Tra gli argomenti discussi: Cina, Crisi, Economia, Esteri, G20, Gran Bretagna, Irlanda, Politica, Rassegna Stampa, Unione Europea, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Buongiorno agli scrutatori di Radio Radicale venerdì dodici novembre questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura oggi torneremo ad occuparci del
G venti il inserti c'è in corso a sei Ulla i leader sono vicini a un patto sulla riduzione degli squilibri economici globali il titolo di
Un pezzo delle Val Tribune che però ingannata perché lo stesso giornale precisa subito un accordo difficilmente
Chiederà le due economie che hanno più un surplus commerciali cioè la Cina e la Germania di fare dei cambiamenti politici sostanziali nel
Breve periodi loro insomma un compromesso senza
Impegni chiari
E allora noi tenteremo di approfondire questioni a margine in qualche modo di questo G venti innanzitutto la Cina la Cina che si sta comprando il mondo questo il titolo dalla copertina dell'Economist leggeremo
L'editoriale secondo cui il mondo farebbe bene a rimanere aperto alla Cina e alle
Acquisizioni cinesi
Approfondiremo anche il rapporto tra Unione Europea e Cina con un commento di Timothy Garton Ash sul Guardian di ieri l'Europa vista da Pechino vi dice perché abbiamo bisogno di una politica estera europea
E poi di approfondiremo anche la relazione tra l'Unione europea e gli Stati Uniti c'è un grande malessere nel rapporto transatlantico questa la domanda che pone le mondine un'analisi di
Alla fascio
In chiusura voi affronteremo altri due temi la crisi che ritorna nella zona Euro e Mercati del debito sono alle corde secondo il Wall Street giornale un po'tutti i giornali oggi riportano
Le parole del Presidente della Commissione cos'è una Barroso che ha detto che l'Europa è pronta ad aiutare Iolanda ultimo tema il Regno Unito dove c'è stata una dura contestazione nei confronti dei tagli al del Governo di David Cameron contestazione degli studenti questo è solo l'inizio al titolo di apertura di ieri del Guardian mentre l'Independent
Sottolineava che la fine delle era del consenso del diciamo della luna di miele tra la popolazione britannica e la coalizione
Di Governo il Times invece parlava di pantomima
Cominciamo però
Dal G venti come abbiamo detto i leader sono vicini a un patto sulla riduzione degli squilibri a un accordo ma questo accordo come
Precisa l'Herald Tribune al di là del titolo un po'ingannevole difficilmente
Farà fare passi avanti sostanziali non chiederà le due economie che hanno più surplus commerciali la Cina la Germania di fare dei cambiamenti politici nel
Breve periodi do l'inattesa però
Di vedere cosa deciderà questo G venti noi vogliamo approfondire delle questioni
Che sono che non sono direttamente legate a questo vertice ma che insomma hanno una certa rilevanza a partire dalla Cina
Che con gli Stati Uniti e sulla banco degli imputati di questo vertice e che secondo l'economista sua copertina il suo primo editoriale essi compra il mondo
E il mondo farebbe bene a rimanere aperto alla Cina preciso subito l'Economist nel sommario del suo editoriale
Scrive il settimanale britannico in teoria la proprietà di un'impresa in un'economia capitalista eh questione irrilevante in pratica però spesso e controversa
Dall'ondata di acquisti giapponesi in America negli anni ottanta passando dall'acquisizione da parte di Vodafone del gruppo Mannesmann in Germania nel due mila fino episodi molto più recenti le acquisizioni hanno sempre provocato angoscia nazionali
Queste preoccupazioni sono destinate ad intensità intensificarsi nei prossimi anni perché le imprese di Stato cinesi
Stanno facendo shopping in giro per il mondo i compratori cinesi il più delle volte opache Società guidate dal Partito Comunista
A volte guidate più da ragioni politiche che dal profitto contano per un decimo degli accordi transfrontalieri
Quest'anno le acquisizioni vanno dalla rete del gas americana quella letti che in Brasile al costruttore automobilistico svedese Volvo
Certo
La
Crescente opposizione questo trend è per certi aspetti comprensibile scrive l'Economist
La mozione che i capitalisti debbano permettere comunisti di comprare le loro in prese secondo alcuni significa portare il liberalismo economico un estremo assurdo
Ma questo
Per il settimanale eh comunque ciò che dovrebbero fare permettere comunisti di comprare lei prese capitaliste perché
Perché la diffusione dei capitali cinesi potrebbe portare benefici a chi li riceve e al resto del mondo fino a non poco tempo fa le imprese controllate dallo Stato erano viste come creature destinate all'alta alla totale privatizzazione ma
