07 NOV 2010
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 1 ora 57 min
A cura di Enrica Izzo
Player
Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 7 novembre 2010 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin, Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 57 minuti.

La rubrica e' disponibile anche in versione
audio.

leggi tutto

riduci

  • Introduzione

    Massimo Bordin

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La settimana della politica italiana è stata chiusa dall'ufficio di direzione del Pdl, dal convegno di Perugia di Futuro e Libertà (di Gianfranco Fini) e dal congresso della Destra di Francesco Storace. L'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella e la sospensione dello sciopero della sete.
    17:00 Durata: 4 min
  • Pannella: "Sottolineo che noi da 55 anni, ogni anno, assistiamo alla morte di una delle sigla dominanti. Adesso anche 'Pdl' se n'è andata. Credo che a causa dell'alterità nostra, non voluta e non studiata, possiamo arrivare a dire: visto che il popolo non è stato corrotto da 60 anni di partitocrazia tanto quanto da 20 anni dell'infame fascismo, da partigiani abbiamo il dovere di continuare, per far vincere la resistenza con dei principi chiari, mai cambiati in questi decenni"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Ieri sera, quando abbiamo trasmesso la prima giornata dell'appuntamento di Perugia, mi è sembrata - per via degli applausi, dell'atmosfera e via dicendo - in effetti molto importante che la radio la trasmettesse. Perché come evento 'trasmetteva', e quindi poteva essere molto utile a chi rifiutava o a chi accoglieva questa novità in corso. Per il resto a un certo punto ho anche detto 'che palle!' e l'ho anche scritto a Benedetto Della Vedova perché volevo sapere quando parlava lui. Quella serie di dichiarazioni, che poi è diventata noiosa, è stata fatta con la preoccupazione apprezzabile che il massimo numero di intervenuti potesse intervenire anche parlando un po'. Dopodiché Della Vedova mi ha risposto che parlava stamattina ma io stamattina per ragioni d'ufficio non ho potuto ascoltarlo; un momento fa ho ricevuto un messaggino di Benedetto che mi ha fatto molto piacere, in cui dice di aver detto: 'Lasciatevi dire da radicale quale sono queste cose!'". "E' una novità che non si dica 'da ex radicale' ma 'da radicale'. Anche perché un giorno questa cosa delle doppie tessere dovremo chiarirla". "E' indubbio che questa è una forza politica che, anche per quello che sembra preannunciare Fini, può rappresentare davvero una terza forza interna alla realtà ex-Pdl. Intanto continuo a sottolineare che noi da 55 anni, ogni anno, assistiamo alla morte di una delle sigla dominanti. Adesso anche 'Pdl' se n'è andata. Credo che a causa dell'alterità nostra, non voluta e non studiata, possiamo arrivare a un momento in cui dire: visto che il popolo non è stato corrotto da 60 anni di partitocrazia tanto quanto da 20 anni dell'infame fascismo, da partigiani abbiamo il dovere di continuare, per far vincere la resistenza con dei principi chiari, mai cambiati in questi decenni". "A un certo punto Fini ha detto: vedremo se i nostri ministri si dimetteranno. E tutti i ministri (del Fli, ndr) hanno dichiarato di avere già messo a disposizione il loro mandato a Fini. Quindi lo scenario qual è? Berlusconi - leggo dalle agenzie - ha subito risposto: se Fini vuole fare questo gioco, ci dia la sfiducia, perché la cosa deve avere carattere 'parlamentare'. Devo dire: Silvio è dialetticamente bravo, ma continua a non conoscere nemmeno l'abc; Fini a questo punto può benissimo ritirare i ministri e votare per il Governo, paradossalmente, se quello continua a fare questo gioco. Adesso vedremo se questo sarà fatto, perché come ho sentito dall'intervista di Lucia Annunziata a Pier Luigi Bersani, Bersani sta un po' attento. Io spero sia un pochino più attento di quanto non lo sia stato nell'ultimo anno, pur essendo stato manifestamente il meglio che si sia manifestato nei nostri compagni del Pd. Mi