Presentazione del Rapporto ISTAT 2010 sulla situazione del Paese

Signori ministri autorità onorevoli colleghi signore e signori
La Camera dei deputati e davvero lieta di ospitare per il secondo anno consecutivo la presentazione del Rapporto Istat
Che costituisce una autorevole occasione per fare il punto sull'andamento dell'economia e della società italiana specie in un momento di particolare preoccupazione
Per gli effetti che la crisi globale sta producendo sulle nostre imprese sui nostri lavoratori sui giovani specie in
Per quelli in cerca di prima occupazione
Credo che occorra innanzitutto ricordare che già a partire dalla fine degli anni Novanta l'economia mondiale ha subito un processo di profonda trasformazione
Che ha modificato la natura dei prodotti i sistemi di produzione e distribuzione dei beni e dei servizi
E ha determinato nuove forme di globalizzazione del mercato
In altre parole non dobbiamo mai dimenticare che è profondamente cambiato l'andamento dell'economia europea e internazionale entro cui opera anche il sistema italiano
Adozione dell'euro l'accentuata instabilità dei mercati monetari borsistici la rivoluzione tecnologica americana innovazioni dell'informazione della comunicazione la concorrenza dei paesi che producono ricchezza
Utilizzando manodopera a basso costo sono soltanto alcuni dei fattori rivelatisi essenziale nel determinare il profondo cambiamento dello scenario all'interno del quale siamo chiamati ad operare
In altri termini si potrebbe dire che la globalizzazione allargato ossia le frontiere geografiche e quelle per la conoscenza
Con la conseguenza che oggi specie in Italia la sopravvivenza e lo sviluppo del nostro sistema imprenditoriale e del terziario avanza atto si giocano soprattutto sul versante della qualità dei prodotti e dei servizi e su quello della capacità di innovare i processi produttivi a prendersi a nuovi mercati con lungimiranza intraprendenza e flessibilità
Non a caso il rapporto annuale dell'Istat ci dice che la recente crisi economiche iniziato nella seconda parte del due mila sette come fenomeno circoscritto al settore finanziario degli Stati Uniti
Ha causato anche in Italia perfetti molto diversificati
A seconda dei settori produttivi delle posizioni sul mercato del lavoro delle tipologie di famiglie e di cittadini
Perfetti così profondi da richiedere uno sforzo maggiore
Per dare concretezza a quel concetto di sviluppo sostenibile int e su quale complesso di risorse economiche sociali ambientali che ogni generazione trasferisce a quelle successive sempre più considerato
Lo sviluppo sostenibile indispensabile se si guarda con lungimiranza al prossimo futuro
In questo difficile quattro
Evidente che continuano a pesare
I nostri cronici ritardi rappresentati soprattutto
Dalla difficoltà di operare tagli duraturi della spesa
E dalla difficoltà o in alcuni casi dalla incapacità di selezionare adeguatamente
Nel rigoroso rispetto degli il Bilancio quegli interventi pubblici necessarie
Per la soluzione dei nodi strutturali che affliggono ancora moltissime aree territoriali del nostro Paese in particolar modo del Mezzogiorno d'Italia
La nostra prima preoccupazione in altri termini
Penso debba essere quella di non ripetere l'errore di interventi soltanto congiunturali della riduzione di spesa
E di non riproporre politiche di sostegno pubblico della crescita economica
Che in passato si sono rivelate
Lungi dal garantire una ripresa della produzione della competitività come un fattore distorsivo della nostra economico
La necessità di affrontare questi ed altri noti
In primis quello della prevedibile l'aumento della disoccupazione
E di una crescente conflittualità sociale risulta rafforzata anche dalle recenti vicende
Relativa alla crisi finanziaria della Grecia
E alla speculazione sul
Vicende che ripropongono tra l'altro
Il tema
Da tempo all'attenzione degli studiosi degli esperti della materia
Della qualità per quanto concerne le politiche di bilancio dei dati statistici ufficiali
A questo riguardo la Commissione europea a
Credo saggiamente
Presentato una proposta di regolamento per migliorare l'affidabilità delle statistiche sulla finanza pubblica
In modo da rendere più efficaci sistemi di controllo preventivo nell'ambito della governance europea sul patto di stabilità
Si tratta di un'esigenza
Che deve trovare una risposta adeguata da parte dei sistemi pubblici di statistica
L'esperienza di questi giorni dimostra chiaramente
Che non si può più affidare alle agenzie private diretto
Il compito di valutare credibilità dei dati statistici
Troppi rischioso sono infatti
Come già enunciato tra gli altri anche dal cancelliere tedesco Angela Merkel troppo rischiosi sono i condizionamenti e le pressioni di varia natura
Che a causa della
Dell'andamento altalenante dei mercati
Possono provocare seri danni dei cittadini che investono i loro risparmi
In ultima istanza a tutti i cittadini
Chiamati a sostenere gli oneri di manovre di risanamento economico costellato il sacrificio
La trasparenza dei conti e la possibilità di verificare il loro andamento in modo da prevenire il rischio che situazioni critiche precipiti no anche per la spinta
Di manovre speculative su vasta scala richiede non sopporto più virtuoso e sinergico
Da parte degli istituti di statistica degli organi di governo e dei Parlamenti
Che si devono tutti organizzare al meglio per monitorare e governare la situazione
Non specie i Parlamenti
Devono essere in grado di svolgere compiutamente questo delicato compito
Dal momento che essi
Sono chiamati a rappresentare gli interessi supremi della collettività
Credo che soltanto così
La statistica che ricordiamo è un bene pubblico condivisibile e non esclusivo
Come la giustizia l'istruzione la sanità
Potrà essere ulteriormente valorizzata
Per assolvere all'esercizio di quelle funzioni che già nel mille ottocentoventisei
Economista Melchiorre Gioia considerata indispensabile per
Lo cito testualmente anche per rimarcare l'assoluta qualità
Consentire ad un Paese
Nel corso giornaliera degli affari
Di progredire socialmente sulla base di Commissioni neutro
Rese da uffici imparziali è sufficiente a togliere il termine Paese sostituirlo con l'Unione europea
Per comprendere quanto sia attuale
Grazie
Prego Presidente giovanili svolgeva sia
Signor Presidente della Camera dei deputati autorità
Signore e signori
La crisi del biennio due mila otto due mila nove è stata definita la più grave dal secondo dopoguerra
Questo rapporto annuale ne descrive le caratteristiche principali e gli effetti sulle diverse componenti della società