Una combinazione di fattori cioè l'enorme quantità di risparmi nel mondo emergente la ricchezza petrolifera la perdita di fiducia nel modello del libero mercato hanno portato a una resurrezione del capitalismo di Stato
Circa un quinto delle azioni globali ora sono nelle mani di questo tipo di società legate diciamo il capitalismo di Stato
Ci sono per esempio i fondi sovrani più del doppio di dieci anni fa il mondo ricco ha tollerato la crescita di economie mercanti viste anche in passato pensate
Allo sviluppo pilotato in Corea del sud lo lo sviluppo pilotato dallo Stato alle imprese controllate sempre dallo Stato Singapore che acquistano un po'ovunque nel mondo
Pagina evidentemente diversa e già la seconda economia al mondo e tra poco supererà l'America le sue imprese sono dei giganti che finora hanno guardato al proprio ombelico ma che iniziano usare le loro enormi risorse anche all'estero
Le imprese cinesi hanno appena il sei per cento degli investimenti globali nelle imprese internazionali ma grazie alla sua crescita
La Cina potrà mettere a disposizione un'enorme quantità di risparmi oggi risparmi sono investiti nei titoli di Stato dei Paesi ricchi domani potrebbero essere usati per comprare
Impresa e proteggere la Cina dalle svalutazione o dai possibili default dei Paesi ricchi le imprese cinesi prosegue l'Economist stanno diventando globali
Per le solite ragioni comprare materie prime ottenere non autentico avere accesso i mercati esteri
Ma a differenza di quelle di altri Paesi sono sotto la guida di uno Stato che molti Paesi considerano un concorrente strategico non un alleato
Spesso lo Stato nomine manager dirige gli accordi finanzia questa impresa attraverso le sue banche alcuni cretino credono che la Cina S.p.A. possa essere
La il soggetto ancor più sinistro per esempio l'America pensa che le imprese tecnologiche cinesi pongano una minaccia la sicurezza nazionale
Le imprese private hanno giocato un ruolo importante
Nella globalizzazione sono all'origine dei suoi benefici allocano le risorse competono tra loro per ottenere clienti
Idea che un Governo opaco come quello cinese possa dominare capitalismo globale non è molto appetitosa le risorse rischiano di essere allocate
Da funzionari non dal mercato la politica non il profitto potrebbe guidare le decisioni di queste imprese queste preoccupazioni vengono sollevate con sempre più fervore l'Australia il Canada cui mercati un tempo erano aperti alle acquisizioni
Cinesi stanno cercando ostacoli per le imprese di Pechino sostenute dallo Stato in particolare verso nel settore delle risorse naturali ed è facile immaginare che altri Paesi
Seguiranno il loro esempio ma questo per l'Economist sarebbe un errore la Cina e lungi dal porre questo tipo di minaccia
A maggior parte delle sue imprese sta solo cominciando ora ad ambientarsi con l'estero
Anche nelle risorse naturali il settore dove la Cina e più attiva Pechino non controlla abbastanza forniture per manipolare il mercato inoltre il sistema cinese non è così monolitico come spesso pensano gli stranieri
Le imprese di Stato competono in patria e il processo decisionale più consensuale che dittatoriale quando vanno all'estero le matite le motivazioni possono essere diverse
Alcuni settori come la difesa o le infrastrutture strategiche sono troppo sensibili per permettere cinesi di entrare
Ma in queste settori le imprese cinesi sono relativamente poche e cosa fare
Chiede l'economista se le imprese di Stato cinese dovessero condurrebbe loro acquisizioni
Più per politica che per profitto fino a quando
Altra impresa
Non cinesi potranno soddisfare i bisogni dei consumatori per poco importa
Alle imprese cinesi può essere consentito di entrare nel settore dell'energia a condizione che ci sia un mercato competitivo in cui clienti possono rivolgersi ad altri fornitori
E se le imprese cinesi fanno acquisizioni all'estero con sussidi dello Stato pazienza
Il pericolo che il capitale cinese possa danneggiare imprese rivale occidentali può essere affrontato più rafforzando le norme sulla concorrenza che alzando una barriera agli investimenti insomma vediamo le conclusioni
E imprese cinesi possano portare nuova energia nuovo capitale alle imprese in difficoltà in giro per il mondo
L'influenza non sì eserciterà a senso unico per avere successo all'estero le imprese cinesi dovranno adattarsi
E questo significa che
