Vivere&Morire

Buongiorno da Pietro yet Moretti questa è la rubrica vivere e morire dedicato alle notizie dal mondo sull'eutanasia sul testamento biologico e la libertà terapeutica partiamo dall'Australia questa settimana con un notizia che riguarda
Il medico e attivista per la legalizzazione dell'eutanasia figlio micciché che ha organizzato
Un largo seminario su come bypassare i filtri internet che colpiscono i dibattiti sull'eutanasia
Passeremo poi la Svizzera dove di evitasse la clinica di assistenza al suicidio che fa assistenza anche ai cittadini non svizzeri è ormai sotto assedio e c'è anche oltre alla giustizia
La giustizia
E il dedica anche anche un attacco dall'estero vedremo quale
Passeremo poi alla Svezia dove come sappiamo è stata legalizzata la pratica della sospensione dei trattamenti vitale su richiesta di pazienti capaci di intendere e di volere
Quella che viene definita neanche eutanasia passiva vedremo che modi primo paziente ha usufruito della sospensione paziente che peraltro aveva lottato proprio per la legalizzazione
Là non perseguibilità dei medici che lo avessero aiutato e sempre per quanto riguarda la Svezia vi terremo conto di un'indagine
Svolta da alcuni o ricercatori sulla sull'eutanasia passiva sulle opinione della dell'opinione pubblica ma anche dei medici in in Spezia
Partiamo dall'Australia circa duecento anziani hanno partecipato a un seminario su come superare i filtri internet sull'eutanasia imposti o che saranno imposti dal Governo federale l'Associazione per la legalizzazione dell'eutanasia exit International ha organizzato l'incontro Sinni su come utilizzare i proxy server e i network virtuale
Per bucare la censura di siti e blocco on line che offrono informazioni sul fine vita e su come togliersela
Il fondatore e direttore dell'organizzazione fili mischia ha detto di non essere preoccupato delle conseguenze legali
In cui potrebbe incorrere a seguito del seminario non siamo preoccupati perché la legge ancora non c'è
Infatti abbiamo addirittura letto che il Governo federale o quanto meno il Ministro delle Comunicazioni Stephen contro e che ha voluto queste queste censure su internet non pensa che sarà reato insegnare a qualcuno come aggirare la censura
Il Governo aveva annunciato nel due mila nove un piano per bloccare l'accesso ad alcuni siti che discutono di tutta l'Asia suicidio assistito come anche peraltro siti pornografici o dedicati ad altre attività illegali ad esempio sulle droghe
Oltre alle proteste interne al Governo ha subito anche forti critiche dalla comunità internazionale
E dall'età i giganti dell'UE ad Google Yahoo oltre che a forti critiche dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti
Per mischia importante
Che i cittadini possano poter accedere informazione su come togliersi la vita in maniera assicura
Da una parte perché la maggioranza dei suicidi fallisce e provoca sofferenza ancora maggiori di quelli a cui si voleva porre fine dall'altra perché pazienti che si informano su come togliersi la vita sono più propensi poi a non farlo
Se sei quello che fai spiegarmi scherzi
Alla quotidiano Sydney Morning Herald ecco che non ai più così paura delle varie opzioni che ha la possibilità di scegliere e quando poi scegliere più probabile che si evitino azioni disperate e pericolose ha spiegato
Tiscali
Spostiamoci in Svizzera avevamo dato conto del fatto che erano state rinvenute alcune urne
Urne di possibili pazienti che si erano rivolti a dignità aspetto agli orsi la vita in fondo al lago di ed Surico sebbene ora c'è una diciamo una un superteste una
Ex collaboratrice
Di redditività as Soraya UE rotture
Che era segretaria di logiche Minelli direttore e fondatore di dignità sta che ha raccontato tutto in un'intervista al TG cinque il direttore dell'Associazione di accompagnamento
Alla morte avrebbe gettato centinaia di urne contenenti le ceneri delle persone decedute dopo essersi rivolte
A loro per la dolce morte ogni tre mesi Minelli prende le urne e le butta nel lago di giuridico ha affermato la donna almeno trecento urne sarebbero state buttate nel lago ha detto l'ex dipendente
Che ha lavorato per di Knin Kasper quattro anni aperti parla anche di enormi somme di denaro e Storti agli aspiranti suicidi facendo credere loro che servissero per pubblicizzare il suicidio assistito questo potrebbe se il tassello che spiegherebbe le dozzine di urne funerarie trovate sul fondo del lago ovviamente non possiamo esprimerci sulla sui fatti perché è impossibile
Sapere come siano realmente andate le cose ma appare abbastanza inverosimile che si getti ma delle urne in un lago per estorcere denaro come sostiene l'ex dipendente
Probabile o comunque plausibile che
Queste urne siano di pazienti che si sono recati a dignità se non accompagnati dai cari perché nei Paesi di origine sarebbero stati perseguiti per assistenza al suicidio anche se solo li avesse aiutati a salire sull'aeroplano
Per la Svizzera e quindi non avendo
Altre possibilità la dispersione delle ceneri probabilmente era
L'opzione l'opzione più più fattibile
E se c'è l'autorizzazione ovviamente il tutto è legale vedremo comunque il reato eventualmente sarà quello di turbamento della pace dei defunti e niente più
Ma gli attacchi a digiuni tasse non provengono solo dalla Svizzera e addirittura dall'interno della stessa associazione ma
Anche dall'estero e in particolare dal leader libico Mohammad Gheddafi che in una intervista al settimanale tedesco Der Spiegel definisce
