Presentazione del numero 40 della Rivista Italiana di Comunicazione Pubblica

Allora direi di cominciare
No
Allora ringrazio ringrazio tutti gli ospiti soprattutto ringrazio il presidente del comitato dei garanti per le celebrazioni
Il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia Giuliano Amato che cortesemente durato qui oggi a farci compagnia questa presentazione
Il professor Giuseppe De Rita Presidente la fondazione del Censis nonché Presidente del Comitato scientifico con lo Straw estrema norme più c'era il teen dall'origine
Del Comitato scientifico della rivista italiana di coniglio azione pubblica e ovviamente posso Rolando che il direttore della della rivista oggi siamo qui perché il numero quaranta della rivista che è in libreria in questi giorni
Alla sua Sezione principale che si chiama dibattito pubblico dedicata a un tema che stato nell'agenda mediatica nei passati mesi ed è destinato a arrestarci io credo spero anzi fino all'anno prossimo
E cioè
La ricorrenza questa importante ricorrenza Dio darei subito la parola a Stefano Rolando per un indirizza introduttivo
Grazie Roberto basta grazie veramente a a verità e Amato che che sono qui questa in questo Accardi sino a fine luglio ma le riviste
Trimestrali soprattutto hanno una sicura uscita durante l'estate e questo numero era destinato a questo periodo c'è pure da chiedersi perché continuare a fare riviste oggi
Come ce lo siamo chiesto rilanciando la nuova serie di comune dell'isteria di comunicazione pubblica riscoprendo che professioni università e biblioteche rimangano legate al prodotto cartaceo
Tutti contenti di stare in rete ma poi tutti anche i bisognosi di avere un strumento che finisce nelle nelle biblioteche finisce nelle librerie e si
E si consulta in mano
è molto difficile fare riviste ma le riviste di intervento ha pensato che sono quelle ballare allo allarga periodicità
Non permettano di essere tempestivi dalla notizia ma permettano di
Raccogliere ciò che il la Rete sistema mediatico disperde
Noi abbiamo per dieci anni cercato di avere un'idea della comunicazione pubblica non come
Una rete di sportelli e di servizi che pure sono parte regolamentata dalle leggi ma come una sorta di innerva Tura
Di quello che in Europa si chiama il dibattito pubblico in Europa in gran parte regolato in Italia è molto poco regolato
E però si svolge comunque si svolge intorno a grandi temi decisionali la bioetica le energie i grandi temi infrastrutturali e su grandi temi identitari
Il al tema dibattito pubblico è riservata alla parte maggiore di questi dati questi numeri e
Devo dire da un certo periodo noi freme ramo attorno a questo tema dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Perché ne sentivamo il silenzio torno ne sentivamo e sto parlando di qualche mese fa sentivamo lo scarsissimo dibattito pubblico può certo punto mentre c'eravamo decisi a dare spazio alla materia
è uscita la prima provocazione di Ernesto Galli Della Loggia
Per cui insomma tutti sanno che questa cosa ha provocato alla fine de un certo posizionamento in questo posizionamento c'è stata si sono rivelate delle anime
E alcune altre sono rimaste molto silenti certamente nel quadro istituzionale il Quirinale è stata una voce forze sia la voce di del Presidente Ciampi sia la voce del Presidente Napolitano
è fuori dubbio che il Governo si è rimasto rimasto defilato rispetto a una presa di posizione che in fondo più che sui contenuti avrebbe dovuto essere espressa sui provvedimenti che avrebbero consentito l'operatività c'è stata polemica su questa materia
Però somma il il quadro di Governo si è poco manifestato si sono manifestate delle posizioni prevalentemente antagoniste
Al di là del Corriere della Sera diciamo che è stato un soggetto attivo nella difesa della celebrazione e nei nodi
Storici di questa celebrazione lo spazio mediatico è stato occupato da fin da da posizioni che avrebbero potuto anche sembrare maggioritaria nel Paese
Da una parte dei leghisti che hanno dichiarato la marginalità del tema la non rilevanza del tema
Dall'altra parte un certo fenomeno papalino diciamo che ha si è espresso con articoli anche intelligenti dicendo che prima bisognava chiedere scusa Pio XI e poi parlare del resto
è un certo fenomeno neo borbonico che soprattutto in Rete se uno va a cercarlo trova larghissima traccia e che rivendica tutte le lacerazioni danni compiute dall'Unità d'Italia
Se non ci fossero stati i sondaggi si poteva fare
