I 150 anni dell'Unità d'Italia: la visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano a Marsala, Salemi e Calatafimi per le celebrazioni per l'anniversario dello sbarco dei Mille

Reca
Salutiamo forum cosa plaudo dalla piazza
Il Presidente dalla Repubblica compagna nato dall'onorevole la Russa e dal Sindaco di Marsala
Il presidente al nostro Presidente saluta i giovani i meravigliosi giovani che sono qui sulla piazza
Tu
La
Bene
Prende la parola il sindaco della città di Marsala ha bloccato Renzo Carini
No
Signor Presidente della Repubblica
Signor presidente dal Senato
Signor ministro della difesa
Autorità
Cittadini
Grazie
Signor Presidente per avere voluto onorare con la sua autorevole la presenza
La città di Marsala
Grazie signor Presidente
Per avere concesso alla città di Marsala
Il privilegio di rilanciare
A distanza di un secolo e mezzo quei valori risorgimentali
Sbarcati con i mille
Grazie signor Presidente
A nome dell'intera comunità marsalese che oggi come in passato continua a coltivare quel sentimento nazionale che unisce tutti gli italiani sotto i colori della nostra bandiera
A ricordo di quella memorabile giornata dello sbarco dei Mille
Nel cuore antico della città in questa storica piazza della Repubblica
Lo Stato italiano muoveva i suoi primi passi
Il palazzo sette aprile che qui tutti potete ammirare e il testimone di quegli eventi
Fu Francesco Crispi siciliano a redigere di proprio pugno l'undici maggio il certificato di battesimo dell'Italia unita
Programmate Vittorio Emanuele re d'Italia e per lui Garibaldi dittatore in Sicilia
Invitate tutti i Comuni dell'isola a seguire il vostro esempio il vostro voto sarà il punto di partenza alla trasformazione politica del nostro Paese
Signor Presidente
Marsala una storia millenaria
Qui si sono incontrate sovrapposta integrate quasi tutte le civiltà del Mediterraneo
Questa città fu fondata dei fenici che grazie al commercio alla navigazione misere in comunicazione tutti i popoli del Mare Nostrum
Questa e la Splendidissima Civitas li tibetana del periodo romano dove Cicerone allora questore scrisse le famose averne
E qui che grazie agli inglesi verso la fine del Settecento si scopre e si valorizza il vino Marsala oggi conosciute in tutto il mondo non solo per la sua bontà ma anche come simbolo di italianità
Ed è pure a Massafra che in qualche anno prima della Rivoluzione francese il popolo libertario insorge per reclamare maggiori diritti e maggiore libertà
Infine
E queste alla città che contre marsalesi combatte nel mille ottocentoquarantotto a Treviso che nell'aprile del mille ottocentosessanta si rivolta contro i Borboni
Signor Presidente queste Marsala la sua carta di identità prima dello sbarco dei Mille
Da quella fatidica data dell'undici maggio mille ottocentosessanta niente sarà più come prima
I garibaldini partitico quarto liguri veneti toscani trentini piemontesi lombardi dapprima incontrano difficoltà a comunicare con la popolazione locale a causa dei differenti dialetti
Le iniziali difficoltà però furono subito superate perché comune ed è un sentimento di libertà che univa tutti
L'aiuto che la città di Marsala diede garibaldini fu assolutamente determinante
I marsalesi offrire loro viveri e tutto quello di cui le camicie rosse necessitavano ed anche a loro stessi
I volontari dei tibetani che esulino nel mille appena sbarcati furono quasi duecento
Tre di loro moriranno a Calatafimi di tutto questo sarà riconoscente lo stesso Garibaldi quando nel mille ottocentosessantadue farà qui ritorno
Anche durante la Seconda Guerra Mondiale Marzana asta dato il suo tributo di sangue all'Italia
Era l'undici maggio mille novecentoquarantatré quando un violento bombardamento o sono morte e distruzione
Oltre mille furono le vittime civili mai marsalesi come sempre si mostravano forti seppero reagire di risollevarsi
Signor Presidente