auguro riesca a essere più attento rispetto alla figura che ha fatto quando convocò al Colosseo gli italiani, per poi fare come Michele Santoro che 'chiama' i suoi telespettatori a correre in difesa del Governatore della Lombardia. E nonostante la realtà giornalistica fosse che lui (Roberto Formigoni) era oggetto di campagne politiche, e realtà anche giudiziarie, () Santoro ha convocato tutti, anche il povero Vauro, e Bersani stesso sta lì e non fa motto della questione di legalità che si sta ponendo in Lombardia per merito dei Radicali. Perché questa cosa non riescono a viverla". "Noi siamo alternativa e alterità alla opposizione, al nì, ai governi e alle maggioranze di questa partitocrazia". "La cosa divertente è che proprio ieri l'ottimo Silvio Berlusconi ha detto testualmente, nel momento dice di volere 'la rivoluzione liberale': 'Il partito è tanto importante quanto il Governo'. Come visione liberale è indubbio che sia favolosa". L'evoluzione auspicata dal premier per il suo partito, con il premier che rischia di fare "un passaggio inconsapevole per un dittatore che diventa dittatore senza nemmeno accorgersene"
    17:04 Durata: 16 min 20 sec
  • Le ricadute del discorso di Fini sulla situazione politica italiana: "Io ritengo che in Italia, oggi, senza commissariamenti Onu o di non so che cosa, qualsiasi elezione è anti-democratica. Anche tra due anni. Però se abbiamo due anni per porre il problema, con ricorsi alla giurisdizione internazionale - la nuova scelta che come Partito in tutto il mondo intendiamo compiere - noi sappiamo che esiste un margine di ricorsi a giurisdizioni europee e internazionali"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Io saluto questo convegno di Perugia perché qualcosa di diverso potenzialmente e sicuramente si annuncia". La linea tattica nella testa di Fini: "Il Presidente Napolitano deve ridare l'incarico al premier, dopo che lui abbia aperto a noi (di Fli, ndr) che già ci siamo, ma anche all'Udc. Vabbè, qualcosa di nuovo c'è, perché all'interno del discorso di Fini ci sono degli interrogativi. Come fa a risolvere inserendo Volontè come sottosegretario o come ministro al posto di Giovanardi?". E' veramente una novità? "Dico: adesso vediamo questa volta, ma sto già indicando qualche problema che c'è". "Comunque tatticamente con questa scelta - 'ritiro i ministri ma non voto contro il governo' - lui ritiene che 'il governo debba prendere atto che è in crisi e non può limitarsi a fare un rimpasto, e quindi le carte andranno in mano al Presidente della Repubblica' e Napolitano potrebbe avere necessità di 30-40 giorni. Quindi si potrebbe andare a elezioni oltre la primavera". Non è un pasticcio tremendo?, chiede Bordin. "Certo, per carità, però è un pasticcio chiaro. In termini costituzionali se il Presidente della Repubblica, nel momento in cui deve dare un nuovo incarico, prende atto che è possibile un Governo con Berlusconi presidente, con una maggioranza con possibilità di essere solida, fa quello che la Costituzione gli impone. Ma allora qual è il limite di questo? Io ritengo che in Italia, oggi, senza commissariamenti Onu o di non so che cosa, qualsiasi elezione è anti-democratica. Anche tra due anni. Però se abbiamo due anni per porre il problema, con ricorsi alla giurisdizione internazionale - la nuova scelta che come Partito in tutto il mondo intendiamo compiere - noi sappiamo che esiste un margine di ricorsi a giurisdizioni europee e internazionali. Per esempio: molti dicono che bisogna cambiare la legge elettorale perché fa schifo. Basta cambiare un articolo della legge attuale - dicono - perché i nominati siano meno 'nominati', ma a questo punto sorge un problema di giurisdizione europea secondo la quale è stata sanzionata la Bulgaria perché ha fatto delle elezioni con una legge elettorale nata nemmeno un anno prima del voto; quindi se anche volessero fare questa riforma elettorale minimale, passerà un altro anno e ci sarà da battagliare con ricorsi alla giustizia europea e altrove". "La via per andare verso la democrazia