Rassegna della stampa estera

Buongiorno ascoltatori di Radio Radicale sabato dieci luglio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale accurati David Carretta in apertura anche oggi ci occuperemo della politica italiana perché l'Economist uscito ieri nell'edicola europee
Dedicava un'analisi a partire dalle dimissioni di Aldo branche per
Appena diciassette giorni dopo essere stato nominato
Ministro queste dimissioni aumentano i problemi di Silvio Berlusconi un altro alleato sloggiato dalla sedia del titolo del
Pezzo dell'Economist dall'Economist leggeremo anche il primo
Editoriale che riguarda l'Europa la sua crisi economica ma soprattutto la sua crisi politica la domanda che si pone il settimanale sia nella copertina sia nell'editoriale se ci sia qualcosa che può raddrizzare d'Europa la risposta è si d'Europa di fra sopravviverà prospera anzi si sui libri raccoglieranno la sfida al lo stesso modo in cui fecero vent'anni fa i loro predecessori creando il mercato unico europeo
Supremo poi di Cuba della promessa di liberazione di cinquantadue prigionieri politici da parte del regime dei fratelli Castro promessa accolta con molto scetticismo dal Washington post secondo cui si tratta di un gesto marginale da parte di Cuba e anche l'Independent quotidiano britannico sottolinea che
Ci sono altri prigionieri politici ancora in attesa della libertà non solo i prigionieri politici ma gli stessi cubani in chiusura poi vedremo l'editoriale
Dalle due dall'International Herald Tribune di oggi un editoriale del New York Times di ieri in realtà sui doveri o meglio sul dovere del Papa a proposito degli scandali di pedofilia al quotidiano liberal di New York e molto
Metto nei confronti di Benedetto decimo sesto ma cominciamo
Dalla politica italiana e dall'Economist scandali politici in Italia un altro alleato sloggiato dalla sedia le dimissioni di un Ministro aumentano i problemi per Silvio Berlusconi sono il titolo del sommario
Del settimanale che scrive la politica italiana molto raramente è lontana dai tribunali ma almeno fino al cinque luglio non era mai accaduto da un ministro annunciasse le sue dimissioni in tribunale
Aldo branche erano minato Ministro senza portafoglio solo diciassette giorni prima annunciato i giudici di Milano che lasciava al Governo ex prete branche R era stato dirigente dell'intero dei media di Silvio Berlusconi
Era stato arrestato durante gli scandali di corruzione all'inizio degli anni Novanta era stato processato condannato ma non in modo definitivo questa volta
Branche R. davanti tribunali accusato di appropriazione indebita nella battaglia sull'acquisizione della Banca Antonveneta del duemila e cinque
Berlusconi spiega l'economista nominato banche il ministro per la decentralizzazione la sussidiarietà
Anche se il suo Governo sta tagliando i costi ed ha già un ministro per la riforma federale un altro ministro per le Regioni subito branche era invocato una nuova legge approvata dalla maggioranza di Berlusconi
Che permette ministri di sospendere i processi mentre sono in carica è stato troppo non solo per l'opposizione ma anche per
Il Presidente Giorgio Napolitano e perfino per alcuni
Membri del Governo di fronte
Alle minacce di una voto di sfiducia individuale branche era andato in Tribunale dando le dimissioni del secondo Ministro che lascia in due mesi
Claudio Scajola Ministro dell'industria si è rimesso in maggio per una transazione immobiliare molto sospetta la fine di branche era secondo la economista evidenzia quanto rapidamente sia
Cambiato il vento per Berlusconi Presidente del Consiglio ora deve fronteggiare problemi su diversi fronti le accuse di arricchimento personale da parte di alcuni alti funzionari sono diventate una questione maggiore dentro il suo Governo ha condotto timbro che di branche Air non ha alleggerito
Il primo ministro gli scontri interni alla Popolo della Libertà hanno aggravato la situazione co fondatore del Partito Gianfranco Fini un ex neofascista che ora si sta
