Con la CGIL per difendere il lavoro e liberare i diritti - 16º Congresso della CGIL - Relazione di apertura del segretario generale Guglielmo Epifani

Gentili ospiti
Gli amici invitati
Che ringrazio per la vostra presenza
L'attenzione con cui seguire dei nostri lavori
Delegate e delegati care compagne e compagni
Siamo all'atto conclusivo del sedicesimo congresso
Nel pieno della più grande crisi economica e sociale del dopoguerra
In un periodo di grande crisi di trasformazione in grado di determinare segnare
Il futuro dei prossimi decenni
Alle persone che hanno perso il lavoro senza colpe e responsabilità
A chi ancora in queste ore
Si ritrova su un'isola o in un presidio a lottare per il proprio avvenire
Hai tanti precari
Che hanno perso per primi il lavoro hai tanti giovani disoccupati del Mezzogiorno
Hai tanti anziani soli
In condizione di povertà
Va il pensiero
L'affetto
La vicinanza di tutta la CGIL
Insieme alla riconferma
Di un impegno
Che è la stessa ragione fondativa per la quale abbiamo senso di esistere
Quattro anni fa
Sempre qui a Rimini ci ponemmo la prospettiva di dare al Paese un Progetto fondato sul lavoro i diritti i saperi la libertà
In grado di costruire un futuro migliore più giusto
Più sicuro di quello che si stava profilando
Con il rischio del declino industriale
è un Paese troppo diviso per territorio e condizioni sociali in un troppo lungo e controverso processo di trasformazione istituzionale
Nessuno di noi
Poteva al tempo immaginare quello che poi sarebbe accaduto
Sia sul piano politico con la nascita e la caduta del Governo presieduto da Romano Prodi
Le nuove elezioni la vittoria del centrodestra la formazione del nuovo Governo
Ne soprattutto potevamo immaginare
Quella catena sempre più rapida di eventi che ci avrebbe portato sull'orlo del precipizio
Diritti a lavoro oltre la crisi è il terreno di ricerche di discussione che ci siamo dati
è il cuore da cui ripartire per ridefinire sempre qui a Rimini un progetto per il Paese
Lontano dal galleggiamento di questa fase
E necessario per dare una prospettiva condivisa
Di scelte di priorità all'azione pubblica e ai tutti i soggetti della rappresentanza sociale
Per un Paese in bilico come il nostro questa crisi porta più un problema
E non meno
Per un'economia come quella italiana
Che esporta un quarto del valore prodotto una restrizione della domanda internazionale provoca a breve e medio termine conseguenze più serie per l'occupazione
Se il rapporto tra nord e sud e tornato oggi ad essere quello che avevamo
Trent'anni fa una crisi come questa
Aggrava la divisione del Paese
Se il peso altissimo del debito pubblico costituiva già prima un problema
Ora
Aumentate in percentuale per la caduta del PIL interno determinerà effetti più pesanti soprattutto per le nuove generazioni
Per i giovani di oggi e di domani sul terreno degli Investimenti dell'occupazione del welfare
E ci può esporre oggi di fronte
Alla situazione che ha colpito la Grecia alle difficoltà divisioni incertezze dei Paesi dell'Unione a possibili ondate speculative
Queste
E tante altre questioni
Attendono una risposta
O almeno l'inizio di un trasparente dibattito pubblico
Quello che fino a oggi
Il Governo
Non ha voluto fare
Perché non è tempo per nessuno di nascondere la testa sotto la sabbia o di fare finta di non sapere che quello che è successo
A causa degli squilibri tra ricchezza finanziaria redistribuzione del reddito globalizzazione senza regole e attività speculative finirà per ricadere su chi giovani
Precario
Lavoratore pensionato artigiano
Piccolo imprenditore
Non ne porta colpa alcuno
Dal paradosso morale di questa crisi dobbiamo e possiamo e trarre una lezione
Non conduca questa crisi alla costruzione di nuovi schermi di narrazioni senza fondamento
Ma sia almeno utile
A ridare identità riconoscibilità dignità alle persone alla loro condizione e ai loro problemi
Questa è una crisi insidiosa
Molto più di quello che appare
E non ne usciamo meglio nessuno nascondendo ora o negando
Così come
Se c'è la mafia e c'è
Non è che la si sconfigge meglio non parlandone
Il grande coraggio
Il grande coraggio civile di Roberto Saviano
E dei tanti
Che come lui sono e restano in prima linea
A partire da don Ciotti e degli altri amici di Libera
Agli sforzi positivi
Di investigatori a forze dell'ordine di tanti magistrati vanno sostenuti e mai
Lasciati solido
Il Progetto serve a questo
Evitare che le cose avvengano per inerzia
Senza cambiamenti senza vere riforme
Avere un soggetto pubblico responsabile per le scelte generali superare chiusure corporative o territoriali che farebbero qualcuno per un po'più forte indebolendo e facendo poi arretrare
Tutti
Ricostruire reti e culture di solidarietà
Promuovere proprio dentro la crisi una nuova cultura dei diritti dei doveri
Della legalità di rispetto dei ruoli ad ogni livello istituti orale
Non lasciare indietro chi sta in margini
Sostenere una cultura inclusiva della cittadinanza e l'universalità dei diritti sociali fondamentali
Quello che proponiamo
è un progetto che sostenga la crescita e lo sviluppo
Stimoli attraverso gli incentivi una diffusa capacità di innovazione del sistema produttivo
Qualifichi servizi all'impresa alle persone
Punti a ridurre
La disoccupazione crescente
A tutelare meglio chi ha perso il lavoro a formare
Di più e meglio i giovani
Che sono in cerca di occupazione
Sostenga reddito e consumi con un fisco più giusto intelligente riduca disuguaglianze e condizioni direi
Contrariamente a quello che pensano in molti forse in troppi la parola uguaglianza non è termine da mettere in disparte perché valore parole antica
La nostra
è un'idea moderna e contemporanea dell'uguaglianza
Non si contrappone alla responsabilità
Alla capacità al talento individuale
E vuole rappresentare oltre che un valore in sé un obiettivo civile e politico sociale e istituzionale a partire dall'uguaglianza nei saperi e nella formazione permanente
In Italia negli ultimi trent'anni l'Indice di Gini che misura le disuguaglianze non è cambiato
E questo
Oltre interrogare le responsabilità di tutti anche le nostre è uno dei fattori che spiega
Il crescere di paure e di insicurezza
Perché come è stato dimostrato le società più coese più giuste sono anche
Le società più sicure
La decrescita portata dalla crisi della nostra economia è stata significativa
E continuerà ad esserlo per alcuni anni
Hanno pagato in modo particolare i redditi esposti alla concorrenza e alla domanda internazionale
Con in testa i beni di investimento e quelli intermedi quasi tutti i comparti metalmeccanici le costruzioni il made in Italy in senso ampio e le aree che erano già in sofferenza
Nel Mezzogiorno sono a rischio e pochi insediamenti industriali esistenti dalla Sardegna
Alla Sicilia
E anche infrastrutture come porti sono in difficoltà
Servizi alle imprese servizi esternalizzati nelle scuole e nelle pubbliche amministrazioni soprattutto i più poveri di valore aggiunto mense e pulizie
Riducono personale riducono orari e riducono diritti
Vengono ritardati pagamenti e l'accesso al credito è sempre difficile soprattutto per i piccoli per gli artigiani per la cooperazione
Perdiamo davvero
Quel milione di posti di lavoro che avevamo previsto
Di cui un terzo nel Mezzogiorno
Si apre davvero
Una voragine nell'occupazione giovanile anche a seguito dei blocchi di turnover e di dimissione del lavoro intellettuale precario soprattutto nel Mezzogiorno
E nell'industria
Le assunzioni sono oggi io ora all'ottanta per cento rapporti di lavoro non stabili anche per la imprevedibilità di mercati e prospettive
L'occupazione femminile
Entra in grande sofferenza come confermano i dati più recenti
Entriamo in sostanza
Nella fase che è stata chiamata di ripresa senza occupazione e potremmo avere tra poco ripresa di profitti per una parte del sistema produttivo
E insieme
Aumento della disoccupazione
Il lavoro
L'occupazione
Debbono per questo
Costituire la priorità delle priorità il fondamento è l'obiettivo delle politiche industriali
Delle politiche fiscali
E di quelle
Sociale
Quello che ci vuole quello che proponiamo
è un impegno straordinario
Per almeno tre anni
Attraverso il quale reperire
E convogliare risorse verso investimenti capaci di favorire occupazione aggiuntiva
E di rendere più conveniente per una fase
Il rapporto tra crescita del PIL
E crescita dell'occupazione
Lasciata a se stesse oggi la dinamica di mercato distrugge lavoro mentre interesse del Paese conservarlo formarlo e trasforma
Insistere su Italia l'offerta pubblica di istruzione e sanità fanno venire meno
Una componente essenziale per l'occupazione giovanile
Ci vuole care compagne e cari compagni cari ospiti in sostanza un piano straordinario
Per il lavoro e l'occupazione
Fatto
Da tre componenti
