Derrick

Rieccoci a Derrick per la terza puntata a tema sviluppo e sostenibilità
La volta scorsa ho chiuso accennando alle teorie che auspicano la di crescita economica e che sostengono la necessità di disaccoppiare il concetto di sviluppo dalla crescita della produzione disaccoppiamento di cui io Stra condivido la necessità
Non condivido invece che per ottenerlo servano forme di regressione rispetto agli strumenti dell'economia liberale e della finanza parola quest'ultima che forse diventa semanticamente più accettabile se la si associa un'altra che lei è legata
Il credito
Dire che l'economia e liberali capitaliste non siano compatibili con uno sviluppo parsimonioso in termini di uso di risorse non rinnovabili o comunque limitate come combustibili fossili le capacità dell'ambiente di assorbire gli inquinanti e il gas serra secondo me è sbagliato
Di sicuro è un'affermazione estremamente avventata
L'economia liberale i mercati la finanza sono strumenti complessi e integrati con il diritto e in quanto strumenti secondo me vanno visti con neutralità rispetto agli esiti cui possono essere guidati dalle scelte di regolamentazione
Il capitale la specializzazione delle competenze hanno cominciato svilupparsi dieci mila anni fa con l'invenzione dell'agricoltura e la possibilità di distribuire conservare per la semina cioè investire il sopra più di raccolto
Vogliamo ora tornare ad essere cacciatori-raccoglitori per riqualificare le indirizzare le nostre economie
Senza la possibilità che dalla finanza di spostare capitali mettendo in concorrenza investimenti produttivi diversi è difficile immaginare che le innovazioni necessarie qualunque evoluzione si possano compiere
Il ruolo della regolamentazione sui mercati è fuori discussione in qualunque Paese sviluppato
Da un pezzo di mercati vengono regolati in modo da moderare gli effetti indesiderati per esempio della concentrazione della capacità negoziale in mano a pochi o della mancata considerazione di interessi non in grado di emergere in forma di prezzi ma lo stesso rilevanti
E così detesta annualità cui accennavo prima
Se gli strumenti per superare i fallimenti dei mercati non esistessero già per esempio nel settore elettrico centrali idroelettriche a parte produrremmo tutta l'energia a carbone a olio combustibile pesante visto che così l'elettricità costa meno
Così come la prima rivoluzione industriale esplosa senza consapevolezza dei danni da inquinamento che si è iniziato poi gestire intervenendo con la regolamentazione
Ora probabilmente la volta di agire su nuovi o più intensi effetti indesiderati dello sviluppo che così come senz'altro in molti casi non lavora in direzione del benessere ne individua le né collettivo
Dalle mie letture un po'disordinate senz'altro incomplete sulla decrescita mi viene in mente questo che volendo identificare i caratteri generali dei fallimenti dei mercati nel massimizzare il benessere si potrebbero individuare due categorie di distorsioni
Una prima famiglia di distorsioni la definirei come mancata percezione di sazietà individuale per cui i consumatori tenderebbero puntare troppo l'aumento del loro volume di consumi anziché alla loro riqualificazione
Ecco se questo è vero intervenire in questo senso è complicato perché implica i sindacare le scelte individuali di consumo non per il danno che causano ad altri ma per la loro inefficace intrinseca né soddisfare i reali bisogni dello stesso consumatore
Ogni intervento correttivo in quest'ambito almeno di primo acchito mi sembra difficile da sostenere in un mondo liberale
Una seconda famiglia distorsioni tra esiti dei mercati e massimizzazione del benessere riguarda gli effetti avversi dei consumi già economicamente riscontrabili ma non gestiti dalla regolamentazione
Un caso eclatante sta nel fatto che tra i beni di consumo finale prodotti nei nostri sistemi economici ce ne sono alcuni forse molti e servono a limite i danni della produzione o del consumo di altri beni
L'esempio classico sono le spese per la sanità
La sanità in generale mi serve ma preferirei non dovervi in futuro ricorrere per curarmi dai danni per esempio delle polveri sottili che in un anno mentre scrivo questo testo del mio terrazzo
Il mio benessere sarebbe migliore se non avessi nei traffico urbano intenso nella prestazione sanitaria che questo potrebbe rendermi necessaria
Sarebbe cioè migliore per me è un mondo in cui un paio di settori ci trasporto populistico e la sanità lavorassero producessero meno e questo attenzione ed ero già basandomi sui miei attuali probabilmente normali gusti di consumatore
Senza cioè andare a sindacare o correggere i miei desideri spontanei
Cioè è vero che per me probabilmente per moltissimi altri il mercato non fornisce nel caso dell'esempio un esito soddisfacente
Se io e questi altri fossimo la maggioranza allora si potrebbe affermare anche che la politica del mio paese non è capace di regolare in modo intelligente le scelte di consumo di mobilità urbana
In ogni caso entrambe le distorsioni che ho citato la mancata percezione di sazietà e consumi correttivi indesiderati sottintendono una misura della qualità della vita che non coincide con il valore della disponibilità di beni di consumo finale in un'economia
E proprio il concetto di qualità credo sia la chiave del nuovo sviluppo qualità come capacità di intendere soddisfare in modo più olistico le necessità dei singoli e della collettività
La prossima settimana ripartito da qui ed alcuni esiti degli economisti che cercano indicatori sintetici per misurare questa qualità cioè per misurare lo sviluppo del benessere
D'Errico appunto del Gia chiocciola gmail punto com Derrick si scrive concitata un saluto da Michele governatori