilito limiti per i nove principali processi ambientali se fossero superati la terra potrebbe diventare inabitabile purtroppo tre di essi sono già stati oltrepassati
Ecco ampio articolo appunto di Follini e quindi soluzioni per le sfide ambientali sono tre pagine che approfondiscono una serie di settori
Particolari che riguardano tutti ovviamente l'ecologia
Del pianeta e quindi sconfiggere il mito della crescita
E questo è l'articolo di Billé Mekki bel sottotitolo l'unica soluzione per tutelare il futuro della nostra società e passare dalla crescita senza limiti alla gestione intelligente
Della ricchezza e delle risorse quindi la questione fondamentale
Della appunto di quello che viene giustamente Vito il mito della crescita che ancora oggi è un po'la stella polare in particolare
Nei Paesi più ricchi e più industrializzati
Nei Paesi del cosiddetto Occidente ancora un po'la stella polare di tutti i Governi e anche della maggior parte degli economisti
E più avanti l'intervista dei redattori di scientifica American Marche fischietti abili Mekki ben
Il titolo di questa intervista è la crescita zero è davvero necessaria
E leggiamo solo una parte di questa intervista chiede fischietti è necessaria una crescita zero o una crescita molto limitata potrebbe essere sostenibile
Risponde Mekki ben non sono utopista no no uno schema preciso sull'esatto punto dove si dovrebbe fermare il pianeta
L'analisi non contiene una cifra precisa sono più interessato le traiettorie che cosa succede se rinunciamo all'idea secondo cui la crescita e la risposta a tutto e andiamo in un'altra direzione
Siamo stati assorbiti dall'esperimento della crescita e abbiamo quasi ignorato altre possibilità possiamo misurare la società in altri termini alcuni Paesi misurano la soddisfazione
Se misurarsi mo'il mondo in altri modi l'accumulazione della ricchezza diventerebbe meno importante
E chiede fischietti Isotta inteso che i grandi sistemi mono ridice centralizzati per agricoltura Energia e altri commerci guidano la crescita sta dicendo che grande tra virgolette eh male tra virgolette
Risponde Mekki ben abbiamo costruito grandi strutture perché permetteva una crescita più rapida
Il rendimento era ottenuto grazie la dimensione non è più ciò di cui abbiamo bisogno non abbiamo bisogno di un cavallo da corsa pensato per andare più veloce possibile ma con caviglie fragili che si rompono quando trova una buca
Abbiamo bisogno di un cavallo da tiro allenato la lunga durata la lunga durata deve essere il nostro mantra non espansione
E chiede ancora fischietti il problema è semplicemente la grande dimensione o e la complessità che si porta dietro lei sostiene che non sono solo le banche essere tra virgolette troppo grandi per fallire
Ma anche altre industrie più fondamentali dobbiamo smantellare queste istituzioni o almeno semplificarle in qualche modo
Risponde Mekki bene il sistema finanziario quello dell'Energia e quello dell'agricoltura hanno alcune caratteristiche simili pochi attori estremamente interconnessi
In questi scenari quando c'è un problema di effetti si propagano a cascata un alimento che contiene botulino diffonde questa tossina in diversi luoghi
A casa mia o i pannelli solari se non funzionano io ho un problema ma non blocco tutta la rete elettrica degli Stati Uniti orientali
E
E più avanti chiede fischietti prodotti locali costano di più risponde vecchi ben
Avremo più fattori e con maggiore intensità di lavoro ma questo creerebbe un maggior numero di posti di lavoro
E l'agricoltore guadagnerebbe di più dal punto di vista economico l'agricoltura locale elimina molti mediatori comprare verdure da fattorie sostenute dalla comunità in modo più economico per ottenere il cibo
Il prezzo che la carne potrebbe rimanere elevato ma francamente mangiare meno carne non è la fine del mondo la migliore notizia
Che c'è nel mio libro e che è un fenomeno avvenuto negli ultimi anni nei Paesi in via di sviluppo la diffusione di ogni tipo di metodo intelligente ben studiato dal punto di vista tecnologico per l'agricoltura su piccola scala e poi l'intervista continua non possiamo leggerla tutta ma è comunque