è per osmosi che si crea. Se noi finissimo per riconoscere che esistono in Europa, e in Italia in particolare, 'cellule che sono consistenti realtà di nuova Shoah', e allora li si deve cercare di superare perché tra il '37 e '40 la Shoah si è formata con il silenzio di tutti, anche di quelli che ne erano assassinati; il problema nostro è quello di riuscire a dissolvere queste realtà, e lo si fa attraverso le soluzioni di giustizia e di carcere che da decenni indichiamo come quelle che possono efficacemente essere realizzate. Per fare questo sappiamo che serve una cosa: che il popolo, l'opinione pubblica, sia al corrente di queste osservazioni e di queste proposte. E il regime italiano vive grazie a una conventio ad excludendum nei confronti dei Radicali da parte dei media di massa". "Noi, entro 10 giorni, stiamo per riproporre in modo molto più grave una notizia tipo quella del 3 per cento di elettori italiani che 20 giorni prima delle Europee conosceva le liste e che legittimò, quasi costrinse, il Presidente della Repubblica a intervenire". "L'aspetto della nonviolenza, come mia aggiunta al Satyagraha nell'ultimo mese, non cambia gli obiettivi del Partito"
    17:21 Durata: 16 min
  • "Questi su Berlusconi hanno fatto e fanno un casino incredibile se scopa o quella roba lì per la quale non ce ne sarebbe nemmeno bisogno, perché basterebbe fare po' di fiducia a qualche magistrato onesto per beccare se da parte del Presidente del Consiglio c'è stato qualche abuso d'ufficio; mentre invece sulle vicende del Governatore della Lombardia, Santoro organizza la mobilitazione affinché Formigoni non sia processato"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Se oggi Pannella fosse in Parlamento, cosa farebbe? "Sicuramente cercherei di formare, grazie alla maggioranza e all'opposizione, un gruppo parlamentare radicale di 30-40 persone che comincino a riuscire a parlare al Paese per la condizione di gruppo istituzionale". "Ma perché? Dicendo appunto che occorre assolutamente una Commissione d'inchiesta sullo stato della democrazia in Italia, unita a una serie di ricorsi alla giurisdizione internazionale". Ovviamente ci sarebbe la necessità anche di una Commissione d'inchiesta sulla guerra in Iraq, per accertare le responsabilità di Silvio Berlusconi, ma Pannella spiega di non aver insistito finora troppo "per non dare la offa a una sinistra di regime, ottusa nelle viscere; basta ricordare la dichiarazione del compagno comunista Diliberto che, quando noi facemmo votare al Parlamento italiano la proposta di esilio per Saddam, intervenne dicendo: 'Non parteciperò al voto perché, pur essendo io contro Berlusconi, se dal parlamento iracheno mi chiedessero l'esilio di Berlusconi io voterei contro'". "Ora tutti dicono che il 'bunga bunga' e via dicendo sarebbe una vergogna. Ma perché una vergogna? Perché l'opposizione né sul fatto del conflitto di interessi né su altro hanno fatto nulla". "Non hanno commesso un errore, hanno continuato a fare quello che hanno sempre fatto". Il referendum sulle tre reti Berlusconi degli anni 90 e la visita di D'Alema a Mediaset nel 1995. "Questi su Berlusconi hanno fatto e fanno un casino incredibile se scopa o quella roba lì per la quale non ce ne sarebbe nemmeno bisogno, perché basterebbe fare po' di fiducia a qualche magistrato onesto per beccare se da parte del Presidente del Consiglio c'è stato qualche abuso d'ufficio o no, mentre invece sul Governatore della Lombardia Santoro organizza la mobilitazione affinché non sia processato. Proprio quel Governatore della Lombardia che sicuramente è un grande imbroglione, che fa rivoltare nella tomba il povero Don Giussani quando in nome della continuità con lui egli detiene il potere, e usa le telefonate per salvarsi dalla prescrizione di nuovo, come Oil for Food, ovvero cose vergognose nelle quali lui era socio di Tarek Aziz"
    17:37 Durata: 15 min 5 sec