Poteva sembrare che salvo ripeto il Corriere della Sera il lavoro che sta c'era
Di inchiesta del Sele Rizzo eccetera tutto il resto essendo silente queste potevano essere posizione maggioritaria da un po'di tempo abbiamo verificato attraverso vari sondaggi oggi ne presentiamo uno di Demoskopea
Che oltre due italiani su tre ritengono l'evento importante
Credo che questa cosa sia stata anche alla base di una riconsiderazione che nell'ambito della lega è stata fatta circa l'opportunità di
Aveva una posizione al tavolo del dibattito
Presidente del Piemonte Coppola espresse attuali di recente dicendo va beh ma insomma l'abbiamo fatto chiasso perché vogliamo che a quel tavolo si arrivi a un risultato non retorico
Non vogliamo che si celebri un asilo rinata vogliamo che si parla dei problemi del Paese è mutata la posizione di questo antagonista all'origine in una posizione di stimolazione di un approccio critico
Che cosa c'è in questo fascicolo
In questo fascicolo
Ma c'è la verifica di un tema e questo una prima argomento che io sottoporre volentieri a Giuliano Amato a Giuseppe De Rita
Che l'approccio alla storia della nazione che il bel tema che diciamo corre lungo tutto l'ultimo libro di Giorgio Ruffolo
Che fa che con forza critica ma poi con debolezza di proposta dice qui se non si ritorna a un approccio
Condiviso alla storia della nazione è inutile fare comitati e celebrare anniversari
Però è fuori di dubbio che se questa se l'approccio alla storia della nazione e confinato diciamo nel ruolo della scuola
Ovvero si fa riferimento solo alla scuola come agenzia principale di attivazione di un forte stimolo a ripercorrere la storia della nazione
Ed essendo la scuola per la maggioranza dei dei ragazzi legata al libro legata libro di testo più una fatica che è un piacere pare evidente che questo approccio è destinato a essere marginale
Si è indebolito ruolo del servizio pubblico delle visivo e si è soprattutto indebolito ruolo di tutti i soggetti che animano il dibattito pubblico l'attenzione del Paese
Se per questi ultimi tre venti trent'anni di storia italiana si deve pensare che l'approccio alla strada nazione venga dai risultati positivi in due sta vicende del campionato di calcio del mondo
Si capisce che è difficile ripercorre i nodi di questi centocinquanta anni con un Paese disposto a chi a crearci sopra a sentirlo come proprio a discuterla questo tema esce molto in questo fascicolo
Esce
Escono altri due o tre temi quello che e poi è stato sollevato dal mondo cattolico che si discute ma che importanza fare il
Centocinquanta anni della storia d'Italia cioè di un Paese che in realtà ha una storia molto più ampie più lunga
Che è un modo intelligente sottile diciamo di snobbare l'evento in sé di un centocinquantenario che ha le sue origini grazie alle sue origini
In quella che è verità più volte chiamato il momento che l'Italia in cui l'Italia ha espresso la sua classe dirigente più alta quella che ha pensato allo Stato
Lo ha pensato allo stavano Stato ad affondare di conseguenza ha dato alla cultura dello Stato e quindi alla cultura dalla nazione per eccellenza nel nostro sistema una un principio basilare
E beh se non si vuole accettare i primi cinquant'anni la R del Risorgimento dentro questo dibattito si dice che l'Italia un Paese che ci ha mille anni di storia
Come ha fatto Giorgio Ruffolo che ha detto siamo un Paese che può vantare dentro i suoi due tre mila anni di vita può vantare due grandi momenti di leadership mondiale l'età del ferro con Roma l'età dell'oro
Con del con l'impero romano l'età dell'oro con il il lungo i i lunghi secoli di dominio internazionale del Rinascimento
Ha senso contrapporre questa logica assenso ridurre la portata del centocinquanta Enna le grazie alla meravigliosa storia più lunga del Paese un dibattito
Un secondo dibattito e quello sulla formazione della classe dirigente abbiamo provato a ragionare su queste tre R De Rita dedica questo editoriale del fascicolo
Rettore Risorgimento Repubblica resista resistenza Repubblica sono contenitori sufficienti a raccontare come si sono formate
E come sono selezionate le classi dirigenti in questo Paese c'è chi dice di sì e c'è chi dice di no tutti ci vogliono anche una quarta parola che è la parola Costituzione
E tuttavia imprigionare la strada la classe dirigente italiana dentro queste periodizzazione è parso un problema verità dato una sua interpretazione poi la dirà la dirà lui stesso