Convertendo in modo improbabile al conservatorismo moderato è stato critico di gran parte
Delle ultime proposte di legge del Governo in particolare
Il progetto di legge per impedire in media di pubblicare i dettagli delle indagini giudiziarie
A Roma ci sono un sacco di voci che circolano sull'ipotesi che Fini voglia spaccare il PdL andarsene creare una terza forza alleandosi con i democristiani conservatori a cui poi dovrebbero derive i disertori del centrodestra del centrosinistra
Un segnale della furia del campo Berlusconi
è il fatto che il giornale quotidiano nelle mani della famiglia Berlusconi abbia pubblicato una foto di fine Fini che sembra fare un saluto fascista sotto il titolo Fini leader della scopo della cospirazione infine scrive ancora l'Economist
La capacità di Berlusconi di sfidare la forza di gravità della popolarità è minacciata da un'altra questione e cioè la reazione contro le misure di austerità che gli sono state imposte dal Ministro delle finanze Giulio Tremonti
I piani per abolire i bonus di fine anno la tredicesima alla polizia e ad altri lavoratori pubblici potrebbero anche essere abbandonati
Ma il Governo per ora vuole mantenere la promessa di ridurre il deficit di quasi venticinque miliardi di euro in due anni per quanto tempo e con quanto dolore
La cinghia verrà stretta potrebbe dipendere più dalla politica e dalle indagini giudiziarie che dall'economia scrive l'economista su cui
Vogliamo rimanere per approfondire un'altra questione la crisi economica che sta vivendo l'Europa la crisi politica sul fronte economico ci sono buone notizie
Dalla Germania una balzo delle esportazioni alcune
Delle quali dirette in Cina un sintomo che l'economia europea si sta riprendendo ieri
Il Financial Times apriva con il Presidente della Banca centrale europea che
Giudicava fuori luogo il pessimismo globale nei confronti della zona euro
Però la crisi economica è diventata crisi politica come sottolinea giustamente l'Economist nella sua copertina disegnando una Tour Eiffel piegata
Nel suo
Primo editoriale il cui titolo una domanda c'è qualcosa che possa raddrizzare l'Europa la risposta la troviamo nel sommario sì
L'Unione europea prospera a condizione che i suoi leader colgano la sfida allo stesso modo in cui fecero vent'anni fa i loro predecessori scrive l'Economist
Quando gli europei hanno paura per i loro posti di lavoro e per i loro risparmi quando i loro Governi le loro imprese non riescono a prendere a prestito soldi con facilità quando le loro banche falliscono e la loro moneta unica trema B l'Unione europea di fronte
Ha non solo una crisi economica ma anche una crisi politica e finora i leader europei sono stati
Non sono stati all'altezza di questa minaccia negli ultimi diciotto mesi gran parte ci sono rifugiati nelle diniego dividendo si semmai dando la colpa ai mercati finanziari
Nonostante una recente ondata di ostilità e un piano dell'ultimo minuto da centinaia di miliardi di euro per salvare l'economia più fragili l'Europa sembra una forza che sta diventando sempre minore nel mondo
In Asia in America è diventato di moda guardare a questi fallimenti con di sdegno
Si dice che il tempo dell'Europa è finito i suoi cittadini invecchia noi guardano al loro ombelico non hanno più la determinazione per superare le avversità eppure
Un'Europa allo stremo non è di beneficio a nessuno per finora l'Unione europea la più grande economia del mondo se tornerà a essere prospera
Il peggio della crisi economica globale sarà passato politicamente poi tutti hanno interesse al successo della grande d'Europa
E cioè che Stati nazioni rivale possano fare meglio unendo una parte della loro sovranità invece che farsi la guerra
Socialmente tutte le democrazie dovranno prima o poi affrontare il grande problema dell'Europa cioè che i Governi
E la protezione sociale tendono a crescere fino a quando non soffocano