Uno stimolo importante mirato di carattere fiscale agli incentivi in ricerca innovazione formazione nella filiera manifatturiera
Unica possibilità che io vedo per conservare in valore quello che si perde in quantità prodotte e vendute nei mercati internazionali
Ci vuole
Un allentamento del Patto di stabilità degli enti locali soprattutto in rapporto ai lavori di messa in sicurezza di campagne di quartieri di città
Di riconversione ecosostenibile di risparmio energetico di abitazioni uffici impianti industriali
Ci vuole
Una riapertura del turnover nella scuola nell'università nelle pubbliche amministrazioni nella sanità almeno per tre anni allo scopo di favorire
Nelle forme corrette
L'ingresso di giovani laureati e diplomati chiudendo anche tutte le sacche di precariato ancora esistenti
Di fronte a una disponibilità del Governo a muoversi in questa direzione
Siamo pronti ad armonizzare i rinnovi contrattuali che vanno definiti nei settori pubblici e nella scuola come una parte dei costi di questa scelta
Vogliamo sostenere questa proposta con dei dati precisi
Un piano di investimenti pubblici e privati
Direttamente orientati a ricerca e sviluppo con le ricadute sui processi e le innovazioni di prodotto possono portare fino a centocinquanta mila posti di lavoro
Un impianto di politica industriale sostenuto dei meccanismi dell'incentivazione
Come sgravi fiscali e crediti d'imposta
Sul modello del piano europeo per l'occupazione di dell'ordine novantatré
Della Finanziaria del due mila uno del Governo Amato che creano trecentoventi mila posti di lavoro e della Finanziaria del due mila e sette del Governo Prodi tutto questo può dar vita fino a trecento mila posti di lavoro
La riconversione verso la green economy produrrebbe come abbiamo dimostrato settanta mila posti di lavoro a breve con una forte propensione a salire negli anni a venire
Un piano di micro per infrastrutturali da realizzare a livello comunale con una flessibilità intelligente del Patto di stabilità aggiungerebbe centocinquanta mila posti di lavoro
Infine
La sospensione per tre anni dei tagli al pubblico impiego alla scuola con lo sblocco del turnover può fare recuperare
Fino a quattrocento mila posti di lavoro nello stesso periodo
Una manovra di questo tipo
Con un terzo di nuova occupazione da creare del Mezzogiorno e attenta al lavoro delle donne abbasserebbe la percentuale dei tassi reali di disoccupazione
Dal dieci per cento previsto del quarto trimestre di quest'anno al sette cinque del quarto trimestre del due mila e tredici
E se la contrattazione di secondo livello
E quella sociale e territoriale
Nel quadro di una crescita della produttività media e di un governo delle condizioni di lavoro e orari
Fossero coerentemente orientate a difendere e a far crescere occupazione il Paese
Potrebbe guardare al futuro con più fiducia e i giovani
Con maggiori sicurezza
Noi sappiamo bene
Che il caso della Grecia
Le ondate speculative di questi giorni
Possono spingere a una convergenza verso politiche restrittive io rientrate soltanto sul lato dell'offerta
Nella nostra situazione però fermo restando il vincolo di bilancio questa soluzione non rappresenta
Quella politica di riforme di cambiamento di cui il Paese ha bisogno
In termini di riconversione industriale produttiva
Di riduzione dei divari territoriali di coesione tra le generazioni di una più eque funzionale politica di ricerca delle risorse e di allocazione degli investimenti
Un piano
Straordinario
Per l'occupazione e lavoro si deve muovere all'interno di un disegno che punta estendere a riformare gli ammortizzatori sociali e a cambiare in profondità la struttura del nostro prelievo fiscale
Troppo pesante
Nei confronti dei redditi da lavoro e da pensione e anche verso le imprese che impiegano più occupazione
La nostra proposta sul fisco a partire da una restituzione immediata di una quota del drenaggio fiscale degli ultimi anni
Che era una delle richieste dello sciopero generale del dodici marzo non è ispirato solo a logiche di equità distributiva e di giustizia sociale logiche che per noi sono comunque fondamentale
Ma è che proprio mentre lavoro l'occupazione
Con la crisi ridiventa nel punto più esposto e i pensionati sono in difficoltà
Assolutamente privo di senso economico mantenere aumentare l'attuale cuneo fiscale
Sui salari sulle retribuzioni sulle pensioni e aggiungo
Perché se ne scordano sempre tutti sul TFR tassato mia oltre ragionevole misura
Così come
Per gli stessi motivi ci vuole un fisco più attento verso l'occupazione meno pesante con le imprese che hanno basi profitti e molta manodopera
E capace di chiedere di più a chi fa più profitti con minore occupazione
Bisogna poi farla finita una volta per tutte però con i condoni con gli scudi con essa Natale di ogni tipo
Con le illusioni non più giustificabili
Con i trattamenti di favore
Senza rigore
Senza serietà
Noi non ce la facciamo ad avere un fisco più giusto e capace di trovare le risorse per gli Investimenti
E per questo va ripresa la battaglia verso il lavoro nero verso il lavoro sommerso verso il lavoro irregolare in cui spesso si nasconde la vergogna della schiavitù moderna in un sottoscala in un cantiere in una campagna
E in cui si altera un leale rapporto di competizione tra l'impresa
La politica economica e industriale che è necessaria per l'Italia
Richiede di affiancare a una base manifatturiera di qualità alle nicchie di produzione di eccellenza alle medie e grandi imprese in gran
E di allargare filiere catena del valore una più forte componente interna della domanda degli Investimenti e dell'occupazione
Per evitare di essere solo dipendenti dalle altre economie o dalla ciclicità della crisi e per rendere
Più competitivo efficiente il sistema Paese anche dal punto di vista della qualità dell'occupazione
Questo disegno richiede scelte
Ordine di priorità capacità di governare
Sistemi complessa
Richiederebbe ad esempio
Investire subito nella banda larga e favorire un'offerta di servizi da parte delle nostre in prese per non restare gli ultimi in euro
Richiederebbe
Di posporre
La costruzione del ponte tra Messina e Reggio Calabria per risolvere prima i collegamenti ferroviari e viari e la messa in sicurezza di quei territori
Che come si è vista Messina franano ad ogni pioggia
Richiederebbe
Con i tempi giusti
Che si facesse
Della ricostruzione dell'Aquila e del suo centro storico un grande progetto nazionale e internazionale finanziato anche con una tassa di scopo a cui fare comporre il meglio dell'architettura e del restauro europei
Richiederebbe siti continuare la ricerca nucleare
Ma di scegliere i per i prossimi quindici anni la strada del risparmio energetico delle tecnologie delle fonti rinnovabili Dario D'Ulizia facendo dell'ambiente il campo di un forte pacchetto di investimenti e occupazione
Richiederebbe si più alta velocità ma anche più treni per i pendolari e soprattutto più sicurezza per tutti coloro
Che viaggiano in treno
Richiederebbe di italiano e anche di vere e proprie ruberie
Ma una volta fatto questo di investire di più non di meno per accrescere la qualità dell'offerta di sanità di formazione a difesa dei più deboli dei giovani
Dei migranti
Delle famiglie che non possono permettersi di pagare una università per i propri figli all'estero e neanche al nord del Paese oppure
Di andare in ospedale fuori dalla propria regione quando si avesse un problema
Soprattutto i giovani
Sono destinati a pagare molto gli effetti di questa crisi
In tutti questi anni
Il tema della frattura generazionale è stato oggetto di tante riflessioni
E divenuto giustamente senso comune come questa sia la prima generazione dopo quelle precedenti il cui futura pare più compromesso e più difficile di quello che è stato per i padri e per i nonni
Pensando a lavoro al suo valore di oggi al suo riconoscimento sociale
O al welfare a partire dalle attese previdenziali o alla casa i giovani guardano in sostanza al futuro con più preoccupazione che cosa Perazzo
Il contrario contrario esatto
Di quelli che sono stati i sentimenti le ansie le certezze e anche la forza
Della generazione nata dopo la guerra
Il tema
Ha interrogato anche noi
E deve continuare a interrogare
Soprattutto per trovare le soluzioni giuste
Per non continuare a scaricare sul futuro dei giovani a partire dal precariato e dalla condizione previdenziale i costi delle convenienze a breve di oggi
Ma ci vuole più serietà
Davvero si pensa che tutto si possa risolvere
Attribuendo loro un salario più basso d'ingresso
O tagliando diritti conquistati da altri lavoratori o chiudendo gli occhi sul degrado ambientale su quello ecologico e ancora
è possibile che non si veda come il nostro sistema previdenziale
In equilibrio di fondo oltre al tema dei lavori usuranti della rigidità del pensionamento di vecchiaia e all'adeguamento del valore di pensioni stesse