Se la storia scritta dai vincitori qua si tratta di vedere che storia è stata scritta su questi centocinquanta anni su questo l'abbiamo fatto riflettere i ragazzi
Un la il fascicolo racconta e poi dopo abbiamo anche un testo più ampio sì un centinaio oltre di giovani ragazze il primo anno di cassetta che rispondono a tutte queste domande dimostrando lo dico in una battuta sola
Che questi ragazzi che vengono considerati un po'appunto l'ho detto prima un po'marginali alla passione per la storia della nazione ma insomma gli anzi aggiungo una cosa dal primo anno di università
Introducendo un corso di comunicazione pubblica facciamo di solito un piccolo testa sull'identità dei ragazzi
Cioè gli si dice ma insomma bisogna avere un'identità per capire come comunicano le istituzioni con che logica ti metti rispetto a queste istituzioni che comunicano Tufino
Sappiamo che le identità sono compresenti uno può essere tante cose insieme sono la prima che ti viene in mente i sessanta e l'otto per cento dei ragazzi oggi risponde il proprio luogo anzi di ragazzi che abitano nelle grandi città rispondono con il proprio quartiere
Poi c'è un venti trenta per cento che ti dice sono italiano nessun'a nessuno gli viene in mente di dire che è europeo
I sardi e siciliani a Milano dicano che sono sardi e siciliani perché ci tengano la dimensione regionale quando sono fuori dalla loro regione
E quella bella risposta che avevamo noi da ragazzi cittadini del mondo queste fresca se non le dice più nessuno nessuno gli viene in mente di poter essere altro uno poteva dire che cristiano uno poteva dire che attiene al Milan uno
Io guardo ogni tanto con con
Attenzione affettuosa i ragazzi disabili e dico ma questo lo dirà che prima di essere altra cosa è disabile
Perché in fondo sta ventiquattro ore su ventiquattro questa dannazione e non lo dice perché vuole assomigliare agli altri e dice che lui e di Lorenteggio
Allora questa fissazione per il luogo
De Rita nei giorni grafo se ma io l'ho trovata rispetto al tema di come sollevare un
Un dibattito anche tra i giovani sull'asta l'approccio alla storia la nazione l'ho trovato un limite
E però in questo caso quando poi gli dici esercitati di chi vuole scopre che ci vengano essere popolo italiano
Ci tengano qui dentro c'è a far affetto per questa volontà di partecipare con idee proposte argomenti
Anche con critica alla fragilità del sistema educativo a questo dibattito
Come comunicare l'evento
è chiaro che in comunicazione questo il tema
Tutti chiedono non retorica tutti chiedono i giovani attenzione chiedano l'uso di linguaggi
Rivisitati quindi via la parola celebrazione e si a delle parole che facciano parte di una sintonia linguistica con i nuovi target
Con
Complicato a ragionarci sopra perché trasformare un evento di questo genere in un momento anziché in un percorso
Rischi alla sua trasformazione pubblicitaria ed è probabile e dichiaranti gli esperti che ci stanno lavorando non immaginino una soluzione puramente comunicativa ma un percorso di riflessione collettiva come avviene
Chi la chi la determinerà noi in questo fascicolo abbiamo registrato punti critici c'è un momento di criticità li proponiamo
E proponiamo e con questo concludo in un finium
Passaggio del del fascicolo
Dieci fotografie queste dieci fotografie potevamo se non la sequenza dissidi scelte che riguardano i centocinquant'anni potevamo scegliere l'Italia dei poteri e avremmo riproposto le facce di Cavour Garibaldi Mazzini fino arrivare Mussolini De Gasperi ai giorni nostri
Oppure potevamo fare dieci fotografie sui successi che ci hanno accomunato e credo che il mondo dei media questo farà alla fine cercherà di ragionare sui successi ne abbiamo fatto una piccola operazione di proposta critiche
Proponendo dieci fotografie esprimano i dolori che ci hanno unito in centocinquanta anni è una piccola operazione
Manzoniana Moranti Anna
E abbiamo proposto queste dieci fotografie dicendo chi ci legge discutetene qualcuno dirà non mi sta bene questa o neppure un'altra
I dieci dolori e con questo concludo che ne abbiamo inserito sono la fotografia dalla breccia di Porta Pia mille ottocentosettanta
Prima di tutto perché ha fatto settanta morti nessuno ne parla mai
E poi perché il mondo cattolico già sofferto e quindi in qualche modo registriamo un pezzo di Paese che ritiene lì
Un vulnus
Ma secondo fotografia
Riguarda l'evento del mille ottocentonovantotto forse nessuno toccato per la milanesità ma comunque l'Italia si immaginava che lo Stato posto risorgimentale fu sono stato buono bello stato sparava sparava sui lavoratori