  • La battaglia contro la pena di morte per Tarek Aziz: "La cosa bella è che ieri sono venute fuori due cose non dovute al Governo italiano: l'ex capo di stato Talabani si è pronunciato contro l'esecuzione non solo di Tarek Aziz ma anche degli altri imputati, e Moussa, segretario della Lega Araba, ha preso la stessa posizione. E' la prova, allora, che la nonviolenza suggerisce cose buone". "Grazie a Non c'è Pace senza Giustizia nelle prossime ore avremo altri pronunciamenti da parte delle autorità federali curde"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella sulla moratoria della pena di morte e la sospensione dello sciopero della sete all'indomani di una comunicazione del ministro degli Esteri, Franco Frattini: "La dichiarazione diceva che lui era immediatamente pronto ad andare con me in Iraq, aggiungendo 'non appena si rivela possibile'. Io al Congresso dissi: badate, in base a questa seconda clausola che ha aggiunto en passant, non smetto. Poi quando mi si è chiarito che questo voleva dire non fare nulla in pratica, a questo punto ho smesso di fare il digiuno della sete, perché per il nonviolento quella concessione (o quella menzogna) è sicuramente un primo risultato che dà prestigio alla richiesta e alla nostra posizione. Tra l'altro la cosa bella è che ieri sono venute fuori due cose non dovute al Governo italiano: l'ex capo di stato Talabani si è pronunciato contro l'esecuzione non solo di Tarek Aziz ma anche degli altri imputati, e Moussa, segretario della Lega Araba, ha preso la stessa posizione. E' la prova, allora, che la nonviolenza suggerisce cose buone". "Grazie a Non c'è Pace senza Giustizia nelle prossime ore avremo altri pronunciamenti da parte delle autorità federali curde". "Io spero di riuscire in questo, cioè che proprio i Curdi che sono quelli che dovrebbero odiare di più gli uomini dell'ex regime, prendano posizione. Ecco il lavorio costante, da formiche, della realtà radicale". Excursus dal Fli al futurismo, passando per l'architettura di epoca fascista e Gabriele D'Annunzio. Pannella depreca l'attacco a Capezzone. Cosa farà ora il ministro Frattini? "Niente. Continuerà a dire 'quando ci sarà il momento opportuno', poi magari dirà 'non porto Pannella con me perché sconsigliato dagli ambasciatori'. C'è stato un impeto buono che sicuramente non è stato solo di Franco Frattini ma di Gianni Letta e altri, ma poi la cifra della politica di regime è questa, sia quella dell'opposizione che quella della maggioranza. Siamo però già contenti che ci siano state quelle 48 ore delle nostre buone ragioni, durante le quali le istituzioni hanno sentito il bisogno o l'opportunità di dire 'hai ragione', 'siamo con te'. Però dico questo perché ritengo che ciò costituisca un mattone in più nel muro che edifichiamo contro alcune cose e adesso bisognerà mettere altri mattoni, continuare essendo fedeli al nostro criterio nonviolento, che è quello di essere intransigenti ma non settari"
    17:52 Durata: 13 min 38 sec
  • Pannella sul leader dei "rottama tori": "Io trovo francamente Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, una persona intelligente che dice cose anche intelligenti. Certo, ne individuo qualche debolezza: oggi per esempio l'ho sentito dire che 'Fini è un campione mondiale del trasformismo'; è come se si preoccupasse del fatto che Fini possa occupare il suo posto! Però torno a dire che è apprezzabilissimo"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Colgo l'occasione per dire che io trovo francamente Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, una persona intelligente che dice cose anche intelligenti. Certo, ne individuo qualche debolezza: oggi per esempio l'ho sentito dire che 'Fini è un campione mondiale del trasformismo'; è come se si preoccupasse del fatto che Fini possa occupare il suo posto! Però torno a dire che è apprezzabilissimo. Mi pare una persona abbastanza integra nei suoi riflessi, nei quali c'è sempre una parte di ragionevolezza che apprezzo". Ma Renzi non è uno dei maggiori critici di Pier Luigi Bersani, che secondo Pannella è invece uno dei migliori esponenti del Pd? "Perché, non si possono confrontare forse diverse intelligenze? Comunque il discrimine è fra il riflesso anti-liberale e anti-radicale, che connota l'assenza di intelligenza e la cosa poco pulita di Veltrusconi, di Franceschini e via dicendo", e il resto. "Tra l'altro oggi D'Alema ha subito detto: 'Avete visto che quello che ci vuole è l'unità nazionale?'. Ma questo in realtà lo dicevamo noi!, che lui e i suoi volessero l'unità nazionale". I radicali, Guido Viale, Meldolesi, e gli insulti di Bossi
