"I Beni Culturali: lo scambio diseguale"

Era in io
Io oppure compiti innanzitutto quello di porgere il saluto e ringraziamento ai relatori e a tutti i convegnisti e un ringraziamento particolare evidentemente per
Il presidente della Fondazione levi per la gentile ospitalità il secondo compito indire le ragioni che hanno mosso il gruppo consiliare in Regione
Del partito comunista il comitato regionale ad organizzare il convegno
è un compito che posso fare molto succintamente anche perché nella cartella voi troverete una nota di presentazione che invece molto più ampia
O perché abbiamo organizzato questo convegno la prima ragione diciamo quella così chiaro determinato l'impulso che quasi al termine della quarta legislatura del consiglio regionale
Noi possiamo constatare che bastano le dita di una mano
Per contare le volte in cui consiglia dibattuto problematiche relative ai beni culturali eppure mai come in questi anni
Queste problematiche hanno suscitato in campo nazionale discussioni polemiche e iniziative molteplici provvedimenti legislativi anche D'Annunzio di futuri provvedimenti
A giustificare così pesante disattenzione della regione non basta dire che
Le Regioni hanno nella materia specifica dei beni culturali intesa senso un po'tradizionale delle competenze ristrette
Ok tuttora mancano quelle leggi quadro che erano state previste dal DPR seicento sedici che ha oramai una dozzina di anni
In realtà e a ben vedere sono parecchie
Le politiche via ampia competenza regionale quindi le politiche urbanistiche territoriali ambientali infrastrutturali turistiche
Agricole stesse che direttamente o indirettamente ma sempre in modo cospicuo influiscono sulla protezione o sul degrado dei beni culturali
Che la salvaguardia attiva del patrimonio storico artistico culturale debba contestualmente alla salvaguardia ambientale ispirare un insieme di politiche settoriali lo ritroviamo certamente scritto in modo talora in Grecia nel piano territoriale di coordinamento nel programma regionale di sviluppo
Ma la realtà si discosta parecchio dalle dichiarazioni di principio e non si tratta soltanto della distanza che normalmente passa
Dal punto in cui si parte al punto in cui si vuole arrivare di frequente la distanza è proprio determinata da interventi regionali in campo chessò infrastrutturale ambientale agricolo
Che prescindono dal considerare le qualità i valori storici del territorio in cui agiscono o addirittura si contrappongono a questi valori perciò il primo compito che noi intendiamo assolvere come Gruppo Consiliare a partire dal convegno e una rivisitazione della legislazione delle politiche regionali per coglierne tutti gli elementi di incoerenza rispetto ad una strategia di Patri di protezione del patrimonio culturale e proporne politiche e dati invece coerenti a questo obiettivo
è un compito evidentemente molto rilevante è particolarmente complesso e lo possiamo proporre solo trovando
I modi concreti
Per superare quella sorta di paradosso che consiste nel fatto che il Veneto dispone di un cospicuo capitale di risorse intellettuali e scientifiche
Di affinati strumenti culturali e tecnologici in grado come mai avete è accaduto prima di fornire conoscenze rivalsa le proposte di prospettare soluzioni di mettere in campo politiche di salvaguardia attiva ma nonostante ciò la politica procede in una quotidianità pigra e spesso anche ipocrita
Il problema vero e allora riuscire a fare corrisponderà così vaste risorse di competenze scientifiche nuove modalità e nuovi contenuti della politiche dell'agire politico
Del resto quanto sia indispensabile produttivo l'intreccio tra la diretta scese in campo di energie competenze scientifiche rinnovamento delle modalità e dei contenuti della politica
Mi pare che sia stato di recente in modo assai fertile comprovato da i convegni che la Fondazione Gramsci vendita dedicata al problema di Venezia
Abbiamo quindi chiaro che non basta prospettare una politica baldanzosamente interventista doviziosa di buoni propositi ma poco armata di competenze scientifiche
Perché ricordo quello che diceva di recente Arkan è spesso coi la gemmazione di iniziative ed interventi questa rigogliosa proliferazione in realtà può produrre il contrario se può produrre ulteriori e maligne metastasi
Il nostro proprio il nostro proposito e tracciare per me stessi mietere orario di lavoro il nostro desiderio percorrerlo insieme a quanti disponibili possono per le loro competenze meglio individuare gli interrogativi di fondo i nodi critici da sondare
E proporre le soluzioni non solo auspicabile ma possibili il convegno mette già in luce nella sua articolazione alcuni stazionamento di problematici
Sì quali ci soffermiamo oggi ma ci soffermeremo anche nel futuro con iniziative particolare dedicate a specifici punti
Io provo a riassumere molto brevemente alcune di queste diciamo di questi filoni discussione di oggi di uno ci ha detto ed è la considerazione l'insieme della politica regionale nei confronti del patrimonio storico culturale
Un secondo e come la politica l'agire politico possano senza appunto sovrapporre con troppa facilità schemi interventisti