E questa fotografia l'abbiamo dedicata a questo da questa sequenza
Abbiamo dedicato la terza fotografia al naufragio degli emigrati che partivano per la mediche sul piroscafo Sirio del mille novecento sei
Non è tanto l'evento in sé ne morirono quasi mille ma è che dal mille ottocentottanta mila novecentoquattordici l'Italia era di quaranta milioni di abitanti ed emigrano venti milioni già a metà Italia se ne andò
Fu vissuta come una sofferenza e fra l'altro segnalo che il dibattito sulla comunità italiane nel mondo come vive il centocinquantenario dell'Unità d'Italia marginalissimo
Ancora forse perché abbiamo sensi di colpa o non ci rendiamo conto di che cosa è diventata questa grande comunità di duecento milioni di Italo qualcosa insomma questa terza fotografia fa riferimento a questo tema
La quarta è una trincea della prima guerra mondiale basta leggere Ungaretti per capire e questo è un dolore mille novecentoquattordici mille novecentodiciotto
La quinta fotografia dedicata al delitto Matteotti ed è simbolica di tante cose
La sesta e dedicata alle alle dall'eccidio di Cefalonia del quarantatré in qualche modo il disorientamento dell'otto settembre e i dolori di quella guerra sono raccolti nella nella strage di Cefalonia
Abbiamo dedicato la terribile fotografia del quarantacinque di piazzale Loreto alla
Al agli anni che ci sono riconsegnati come moderni come contemporanei e dietro c'è una storia che manca a Milano persino di dati di per ricordare cosa è stato quel momento rispetta i nomi ai due momenti di stragi precedenti
Generate dai fascisti contro gli antifascisti abbiamo dedicato all'ottava immagine dei sessantasei all'alluvione di Firenze che è parte di una serie di drammi naturali della storia del Paese
Abbiamo dedicato la nona immagine del settantotto l'assassinio di Aldo Moro e abbiamo dedicato l'ultima immagine alle stragi di mafia e cioè la fotografia famosissima Riboldi
Falcone e Borsellino abbiamo pensato che di entro questa sequenza c'è
C'è un pezzo dell'Unità d'Italia c'è un pezzo di sentimenti comuni volevamo segnalarlo ci sarebbero tante altre cose da dire ma credo che per dire in sintesi che cosa abbiamo fatto con questo fascicolo si perda sufficiente
Grazie Stefano io senza indugi passerei subito la parola al Presidente De Rita
Ma io
Si pone nei confronti della
Unità d'Italia hanno anche detto nella parte finale della mia prefazione questo numero nelle convinzioni profonde due convinzioni profonde
La prima è che in qualche modo l'Unità d'Italia è stata comunità disturbata creata
Da un
Popolo particolare questa alle liste e non curata non seguita dal popolo generati in generale dalla massa
La seconda e che alla fine un po'di unità non l'abbiamo fatta dal quarantacinque in poi attraverso un'identificazione di tutti verso un processo di sviluppo che poi è stata la nostra connotazione di questi anni
Spiego queste due cose
Primo
Se andate a leggere italiano di Giulio Bollati trovate in una mozzarella una frase di un Pandev risorgimentale di di serie P probabilmente De Bonis che visibilità l'Italia due popoli
Un primo popolo che sfangare la vita nel lavoro quotidiano ed un secondo popolo che pensa il sentimento del primo e quindi né illegittimo sopra
Il cinismo elitario di questa frase nonché sfugge il secondo popolo in elicottero e oneri Tex soprano del primo popolo perché ne pensa addirittura il sei
E quindi senza il sentimento unitaria fra il sentimento di nazione senza il sentimento di averle colonie penso il sentimento due guerre indipendenza del pensa addirittura
Che italiano debba andare che il primo posto debba andare in giro per il mondo portando a quelle romana
E qui sessantotto
Un secondo popolo che ha pensato il sentimento del primo il primo comma uno è stato sostanzialmente passivo
Lasciamo perdere enti i briganti nel Mezzogiorno le intenzioni di oggi dei leghisti il vero problema non è nella dimensione contestativa me nell'indifferenza
Il primo popolo è stato indifferente anche quando
Ne hanno mandati settecentocinquanta mila a far sparlare sull'Isonzo a morire sull'Isonzo quando li hanno mandati a conquistare coloniche non hanno alcun valore
In Eritrea come in Albania o abbiano portati in guerra dicendo che avevamo
Il patto d'acciaio con con i grandi della terra
Italiano rimasto indifferente a soffre