Con l'obiettivo di alimentare attraverso dati statistici di elevata qualità un dibattito pubblico sui punti di forza e di debolezza dell'Italia sul disegno delle politiche sulla valutazione del progresso della nostra società a breve e a lungo termine
Come ha scritto recentemente l'economista la statistica rappresenta uno dei pilastri del funzionamento dell'economia nel ventunesimo secolo allo stesso tempo la statistica pubblica rappresenta anche il fondamento di una società democratica nell'era dell'informazione
Le statistiche non vengono infatti prodotto e solo a uso e consumo delle autorità politiche
Ma sono uno strumento decisivo per assicurare la loro accountability nei confronti dei cittadini e per consentire a questi ultimi di comprendere il mondo in cui vivono e compiere del loro scelte
Proprio al fine di aumentare la fruibilità dei dati anche non esperti l'Istat ha avviato vari progetti volti a migliorare la diffusione e la comunicazione dei suoi dati ad accrescere la cultura statistica nel Paese soprattutto presso i giovani
Produrre statistiche analisi di qualità utilizzando metodologie condivise a livello internazionale e in piena indipendente indipendenza scientifica e la missione dell'Istituto nazionale di statistica
Il personale che vi lavora sente l'alta responsabilità che gli affidata per questo l'Istat si impegna quotidianamente svolgere al meglio il proprio compito al servizio del Paese
Ho il piacere di
Non leggere una parte della relazione che faceva riferimento
Alla mancato indizione e finanziamento dei censimenti visto che
Nell'ambito della manovra complessiva che il Governo sta varando in queste ore
Questo finanziamento ci sarà e quindi vorrei ringraziare il Governo per questo impegno che certamente
Noi cercheremo di onorare al meglio
La crisi economica innescata nel due mila sette dalle difficoltà del settore finanziario e negli Stati Uniti si è rapidamente trasformata nel più grave episodio recessivo della storia recente
Secondo le stime del Fondo monetario internazionale nel due mila nove il PIL mondiale in parità di potere d'acquisto è diminuito dello zero virgola sei per cento la produzione industriale dell'otto e due il commercio internazionale del dieci virgola sei per cento
Nel due mila nove il PIL è diminuito del due virgola cinque per cento negli Stati Uniti del quattro virgola due per cento nell'Unione europea
La caduta del PIL è stata del cinque per cento evitare Germania quattro e nove Regno Unito tre sei in Spagna due due in Francia
Tra la primavera del due mila otto e quella del due mila nove la produzione industriale esce è scesa di circa un quarto in Italia Germania e Spagna di un quinto in Francia quasi il quindici per cento nel Regno Unito
Il valore dell'esportazione diminuito di quasi il venticinque per cento in Italia del venti per cento in Germania i circa il quindici per cento in Spagna Francia e Regno Unito
Considerando il biennio due mila otto due mila nove la caduta del livello del reddito ha raggiunto in Italia sei virgola tre per cento risultato peggiore tra quelli delle grandi economie avanzate
In Italia nell'area dell'euro impulsi recessività ci sono concentrati nel settore delle costruzioni e in quello manifatturiero
All'interno di quest'ultimo sono stati i comparti più esposti al commercio internazionale a risentire maggiormente della crisi in particolare quello dei beni di investimento
Al contrario nell'industria in senso stretto le costruzioni al contrario dell'industria in senso stretto le costruzioni non hanno dato segni di ripresa nei mesi più recenti
Anche alcuni settori di servizi specialmente quelli connessi all'attività dell'impresa hanno risentito in maniera acuta della recessione mentre ne sono rimasti relativamente immuni quelli più direttamente legati alla domanda delle famiglie e il settore pubblico
Di fronte al carattere globale della crisi anche la reazione delle politiche economiche è stata generalizzata
L'azione dell'Autorità di Governo la più importante messi mai messa in campo nel dopoguerra e coordinata a livello internazionale è stata essenziale nel contenere la gravità della crisi
Gli oneri di questi interventi insieme la caduta di gettito legata alla contrazione dell'attività hanno avuto un forte impatto sui conti pubblici con conseguenze negative di medio termine
Per l'insieme dell'area dell'euro anche ragione della caduta del PIL nominale l'indebitamento netto dell'amministrazioni pubbliche in rapporto al prodotto e che il e cresciuto dal due per cento del due mila otto al sei virgola tre per cento del due mila nove
Il rapporto tra debito pubblico e PIL è passato da sessantanove virgola quattro a settantotto virgola sette per cento del previsto in forte crescita nel due mila dieci
L'Italia è riuscita a contenere il deterioramento dei conti pubblici almeno in termini relativi
Se è vero che l'incidenza dell'indebitamento sul pile quasi raddoppiata tra due mila otto due mila nove l'Italia presenta una posizione migliore di quella del Regno Unito della Spagna della Francia
Nel due mila nove l'Italia registra un incremento della spesa pubblica una contrazione delle entrate relativamente più contenuti rispetto alle grandi economie europee il contributo più importante all'aumento la spesa è venuto dalle prestazioni sociali in denaro
Le misure volte ad estendere l'uso degli ammortizzatori sociali e a sostenere i redditi e l'occupazione hanno portato ad aumenti consistenti degli esborsi per le indennità di disoccupazione la cassa integrazione guadagni e il sostegno alle fasce più deboli della popolazione
L'Italia è uno dei pochi Paesi europei ad aver aumentato nel due mila nove il rapporto tra entrate e PIL la pressione fiscale è aumentata di tre decimi di punto rispetto al due mila otto toccando il quarantatré virgola due per cento
La caduta del gettito fiscale ora fiscale è stata parzialmente compensata dal forte aumento delle imposte in conto capitale anche grazie prelievi operate in base allo scudo fiscale
Le recessioni più gravi sperimentate nel nostro Paese negli ultimi quarant'anni quella del settantacinque dell'ottantadue ottantatré novantadue novantatré e dei primi anni Duemila
Non appaiono comparabili per intensità quella del biennio due mila otto due mila nove quando il PIL se contratto per due anni consecutivi
Come risultato di questi andamenti alla fine del due mila nove il valore aggiunto reale dell'economia italiana si collocava lo stesso livello dell'ultimo trimestre del due mila