Che considerano il bene culturale soprattutto per la sua possibile redditività economica aspetto peraltro rilevante
Confrontarsi cioè come l'agire politico possa confrontarsi sul serio con i punti di vista degli operatori culturali degli studiosi di arte di architettura
Per elaborare validi e corretti modelli di governo e di gestione del territorio e dei beni culturali che di questo territorio connotano la storia e la qualità e i valori un terzo reclama l'agire politico della Regione per l'agire politico della Regione l'effettiva conoscenza delle condizioni reali in cui sono strutture sistemi e singoli beni culturali nel Veneto
Nel Polo c'è anche un'esigenza immediata è noto che la Giunta regionale sta predisponendo la revisione delle tre leggi culturali nell'ottantaquattro le concordiamo sull'esigenza anzi sarebbero molte di più le leggi da revisionare o addirittura da innovare
Ma questa revisione non può prescindere come purtroppo è accaduto e sta accadendo ancora oggi da una puntuale ricognizione degli stati di sofferenza dei bisogni dei problemi o all'inverso delle molte potenzialità inespresse
In cui si trovano musei biblioteche archivi servizi istituzioni culturali ville e quanto altro rientra nella competenza legislativa regionale
E i problemi a nostro avviso sono tutt'altro che esauriti dalla riformulazione normativa più di più che di questo cioè maggiormente bisogno di programmate ipotesi
Sostenute finanziariamente di consolidamento e sviluppo delle strutture e soprattutto di modelli culturali organizzativi per la gestione efficace e produttiva degli interventi regionali
Un quarto riguarda questa grande e anche molto delicata questione della formazione e della specializzazione degli operatori
E noi sembrerebbe importante che la Regione
Prendendo lo spunto ma ad esempio dalla prossima istituzione a Venezia di una facoltà di conservazione dei beni culturali o di quanto verrà previsto dalla prossima legge statale che vuole che intende stanziare nove mila miliardi per nove anni per la tutela e valorizzazione dei beni culturali
Assume l'iniziativa in stretto coordinamento con l'università con il sistema delle autonomie locali e con le istituzioni culturali con le sovrintendenze degli organi
Centrali e periferici dello Stato di promuovere una ricerca effettiva su quelle specializzazioni figure professionali mansioni
Di cui a diversi livelli in diversi comparti c'è oggi un effettivo bisogno calco
Questo aspetto dell'effettivo bisogno quindi non considerate in astratto ma riscontrabili in concrete opportunità occupazionale
Un quinto riguarda i bisogni di censimento e catalogazione la valutazione dei numerosi progetti che sono in corso le problematiche relative all'uso delle nuove tecnologie
All'interno di questo inseriamo una un problema la repressione particolare e sul centro regionale di documentazione
Partorito circa tre anni e mezzo fa da una legge tanto pretenziosa quanto arruffata
E ancora poco operante come credo testimoni l'iscrizione a residuo passivo nel bilancio preventivo della regione dell'ottantanove di quasi tutti gli stanziamenti che questo centro ha ricevuto dall'ottantasei ad oggi
Il sesto è affidato soprattutto alle relazioni e la tavola rotonda di domani riguarda i rapporti in materia tra Stato Regioni e autonomie locali recente legislazione statale
O provvedimenti dall'articolo quindici della finanziaria dell'ottantasei
La legge
Numero mi pare sia quattrocentoquarantanove e quella preannunciata
Assegna alle Regioni degli spazi troppo limitati e noi crediamo in questo sia un errore ma ne parleremo domani
Io ho cercato di sa domare alcune scansioni tematiche
Ma è evidente che una così schematica partitura non condiziona le relazioni nelle con molte comunicazione degli interventi per l'ovvia considerazione che nella realtà i problemi sono tra di loro fortemente intreccia
Io concludo con questa osservazione cioè che per che per quanto aggrediti sottoposte a violenza
I nostri beni culturali proprio perché continuano a rappresentare la qualità più alta presente nel in un container contesto territoriale in cui sono possono fornire alla al nostro agire politico all'insieme del nostro agire politico molte delle indicazioni non solo più utili ma anche più moderne più avanzate
Per il ripensamento dei tradizionali modelli di sviluppo economico e soprattutto di gestione del territorio
Noi dovremmo procedere credo a ritmi impose il rapido adesso avremo le relazioni e io vorrei presentare nell'ordine i relatori che sono innanzitutto il professor Romanelli direttore dei musei civici
Il Venezia che svolgerà la relazione per una politica dei beni culturali l'orizzonte veneto
Il presidente dell'Istituto nazionale di urbanistica Edoardo Salzano
Qui titolo di relazione non ho presente ma in sostanza
Non sì che non fa niente dovrei porre leggerlo con correttezza ma mi manca il foglio del professor Leone che ci parlerà di costi e redditività punto dei beni culturali
è previsto anche probabilmente tra una relazione un'altra l'intervento della soprintendente ai Beni storici artistici
Del Veneto la dottoressa Giovanna Nepi Venezia della dottoressa Giovanna Nepi Scirè