    18:05 Durata: 15 min 38 sec
  • Pannella legge una lettera di Elisabetta Zamparutti a commento dei danni da maltempo in Veneto: "'Certo è che, visto che la Lega ha in mano il Veneto, regione da tempo in mano alla destra con Galan - scrive Zamparutti - e visti i legami che conosciamo tra Lega e Tremonti, c'è di che attaccarli per come governano dal punto di vista urbanistico e di gestione del dissesto geologico'". Poi commenta: "Queste interrogazioni fatte in tempo dai parlamentari radicali, nessun italiano possono saperne nulla. Questo è quello che accade da 30 anni"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito

    "Adesso il problema più difficile, anche per la vicenda di Fini, è Bossi. E siccome c'è il 15 per cento potenziale di bossiani nel nostro Paese, e magari l'80 per cento di anti-bossiani, soprattutto se a Bossi gli togli Tremonti questa cosa si capisce. Tanto è vero che Zaia, invece di stare a rispondere del fatto che il centro-destra ha dominato da 30 anni il Nord est e adesso siamo a situazioni da Bangladesh nel Veneto". Sulle alluvioni in Veneto: "Abbiamo ricevuto una lettera di una compagna di Padova di area libertaria e liberale che scrive a Elisabetta Zamparutti: 'Emergenza alluvione Veneto', e gli racconta quello che sta accadendo. Le risponde Elisabetta Zamparutti: 'Cara Maria Grazia, come sai su nostra iniziativa è stata approvata all'unanimità dalla Camera dei Deputati una mozione lo scorso gennaio che impegna il governo, che lo accetta, come primo punto a presentare un piano nazionale di contrasto al dissesto geologico, dotandolo delle necessarie risorse finanziarie. Inoltre la Finanziaria 2010 impegnava Tremonti a dare un miliardo al Ministero dell'Ambiente per prevenzione; cosa che non ha mai fatto. Si tratta quindi più che di fare un'altra mozione, si tratta di far rispettare gli impegni di governo già solennemente presi, cosa non semplice tenuto conto che Tremonti non ne vuole sentire parlare di risorse per il dissesto idrogeologico. Hanno respinto anche gli emendamenti che ero riuscita a fare per la Finanziaria del 2011, in modo tale da non delegare più a Tremonti l'assegnazione delle risorse ma di farlo direttamente. Quanto al Veneto, su cui ho fatto già alcune interrogazioni, posso chiedere un'informativa in Commissione Ambiente su come si sta gestendo l'emergenza. Certo è che, visto che la Lega ha in mano il Veneto, regione da tempo in mano alla destra con Galan, e visti i legami che conosciamo tra Lega e Tremonti, c'è di che attaccarli per come governano dal punto di vista urbanistico e di gestione del dissesto geologico'. Queste interrogazioni fatte in tempo dai parlamentari radicali, nessun italiano possono saperne nulla. Questo è quello che accade da 30 anni". La storica idea di Pannella di introdurre i "geologi di quartiere". Il dibattito interno all'opposizione e il possibile ruolo dei cosiddetti "rottamatori". "L'ascesi" e il ruolo intellettuale di Massimo Bordin secondo Pannella
    18:21 Durata: 21 min 12 sec