Molto interessante come gli altri articoli che fanno parte di questo dossier speciale
Sulla questione ecologica ed energetica mondiale pubblicato lo ripeto da questo numero speciale della rivista le scienza edizione italiana di scientifica American
Passiamo al Corriere della Sera perché sabato tre aprile è stato pubblicato da questo quotidiano un un ampio importante articolo che prende praticamente tutta la pagina tredici
Dedicato alla al rapporto tra economia e ambiente rispetto alle emissioni gas serra e cioè i costi futuri per il nostro Paese per l'Italia connessi ad una produzione di gas a effetto serra in eccesso rispetto
Al limite stabilito dagli accordi europei
Il titolo di questo articolo è i gas serra che Insiel diano i conti pubblici
Sottotitolo l'Italia deve pagare ottocentoquaranta milioni di euro entro il due mila dodici Cassa depositi e prestiti per non toccare le bollette
Allora leggiamo e l'articolo che è firmato da Giuseppe Sarcina
Il Governo è pronto a schierare la Cassa depositi e prestiti per pagare il conto europeo antinquinamento una somma consistente ottocentoquaranta milioni di euro da qui al due mila dodici che aggiorna e supera le ultime stime
Ultime stime che erano comprese tra i quattrocento i settecentocinquanta milioni di euro
L'istituto guidato dall'amministratore delegato Massimo Varazzani Presidente Franco Bassanini
Interverrà come garante di prestiti concessi dal sistema bancario alle imprese che producono energia e che potranno beneficiare di una moratoria fino al due mila tredici
L'obiettivo della manovra eh evitare che l'effetto Kyoto si traduca in un aumento delle bollette della luce
Che pagano tutti gli italiani
è una lunga storia l'Italia sconta i ritardi accumulati nell'applicazione del Protocollo di Kyoto e secondo molti analisti
Anche i risultati ottenuti nel negoziato europeo del due mila otto condotto dal Governo di centrosinistra sui tetti di emissione di
Di anidride carbonica assegnati
Ai singoli Paesi
E infatti diciamo mio commento ricordo che
L'Italia pur avendo firmato il protocollo di Kyoto alla fine degli anni Novanta poi rimase largamente inerte negli anni immediatamente successivi
è questo sia in anni in cui
Governava il centrosinistra sia negli anni in cui governava il centro destra
E oggi appunto i nodi cominciano a venire al pettine
E continuiamo a leggere l'articolo di Giuseppe Sarcina nel proprio l'altro giorno la Commissione europea ha diffuso i dati preliminari riferiti al due mila nove a prima vista l'Italia figura in una posizione vantaggiosa
Considerando che la riduzione di CO due raggiunge il sedici virgola quattro per cento
A fronte della media europea pari all'undici virgola due
In Germania meno otto virgola quattro in Gran Bretagna meno dodici virgola cinque la frenata in realtà e quasi interamente collegata alla recessione secondo l'equazione semplicissima meno produzione uguale meno inquinamento
Ma se si allarga la visuale soprattutto se si guarda in avanti il quadro si capovolge il punto di partenza è costituito dagli impegni assunti a Bruxelles nel quadro dell'azione comune per contenere le emissioni dei gas serra
A cominciare dall'anidride carbonica con l'obiettivo di scongiurare il surriscaldamento del pianeta se si va all'essenziale ecco comparire il piano nazionale di assegnazione dei permessi di emissione le imprese italiane approvato il ventotto febbraio due mila otto
Il provvedimento dice Priscilla direttiva europea
Emissioni trading cioè il
Il lo scambio il commercio delle immissione di CO due che prevede sostanzialmente due cose primo fissa una quota di emissioni per ogni Paese da distribuire tra le industrie attive sul territorio nazionale
Secondo istituisce un mercato in cui
Comprare o vendere i certificati CO due cioè bonus aggiuntivi che consentono di imprese supera il limite assegnato di anidride carbonica
Per il periodo due mila otto due mila dodici il vincolo obiettivo perché l'Italia e pari a duecento uno milioni di tonnellate all'anno