Abbia oggi un gigantesco problema che riguarda le future pensioni dei giovani di oggi
E non trovo giusto
Che si chiuda gli occhi
Di fronte a una questione sociale di queste dimensioni
La crisi di oggi è insidiosa proprio per questo
Perché i costi che hanno peggiorato i deficit pubblici avranno effetti nei prossimi decenni riapriranno un conflitto distributivo attorno alle poche risorse disponibili imporranno delle scelte inedito
Si parla troppo poco di questo
La crescita improvvisa del deficit pubblici non ha precedenti nella storia dell'Occidente almeno in tempo di pace
Oggi
Fa notizia rischio finanziario della Grecia la difficoltà della risposta europea che arrivata troppo tardi l'esigenza di far fronte a una quantità di titoli pubblici sui mercati finanziari mai stata così grande
E ci si interroga sul futuro delle
Ma quello che avverrà dopo
Con le scorie sociali di questa crisi sollecita delle risposte
Perché il fallimentare esito dell'ideologia liberista provocherà ai più enorme contraccolpo sul futuro delle nostre società e sul futuro dei giovani
Ai lavoratori gregge oggi di sciopero va la solidarietà e la vicinanza di tutta la CGIL
I sacrifici
Richiesti dall'Europa dal Fondo monetario sono impressionante
Pagano i lavoratori
Per una gestione irresponsabile
Dei precedenti Governi
Per le omissioni di chi a Bruxelles doveva controllare
Per le incertezze dei Governi europei a partire da quello tedesco per la forza delle ondate speculative
è un Paese intero
Si trova sospeso in un dilemma angoscioso
Evitare il proprio fallimento o rinunciare di fatto alla propria sovranità
Non può l'Italia
E neanche l'Europa rimandare la discussione attorno a questo problema
Quello che si vede fino a ora sono piuttosto incertezze interrogativi teorici spesso calcolati esercizi di scenari possibili
Lo leggiamo lo vediamo
Molti economisti considerano inevitabile la ripresa dell'inflazione
Una volta stabilizzata la situazione
E realtà non ci vorrà molto a far ripartire i prezzi delle materie prime che già oggi sono per conto loro già in crescita o i tassi di interesse
Viviamo in un mondo che non ha saputo fino ad ora regolare realmente gli eccessi dei mercati finanziari o il discutibile ruolo delle agenzie di rating
E neanche per la verità le condizioni di un commercio
Realmente
Tutto questo può riaprire al nuovo ma ben conosciuto gioco speculativo di rialzi e di ribassi sul valore delle monete sui titoli in circolazione
è una spinta in Sud dell'inflazione che entro una certa soglia favorisce il debitore
Rispetto a chi
Ai conti in ordine
Ma da noi
In Italia
Come sappiamo
L'inflazione effetti dirompenti sui consumi popolari sui redditi allarga le disuguaglianze favorisce alcuni settori quelli protetti e penalizza quelli esposti alla concorrenza
Le banche centrali come sempre chiedono il contenimento delle spese correnti a partire da quelle per la sanità le pensioni
Ma non c'è nessuna banca centrale che si chieda mai come mai negli ultimi quindici anni nessun grande Paese effettivamente riuscito a ridurre la spesa
Mentre tutti gli avanzi primari sono stati ottenuti grazie alle operazioni straordinarie
Le privatizzazioni condoni le operazioni di carattere contabile
E proprio quando
L'aumento delle aspettative di vita pone un inedito bisogno di politiche sociali a partire
Dalla non autosufficienza
Resta così Laterza Vito la migliore la più corretta
Ma anche la più difficile
Aumentare stabilmente il tasso medio di crescita del PIL
Che è stato mediamente del cinque per cento tra il mille novecentocinquantacinque e il mille novecentottantacinque e negli ultimi quindici anni del due per cento
Con un'Italia in verità sempre al di sotto della media di questo valore
Io credo
Che un progetto Paese richieda l'assunzione esplicita di questo obiettivo
Un programma di spesa
La capacità di attrarre investimenti dall'estero l'aumento del valore e della qualità del nostro sistema industriale la difesa della coesione sociale contro le scelte e le logiche corporativa
La CGIL
Care compagne e compagni ha criticato le politiche del Governo nei confronti della grande crisi
Si è mobilitata e ha lottato per questo
L'Italia è a nostro parere l'unico Paese in Europa e forse nel mondo
Che non ha deciso un reale sostegno agli investimenti ai settori industriali colpiti dalla crisi alla domanda pubblica al sostegno fiscale di redditi di consumi alla conduzione degli anziani e dei pensionati
Il vantaggio di non avere impiegato risorse nel salvataggio di banche di assicurazioni non si è tradotto in stimoli fiscali di cui c'era e c'è bisogno
La nostra critica è
Fonda
Al di là dell'attenzione che condividiamo verso il peso del nostro debito pubblico ed era giusta la decisione di estendere la cassa integrazione in deroga
Queste due misure infatti non rappresenta
Un disegno di politica economica e industriale paragonabile a quello che hanno fatto Paesi come la Francia la Germania e Regno Unito
Che contempli diverse scelte diverse hanno legato il sostegno a breve
A settori e cittadini con la predisposizione rafforzamento di investimenti nella ricerca
Nell'innovazione nella formazione nella difesa degli asset industriali e infrastrutturali strategici per i rispettivi Paesi
E così
Prima negando la forza della crisi
Poi annunciandone la fine
Poi ammettendo che il due mila dieci sarebbe stato l'anno più terribile per l'occupazione
Il Governo ha fatto passare senza avere interventi quasi due anni
Eppure
Non passa giorno che non porti notizie pesanti
Tele come annunciato da qualche giorno un ulteriore taglio di sei mila ottocento lavoratori
Rutelli ha dopo la vittoria in tribunale alla ricerca del risposte attese e di un piano di ripresa delle commesse
Sono almeno venti mila
I lavoratori dei call center tutti i giovani
Quasi sempre al sud abbandonati a se stessi e senza più le misure che ne sostenevano la regolarizzazione
Sono tante le fabbriche che chiudono vedi a Terni a Faenza e Imola a Nocera Fabriano
La chimica sarda di Porto Marghera in difficoltà
Riparte la cassa integrazione del settore dell'auto in attesa dell'attuazione di un piano quello della FIAT
Che oltre a richiedere una trattativa sindacale di merito andrebbe sostenuto almeno da una politica industriale in grado di tenere qui in Italia una parte della ricerca dell'innovazione e delle forniture
Le attività edilizie sono in gran parte ferme anche perché
Diciamo la verità mancano i finanziamenti sia per le grandi sia per le piccole opere
Si tagliano appalti pubblici e privati nei servizi e poi ancora alcova termini Italtel le cliniche private in Abruzzo l'indotto l'editoria lo spettacolo la situazione degli enti lirici le piccole impresa dell'artigianato
Fortunatamente abbiamo anche settori meno colpiti dalla crisi
A partire dall'alimentare dalla farmaceutica e si avverte lo vediamo che noi più di un indicatore che dicono che qualche segno di ripresa della domanda comincia a esserci
Ma il punto che deve essere chiaro e questi sei Paesi europei più grandi
Mettono in campo proprio qui
Durante la crisi risorse sostegno e noi non lo faccia
Quello che avvantaggia gli altri finisce per svantaggiare noi e la nostra occupazione malgrado i nostri salari come sappiamo sono più bassi delle retribuzioni dei lavoratori di questi Paesi
I casi di crisi aziendali più pesanti che non riusciamo a risolvere soprattutto nel Mezzogiorno richiedono una volontà politica più forte
E la convinzione che un Paese come il nostro non può abbandonare presidi industriali fondamentale
Noi sappiamo bene
Che le risorse pubbliche da sole non costituiscono una politica industriale
Ne è una politica in grado di recuperare lo svantaggio di reddito e occupazione di molte parti del Paese e segnatamente di quelle del Mezzogiorno
Ma senza questo o addirittura riducendo i trasferimenti destinati al Sud il Governo rinunciando vero fondamentale e manda un messaggio di divisione di abbandoni
Aver preso l'impegno di presentare un programma per il Sud e il non averlo finora realizzato conferma questo giudizio
Suo convegno di Parma qualche giorno fa
La Confindustria ha chiesto al Governo di fare di più
Partendo da un quadro di evoluzione delle dinamiche economiche degli ultimi decenni
Che portano a conclusione molto vicina a quella a cui da tempo siamo pervenuti intorno al tema del declino relativo del nostro sistema industriale
La stessa esigenza viene avanzata dal mondo del commercio della distribuzione del turismo
Dell'agricoltura della piccola e media impresa degli artigiani delle costruzioni da parte degli enti locali dei Comuni delle università delle scuole degli istituti di ricerca
Il Governo rifletta su tutto questo
Lo dico soprattutto al Ministro dell'economia impegnato in un ruolo non facile in una fase di turbolenza dei mercati finanziari che tornano a muoversi quasi come prima della crisi