Si tratta di un arretramento di trentasei trimestri sensibilmente più grave di quello dei nostri partner compreso tra i tredici trimestre della Francia e sedici del Regno Unito
In Italia la caduta dei livelli di attività nel biennio due mila otto due mila nove si è verificata dopo un lungo periodo di crescita economica stentata
Se si prende a riferimento l'intero decennio la performances italiana è risultata la peggiore tra i ventisette Paesi dell'Unione europea oltre che rispetto a Stati Uniti e Giappone
Una parte consistente del differenziale di crescita rispetto a Francia e Germania si è prodotto in realtà proprio nel biennio due mila otto due mila nove
Mentre la performances del periodo due mila uno due mila sette pure molto modesta è stata solamente di poco inferiore a quella della Germania
Tre fattori che spiegano queste tendenze sono preminente le caratteristiche dimensionali e di specializzazione del nostro sistema produttivo
Sotto il primo aspetto è più elevata in Italia l'incidenza delle microimprese caratterizzate da livelli e dinamica della produttività strutturalmente più bassi
Sotto il secondo il modello italiano rientrato verso produzione bassa tecnologia nella manifattura in servizi leggo Rocco intensi nel terziario
Incidono inoltre negativamente le note debolezza del nostro Paese nell'economia della conoscenza ampiamente riconosciuta come uno dei più importanti fattori strutturale di competitività
In realtà per l'Italia a parlare di sistema produttivo tout-court risulta impossibile
Ad esempio il peggioramento della posizione relativa delle imprese italiane tra due mila uno e due mila sette
Dipende in gran parte dalle microimprese e da quelle di grande dimensione mentre quelle piccole e medie hanno conseguito livelli assoluti e relativi performances buone in generale e rispetto agli altri Paesi europei
Tra le imprese industriali e dei servizi sempre attivi tra il due mila uno al due mila otto circa due mesi virgola sei milioni di unità
Seicentocinquanta mila hanno incrementato l'occupazione per circa trecentonovanta mila imprese invece si registra un calo degli addetti
Se poi si guarda le società di capitali con almeno dieci addetti sempre attive tra il due mila uno al due mila otto si nota come in tutti i settori i margini di efficienza siano relativamente maggiori per la media impresa
Mentre mentre appaiono contenuti o negativi per quelle più piccole o più grande
Le società di capitali più efficienti da un punto di vista produttivo presentano anche migliori risultati in termini di redditività e di situazione finanziaria
D'altro canto quella meno efficienti operanti nei servizi e nelle costruzioni hanno perseguito modello di crescita leggono intensi
Facendo registrare l'aumento più alto di occupazione dal due mila uno e il due mila otto
Con il sopraggiungere della fase più acuta della crisi però le Società meno efficienti hanno registrato le perdite occupazionali più elevate quelle più efficienti hanno limitato la riduzione dell'occupazione al tre per cento circa
A fronte di una contrazione media del cinque per cento
Questa migliore tenuta dell'occupazione segmenti più efficienti delle società di capitali nel corso della crisi è un segnale che va al di là dell'aspetto congiunturale
I circa quattro virgola tre milioni di microimprese hanno non solo conseguito negli anni Duemila risultati economici nettamente inferiori a quelle delle imprese di maggiori dimensioni
Ma anche subito durante la crisi una diminuzione significativa dei livelli di fatturato
Per addetto di produttività del lavoro nonché del rapporto tra profitti lordi valore aggiunto
Nel due mila nove il venticinque per cento delle imprese più profittevoli fa registrare nonostante la gravità della crisi un incremento dell'uno virgola quattro per cento delle unità di lavoro dipendente
Mentre quelle meno redditizie registrano una caduta media dell'undici virgola due per cento
La presenza sui mercati esteri rappresenta un rilevante fattore discriminante nella performances economiche delle imprese
Quell'esportatrici conseguono sistematicamente risultati migliori a parità di altre condizioni rispetto a quelle che operano solo sul mercato interno
D'altra parte la crescente competizione internazionale ha messo a dura prova le imprese italiane tra il due mila e due mila sette il numero delle imprese manifatturiere esportatrici è diminuito di poco meno di due mila trecento unità
Riduzioni più forti per le grandi imprese e le micro imprese
Tra il due mila otto due mila nove il numero di esportatori ha subito un'ulteriore flessione di circa quattro mila cinquecento unità generalizzata per tutte le classi di valore delle vendite sui mercati esteri
Nell'ultimo biennio la violenta contrazione del commercio mondiale ha coinvolto in misura più rilevante Paesi come l'Italia con forte vocazione manifatturiera disposte sui mercati esteri
Il calo dell'esportazione il nostro Paese è stato più intenso di quello sperimentato dei principali partner europei la caduta complessiva delle vendite all'estero è stata più ampia per le grandi imprese per i settori elevate economie di scala ciononostante
Anche nella fase acuta della crisi una quota consistente di imprese italiane ha visto addirittura un militare il fatturato all'esportazione
La quota di imprese che segnalava incrementi del valore delle esportazioni era del ventisette virgola cinque per cento all'inizio del due mila nove ed è salita al quarantanove virgola cinque per cento all'inizio del due mila dieci
L'aumento dell'esportazione interessato tutte le classi dimensionali ma è stato particolarmente accentuato nelle grandi impresa elevate economie di scala
Dove la quota di impresa e con risultati positivi e passata tra il due mila nove due mila dieci dall'undici virgola cinque al sessanta virgola due per cento
In Italia l'aggiustamento verso il basso della domanda di lavoro nella fase di contrazione dell'output è stato graduale e articolato
In una prima fase il monte ore lavorate stato compresso attraverso la riduzione dell'orario di lavoro e l'estromissione temporanea degli addetti dalla produzione soprattutto attraverso l'uso della cassa integrazione guadagni
Successivamente una parte sempre più ampia della contrazione dell'input di lavoro è stata ottenuta attraverso un calo del numero degli occupati fase questa proseguita anche dopo il punto di minima dell'attività produttiva
Alla fine del due mila nove con un livello del PIL inferiore di circa il sei per cento rispetto a quello registrato l'inizio della crisi il monte ore lavorate diminuito del quattro virgola sette per cento