Noi pensiamo quindi di condurre i lavori della mattinata fino alle ore una proprio per dare un ritmo serrato organizzato un buffet freddo all'interno stesso deve della di questo edificio quindi in modo da non avere intervalli troppo lunghi né obbligare i convegnisti a disperdersi andare alla ricerca di dove
Così
Rifocillarsi da un ottimo suggeriti forte dove rifocillarsi quindi penso che approfittando appunto di questo buffet prendono e possiamo
Riprendere attorno alle quattordici e trenta o massimo quindici ma quindici con assoluta assoluta puntualità
Io rinnovo ancora il ringraziamento al presidente dell'istituto della Fondazione levi quindi quando vorrà prendere la parola noi saremo ben lieti di dargliela e vorrei passare allora quelle che sono le relazioni di questo convegno e la prima ho già detto e del direttore dei musei civici professor Romanelli
Sì a ci troviamo a quindici anni dalla Costituzione del ministero per i beni culturali e ambientali
Tuttavia nella assenza delle annunciate Alciati provvedimenti che
Dovevano che dovrebbero riorganizzare tutta la materia dei beni culturali da un lato e definire
Di ambiti e i compiti
Distribuire quindi gli ambiti dei conti di competenza fra lo Stato e le regioni e gli organi che hanno competenza nel settore dei beni culturali
Dico questo perché evidentemente lo sfondo sul quale
Con i quali dobbiamo fare i conti
Lo scenario di fronte al quale dobbiamo evidentemente proporre delle prospettive delle prospettive così configurandosi commisura no in particolare aderenza alla realtà regionale veneta
Nel frattempo però dobbiamo anche dire che in questi quindici anni una parte almeno delle ragioni di principio molto spesso
E talaltra invece di metodo che si erano dibattute dalla fine della guerra in poi in ordine alla problematica di beni culturali a partire dalla definizione del problema e poi alla estensione della sua portata e infine alla definizione giuridica poi dei concetti
Mi pare che sono oramai superate
Non perché non costituiscono ancora un problema che potrebbe essere ripreso ma perché di fatto si è assestato in questo quindicennio forse anche più di questo quindicennio finale sia c'è stata una condizione
E una realtà di gestione e di conduzione del problema che in parte almeno consente di andar oltre rispetto alle ragioni di principio e alle Regioni anche di polemica che inizialmente e ci furono
Questo non vuol dire che tutto è stato risolto ma che evidentemente le condizioni di lavoro al giorno d'oggi sono diverse
Da quelle che si ponevano nel settantaquattro oppure anche successivamente o anche prima allorché inizialmente all'esclusione delle regioni comincio porsi il problema del rapporto fra Stato e regioni nel settore del bene culturale
Non è che quindi se questo è ciò da cui dobbiamo partire e di cui dobbiamo tener conto il dibattito e anche la questione che oggi poniamo va oltre i limiti di tale impostazione
Cioè investe una portata strategica più ampia
E a apportato la problematica del bene culturale sia sotto il profilo economico e che politico
Che più in generale di identificazione della realtà complessiva ambientale economica e così via in cui noi ci muoviamo molto più l'attenzione quanto non fosse fino alla dieci o quindici o vent'anni Orso
Dobbiamo quindi partire da un nodo io ho risolto o parzialmente risolto che è quello del rapporto fra Stato e regioni nell'ambito del bene culturale
E dobbiamo quindi sapere e dobbiamo quindi tener conto che in ogni caso al giorno d'oggi quanto meno e in assenza ancora Lotito e più precisa esistono tuttora
Tuttora dei luoghi di compensazione da un lato e dall'altro delle condizioni di conflittualità utili difficili notificazione delle competenze specifiche delle vari
Dei vari attori che agiscono nel settore della tutela ed è legge e della gestione del bene culturale complessivamente del bene culturale
Naturalmente come corollario tra l'altro c'è tutto il successivo problema che viene dopo dal punto di vista dimensionale rispetto a quello regionale cioè sulle ulteriori competenze di altri enti dunque ultimi gli enti locali sempre in ordine al problema tra gestione dei propri beni
Partiamo quindi da qui da un lato da un lato
La
I termini di principio che Dio non toccherò tuttavia e di impostazione generale in un corretto rapporto di integrazione di funzioni e di competenze tra Stato e Regione nel settore del bene culturale
Dall'altro dall'altro la reale politica del bene culturale che è stata agita in questa regione
E infine
Le politiche dico le prospettive possibili
Di questa politica
Alla luce del quadro che abbiamo tracciato e delle esigenze che evidentemente emergono per una qualificazione di tale politica in una realtà specifica cioè non astratta della Regione ma di questa specifica Regione
Tra l'altro noi siamo in presenza di una serie di appuntamenti ma anche di proposte
Che vanno dalla recenti recentissime e recenti
E che vanno o che toccano per esempio la proposta
E lavorato la bozza di proposta di legge lavorata dal dalla commissione cultura scuola ricerca del Partito Comunista dei gruppi parlamentari comuni sullo stato della Camera per sull'istituzione d'amministrazione autonoma per i beni culturali e ambientali riforma del ministero revisione della normativa di tutela che è datata quattordici maggio mille novecentottantanove