Non c'è un secondo tempo
Non c'è un altro tempo per sostenere occupazione ed economia e senza stimoli alla ripresa il debito è destinato comunque a salire in percentuale soprattutto perché
Come avvenuto quest'anno la spesa corrente è aumentata a causa degli acquisti in beni e servizi esternalizzati dalle pubbliche amministrazioni
Se non si forza la situazione se non si sceglie oggi
Non ci saranno margini per i prossimi tre anni
E a quel punto i problemi dell'occupazione dei redditi dei consumi degli investimenti del Mezzogiorno saranno nei fatti lasciati andare a se stessi compiute azioni e più divisioni nel Paese
C'è poi un secondo aspetto delle scelte del Governo che proprio non va
Riguarda le politiche del lavoro dei diritti della cittadinanza
Lo smantellamento dell'accordo sul welfare firmato da tutti i sindacati
E da tutte le associazioni di impresa con il Governo Prodi ha rappresentato il primo passo di un vero disegno di controriforma dei diritti
E non va bene
A dir poco che gli unici firmatari
Rimasti con coerenza ferme in quella scelta sostenuta dal voto di milioni di lavoratori
Storie pensionati siamo stati noi
E per questo
Che ci riconosciamo in una coerenza che vorremmo di tutti
Leali con quello che si è fermato e che hanno il voto dei lavoratori che non vanno chiamati a esprimersi ma devono essere rispettati per quello che il loro voto indica sugli accordi e sulle intese
Governo e la maggioranza
Hanno poi proseguito con alterne modalità spesso con l'esercizio delle deleghe l'arbitrato il testo unico sulla sicurezza il disegno di legge di regolamentazione il diritto di sciopero il libro bianco della bilateralità forzosa
E da qualche giorno l'annuncio del confronto sugli ammortizzatori sociali dello Statuto dei lavori
Dopo aver negato per la verità la richiesta ragionevole
Di raddoppiare il periodo per la cassa integrazione il tempo di indennità di disoccupazione per i disoccupati è un vero intervento
A sostegno dei precari che hanno perso
Il loro lavoro
Questo disegno ne abbiamo già parlato due caratteristiche comuni
La sostanziale equiparazione della condizione del lavoro dipendente con quella dell'impresa dell'imprenditore
La riduzione nei fatti degli spazi di libertà adotti determinazione dei lavoratori
In tutti e due casi quello che si colpisce si vuole cambiare
Non è solo la legislazione vigente
Il quadro del diritto del lavoro consolidato dallo Statuto che oggi compie in questo due mila dieci quarant'anni
Alle leggi sullo sciopero quanto la radice e il fondamento della nostra architettura giuslavorista la Costituzione e la sua coerente sostanza di difesa dei diritti dei lavoratori
Se fosse
Ancora vivo e qui con noi Gino Giugni il padre dello Statuto ce lo avrebbe ricordato da riformista ed ha riformatore
Quale è sempre stato
La forzatura
In materia di ricorso all'arbitrato lo confermo
Il riferimento alla cui dai tipico delle transazioni arbitrati commerciali dove appunto le parti sono libere ugualmente
L'obbligo la clausola compromissoria l'avvio del rapporto di lavoro poco dopo e nella forma precaria dell'occupazione rovesci rapporti tra i contraenti con il più debole lavoratore che non può scegliere liberamente
La CGIL
Per questo ha condiviso e apprezzato la decisione del Presidente Giorgio Napolitano che saluto qui
Di fronte al nostro congresso
Di rimandare
All'esame della Camera
Il disegno di legge approvato atto pieno di significati di conferma ancora una volta dell'attenzione della sensibilità con cui il nostro Presidente se quei problemi dei diritti e quelli dell'occupazione a partire dal suo mezzogiorno
E non ritroviamo lo voglio dire qui con chiarezza anche al ministro nella correzione operata dalla maggioranza e dal Governo in Parlamento la risposta corretta le osservazioni molto forte e fondate dal Quirinale
E voglio anche aggiungere
Che seguire strade tortuose
Per cambiare il meno possibile
Nella sostanza quella legge che il Presidente non ha voluto firmare
Da un lato non rende la norma meno incostituzionale e la rende insieme anche più difficilmente applicabile per le diverse interpretazioni che si potranno avanzare di fronte a un giudice
In materia di diritto di sciopero poi la forzatura del Governo altrettanto gravi
Si limita oltre ogni ragionevolezza il diritto costituzionale si supera il giusto punto di equilibrio che anche il nostro tra ragioni degli utenti e quelle dei lavoratori e per di più
In una situazione che tranne pochissime eccezioni non presenta per nessuno particolare il problema
Il rapporto tra diritti
L'uguaglianza e libertà personale
è il cardine del sottofondo culturale del Libro bianco
La Repubblica dicendo secondo articolo della nostra Costituzione riconosce e garantisce i diritti individuali dell'uomo sia come singolo
Sia nelle formazioni sociali dove svolge la sua personalità
E richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica economica e sociale
In sostanza secondo la Costituzione
La Repubblica riconosce sia la sfera inviolabile dei diritti delle persone individui e cittadini sia i diritti che derivano da relazioni e forme comunitarie
Ma proprio su questo equilibrio il Libro bianco opera un'evidente forzatura
Che ne altera il segno
E rovescia quel rapporto in un'accezione dove non conta più l'individuo il cittadino pur dentro un determinato ambito di lavoro di territorio o di comunità
Ma piuttosto il contesto e lo spazio finito di relazioni entro cui la persona vive e lavora in altri termini
Perde forza il tema fondamentale per ogni democrazia
Dell'universalità dei diritti e della cittadinanza
E si può aprire la strada un'idea chiusa di territorio di appartenenza a una nozione non solidale del federalismo fiscale ha un'idea riduttiva del welfare nella sanità nell'istruzione nell'assistenza alle persone in condizione di bisogno
Cambia anche in questo quadro l'idea dello Stato e dei suoi doveri costituzionali verso i cittadini
Uno Stato arbitro con l'attore con riduzione dei servizi pubblici fondamentali finanziati con la fiscalità generale
In favore di spazi crescenti di forme di servizi finanziati a capitalizzazione
Anche per la CGIL
La sussidiarietà l'autoregolamentazione della domanda l'esistenza di spazi e servizi di natura integrativa e la funzione del privato ovviamente costituiscono avete essenziale indispensabile
Ma tutto questo
Non può rappresentare un modo per ridurre la responsabilità pubblica nei confronti dei diritti delle persone o se si vuole
Per contrapporre in maniera
Inaccettabile
Una in discutibile idea di libertà e l'idea
Dell'universalità dei diritti mentendo in contraddizione quello che invece
Va tenuto unito il rispetto della libertà
E il valore dell'uguaglianza
Sulla base di questo giudizio si muovono le osservazioni e le critiche dalla CGIL
Su ognuno dei temi in discussione
Continueremo a mobilitarci informare i lavoratori a batterci a scioperare per evitare soluzioni che riducono i diritti e ci allontanano dalle scelte dei Paesi europee
E anche da quelle perseguite dal Presidente Obama negli Stati Uniti d'America
Avanzeremo innanzitutto una proposta di riforma organica degli ammortizzatori sociali
Che parte dei contenuti dell'accordo del due mila e sette e dalla riflessione sui problemi
Che la crisi ci consegno
Noi vogliamo un sistema pubblico universale incentrato su due istituti
Riferito l'una che ha perso il lavoro unificando mobilità e disoccupazione e l'altro a chi pur mantenendo il rapporto con l'impresa ne vive la fase di difficoltà e di crisi
Noi sappiamo bene
Che non basta affermarlo declamare l'intangibilità dei diritti perché sia così
E che la difesa la riconquista dei diritti è un processo che il mondo di oggi
Non presente all'evoluzione lineare avuta nel passato
Che rapporti di forza anche per gli effetti della globalizzazione disordinate senza regole non sono più quelli di un tempo
E inoltre la divisione sindacale anche su questi temi
Indebolisce tutti
E favorisce il disegno di un Governo di imporre
Un modello ideologico basato su principi che sono il contrario di quelli che hanno visto tutto il movimento sindacale impegnato come pochi
Per affermare dignità riconoscimento al lavoro ai lavoratori
A partire dalla loro autonomia piatto determinazione
Ma la CGIL non può pensare
Che il futuro del Paese sia in un ritorno al passato
Che si riscopre oggi la virtù di un modello corporativo di società e di tutele che non può per definizione includere
E allargare i diritti e che porta una con sovrapposizione confusione di ruoli dove tutto si perde
Il ruolo dello Stato quello dell'impresa quello del sindacato in cui non si capisce bene
Chi sia la controparte di chi in nome di chi si tratti e su quale mandato e il nome di che cosa si possa escludere o includere