Ha giustamente quindi risultato quasi completo dando luogo a un calo della produttività oraria relativamente limitato
D'altra parte il ricorso alla CIG ha contribuito notevolmente a ridurre l'orario preoccupato cosicché il numero di addetti è diminuito in misura minore rispetto alla caduta dell'attività
Questo meccanismo ha riguardato soprattutto il settore industriale
C'è il rischio che l'industria presenti al momento una quota significativa di manodopera in eccesso che a fronte di un recupero relativamente lento della produzione potrebbe determinare un declino dell'occupazione anche nella fase di ripresa
Tra il due mila otto il due mila nove l'occupazione e scusate tra il due mila e due mila otto l'occupazione è cresciuta nell'Unione europea di diciannove milioni di unità
A questo risultato ha fortemente contribuito l'incremento registrato in Spagna ma anche in Italia in Francia la crescita occupazionale è stata due cifre al contrario di quanto avvenuto in Germania
Nel due mila nove l'occupazione caduta di quasi quattro milioni di unità nell'insieme dell'Unione europea
Il tasso di occupazione diminuito significativamente
Passando nell'Unione europea da sessantacinque virgola nove per cento del due mila otto a sessantaquattro virgola sei per cento nel due mila nove in Italia dal cinquantotto virgola sette al cinquantasette virgola cinque
Un tratto comune diversi Paesi europei e la concentrazione del calo occupazionale tra i giovani la marcata flessione dell'occupazione temporanea prodotto per questa tipologia di addetti una caduta di un milione e mezzo di unità per l'insieme dei Paesi dell'Unione europea
Alla fine del due mila nove cinque milioni di giovani di quindici ventiquattro anni risultavano disoccupati per un tasso disoccupazione giovanile pari a diciannove virgola otto per cento
In calo già dal terzo trimestre del due mila otto nel Mezzogiorno la domanda di lavoro in Italia si è contratta su tutto il territorio nazionale soprattutto nel nord
E due mila nove l'occupazione si ridotta di trecentottanta mila unità in gran parte per l'espulsione di lavoratori impegnati nella trasformazione industriale
Gli uomini sono stati investiti dalla crisi più delle donne così come i giovani rispetto agli adulti gli autonomi rispetto dipendenti e chi aveva un lavoro temporaneo rispetto a chi aveva un contratto di dipendente a tempo indeterminato
Nel nostro Paese il numero dei disoccupati è cresciuto per il secondo anno consecutivo portando se nella media il due mila nove poco al di sotto dei due milioni livelli livello peraltro già superato nei primi mesi dell'anno in corso
L'allargamento dell'area della disoccupazione interessato per il novanta per cento gli ex occupati
I quali rappresentano la metà dell'intera platea dei disoccupati relegando in secondo piano le componenti storiche della disoccupazione italiana cioè i giovani e le donne senza esperienze lavorative pregresse
Il tasso disoccupazione nell'Unione Europea raggiunto nel due mila otto due mila nove l'otto virgola nove per cento era il sette per cento un anno prima
Nel due mila nove l'Italia presenta assunta presentato un tasso di disoccupazione più basso di quello medio europeo ma un livello di inattività nettamente più alto e soprattutto in crescita
In Italia la disoccupazione tra i giovani raggiunge il venticinque virgola quattro per cento e coinvolge circa quattrocentocinquanta mila persone tre e quindici e ventiquattro anni
Nel nostro Paese gli inattivi che non cercano lavoro e non sono disponibile a lavorare sono quasi dodici milioni
Mentre due virgola nove milioni manifestano una qualche forma di partecipazione seppure di debole intensità
Il forte aumento del numero di coloro i quali di fronte alle crescenti difficoltà di trovare un impiego rinunciano a cercarlo diffuso su tutto il territorio nazionale e particolarmente preoccupante nel Mezzogiorno dove sono le donne a ritirarsi dal mercato del lavoro
Peraltro
Quanto più si protrae la durata della ricerca di un'occupazione tanto più alta la probabilità diventare in attivo
La fase ciclica si è tradotta in un peggioramento e la condizione occupazionale tanto degli italiani quanto degli stranieri
Anche il tasso disoccupazione cresce per entrambi i gruppi
Nel due mila nove quello che gli italiani del sette virgola cinque per cento a quello degli stranieri dell'undici virgola due per cento
Per gli stranieri l'aumento della disoccupazione dell'inattività è avvenuto in presenza di un aumento dell'occupazione concentrata nelle professioni non qualificate e in quell'operaio dove la presenza di stranieri era già alta
Ciò accentua il carattere duale del mercato del lavoro italiano confermando che anche nella crisi gli immigrati continuano a rispondere alla domanda di lavoro non soddisfatta darà manodopera locale
Interrompendo la presente la precedente tendenza favorevole il tasso di occupazione delle donne è sceso nel due mila nove al quarantasei virgola quattro per cento un valore molto lontano da quello dell'Unione europea
Si accentuano anche le difficoltà per le donne in coppia con figli elemento già critico della situazione italiana
Se da un lato il ricorso alla CIG
è stato il principale strumento di sostegno sociale nella situazione di crisi contribuendo a tutelare una parte delle famiglie con prole dalla contrazione di reddito e riducendo il rischio di cadere in situazione di disagio economico
Dall'altro esso ha fatto concentrare sull'occupazione precaria l'onere dell'aggiustamento
Ciò ha determinato un peggioramento consistente della condizione della fascia giovanile della popolazione cioè delle persone con età compresa tra diciotto e ventinove anni
Si tratta di sette virgola otto milioni di giovani al cui interno si individuano due virgola cinque milioni di studenti tre virgola quattro milioni di occupati e circa due milioni né studenti né occupati
La crisi ha determinato nel due mila nove una significativa flessione del numero di giovani occupati trecento mila il quale hanno contribuito per il settantanove per cento al calo complessivo dell'occupazione
Il tasso di occupazione giovanile e così è sceso al quarantaquattro per cento con una caduta tre volte superiore rispetto a quella subita dal tasso di occupazione totale
Il trenta per cento dalla popolazione diciotto ventinovenne ha un lavoro atipico a fronte dell'otto per cento della restante parte della popolazione ed è in questo segmento che si è concentrato il calo dell'occupazione