Un traguardo fuori dalla portata del nostro sistema economico come
Avevamo già segnalato suo tempo sostiene Corrado Clini Direttore generale del Ministero dell'ambiente e Presidente del Comitato nazionale per la gestione della direttiva europea in missione trading
In altri termini è come se il Governo italiano fosse tornato da Bruxelles e con una cassetta di gettoni per consentire alle imprese di restare al tavolo della produzione
Naturalmente lo spirito e la direttiva era quello di costringere il mondo produttivo modernizzare gli impianti ed abbattere le emissioni di CO due ma per un verso o per l'altro l'obiettivo non è stato raggiunto
Tanto che la stessa Unione europea ha cambiato impostazione per il periodo due mila tredici due mila venti
Nel frattempo il Governo italiano ha finito rapidamente i suoi gettoni e il buco
Cioè l'eccesso di produzione di CO due si è già trasformato in una mina vagante per i conti pubblici o forse ancora peggio per le bollette della luce che già tra l'altro sono
Tra le più alte al mondo
E quindi insomma questo articolo che poi continua fa appunto il punto della situazione
Su i i costi economici connessi al mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione di contenimento diciamo
Delle emissione di gas a effetto serra principalmente anidride carbonica per quel che riguarda il nostro Paese è una questione
Veramente molto importante e che dimostra come si siano persi anni preziosi subito dopo la ratifica del protocollo di Kyoto
E spostiamoci su terra il quotidiano ecologista terra
Perché sempre sabato sei tre aprile è stato pubblicato un editoriale firmato da Erasmo venosi
Sulla questione del cambiamento climatico e del fallimento dico Penati e il Conferenza di Copenhagen allora leggiamo
Il titolo di questo editoriale miei miei cari negazionisti allo scrive venosi
Il ventidue aprile si celebrerà il quarantesimo anniversario di ratio dèi e paradossalmente i potenti del pianeta hanno condiviso una pericolosa strategia di stallo
Fallimento del vertice di Copenaghen rispetto alle decisioni che sarebbero necessario assumere in campo ambientale e e più avanti continua venosi volendola mettere brutalmente in termini scientifici impatti ambientali prodotti dalla crescita dipendono dal tre variabili equazione di oltre non popolazione ricchezza pro capite e tecnologie
Insomma l'insostenibilità ambientale dipende dal numero delle persone che abita nel pianeta da quante cose il sistema produttivo produce e dal modo come queste cose sono prodotte
Nei mondi vuoti semivuoti e dell'abbondanza delle risorse del neolitico e del loro scene non esistevano problemi di limitatezza di risorse l'inquinamento non aveva assunto dimensioni planetarie
Negli ultimi duecento anni siamo passati da cinquecento milioni di abitanti a circa sette miliardi lieto pensanti un neologismo un neologismo di Giovanni Sartori
Pensano che la tecnica e le innovazioni supereranno ogni angoscia legata la limitatezza delle risorse
Ma questo è assolutamente falso ma sarebbero già le prime due leggi da termodinamica smentirmi la tecnica non crea nulla possono trasformare in ogni trasformazione in materia di energia vengono trasformate in qualcosa di inutilizzabile
Illustra inascoltato sconosciuto Reagan da tempo predica che il prodotto interno lordo il PIL non deve essere massimizzare Toma ottimizzato
E che la via dello sviluppo coincide nel trarre utilità crescenti da sempre minori risorse
Insomma la soluzione consiste nel passare dalla crescita illimitata alla gestione intelligente di ricchezza e risorse
Il prerequisito per ottenere tutte le altre risorse e la disponibilità di energia e le fonti fossili sono la più importante forma di energia che usiamo gli ottimisti ridono le posizioni che denunciano l'esaurito di vita del petrolio e di gas
Che riducono tutta la questione al problema degli investimenti nella ricerca