Questa o quella rappresentanza sociale ai tavoli di confronto e di trattativa
Questo modello
Richiede porta con sé uno svuotamento progressivo della contrattazione collettiva e non si pensi solo di quella nazionale ma soprattutto di quella di secondo livello
Richiede una rappresentanza divisa incerta debole nei luoghi di lavoro e nei territori e l'assenza di regole esigibili per misurare correttamente in maniera omogenea la rappresentatività di unione per stabilire
Quando si possono firmare un contratto sulla base di una soglia legata al principio di maggioranza e come fare esprimere democraticamente i lavoratori
Sulle intese gli accordi che riguarda
Noi non possiamo
Restare nel limbo di questa situazione un sindacato diviso accordi che hanno perfetti su tutti assenza di regole democratiche non possono stare assieme a lungo
Senza provocare all'impresa al lavoro e anche al Governo che solo per un momento provarsi a spogliarsi
Da quello spirito che ispira molte dichiarazioni di ministri e che vede nella CGIL non un interlocutore per quanto scomoda autonomo ma spesso un avversario
Non deve essere così
Se la CISL la UIL
Vogliono lealmente realmente prendere in mano i problemi dalla democrazia sindacale come hanno detto i loro segretari nelle ultime settimane noi siamo pronti
A ricercare le ragioni contenuti di un accordo tra i sindacati partendo da quello che avevamo concordato
Con l'avvertenza che per la CGIL la legge per il sostegno di legge l'unico modo per rendere poi
Certo ed esigibile una quadro di regole democratiche e al Governo
Per le stesse ragioni chiediamo di confermare per la fine di quest'anno la elezione delle RSU une settori pubblici e nella scuola
Senza più rimandarle
Il filo
Che lega
La democrazia politica
E quella sociale
Molto più stretto
Di quello che non si pensa
Perché votare una rappresentanza
Resta l'essenza di una democrazia
E per il sindacato il fondamento del suo ruolo e della sua autonomia contrattuale
L'accordo sul nuovo modello contrattuale quello che la CGIL non ha firmato esprime una filosofia di ridimensionamento della contrattazione ed è la sua efficacia
Contratto nazionale viene limitato dei vincoli salariali comunica depurata dall'inflazione importata secondo livello viene ingessato rinchiuso nelle formule dell'accordo del mille novecentonovantatré
Senza allargamenti senza sperimentazioni innovative la derogabilità è vista come principio generale relativo intere parti normative retributive
La bilateralità va oltre la prestazione di servizi definiti dalla contrattazione e si allarga a dismisura in campi in ambiti così estesi che si sostituiscono e si sovrappongono al ruolo del pubblico
E come nel caso dalla certificazione quello che spetta al sindacato qua la magistratura del lavoro
Dopo l'accordo separato
Che resta un atto di eccezionale gravità
E con precise responsabilità del Governo
Di Confindustria della CISL della UIL noi non ci siamo fermati
Ci siamo rivolti lavoratori fatto assemblee
Raccolto milioni di firme sciopera
La grande manifestazione del Circo Massimo del quattro aprile la più grande in Italia dopo quella del ventitré marzo del due mila e due ha rappresentato il punto più alto della nostra risposta
Ma non siamo rimasti solo sulla difensiva
E contratto dopo contratto dove è stato possibile abbiamo provato a dimostrare che un'altra strada si doveva e si poteva in bocca
Dopo quindici mesi oggi sono più di quaranta i contratti rinnovati unitariamente
Per più di tre milioni e mezzo di lavoratori
Ai quali vanno aggiunti i lavoratori del settore del commercio dove di fronte a un primo accordo separato le tre federazioni di categoria sono state in grado di far prevalere una positiva capacità di composizione unitaria
Non tutte le soluzioni contrattuali sono omogenee
I risultati retributivi mediamente tutti al di sopra dell'indicatore
E in molti casi si sono realizzate innovazioni sulla professionalità gli orari l'estensione della contrattazione territoriale di secondo livello
In altri contratti ne abbiamo parlato esplicitamente vi sono aspetti e soluzione che suscitano problema
Molti lavoratori
Si sono espressi con il voto in altri casi non è stato possibile aggiungere un'intesa per votare unitariamente
Nel comparto dei metalmeccanici ancora una volta si è arrivati all'accordo separati senza la FIOM e ancora una volta senza che i lavoratori di quel settore abbiano potuto esprimersi con il voto
Per ultimo si è fermato unitariamente dopo una trattativa dura uno dei contratti più grande quello dell'edilizia in una crisi e in una fase di profonda crisi del settore
I congressi delle categorie
Che hanno sottoscritto i contratti
Ha notato giudizi positivi d'intese raggiunte e confermato così il giudizio che la confederazione ha dato
Congresso della FIOM si è espresso contro l'accordo separato e ha posto la questione fondamentale del voto dei lavoratori
Nella discussione da molte parti si è chiesto ha ragione un maggior coordinamento ed è quello
Che incinta Igna Moffa
Ma non c'è dubbio che è fissato questo quadro per tutti va salvaguardata l'autonomia delle categorie
Questa per me è già una risposta
Al disegno di uniformare burocraticamente storie identità contrattuali molto differenziate
Condizioni di lavoro non sempre omogenee e dinamiche reali dei settori dentro questa crisi che spesso si muovono in direzione diverso
L'intesa separata di quadro ha un suo limite temporale un termine così come avevamo proposto all'inizio dell'avvio della discussione
Perché le incertezze delle prospettive la crisi sconsigliavano di avere un accordo di medio
O di lungo periodo
Per l'insieme di questi giudizi riconfermo qui davanti al Congresso e davanti alle nostre controparti che noi intendiamo lavorare
Per riconquistare un modello condiviso
è un modello che riuniti i sul serio i settori privati quelli pubblici come era nell'accordo del ventitré luglio
E che dobbiamo avvicinarci a questo obiettivo ritrovando l'accordo sulle regole della democrazia
Resto convinto
Che è un accordo quadro più leggero meno rigido e per il futuro la soluzione che può tenere assieme due esigenze
Dare uniformità generale a tutto il mondo del lavoro a partire dai settori più deboli dia vere norme in grado di aderire meglio alle trasformazioni dei processi e dei cambiamenti della condizione di lavoro
Quando si parla
O si parte da un accordo separato non è facile ritrovare il filo della matassa
Ci vuole misura attenzione
Ricerca delle soluzioni serve un lavoro una volontà e io non mi nascondo nessuna difficoltà
E nessuno rischio
Ma devo essere onesto di fronte al Congresso anche qui
Come per la crisi
Io non vedo
Un tempo più lungo che renda più facile questo obiettivo
Se si vuole come tutta la CGIL ha sempre detto raggiungere la conquista di un insieme condiviso di regole
Vale per la democrazia
Vale
Per le regole dei contratti
D'altra parte
Se sulla contrattazione sulla sua qualità ed efficacia si misura la scommessa della ricomposizione della rappresentanza
Della sua unificazione di recupero di un potere di controllo intervento sulle condizioni concrete di lavoro noi non possiamo restare né subalterni né
Nell'angolo
Perché restiamo decisivi nel rafforzare qualificare quello
Che per i lavoratori rappresenta la contrattazione
E per lavorare seriamente allo scopo di ricomporre semplificare il numero e la dimensione dei contratti nazionale
Unificare il mondo del lavoro in questo contesto la nostra priorità
Nella consapevolezza che questo traguardo si prese e si porta
Si persegue agendo su molte leggi
E che non ci sono da sole soluzioni legislative miracolistiche in grado di risolvere
Segmentazioni profonde già avvenute
Disuguaglianza che non attengono solo la tipologia di lavoro frantumazione dei diritti che sarebbe semplicistico ricondurre la disponibilità di tutele tra vecchi e giovani
Anche noi certe abbiamo indicato da tempo il quadro della riforma legislativa sulla natura della dipendenza
E lavorato per una drastica riduzione delle tipologie di lavoro sapendo che tornare a tre o quattro tipologie di
Può non essere risolutivo se le stesse non sono motivate da precise cricca usando
In questo ambito il contratto a finalità formativa incentivato e con trasformazione a tempo indeterminato continua ad essere per noi la scelta più coerente e più forte e più praticabile
Se si vuole intervenire per colmare le disuguaglianze nell'accesso al lavoro quelle di costo quelle salariali quelle di tutela in modo particolare l'articolo diciotto
Quelle sul sapere e saper fare che dovrebbero sostanziare il diritto alla formazione
Permanente
Nel rivendicare soluzione la precarietà dobbiamo sapere anche indicare strade che guardino alla ricostruzione di una mobilità sociale
Perché da solo il posto fisso oggi non è la condizione esaustiva per ridare un futuro a migliaia di giovani