Dopo la diminuzione registrata nel due mila otto nel due mila nove il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici si è ridotto di un ulteriore due virgola cinque per cento
Ciò ha fatto sì che tra il due mila e due mila nove il reddito delle famiglie in termini reali e si aumentato solo del tre virgola quattro per cento
Tuttavia
Nel medesimo periodo la popolazione residente è cresciuta del cinque virgola otto per cento
Così che vi è stata una riduzione del reddito disponibile pro capite del due virgola tre per cento corrispondente a una perdita annua per abitante di oltre trecentosessanta euro I prezzi del due mila nove
Se si considera invece l'andamento del reddito medio familiare
Tenuto conto del fatto che il numero di famiglie è cresciuto più rapidamente della popolazione dodici per cento tra il due mila e due mila nove la riduzione e del sette virgola sette per cento
In questa situazione le famiglie italiane non contratto la spesa per consumi finali
Di conseguenza la propensione al risparmio confermando la tendenza del recente passato è diminuita di zero virgola sette punti percentuali attestandosi nel due mila nove all'undici virgola uno per cento il valore più basso dall'inizio degli anni Novanta
Se nella crisi e novantadue novantatré il potere d'acquisto delle famiglie era caduto più del PIL anche a seguito della manovra fiscale realizzata in quel periodo nel biennio due mila otto due mila nove la diminuzione del reddito delle famiglie risulta nettamente inferiore a quella del prodotto
Ciò è dovuto principalmente a diverso orientamento della politica economica che nel caso recente ha sostenuto i redditi familiari
Il deterioramento dei bilanci familiari è stato in parte contrastato dalla decelerazione della dinamica inflazionistica nella prima metà dello scorso anno la riduzione dei tassi d'interesse ha liberato risorse preziose per le famiglie in un momento estremamente critico
E ripercussione economica e sociale della crisi occupazionale sono state diverse a seconda della posizione nella famiglia di chi ha perso il lavoro
Considerando i redditi dei componenti la perdita imputabile all'uscita dal mercato del lavoro di un figlio
è pari a ventotto virgola tre per cento del totale del reddito familiare a fronte di un valore del cinquanta virgola sei per cento nel caso in cui a perdere il lavoro sia il padre
Il contributo effettivo dei figli a bilancio familiare in realtà anch'meno rilevante in quanto non sempre o non integralmente i figli trasferiscono i genitori loro guadagni
Nel biennio due mila otto due mila nove la crisi ha colpito maggiormente chi contribuiva di meno al reddito familiare i figli e soprattutto quelli che vivono in famiglie con almeno due percettori di reddito
Solo nel due mila nove l'occupazione tra i giovani di quindici trentaquattro anni che vivono in famiglia si è ridotta di trecentotrentadue mila unità mentre tra i genitori è calata solo di vent'novantotto mila unità
Peraltro tra le tre circa trecento mila persone che nell'ambito dell'indagine sulle forze lavoro hanno dichiarato di essere stati
In cassa integrazione nel periodo di riferimento il cinquantotto virgola tre per cento dei casi l'imposizione di genitore e solo il sedici per cento in quella difficile
I padri che escono dall'occupazione sono maggiormente concentrate tra le famiglie che erano già meno agiate
Il ventinove per cento di chi ha perso il lavoro apparteneva al quinto più povero della distribuzione del reddito il ventotto virgola quattro per cento al secondo Quintino è più povero con una forte concentrazione tra le famiglie di estrazione operante
Se dunque la perdita del lavoro di un figlio ha avuto effetti minori sulla condizione economica delle famiglie quella del padre ha colpito in maggioranza famiglie già vulnerabili
Queste vite evidenze contribuiscono a spiegare perché la quota di famiglie in condizioni di deprivazione sia rimasta stabile tra due mila otto e due mila nove intorno al quindici per cento
Il sessanta per cento del complesso delle famiglie dei private nel due mila otto nel due mila nove lo era già nel due mila otto e nel settantadue per cento dei casi la perdita del lavoro del padre si è verificata in famiglia già dei privati
Se guardiamo le tendenze congiunturali più recenti vediamo che l'attività economica assegnato un primo recupero nel secondo trimestre del due mila nove in Francia in Germania nel terzo in Italia
In Spagna invece la tendenza negativa si è manifestato per tutto il due mila nove
E l'ultima parte dell'anno all'inizio del due mila dieci la ripresa è proseguita pur con ritmi piuttosto irregolare
In Italia il primo trimestre di quest'anno si è caratterizzato per un recupero diffuso delle diverse componenti domanda e l'economia è tornata a segnare un'espansione significativa che dà luogo a un risultato di crescita già acquisita per il due mila dieci pare lo zero virgola sei per cento
Tra il minimo di marzo
Due mila nove marzo due mila dieci l'indice generale della produzione industriale aumentandolo al sei virgola quattro per cento
Segnali incoraggianti sono stati osservati anche nel turismo nell'estate del due mila nove e nel periodo pasquale appena trascorso
Rispetto allo stesso periodo nell'anno precedente nel primo trimestre due mila dieci le esportazioni sono cresciute del nove virgola due per cento e segnali provenienti dall'andamento degli ordinativi della domanda mondiale indicano l'avvenuto aggancio dell'Italia alla ripresa internazionale
Allo stesso tempo l'aumento dell'attività sta attivando un flusso consistente di importazioni che tende a ridurre l'effetto positivo sulla produzione nazionale dell'espansione delle vendite all'estero
Gli elementi che hanno fatto il successo l'insuccesso delle imprese nei dieci anni passati
Cioè le condizioni di efficienza operativa l'orientamento i mercati internazionali la dimensione aziendale il posizionamento settoriale
Sembrano essere quelle su cui si giocano anche la ripresa in corso e il futuro del sistema economico italiano specialmente per l'industria
La disoccupazione ha continuato a crescere cosicché il differenziale ancora favorevole del tasso disoccupazione tra Alitalia e la media europea sia andato riducendo
Peraltro come già notato alla fine del due mila nove il processo di adeguamento della domanda di lavoro all'output risultava ancora parziale il che può ritardare sensibilmente la reazione positiva dell'occupazione alla progressiva
Ripresa della produzione inflazione risalita trainata soprattutto dalla componente energetica pur restando ancora un livello a quanto contenuto