Indipendentemente dai comodi strapazzata i valori numerici relativi alle disponibilità di petrolio signora ma questo accade anche per l'uranio usato nel nucleare che il vero parametro da utilizzare nelle stime sulle risorse energetiche
Il rapporto tra l'energia prodotta e quella spesa EROEI
E che chi investe vuole essere remunerato
Maggiorazione congrua del valore delle EROEI
Ora
Aperta Valenzi l'eroe i il rapporto tra l'Energia che impieghiamo in un procedimento processo di produzione energetica e l'energia che ricaviamo allora
L'energia che ricaviamo deve essere maggiore dell'energia spessa per il procedimento altrimenti non otteniamo nulla
Ma in realtà il rapporto deve essere come minimo di due a uno cioè l'energia ottenuta deve essere almeno il doppio di quella impiegata
Perché ci sia una una civiltà umana si possibile ma questa sarebbe una civiltà umana a livello del Medioevo in cui tutto è fondato praticamente solo sull'agricoltura
Per il nostro mondo contemporaneo ad alta tecnologia e fortemente industrializzato il rapporto deve essere almeno di tre a uno
E andiamo avanti nella lettura di questo editoriale di venosi ignorare il costo energetico ed ecologico e concentrarsi solo su quello monetario dell'estrazione ha condotto il pianeta all'attuale condizione
Il picco di produzione petrolifera non è lontano e banalizzare la curva forma di Campana che evidenzia il massimo e poi il declino della produzione curva di avverte è pericoloso
La politica è felice di non decidere se viene fornita la stampella giustificativa cresco così gli attacchi dei negazionisti a quanti istituzionalmente come Lippi cc si occupano di riscaldamento globale
Ecco poi l'articolo va avanti noi ci fermiamo qui come vediamo anche questo editoriale di venosi su quotidiano ecologista terra affronta il problema
Di un
Di un cambiamento di rotta rispetto alla all'inseguimento di una continua crescita di consumi e di produzione industriale e anche la questione del picco di produzione petrolifera
E cambiamo cambiamo argomento passiamo alla Repubblica sempre di sabato tre aprile che Cintolo ma sulla svolta
Svolta verde negli Stati Uniti d'America rispetto alle alle automobili all'industria automobilistica
E ai consumi energetici quindi nel settore dei trasporti allora lauda questo articolo
All'articolo di Federico Rampini ed è intitolato ha avuto la svolta verde degli Stati Uniti taglio del trenta per cento alle emissioni
Sottotitolo accordo con i produttori risparmi per duecento quaranta miliardi
Scrive Federico Rampini l'America diventa una grande California almeno per le norme sui gas di scarico delle auto con una decisione gravi con una decisione gravida di conseguenze per l'industria automobilistica i consumatori e l'ambiente
L'amministrazione Obama a adottato a livello federale di Standard pionieristici già in vigore in California per l'inquinamento delle auto
è la prima volta da trent'anni che vuol cinto Novara una nuova normativa per ridurre drasticamente i consumi energetici e gas di scarico delle vetture e dei veicoli commerciali
Ed è la prima volta in assoluto che la legislazione americana vincola direttamente le regole per le auto agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO due e quindi alla lotta contro il cambiamento climatico
L'importante innovazione è il preludio alla prossima sfida verde tra virgolette di Obama che sarà l'adozione di regole analoghe per gli altri grandi inquinatori centrali elettriche fabbriche altiforni raffinerie
I nuovi Standard federali imposti dall'industria tomistica ridurranno del trenta per cento le emissioni di CO due altri gas di scarico nel periodo tra il due mila dodici e il due mila sedici
Efficienza energetica delle nuove autorità in cori commerciali leggeri aumenterà a una media di trentacinque virgola cinque miglia per gallone di benzina
Che corrisponde a circa tre virgola otto litri
Secondo stime comuni del governo delle case automobilistiche le nuove regole incideranno sui costi di produzione provocando un rincaro medio di mille dollari per ogni modello venduto
Tuttavia il Ministero dei trasporti e la invero a invero ma in tal protection Agency l'agenzia
