Atreju 2010 - "Va’ Pensiero. I ragazzi che fecero l’Italia"

Titolo i ragazzi spero l'Italia
Vi ringrazio per la presenza di chiedo scusa per in ritardo e consentitemi di passare a presentare gli ospiti che sono il presidente Giugliano ma
Presidente del Comitato per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia il giornalista e scrittore Marcello Veneziani
E il professor Marco Pizzo direttore del Museo del Risorgimento
E in questo momento per
Con un grande applauso accogliamo il Ministero della difesa
Bene grazie ministro
Allora prima di iniziare il dibattito portiamo il saluto del Presidente Schifani che come ben sapete avrete appreso dai giornali elementi di comunicazione
Nella giornata di ieri purtroppo per motivi personali è dovuto rientrare presso la sua famiglia per cui
Portiamo il suo saluto e gli siamo vicini in questo particolare momento
Bene io minacce ho l'onore questa mattina di
Moderare questo dibattito prima di iniziare prima di iniziare consentitemi un doveroso ringraziamento a tutti i ragazzi che hanno lavorato per rendere possibile questa manifestazione
E
Un doveroso ringraziamento in particolare al Ministro Giorgia Meloni e c'è stata sempre molto vicini
Bene
Il dibattito è un dibattito molto interessante ho ribadito che riguarda in maniera particolare nei giovani visto che parliamo del periodo del Risorgimento un periodo nel quale
Noi giochi giovani che allora
Furono protagonisti di un cambiamento un tema come un cambiamento politico un palo cambiamento sociale un cambiamento epocale
Con cambiamento che ha avuto
Che è stato molto discusso un periodo molto sicuramente discusso e ancora oggi si dibattono ci sono opinioni diverse su questo periodo ma sicuramente un periodo che ha visto dei giovani
Ma
Il dedicare la loro vita per il loro Paese per l'Unità d'Italia e per e con quest'aria i sacri valori di democrazia e di libertà
Bene
Io passerei la parola il presidente Giuliano Amato
E chiederei proprio lui prima di tutto facendo una riflessione perché si è detto molto insomma per su questo unità d'Italia su questo periodo ma io vorrei partire da una battuta che ho letto su un articolo di Beppe Severgnini
Del nove settembre
Che così diceva il centocinquantesimo anniversario d'Italia ce lo siamo giocato trascorrerà tra liti di connazionali indigenti e sbadigli sotto i capelli neri
Quindi mette in evidenza un confronto abbastanza forte tra i giovani e meno giovani su questo tema lei la parola
Sì
Intanto grazie a voi per avermi invitato in questa occasione
Vi chiedo scusa in anticipo se alle dodici e trenta amene me ne devo andare
Non è grande hotel gente che va a gente che viene ma
Contando su una tempistica leggermente più prossima quella preannunciata io avevo preso un impegno poco dopo mezzogiorno e mezzo e quindi mi scuso
Anche con i colleghi che magari in quel momento saranno parlando se io all'inglese squaglia ero
Questo è un tema importante evocare permetto è per lui che condivide le mie responsabilità muovere pere Ignazio la Russa che fra l'altro
A appropri ho cominciato a pensare a iniziative per il centocinquantesimo che siano
Attraenti per i giovani proprio perché tutti coloro che in un modo o nell'altro hanno una responsabilità in questa vicenda
Sono terrorizzati vi dico letteralmente terrorizzati dall'ipotesi che in questo anno trascorra semplicemente inaugurando monumenti ripristinati
Con Sindaci con fascia tricolore intorno al petto
Altre autorità e nell'ipotesi più frizzante una banda che suona l'inno di Mameli non c'è nulla di male se questo accade ed è bene che in più occasioni questo accada
Ma se fosse solo questo in realtà avremmo fallito nel nostro compito e Severgnini avrebbe ragione
In realtà se questa celebrazione ha un senso
E lo deve avvenire propri io nel far ritrovare alle generazioni giovanili quei motivi di tensione
Terzo idealità comuni che sono il cuore vero della vicenda risorgimentale dritto al cuore ecco
Questo va significa e in che modo ci può andare la cosa in realtà appare per certi versi singolare perché voi giustamente avete messo in evidenza
Il Risorgimento fu largamente frutto di giovani dove per giovanissimi intende giochi era giovane fino a qualche anno fa
Perché col passare degli anni l'allungamento della vita il fatto che il mercato del lavoro è piuttosto ospiti ricco nell'accogliere le giovani lede
A uno viene data l'illusione consolatoria di essere giovane fino a quarant'anni insomma io ho detto a mio figlio che ne ha compiuti quarantadue non dire più noi giovani a questo punto ma
A a ha le sue ragioni per dirlo perché il mondo adulto ancora considera un quarantenne uno che insomma del deve crescere
Il Risorgimento
Ecco fu fatto in larga parte da persone che
Arrivarono alle decisioni estreme che avevano vent'anni
Insomma lì ho visto che ricordato che Mameli aveva vent'anni anzi credo che ne avesse addirittura diciannove
Quando compose l'inno perché lui era del ventotto elimina lo fece nel nel quarantasette
E minori a ventidue anni qui a Roma ventun anni qui a Roma
Per un'infezione provocata agli da da da da da un fucile che che che gli era entrato né nella gamba ma non era mica il solo che in realtà ecco
A parte il fatto che Napoleone ve lo ricordate questa storia l'avete studiato
Fece la campagna d'Italia che aveva ventisei anni
Oggi a ventisei anni non sarebbe neanche assistente dell'assistente dell'assistente di un generale in realtà lui frecce che c'è una campagna d'Italia
Ieri
Che e diventò imperatore poco dopo insomma ecco Ciro Menotti che se non altro come titolare di strade in tutte le città italiane lo dovreste ricordare
Insomma era già carbonaro a diciannove anni e quando
Quelli imbroglione di Francesco quarto di Modena lo fece impiccare dopo averlo illuso non aveva ancora trent'anni
Insomma Pisacane quello delle eran trecento era Giovanni eran giovani e morti si suicidò a Sarpi chi aveva poco più di trent'anni
Meno Bixio che il il vice di Garibaldi nella
Impresa dei Mille a diciott'anni era già a fare le sue giornate a Milano e quindi
è stata una vicenda di giovani che
Poiché voi leggete quello che scrivevano che avevano una straordinaria attenzione allora
La domanda
Che mi viene proprio che la ricordo in primo luogo a noi che siamo qua perché poi ne siamo responsabili noi
Come può non interessa
Perché
Oggi
Può capitare quello che dice Severgnini
Ecco perché quelle idealità che mossero questi giovani possono non raggiungervi non non entrare nelle frequenze
Con cui voi attivate la vostra sensibilità e la vostra attenzione
Io vi dico la verità o una risposta e la sottopongo anche i miei colleghi che una risposta che testimonia di una grossa responsabilità chi abbiamo noi
A parte quella ecco di temere Brini spesso guarda vizi dire dai giovani a Vizzini TIR rifiutando vive responsabilità degli adulti ma
A parte cresca chi è già una enorme
Una enorme responsabilità che noi abbiamo
Ce n'è una che forse fa da cornice a queste stesse
Ve la dico proprio
Ecco con le parole
Le migliori con cui lo lo l'ho vista esprimere l'ho letta esprimere da Vincenzo Paglia nel suo ultimo libro alla ricerca dell'anima
Noi di facciamo vivere un'Italia nella quale a Lecce l'inerzia del presente
Voi evidenti in terzi nel presente
Non avete
Non vi sono stati iniettati lì gli input che portano ad vedere un futuro e a battersi per poterlo realizzare
In fondo la storia d'Italia è una storia problematica vedete esce un film di Martone i dite ma divide di una divisione che fa parte della nostra storia
C'è sempre stata un'altra Italia rispetto all'Italia esistente questo ci ha fatto del male perché CIA divisi ma in qualche modo