Dall'altro gira la bozza anche della cosiddetta legge di nove mila miliardi che anch'essa introduce elementi dei quali con i quali evidentemente non si può non fare i conti nella prospettiva dei prossimi anni digestione della politica del patrimonio culturale italiano
Quale
Lasciando subito lo ripeto da parte la questione in termini di principio perché mi pare che tutto sommato altri ne parleranno e può essere e comunque pane parlerà per esempio non so se oggi pomeriggio o domani il direttore generale Sisinni
E dire del del detterà problematiche in termini di principio diciamo così Yeti politica poi dire portata politica nel rapporto tra Stato e Regione qui lasciamo questo aspetto e veniamo alla situazione
Più vicino a noi cioè alla politica culturale esercitata messe in essere dalla Regione del Veneto e delle prospettive necessità che da invece noi individuiamo nel in quest'ambito
Io direi che questa Regione per molti aspetti e per quanto concerne questa politica è una regione in mezzo al guado è una regione che vanta uno dei e parlo della Regione in termini in questo caso non ti istituto romantico di struttura politica Marty realtà ambientale con la quale tutti quanti ci confrontiamo
Dunque è una regione che vanta uno di patrimoni più compatti lo sappiamo più continui
Più in tessuti che interagenti
Tra l'altro una regione in cui esiste ancora una grossa dose di contestualizzazione del patrimonio dei pegni come culturali
Direi
Con un patrimonio che si sviluppa e che presente e che esperibile su una estensione cronologica amplissima
E che presentata fra l'altro espressioni ed emergente del di massimo livello di altissima densi densità pensiamo tutti quanti noi conosciamo di costruzione recitare la situazione della maglia diffusa che le emergenze monumentali dei grandi delle grandi strutture di stoccaggio della memoria e gestione della memoria
Dei grandi istituti di conservazione e degli altrettanto grandi istituti di ricerca e così via
Dall'altro lato abbiamo una e niente regionale una Regione che molto dibattuta o che è stata abbastanza dibattuta o in cui si dibatte senza particolari esiti
La stessa natura di competenza e volontà di presenza qualificante nel settore dei beni culturali
Una legislazione frammentate prima la ricordava
Nella sua limitatissima portata frammentaria o addirittura e contraddittoria
Riduttiva
Sicuramente una legislazione non propositiva non propositiva
Ma tendenzialmente anche se non sempre va detto è stata gestita in questi termini tendenzialmente assistenziale Endo
Ti e non di progetto di progetto
Tutto questo sicuramente a spazio e attiene anche perché manca il quadro legislativo a cui prima facevamo riferimento
Anche perché non si è però in questa sede cioè nella realtà regionale veneta elaborato una una modalità secondo le quali non si è fatto un non si è in qualche modo dibattuto non si è discusso non si è e pensato accumuli uscire da una condizione di impasse e prospettare una presenza nel problema del bene culturale
Che si qualificasse nello specifico di questa di questo contesto
Cioè cioè la condizione
Di cui prima parlavo di una regione in mezzo al guado
Ha tolto capacità propositiva e incidenza e incidenza alla istituto regionale
Nella costruzione di una politica dei beni culturali sconfinando tale presenza io una dimensione pressoché esclusivamente di supporto o lo ripeto di tipo assistenziale
Eppure esistono delle specificità lo dicevamo anche l'inizio proprie della convenzione regionale veneta
Di questa realtà regionale dico che chiedono e hanno al contempo piena potenzialità perché si vada oltre il dibattito sul metodo una parte e si rientri pienamente nel vivo e di quanto può e deve farsi dell'orizzonte Veneto per una politica innovativa del pene cultura del patrimonio culturale
E ciò è più che mai connesso e insito nella specificità culturale qui storica artistica archeologica vedute economica archivistica e così via e monumentale
In questi casi e di tradizioni popolari e potremmo evidentemente estendere a tutti quanti saprebbero farlo la la portata e la dimensione di
Sviluppo del concetto dell'applicazione del corredo di bene culturale in questa regione
è una una specificità che è scritta nella struttura storica e nelle caratteristiche morfologiche di quest'ambiente
E chiede quindi e lo chiede con forza che su queste specificità e non su una asserzione astratta
Su queste specificità reali eleggibili
Esposte al pericolo di degrado e a spendita morale a riduzione molte volte provinciali Istica ed è in questa direzione che spesso si sono dislocate dieci interventi regionali
Proprio nelle ottiche nella logica di cui prima parlavo
Dire
Ti dico di assunzione di presunti modelli che di fatto si sono rivelati si rivelano lo ha detto chiaramente per esempio lo stato detto chiaramente del seminario che il ancora una volta il gruppo musicale PC al ma organizzato alcuni mesi fa i sul analisi lettura del piano regionale di sviluppo dico sono rivelate delle delle limitazioni delle Mitridate scusate delle prospettive di greve caratura ideologica localistica e provinciali Istica e peggio tutti pesante e condizionamento e strumentalizzazione politica