L'economia che paga per chi governi e welfare State e allora invece di deridere
L'impotenza dell'Europa il mondo farebbe meglio a chiedersi se l'Europa potrà riscoprire il suo vigore eccome
Questo giornale offre una risposta ottimistica fuori di moda scrive l'economista non c'è niente di predestinato nel fallimento dell'Europa anzi se i leader dell'Unione Europea mostrando un po'di coraggio
Avranno la migliore possibilità di una ripresa una di quelle che non si vede dagli anni ottanta in quella decade gli anni Ottanta inizio novanta all'Europa centrale e orientale era ancora parte del blocco sovietico
L'Europa occidentale soffriva di bassi tassi di crescita alta disoccupazione a causa i due shock petroliferi
L'euro scriverlo sclerosi come veniva definita al tempo portò un brillante Rashid bile politico europeo cioè dell'ora pensare
Il mercato unico che poi viene realizzato nel novantadue almeno in parte a rinnovare le istituzioni europee
Quelle riforme preparano il terreno uno dei periodi più dinamici della storia europea e c'è una lezione da imparare per i leader di oggi purtroppo però non sembrano cogliere il punto ispirati da dell'ora alcuni in Europa alcuni nell'Europa alle prese con i problemi dell'euro sostengono che le crisi hanno sempre portato una maggiore integrazione sostenuti dalla Francia dicono che
Il causa che si è diffuso dalla Grecia presto dell'Europa del Sud dimostra che la zona euro ha bisogno di un centro di potere dirigista per guidare l'Europa in modo più politico e meno tecnocratico
Per limitare la concorrenza vogliono più alti Standard lavoro e armonizzazione delle tasse
Solo che l'appetito per questo tipo di integrazione non è condiviso da altri Paesi nemmeno dalla Germania che ricordandosi della sua storia non si fida troppo dei politici quando si tratta di politica monetaria
I tedeschi avevano ricevuto rassicurazioni che l'euro sarebbe stato diretto con la stessa disciplina del loro Amato Marco e ora sono riottosi davanti i piani di salvataggio
Per i Paesi in difficoltà per contro la Germania con un sistema molto più rigido di regole inserito nel trattato se necessario per impedire il paese di spendere troppo
Se l'idea francese inaccettabile secondo l'Economist idea tedesca non funziona
I politici hanno avuto sempre la tendenza a politicizzare l'economia sin dall'inizio dell'Euro quando a Paesi indebitati come Belgio Italia ve ne permesso di entrare non si può semplicemente decretare
Per legge che tutti sedici membri della zona euro si completeranno sempre corresponsabilità qualcuno violerà le regole e come in passato qualcuno avrà qualche ragione per accettare questa violazione
Il come dire il pensiero comune guarda alle contraddizione tra due più importanti membri della zona euro
Prevedendo o l'integrazione o la distruzione
Si sostiene che senza un chiaro meccanismo politico per gestire la moneta unica l'euro destinato a vivere altre crisi un giorno il pensiero comune forse avrà ragione ma sì sottostima secondo l'economista e l'arte europea del compromesso e si sovrastima la determinazione dell'Europa per il momento risultato più probabile non era il collasso né un salto verso l'integrazione ma una via di mezzo
La via solo che la via di mezzo evita i problemi non risolve invece di guardare i suoi meccanismi interni per l'Economist l'Unione Europea farebbe bene a imparare
La lezione del programma dell'ordine
E a attuare quella parte del programma delle orche rimasta inapplicata concentrarsi un po'sulle liberalizzazioni
Sul rafforzamento del mercato interno accelerare la crescita economica potrebbe contribuire ad allentare le difficoltà politiche e le preoccupazioni dei cittadini l'economista come punto di riferimento cinta
Il rapporto di Mario Monti
Sul completamento del mercato interno le mancate liberalizzazioni l'assenza di concorrenza in alcuni Paesi la mancanza per esempio di un mercato europeo digitale che varrà il quattro per cento del PIL nel due mila venti gli alti costi dei brevetti
