11 GIU 2010
intervista

Secondo natura? Scienza, diritto e morale tra determinismo e libertà

SERVIZIO | di Emiliano Silvestri - Torino - 17:57 Durata: 29 min 12 sec
A cura di Delfina Steri
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Convegno a Torino dal 3 al 4 giugno 2010.

Seconda sessione dedicata alla scienza: il pericolo del riduzionismo.

Il metodo, le motivazioni e i temi del convegno nelle parole di uno degli organizzatori: Luca Savarino, ricercatore in Filosofia politica e professore aggregato di bioetica all'Università del Piemonte Orientale.

Le interviste ai relatori: Giorgio Palestro, Gilberto Corbellini e Paolo Vineis.

Registrazione audio di "Secondo natura? Scienza, diritto e morale tra determinismo e libertà", registrato a Torino venerdì 11 giugno 2010 alle 17:57.

Sono intervenuti: Luca Savarino (ricercatore
Filosofia politica e professore aggregato di Bioetica all'Università di Torino), Giorgio Palestro (preside della Facoltà di Medicina e ordinario di Anatomia Patologica all'Università di Torino), Gilberto Corbellini (docente di Storia della Medicina e di Bioetica all'Università La Sapienza di Roma), Paolo Vineis (ordinario di Epidemiologia Ambientale all'Imperial College di Londra).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Bioetica, Coscioni, Cultura, Etica, Filosofia, Medicina, Ricerca, Scienza, Teologia.

La registrazione audio ha una durata di 29 minuti.

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riduci

  • Luca Savarino

    ricercatore Filosofia politica e professore aggregato di Bioetica all'Università di Torino

    Il convegno fa seguito ad un altro: "Laicità della ragione e razionalità della fede" tenuto due anni fa dalle stesse organizzazioni. Ieri come oggi con l'idea di far incontrare Laici e credenti, protestanti e cattolici, in una prospettiva di dialogo e approfondimento scientifico sui temi della laicità. Oggi la discussione ruota attorno al ruolo della natura come fondamento delle norme morali, ancora cercando di rispondere al diffuso bisogno di norme, che la ragione laica ricerca dopo il crollo di molte certezze del passato. Quattro le sessioni del convegno: DIRITTO: Può la natura diventare norma? SCIENZA: Esiste il pericolo di riduzionismo? TEOLOGIA: Verso una biologizzazione del cristianesimo? FILOSOFIA: Come pensare la natura umana? Sullo sfondo, mentre sembra svanire il confine tra naturale e artificiale, la tensione tra la messa in discussione della natura come fondamento stabile e l'evocazione, con tratti talvolta autoritari, della stessa natura come fondamento di norme etiche.
    17:57 Durata: 5 min 1 sec
  • Giorgio Palestro

    preside della Facoltà di Medicina e ordinario di Anatomia Patologica all'Università di Torino

    Artificioso impostare la domanda sulla pericolosità del riduzionismo, anche se affiorano diffuse preoccupazioni. Si tratta di un metodo: preziosissimo se applicato alla ricerca; pericoloso quando i suoi risultati diventano come realtà applicative. L'eventuale rischio è tutto interno (es. individuazione di terapie) quando manchi una valutazione più complessiva di altri risultati o metodologie.
    18:02 Durata: 4 min 29 sec
  • Gilberto Corbellini

    docente di Storia della Medicina e di Bioetica all'Università La Sapienza di Roma

    Gilberto Corbellini è copresidente dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica Il riduzionismo è una delle conquiste intellettuali più utili e benefiche perché è il programma di ricerca della scienza sperimentale. Da Galileo in poi la scienza sperimentale ha definito le condizioni attraverso le quali mettersi d'accordo sui fatti; tramonta così il principio di autorità. Si perviene alla conquista della conoscenza attraverso l'uso della razionalità e di una lettura critica dell'esperienza: la premessa per la nascita del mondo moderno e della sua evoluzione civile. Il riduzionismo non lascia spazio all'ideologia e costringe ad essere pragmatici: è perciò inviso sia alle posizioni conservatrici (Chiesa Cattolica) che alla volontà di controllo sociale della sinistra. Due grandi visioni del mondo che per potersi affermare hanno bisogno di negare il riduzionismo. Contrariamente a quanto si crede, è l'approccio riduzionista che consente il controllo della tecnica. Il libertarismo politico è posizione estremamente interessante che, nonostante non sia vera, va affermata con forza perché consente una convivenza, la più rispettosa possibile di tutti e ciascuno. Il richiamo alla natura viene così naturale agli umani perché siamo spesso guidati dalle emozioni; quando queste prevalgono, ci si richiama a qualche cosa che possa giustificare il nostro fastidio. Gli ultimi studi nel campo delle neuroscienze dimostrano che le vie che ci portano a emettere un giudizio morale negativo per certe pratiche sono le stesse che controllano il disgusto per ciò che ci siamo selezionati ad avvertire come pericoloso.
    18:06 Durata: 10 min 42 sec
  • Paolo Vineis

    ordinario di Epidemiologia Ambientale all'Imperial College di Londra

    Esiste un pericoloso riduzionismo ontologico-genetico latente. Francis Collins, per esempio sostiene che, grazie alla genetica, sarà possibile individualizzare la terapia dopo aver capito a quali malattie è predisposto un determinato soggetto. In realtà soltanto una piccola minoranza delle malattie oggi dominanti hanno una forte componente genetica. L'epigenetica è la branca della ricerca, relativamente recente, che si occupa di studiare l'interazione tra geni e ambiente circostante. E' genericamente vero che dalla constatazione di fatti non si possono tranne giudizi di valore (Hume - Kant), tuttavia lo sviluppo della scienza contribuisce a cambiare le nostre teorie etiche. Gli scienziati hanno sempre più difficoltà a classificare; è necessario abbandonare la logica dicotomica del si o no, imboccandone una più sfumata: una scala con cui graduare verità e/o appartenenza. I possibili riflessi etico-politici dell'invito ad abbandonare la logica dicotomica per una logica "a fasi".
    18:17 Durata: 9 min