Il Paese una mafia e uno stato fuori dalla comunità mondiale ed uno dei motivi
Che porta Gheddafi a criticare la Svizzera ricordiamo che il tutto era nato da un arresto fatto dalle autorità il veti che del figlio Hannibal di Gheddafi
In ogni caso uno dei dei motivi per cui Gheddafi definisce la Svizzera una a Paese mafioso e proprio la pratica del suicidio assistito
Che porta il leader libico a definire la Svizzera anche un Paese assassino
Sinceramente per quello che è il clima in e Svizzera è probabile che questi attacchi e di Gheddafi non possano altro che giovare additi di tasse
Ma spostiamoci in Svezia
In Svezia è stato eseguito
Il cinque maggio scorso il primo caso di eutanasia passiva dopo il via libera decisione giorni scorsi l'autorità sanitaria nazionale una donna in trentadue anni totalmente paralizzato è morta in seguito alla disattivazione dell'apparecchio respiratorio che la teneva in vita
La paziente che aveva chiesto di morire alla Direzione nazionale della sanità è morta alle tredici alle diciassette tentate dopo la disattivazione del suo parecchie respiratorio ha dichiarato
Anna carenze Benning Zonno alla portavoce dell'ospedale di dando erede di a Stoccolma
Il ventisei aprile scorso l'autorità sanitaria lo ricordiamo aveva annunciato che l'introduzione del dispositivo medico vitale su richiesta del paziente sarebbe stata legale in Svizzera la decisione presa in seguito a una richiesta della Società svedese di medicina
Mirava a chiarire la legislazione del Paese che aveva due disposizioni contraddittori una che autorizzava un paziente a decidere di interrompere un trattamento l'altra che prendeva il suicidio assistito ovvero staccare la spina un apparecchio respiratorio così
Veniva definito
Convegni definita questa pratica
Un reato la donna il cui nome non è stato rivelato aveva scritto una lettera per chiedere che la macchina la quale viveva attaccata da quando aveva sei anni fosse disattivata
Non voglio soffrire o marcire ancora più a lungo aveva scritto se fosse se fossi capace di soffocarmi da sola senza panico lo farei già fatto
E a proposito di eutanasia passiva o sospensione dei trattamenti vitali c'è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica giorno medico Essex
Che ha fatto un'indagine sulla sulla sulle attitudini e le opinioni sulla sospensione di trattamenti ricercatori della Karolinska Institute di Stoccolma
Hanno svolto un'indagine fra medici opinione pubblica svedese oltre mille duecento cittadini altrettanti medici di varie specializzazioni hanno risposto a un questionario basato su alcune situazioni tipo o vignette
Queste situazioni tipo descrivono i pazienti che richiedono la sospensione di trattamenti in breve abbiamo una donna di settantasette anni in dialisi malata di diabete
Tipo due e affetta da grave insufficienza renale e la seconda vignette un uomo di trentasei anni in dialisi con un passato di tentativi
Di suicidio e il terzo caso riguarda un uomo tetraplegico di trentaquattro anni a seguito di un incidente subito cinque anni fa
Attaccato a un respiratore artificiale del quale non può fare a meno
Agli intervistati è stato chiesto di e definire e giudicare l'atto della sospensione delle terapie nei tre casi e la maggioranza di entrambi i gruppi medici non medici ha risposto
Con argomentazioni favorevoli alla sospensione trattamenti difendendo la pratica come legittima etica nel caso dell'anziana in dialisi per l'ottantotto per cento dei medici il settantasette per cento dei non medici
L'atto di sospensione giustificato e difendibile
Nel secondo caso dell'uomo di trentasette anni di trentasei anni in dialisi con un passato di nei tentativi di suicidio
Le percentuali sono del settantacinque per cento fra i medici e il sessantasei per cento nella opinione pubblica generale nel caso dell'uomo tetraplegico sottoposti a ventilazione artificiale
Per il sessantacinque per cento dei medici del settantasette per cento dei non medici
Si tratta di una atto difendibile nessun medico peraltro definisce la sospensione un omicidio volontario o colposo mentre lo ritiene tale l'uno per cento dell'opinione pubblica
Il sedici per cento peraltro del gruppo dei non medici dell'opinione pubblica ha definito la sospensione un atto di eutanasia ha usato proprio la parola eutanasia in tutte e tre le vignette
Per i medici il termine trasi applicabili invece soprattutto al caso della sospensione della respirazione artificiale si parla di un ventisei per cento dei medici ma anche fra chi definisce la sospensione e delle cure eutanasia
Molti si dicono favorevoli alla libertà di scelta dei pazienti nel caso della paziente tetraplegico dipendente da ventilazione Paul Monari il quarantotto per cento di coloro che definiscono la sospensione un atto Tomasi co ha espresso argomentazione a favore dell'autodeterminazione
Quindi concludono i ricercatori una larga maggioranza ad altissima di medici e cittadini svedese favorevole al diritto dei pazienti capaci di in pendere di volere di potersi astenere da trattamenti vitali una parte minoritaria ma significativa della popolazione scrivono sempre gli autori
Considera la sospensione un atto di eutanasia
Una definizione che però non necessariamente spinge a dichiarare eticamente inammissibile questa pratica
Bene chiudiamo qua a vivere e morire risentirci a domenica prossima per Radio Radicale teatri ex Moretti