Se un giovane
Dopo diciotto vent'anni gli studi a rapporti di lavoro per quattro cinque sei anni saltuari
Quando approda un tempo determinato e magari vede la sua prima busta paga accetta cui lavoro anche quando non corrisponde nei suoi studi nelle sue aspirazioni
Ha un atteggiamento verso il lavoro è un giudizio sul lavoro molto diversi da quello che abbiamo conosciuto nel passato quella moratoria noi ci chiede altro
Più possibilità di scelta come condizione per partecipare
E per ritenere la contrattazione collettiva
Migliore di quella individuale
Unificare vuol dire per questo ricomporre non solo ridurre il numero dei contratti
Vuol dire lavorare sulle frantumazione presenti negli stessi comparti e settori le stesse che determino precarietà non derivanti da tipologie di lavoro ma dalle condizioni materiali di salario di o
Mario
Sono le frantumazione che alimentano il da un po'in tra l'impresa legittimo non la competitività giocata solo sulla riduzione dei diritti e delle tutele
Unificare vuol dire assume la scelta da clausola sociale non solo in alcuni settori magari quelle a rischio di privatizzazione ma come obiettivo una pratica comune
Unificare vuol dire pensare come riguadagnare una capacità di controllo e di informazione preventiva sugli appalti sulle cessioni di ramo sulle terziarizzazione per determinare in quella sede le condizioni di unificazione dei lavoratori
Unificare vuol dire ancor prima praticare la contrattazione di sito di filiera scegliere come la CGIL le sue categorie si rese sedia no nei luoghi dove ci sono cinque sei sette contratti
E dove il lavoratore che si colloca nell'ultimo segmento della filiera
Può solo esattamente arrivare per ultimo
Unificare vuol dire aprire un confronto sul lavoro pubblico o meglio sulla responsabilità pubblica nella gestione diretta dei servizi che sostanziano i diritti di cittadinanza contrattando le condizioni degli appalti
Non possiamo
Continuare a nascondere che spesso è proprio il pubblico a praticare appalti con il cinquanta e sessanta per cento di riduzione
Unificare
Vuol dire agire perché non si determina nuove diseguaglianze tra nativi emigranti spesso altamente qualificati
Ma occupati
Nei settori più deboli e in quelli che derivano da privatizzazione
In questo quadro dobbiamo misurarci con la sfida che ci attende nei settori pubblici e nella scuola
C'è un reale bisogno di riforma di snellimento dei tempi delle procedure burocratiche
E di una migliore funzionalità di servizi e di maggiore qualificazione dal personale da fare il nome dei diritti dei cittadini
Una riforma che rimette lavoro pubblico di fronte ai propri doveri e responsabilità valorizzando le competenze la professionalità non si costruisce
Con campagne di opinione per quanto popolari
Ho alimentando un luogo comune che punta a trovare i colpevoli delle disfunzioni nei lavoratori o contrapponendo spesso
Le virtù del mercato e vizi del pubblico
Quasi come non avessimo giorno dopo giorno anche noi la conferma del suo posto contanti vizi che sono presenti nel per Kato e anche con tante risorse che possiamo trovare nel pubblico
Ma quello che continuo a colpirci e che dietro questa campagna poco si è mosso e scarsi sono risultati
Soprattutto non si sono volute coinvolge quelle forze che sono interessate a cambiare
Che non voglio non vogliono come noi lo status quo che condividono l'idea che un Paese come il nostro richiede un'istruzione di qualità e fin
Gente più moderna una sanità senza sperperi ma capaci di garantire livelli essenziali uguali da Trapani a Trieste
Per noi e lo voglio dire con chiarezza
Lavorare nel pubblico non può mai rappresentare un privilegio ma una condizione
Dove i doveri spesso
Vengono prima dei propri interessi particolare
Stesse scelte
In materia sindacale non vanno nella direzione giusta
Non convincono le nostre categorie la CGIL
Il ritorno del primato della politica sull'amministrazione uno spoil system spesso di bassa qualità la ripubblicizzazione dei contratti blocchi problemi di ogni tipo la contrattazione di secondo livello o come ho detto rinvio delle elezioni
Delle RSU per la scuola
Di fronte a tutto questo
Per evitare una deriva che potrebbe far tornare logica autoreferenziali e soprattutto corporative
E soprattutto di fronte rischi impliciti in un federalismo che non fosse orientato a un disegno organico di riforme verso l'autogoverno responsabile e solidale la CGIL proporrà CISL e UIL
Un'iniziativa comune per riformare responsabilizzare le funzioni pubbliche e difendere la dignità del lavoro pubblico
Accanto alla contrattazione con le nostre controparti naturale ne abbiamo parlato molto nel nostro congresso
In questi quattro anni si è affermata definitivamente come parte integrante di un unico disegno rivendicativo la contrattazione sociale territoriale
Una pratica negoziale sul territorio ci ha permesso innanzitutto di incontrare in questi anni le figure sociali e le tante persone che vivono in condizioni di esclusione di emarginazione
A loro si sono aggiunte quelle a cui la crisi ha cambiato la vita
Il gioco patti i precari
Senza più lavoro i cassa integrati di lungo periodo i lavoratori in mobilità
I tanti anziani illusi dalla società carta e poi lasciati di nuovo soli con se stessi
Su questi
Bisogni vecchi e nuovi
Abbiamo contrattato soluzioni
Per l'integrazione al reddito per le tariffe
Agevolazioni fino alla gratuità nell'accesso e servizi per l'infanzia per l'anziano
La riduzione o esenzione dei ticket e delle condizioni di affitto
Abbiamo aperto tavoli di confronto in tanti Comuni Province Regioni forzando ovviamente sui tagli del Governo
Nazionale imposte bilanci locali contrattando Sempre unitariamente e lo voglio anche qui dire trovando disponibilità qualche volta anche da parte di amministrazioni locali di centrodestra
Voglio parlare di queste esperienze in apertura del congresso
Di fronte nostri invitati i nostri ospiti perché non si conosce a sufficienza o si sottovaluta l'estensione e l'importanza di questa contrattazione
Che non è figlia di un dio minore e che dà sollievo aiuto riconoscimento senza costituire dono filantropia hai tanti senza nome senza volto e senza identità che hanno gli stessi diritti
E la stessa dignità
Per questo
La contrattazione sociale e una grande innovazione
La precarietà che oggi pervade la sfera economica quella sociale quello del lavoro quella della relazione tra le persone
Trova qui una risposta
Io sono convinto
Che questa contrattazione costituisce da un lato un mezzo una possibilità ma dall'altra anche un fine
Perché nel suo divenire costituisce relazioni rinsalda alleanze rompe solitudine indifferenza crea competenze nel territorio risponde al senso comune di insicurezza si fa rete sociale
Diventa formazioni civile magari senza che ce ne accorgiamo e formazioni delle conoscenze fa del dialogo della interazione con l'altro il presupposto della integrazione individuale
E collante di quella di sistema
Questo è anche il campo d'azione dei nostri servizi e del ruolo del petrolio patronato che rispondono ai tanti bisogni presenti nel nostro Paese alle tante pieghe di una società che si è frantumata e sia individualizzata
Dobbiamo superare il limite di considerare questo nostro lavoro solo come funzione di servizio di consulenza di contatto
Comprendere agire perché tutto questo sia fonte di una dimensione nuova della contrattazione collettiva
Capace di interpretare con convinzione un bisogno un diritto negato
Come avvio di un processo che parte dalla persona spesso dalla sua individualità e arrivi a ricomporre la come soggetto di una rappresentanza più bassa
Il territorio
Oltre che il lavoro e la scuola
E per noi l'ambito più adatto per far crescere una cultura più matura più responsabile in temi di migranti e di politica di accoglienza
Il Governo continua a respingere sbagliando
Quei cambiamenti legislativi che sono necessari per evitare
Che la crisi scarica su questi lavoratori costi sociali e personali altissimo
E per scoraggiare una clandestinità obbligata da norme prive di buonsenso umanità
Come quella che nei fatti contrappone il diritto all'ammortizzatore sociale ai tempi che ha il lavoratore migrante di lasciare l'Italia una volta che ha perso il lavoro
Il pacchetto sicurezza incrinato
Il profilo della nostra immagine della nostra civiltà giuridica
Quattro anni fa
Qui arrivo
Lanciamo con forza la proposta di riconoscere
Anche da noi in Italia il diritto alla cd danni Lanza per chi nasce nel nostro suolo
Un atto di rispetto
Un atto di riconoscimento un atto di intelligenza che aiuta a non sentirsi stranieri o differenti
Nell'età dell'asilo o della scuola qui e che aiuti a far crescere in parità
Dei diritti e di doveri gli allegare il proprio futuro a quello del Paese in cui si nasce in cui si vive