Chi come me ha vissuto l'otto settembre sa che c'era un'indifferenza dolente ma non c'era né arrampicamento sconforto cereali c'era il tutti a casa
E cerchiamo di rilevamenti
Questo è stato il punto cruciale avviene costruito l'Italia sconto una logica I II poco che aveva il potere di dire quale sarebbe stato il destino dell'Italia il destino del primo poco
E facendolo
Portandolo
Naturalmente con tutto quello che era necessario per creare unità d'Italia la scuola italiana per fare la scuola o per fare gli italiani le grandi infrastrutture per fare accorciare la penisola le cassette rosso della posta in della reggia posta per unificare la comunicazione in ogni paesino del Italia
Certamente il secondo poco aveva anche una sua capacità di fare unità però partiva dall'alto
Partiva da queste sua concezione
Pensate a al alle tre grandi cose che
Il il la
La classe dirigente di del del risorgimentale auto
La scuola come strumento di formazione della nazione le infrastrutture
Per come strumento di
Unificazione della struttura volevo stare come quelle viarie terzo la pubblica amministrazione
L'unità del l'unità dell'atto amministrativo fra alcune Caltanissetta è stato dato un una genialità senza fine vere per unificare realtà accadevano
Addirittura giudici amministrativi giudici penali che seguivano atti diversi culture diverse
E andate a vedere cosa sono oggi
Sono le tre cose più in crisi dei ritardi e la pubblica amministrazione la scuola
E le infrastrutture significa
Che anche quella generosità di imposta per l'alto un'idea nuova Alitalia non non poteva vere grande successo
Come cambia il sistema Camber quaranta essi
Camber quarantacinque perché arriva una democrazia
Noi possiamo sorridere ma quando arriva la democrazia significa che non soltanto votano tutti e non soltanto il dieci per cento popolazione che votano tutti lo imprese le donne non soltanto i maschi con un censo superiore AFO non solo si vota tutti ma ognuno pensa che ci sia spazio per tutti
Non c'è solo la democrazia formale dell'elezione ma c'è la democrazia sostanziale di una libertà di essere se stessi
Purtroppo questa parola libertà di essere se stessi assunto negli ultimi quattro cinque anni un sapore berlusconiano che a me non piace però questa è stata la democratizzazione interviene
E allora da un quarantacinque in poi ognuno si è rifatto la casa dopo la guerra con i danni di guerra o sta di fatto l'azienda emigrato dai lavori cinque
A Monza o o da dal Friuli in Piemonte ha fatto di tutto
Ha comprato la seicento e passa il confronto il frigorifero è diventato un operaio industria se pensate nel cinquantuno avevamo ancora il cinquantaquattro per cento popolazione italiana ha detto l'agricoltura
E se andate a vedere dieci anni dopo è scomparso
Men che meno che i meno di un terzo
Se pensate che nel mille novecentosettantuno voi avevate cinquecento mila unità industriale unità aziendali di industria cioè capannoni nell'ottantuno dieci anni dopo ce n'era ed è un milione c'era se era raddoppiato lo stock ragazzini che poco
Il primo popolo che nasce che si rifà la casa che diventa piccolo imprenditore
Che diventa coltivatore diretto magari perché gli danno la terra che diventa prima lavoratore sommerso può imprenditore sommerso qua imprenditore a tutti gli effetti quello
è stata la vittoria del del primo poco il primo poco affitto
In secondo popolo me compreso tutto una cultura intellettuale di all'interno non ha avuto più spazio
Non a caso l'esperienza che girano e vi abbiamo fatto insieme
Negli anni cinquanta sessanta della programmazione è stata l'ultima possibilità di aprire un'élite che pensava il futuro del Paese e lo indicava al popolo
Va però fatto altri mestieri nessuno di noi a più pensato di a vere questo orgoglio da secondo popolo che pensa il sentimento di turno
E qui arriva il secondo punto
Qual è l'identità di identità è legata ai modelli di sviluppo dobbiamo fare
L'identità non è legata a a alle
A allievo guardi del discorso italiani del ventiquattro legata neppure a Petrarca tante non è legata Rosmini maggior verde
è legata al fatto che noi dal quarantacinque in poi abbiamo fatto un modello di Sviluppo Italia e che lei ci sentiamo italiani
Quando Tremonti dice quasi sorpreso perché lui ha una testa tarda secondo popolo fottuto
Liceo io giro al mondo e dico la l'Italia un acuto reputation ed e domande ma perché c'è una potrebbe invece nel medico perché avete resistito alla crisi la crisi voi ci avete la famiglia ci avete la piccola impresa cioè del sommerso cede