Dovranno assumere manager locali dovranno investire in ricerca locale dovranno placcare preoccupazioni locali un'avanzata della Cina porterebbe benefici non unicamente commerciali mentre la Cina investe nell'economia globale
I suoi interessi diventano sempre più allineati a quelli del resto del mondo
E la cooperazione internazionale potrebbe beneficiarne
Rigettare le avances della Cina significherebbe fare un disservizio alle future generazioni e sarebbe una dichiarazione profondamente pessimistica sulla fiducia che ha disse il capitalismo così tra l'altro
L'Economist nel suo principale editoriale di questa
Settimana e allora a proposito di vicina c'è un rapporto difficile con
L'unione europea o meglio come dire la Cina
è tentata da una politica già attuata dalla Russia con l'Europa ed è quella del dividi et impera
Questa settimana c'è stato una visita di Hu Jintao a in in Francia in Portogallo
David Cameron il premier britannico è andato in Cina tutti gli europei competono tra loro per ottenere i favori di Pechino Garton Ash Timothy Garton Ash sul Guardian di ieri
L'Europa vista da Pechino vi dice perché abbiamo un bisogno di una politica estera europea unica le rivalità nazionali dell'Unione europea
Sono un invito rivolto a qualsiasi potenza mondiale maggiore ad applicare la politica del dividi et impera
Scrive Garton Ash se volete capire perché l'Europa ha bisogno di una politica estera cercati di immaginare eccome appare l'Europa
Dalla città proibita ho il sospetto che i leader cinesi
Vedano gli europei come mendicanti davanti al loro trono imperiale che implorano un aiuto per risollevare le loro e con gli indici colta il britannico David Cameron in francese Nicolas Sarkozy il portoghese Josè Socrates ciascuno per conto suo
E i diritti umani e valori europei e il vincitore di un premio Nobel per la pace che ingiustamente in carcere
Giusta ne hanno parlato SAR così Cambronne Socrates ma solo il privato poi in realtà non c'è nessuna dichiarazione pubblica e probabilmente gli storici scopriranno che non ce n'è menzione nei verbali degli incontri privati
La condotta dei leader europei per Garton Ash c'è un invito chiarissimo qualsiasi potenza maggiore al mondo ad applicare
Il divide et impera la Russia di Putin non ha bisogno di inviti già lo fa
L'America di Obama tenta di resistere alla tentazione cercando davvero il numero unico europeo da poter chiamare la Cina è ambigua per lei una perdita di tempo avere a che fare con tanti piccoli paesi
E comunque l'economia cinese tra enormi benefici dall'esistenza del mercato unico europeo ma è difficile resistere all'invito
Europeo a dividere gli stessi europei per fare un esempio piccolo ma altamente simbolico la Cina attualmente sta cercando di convincere tutti a boicottare la cerimonia del Premio Nobel per la pace
Di Liu Xiaobo a Oslo il dieci dicembre quando si tratta di Tibet tocchi già anche la Cina insiste sull'importanza del totale rispetto per la sua sovranità
E pura ora sta dicendo agli europei che non devono partecipare una cerimonia europea in Europa così se la sovranità della Cina deve essere assoluta la sovranità degli altri negoziabile
La risposta dovrebbe essere facile ventisette Stati membri dovrebbero semplicemente annunciare che tutti i loro ambasciatori nove in Norvegia parteciperanno alla cerimonia punto e basta
Ma nell'ambito delle visite imperiale diffusi in tavola Parigi la scorsa settimana del Ministro degli esteri francese ha detto che c'è una consultazione in corso
L'Europa insomma si divide di nuovo e a Pechino si brinda Garton Ash può ricorda che l'Unione Europea per istituito un servizio diplomatico comune sotto la direzione di Katrina storiche dovrebbe risolvere questi problemi
Come sempre nell'Unione europea tutto va troppo lentamente ed è più complicato di quanto si vorrebbe al vertice del G venti a Seul non ci sarà una voce unica europea
Il vertice Stati Uniti Europa della prossima settimana Lisbona sembra una mera appendice del vertice NATO che lo precede
Eppure l'Europa si muove e l'Europa deve muoversi se non vuole ritirarsi ciò che abbiamo da guadagnare nel concertare le nostre risorse di potere
Riuscirà a malapena a compensare la nostra relativa perdita di potere a favore dei vecchi e nuovi giganti emergenti così
Timothy Garton Ash invece su Europa e Stati Uniti nel mondo oggi pubblica un'analisi di Anna fa shopping in grande malessere nel rapporto transatlantico
Questo l'interrogativo nel titolo ma siamo ancora da una parte e dall'altra di l'Atlantico loro è quella degli interrogativi vecchia Coppola copia Europa e America dubitano del loro futuro comune