Cioè al di là di questo lei specificità invece proprio niente della regione consentono consentirebbero o consentirebbero prospettive invece di ampio respiro e strumenti prospettiva da un lato e strumenti di intervento adeguati e e flessibili
Ma è per questa ragione cioè per l'assenza di tutto questo la quasi totale assenza che va al di là anche dei delle buone volontà degli uffici
E della dedizione che molte volte si trova nella nella struttura regionale
Ricorre in assenza di queste prospettive di respiro e di strumenti adeguati di intervento che proprio il piano regionale di sviluppo che ho appena citato non contiene non contiene in ordine alla politica culturale alcuna prospettiva apprezzabile
Innovativa e come prospetti come possibilità di incidenza
Incidenza nel
Settore e nella realtà del patrimonio culturale regio regionale
E quindi giustamente mi pare da questo punto di vista tale piano ha trovato una notevole ostilità o lavoro o freddezza quanto meno
Almeno per quanto riguarda questo settore specifico
Diciamo che dentro alla è alta e la storia alla configurazione di questa Regione ci sono le
Realtà le potenzialità per la elaborazione di una politica regionale e le prospettive di una politica regionale del bene culturale
Intesa naturalmente come e dico che che parta e che prenda le sue mosse soprattutto dal problema della tutela e della conservazione intese
Ed è questa una tematica già abbondantemente affrontata inteso soprattutto come grande servizio pubblico grande strumentazione di
Fruizione e di gestione del patrimonio
Tu patrimoni oltre tutto che noi dobbiamo consegnare o che dovremo consegnare in dimensioni e in condizioni
Sicuramente migliori di quelle
Di quell'inglese quale lo abbiamo lo abbiamo ricevuto lo abbiamo ricevuto la la la
La promessa
Di revisione della legislazione regionale nel settore del bene culturale
Contenuta al piano già di sviluppo eh l'unico mi pare apertura
Per lo meno tale dichiarazione di volontà di revisione della legislazione che perché che è fatta con forza al piano di sviluppo di revisione della lista legislazione sebbene culturale direi che l'unico sprazzo l'unica possibilità anche se poi il giudizio sul come
O meglio le le prospettive di indizi sul come dovesse essere fatta tale revisione non lasciano molto da sperare rinvio alla lettura che di questo aveva un fatto sia Giuseppe pupillo che che Umberto curi dicono non lascia molto a sperare sul come tale revisione si sia si attuerà le leggi regionali sono sono note sono soprattutto le tre già citate non sto a ricordarle
Ma anche in questo caso no anche in questo caso non mi pare che sia tutto sommato il l'ambito e il e la prospettiva che più possono interessare delimita della Lila limitatezza e la portata asfittica di quelle leggi sono a tutti quanti notte e tra l'altro sono verificabili Q una serie di facili letture dei bilanci regionali delle modalità di spesa delle stante gli stanziamenti che tutto ciò che rimane non speso e quindi che va a residuo passivo nella
Stanziamento annuale della della regione
Allora
Che cosa si può da che cosa pensiamo si possa partire per invertire una tale situazione intanto una individuazione della
Capacità di Progetto
Cioè ti intervenire positivamente e non di subire passivamente utili affibbiare o di adottare una logica assistenziale nella alta veneta del bene culturale
Che parta da una ricucitura nei confronti di un dissesto ambientale ed è la stessa ed è la stessa condizione e conduzione del patrimonio culturale che è venuto assumendo nei vari ambiti
Da quello ambientale ripetute di a quello poi specifico della gestione dei beni delle raccolte per esempio dei beni
Che sta assumendo dicevo che ha rischiato di assumere anche negli ultimi anni una dimensione addirittura o quasi dire catastrofe io non sto a citare le alla realtà delle cabrio degli inquinamenti oppure della stessa situazione condizione paesistico ambientale nella quale tutti siamo inseriti dall'altro uguale allentamento dobbiamo restare anche questo impoverimento di una maglia storica
Che si presentava e che in parte è ancora invece come compatta ancora fitta e eleggibile
Si pensi per esempio ad una realtà che molte volte viene citata e che vive in condizioni di grave di grave difficoltà
Delle ville le villette famose il che sono affidate per quanto riguarda la tutela e la loro difesa da parte della regione delle competenze regionali a quella Istituto per le vetrine venete che peraltro si trova a gestire un bilancio di esiste lo sappiamo una proposta di legge a firma di tutti i parlamentari regionali che tenta di modificare questa situazione ma esistenti con il Bilancio attuale con il quale deve operare l'istituto per le ville venete è un bilancio su assolutamente inadeguato
O ridicolo per la stessa conservazione il primo intervento e le ville di proprietà della Regione
E evidentemente è una contraddizione lampante e chiarissima e che denuncia una difficoltà a una carenza di capacità legislativa