Tale tendenza può in presenza di un anno dinamica salariale limitata frenare la ripresa dei consumi
Analogo freno può venire dall'annunciato contenimento della spesa pubblica dei principali Paesi europei finalizzato a evitare che l'instabilità osservate nelle ultime settimane si manifestino ancora
Se quelle descritte sono le principali le caratteristiche principali
Di un biennio estremamente difficile sul piano economico le cui conseguenze sociali sono state fronteggiato nel breve termine grazie alle politiche messe in campo per contenere la riduzione dell'occupazione e al tipico ruolo di ammortizzatore sociale della famiglia italiana
La situazione attuale pone importanti domande su domande sugli scenari di lungo termine
In particolare anche alla luce delle recenti turbolenze sui mercati finanziari e valutari l'Europa è chiamata non solo a rafforzare le politiche economiche così da assicurare la stabilità e svolgere quel ruolo internazionale che la sua dimensione impone
Ma anche rispondere alla domanda di futuro che emerge prepotentemente della società soprattutto dai più giovani
Poiché il prossimo vertice dei capi di corte state di Governo sarà chiamato a provare la Strategia Europa venti venti
La parte finale di questo rapporto annuale dedicata all'analisi delle risorse economiche sociali ambientali di cui l'Italia dispone oggi e che si accinge a passare alla generazione futura
Le evidenze disponibili
Documentano come le imprese che innovano soprattutto quelle che sviluppano nuovi prodotti o introducono innovazioni tecnologico creative conseguono livelli andamenti degli indicatori di performances sempre superiori rispetto a quelle non innovatrici
Purtroppo il deficit storico di ricerca innovazione CAGRE caratterizza il nostro Paese condiziona negativamente la crescita economica la produttività e l'accumulazione di capitale
In particolare la spesa complessiva ricerche sviluppo presenta un valore analogo a quello raggiunto la metà degli anni ottanta decisamente lontano dalla media europea e ancor più dal tre per cento fissato come obiettivo Lisbona e ora confermato d'Europa venti venti
Nel corso dell'ultimo decennio il rapporto tra spesa pubblica e pile oscillato dal quarantasei e quarantanove per cento per poi lamentare al cinquantadue per cento nel due mila nove
Negli anni due mila si registra una riduzione della spesa per interessi una crescita delle spese per prestazione sociale
E di quelle per trasferimenti e famiglie imprese mentre ristagnano le spese per il potenziamento del della dotazione infrastrutturale con una quota del PIL degli investimenti per amministrazioni pubbliche stabile e di poco superiore al due per cento
Oltre che nei vincoli imposti dalla finanza pubblica le ragioni di questa contenuta crescita
Possono essere ricercate nella complessità dei meccanismi interni e di formazione della spesa quali numerosi attori che concorrono i processi di decisione l'articolazione delle procedure di avvio dei progetti e ritardi nella realizzazione di alcune grandi opere
Peraltro gli investimenti dire amministrazioni locali
Concorrono per il settantasette per cento la spesa totale che sono soggetti alle restrizioni del Patto di stabilità interno
Tra i vincoli che condiziona le scelte di investimento il settore pubblico e di particolare rilievo quello derivante dalla necessità di ridurre il rapporto tra debito pubblico e PIL
Tuttavia
Quando insieme al debito pubblico si considera quello del settore privato non finanziario famiglie imprese la situazione appare più favorevole di quella prevalente nell'area dell'euro
Infatti il debito delle famiglie delle società non finanziarie in rapporto al PIL è stato nella media del periodo due mila due mila otto di oltre trenta punti percentuali inferiore alla mediana dei principali in Paesi dell'Unione economica e monetaria
La situazione patrimoniale delle famiglie italiane l'acquisto la ricchezza finanziaria netta è pari al doppio del PIL appare relativamente solida l'incidenza del loro debito in rapporto alle attività finanziare e più basso rispetto a quella registrata negli altri Paesi europei
Va poi ricordato che nella media il periodo due mila cinque due mila otto oltre settantasei per cento del valore dello stock di abitazioni e detenuto dalle famiglie consumatrici e quali detengono anche una copia una quota cospicua del debito pubblico
La precaria condizione dei giovani italiani desta grande preoccupazione alla luce delle ben note tendenze demografiche
Che caratterizzano il nostro Paese il secondo più anziano d'Europa dopo la Germania
L'Italia presenta infatti un forte squilibrio generazionale l'indice di vecchiaia cioè il rapporto tra le persone di sessantacinque anni e più e quelle in età zero quattordici anni e di centoquarantaquattro era centoventisette dieci anni fa
L'attuale ripresa della fecondità in atto
Dalla metà degli anni Novanta è da ascrivere principalmente la popolazione straniera e comunque non permette di mantenere gli attuali livelli di popolazione
Quindi lo squilibrio generazionale destinato accentuarsi raggiungendo a metà di questo secolo un valore pari a duecentocinquanta sei per l'indice di vecchiaia centododici punti in più del livello attuale
A fronte di queste tendenze demografiche e vitale per il Paese disporre nel futuro di persone adulte capaci di sostenere la crescita economica di farsi carico della popolazione non attiva
Ciò vuol dire che l'investimento in chi oggi è giovane dovrebbe essere concepito come una condizione indispensabile per assicurare la sostenibilità della Società italiana
Purtroppo l'evidenza le evidenze contenute nel rapporto segnalano gravi debolezza del sistema formativo e lavorativo alcuni rischi per la coesione sociale e segnali di disagio espressi direttamente dei giovani
Come è noto i livelli di istruzione della popolazione italiana sono bassi il quarantasei virgola uno per cento della popolazione adulta ha conseguito al più la licenza media il corrispondente dato europeo del ventotto virgola cinque per cento
La tendenza verso un lento progresso soprattutto per la scuola superiore da ascrivere principalmente alla componente femminile
Parallelamente nell'anno scolastico due mila otto due mila nove il sette virgola sette per cento gli iscritti alla scuola superiore ha ripetuto l'anno di corso il dodici virgola due per cento degli iscritti al primo anno abbandonato il percorso di istruzione
Un altro tre virgola quattro per cento lo ha fatto alla fine del secondo anno