L'elasticità del mercato del lavoro cioè tra proprietà della casa
E quindi avete resistito alla crisi e cenette chiaramente un modello che regge
Se
Punta a livello internazionale diciamo che c'è una godo reputation dedicata al nostro modello di sviluppo perché non pensare che anche noi implicitamente troviamo l'identità in quel modello
Nel fatto che abbiamo resistito all'ultima crisi ma che abbiamo resistito alle crisi precedenti
Che mentre gli altri andavano tutti su carte di credito o su
Case
In affitto noi andavamo sulla casa in proprietà e sul risparmio capi patrimonializzato amo in maniera pesante oggi ci dicono inerte il debito privato italiano è minore di tutto il mondo quindi mettendo insieme al debito pubblico poco
Piccolo furbizia ignobile ma insomma quello serve pure quello
Serve specialmente a dire che noi italiani in questo momento sei gli andiamo a domandare ma quali sono le preoccupazioni del futuro le loro preoccupazioni
E la tenuta del sistema era avvenuta del modello
Reggerà l'occupazione reggerà la piccola impresa ce l'avrà il made in via di il mai divida all'esportazione dietro i i tedeschi funzionerà non funzionerà tutte cose che
Già negli anni Cinquanta noi sentiva
Rapporto con i tedeschi l'esportazione il primato delle materie dei semilavorati perché materie prime non avevamo nostre materie prime
Le materie prime di Prato erano le balle di stracci che arrivavano
A aperta a Livorno e vennero portati quei camioncini apra così rielaborare
Il modello italiano è diventata l'identità italiana naturalmente
Penso che Giuliano sorrida un pochettino su questo conto e lì c'è il solito De Rita critici sempre le stesse cose ed esiste il punto di vista che del resto io non non
Non propugnata ieri la mia vita è
Di lavoro mio cervello ormai è sintonizzato
Ero a me sembra che sia giusto quando facciamo una riflessione su questi centocinquanta anni
Che ci liberiamo da questa schizofrenia esprime secondo popolo che ha distrutto la possibilità pere il secondo popolo via vere oggi un ruolo in questo Paese se siamo un paese senza élite senza classe dirigente
Perché quella mancanza viene da conta
Viene dal fatto che il secondo popolo a
In qualche modo voluto essere illegittimo sovrano del primo ma non aveva più la cultura per far
Si poteva riconoscere a Cavour o a Gioberti la possibilità di tempo a Ross meno abbienti di pensare sentimento del primo non certo ai leader non
Politici ma anche intellettuali di questo perché
E la seconda cosa che a me sembra giusto e con questo concludo ricordarci o avere dentro uno parentesi del cervello
Che l'identità nazionale sarà tante cose ma permette essenzialmente l'adesione la la compartecipazione
Il riconoscimento Mentor vari conoscenza che gli italiani hanno per il modello di sviluppo che li ha fatti ricchi egli è resi
In qualche modo stabili non solo agenti ma anche stabili cosa e in questo Paese è ancora più importante
Grazie Presidente De Rita e io ne
Passare la parola al presidente Amato accennerei molto brevemente soltanto da alcuni dati che emergono da un sondaggio
Che abbiamo realizzato nei giorni scorsi insieme a Demoskopea ringrazio la dottoressa Simona Beltrami amministratore delegato Demoskopea che qui con noi oggi
E con la quale abbiamo realizzato questo sondaggio dal quale emergono sul tema della mi versare io alcune
Poche cose che però mi sembrano rilevanti
La prima è che il sessantotto per cento degli italiani non riesce ad indicare spontaneamente quale anniversario quale ricorrenza stiamo per affrontare
La seconda cosa però è che una volta informati il settantasette per cento attribuisce grande importanza grande importanza a questo a questo evento
La terza cosa il chi abbiamo proposto nel corso del sondaggio gli intervistati alcune ipotesi di modalità di celebrazione
E tra queste la preferenza della degli intervistati caduto su iniziative didattiche nelle scuole che mi sembra un segno di grande lungimiranza attenzione da parte degli italiani
L'ultimo dato e relativo ad un mio giochino che abbiamo somministrato agli intervistati e abbiamo chiesto se ci trovassimo in mille ottocentosessantuno e si tenesse un referendum per unificare l'Italia in uno Stato nazionale
Come votereste si chiamano PTCT
Il novantacinque per cento
No ora pesco ecco fatto questi il novantacinque per cento degli italiani dice io voterei a favore dell'unificazione
Che è un modo un po'diverso io credo di leggere il favore o meno la contrarietà a processi più moderni come per esempio il federalismo