Abbiamo dato vita
A una delle più intense belle campagna antirazziste mai fatte e non solo in Italia stesso sangue spesso diritti siamo stati nelle piazze
Nelle manifestazioni abbiamo ricordato in vent'anni dall'assassinio di Gerry Masillo e scelto Rosarno con una scelta giusta
Sede del primo maggio di quest'anno
Con la determinazione che ci deriva da questo impegno
Di fronte al dibattito parlamentare che si accinge ad affrontare il tema dello ius soli sperare battersi perché questa sfida di civiltà la si possa vincere davvero
E sperare
Che l'amore che ci deve portare una vita che nasce
Sia fatta anche del riconoscimento della comune cittadinanza oltre che dei doveri di umanità verso i bambini
Di un asilo e i ragazzi di una scuola
E verso figli
Di chi si ritrova ad essere
Soltanto un clandestino
La lettera
Di quell'imprenditore di Adro
Che ha pagato la retta della mensa
Comincia
E finisce per me
Con una frase che dice tutto
Sono figlio di un mezzadro
Ho imparato da mio ma da mio padre
Il rispetto che si deve
Alle persone
Aver mantenuto
Il carattere unitario del primo maggio non è un atto dovuto al nostro passato
Abbiamo con CISL e UIL divisioni profonde non sono la firma separata sull'intesa sui contratti o le riunioni un po'troppo e per la verità in cui sistematicamente si è voluta tener fuori la CGIL
O per ultimo
O per ultimo
L'imbarazzante dichiarazione comune sull'arbitrato
O ancora
Le difficoltà frapposte
A fare unitariamente sul lavoro sulla crisi sul fisco iniziative mobilitazioni comuni di carattere nazionale
Quasi che non fosse necessario dare un respiro una cornice alle rivendicazioni alle proposte delle iniziative territoriali regionali e provinciali fatte o alla condizione
Dei lavoratori e dei pensionati
Il problema
E che oltretutto
Si sono definite
Modelli diversi di intendere la funzione e l'azione del sindacato confederale
Il carattere della sua autonomia della sua democrazia fino a prefigurare quasi una grottesca rappresentazione tra il sindacato di governo e sindacato di opposizione
Con il Governo
Che ha lavorato per dividere sostenere uno dei modelli in campo intervenendo spesso nella sfera autonoma della contrattazione
Tutto questo però avviene
Nel mezzo di una crisi
Quando si richiede un sindacato che sappia restare unito e lottare unito
Nell'interesse superiore dei diritti dei lavoratori dei giovani dei pensionati come sta avvenendo in tutti i Paesi europei dove non sono mai stati facili rapporti tra le singole confederazioni
La cosa che più mi preoccupa che in questo modo il Sindacato italiano nel suo complesso e destinato a perdere ruolo in funzione generale
E a ritornare agli anni del dopoguerra e della contrapposizione avverto
Il bisogno di fermarci tutti non lo dico solo agli atti
A riflettere su queste divisioni lo dico a noi intanto al Congresso
E ha pure avendo io per intero le certezze sulla responsabilità di questa deriva
Io penso
Che tocchi ancora una volta
Alla CGIL provare a fare di più
Proviamo
A chiedere a tutti ripeto a partire da noi
Di discutere e condividere
Un percorso che freni
La completa lacerazione dei rapporti
E dica su quali terreni ricostruire un percorso di lavoro comune
Alcuni temi sono stati già posti le regole sulla democrazia e sulla rappresentanza
Altri si possono istruire
Come ricontino iter un modello contrattuale a Gissi altri si possono aggiungere il voto e i contratti nei settori pubblici altri ancora sono di metodo ma importanti
Nessuna avviso comune o discussione impegnativa con Governo e controparti che non veda almeno prima un tentativo di rapporto e di chiarimento tra le tre organizzazioni sindacali altri temi
Sono di merito
E mi sembrerebbe davvero significativo se potessimo non dividerci su questioni come la sicurezza del lavoro la salute l'ambiente sui diritti dei migranti sulle richieste dei pensionati e degli anziani
Proviamo
Almeno su questo a tenere un profilo
Di iniziativa e di proposta ho voluto dire questo il segno di preoccupazione di rispetto
Perché dietro ad ogni organizzazione c'è una cultura
Una realtà fatta di lavoratori di pensionati
Ed è una responsabilità che ci compete non per quello che abbiamo alle spalle
Ma per il futuro che aspetta i lavoratori e il nostro Paese
Care compagne e cari compagni
Se si riflette sui processi sociali ed economici degli ultimi vent'anni
Sulle potenzialità e contraddizione di una globalizzazione senza regole
Sullo spostamento di ricchezza tra le diverse aree del mondo
Sugli eccessi del capitalismo finanziario e il trasferimento di redditi
Dal lavoro all'impresa e profitti evidente che ci vorrebbe un'azione più forte del sindacato nei singoli Paesi in Europa a livello mondiale
La verità
E che la debolezza del sindacato è causa ed effetto della fase storica che stiamo vivendo
Sia nei paesi
Dove ancora oggi non c'è vera democrazia vera libertà sindacale
Sia dove il sindacato e costretto la difensiva
Dalla concorrenza sui costi sulle condizioni sui diritti
Il sindacato soggetto di rappresentanze di regolazione ha pagato prezzi ed è uscito indebolito da una trasformazione così intensa e così da regola
Non è un caso
Che per la prima volta di fronte a una crisi realmente globale il sindacato mondiale quello europeo il tuo h si siano mossi definendo delle posizioni comuni e piattaforme rivendicativa e discusse con i sindacati nazionali da loro condivise
Le proposte le abbiamo portate nei vertici del G venti nei rapporti con i capi di Stato e di Governo con le istituzioni finanziarie mondiali
E questo è già un fatto rilevante anche per la omogeneità delle posizioni che abbiamo assunto investimenti in green economy regole ai mercati finanziari difesa del welfare e difesa dei diritti
E in più sono in campo due proposte una della Confederazione europea dei sindacati che ha chiesto l'emissione di bond europei per sostenere lo sviluppo
E l'alta della Confederazione sindacale internazionale che ha proposto l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie che tuttora al centro del confronto alla discussione del Governo
In Europa il sindacato ha lavorato per essere una forza decisiva sulle proposte nei risultati
Trovandosi però di fronte alle difficoltà all'involuzione del processo politico e istituzionale delle Unione europea
C'è
Per intero il rischio di un ritorno a casa lo Stato nazione proprio quando le ragioni del rafforzamento dell'Europa sono oggi necessarie come mai nel passato
Per questo ribadisco qui che il futuro del sindacato italiano e dentro il futuro del sindacato europeo
E che il sindacato europeo a sua volta dentro il futuro dell'Europa
Già nella riunione a Pittsburgh dei sindacati dei Paesi del G venti era evidente la caduta di peso di ruolo dell'Europa divisa al proprio interno sulle grandi questioni e incapace di parlare con una sola voce
Il modo con cui è stato affrontato il problema del debito della Grecia
E lo specchio dei guasti a cui può portare questa divisione con le conseguenze pesantissime sui lavoratori e sui pensionati
A ogni minima difficoltà imprevisto l'Europa fatica
E in un mondo
In cui la responsabilità politica tornasse ad essere come dovrebbe essere
Soggetto delle decisioni delle scelte e non oggetto passivo dei processi economici o finanziari
Ho l'Europa è in grado di prendere la strada di una maggiore integrazione o è destinata come tutto come parti appese are sempre meno e questo avrà infetto
Su quel modello sociale che essi è fatto da più modelli ma che rappresenta uno dei risultati storici più importanti
Nel rapporto tra sviluppo democrazia e diritti e che da sessant'anni in Europa e anche fattori di pace e di stabilità
Un progetto dunque per il Paese per l'Europa
Più contrattazione più insediamento e lavoro nei territori nelle filiere produttive nei luoghi di lavoro nei distretti sono i nostri obiettivi
Siamo un sindacato che deve sburocratizzazione investire in formazione rinnovamento dei propri quadri e delegati
Mantenere un'autonoma capacità di lettura ed elaborazione dei dati e dei processi
Vogliamo essere sempre più trasparenti nel tesseramento nei nostri bilanci sempre più sobri nei comportamenti e nell'uso delle risorse e sempre più profondamente democratici
La nostra idea è quella di un sindacato del fare del saper fare del voler fare aperto e movimenti da quello contro la privatizzazione dell'acqua di cui sosteniamo
I referendum
A quello per la pace
Aperto agli studenti medi e universitari al volontariato al mondo dei consumatori ai giovani
Che sappia sporcarsi le mani
Che non si ritragga dei confronti più duri dai compromessi necessari ma tenga sempre con rigore costanza il giusto rapporto tra quello che dice e quello che fa
Il primo bilancio
Certificato sociale della CGIL che presentiamo in questo congresso