L'Italia si distingue negativamente nel contesto europeo anche per la quota dei cosiddetti li Sculli Lords
Cioè i giovani di diciotto ventiquattro anni che hanno abbandonato gli studi senza aver conseguito un diploma di scuola superiore
Sono il diciannove virgola due per cento nel due mila nove oltre quattro punti percentuali in più della media europea e nove punti al di sopra dell'obiettivo fissato dalla strategia di Lisbona riproposto d'Europa venti venti
Una delle ragioni della lenta riduzione di questo divario la scarsa partecipazione all'istruzione secondaria e terziaria da parte della popolazione di estrazione sociale più basso
Se infatti le disuguaglianze né le opportunità sono state annullate per quanto riguarda il raggiungimento delle obbligo scolastico rimangono consistenti sia per il conseguimento del diploma superiore sia per quello della laurea
Ad esempio nel due mila otto il sessantatré per cento dei diplomati ha proseguito gli studi iscrivendo sia un corso universitario
Il tasso di passaggio di diplomati liceali è superiore al novantacinque per cento mentre si riduce a meno di un terzo per gli studenti con diploma professionale
Nel corso dei primi anni due mila con l'avvio della riforma dei cicli universitari e immatricolazione all'università sono tornate a crescere dopo un decennio di sostanziale stagnazione
Con la riforma degli ordinamenti inoltre si sono ridotti ridotti gli abbandoni degli studi e sono cresciuti i tassi di conseguimento del relatore
E due mila nove in termini di stock i laureati sono solo il ventuno virgola sei per cento dei giovani tra venticinque ventinove anni valore piuttosto lontano dalla quota del quaranta per cento proposto da Europa venti venti
L'Italia registra anche uno dei tassi di partecipazione alla formazione continua degli adulti tra i più bassi in Europa
La carenza di formazione colpisce soprattutto i disoccupati inattivi le persone delle classi in età più avanzata
E i possessori di basso titolo di studio alimentando un circolo vizioso infatti che già svantaggiato dal punto di vista dell'istruzione scolastica non recupera il divario che anzi si aggrava a causa di minor accesso la formazione continua
Le performances del sistema di istruzione e formazione si riflettono sulle competenze conoscenze acquisite da giovani e adulti risultati dell'indagine Pisa promossa dall'OCSE promo mostrano livelli preoccupanti di competenza degli studenti italiani quindicenni
Per tutte le dimensioni considerate lettura matematica scienza e collocano al nostro Paese sempre al di sotto dei valori medi dei trenta Paesi OCSE
La distanza rispetto agli altri Paesi sviluppati e forte per la lettura ma anche per l'utilizzo delle nuove tecnologie
Poco meno del venti per cento dei ragazzi da sei a diciassette anni figli di dirigenti imprenditore liberi professionisti non usa il personal computer tale percentuale sale al trentacinque per cento per i figli di operai
I ragazzi delle classi sociali più basse non hanno il principe in casa e non trovano nella scuola un adeguato requisito dell'opportunità
Se poi si estendono sguardo la popolazione adulta il quadro ancora più allarmante livelli di competenza degli adulti italiani rilevate da in un'apposita indagine OCSE risultano tra i più bassi tra i Paesi industrializzati
Nel due mila tre quasi la metà delle persone tra sedici e sessantacinque anni ha conseguito lì il punteggio più basso nelle capacità letterarie di questa indagine internazionale
E oltre settanta per cento presentava anche scarsi livelli di competenza numeriche documentario
Peraltro e diversamente da altri Paesi i livelli di competenza risultano poco correlati al numero di anni di studio il che conferma le gravi debolezza del sistema formativo italiano
Le difficoltà a trasferire ai giovani conoscenze e competenze fa sì che il titolo conseguito spesso non corrisponde al tipo di lavoro richiesto dalle imprese
In questo ambito è possibile distinguere due gruppi di sotto inquadrati il primo riguarda oltre due milioni di occupati con un'impresa con un'età compresa tra quindici e trentaquattro anni
Con un livello di istruzione medio alto passati da poco dall'istruzione al mondo del lavoro spesso con un contratto a termine
L'alta incidenza di giovani sotto inquadrati nel lavoro a termine nel lavoro part-time e nelle collaborazioni mostra come al disagio per un'attività precaria incerta si sommi una qualità del lavoro più bassa in meno adeguata alle aspettative
Il secondo gruppo è costituito dai sotto inquadrati di almeno trentacinque anni sono due virgola sei milioni di persone novecentocinquanta mila in più che nel due mila quattro ormai inserite nel mercato del lavoro da molti anni
In forte maggioranza uomini con scarse possibilità di migliorare la propria condizione formativa
Complessivamente si tratta di quattro virgola sei milioni di persone sotto inquadrate il che configura un grave spreco di risorse umane cui corrisponde anche una remunerazione decisamente più bassa rispetto a quella potenziale
Nel due mila nove e poco più di due milioni di persone tre e quindici e i ventinove anni non lavora e non frequenta nessun corso di studi sono i cosiddetti metto not in education no in in poi
L'Italia il primato europeo per quanto riguarda il gioco il numero di giovani netto i quali sono soprattutto coinvolti nell'area delle attività
A causa della crisi il numero di mette cresciuto molto nel due mila nove in particolare sono i giovani che perdono il lavoro a ingrossare le file nel bene
Rendendo questo insieme di persone a forte rischio di esclusione sociale infatti quanto più si protrae la permanenza in questo stato tanto più difficile si dimostra successivo inserimento nel mercato del lavoro o nel sistema formativo
I tempi e le modalità di transizione alla vita adulta già rallentate dalle difficoltà a entrare nel mercato del lavoro appaiono sempre meno il frutto di scelte individuali e sempre più un compromesso tra il desiderio crescente di indipendenza
Gran necessita di tutelarsi dal rischio di cadere in situazioni di disagio economico
La quota dei diciotto trentaquattrenne celibi e nubili che vive in famiglia e cresciuta tra il mille novecentottantatré quando era inferiore alla metà e il due mila sessanta virgola due per cento per può restare stabile
Si tratta oggi di sette milioni di giovani
Tra i trenta trentaquattro enni con trentaquattrenne quasi un terzo di siete ancora in famiglia una quota triplicata dal mille novecentottantatré
