Derrick

Bentornati a Derrick quella di oggi la terza e ultima puntata che prende spunto dalla relazione annuale sull'attività dell'Autorità per l'energia elettrica il gas presentata il quindici luglio scorso a Roma dal Presidente Alessandro Ortis
L'ultima volta abbiamo chiuso parlando di effetti della liberalizzazione dei mercati delle tre citate in casa rispetto ai clienti finali dei quali uno importante la possibilità di cambiare fornitore
Il prezzo che i consumatori riescono a spuntare per la fornitura però e probabilmente il metro di giudizio fondamentale anche se non l'unico per vedere se i clienti effettivamente ci guadagnino da una liberalizzazione
Per l'elettricità fa notare Ortis ancora i prezzi all'ingrosso italiani sono più alti di quelli dei Paesi settentrionale confinanti
Ad esempio rispetto alla Francia il prezzo italiano più alto di sedici diciotto euro al megawattora
Anche se questa differenza si riduce a dodici quattordici euro perdendo conto che il prezzo italiano include l'onere dei certificati verdi che servono a finanziare una parte cospicua degli incentivi economici alle fonti rinnovabili
Questa differenza tuttavia spiega Ortis sarebbe molto più alta se non fossero stati realizzati di investimenti di rinnovo del parco di generazione
E si abbasserebbe ulteriormente con un prezzo del gas competitivo visto che il gas alimenta molte delle nostre centrali elettriche
E proprio i casi in effetti non per la prima volta e la nota dolente nella relazione di Ortis
Il suo prezzo all'ingrosso in Italia riferisce l'Autorità per l'energia elettrica il gas e più caro mediamente di tre il quattro centesimi di euro al metro cubo cioè di oltre il dieci per cento rispetto a quello nei mercati all'ingrosso europei
Una differenza ed è qui il punto nodale del discorso di Ortis non giustificata da alcuna valida motivazione tecnica
Le cose sono invece diverse nel mercato del gas al dettaglio dove i maggiori costi all'ingrosso vengono contrastati con basse componenti tariffarie stabilite dall'Autorità stessa che portano in generale a prezzi finali allineati al contesto europeo
Questo passaggio merita forse un piccolo approfondimento
Mentre nel caso delle tre città anche il prezzo pagato dei clienti nel mercato tutelato per la componente del costo d'acquisto dell'energia risponde dinamiche di mercato attraverso gli acquisti di acquirente Unico che è una sorta di contrattualizzato le pubblico sui mercati all'ingrosso
Nel caso del mercato tutelato del gas l'Autorità controlla interamente il prezzo delle bollette stabilendo qual è la voce di costo corretta che rivenditori del mercato tutelato possono applicare per coprire i loro acquisti di gas presso i grossisti
Questa sorta di ingerenza dell'Autorità che di fatto non si perita di sindacare i prezzi del mercato all'ingrosso ha intasato portato scontri con gli operatori gas a suon di tribunali amministrativi
Ed è stata dall'Autorità stessa giustificata chiamando in causa proprio l'assenza di un mercato all'ingrosso competitivo trasparente nel gas
Altro tema molto caldo ripreso da Ortis
Su cui interviene tra l'altro legge manovra approvata la scorsa settimana riguarda le incentivazioni per l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili che stanno per superare i tre miliardi di euro quasi dieci per cento del costo annuale nel sistema elettrico nel suo complesso
Considerando che l'energia incentivata e dell'ordine dei venti miliardi di chilowattora incentivo medio risulta pari a circa il doppio del valore dell'energia prodotta
Così dice Ortis paghiamo l'energia incentivata tre volte quella convenzionale
Se poi estendiamo il discorso la totalità dei cosiddetti oneri di sistema che coprono oltre al sostegno alle fonti rinnovabili
Anche tra le altre cose gli oneri per le tariffe di favori a chi mi ha diritto il rimborso di investimenti sostenuti dalle aziende operanti prima della liberalizzazione e costi di gestione dell'uscita dal nucleare
Arriviamo spiegare quasi metà del differenziale tra il prezzo all'ingrosso nell'elettricità in Italia e quello all'estero
Riguardo agli incentivi alle rinnovabili senza interventi secondo Ortis c'è il rischio di un aumento delle bollette fino a oltre il venti per cento da qui al due mila venti
Per questo l'autorità propone di spostare una parte degli oneri per l'incentivazione delle rinnovabili dalla bolletta alla fiscalità generale
Questo di certo allevierebbe le bollette ma mi permetto di commentare io contraddirebbe anche un principio cardine nella regolamentazione dei mercati in chiave liberale
La necessità di associare e far pagare salvo politiche redistributive del reddito ai comportamenti il loro l'intero costo
Sì la sostenibilità dei consumi energetici richiede di spendere in fonti rinnovabili e qui non entro nella valutazione del quanto mi sembra giusto che a pagare siano i consumatori di energia sulla base dei loro consumi
In un sistema in cui i costi dell'energia pulita aggravassero sulla fiscalità generale e si sarebbero sostenuti anche da chi avesse il più pulito immaginabile dei comportamenti cioè quello di non consumare affatto nella CIA
Se teniamo a mente che efficienza e risparmio sono il veicolo più sensato verso la sostenibilità non possiamo togliere dalle bollette il costo del loro mancato perseguimento
Per il punto Energia chiocciola gmail punto com Derrick si scrive concitata un saluto da Michele governatori