Ma potremmo citare anche altre situazioni richiede Sperti del settore ci segnalano il grave degrado a cui sostituto e a cui è sottoposto tutto la maglia dell'edilizia rurale
Dall'altro lato dall'altro lato la l'altro dico altro settore sul quale non si è ancora provveduto se non con una istituzione con il favore da parte mia regione l'istituzione di un museo di archeologia industriale tutta la
La rete di situazioni dismesso in via di dismissione che si identifica che si chiama con il nome di archeologia industriale anche su questo settore non esistono né provvedimenti legge ad hoc né ne strumenti operativi per poter proprio per poterlo vedere
La ricucitura quindi la ricucitura di questa rilassa di questo di questa maglia che si che rischia di
No
Sempre maggiore un sempre maggior degrado e chi rischia di sfumare che rischia di fornire una realtà culturale regionale in fase di smobilitazione invece infatti la gestione e la riqualificazione la proposta di legge di cui parlavo prima del partito comunista che
Non so se verrà illustrato nel corso di questo convegno che avrebbe dovuto essere illustrata da uno dei partecipanti prevede prevede una serie di competenze proprie della regione e la istituzione di una serie di strumenti operativi
Che la Regione potrebbe istituire o si propone che istituisca per al potere intervenire
Con voce in capitolo e come materia anche ad hoc nel nei vari settori di vari ambiti comparti del dei beni culturali
Ma soprattutto ma soprattutto mi pare che seppur con un nome diverso e seppur con articolazione differenziata quello su cui si mette Tito in maniera più propria e che evidentemente riconduce la nostra attenzione sulla condizione specifica regionale veneta è quello del centro di di documentazione cioè è attivo un centro che assolva il compito della catalogazione
Cioè la conoscenza evidentemente sotto tutti gli strumentazioni boss con tutte le spiegazioni possibili e con tutte le metodologie anche possibilità di immagazzinamento dei dati per la per la offerta di una mappa complessiva complessiva dei beni culturali regionali di tutti i tipi e tutte le nature e articolazioni
Bene
Proprio il centro di documentazione è l'elemento più debole in tutta la situazione della politica culturale regionale veneta
C'è documentazione a cui già fatto riferimento prima
Pupillo pupillo che
Nomine in grado nella sua attuale articolazione e
Fra l'altro a a me capita di corso dalla dalla dall'interno del previsto in qualche modo i tentativi pure pure anche
Volonteroso da questo punto di vista di
Trasformarlo in quella grande lo strumento di conoscenza di gestione di aggiornamento e di proposizione tra l'altro di proposizione di politiche regionali che attualmente vive nella di tonalità stenta Tissi ma nella della regione del Veneto quindi il primo la prima richiesta la prima in qualche modo passaggio obbligato e senza il quale non possiamo passare a nessuna ulteriore prospettiva è la Rifondazione
La rifondazione complessiva io vorrei diverso da noi la modificazione dei suoi elementi degli attuali elementi costitutivi ma la sua Rifondazione complessiva del centro di documentazione evidentemente Nature documentazione convergo ma poi tutte le attività di catalogo di conoscenza
E anche digestione evidentemente che sono proprie temi uffici periferici dello Stade de del del ministero dei beni culturali
Cioè e lì in qualche modo che attiene
Dei fatti al di là della proposta e mai attuata
Legge ti definizione degli ambiti di competenza ideali per le regioni è lì che attiene lo ripeto illudere che il luogo nel quale avviene la integrazione di fatto di fatto ma che deve avvenire al di là delle buone volontari soprintendente di coloro che sono dentro al c'è documentazione che avviene la integrazione nei fatti lo ripeto tra le competenze e le attività
Svolte dalle uffici
Dello Stato
Tre su cui da quelle delle Soprintendenze e le possibilità di intervento e di presenza e di politica della della regione
Quindi è lì tra l'altro eliche attiene la verifica dello Stato dello Stato del bene culturale
Del regionale eliche deve venire anche di crearlo converge lì convergere i dati e non solo i dati però perché dobbiamo fare un passo avanti
E andare oltre ad una politica che pure importantissima di controllo il catalogo
Per anni proporsi delle prospettive di sviluppo e di intervento
Cioè a me pare che il passo che la Regione del Veneto deve compiere anche in questo settore e anche nelle più buone intenzioni che possono essere circolate che circolano in ordine a quest'ambito specifico il passo avanti è che si passi che si che si proceda da una concezione anche dello stesso ipotetico istituto ovali ipotetici istituti e uffici e strumenti
Della politica regionali bene culturale da una condizione di stante di compensazione nella quale con vengono respinte le proposte le competenze e le attività dei singoli referenti ad una Sala operativa
Cioè il passaggio dalla condizione di luogo nel quale far convergere le istanze e le esigenze dei dati al luogo nel quale si elabora una politica del bene culturale in sede regionale credo sia la avvenuto che potrebbe essere l'avvenuta maturazione in questa realtà di una necessità e di una effettiva proposta di politica e della cultura