L'odierna traversata da Quarto a Marsala che ha ripercorso la storica nota del mille ottocentosessanta conferma l'attualità di quello spirito che caratterizzò d'impresa di Garibaldi
Si racconta che nell'ultimo periodo della sua vita Camillo Benso Conte di Cavour abbia detto con soddisfazione che l'Italia espandere
Si racconta altresì che Massimo D'Azeglio protagonista anche gli del Risorgimento italiano abbia scritto che fatta l'Italia ora bisogna fare l'Italia ebbene
Da quella data del diciassette marzo del mille ottocentosessantuno la sfida della classe dirigente è stata quella di portare a compimento il senso di appartenenza allo Stato dei suoi cittadini
A distanza di insomma di quasi centocinquanta anni dalla nascita dello Stato unitario
Possiamo dire che nonostante la presenza sul territorio di diversi tipi di sensibilità
E di culture regionali
Che sono una ricchezza per il Paese tuttavia tutte queste specificità si riconoscono oggi in un contenitore più ampio che tutte le comprende confermando che l'obiettivo dell'appartenenza è stato raggiunto
Signor Presidente la sua presenza Marsala e la significativa è confortante testimonianza che esiste lo Stato italiano che esiste la Repubblica italiana una ed indivisibile
Signor Presidente la sua presenza Marzano e l'affermazione che esistono anche gli italiani
Intesi non come individui che si trovano quasi oralmente insieme per la nazionale di calcio ma che esistono gli dirà italiani come complesso di persone
Che condividono non solo il territorio ma anche la stessa lingua la stessa cultura gli stessi valori gli stessi sentimenti di solidarietà la stessa bandiera
E proprio questa coscienza di un'identità sociale e culturale condivise è proprio questo sentimento di appartenenza tale identità che rende oggi i cittadini italiani una nazione compiuta
E l'Unità d'Italia è stata senza alcun dubbio un bene perché l'Italia apre unità fatta di tanti piccoli Stati divisi
Non avrebbe mai potuto raggiungere i risultati ottenuti e non sarebbe arrivata ad essere il grande Paese piè oggi
Siamo assolutamente concordi con lei signor Presidente quando dice che le celebrazioni dell'Unità d'Italia non sono superflue non sono una consueta liturgia
Ma invece sono doverose per riaffermare il sentimento più profondo di nazione
E la città di Marsala ha voluto sottolineare questo sentimento
Con le manifestazioni che sono state indette per l'occasione giacché abbiamo avuto sempre presente come il movimento che partendo dallo sbarco di Garibaldi ed esami da Marsala culminato l'anno successivo nella nascita dello Stato unitaria
Non fu un regalo per qualcuno ci ha fatto è stato anzitutto dal sacrificio del pavimento e della passione civile di tutti
Quei tanti che con il loro contributo ed anche a costo della loro vita hanno fortemente voluto che il popolo italiano si raccogliesse sotto la stessa bandi
Anche se il nome della maggior parte di quelle persone che parteciparono all'avventura garibaldina si è perduto nel tempo noi abbiamo l'obbligo di non dimenticare ed oggi unitamente a lei signor Presidente
Abbiamo inteso rendere omaggio a tutti coloro che partecipavano alla Babele garibaldina dando loro un supplemento di memoria affinché la loro speranza ed i loro sacrifici
Non siano stati inutili ma rimangano sempre vivi e costituisca un esempio di quella che rigido Virgilio chiamiamola PRS cioè l'amore dovuto le proprie radici
E alla propria storia
I marsalesi non dimenticheranno l'alto onore che con la sua visita e lo ha voluto rendere alla città
Grazie signor Presidente per avere voluto spogliare insieme a noi questa bella pagina di storia risorgimentale che poco meno di un anno dopo e diventata storia dell'Unità d'Italia grazie signor Presidente
Prendere la parola
Il Presidente della Repubblica
Prego
Caro Sindaco
Cittadini e
Giovani magnifici giovani di Marsala
Sono
Sono felice di essere qui perché
In realtà soltanto
Se si tocca nel profondo
La realtà popolare di una città come la vostra si può accogliere