Che ci fosse un'altra Italia era comunque una ricerca di un futuro diverso e migliore la stiamo ancora facendo questa ricerca di un futuro diverso e migliore
Quando vedete
Quello che vi circonda la vostra vita quotidiana ciò che vi viene offerto
La stessa vicenda politica convesso quell'Ottelli sulle contrapposizioni lo sfonda il muro del presente oppure fa parte di questo presente ecco
Il e il vero problema italiano oggi
Che non lo dico io lo hanno scritto in tanti di tutti i colori
è un Paese troppo immenso nel presente un Paese che non sa
Batte i mezzi per un futuro che somiglia somiglia a quello che le ho Pardi aveva descritto come prima
Del del del Risorgimento secondo punto e poi chiudo che ci terrei a sottoporre alla vostra attenzione è
Il fatto di rievocare la nazione
L'Italia
Come fattore
Di prospettiva
Così come nell'Ottocento fu fatto può servire a voi
Oppure
Nei tempi così cambiati rispetto all'ottocento
è vero che avete un bisogno di futuro in appagato ma questo bisogno ormai non lo appaga più l'identità nazionale lo appaga l'identità cosmopolita
Per cui ecco citavo leopardi parole come le sue oggi potete dire non hanno più senso io devo pagare di dicembre
Che
E e la la nazione e ciò che trasforma l'Amour proprio in amor patrio che pure viene frivolezza di occupazioni e vite senza scopo
Voi mi potete dire io posso trovare il mio scopo a prescindere dalla nazione ecco
Date retta a insomma
Ora
Il Presidente del Consiglio ci promette cento vent'anni io lo vedo un po'come una minaccia da ex ministro del Tesoro una cosa simile le pensioni e un incubo
Ma a prescindere da questo insomma aver vissuto più di settant'anni qualche idea me attaccata in testa
Ragazze ragazzi voi siete italiani
Qualunque cosa
Sia
Voi
Questo è il pentito all'ambiente
Tante connaturata dico
Allora
Siete voi che dovette potete scegliere chi è l'italiano del futuro
Tante immagini circolano dell'italiano c'è quella che danno i nostri soldati nelle missioni c'è quella che vanno i nostri ricercatori avvertenza
Ma c'è anche quelli
Che portano nella loro reti in atto quelli che si avvicinano agli italiani che fumano in una città straniera
E immediatamente li minacciano di non gettare la cicca terra perché
Se è un italiano di sicuro getterà le cicche a terra
Ci sono quelli che hanno tormentato mio figlio quand'era bambino nelle scuole americane
E tornava piangendo e gli chiedevo perché perché non avevano fatto che direi di pizza mafia pizza mafia dalla Campanella iniziale alla alla campanella finale
Ci sono non quelli che pensano che l'italiano
è uno in fondo chiede sempre pronto a vendersi
Come pensavano gli austriaci di quel grande film la Grande Guerra di Monicelli
Di Vittorio Gassman né Alberto Sordi
Chi alla fine si fanno ammazzare per non tradire i loro compagni e tenuto no l'aspettativa austriaca di avere davanti i soliti italiani che al momento decisivo
Ecco c'è un'immagine dell'Italia che voi avete dentro perché siete italiani allora la responsabilità di fare in modo
Che si consolidi nel mondo quella immagine di italiano che già c'è ma che non è l'unica
E che si cancelli no degli stereotipi
Che troppo spesso circolano e che noi facciamo circolare guardatemi e finisco che ancora oggi in sondaggi fatti proprio per il nostro Comitato
Qual è la cosa migliore che gli italiani sanno fare la cucina rispondiamo ora è verissimo
Noi siamo bravissimi a cucinare ed è bene che e si diffondano i ristoranti italiani
Ma quando superammo il Regno Unito nel PIL i britannici ci guardarono stupefatti ma come è possibile che i nostri camerieri stiano diventando migliori di noi
Ecco dobbiamo cancellare questo stupore
Dobbiamo essere europei dobbiamo essere cosmopoliti ma in Europa e nel mondo noi siamo e rimarremo italiani
E la vostra responsabilità e quella di farci essere italiani che portano dentro di sé
Quell'attenzione che ebbero gli italiani di centocinquanta anni fa
Vi vi vi dico un'ultima frase che io ho trovato bellissima chi è la nozione di nazione che fu data da Ernest Renan francese
Sul finire dell'Ottocento la nazione e quelle sentimento di solidarietà
Che lega delle persone ti hanno compiuto insieme dei sacrifici in passato e che sono disposte a farne per il loro futuro comune
Ecco se riusciremo a dar senso ancora questa espressione quando vi chiameranno italiani vorrà dire che hanno rispetto di voi
Grazie presidente raccolgo subito il suo messaggio
E mi consenta di rilevare una cosa i ragazzi che oggi sono qui gli amici con i quali danni combattiamo delle battaglie importanti hanno ben chiari quelli che sono i sentimenti di orgoglio nazionale e sono sicuramente orgogliosi di essere italiani
Loro non hanno mai esitato una sola volta
Ad essere vicine alla loro padri e soprattutto anche quando sono dovuti essere vicina ai nostri soldati che sono all'estero per le missioni di pace qualcun altro purtroppo tristemente andato per le strade a gridare dieci cento mille Nassiriya nodi quelli ci vergogniamo
Poi credo che siamo gli italiani veri
Bene
Adesso
E anche con grande onore passo la parola al ministro Ignazio la Russa al quale
Voglio fa rilevare una cosa vi è stato un militante un militante di un partito storico dell'Italia ha fatto tante battaglie ha combattuto sempre con forza per i suoi ideali e per il suo partito per quelli della sua gente
Io li chiedo che cosa come possono questi giovani nostri giovani facendo un parallelo proprio con i giovani Risorgimento oggi dare un impulso importante alla storia del Paese
Io ti ringrazio una domandina ma niente i tempi sono cambiati i tempi sono diversi ma
Le motivazioni le passioni
Il gusto di sfidare anche il difficile credo che rimanga cambiano cambiano i parametri naturalmente
Il Presidente
Appena citato
Una serie di grandi personaggi che in età giovanissima se però lasciare un segno indelebile nella storia nazionale non solo
Per capacità di coraggio e di azione ma anche di pensiero pensate al grande tessitore pensate
A Cavour Camillo Benso di Cavour tutti e lo vediamo sembra in quella
Immagine che lo fa apparire un signore sui sessant'anni
Con
Quest'aria ormai i dati nonno da padre di famiglia ma in realtà Camillo Benso di Cavour a trentotto anni era già deputato all'ora
A trentotto anni era già deputato importante e a quarant'anni era Presidente del Consiglio
Se
Cavour è stato come è stato determinante per la storia d'Italia
Lo fu in un'epoca in cui oggi ancora come dicevi un attimo fa I figli bisogna dire smettila di fare i giovani che ormai quarant'anni
Gli atti compiuti e non c'è bisogno di andare ad Alessandro Magno che credo che avesse ventun anni addirittura quando
Felice il massimo della
Della sua epopea
Ma restiamo vicini è un però non non dispero i tempi sono cambiati anche perché grazie a Dio la vita
Si è allungata quindi non siete in ritardo
Io vi voglio dare il
Presto messaggio tranquillizzante perché se no poi diviene lo scoramento dice quello ventisei anni quella quarant'anni o mamma mia allora io non ho fatto niente non siete in ritardo
Non siete in ritardo perché oggi obiettivamente si è giovani più a lungo
Basta non cullarsi
Su questa porre alta anagrafica su questo dato basta sapere
Che ciascuno è figlio del proprio tempo ma anche all'interno della storia del proprio tempo da giovani si può e si deve essere protagonisti e d'altronde
Se lo fu
Come è stato ricordato Mameli
Se lo fu a banche scrisse
Storie dei Mille mille che lo dico per inciso nella stragrande maggioranza erano giovani tra i diciotto e i venticinque anni parentesi nella parentesi e che a maggioranza sapete la quale città provenivano
Da perdiamo dalla italianissima Bergamo che rivendica il nome di città dei Mille sei giovani allora
Se però dare la vita per un ideale adesso non voglio strappare l'applauso o creare in questo fare per me facilmente in questo ambiente
Commozione
Apprezzo disaccordo ma non è vero
Che non abbiamo noi nella nostra piccola storia esempi di questo genere
Io non li voglio citare tutti
Ma con quale spirito se non con lo stesso furono pronti a rischiare la vita e ahimè
Qualche volta ad essere costretti costretti non volontariamente naturalmente
A darla alla propria idea al proprio coraggio giovane come Sergio Ramelli come mai in tal caso come rivela come efficace
Come cecchini come quelli di anche alla regia
Tutti i ragazzi
Forse domani in un'Italia diversa
Leggeremo i loro nomi accanto a quelli che prima di loro per l'amore verso la propria padre hanno saputo raggiungere
Il massimo dell'offerta quella della propria vita
E allora non siete in ritardo non siamo in ritardo ma
L'occasione dei centocinquanta anni
Dall'Unità d'Italia è importante
è importante
Perché non sia solo una piccola o media
Picco
Quota di italiani assentire palpitare forte nel proprio cuore il bisogno di celebrarla questa data in maniera moderna ma di celebrarla
Per allargare la conoscenza e l'emozione che questo evento provoca noi tocca a noi non tocca a loro offrire le occasioni
Io sono stato al Presidente Amato
Io ho parlato proprio di questo nostro colloquio
Rocco sono andato con Giammarco Manzi
Con
Altri temi collaborano con il Ministero della difesa che pur recente mentre è stato incaricato di coadiuvare il Ministero dei beni culturali e nell'organizzazione
Dei centocinquanta anni ponendo proprio questa questione giustissimo tutti i riferimenti culturali altrimenti che celebrazione sarebbe giustissimo
Organizzare le mostre i convegni
Resto il restaurare i monumenti ma l'obiettivo e coinvolgere
I giovani e non solo i giovani a livello popolare i giovani prima di tutto ma non solo i giovani e sono venute delle proposte modeste da affiancare a quelle più corpose più strutturate più più
Più pregnanti di livello culturale delle proposte forse apparentemente banali ma che a mio avviso
Hanno il merito di puntare proprio a questo obiettivo la prima è già stata presentata non è che i giornali siano sbraccia alti a dargli spazio per il momento ma vedrete che arriverà abbiamo presentato
Immediatamente un attimo prima che iniziasse la partita di Supercoppa Roma Inter a San Siro con
Facendo vedere tutto
Il percorso che poi sarà ripetuto abbiamo presentato
La
Coppa del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia che affiancherà quest'anno
La Coppa Italia che come sapete consegnata alla fine dal Presidente della Repubblica in tutte le partite almeno dagli ottavi in poi
Vi sarà un format prima della partita nello stadio
Con
La banda militare con l'inno nazionale che viene suonato fino a oggi solo nelle partite internazionali che invece
Per tutto l'anno sarà suonato nelle partite di Coppa con i bambini vestiti con la
Maglietta del centocinquantesimo che si scambiano
La gagliardetti o del centocinquantesimo con uno spocchia io spero di poterveli fra un attimo mostrarvene
Che vuole celebrare il centocinquantesimo attraverso
I valori dello sport ma come una sorta di testimone
Che la storia
Dai in mano lascia ai giovanissimi addirittura nello sport ai bambini se vogliamo lo vogliamo vedere subito vediamolo subito se riuscite
A seguirlo
Col volume
Massimo
Un
Auguri
Tuo mente Thing
Mi pare che non è male
Grazie anche a Marco Marchi agli amici di Verona
Che con il solito lavoro d'équipe
Hanno realizzato anche questo
Questo sport ci abbiamo lavorato
Sotto l'ombrellone ad agosto ma devo dire che è venuto abbastanza bene quindi po'alla fine però facciamo rivedere la seconda volta sono meglio anzi
Dicevo
Un'iniziativa che avvicina il mondo dello sport i giovani
Ma ne abbiamo pensato un'altra gli è riapparsa come novità sulla giornale in prima pagina in realtà l'abbiamo annunciato diverso tempo è stata illustrata Presidente Amato e riguarda la musica
Due eventi uno
Un grande concerto o più concerti magari in contemporanea organizzata anche col Ministero della gioventù con Giorgia Meloni facciamo un applauso a Giorgia Meloni ha ringraziamo la
Per quel caso prende la festa
Naturalmente un concerto con i big non si può
Celebrare unità se non con ippiche e poi e poi c'è un evento che piaccia o non piaccia attira l'attenzione da sempre di milioni di italiani e il Festival di Sanremo
Che dura quattro cinque giorni tutti televisivi
Io ho chiesto e ho già l'ok
Anche se stanno perfezionando le modalità perché uno di questi giorni o come preferiscono parte di tutti i giorni sia dedicato
All'unità nazionale anche attraverso la storia della musica sport e musica sono stati elementi fondanti
Della comune sentire degli italiani la musica italiana e non solo
Quella quella leggera lo sport italiano per tanti anni addirittura
C'è stata solo la nazionale a far uscire i tricolori altrimenti se tiravamo fuori noi tricolore in altre occasioni eravamo accusati non voglio dire di cosa ma voi sapete benissimo cosa che non non ci non ci faceva né caldo né freddo anzi qualche volta dicevamo parta con i complimenti ma insomma avete capito di cosa parlo
Credo che
Sia la strada giusta perché
Suscitando l'attenzione poi si debbono però trasferire i valori se noi ci limitiamo solo a suscitare un'attenzione Peter mica e non c'è affianco o dietro davanti
Una trasmissione di valori non avremmo svolto nessun compito le due cose devono marciare insieme e poi ci vuole
Ci vuole un'opera missionaria nessuno più di voi
Che siete militanti impegnati che avete scelto
Di fare politica nella stragrande maggioranza dei presenti convinti che sia importante a trasformare in cose concrete i vostri pensieri vostri desideri la vostra visione del mondo i valori in cui credete nessuno più di voi può essere il testimone
Del concetto di unità italiana di identità italiana di storia italiana di storia condivisa io mi sono permesso anche creando a volte un po'degli sanno scalpore
Di non
Ada giardini troppo nella vulgata
Tre
Ha impedito per troppo tempo accanto al giusto riconoscimento di ogni verità
Di creare una storia condivisa degli italiani
Non perché io potessi farlo perché son bravo ma avevo un ruolo e sto cercando di usarlo l'ho fatto anche l'altro giorno l'otto settembre
A Porta San Paolo detto che da alcuni anni prima col Presidente Ciampi ora con il Presidente Napolitano e vale forse ancora di più visto la storia di Napolitano
Il percorso di pacificazione nazionale che è un discorso è un concetto che non può essere disgiunto
Dall'amore per la Patria sta facendo enormi passi avanti che non vuol dire
Confondere le ragioni
Dei vinti con le ragioni dei vincitori
Vuol dire legare queste storie
In un unico intreccio indissolubile
Che la nostra storia la storia dei figli dell'Italia la storia di chi sacche stare insieme non è soltanto una
Frutto della ragione ma è il nostro destino piaccia o non piaccia ad alcuni anche amicizie
Non voglio dilungarmi molto
Voglio dirvi che poi bisogna fare delle cose anche ciascuno nel proprio ambito
Io ho una piccola cosa sto cercando di farla quella di rafforzare un grande cambiamento culturale ne abbia comportato anche l'anno scorso
Che è già intervenuto in Italia
L'atteggiamento dell'opinione pubblica nei confronti delle Forze armate ricordate non è anche voi che siete i giovani forse avete ancora la memoria di quando i militari hanno visti come golpisti
O qualcosa del genere o peggio
Come personaggi da operetta con i film metti scolla Ciabatti in cui
Nella migliore dei casi erano dei pasticcioni nella Priore nella peggiore dei casi degli ero Tomaini o qualcosa del genere Bay
Triturati a questa immagine tanto Camera a una certa sinistra sparita oggi le Forze armate sono viste dagli italiani
Come un sicuro Palù ardo della democrazia della libertà e di difesa delle nostre istituzioni e ancor di più come un momento essenziale della nostra sicurezza interna e internazionale
Come una regina quel pericolo che dovremo con cui dovremo convivere in questo secolo pericolo subdolo che
Il terrorismo
Ed è per questo che lei il nostro grazie I ragazzi che in patria nelle
Occasioni in cui ci sono calamità ogni giorno nei quartieri dove insieme a polizia e carabinieri fanno guardi alla sicurezza nazionale accanto a quelli che lontano dalla patria
Fanno il loro dovere non girotondi non bandiere multicolori fanno davvero qualcosa per la pace
Davvero qualcosa
Per sconfiggere il terrorismo
Per questo che c'è enorme gratitudine vicinanza
E io ho cercato di
Sul sottolinearlo questo nuovo aspetto e poi io ho fatto derivare una conseguenza noi quelli della mia generazione ma forse anche alcuni di voi non fatto in tempo
Abbiamo molto
Insistito su una battaglia politica quando ero all'università quella di trasformare l'esercito di leva
Ne ha sentito volontario o professionale
E dicevano no perché l'esercito contare professionale
Era
Funzionale all'idea delle Forze armate golpista e secondo gli altri non capivano che era il modo per renderlo adeguato ai tempi efficiente vicino ai valori
Della nazione Bay poi ci siamo arrivati ma abbiamo lasciato un vuoto dall'altro lato
Abbiamo perso la possibilità dei dare ai giovani che lo desiderano un contatto con i valori che promanano dalle Forze armate ben vi comunico che il lunedì cioè dopodomani per la prima volta
Parte ufficialmente a quella che i giornali hanno definito Mini naja sembrava una specie di fissazione di quel matto di la Russa
In due anni ce l'abbiamo fatta ogni anno cinque mila giovani che lo desiderano per tre settimane saranno soldati con la qualifica di soldati potranno poi continuare un'azione di volontariato atta a favore degli cittadini italiani
Per tutta la vita andranno a rinforzati IRE alle associazioni d'arma che stavano perdendo significato non avendo più chi poteva aderirvi e diventeranno ed è a questo vede da come si unisce ho finito
Il discorso e diventeranno come voi io me lo auguro testimoni
Uomini e donne perché ci sono anche ragazze
Le porrei dichiarando l'amore per la Patria l'amore per l'Italia la capacità dei giovani per rinvigorire me il significato e l'identità ogni giorno col proprio impegno con la propria passione grazie
Bene grazie al Ministro la Russa che tra l'altro ci ha dato anche questa nuova importante novità che sicuramente accoglieranno bene i nostri giovani e adesso passerei la parola a Marcello Veneziani
Chiedendogli una riflessione un po'diversa un po'insomma ittici metta in evidenza
Aspetto che finora forse non abbiamo toccato perché forse metta in evidenza al ulteriori situazioni di quel periodo storico del Risorgimento e che potrebbero essere utili
Portare all'attenzione dei nostri giovani
Sì io partirò dalle premesse che ho condiviso del dell'analisi che faceva prima il Presidente Amato e anche delle cose che ha detto il Ministro la Russa proposito dalla storia condivisa
Per partire da un punto che forse il punto cruciale noi vi diamo come diceva giustamente prima Giuliano Amato
Completamente immersi nel presente cioè noi ci sentiamo più figli del nostro tempo che figli del nostro luogo cioè dalla nostra patria della nostra terra
E questo indubbiamente produce una frattura tra le generazioni allora il problema di fondo e quello di riannodare il dialogo tra le generazioni
C'è una specie di razzismo anagrafico nel nostro Paese in base al quale i vecchi stanno con i vecchi i ragazzi stanno con i ragazzi e non si comunicano
Allora il problema è quello di riprendere il tema della tradizione nazionale come collegamento delle generazioni
E allora io parto da due esempi uno più piccolo e l'altro forse più meditato culturalmente
Che sono due esempi che si sono intrecciati con la nascita e lo sviluppo di quel comitato appunto per i centocinquanta anni e dell'Unità d'Italia che è attualmente presieduto da Giuliano Amato
Quando io entrai in questo Comitato io proposi al Comitato il comitato ONU recepì all'unanimità e di
Proporrei alle istituzioni
La nascita di una festa che fosse il compleanno dell'Italia cioè il diciassette marzo del due mila e undici quando scoppierà hanno i centocinquant'anni della proclamazione dell'Unità d'Italia io proposi di farne una festa nazionale popolare
Con le scuole chiuse una festa come se fosse appunto una festa al pari del due giugno ed altre almeno eccezionalmente almeno per quell'anno e devo dire che questa proposta pur recepita dal Comitato già ai tempi in cui c'era
Appunto Carlo Azeglio Ciampi è stata raccolta è continuata dal Comitato ed è stata recepita da quel che mi pare anche dal Governo dalle istituzioni dal Parlamento
Ecco quello mi sembra un piccolo segnale per evitare che la festa sia soltanto come dire la rievocazione istituzionale anche un po'trombone lasciatemelo dire
Di un evento che invece deve coinvolgere tutta l'Italia a cominciare da ragazzi che vanno a scuola che vanno all'università e quella mi pare un segnale una piccola indicazione per rendere condivisa una festa
Però oltre a rendere condivisa una festa c'è probabilmente anche da affrontare il tema
Di rendere condivisa una memoria una storia ecco qui il discorso si fa più compresso io devo dire ho accennato una proposta che ho fatto proprio di recente nel Comitato
Che è quella di
Non affrontare la storia del Risorgimento soltanto nella chiave celebrativa come è giusto che sia
Ma di affrontarla anche attraverso le pagine più controverse del Risorgimento cioè noi non possiamo dimenticare che quell'evento necessario benefico fatale che è stata l'Unità d'Italia
è stata
Vissuta nel momento in cui si realizzava attraverso la estraneità di buona parte del nostro Paese attraverso l'ostilità di alcuni settori nel mondo contadino nel sud del mondo cattolico e l'unico modo per poter includere nella memoria condivisa
Gli italiani che furono fuori si sentirono fuori da quel processo e quello di riparlarne di parlare anche dell'anti Risorgimento voi pensate che oggi il libro che è stato più venduto
Per venti settimane venticinque settimane era un libro terroni che era un libro che raccontava agli aspetti anche negativi del Risorgimento allora il fine quale quello di parificare le memorie quello di azzerare la memoria risorgimentale no
E quello di far capire che l'identità nazionale è stata
Ed è una realtà
Secolare che l'Unità d'Italia il processo unitario ha solo consacrato ma che già esistente
Quello di far capire che il Risorgimento è stato un evento benefico salutare straordinario che ha dato anche sviluppo modernizzazione al nostro Paese che ha consentito a una società contadina di diventare anche una società
Modernizzata industrializzata ma al tempo stesso
Bisogna anche cogliere le ragioni di coloro che si chiama erano fuori cogliere anche gli aspetti negativi raccontare la storia così come è stata
Perché l'unico modo per rendere inclusiva la storia del nostro Paese cioè se vogliamo che la storia di venti condivisa dobbiamo anche capire le ragioni dei vinti di quell'epoca
La critica che poi in seguito gli elementi di il contrasto che ci sono stati nel tempo
Con la finalità di produrre una identità nazionale condivisa
E allora il Progetto io credo che debba essere questo cioè quello di non tentare soltanto attraverso incontri convegni di studio di ricordare come è giusto fare personaggi autori scorci di storie che sono stati cancellati ma è anche quello di ricordare questi altri eventi
Per consentire che questi eventi entrino nella memoria di ciascuno di noi
Noi dobbiamo partire probabilmente da un'idea che sembra come dire ridimensionare l'importanza del Risorgimento invece la valorizza ancora di più e cioè il fatto che l'Italia come realtà non è nata il mille ottocentosessantuno Italia preesisteva esisteva come lingua da sette secoli una delle più belle più antiche lingue
Nazionali esisteva nella letteratura con Dante con Petrarca con Machiavelli esisteva come mentalità come carattere nazionale esisteva con la civiltà romana con la civiltà cristiana cioè esisteva un humus nazionale identitario
Che con il Risorgimento ossia coronato ha trovato la sua possibilità di espressione
E noi dobbiamo cogliere questo per
Evitare che tutto si risolva semplicemente
Con
L'evento
Unitario e con la proclamazione dello Stato italiano non l'Italia è una nazione antica non è soltanto una nazione moderna
Gioacchino Volpe che è stato credo il maggiore storico hip dell'Italia lo storico della Nazione italiana ha sempre sottolineato questo aspetto cioè che le radici dell'Unità d'Italia dell'identità italiana solo radici antiche solo nella civiltà romana e cristiana nel Medioevo e nei secoli che sono seguiti tutto questo ci porta ad un risultato straordinario che quello di integrare nella storia d'Italia anche coloro che all'epoca si chiamarono fuori e quindi integrare quel mondo contadino
Che visse il Risorgimento da con un senso di ostilità se non di indifferenza in alcuni casi
Quel mondo meridionale che vide l'occupazione piemontese ritenendo che fosse solo una conquista o quel mondo cattolico che in una prima fase magari si innamorò soprattutto nel suo segmento cattolicoliberale dell'Unità d'Italia e poi sia lontano
Ecco un modo per reintegrare per condividere questa memoria allora io credo che questo dovrebbe essere anche uno sforzo cioè quello
Di vivacizzare di rianimare il dibattito sull'identità nazionale per questo io dico che anche film come quello di Martone che sono anche uscito di recente che non è un gran film e che probabilmente
Valorizzata a spetti molto controversi della storia italiana ed è il movimento mazziniano tuttavia serve per animare un dibattito perché il problema è quello di scongelare il Risorgimento da questa ibernazione retorica cioè scongelare uno da questa dimensione puramente statica
Che ci è stata consegnata che produce di solito indifferenza sonnolenza non partecipazione ecco i tentativi
Felici che sta facendo ora il Ministero della difesa con il tentativo di introdursi nei territori più vivi
E lo sport la musica la vita reale i ragazzi per parlare con quel linguaggio dell'unità nazionale io credo che siano tentativi che vanno in questa direzione
Così come svegliare il senso critico
Ripensare alla storia d'Italia non soltanto come un pacchetto o l'inclusività in cui c'è tutto già scritto e assegnato ma come un discorso da rivedere da ripensare da affrontare dai credo che questo sia un grande
Risultato e allora tentativo che io
Cerco di esprimere sia all'interno del Comitato sia in questo momento qui
E quello di vedere anche di altri aspetti che altre facce della storia del nostro Paese per consentire che nessuno
Come dire si chiami fuori dal processo unitario che tutti si sentano profondamente italiani e tutti avvertano non la retorica trombone esca partecipazione un'entità che sentiamo quasi relegata nei secoli andati ma che si sentano
Appartenenti con sobria fierezza
A questo universo italiano specifico che ha un carattere che una cultura che un'identità che è stato anche Risorgimento che è stato anche giovedì Italia
Ma che ha costituito un elemento che non può essere cancellato con la globalizzazione o con l'appartenenza uno stesso tempo
L'appartenenza uno stesso luogo una stessa patria a una stessa storia una stessa lingua ha un valore importante almeno quanto quello
Di appartenere al proprio tempo alle proprie reti di connessione c'è una connessione verticale che si chiama tradizione che necessaria quanto la condizione orizzontale quella che ci permette di fare internet
Per questo dico riscopriamo la sobria fierezza di essere italiani
Bene grazie
Marcello Veneziani adesso passerei
Parola alla prove Izzo che è il direttore del Museo del Risorgimento
E a lui vorrei chiedere deve darci qualche qualche segreto qualche cosa che noi non sappiamo qualche episodio che ci faccia capire comprendere il coraggio di questi giovani
Di queste G questa Gioventù ribelle di cui tanto abbiamo sentito parlare di cui lei custodisce segreti
Io innanzitutto voglio ringraziare il vostro invito d'altra parte un risorgimentale non poteva non partecipare a una cosa che si intitola Giovane Italia che è una sorta di prosecuzione ideale del mio percorso di vita
Io inizierei illustrando vi il luogo dove sono che secondo me è il momento migliore per chiarire che cosa è il Risorgimento
Io sono assolutamente contrario al Risorgimento delle figurine dei santini cioè a una visione stereotipata del Risorgimento non a caso il Museo del Risorgimento è all'interno del complesso del vittoriano
Chiamato anche Altare della Patria due città la salma del milite ignoto su questi tre elementi si basa il concetto stesso della tradizione non stereotipata del Risorgimento
Che cos'è il Risorgimento il Risorgimento per me
Già dovrebbe essere chiamato in un modo diverso non Risorgimento ma rivoluzione italiana c'è stata la rivoluzione francese c'è stata la Rivoluzione americana il Risorgimento è una rivoluzione cantina le cose
E come ha detto giustamente un grande storico Giuseppe Galasso
Non è il Risorgimento che fa l'Unità d'Italia ma è l'unità d'Italia che fa il Risorgimento cioè l'unità già preesisteva e Risorgimento e l'ultimo atto di questa unità
E come si è fatta questa unità in due modi fondamentalmente uno privilegiando un'accezione assolutamente moderna dell'individuo
All'uopo ci si diceva l'uomo è ciò che pensa Risorgimento sostituisce un'idea luogo è ciò che sta a
Tu fai le cose che pensi
E questo mito dell'azione dell'intervento nella storia
è
La straordinaria novità della lezione risorgimentale
Perché per la prima volta nella storia italiana inizierà entrare nell'essi co alcune parole alcune che a parole che poi concordo con quello che ha detto mi fa una richiesta sono diventate desuete
La bandiera italiana il tricolore la patria
Dopo la Seconda Guerra mangiare tutto questo cambia quasi di significato e come ha detto uno storico svizzero parlare di nazionalità e di bandiera sembrava quasi fare una bestemmia
Dopo l'età dei nazionalismi
Quindi che cosa fece invece Risorgimento provocò un momento in cui
La volontà degli individui era quella di intervenire nella storia e come si interveniva nella storia facendola noi abbiamo le guerre risorgimentali che sono fatte da giovani
Giovani che partecipano alla creazione dello Stato e non a caso una delle iniziative dei centocinquanta anni che ci hanno chiamato come protagonisti si chiamerà proprio Gioventù ribelle
Ed è un'iniziativa che si farà al vittoriano per poi proseguire in vari luoghi
è una
Iniziativa che già il titolo vuole in qualche maniera prefigurare
Cioè è una generazione quella della gioventù chi si vuole ribellare a un ordine una struttura che vuole creare la storia ma
è una generazione che non è solo fatta di patrioti ma anche di altre figure
Per
Questa iniziativa Gioventù ribelle per esempio anche Maria Sofia di Borbone
C'è una figura di donna straordinariamente moderna
Crea diciamo atto a diciotto anni diventa regina del Regno delle due Sicilie e a diciannove sta sugli spalti di Gaeta combattendo
Con i soldati resistendo a quella che lei crede è un'idea ormai oltrepassata comunque
Ma di nazione
Ritorno al vittoriano al vittoriano c'è il milite ignoto il milite ignoto rappresenta
La prima guerra mondiale
Che
Viene definita l'ultima guerra di indipendenza il momento della fine dell'unità nazionale
E non a caso il completamento
Sono spacciato abbastanza
Ma
Questa prima guerra mondiale rappresenta anche un momento che fu un crinale storico perché
Finirono finì lì una certa tradizione terrà anche la tradizione della cultura rurale contadina di unità ottocentesca
E si arrivò a quella che fu in qualche maniera considerata la cultura della contemporaneità
Ora noi dobbiamo recuperare questo senso dalla tradizioni che secondo me è fondamentale ma lo dobbiamo recuperare rep facendo un po'usando quell'immagine
Usata da Benjamine nell'Angelus Novus cioè un angelo che guarda al passato proiettando si nel futuro
è questa l'immagine del futuro che dovrebbe essere in qualche maniera il viatico per le celebrazioni del centocinquantenario e in questo io considero il recupero di una certa cultura militare
Come una matrice fondante della nostra nazione perché proprio durante il Risorgimento che nacque prima la guardia civica e poi l'esercito considerato come espressione patriottica e nazionale
Perché le dico che sono contro una visione un po'da fantino da frigorifero del Risorgimento
Perché noi come museo siamo fortunatamente un museo molto visitato c'abbiamo circa un milione di visitatori l'anno facciamo molta didattica delle scuole
E che cerchiamo di far passare
Che la storia non è una cronologia di fatti mai bensì uno spirito di idee e secondo noi questo spirito di idee è anche nell'Italia contemporanea grazie
Bene ringrazio presso il pizzo e passo la parola al Presidente Amato che purtroppo ci deve lasciare che per al quale chiedo un un auspicio un breve saluto tutti voi
No soltanto una cosa voglio dire che si collega a quella spot molto bello che avete visto e la dico al Ministro la Russa
Le celebrazioni ufficiali che hanno un logo che compare che all'inizio
E sono le bandierine con sotto mille ottocentosessantuno due mila undici
Nelle sue elaborazioni
Ignazio la Russa e c'è aggiunto una cosa che secondo me è bellissima e mi spiace che ormai abbiamo registrato il logo senza
Ma lì sarei grato se a prescindere dai profili legali e lasciando perdere quelli usasse e usassimo molto questo che lui ha fatto nata per unire era
Manca
Vorrei impieghi
Sì
Questo è il senso
Bene allora dopo aver salutato il Presidente Amato io fare un brevissimo giro tra i nostri ospiti prima di chiudere e cogliere l'occasione per chiedere a Marcello Veneziani
Per fare sempre un parallelo tra quel periodo del Risorgimento nel quale i giovani chiedevano riforme chiedevano novità chiedevano cambiamento
Con i nostri giorni in maniera particolare io chiedo a Marcello Veneziani che tra parentesi uomo del sud
Se ritiene che il la richiesta del ferite e vite se il federalismo che e viene a più riprese richiesto
Può essere visto come un pericolo per l'Unità d'Italia oppure se può essere visto come un miglioramento del sistema Italia e se lo dobbiamo temere
Ma io sono per la terza via ci nel senso che non lo ritengo né un miglioramento a priori solo perché
Il federalismo dovrebbe determinare un altro assetto del Paese e nemmeno una catastrofe
è un'occasione che presenta alcune insidie è un'occasione perché responsabilizza in loco perché in qualche modo valorizzare anche le identità locali che hanno un ruolo è un'importanza è una
Preoccupazione un elemento di pericolo perché può allargare il divario tra nord e sud può determinare fughe diciamo di separatismo implicito
E può anche fare accrescere un'esperienza storica negativa che quella delle regioni io devo dire sono piuttosto
Critico nel valutare i quarant'anni di storia delle Regioni cioè ritengo che le regioni in questi quarant'anni
Non abbiano migliorato il tessuto istituzionale e civile del nostro Paese
Non abbiano migliorato è avvicinato gli italiani alle istituzioni siano stati un'esperienza complessivamente non positiva io arrivo a valorizzare l'Italia dei prefetti uscita dall'Unità d'Italia
All'Italia delle regioni che non è stata positiva se quello è il precedente che noi abbiamo credo che faremmo bene ad essere piuttosto attenti e critici nei confronti del processo federalista
Detto questo e considerando che il processo comunque in marcia
Io credo che sia giusto più che remare contro più che alimentare le all'Alagna che per noi meridionale è sempre stata una sorta di
Puoi sia fondamentale per reagire alle cose
E dovremmo cercare di creare contrappesi
Cioè cercare di bilanciare questo processo di valorizzazione e di trasferimento di poteri a livello locale con le scelte a cominciare non so dall'elezione diretta del
Del leader del Governo per passare ad altri elementi come quelli appunto di maggiore coesione nazionale una sana campagna di valorizzazione dell'identità nazionale
Per far capire che il federalismo e dentro l'Italia e non l'Italia dentro il federalismo questa è la sostanziale differenza che dovremmo seguire e da lì dobbiamo capire
Benissimo grazie come sempre sui canali grave idee spunti nuovi su cui riflettere bene ripasserei la parola al professor Pizzo al quale chiederei una brevissima riflessione
In questi giorni è stato presentato credo al Festival di Venezia un film noi credevamo
Di Mario Martone un film che fa un ritratto
Di Mazzini di un Mazzini equiparato quasi da un terrorista islamico insomma noi abbiamo un'idea diversa ci vuole dare il suo parere suo giudizio su questa
Cioè e soprattutto ci vuole dare un suo input importante su questo periodo storico e su quelli che sono stati personaggi che l'hanno caratterizzato
Premesso del film di Martone non l'ho visto ma noi come istituto abbiamo dato una mano alla stesura della sceneggiatura quindi non mi possa avventurare in cose alle quali abbiamo collaborato
Io penso che di per sé sia positivo quello che ha fatto il regista cioè ha comunque aperto un filone di discussione facendo vedere come il mazziniani esimo e nella
La parte cospirative insurrezionale avesse molti punti di tangenza con quella che Luigi amava l'insurrezione armata
Tant'è che nella sua primissima idea che venga a discutere con noi voleva fare un mix tra le lettere dei mazziniani e quelle dei brigatisti rossi
Idea che poi è stata superata nel corso della stesura fatti
Il concetto però che sta alla base e sicuramente positivo cioè e quello di vedere Mazzini
Come un agitatore che Serfin privilegia naturalmente un aspetto più drammatico alla Bin Laden della sua attività ma sicuramente Mazzini finisce
Dell'intervento diretto della cospirazione e delle tirannici io
In qualche maniera il nocciolo del suo credo politico l'impresa per esempio di Pisacane o quella di Felice Orsini sono l'esemplificazione
Di questo
Ma e una esemplificazione
Che ha dato poi credito a una mistificazione
Cioè se per Mazzini d'impresa violente di retta era giustificabile nell'assenza della democrazia tutto questo venne poi inteso come anche in presenza della democrazia
Alcuni si ammanta vanno dei gli unti del Signore e quindi potevano fare ciò che volevano
è il concetto è come giustificare la violenza all'interno del Risorgimento
Una
Un problema che rimase aperto anche durante le guerre insurrezionalisti ma che sicuramente sta anche alla base di tutta l'Italia contemporanea
Tant'è che non a caso non è un caso secondo me che mentre tutti gli Stati europei Francia Inghilterra Germania hanno dei musei storici nazionali in cui si vede tutta la storia nazionale
In Italia non ci sia un museo di storia nazionale non c'è
Voi usato Risorgimento ci fermiamo la Prima guerra mondiale
Altri musei storici militari riguardo alla storia militare arrivano spesso la seconda guerra mondiale ma non esiste in tutta Italia un museo storico nazionale
Proprio perché questa condivisione storica sulla quale tanto si dibatte
Di fatto non si è mai giunto esistono dei buchi neri storico grafici e nel momento in cui si volesse arrivare a un punto di musei
Realizzazione della storia ecco che questa non ci sarei
Grazie
Bene
Ministro a all'è una domanda un po'più delicata il nostro Governo sta vivendo un momento particolarmente delicato momento particolarmente delicato proprio momento peggiore perché il Paese sta vivendo un momento difficile
Noi abbiamo bisogno di una di un'Italia nuova di in Italia che sappia compiere le riforme per andare avanti e abbiamo bisogno soprattutto di un Governo forte
Noi vi siamo vicini siamo convinti che riuscirete a rimanere forti e a condurci nel futuro però ci tranquillizzi anche le
Vi ringrazio io voglio approfittare di questa occasione della tua domanda signor cinque minuti per le un po'bisogna cinque minuti
Per parlare a quelli
Che mi interessano di più ai giovani che condividono
La nostra battaglia politica la buona battaglia
Su un percorso non
Non voglio dare lezioni di spiegare cosa sta succedendo
Son tutti grandi e vaccinati
Ma mi voglio confessare con loro dal punto di vista
Politico igienistico se vogliamo
Perché
Per noi
Il valore dell'amicizia
è un elemento fondante della nostra azione politica
Almeno io l'ho sempre inteso così
Chi mi conosce nella
Per territorio in particolare dove opero in Lombardia
Sa che per me riconoscimento del merito
Essenziale
Si è sempre accompagnato una valutazione sulla rapporto interpersonale
Sullo stare insieme sul mettere davanti
Quella volta chiamavamo cameratismo non c'è mica niente di male di fronte
Rispetto
A valutazioni a volte a diverse all'interno di un'altezza cornice
Io facevo l'avvocato appena laureato
E da me ovviamente gratis ma questo non era un merito era una necessità
Arrivavano i ragazzi qualunque area
Anche la meno vicina a quella ufficiale
Avesse bisogno di un'assistenza legale per la vigilanza Gargano mi pare che è riuscito ad approfittare gli albori del la stanchezza e attiva voleva la tua attività politica mi pare non mi ricordo bene più gravi crisi tanti altri
E
In questo percorso pensate
Subito dopo la scissione del mille novecento perché
Storia della destra è anche quello
In quel quell'episodio
Nella mille novecentosettantasei l'MSI subisce la più grande scissione che la destra del dopoguerra abbia mai subito
Far ridere quella di adesso in confronto
O quella di Storace quando c'era Alleanza Nazionale
Con tutto rispetto
Perché
Nel settantasei va via i due terzi del gruppo parlamentare al Senato e oltre la metà del gruppo parlamentare alla Camera e fonda democrazia nazionale
E vanno via in due tranche
Tutti i principali dirigenti nazionali giovanili il capo della
Del Fronte della Gioventù Massimo Anderson Pietro Cerullo il Presidente
Il raggruppamento studenti e lavoratori
E io ero con loro molto solidale anche nelle ragioni di una battaglia politica interna all'MSI di rinnovamento di modernizzazione
Decido all'ora
Con sofferenza
Il rimanere nel Movimento Sociale Italiano di salutare i miei amici e con altri primo tra tutti era un po'a cavallo della situazione Pinuccio Tatarella che pure al congresso era stato
Dopo ampia sul numero due di Pescara popolare che la componente che poi chiarisce debba con democrazia nazionale
Decidiamo di restare nel partito perché il Progetto ci piaceva
Quello
Dei nostri amici che andavano via era quello di creare Alleanza Nazionale ante litteram
Ma lo volevamo fare nel partito
Affrontando ogni giorno con durezza le difficoltà
E poi trovammo in Almirante
Chi seppe capire qual era l'i tempi indicando un giovane di candore Gianfranco Fini o sono
Ancora convinto che quella sia stata una grande e giusta scelta
Di Giorgio Almirante che potete dare vita certo con il Cavour della destra italiana Pinuccio Tatarella appunto ma non vorrei dimenticare
Ragazzi di allora che non ci sono più come Luciano Laffranco come Marcello Bignami estera voi dicono poco ma vi assicuro che se il fatto è un applauso venga ricordato persone che lo meritano
E i loro figli sono testimoniare uno parlamentare uno consigliere regionale la continuità
Nell'impegno realizzare quel sogno Alleanza Nazionale la destra moderna che fa i conti con la propria storia ma non la rispetta fa i conti ma non la ritenga
E dice che la democrazia è un valore
Che la Resistenza è un valore a patto che non fosse la resistenza marxista che voleva sostituire al fascismo una dittatura più forte più dura e inumana
Mai si Alleanza Nazionale
è prende corpo progressivamente
La possibilità di realizzare un sogno il sogno che era stato dei nostri padri quando nel quarantasei all'indomani della sconfitta avevano fatto nascere il Movimento Sociale Italiano
Dieci punti una diceva unire gli italiani di buona
Volontà al di sopra delle parti Gela
L'ambizione della condivisione della storia c'era
Da parte di quegli sconfitti che avrebbero potuto aspirare a essere terroristi nel nome della loro battaglia e che invece si mettevano al servizio nella competizione democratica con l'ambizione di unire gli italiani nata per unire
Mi piace chiamato abbia
Riconosciuto un grande valore quello slogan che abbiamo studiato quest'estate
E me ne esce di nuovo con Alleanza Nazionale l'ambizione di un grande soggetto politico alternativo alla concezione politica culturale della sinistra e non solo della sinistra
Ma anche di
Un centrismo imbelle pronto a traghettare
Di qua e di là una zattera dell'opportunità e dell'opportunismo qualche volta
E nasce il Popolo della Libertà nasce per scelta
Di Berlusconi e di Gianfranco Fini
Che noi abbiamo immediatamente condiviso ma che è stata fatta da loro
E arriviamo ai giorni ai giorni di oggi
Voi non potete immaginare ma ve lo dico con sincerità ragazzi
La tristezza del dolore alla sofferenza
Che mi ha provocato il primo vero fallimento della mia vita politica
Io ho provato in tutti i modi negli ultimi anni a essere l'elastico il punto di raccordo
Tra Fini e Berlusconi dalla parte di Fini ma il punto di raccordo tra Fini e Berlusconi io vivo questo momento come un mio fallimento personale e ve lo voglio rassegnare non so se ne ho la colpa ma lo vivo
In questa maniera cerco di riscattare o
Ma cerco di essere coerente
Con le scelte del settantasei Comandini amici andarono via
Ma io rimasi quasi esule in patria all'inizio all'interno del Movimento Sociale Italiano ci guardavano con sospetto e sapete come ci chiamarono
Il gruppetto okay
Si riunisce che poi fu quello che fu oggetto il seme di Alleanza Nazionale destra ANMIC
Perché dicevano che ciò che ci univa al di là delle idee era l'amicizia io sono orgoglioso di quel soprannome che diedero alla nostra piccola componente che diventò poi
La corrente di Tatarella e che
Portò Fini
A essere il capo del partito e veniamo ai giorni d'oggi con questa sofferenza io anche nella fase attuale nonostante ogni tanto i giornali ma anche diciamolo qualcuno ho detto diciamo WTO ma è scappato
Ma che qualcuno degli amici di Forza Italia ci tiene un po'a mischiare le carte a far finta che non siamo a volte i falchi nessuno è stato non dico più colomba
Ma più chiaro di nuovo i nel tentare di tenere aperti gli spiragli di una intesa
Da far ritrovare ricordo solo che
Nel famoso documento con cui
Si dichiarava l'incompatibilità di Fini è stato approvato un solo emendamento mio
Che diceva che non bisognava chiudere la porta bisognava lasciarla aperta per una possibilità di considerare queste incompatibilità non è irreversibile e fu votato a maggioranza nel senso che
Quasi metà
Voto contro e se Berlusconi non avesse votato per il mio emendamento non sarebbe
Passato questo era il clima che c'era in quella riunione
Per tenere la porta aperta e e ci siamo riusciti altro che falchi altro che fare e mi sono astenuto da ogni commento
Su una storia dolorosa anche se qualcuno ha cercato di tirarli ci dentro dicendo valuterà coordinatori in quel periodo appunto ero coordinatore perché nessuno me ne parlo mai una storia di eredità e di casa che è estranea
Alla concezione del nostro modo di fare politica ma neanche estranea al nostro modo di comportarci con ciò che consideravamo sacro
Mi son tenuto fuori
E immaginate la sofferenza
In quella che Fini
Qualche giorno fa ha detto che era l'unica stoccata polemica e meno male che era l'unica
Verso gli ex colonnelli
Che hanno solo solo cambiato generale e sono magari pronti a cambiarlo ancora
Mi ha fatto soffrire questa cosa
Perché per quanto mi riguarda
Il nostro generale si chiamava Fini
Il Capo del Governo
Che lui oggi individua come generale e poi mi fa ridere sta cosa che da ministro difesa continua a essere colonnello è il mio Capo di Gabinetto è un generale ma insomma allora proporrete abbia tra i popoli peraltro che il
Comande generale è ripartito sempre colonnello A B chiusa la parentesi
Il generale che lui individua in quello che avremmo sostituito a Luigi ce l'ha indicato Fini
Noi l'abbiamo condiviso
Ma non mi pare che siamo andati non voi lasciando Fini egli vuoi che ci ha portato e mi sono dovuto rassegnare a una stoccata polemica la prima
Ho detto non siamo noi ad aver cambiato generale perché c'era indicato a luglio e noi l'abbiamo condiviso
Ma semmai è lui il nostro generale il mio generale
Che ha cambiato bandiera
L'ho dovuto dire
E l'aveva già tentata lecitamente di cambiare
è quante volte ho fatto da collante sul voto degli immigrati sul male assoluto sull'identità nazionale sobillare altre cose quante volte a giustificare quante volte
A dire che aveva ragione
Non avevamo capito bene che bisognava capire il significato recondito
E allora
Io oggi spero ma ve lo dico francamente forse sono l'ultimo il luce
Ad altro onda Una storia italiana
Lo dico agli amici di Forza Italia io spero che ci possa essere domani un nuovo abbraccia una nuova unificazione tra Berlusconi e affini applausi deboli non importa io agisco però spesso
Ma questo non mi si può ove un millimetro
Dalla convincimento di chi ha avuto ragione a proseguire quella battaglia che avevamo iniziato nella speranza che nata nel quarantasei
Di avere uno strumento politico capace di dare all'Italia la via per una alternativa globale alla sinistra radicale
Senza mezzi termini e chi invece
Con il proprio comportamento sta oggettivamente non importano le motivazioni aiutando la parte avversa ma vi rendete conto
Che
Fine non è di sinistra non pensa di andare a sinistra o no ma vi rendete conto questo ne sono certo sono sciocchezze il compagno fino
Che la sinistra impazzisce per fini
Ci sarà pure una ragione non c'è bisogno di scomodare Guareschi e gli utili idioti anche perché Fini
Idiota non è ma utile alla sinistra e in questo momento eh certamente
E allora io
Credo che noi dobbiamo ancora lavorare ma
Rispondo alla tua domanda solo adesso scusa ma
Se non lo faccio con loro con chi lo devo fare questo sforzo
Noi in tre va avanti per senso di responsabilità non vogliamo elezioni anticipate finché
Sarà possibile avere una maggioranza non di logoramento finché sarà possibile avere una maggioranza non solo numerica ma politica reale leale
Ma stiamo cercando magari
Non c'è ragione di ritenere che tutti quelli che dicono tra i finiani
Noi appoggeremo il Governo siano dei bugiardi ci sarà qualcuno sincero
Magari tutti magari solo alcuni altri facciano un passo avanti se vogliono che il Governo assolva all'impegno preso con gli elettori
Di portare
Un passo avanti la modernizzazione dell'Italia a rispondere alle esigenza
è stato chiesto e concludo non è una battuta polemica
Ieri Schifani ha detto Fini e imparziale in Aula io sono d'accordo con Schifani
Fini quando presiede assolve pienamente ai canoni
Della imparzialità tipica del Presidente della Camera che non è così imparziale non è mai stato mai mai
Fini è nella media diciamo
Offre elementi di
Imparzialità tradizionale che
è un po'condizionata ma è sempre così nella vita Livio l'unico dubbio che ho
E che lui giustifica
Il proprio essere il capo di partito fuori dall'aula dicendo fuori dall'Aula quando non presiedo
Non ho obblighi di nessun genere
Posso svolge l'azione politica
Ma
Potrà anche essere un nuovo modo di interpretare la Presidenza della Camera lo inaugura Fini in questo modo
Ma il mio dubbio è
Ma se è fuori dall'aula
Lui si è sempre sentito libero perché a Roma
Dopo aver imposto la candidatura della Polverini ha deciso di non partecipare a una sola riunione a sostegno del Popolo della Libertà ed alla Polverini non imposto grazie a Dio mi correggo dopo aver condiviso la scelta della Polverini
è l'unico dubbio l'unica domanda che farei a Gianfranco ma è un altro
L'unico modo per superare
Che questo episodio negativo della storia della destra italiana
Non abbia
Una reale incidenza è quella di tenere dritta la barra
Dove sono finiti quelli di democrazia nazionale anche se avevano ragione in alcune cose
Dove sono finite le scissioni della sinistra le scissioni dalla destra
Grande fiume
Che corre scorre
Verso un approdo che noi immaginiamo essere un'Italia migliore e più moderna più europea
In più improntata a quei valori per i quali abbiamo deciso
Di scendere in campo di fare politica quando nessun vantaggio potevano immaginare dal nostro dal nostro dalla nostra decisione
Quindici quattordici sedici diciassette anni come voi
C'è un grande fiume
Questo fiume o oggi
Scorre né letto che si chiama Popolo della Libertà
Non volerlo capire
Significa indebolire
Questa massa di acqua
Che deve travolgere il vecchio lo stipendio il corrotto e deve portarci nel mantenimento dei valori
Pare un po'di più quell'immane della nostra patria della nostra Italia senza la quale oggi saremo magari in giro con la data qui e cose importanti grazie
Grazie ministro prima
Prima delle conclusioni con consentitemi di ringraziare tutti quanti questi studenti i ragazzi che questa mattina ci hanno onorato della loro presenza consentitemi e tre una cosa tante
Il movimento giovanile di Forza Italia il movimento giovanile di Alleanza nazionale quindi Azione Giovani stanno facendo un percorso di crescita importante insieme un percorso UNI
So che ci vedrà uniti pur mantenendo delle nostre peculiarità delle nostre visita ma con grande rispetto uniti per migliorare un Paese a cui non siamo tanto legati
Quindi consentitemi di ricordare che oggi noi siamo Giovane Italia e tutti insieme insieme a voi vogliamo cambiare questo bel Paese grazie e alla prossima