I giovani si trovano quindi a vivere in un ruolo di dipendenza di lunga durata ma proprio in concomitanza con la crisi economica e nonostante quest'ultima cominciano a manifestare segnale di insofferenza
I diciotto trentaquattrenne infatti indicano la scelta di restare nella famiglia come loro scelta solo come terza motivazione dopo i problemi economici delle necessità di proseguire gli studi
Dal due mila tre il due mila nove la quota di chi resta in famiglia per scelta scende di ben nove punti percentuali soprattutto nelle zone più ricche del Paese dove questo comportamento era maggiormente presente
Il nord peraltro è anche la zona dove è più alta è la quota di occupati ma dove maggiore è stato il calo dell'occupazione proprio a fare figli che coabitano con almeno un genitore
Nonostante la crisi la percentuale dei giovani che dichiara di voler uscire dalla famiglia di origine nei prossimi tre anni cresce dal quarantacinque per cento al cinquantadue per cento del due mila nove
Aumentando di più per i venti ventinove enni che tre e trenta trentaquattro
Ciò vuol dire che tra la nuova generazione e anche chi l'ha preceduta questa voglia di uscire è ancora più forte che nel passato
Infine la sostenibilità ambientale
Soprattutto a causa del rallentamento dell'attività economica nell'ultimo biennio l'emissione di gas serra dell'Italia si sono ridotte ma resta lontano il contenimento degli obiettivi derivanti da accordi internazionali stipulati in passato
Per quanto riguarda le sole attività produttive nel due mila sei l'Italia ha contribuito per il tredici per cento del totale dell'emissione di gas serra nell'Unione europee
La produzione e distribuzione di energia elettrica gas e acqua ha migliorato notevolmente la propria efficienza ma l'aumento della produzione realizzato nel decennio ha più che compensato tale miglioramento
A partire dal novantacinque la disponibilità interna di energie del Paese cresciuta ininterrottamente fino al due mila cinque per poi diminuire
La riduzione di impieghi energetici e il due mila nove ha interessato soprattutto il settore industriale quelli per usi civili sono invece aumentati
La forte crescita negli impieghi di forte rinnovabili di fonti rinnovabili venti per cento in più rispetto al due mila nove è dovuto soprattutto al maggior utilizzo di legna e accrescente impiego di biodiesel
La crescita delle energie rinnovabili rinnovabili tra il due mila otto due mila nove cresce di quattro virgola sei punti percentuali
In conclusione
Se il biennio due mila nove otto due mila nove è stato straordinariamente difficile per l'economia mondiale per il sistema economico italiano il due mila dieci avviatosi sotto il segno di una ripresa della produzione degli scambi internazionali presenta ancora forti rischi di instabilità
E turbolenze sui mercati finanziari valutare delle ultime settimane che stanno spingendo molti Governi europei ad adottare misure drastiche di contenimento dei deficit pubblici mostrano i rischi che l'Europa e tutto il mondo devono ancora fronteggiare per consolidare la ripresa economica
In Italia la caduta del prodotto è stata più accentuate più forte di quella registrata negli altri Paesi industrializzati il PIL tornato ai livelli dell'inizio degli anni Duemila
Nel marzo due mila dieci il numero di occupati è vicino a quello registrato a fine due mila cinque
Le imprese hanno fronteggiato la crisi cercando di orientare le produzioni e la presenza sui mercati internazionali le piccole e medie imprese nonché quelle più efficienti hanno gestito meglio le difficoltà rispetto alle microimprese e a quelle di grande dimensione
Le politiche economiche hanno sostenuto il reddito disponibile e cercato di contenere l'impatto della crisi sull'occupazione
La perdita di occupazione ha riguardato soprattutto i giovani che vivono in famiglia rendendo meno duro l'impatto complessivo della crisi sulle condizioni dei bilanci familiari
Le difficoltà e le incertezze presente non devono però far dimenticare i problemi che il Paese deve affrontare per assicurare un futuro di prosperità alla generazione attuale e a quelle future
Alla vigilia dell'adozione della strategia Europa venti venti è necessario comprendere come orientare le risorse disponibili al fine di creare le condizioni economiche sociale e ambientale che determinò la
La qualità della vita in un Paese
La solidità di ampi segmenti del sistema produttivo e della posizione patrimoniale di tante famiglie non possono far dimenticare le fragilità che la crisi dell'ultimo biennio ha confermato accentuato
E caratteristiche dimensionali di posizionamento settoriale delle imprese industriali e dei servizi a loro scarsa propensione alla ricerca all'innovazione la presenza di due milioni di giovani che non studiano e non lavorano
Nonché un tasso di disoccupazione giovanile è salito quasi al venticinque per cento a bassa quota di investimenti pubblici e ritardo infrastrutturale
La debolezza del sistema formativo delle giovani generazioni degli adulti
Il sottoutilizzo delle risorse femminili i sotto inquadramento sul posto di lavoro che interessa oltre quattro milioni di persone e configura uno spreco di capitale umano inaccettabile
Un miglioramento dell'efficienza energetica ecologica che non procede a ritmi necessarie per assicurare la sostenibilità ambientale
Pendenza demografiche in atto imporranno una alle prossime generazioni in età attiva cioè i giovani di oggi un impegno straordinario difficilissimo da essi dipenderà il nostro futuro
Aiutare il Paese a preparare gli anni avvenire è altrettanto importante quanto gestire l'emergenza attuale tra i due obiettivi non c'è alcuna contraddizione
La sostenibilità economica sociale e ambientale del domani si costruisce oggi facendo scelte di investimento di impiego delle risorse disponibili coerenti con una visione a lungo termine del progresso della nostra società
L'Italia ha dimostrato tante volte la capacità di rispondere a sfide difficili soprattutto quando gli obiettivi sono stati resi chiari e sono divenuti condivisi questo il compito che ci aspetta tutti nessuno escluso
Credo che dopo aver inteso nel rapporto annuale è il ringraziamento da parte dell'istituzione al professor Giovannini a tutti i ricercatori dell'Istat debba essere ancor più convinto
In quanto l'imponente mole di dati scientificamente incontestabili ed approfondita
Delle valutazioni che hanno accompagnato quei dati
Sono un patrimonio per le istituzioni di conoscenza di cui mi auguro le istituzioni sapranno a valersi per dar vita a quelle scelte indispensabile nel nome dell'interesse dell'intero Paese grazie