è un piccolo passo che va nella direzione
Insieme con le delibere che voteremo di attuazione delle scelte della nostra Conferenza di organizzazione
Come sempre
Restiamo una forza impegnata per la pace per la soluzione equa dei conflitti e dei diritti dei popoli in Medio Oriente altrove
Sosteniamo quanti rischiano la vita per curare le persone nei teatri di guerra
E continuiamo a indignarci
Quando si negano libertà
E si comprimono i diritti delle donne o dei bambini ovunque questo accada
E restiamo una forza che ripudia il terrorismo
Questa CGIL che in quattro anni ha avuto una crescita di duecento mila iscritti né lavoratori attivi quasi tutti i giovani
Che al proprio interno il più grande sindacato degli anziani e pensionati d'Europa
Che dopo la vertenza dell'Alitalia il sindacato più rappresentativo dei piloti e degli assistenti di volo non può restare ferma a questo insediamento pure straordinario
E non vedere quello che ci manca
L'incontro più forte
Con il mondo della precarietà
E delle sue tante facce
Nelle stanze collaborazioni delle partite IVA imposta
Fino ai giovani poveri delle professioni ricche
Una sfida che non si gioca solo sui profili organizzativi ma su quello dei linguaggi delle proposte e anche a volte solo sul terreno dell'attenzione e della disponibilità a chiedersi e a capire
Vogliamo una CGIL
Che faccia crescere la presenza nei nostri propri quadri dei lavoratori migranti
Chi abbia tra i propri dirigenti delegati facce di tante colori e presenza di tante culture ma molto di più di quanto siamo stati capaci di fare
In questo congresso e tre delegati presenti a questo congresso
Una CGIL che promuova definitivamente il valore delle nostre compagne
Delle donne della nostra organizzazione a tutti i livelli come hanno fatto per ultimo nei loro congressi il sindacato della conoscenza e quella del commercio eleggendo comitati direttivi composti danno a maggioranza assoluta delle donne
Ancora una volta
Il congresso della CGIL
Si conferma una grande lunga e faticosa prova di democrazia
Sessantadue mila Sembler di base
Un milione ottocento mila votanti tra lavoratori e pensionati
Mesi di congresso discussioni
Votazioni elezione dei gruppi dirigenti
è stato un congresso vero svolto nel pieno della crisi con fabbriche a volte chiuse e tanti iscritti in cassa integrazione da coinvolgere
Reso ancor più democratico dal confronto che si è svolto su due documenti e due indirizzi programmatici
Non è stato né un rito né una passeggiata facile per nessuno
Il documento e diritti lavoro oltre la crisi ottenuto nel voto degli iscritti l'ottantadue virgola novantadue per cento il documento la CGIL che vogliamo
Il diciassette virgola zero
Il primo documento prevale in tutte le categorie nazionali tranne la FIOM in tutte le strutture regionali in tutte le Camere lavoro tranne Brescia Reggio Emilia un esito non equivoco e neanche scontato in partenza
E che richiede a tutti il rispetto del mandato dei nostri iscritti
Saper gestire l'esito di un percorso democratico è una prova di responsabilità che riguarda tutta la CGIL
Come pure va data attenzione ai temi contenuti nella mozione chi ha avuto la minoranza dei consensi
Hai delegati del congresso a voi a noi al nostro dibattito al documento conclusivo finale
Spetta il compito di definire in maniera chiara
Gli obiettivi che ci poniamo per i prossimi quattro anni
Al nuovo gruppo dirigente a tutti i livelli il compito e il dovere di valorizzare l'unità il pluralismo le competenze rinnovamento necessario
La nostra unità il nostro pluralismo devono continuare a costruire la nostra forza insieme alla passione all'intelligenza dei nostri quadri dei nostri delegati e dei nostri iscritti
Durante lo svolgimento congressuale sono stati posti da più parti osservazione richiami circa le modalità le procedure del percorso democratico
Sui tempi dei dibattiti la presentazione delle mozione la modalità di voto
Si sono avanzate proposte si è discusso su come contemperare meglio il diritto di voto di ogni iscritto e la grande varietà nelle condizioni di lavoro e dei luoghi ove questo diritto e necessario garantire
Finito il Congresso rifletteremo su tutto questo analizzando dati e problemi
In modo da rispondere sempre meglio la trasparenza
E completezza della verifica democratica della nostra lavoro dal nostro organizzazione
Questi mesi
Care compagne e compagni che tutti abbiamo trascorso in mezzo a tanti lavoratori e a tanti pensionati
Hanno riconfermato la passione l'impegno la dedizione la determinazione che attraversano una parte larga del nostro Paese
Attraversando i luoghi della crisi
Di fronte attende di proteste appresi nelle strade spesso di fronte a persone che si ritrovavano sole senza la certezza che avevano avuto fino al giorno prima
E spesso cariche di rabbia verso le ingiustizie che ha ragione ritenevano di subire senza apportare alcuna responsabilità abbiamo avuto tutti assieme una grande confermo
Ricordiamo tutto quello che era stato scritto e detto
A proposito dei rischi di derive sociali incontrollate
Di conflitti inimmaginabili
Di riproposizione dell'esperienza francese che ha visto sequestri manager imprenditori in tanti c'hanno messo in guardia
Da tanti sono venute avvertimenti la realtà c'ha disegnato un Italia diverso
Le lotte
Tutte composte determinate Ferri
Quando si è saliti su un tetto o ci si è rinchiusi in un'isola e perché si è avvertito un altro tipo insostenibile di violenza e di ingiustizia quella del silenzio
Quella
Che mette a nudo la tua identità la tua vita il tuo nome la tua storia il tuo futuro
Altri
Molti nel nord est
E anche in questa Regione
Negli ultimi giorni hanno portato violenza contro se stessi
Si sono tolti la vita
Per un lavoro persa
E anche per le difficoltà
Il spiegare i propri figli alla propria famiglia ai propri collaboratori o dipendenti quando la perdita di un lavoro di un'attività a cui avevi dedicato tutta la vita ti lascia senza dignità dentro
E l'ha c'era l'attuale
Tante lezioni
Racconta la storia che abbiamo incontrato
E per ultimo nelle strade di rosa
Per tutti
Per l'impresa
Per noi per la politica e soprattutto per il Governo
C'è troppa distanza
Tra questa condizione e quello di cui il Governo quotidianamente si occupa
E troppa distanza
Tra l'esigenza di rispettare i capisaldi dello stato di diritto equilibrio dei poteri il ruolo del Parlamento e dell'autonomia e locali autonomia della magistratura libertà e pluralismo dell'informazione e quello che il Governo sta facendo
E anche per questo sosterremo l'iniziativa di una grande manifestazione da tenere a Milano nella giornata del due giugno perché la festa della Repubblica sia insieme anche festa della nostra Costituzione
Oggi poi
Non sappiamo
Se il confronto aperto all'interno dalla maggioranza porterà nuovi problemi al Governo dove porterà il Paese
Noi
Continueremo a stare in campo
Contrastando le scelte sbagliate incalzando per dare risposta ai problemi che salgono dal profondo della condizione del lavoro
Dei pensionati e dei nostri giovani e per chiedere
Alle forze dell'opposizione un profilo di valori è un programma all'altezza delle sfide del nostro tempo è un coerente atteggiamento
Da tenere in Parlamento
Per noi
La parola federalismo è il contrario della parola secessione
Per noi
Autogoverno
Vuol dire più democrazia
Per noi non lasciare indietro nessuno vuol dire ripartire dagli ultimi da chi da solo anziano donna migrante precario malato non autosufficiente emarginato
Non ce la può più fare
Ed è un Paese civile
Un Paese che non assiste assente alle tragedie che si consumano ogni giorno dentro e nel silenzio delle nostre carceri
I lavoratori
Hanno dato prova
Di quella che un tempo si sarebbe chiamata la responsabilità nazionale delle classi lavoratrici con i loro comportamenti e le loro domande a cui va data una risposta
Alle forze politiche presenti
A partire da quelle che storicamente
Per valori e ideali
Intendono conservare radici in questo mondo quello del lavoro
E che sanno in quali e quante direzioni le attese che esso esprime oggi si rivolgono e quanto sia più complessa la sua rappresentanza politica
Insisto nel chiedere di fare riferimento in maniera non formale ed occasionale a questo patrimonio di valori diressi e di moralità
E di non
E di non lasciare senza risposta alle tante domande tornando a stare in campo ogni ora ogni giorno dove le persone
Vivono e lavoro
Care compagne e cari compagni
Spesso
Questo
Altre volte è avvenuto con lo sguardo rivolto al passato
Io penso
Che questa storia quella che abbiamo incrociato quella che ci ha posto le domande
Con il suo carico di speranza di determinazione di non rassegnazione
Questa volta davvero ci parla del futuro del futuro del lavoro
E del futuro del nostro Paese dell'Italia BO congresso
Care delegate cari delegati