Per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti
Calcolano che sull'arco di vita di un'auto il proprietario finirà per risparmiare tre mila dollari grazie al minor consumo di carburante
L'effetto sull'ambiente considerevole saranno eliminate dell'atmosfera circa un miliardo di tonnellate vicino due
E altri gas ad effetto serra nell'arco di vita del parco vetture a cui si applica la nuova normativa il calcolo dei benefici diventa ben più positivo se si includono i mancati danni all'ambiente
A fronte di spese aggiuntive per cinquantadue miliardi di dollari a carico dell'industria automobilistica i benefici saranno di duecentoquaranta miliardi se si integrano i risparmi netti
Per i consumatori la riduzione dei costi dell'inquinamento il calo delle importazioni petrolifere
E continua Federico Rampini
Dopo trent'anni di semi paralisi legislativa su questo fronte con periodi di scontro fra Washington nell'industria altri mi quali interessi Detroit dei petrolieri hanno condizionato il Governo
La svolta di Obama e maturata in modo consensuale le nuove norme sono state accettate dall'industria turistica senza obiezioni questa è la conseguenza i due fattori da una parte la fuga in avanti della California
Essendo il più grande mercato di Stati Uniti aveva messo le case automobilistiche di fronte alla necessità di produrre modelli diversi
E poiché attestati minacciavano di adeguarsi a legali alla California
Questo avrebbe comportato una balcanizzazione tra virgolette del mercato con costi elevati
L'altra novità e maturata nel due mila otto due mila nove con gli aiuti pubblici a General Motors e Chrysler avendo lo Stato come azionista le due aziende non possono mettersi contro Washington
E quindi questa l'importante è la storica svolta verde
Nel campo delle automobili negli Stati Uniti d'America quindi
E tra l'altro ricordiamo con molti continuano
Far notare
Che se l'efficienza energetica delle di tutte le automobili che circola negli Stati Uniti del parco vetture degli Stati Uniti fosse uguale all'efficienza energetica
Delle automobili europee
Praticamente gli Stati Uniti dovrebbero importare una quantità enorme in meno di petrolio praticamente potrebbero
Tagliare completamente le loro importazioni di petrolio dall'Arabia Saudita per esempio
Il che quindi dimostra quanto importante strategica sia
La
L'obiettivo dell'efficienza energetica e e e quindi diciamo
Del del risparmio rispetto I ai consumi
Ma sempre restiamo ancora agli Stati Uniti perché il Presidente Barack Obama
A anche varato una una svolta rispetto al petrolio alle trivellazioni petrolifere il Corriere della Sera di giovedì primo aprile
Ci informa che Obama da il via libera alle trivellazioni al largo delle coste peraltro molti chilometri al largo delle coste
E in questo articolo del corrispondente dagli Stati Uniti del Corriere sera Alessandra Farkas leggiamo
Tradendo la promessa elettorale di voler puntare sullo sviluppo di fonti energetiche più pulite Barack Obama ieri ha infranto un tabù che neppure l'Amministrazione Bush Chaney storicamente più vicina la lobby petrolifera riuscita a demolire
Cancellando un bando che durava da oltre due decenni il Presidente americano ha annunciato un controverso piano che autorizzate rivelazioni off-shore cioè in alto mare al largo della costa atlantica degli Stati Uniti per l'estrazione di petrolio gas naturali
E anche rispetto all'Alaska però soltanto nel
Nella parte più a nord o della vasca quindi ben lontano da
Da quei tratti invece di Costa meridionale dell'Alaska che sono
Quelli
Più al centro del del del dell'interesse delle preoccupazioni degli ambientalisti e di quanti vogliono tutelare l'ambiente naturale
E continua la restano Farcas questa non è una decisione presa alla leggera dichiarato Obama in un discorso fatto di in un hangar della base militare di Andrews in Maryland so che gli ambientalisti protesteranno ma ho studiato il problema per oltre un anno