E lì infatti ed infatti o in questa condizione di grande sala operativa che credo si possano poi e lavorare lì strumenti propri e specifici per i vari settori nei quali la Regione a e deve avere competenza nella politica e della cultura che sono che sono molto brevemente uno l'abbiamo già detto ed è quello della conoscenza e quindi la istanza di catalogo
L'altro è quello della programmazione e dell'elaborazione di progetti questo lo diceva già chiarissimamente ricordo Andrea Emiliani
All'epoca del dibattito della istituzione del ministero e poi la negli mimesi mediatamente successivi all'estinzione ministero stesso
E evidentemente
Oltre alla elaborazione di piani la articolati più e poliennali per la gestione del deputato regionale evidentemente poi la costruzione degli alla formazione degli operatori che nei vari e diventi Nibali settori operano nella gestione del bene del bene culturale
Qui evidentemente e altri parleranno
Ci sono ancora una volta da mettere insieme ed a far reagire le competenze che sono proprie del ministero e che si avvia a costituire le scuole di restauro
Per quanto riguarda i livelli più antica la specializzazione e quindi l'ambito posto universitario
E tutte quante le competenze invece proprio della Regione di formazione professionale ad esempio che nel settore della conservazione della tutela della gestione
Dei vari settori di vari ambiti del bene culturale deve essere presente e non può non essere presente cioè chi nemmeno a uno dei propri una delle proprie funzioni che già ora sono proprie riconosciute dalla Regione
Per dar vita a della a o dico a una Aldo ad un luogo di formaggio di luoghi di formazione le possiamo informazione per gli operatori e quindi evidentemente per dare anche alla componente la combine dico alla alla varietà di immissione sul mercato del lavoro dare recapitata le possibilità reali di opera di operare
Dall'altro lato
C'è il problema della ricerca e dell'Istituto di ricerca specifica del nel settore del bene culturale e qui prima si faceva cenno alla facoltà alla istituenda facoltà di consolatori bene culturale e anche qui vedremo gli esiti che avranno non prossimo futuro le proposte più avanzate ma Giannella situazione universitaria attuale nelle specifiche competente di specifiche aree esistano delle possibilità che evidentemente sono già molto non esista altro luogo di tanta concentrazione di
Possibilità teoriche e in realtà anche in ambito
Di formazione di addetti a livello diversi tali come nella triangolo che si è sviluppata a Venezia Padova e entriamo in un'unica seduta venete Padova e Verona
E Verona
La sappiamo anche che esistono altre ipotesi di formazione di scuole di formazione di restauro ignari realtà diversa da queste ma evidentemente il nuovo cioè la la la Regione la competenza specifica la Regione fa esercitata anche laddove si tratta di programmare e attivare delle politiche di formazione degli operatori nel settore nel settore
E infine e torniamo evidentemente alla al problema della della
E c'è documentazione che è veramente la chiave di volta della politica culturale se la deve essere non l'attuale ma un centro documentazione un istituto del catalogo o altrove bisogna dare come abbiamo citato disegnarlo che dico quello il luogo nel quale si dovrà sviluppare dove la cui dovrà partire la nuova politica che nel bene culturale regionale
Dico c'è la necessita di una grande ma dell'applicazione di metodologie informatiche dappertutto una grande banca dati che unifichi e che sino a riunificare le conoscenze e le politiche e le politiche
I progetti quindi i programmi
Per la all'orizzonte della politica del bene culturale veneto
Ecco capisco che queste sono indicazioni di di massima sono indicazioni anche estremamente
Generali e per molti versi generiche debbo dire che fino ad ora fino ad ora per quanto riguarda la regione del Veneto dove non non abbiamo visto nemmeno Bossi
Le le le questioni nei loro termini di massima e generali
Proprio per le carenze di cui prima parlavamo è mancata o non si è potuto sviluppare una specifica politicamente né culturale in questa regione
Credo che prendere atto di questa attivare ossa possibilità e necessità di rilancio della funzione regionale
Dentro alla definizione la politica delle culturale sia il primo passo perché si esca dall'ANPAS dall'impasto di cui dicevo e perché si vada alla elaborazione di Linate
Alle individuazioni di fine dico di politica generale e alla costruzione di strumenti per
Per operare
Credo che questo anche significhi andare al di là delle petizioni di principio sul più o meno esistenti modelli veneti
E
Sì abbiamo tra l'altro la coscienza più netta e più radicata possibile
Che anche le prospettive economiche future
Della regione di questa Regione sono strettamente non possono non essere strettamente collegate e relazionate alle discorso della tutela della conservazione e della gestione del bene culturale
Come ultimissima dotazione
Si tende purtroppo a quasi sempre anche nelle stesse enunciazioni anche nelle stesse cose cose oppure ancora molto provvisoria nella cosiddetta legge nove mila miliardi a subordinare