La profondità del sentimento nazionale
Il calore del senso di appartenenza
Alitalia abilitativi sfida
E chi li può comunicare nel futuro grazie per questa
Splendida così calorosa siciliana accoglienza
A
Saluto il Presidente del Senato della Repubblica senatore Schifani che è qui con voi
E
Sostiene
E insieme con tutte le autorità saluto il Ministro della difesa onorevole rossa
Che testimonia
Che testimonia l'impegno primario del Governo per una degna e seria celebrazione del centocinquanta e nei
Cinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia
Vedete
Il cinque maggio abbiamo ricordato la partenza dallo scoglio di Quarto della spedizione dei Mille
Rendendo omaggio alla figura di Garibaldi che alla schiera dei suoi volontari all'audacia dell'impresa che aprì la fase conclusiva del lungo percorso del Movimento per l'Unità d'Italia
Oggi
Siamo qui per rievocare il ruolo della Sicilia nel compimento del processo di unificazione nazionale
Senza la Sicilia e il Mezzogiorno non si sarebbe certo potuto considerare compiuto quel processo
Non si sarebbe potuto far nascere
Lo Stato che rappresentasse pienamente la nazione italiana e che si ponesse in pieno Ottocento tra i maggiori
Dati europei
E la Sicilia non fu
Passivo teatro della spedizione garibaldina
Quella stessa spedizione non vi sarebbe stata
Se dalla Sicilia non fossero giunti i segni del possibile il successo dell'impresa
I dubbi de esitazione di Garibaldi fino alla vigilia della partenza alla quarto riflettevano la sua ferma convinzione
Che non si potesse correre il rischio di un nuovo disperato tentativo di azione armata nel Mezzogiorno in vista di una sollevazione rivoluzionaria
Che come quella guidata nel mille ottocentocinquantasette da Carlo Pisacane fallisse tragicamente anche per l'ostilità incontrata nella popolazione
In effetti dalla Sicilia dunque l'aprile del mille ottocentosessanta
Erano giunti i segni
Di una crescente aspettativa il predisposizione
Per un possibile congiungersi del movimento nazionale unitario con la volontà di ribellione della Sicilia contro il dominio borbonico
Il momento culminante fu toccato a Palermo con lo scontro
Convento della Gancia di anche se le notizie sull'esito di quello scontro
Furono all'inizio per essere poi smentite di completo insuccesso
Prevalse infine la valutazione
Che si potessero riscontrare in Sicilia condizioni sfavorevoli per la riuscita della spedizione
Per quella decisione per quella spedizione si erano spesi con Garibaldi i siciliani Francesco Crispi Rosolino Pilo Giuseppe la Maza
E rimane un fatto storicamente indiscutibile
Al di là di ogni varietà di accenti tra gli studiosi che ben prima dell'aprile mille ottocentosessanta quando comunque risoluzione
Soffocata alla cancellazione stessi ai paesi vicini della provincia di Palermo ben prima si erano venuti moltiplicando a partire dall'estate e autunno mille ottocentocinquantanove fermenti rivoluzionari e i modi Fontanini in Sicilia lo sbarco di Garibaldi e dei mille decision o di quel prima e suscitò a sua volta un più ampio fenomeno insurrezionale
Come hanno scritto storici di diverse tendenze per la prima volta una Regione italiana e sulla Sicilia lì sorgeva di sua iniziativa contro il regime insistente esistente
E ciò crea una situazione del tutto nuova
Per il movimento unitario su scala nazionale
La Sicilia fece sì che il sogno pluridecennale dell'iniziativa meridionale del Risorgimento diventasse realtà
E restano le parole indirizzate da Garibaldi ad un amico il quattro maggio l'insurrezione siciliana porta nel suo grembo i destini della nostra nazionalità
Sulla via della Sicilia fu decisiva opposto a Talamone
Per acquisire armi e munizioni e per dare un'organizzazione militare I volontari che erano stati a Quarto imbarcati a Bari infusa
Vennero lei raggruppati in otto compagnie
Facenti capo due battaglioni
Uno dei quali al comando di Nino Bixio e l'altro al comando del siciliano Giacinto Carini