E sono giunto alla conclusione che questa scelta è necessaria visto il bisogno estremo della nazione di avere accesso a fonti di energia di creare posti di lavoro e di mantenere l'economia americana competitiva
Il Presidente ha ammonito che la decisione di eliminare il bando alle esplorazioni petrolifere su gran parte della costa orientale dal Delaware alla Florida non rappresenta la fine del suo e politiche energetiche ecco sostenibili
Con le sole perforazioni non è possibile assicurare il nostro fabbisogno energetico di lungo termine ha proseguito Obama
Per l'interesse del pianeta che per la nostra sicurezza energetica è necessario iniziare il passaggio
A carburanti più puliti sin da ora a dimostrazione della sua buona fede Obama annunciato di aver ordinato altri cinque mila auto ibride per la flotta governativa
E che parte del Pentagono sarà dotato di velivoli e veicoli che utilizzano un mix di combustibili fossili e da biomasse
Ma nonostante queste rassicurazioni annunciò provocato le proteste immediata degli ambientalisti che l'hanno bollato come un favore alle compagnie petrolifere e I Repubblicani
Per rassicurare il popolo dei Verdi tra i suoi più fedeli sostenitori ha promesso che le estrazioni saranno effettuate in modo da garantire la massima protezione dell'ambiente naturale dei vari luoghi
Si tratta di un piano lunga scadenza aggiunto Obama precisando che la costruzione delle piattaforme off-shore sarà preceduta da studi ambientali per garantire la protezione del natura
Ora dietro l'annuncio secondo alcuni analisti continuo nella lettura dell'articolo di Alessandra Farkas
Potrebbe esserci proprio in machiavellico disegno bah mi hanno per reclutare i repubblicani oggi refrattari la sua nuova politica energetica che include misure a sostegno di biocarburanti e contro l'effetto serra giudicate troppo progressiste
Dopo le elezioni di mid term Presidente democratico potrebbe trovarsi a governare con una camera a maggioranza repubblicana e le trivellazioni petrolifere potrebbero essere un piccolo favore
Che la potentissima lobby petrolifera troverebbe in modo di ricambiare dei
E sempre su questa questione
Un commento non commento del manifesto
Del tre aprile
Guglielmo Ragozzino il suo editore ha intitolato cercare il petrolio tradire solo un posto che vive
Ragozzino nel corso della lunga campagna elettorale che gli ha aperto la Casa Bianca Barack Obama tenuto un atteggiamento cauto in tema di perforazioni petrolifere in alto mare
Da una parte non poteva certo far proprio l'esagerato slogan di Sarah Palin del baby thriller cioè trivella ragazzo trivella più adatto a una mera questa di frontiera che ha un compassato senatori di buone letture
E così aveva assicurato che una volta eletto avrebbe mantenuto il divieto
Ma lo aveva fatto senza insistere troppo fidando sulla sua straordinaria abilità retorica
E continuiamo a leggere l'editoriale di Guglielmo Ragozzino
D'altro canto non poteva inimicarsi tutti proprio tutti quei parlamentari fautori di una ripresa di trivellazioni in mare aperto escluse da vent'anni ora l'equivoco è stato risolto
Obama ha fatto conoscere il suo pensiero sulla coltivazione del petrolio in mare si farà ma poco o almeno non tanto quanto ne vorrebbero i repubblicani amici dei petrolieri
E per poco tempo in attesa di fare ben altro
Saranno aperti alla ricerca di petrolio e gas vaste aree dal dell'Atlantico dalla costa della Florida fino al della guerra e dall'articolo
E dell'articolo al nord dell'Alaska
Non quindi nel Pacifico e neppure nella parte più fragile dell'Alaska cioè la parte meridionale
L'area interessata e di seicentosessantasette mila chilometri quadrati nell'Atlantico ed è disegnata in modo da lasciare fuori new jersey antesignano dell'epopea petrolifera e gli Stati costieri più a nord
Nell'articolo sono invece cinquecentoventi mila chilometri apparentemente lontani dalla Bristol beccare agli ecologisti
L'Amministrazione pensa di ricavare anche un po'di soldi dalla vendita delle concessioni il che non guasta in assoluto ma rischia di evitare ancora di più gli ambientalisti che si fidavano di Obama e che nella coalizione che lo sosteneva erano gli attivisti più generosi