Perché la domanda secca ma se fossimo davanti ad una ipotesi di unificazione per sareste favorevoli o contrari nel novantacinque per cento dice favorevole francamente sono anche un po'sorpreso mi sarei aspettato l'ottantacinque novanta e con un novantacinque
Chiudo su questo e passo la parola al Presidente Amato
Io certo non ha molto da dire perché il Comune potendo astigiano venivo ad ascoltare voi avete fatto questo numero a me interessa
Ci sono e ci saranno discussioni infinite in un'occasione come questa
Sul l'identità italiana sul rapporto tra Italia italiani su nazione del Paese insomma
E ci sto riflettendo le opinioni diverse che esso si sono venute formando in questi anni che sono state ricordate sul processo di unificazione
Io condivido profondamente questo punto chiave chiara svolto diritta che l'unificazione fu opera di un'élite
E in qualche modo di altri seguirono
E i ricchi questa frattura non è stata mai interamente colmata
E che gli italiani si sono più facilmente identificati fra di loro come vittime di ieri te che li hanno fatti soffrire che non con le leggi medesime che li hanno fatti soffrire
Questa se vogliamo è una caratteristica molto nostrana nel di aver vissuto nei secoli governanti come una sofferenza inevitabile più che come dei risolutori dei nostri problemi questa
E proprio una caratteristica della storia d'Italia no
Non è una caratteristica della storia d'Italia il fatto che le le l'operazione unificazione nazionale sia stata fatta dalle ditte
La nazione stessa l'idea stessa di Nazione c'è una nazione francese sia una nazione italiana c'è una nazione tedesca è la classica operazione diritte costruita
Dall'alto e ricostruita anche a volte con
Un uso molto elevato della mitologia ma
C'è un bel libro di Giuliano Procacci sui falsi storici che hanno concorso a costruire l'idea di nazione in ciascun paese
Del resto pochi giorni fa
Abbiamo visto la graziose ex candidata all'Eliseo socialista
Cadere nella solita trappola in cui si cade guardando internamente celebrando un errore del identità nazionale francese che non è mai esistito
Le cui gesta erano raccontate in non so quale sito insomma questo è un fenomeno corrente cioè
Molti mi hanno scritto
Il fatto che
La costruzione di un'unità nazionale quindi dei fattori identitari comuni sia una costruzione dall'alto e a volte artificiale è un dato della storia
Il problema nostro è il rapporto che si crea dopo che questa operazione è stata fatta tra il popolo di quella nazione e per la costruzione ecco da noi
C'è stata sempre tale distanza che
A volte queste cose non vengono connesse tra di loro insomma la testa più pensante del partito in linea di principio più popolare che è un partito comunista che fatto per il popolo
La testa più pensante Antonio Gramsci avrebbe teorizzato il moderno principe come i filosofi che debbono pensare per gli altri in realtà e quindi la sfida del partito
Affidata a chi può pensare per l'India
Naturalmente lo dico spiega con lecco perché un uomo intelligente concreto anche con le condizioni di analfabetismo di ribellismo di
Anche tendenziale propensione anarchica delle masse popolari ma questo è il giudizio che che lui esprime va beh detto questo
Emittente tante altre cose che si possono dire io credo che il punto chiave sia quello di quel l'ultimo sondaggio ma insomma se non l'avessero fatto comunque l'hanno fatto non ci sarebbe l'Italia
E voi che diavolo sareste oggi
Ecco questa poi gira gira il punto finisce per essere questo qua
Ce l'hanno data in un modo che non ci piace
Ad alcuni piace secondo me fa
Va bene chi cerca oggi e di mettere in evidenza
L'interazione tra i vittimismo è anche azione popolare
Tra Garibaldi non ce lo dimentichiamo non aveva solo i mille
Ma ebbe
Una serie di persone che in Sicilia non ci sarebbe mai andato se non avesse saputo che lì si sollevavano a migliaia e si sollevarono migliaia
Quindi ci fu una partecipazione popolare
Ma a prescindere dalle discussioni che possiamo fare ci fu l'Italia che non ci sarebbe stata
E quindi siccome la storia non si fa a Tunisi
Siccome si mette in dubbio da parte di alcuni la legittimità del processo di unificazione nazionale
Addirittura c'è chi ha avuto la brillante idea di fare Commissioni di inchiesta che verifichino la regolarità dei plebisciti perché nel caso che risultassero irregolari
Lì si potrebbe sempre dichiarare invalidi verissima dichiariamo impari di plebisciti e che facciamo