Lo sbarco a Marsala avvenne senza perdite anche grazie alla buona sorte
Se l'improvvisa comparsa nelle strade di questa città della singolare variopinta schiera dei Mille colse di sorpresa ed estranee alla popolazione già più calorosa fu l'accoglienza a Salemi
Di Garibaldi compie un atto solenne con cui dichiara di assumere la dittatura della Sicilia il nome dell'Italia di Vittorio Emanuele secondo
E tutto sarebbe radicalmente cambiato dopo la battaglia di Calatafimi
Sull'onda della straordinaria prova di abnegazione e capacità di vincere dei garibaldini condotti al successo fruttuoso per il Chianti forze borboniche in sei ore di duri combattimenti
Dal genio di condottiero e dal personale cara
Coraggio di Garibaldi
Sull'onda
Di quella vittoria l'entusiasmo di largo in tutta la Sicilia
E sempre più consistente
Si fece l'apporto delle squadre
Di picciotti siciliani che in sorsero combattendo insieme ai mille
Fino alla dura battaglia abbia un trionfo di Palermo
No la Sicilia non fu passivo teatro di un'offensiva liberatrice condotto ad altri
E se espressa e forze proprie per affrancarsi da un regime che da tempo sentiva l'invito e contribuito decisamente
Allo storico balzo in avanti del Movimento per l'unità d'Italia
In quella mobilitazione distratti importanti della società siciliana dei suoli in modo determinante la svolta che si era approdo
La
Nelle classi dirigenti Miceni proprietari
Va svolta cioè che ne segnò il passaggio da un orientamento
Mirante alla completa indipendenza statuale siciliana a un'adesione piena all'obiettivo dell'unificazione nazionale italiana sotto l'egida del Regno del Piemonte
La crescente insofferenze reazione verso una prassi accentratrice io uniformati dice della monarchia borbonica che reggeva il Regno delle due Sicilie
Si era così incanalata nell'audio di quel più ampio di indirizzo in movimento reale che Garibaldi aveva riassunto nella formula d'Italia Vittorio Emanuele come bandiera nella stessa spedizione dei Mille
La Sicilia già protagonista della rivoluzione del mille ottocentoquarantotto
Si fece così protagonista della fase risolutiva denota per L'Unità italiano
Le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario della fondazione del nostro Stato nazionale offrono dunque l'occasione
Per mettere in luce gli abbordi della Sicilia e del Mezzogiorno ha una storia comune io ad una comune cultura che affondano ve lo radici in un passato plurisecolare ben precedente lo sviluppo del processo di unificazione statuale della Nazione italiana
Di quel patrimonio culminato nelle punti disse nel mille ottocentosessanta sessantuno possiamo come meridionali essere fieri
Non c'è spazio a questo proposito del pregiudizi e luoghi comuni che purtroppo ancora ONU
Va a mente circolano nell'ignoranza di quelli che il Mezzogiorno dando il meglio di sé ha dato all'Italia
I momenti storici essenziale
E nello stesso tempo
E nello stesso tempo necessario che in un bilancio critico del lungo periodo che ha seguito l'unificazione d'Italia non si coltivino
Il Mezzogiorno rappresentazioni semplicistiche delle difficoltà che esso ha incontrato dei prezzi che ha pagato
Per errori e storture
Delle politiche dello Stato nazionale nella fase della sua formazione ed il suo consolidamento
Il ripescare
Le vecchissime tesi perché vecchissime sono
Come qualche volta si sente fare di un Mezzogiorno che sarebbe stato
Ricco economicamente avanzato a metà Ottocento e che con l'Unità sarebbe stato bloccato e spinto indietro
Sulla via del progresso non è degno di un approccio serio alla riflessione storica pur necessaria
E non vale
Il normale
E non vale
Nemmeno la pena di commentare tendenze che per la verità non si ha coraggio di formulare apertamente a un nostalgico idonee già vento del regno borbonico
Si può considerare solo penoso che da qualunque parte nel sud o nel nord si balbettii non giudizi liquidatori sul conseguimento dell'unità negando il salto di qualità