La relazione transatlantica conta ancora la partnership privilegi privilegiata militare economica e politica tra europea americani ancora una priorità Ugwo Huffington
L'Europa signora di una certa età teme di essere tradita e se gli Stati Uniti stessero andando con altri con partner più giovani e più esotici con
Unioni che marginalmente zero e ebbero nel ventunesimo secolo l'alleanza euro americana che ha dominato il ventesimo secolo
Un inizio di risposta lo avremo a Lisbona la capitale portoghesi in occasione del vertice Europa Stati Uniti Barack Obama incontra la per la prima volta il triumvirato che rappresenta l'Unione europea all'estero Barron poi Barroso Astorre
Tra gli europei quarantaquattresimo presidente americano gli inizi sono stati difficili per non dire
Deludenti Obama aveva promesso di lavorare con l'Europa ma il democratico
A iniziato mancando alcuni appuntamenti con l'Unione europea ha lasciato intendere che non aveva tempo per le bizzarrie istituzionali di Bruxelles e ancor meno per la passione per i vertici di in cui
Non si decide granché gli europei che invece dovranno identici si sono sentiti snobbati Obama di padre keniota è cresciuto in parte in Asia non aveva affinità con l'Europa era questo che si sussurrava sul vecchio continente
Nel corso del primo anno la Casa Bianca Obama era riuscito a incontrare due volte i dirigenti cinesi ma mai l'unione europea psicodramma a Bruxelles l'America si allontanava dei suoi alleati tradizionali e guardava solo Allasia
Era la fine di una vecchia Leanza fondata su storia cultura e valori comuni
Per le Montero la realtà non è così caricaturale su molti dossier internazionali più importanti l'Amministrazione Obama gli europei hanno lavorato in stretto con tanto
Resta il fatto che da quando ciò Obama qualcosa è cambiato nella relazione transatlantica dice Piero di mondo ascia Toret la Francia
A Washington che affiancherà Ashton al servizio diplomatica e perché perché sono comparsi sulla scena internazionale i nuovi attori globali le potenze emergenti che sono partner naturali
Dell'America in sostanza l'Europa deve adattarsi al mondo del G venti un mondo in cui i grandi che contano non sono più solo gli Stati Uniti gli europei russi ma anche cinesi indiani gli indonesiani brasiliani turchi
Eccetera insomma tutti quelli che intendono tradurre la loro forza economica emergente
In peso politico Obama ha confermato tutto ciò con la sua visita a Nuova Delhi in cui ha definito la partnership con l'India quella che modelle Ral ventunesimo secolo
A aveva detto la stessa cosa Pechino potrebbe dire la stessa cosa
A brasiliani europea devono inquietare assi no rispondono alcuni responsabili
A me di cani perché l'America considera più che mai l'Europa come un partner essenziale vogliono che l'Europa sia forte che sia un soggetto un'intimità unica
Per le mondo bisogna prendere gli Stati Uniti in parola che cosa possono dire di più il problema qual è il problema è tutto interno all'Europa sono affari suoi sei sui Bilanci militari continuano a scendere
Riducendo l'Europa un anno strategico tocca l'Europa a trovare i mezzi la volontà per arrivare a una diplomazia
Più unità e autonoma tocca l'Europa e non agli americani decidere se intende essere tra le potenze emersa del ventunesimo secolo oppure rimanere allo Stato di eterna potenza politica emergente così
Così le monde e allora sull'Europa chiudiamo con una segnalazione vuol sui giornali duro di ieri ha prima con questo titolo e Merk atti del debito sono alle corde nella zona euro in particolare in un Paese in realtà in due in Olanda Portogallo
Torna la crisi del debito sovrano la l'Irlanda il Portogallo rischiano
Tra virgolette la bancarotta potrebbero dover ricorrere secondo diversi analisti a dei lauta salvataggi da parte
Dell'Unione europea del fondo monetario internazionale contezza di oggi o meglio di ieri che
Cosa mano al Barroso
Ha detto che l'Unione europea è pronta a fare la sua parte in passato però queste dichiarazioni hanno allarmato i mercati vedremo come andrà questa
Questa volta non abbiamo tempo di occuparci del Regno Unito di primo incidenti contro i tagli di Devid Cameron per il Guardian però questo è solo l'inizio dell'indipendente la fine dell'era del consenso per la coalizione
Tra conservatori e liberali invece il Times scrive che si tratta solo di una pantomima ci fermiamo David Carretta una buona giornata all'ascolto di Radio Radicale
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