Rispondere a questa semplice domanda già al processo di unificazione avviato
Vi sarebbe piaciuto che allora avesse si fosse data ragione a Napoleone che a Villafranca visse benissimo ora voi sabaudi vi siete presi Lombardia Emilia e Toscana fermi lì
E fate una bella confederazione con lo Stato pontificio e con il Regno delle due Sicilia
Andava bene questa soluzione se non davvero
A Garibaldi non andò bene e è Cavour salto in groppa Garibaldi appena Garibaldi insieme
Partite
Con i suoi mille allora ecco
E chiudo su questo il nostro tema è hanno fatto l'Italia
Hanno fatto avvelenano farà hanno fatto dei tagli centocinquanta anni fa hanno fatto l'Italia
Piano ha fatto un servizio ovvia no o la considerate attualmente una fregatura
Significa qualcosa per voi essere italiani oggi ma non mi venite a dire rispetto a non so che cosa no rispetto ad andare in giro per il mondo a dire io sono Nuccio
Sono due pugliese oggi oggi sui pugliesi all'Italia come gli spagnoli in Europa
Una stirpe vincente questa dei pugliesi enormi risparmi arrivati a dire o no non c'era fra ad esistere nel mondo se toscano pugliese
Governato tuttora dal Granducato da qualcos'altro
Riusciremmo a vivere senza avere l'Italia io pongo questa domanda semplice
Ecco tutto tutto qua
Il fatto che ci hanno dato l'Italia e non
E nessuno ha mantenuto le promesse che aveva fatto agli italiani è una ragione per mettere in discussione l'Italia o per mettere in discussione una parte degli italiani
Sulla
Formulare una domanda velocissima una parte che non lasciata fuori prima una parte del delle riflessioni fatte in questo fascicolo e nel video di interviste tra cui un'intervista a verità che abbiamo fatta con l'accompagnamento non c'è tempo di presentarlo qua
Ha cercato di tradurre in una chiave economica contemporanea del tema dell'Unità d'Italia aveva meno adesso che serve l'unitarietà adesso che cosa ci serve l'Unità d'Italia la risposta
Della gran maggioranza di coloro che abbiamo sentito dicano perché non avremo capacità negoziale nello schema internazionale e non consistere in modo nella
Cooperazione soprattutto europea cioè non saremmo soggetti né fondatori mi negoziale negoziatori del quadro internazionale De Rita credo un po'meno in questa questa
Visione dell'Europa come soluzione dell'Unità d'Italia
Ma non si accompagna allontanamento fatto di cosa ci è servito anche che cosa si potrebbe fare ingresso ma tutte insieme soltanto cosa i immaginiamo la Padania come Stato autonomo oppure semplicemente del ponte per non
Dar troppa importanza al contingente
Se
Se ci fossimo fermati a Villafranca al mille ottocentocinquantanove
Quella era la parte più produttiva più industrializzata del Paese a quali costi avrebbe lavorato
Come Comune come ci sarebbero entrati meridionali
Che hanno rappresentato la forza lavoro del nord per moltissimi decenni come ci sarebbero entrati da extracomunitari
Che cosa sarebbe successo appunto
Senza questo serbatoio che unitaria del nord approvato nel sud
Servato io con un po'di retorica si potrebbe anche aggiungere non solo di manodopera ma anche di intelligenze
Che forse hanno aiutato forse hanno aiutato non poco il nord a esprimere attitudini non sono manuali
Ecco punto a che cosa serve e qui sto
Ha ragione chi si lamenta nel dire che non è servita abbastanza assurdo questo verissimo est è sbagliato è storicamente sbagliato dire che è stata l'Unità d'Italia rovinare il sud
A farlo declinare questo è proprio sbagliato e c'è ancora chi lo scrive questo e decine di volumi di storia economica hanno spiegato che non è così che il declino del Mezzogiorno era già iniziato per conto suo e che non è figlio
Dell'Unità d'Italia ma certo l'Unità d'Italia non ha dato l'unificazione economica del Paese su questo non c'è il minimo dubbio questo non è non è riuscita darle questa è una grande responsabilità
Di tutti coloro che hanno governato l'Italia ad allora ad oggi quei venti milioni di italiani su quaranta che se ne andarono si sentirono traditi da Garibaldi
Dico di no
C'è anche il Friuli che se n'è andato ditemelo c'erano i veneti i liguri
Però cioè se n'è andato molto Mezzogiorno insorgono quindi
Insomma i problemi che l'Italia ha avuto non non possono essere utilizzati per mettere in discussione l'esserci dell'Italia ecco e ciò che io trovo francamente
Un po'
Rizzo
Secondaria
Ne ha
Grazie a voi grazie grazie al custode giudiziario Presidente armato di essere stati qui con noi oggi grazie
Comunque
Naturalmente