Studi e prospezioni argomentano i giornali americani sono in alcuni casi recenti in altri vecchi di trent'anni traspare una certa propensione al dubbio al di là di tutto il resto sull'effettiva utilità energetica delle perforazioni
Infatti secondo alcuni si non sarà poi molto il petrolio che si potrà
Ricavare da queste perforazioni in alto mare al largo della tra l'antico e nella parte nord dell'Alaska nel mare artico
Infatti Ragozzino più avanti
Di ci ci dice che in termini pratici Greenpeace fa notare che i consumi automobilistici europei per chilometro sono un terzo più bassi che gli Stati Uniti dove solo dal due mila sette si sono registrati miglioramenti nell'efficienza delle nuove Automan dovute
Se il parco automobilistico degli Stati Uniti avesse la stessa parsimoniosi tardi quello europeo potrebbe risparmiare circa il trenta per cento di carburante
Tenendo conto che il settanta per cento dei consumi petroliferi americani serve alla motorizzazione basterebbe un parco tum automobilistico europeo tra virgolette
Cioè con l'efficienza dello energetica delle automobili europee per risparmiare il venti per cento di tutto il petrolio consumato negli Stati Uniti cancellando tanto per fare un esempio le importazioni complete dall'Arabia Saudita
Il vero petrolio conclude Greenpeace
Da cercare subito è l'efficienza e quindi torniamo alla questione
Strategica dell'efficienza energetica
E chiudiamo questa rassegna stampa con la notizia che arriva dalla Puglia un articolo del Sole ventiquattro Ore del tre aprile
Articolo di Angelo Guarini e Federico Pirro Brindisi cattura lacci o due il sud aiuto al sud era questo il tema della grande convention d'Confindustria Bari del diciannove febbraio scorso e se invece in alcuni settori come ad esempio quello energetico fosse già oggi il sud ad aiutare il nord
Con una sussidiarietà federalista rovescio
Nell'Italia meridionale infatti si produce quasi il ventotto per cento dell'energia del Paese ma il peso che la domanda del Mezzogiorno e di circa il ventuno per cento di quella generata in Italia
Il bilancio elettrico meridionale dunque positivo vissuto produce più energia di quella che consuma esportando verso altre regioni all'estero circa il quattordici per cento di quanto generato sul suo territorio
Oggi la stessa ENEL dispone in Puglia Basilicata Campania Calabria e Sicilia circa sessanta impianti di generazione per una potenzialità pari a dieci mila cinquecento megawatt
Ora se una delle priorità dell'impresa in Italia del sud rimane la ricerca dell'eccellenza tecnologica da perseguire con massicci investimenti anche per elevare l'ecosostenibilità della generazione elettrica
E proprio nemmeno nel meridione che si stanno realizzando interessanti progetti per l'efficienza energetica e lo sviluppo di nuove
Produce fonti di produzione
International energia agenzie stima che la domanda mondiale di energia primaria crescerà del quaranta per cento sino al due mila trenta
Per evitare così che si producono impatti non reversibili sull'ambiente bisogna investire ingenti risorse per promuovere l'innovazione e la diffusione delle tecnologie abbasso
Emissione di carbonio in campo energetico in altri settori e
Nella produzione di Giletti che una delle risposte costituito dalla tecnologia utile a ridurre o azzerare le emissioni di CO due dalle centrali con la cattura e il sequestro della CO due
Ed è proprio nel suo mega impianto due mila sei centoquaranta megawatt di Brindisi che l'ENEL si accinge a sperimentare una tecnologia pilota che consentirà poi di testare la su scala significativa una tecnologia che permetterà alla cattura post combustione
Della CO due
Quindi
Questa
Importante
Questo importanti indirizzò di sviluppo di nuove tecnologie per il controllo delle emissioni di CO due nella mega centrale a carbone di Brindisi dell'ENEL e con questa notizia
Chiudiamo qui nella nostra rassegna stampa un saluto da Giovanni De Pascalis