L'energia che non è stata liberalizzata etc in generale poi europee vanno in pensione troppo presto un po'ovunque
Le barriere le riforme sono sempre state politiche non economiche come disse il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker nel due mila sette quando era al suo meglio sappiamo tutti cosa fare ma non sappiamo come essere rieletti una volta che avremo fatto con le cose
Questa scusa però oggi non regge più perché la crisi ha trasformato il panorama politico l'Euro doveva spingere le riforme impedendo i Governi di
Fare svalutato svalutazioni competitive non è andata così anzi i bassi tassi di interesse grazie a lei euro hanno spinto Paesi come Grecia Spagna e altri a far festa ora che la sbornia è passata ci si sveglia con il mal di testa riforme non possono più essere rinviate poi ci sono segnali secondo i quali gli europei capiscono meglio
Tutto questo di quanto lo capiscano i loro timidi leader alla domanda se il si si vive meglio in un'economia di libero mercato il settantatré per cento dei tedeschi e il sessantasette per cento dei francesi rispondersi
Nel due mila sette erano sessantacinque il cinquantasei mentre in America siamo al sessantotto per cento le ragioni morali per riformare non sono mai state così chiare la famosa solidarietà europea che dovrebbe proteggere il posto di lavoro a vita
In Spagna per pochi fortunati
Non può più essere difesa di fronte ai giovani che non riescono nemmeno ad avere un contratto a tempo
Determinato in Francia scioccante vedere
Le proprie tasse finire nelle tasche di gente ricca che va in pensione a sessanta anni quando mancano i soldi per scuole e ospedali il Belgio corti a corto di soldi potrebbero scoprire che la concorrenza bassa le bollette
Quando parla oggi
Nel due mila e dieci un leader europeo che vuole essere rieletto deve anche parlare di riforme
Negli ultimi due decenni lì insider privilegiati hanno bloccato i cambiamenti in Europa delle ore riuscito a superare i blocchi costruendo una coalizione
Di liberali e federalisti europei oggi la crisi ha dato il leader dell'Europa la possibilità di creare un'altra coalizione per le riforme ancora una volta concentrata sul mercato interno
Farebbero bene a cogliere questa occasione così
Così l'Economist in questo lungo bell'editoriale abbiamo preferito leggervelo quasi integralmente perché territoriale anche
Un po'radicale sia sulla questione Europa sia sulle questioni economiche degli
Insider degli outsider
Passiamo a Cuba la promessa di liberazione di cinquantadue prigionieri politici
Viene accolta con un po'di scetticismo dal Washington post di ieri in un editoriale dal titolo gesto marginale di Cuba
Cuba promesso di liberare cinquantadue dei suoi prigionieri di coscienza ci auguriamo che avvenga davvero che avvenga presto ma non ci si deve fare illusioni sulla possibilità che questo gesto sia
Di augurio per un cambiamento politico sull'isola che i fratelli Castro hanno governato con pugno di ferro dal mille novecentocinquantanove regime Castro ha una lunga storia di concessione tattiche sui diritti umani
L'obiettivo comprare tempo per il regime non riformarlo questi questo rilascio sembra seguire la stessa tattica sempre povero sempre senza libertà la Cuba
Rivoluzionaria in una situazione ancor peggiore o ora il cardinale Ortega arcivescovo dell'Avana generalmente discreto ha lanciato diversi e inusuali avvertimenti
Chiedendo rapidi cambiamenti da parte del Governo l'economia statalista è allo stremo il turismo le esportazioni minerarie sono in calo il debito straniero aumentar Venezuela sempre meno capace di aiutare
Per i suoi stessi disastri economici
Nel frattempo i dissidenti cubani stanno aumentando da un lato la loro audacia dall'altro l'opposto prestigio a livello interno internazionale la morte di Orlando Zapata Tamai o dopo settantacinque giorni di sciopero della fame
E gli attacchi