  • "Nella mozione finale del Congresso di Radicali Italiani c'è un inciso: 'A meno che non si creino dei gruppi Radicali nel Parlamento'. Certo, questo significa passare da 6 a 20 deputati alla Camera e da 3 a 10 senatori al Senato per fare i gruppi. Però c'è un'altra cosa: perché quelli che sono nel gruppo misto, e non sono organizzati, non si dichiarano Radicali con la 'r' maiuscola? Questo è assolutamente compatibile e tutelato dal nostro Statuto"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Cosa dovrebbe fare l'opposizione dopo il discorso di Fini? "A mio avviso nell'elettorato di destra e nell'elettorato di sinistra c'è la stessa potenzialità di comprendere che occorre cambiare regime perché non c'è democrazia, e intendo essere fedele a questa mia convinzione, suffragata ancora una volta alle elezioni europee quando nelle nostra radicalità abbiamo avuto più voti dal centro destra che dal centro sinistra". Ergo "non si confonda l'opposizione di regime che li delude sempre di più e l'opposizione al regime. Questo è l'elemento essenziale. Nella mozione finale del Congresso di Radicali Italiani c'è un inciso: 'A meno che non si creino dei gruppi Radicali nel Parlamento'. Certo, questo significa passare da 6 a 20 deputati alla Camera e da 3 a 10 senatori al Senato per fare i gruppi. Però c'è un'altra cosa: perché quelli che sono nel gruppo misto, e non sono organizzati, non si dichiarano Radicali con la 'r' maiuscola? Questo è assolutamente compatibile e tutelato dal nostro Statuto. Uno che prende la tessera radicale e si qualifica come tale, poi rispetto al Partito ha una posizione assolutamente legittima, sia che faccia parte del gruppo misto sia che faccia parte di altri gruppi. Se uno di Forza Italia dice 'io mi proclamo anche Radicale, visto che in quello statuto io ho l'obbligo della libertà più assoluta di comportamenti e di giudizio politico in quanto parlamentare', già questo potrebbe essere un inizio. Già questo può essere un inizio e io - senza fare nomi - spero che questo possa iniziare ad accadere. Perché se noi riuscissimo ad avere un gruppo radicale, credo che se siamo capaci con 6 parlamentari di occupare tutti e 6 i primi posti delle classifiche in termini di statistiche di efficacia parlamentare, e se per un altro verso sappiamo cosa vuole dire la vice-presidenza del Senato di Emma, ciò a un certo punto significa anche acquisire per il regime maggiori titoli per esigere che le tribune politiche degli altri vengano concesse, tanto per parlare di questioni concrete, o sull'immigrazione perché certe cose accadano veramente". "Quell'inciso nella mozione di Radicali italiani va preso in considerazione come ipotesi; è un'offerta che Radicali italiani fa ai parlamentari, non solo italiani"
    18:42 Durata: 6 min 24 sec
  • Conclusioni. La convocazione del Congresso del Partito Radicale Nonviolento, Transpartito e Transnazionale, e l'agenda della settimana.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito

    La missione di Marco Pannella a Bamako, in Mali, con Nessuno Tocchi Caino. Tempi e logistica: le ipotesi in vista del Congresso del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito. Gli appuntamenti della settimana. "Lunedì dovevo andare a Milano ma ci va Emma per la contro-conferenza sulle famiglie all'Università di Milano convocata da Sergio Rovasio e Certi Diritti. Io invece sarò partito per il Mali. Il 13 avrei dovuto essere a Città del Capo per la riunione dell'internazionale liberale, la quale onestamente di liberale ha pochissimo, ma non credo che potrò essere presente. Mercoledì prossimo con il direttore e Paolo Chiarelli c'è qualcosa da discutere di relativo ad acquisizioni importanti di collaborazioni politico-giornalistiche che riguardano la Basilicata, il Sud e altro. Giovedì c'è un'importante scadenza, l'invito al convegno 'Socialisti e comunisti negli anni di Craxi'. Queste sono cose da fare, come la Costituente ecologista che c'è nello stesso giorno, e lì assolutamente devo andare perché c'è anche Daniel Cohn-Bendit. Dobbiamo stare attenti a questi luoghi, perché molto spesso sono ripetizioni di tentativi fatti in passato ma che ora ci possono vedere concretamente impegnati a mandare avanti queste realtà. Poi dovremmo andare a Barcellona perché c'è la campagna elettorale di Convergenza Democratica in Catalogna e ci sono dei compagni lì. Per dire della complessità del partito. Poi mi fermo, perché lunedì 22 c'è già il convegno sullo stato della democrazia in Italia e sulla Convenzione dei diritti dell'Uomo nell'ordinamento italiano, e lì sono previste le mie conclusioni"
    18:49 Durata: 9 min 2 sec