Negando negando il salto di qualità che l'Italia tutta unendosi fece verso l'ingresso a vele spiegate dell'Europa moderna
Mentre chi si prova a immaginare qua prospettare una nuova frammentazione dello Stato nazionale attraverso secessioni o separazioni comunque concepite
Coltiva un autentico salto nel buio
Nel buio intendo dire
Nel buio nel buio intendo dire di un mondo globalizzato
Che richiede puoi sia o meno degli Stati nazionali europei dentro una unione più fortemente integrata e non
Macroregioni allo sbando lasciamo scherzare con queste cose qualche spregiudicato giornale straniero
Ha pregiudizi e luoghi comuni contro il Mezzogiorno la sua storia e anche la sua travagliata e complessa realtà attuale
Tutte le forze rappresentative delle regioni meridionali debbano però opporre un sereno riconoscimento delle insufficienze che esse hanno mostrato in decenni di autogoverno
Io oggi all'ordine del giorno in attuazione del Titolo quinto riformato nel due mila uno della Costituzione repubblicana un più conseguente sviluppo delle autonomie secondo un'ispirazione federalista
Il riconoscimento di un'autonomia speciale alla Regione Siciliana fu nel mille novecentoquarantasei non solo la risposta a una storica aspettativa della Sicilia frustrata all'indomani dell'Unità d'Italia
Ma l'apertura di un nuovo capitolo di promozione in tutto il Paese delle autonomie come perno de la Repubblica una e indivisibile
Ebbene
Possiamo dirci soddisfatti da meridionali
E lasciatemi dire da meridionali perché anche
Se sento di rappresentare tutti gli italiani e di essere garante dell'unità nazionale continuo a considerarmi meridionale per avere speso una vita parte del Paese
E vere la rinascita del Mezzogiorno
Ebbene emetta meridionali possiamo dirci soddisfatti del modo in cui ci siamo avvalsi di quella preziosa leva che sono state le Regioni a statuto speciale e a statuto ordinario
Vedete non è la prima volta che lo dico e sento il bisogno di ripeterlo
Le critiche che legittimo muovere in modo argomentato e costruttivo
Agli indirizzi della politica nazionale
Per scarsa sensibilità o aderenza e i bisogni della Sicilia del Mezzogiorno non possono essere accompagnate da reticenze silenzi su quello che va corretto anche profonda ente qui nel Mezzogiorno sia nella gestione dei poteri regionali e locali e nel funzionamento delle amministrazioni pubbliche sia negli atteggiamenti del settore privato sia nei comportamenti collettivi
E parlo di corruzioni di correzioni essenziali anche al fine di debellare la piaga mortale della criminalità organizzata che è diventata ma vede proprio Palma di piombo al piede della vita
Civile il dello sviluppo del Mezzogiorno
Nel frattempo nello stesso tempo
Si deve chiedere a tutte le forze responsabili che operano nel nord e lo rappresentano di riflettere fino in fondo su un dato cruciale
L'Italia deve nel prossimo avvenire crescere di più e meglio ma può riuscire visto solo se crescerà tutta se crescerà insieme solo se si metteranno rotto
Solo forse si metteranno a frutto le risorse finora sotto impiegate le potenzialità le energie delle regioni meridionali siano dunque
Le celebrazioni del centocinquantesimo del nostro Stato nazionale l'occasione per determinare un clima nuovo
Il rapporto tra le diverse realtà del Paese nel modo in cui ciascuna guarda le altre con l'obiettivo supremo
Di una rinnovata e più salda pulita
Unità che siamone certi la sulla garanzia per il nostro comune futuro in modo particolare i giovani di Marsala la sola garanzia per il vostro futuro
Ancora un grande applauso per il nostro Presidente della Repubblica
Rimaniamo con i nostri boschi per favore
Rimaniamo fermi per favore
Fino a quando il signor Presidente della Repubblica non lascia la nostra piazza cosa che sta facendo adesso
Ancora un applauso e assieme a lui
Al Presidente del Senato
L'onorevole Renato Schifani e al ministro della difesa
L'onorevole Ignazio la Russa