Contro le donne in bianco hanno provocato condanne globali e bloccato gli sforzi della Spagna di allentare le sanzioni dell'Unione europea il dissidente di ieri mo'Farina e vicino alla morte per uno sciopero della fame
Con cui chiedeva la liberazione di venticinque prigionieri politici malati il regime non può permettersi questi imbarazzi da questo punto di vista la promessa del rilascio di cinquantadue una vittoria per fare i NAS
Non è un caso se ci sia stato l'intervento del governo spagnolo e se questo sia avvenuto in una settimana
In cui una Commissione alla Camera dei dei rappresentanti degli Stati Uniti
Si votava sulla fine del divieto di turismo americano sull'isola Raul Castro che ha preso il controllo dal fratello ora Ulla spera di incoraggiare questi sviluppi per
Incassare più denaro contante
I cinquantadue prigionieri acquistata promessa la liberazione però rappresentano un terzo dei centosessantasette prigionieri politici cubani
I primi cinque che saranno rilasciati a quanto pare saranno costretti all'esilio
Il Presidente americano Obama giustamente legato cambiamenti maggiori nelle sanzioni americane è un passo avanti significativo verso la democrazia la libertà da parte dell'Avana
Quella condizione e lungi dall'essere stata realizzata così Washington post anche l'Independent
è scettico
In un un editoriale dal titolo ancora in attesa della libertà non solo diversi prigionieri politici a Cuba ma anche
Gli stessi cubani che sono
Imprigionati nel regime dei Castro per chiudere però vogliamo segnalarvi l'editoriale pubblicato oggi dall'Herald Tribune che riprende un editoriale del New York Times riguarda
Mi scandalizza e due figli e in Vaticano il dovere del Papa il titolo
Ignora Stense ricorda che la Conferenza episcopale americana quando
Scoppiò lo scandalo quando rischio di travolta dallo scandalo pedofilia negli Stati Uniti approvo un ordine una politica che ordinava di denunciare
La i preti pedofili e i vescovi che ricoprivano
Quell'ordine era una presa d'atto che i crimini contro i bambini devono avere la priorità sulle politiche burocratiche della Chiesa
Che erano servito a proteggere preti e vescovi nella nebbia delle regole ecclesiastiche otto anni dopo quella decisione della Chiesa americana scioccante che il Papa Benedetto decimo sesto il Vaticano non abbiano ancora applicato la stessa politica arresto da Chiesa cattolica
Gli scandali di pedofilia sono scoppiati in altri Paesi
I genitori sono sconcertati di fronte alla ripetizione degli errori commessi in America il Vaticano dice che sta lavorando nuove linee guide ma non a una politica un ordine probabilmente non ci sarà la tolleranza zero
Per il l'Herald Tribune sta diventando sempre più chiaro che come amministratore del Vaticano per due decenni
Il papà
Che era stato
Alla testa della Congregazione della dottrina della fede
Ha gestito gli scandali di pedofilia senza molta attenzione la la politica della Chiesa durante il suo mandato troppo spesso provocato confusione frustrazione nelle autorità Ecclesias li locali che
Cercavano una guida ferma da Roma
Un'inchiesta del New York Times per esempio ha rivelato che alcuni vescovi
Dei Paesi anglosassoni allarmati hanno messo una inusuale pressione sul Vaticano per avere una riunione segreta nel due mila
Al fine di considerare contromisure forti purtroppo una politica sugli abusi
Non c'è ancora e con l'aumento del numero di casi di pedofilia in Europa Cile Brasile Benedetto dovuto fronteggiare più direttamente gli scandali l loro vittime
Ha messo da parte la strategia difensiva del Vaticano sulle persecuzioni anticattoliche ammesso che il problema è nato per peccati dentro la Chiesa
In questo spirito ben detto all'obbligo di far passare non solo delle linee guida ma veri e propri ordini credibili in base ai quali tutti i preti che hanno commesso abusi
E tutti i vescovi che hanno coperto quegli abusi devono essere perseguiti dalla giustizia e puniti così le altri che non ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale