Intervista a Cristiana Muscardini sulla nuova normativa sull'etichetta "Made in" dell'UE

L'onorevole Muscardini deputata europea iscritto al gruppo del PPE con lei vogliamo parlare di made in la normativa sull'etichettatura obbligatoria adottata finalmente dal Parlamento europeo rapporto
Porta proprio la sua firma è stata relatrice di questo provvedimento cosa cambia o meglio cosa cambierà perché ora bisognerà trovare un accordo con il consiglio
Rispetto a questa questione l'etichettatura dei prodotti che arrivano
Da fuori l'Unione europea ecco a molto fortunatamente lei ha specificato questo riguarda l'etichettatura dei prodotti che arrivano in Europa da Paesi che sono extra Unione europea
è un provvedimento che da cinque anni la Commissione aveva presentato
Nella relazione
E che io ho fatto perlomeno come sulle commercio internazionale ho aggiunto all'elenco dei prodotti designati dalla Commissione anche un'altra serie di prodotti
Perché questo è un provvedimento che va a sanare un deficit democratico che i cittadini consumatori europei hanno subito fino ad oggi mi spiego meglio
I cittadini cinesi o cittadini americani o o canadesi e di e moltissimi altri Paesi hanno da tempo regolamenti interni che obbligano la marchiatura DURC rigidi né per i prodotti che arrivano
Da fuori il loro territorio invece gli europei continuavano a vedere invaso il loro mercato da prodotti di cui non conosco la provenienza
Per ridare libertà e diritto alla libera scelta al consumatore europeo noi andiamo fortemente
Ho voluto questo Regolamento che appunto obbliga la denominazione d'origine i prodotti alcuni seri di prodotti
Che arrivano da fuori Europa questo va anche a sanare in un certo modo un nel problema collegato alle imprese manifatturiere europee
Che in troppi casi subivano una a
Scorretta competizione da parti di chi produceva in Cina e portava il pro toh e l'Europa e non essendo obbligatorio il marchio lo spacciava per un prodotto fatto dalle imprese manifatturiere europee
Per cui a regole di chiarezza e di libera scelta per i cittadini ma regole anche di una maggiore libertà
Democrazia nella concorrenza che c'è solo il mercato libero solo quando le leggi sono chiare de rispettate grande successo
Nel voti in Aula
Cinquecentoventicinque voti a favore solo quarantanove contrari nonostante in questi anni l'approvazione del Regolamento non sia stata possibile per la volontà di alcuni Governi e del nord Europa
Il voto così forte e chiaro del Parlamento che peraltro segue altri due pronunciamenti sull'argomento che il Parlamento aveva ha dato nel novembre dell'anno scorso
E nella scorsa legislatura da oggi il la forza a chi dovrà affrontare il trillo Ugo contra Parlamento Consiglio e Commissione che ma anche al Governo italiano in special modo
Allora viceministro Urso che responsabile per
Le politiche commerciali e di potere e sostenere
E la necessità
Di un'approvazione in tempi rapidi di questo Regolamento visto che l'istituzione
Che per antonomasia rappresentarla democrazia
E cioè il Parlamento europeo è stato in maniera così forte determinata a favore di questo provvedimento perché a suo avviso il paesi nordici ci siamo posti e continuerà ma probabilmente a farlo
Su su questa etichettatura d'origine
Ma Lelli motivazioni non possono che essere due
Ho una motivazione di non comprendere
E la a realtà del problema e di non da riconoscere e perciò il diritto alle informazione per il consumatore europeo
Oppure l'altra ipotesi che ci siano degli interessi economici
Legati alle lobby della grande distribuzione che favoriscono e il l'opposizione a un Regolamento che non comporta costi ma comporta solo maggiore
Chiarezza trasparenza e perciò di conseguenza della chiarezza e trasparenza la libertà di scelte ancora di conseguenza maggiore democrazia
A proposito però di di chiarezza trasparenza per il due due domande la prima riguarda i prodotti che vengono finiti all'interno del al territorio dell'Unione europea ma che sono composti da materiali
Che provengono da fuori in quel caso non ci sarà necessità di un'etichetta made in India China o altro
In sostanza i semilavorati che poi vengono lavorati
Dentro l'Unione europea non saranno etichettati non è un po'
Come dire un compromesso un po'ipocrita
Sicuramente è un compromesso ipocrita no perché
Come si dice
Il meglio e peggio del bene c'è il meglio impedisce che si faccia
Il bene noi non possiamo risolvere di blocco o in un momento tutti i problemi
Che ci sono all'interno di un comparto così vasto come ormai
Il commercio mondializzata tono noi possiamo cercare di intervenire laddove questo intervento è possibile ed applicabile
In effetti oggi per esempio abbiamo votato anche un emendamento che parla dei semilavorati per la vendita al consumatore finale
Ma immaginare che noi possiamo come dire
Dare un marchio a tutti i componenti per esempio di una automobile è compreso le viti è impossibile immaginarlo evidentemente anche perché nessuno poi arrivato a casa
Smonto un televisore per vedere se dentro ci sono delle viti che sono indiane piuttosto che americane piuttosto che italiane e la verità è che noi dobbiamo cercare di garantire ciò che è possibile garantire
E il prodotto finito o il semilavorato che va al consumatore finale
è un grandissimo passo avanti
Rispetto alla situazione
Caotica che c'è stata fino ad ora non sono neanche come dire
Cieca rispetto alla realtà che non è che il voto di oggi portata domani l'applicazione del Regolamento
Perché prima occorrerà che la Commissione predisponga anche un regolamento applicativo cioè come si può procedere per dire che queste etichette devono essere fatte o questi marchi devono essere realizzati
Nei Paesi di produzione e presente una cosa che non vi hanno chiesto
Che ci siano ovviamente le lettere latine e l'utilizzo di una lingua europea perché se poi lo scrivono in caratteri cirillici per dire oppure in cinese o in arabo non ce ne frega niente dell'etichetta perché non la capiamo
Secondo che dopo il Regolamento
Appassita come dire applicativo che farà la Commissione c'è questo famoso Torino potrà Commissione Consiglio e Parlamento per trovare il compromesso migliore possibile
Per cui devo dire anche stranamente che potrebbe anche essere che qualche cosa che noi abbiamo faticosamente inserito
In questo Regolamento perché lo e abbiamo ampliato rispetto alla proposta originale della Commissione possa portare a una dibattito Franco e magari difficile
Con il Consiglio noi non abbiamo intenzione come Parlamento di recedere dal nostro testo però abbiamo altrettanti intenzione di portare a casa netti
Di più brevi possibili un al Regolamento che almeno sani la maggior parte dei danni che oggi sono causati sia i nostri consumatori
Sia i manufatto ieri e produttori europei dall'assenza
Di una regola che invece esiste nei paesi che sono i nostri maggiori partner commerciali ieri competitori economici Solis possono del popolo secondo questione oggi il Parlamento europeo
A tolto dai settori di cui si si occuperà questa normativa
Gli occhiali sotto pressione dell'industriale la grande industria gli occhiali che ha già delocalizzato produce già in Cina mentre magari piccoli artigiani vengono svantaggiati quelli che producono gli occhiali un in Europa quindi ridirlo
Paradossalmente difende anche l'Interreg la normativa attuale il vostro voto difende anche gli interessi di chi delocalizza non solo di quelli che rimangono qui
No veramente idonee così nel testo originale e della Commissione nell'occhialeria non c'era
Lo chiede gli è stata aggiunta dopo ed era passata in Commissione e del commercio internazionale
Del Parlamento europeo ma il siccome noi ci muoviamo su in come dire richieste anche delle associazioni europee di categoria perché altrimenti non riusciamo ad a vere il voto in Aula
Questa l'associazione europea dell'occhialeria
Ha fatto presente i e molti deputati hanno condiviso questa impostazione che nell'attuale situazione sarebbe stato per loro negativo avere questa etichettatura
Io devo dire sinceramente che
Questo non mi preoccupa rispetto a tutte le altre
Come dire categorie che siamo riusciti ad introdurre
E chiaro che uno se potesse vorrebbe avere cento però se non potendo avere cento rifiuta il novantanove ammetterà ottenere zero e allora politicamente uno sprovveduto
Io devo portare a casa il massimo possibile l'interesse dei consumatori e delle imprese che vogliono lottare contro la delocalizzazione sotterranea
Mi spiego meglio la delocalizzazione non è quel vietata il problema è che va vietata o di delocalizzare
A coloro che utilizzano i soldi del proprio Paese o dell'Unione europea per portare fuori dall'Unione delle in prese creando disoccupazione nel proprio Paese
E di ingannando i consumatori sul luogo di produzione
Ma se delle aziende delocalizzano e delle necessità per esempio di esportazione internazionale e mantengono imitare gli ad esempio la loro principale attività o comunque di stabilimenti dei quali c'è occupazione questo è una come dire
Non è un problema o un reato quello che è reato è
E come dire non
Rispettare gli impegni che ci sono con i lavoratori in Italia per andare magari aprire lo stabilimento soltanto in Cina
Per quello che noi chiediamo
E questo farà parte affatto parte li farà parte di iniziative politiche sia al Parlamento che diciamo nei rapporti che i Governi dovranno avere tra di loro
Nel Consiglio di una nuovo modo di intendere il commercio internazionale e cioè un modo che nel dare sviluppo anche a Paesi terzi perché altrimenti poi ci chiedono i soldi
Perché ce la cooperazione per il quinto se ne vogliamo che per dire l'Africa
La decolli e non essere costretti ogni anno ad evolvere milioni di euro ad aiutare i bambini affamati dovremmo dare un modo di sviluppo quei Paesi per cui se ha delle qualità azione si mitica rendere quei Paesi oggi poveri in grado di produrre ed è diventare indipendenti va benissimo purché questa delocalizzazione non sia fatta a danno
Dei lavoratori europea e i in questo caso
Dei lavoratori italiani non sia fatto danno dei nostri consumatori grazie all'onorevole Muscardini