Perché demonizzare il turismo o usare il turismo come bersaglio satirico nei confronti della situazione in cui versa non soltanto l'età veneziana ma venuta più in genere più in generale tuttavia non è possibile e quindi questo sono pienamente convinto non è possibile che l'unico stella polare per la individuazione ti Progetti ti aree di intervento nel settore culturale sia la lo sviluppo del politico della politica turistica
Pur avendo coscienza piena dell'importanza economica della possibilità anche di sviluppo e letti tutte le implicanze che l'attività turistica possono comportare ragiona come quella veneta però non credo che la logica della incremento e dello sviluppo
Tra l'altro senza politiche gestionali del turismo sia l'unico termine di riferimento per il giudizio e per l'approvazione più o meno entusiastica o più o meno subita della politica del bene culturale cioè qui anche in questo caso mi pare che si debba uscire da una condizione o da una posizione di principio che condiziona buona parte della stessa stesura del piano regionale di sviluppo se si legge come come attenzione la creazione di grandi invece maglie di servizio che unifichi e da una parte i musei dall'altra
Le biblioteche dall'altra ancora di altri servizi commessi specificamente Lodedo culturale sono cose credo di cui parleranno anche altri ma che evidentemente sono la conseguenza immediata
E necessaria evidentemente proprio di una individuazione e dell'acquisizione dell'accettazione di della centralità della regione piede la funzione d'accordo a cui non può rinunciare in ordine alla costruzione di questa politica
Ringrazio
Professor Romanelli
Prima della relazione del presidente dell'Inu Salzano
Occorre e lo facciamo volentieri anticipare ad adesso l'intervento della dottoressa Nepi Scirè
Dobbiamo anche ringraziarla nel senso che a degli indegni e nonostante questi impegni ha voluto partecipare cura anticipando diciamoli suo intervento previsto oggi dalla alla mattina e quindi dopo a lei la parola grazie
La Soprintendenza ai beni artistici e storici di Venezia ha una giurisdizione territoriale relativamente piccola Venezia ai Comuni che la gronda lagunare che possiedono tuttavia come è nata un'altissima concentrazione di beni storico-artistici
Per citare alcune cifre che ovviamente escludono il patrimonio monumentale archeologico archivistico
E i beni librari abbiano sessantacinque mille ottocento beni statali demaniali tra cui dipinti sculture disegni incisioni monete tessili ceramiche mobili
Circa cento mila opere appartenenti musei civici
Oltre a queste tre mila seicentonovanta appartengono in USA fotoni che nell'ambito dei Musei Civici occupa una posizione un po'atipica
Circa venticinque mila centottantacinque beni attinenti al patrimonio pubblico ecclesiastico relativi fondamentalmente al culto cattolico ma comprensivi anche le testimonianze armene gratta ortodossa ebraica
Circa nove mila quattrocentottantacinque beni appartenenti Fondazione musei privati due mila seicentosettantacinque miliardi Esterni trecentottantasei vere da pozzo circa cento opere notificante si tratta senz'altro di un panorama approssimativo per difetto al menisco uso dove non sono comprese ad esempio le pertinenze di edifici monumentali notificati considerati del resto in mobilità la legge di tutela e quindi meno ricadenti sotto la nostra giurisdizione
Anagramma comunque di circa duecento a sette mila trecentotrentuno vere contraddistinte spessa da un'elevatissima qualità
Non vi è tuttavia in rapporto all'importanza del lascito per usare le parole del convegno locale una capillare azione di tutela intendendo Vanessa non sono in restauro ma tutte le operazioni di manutenzione prevenzione salvaguardia se è vero che dal mille novecentosessantasette al mille novecentottantotto sono stati attuati sei mila interventi sua per età sette tra cui sono inclusi interi Complessi o imponenti operazioni di manutenzione
Bisogna anche ammettere che la difficoltà di conciliare i tempi che il restauro di beni storico artistici con risanamento degli ambienti architettando circa di contengono operazioni che richiedono tempi più lunghi costi più elevati l'inquinamento atmosferico all'usura del turismo di massa infine la mancanza di una singola intenzione vanificano spesso i risultati di interventi buoni algoritmi è il caso di Pegli attuate Cipriano della chiesa di San Sebastiano sulle opere diciamo i set di Sant'Antonio sulla cappella de L'Abate dal medico di San Cassiano
Nella chiesa di San Pietro Martire curano per citare solo alcune di casi di interventi di opere restaurate Nippur vent'anni orsono
E cioè bisognose di restauro
Del resto anche se così non fosse e nonostante l'intensa attività della nostra soprintendenza la restituzione resta sempre in un rapporto irrisorio sei mila interventi contro duecentosette mila trecentotrentuno pere neppure il tre per cento
Mi come sappiamo basto mentali fondi che possono insufficienti per risolvere il problema mi valgono leggi speciali che sopra caricano di Trapani tanti finanziamenti strutture fragilissime e non sono in grado di assorbirle sicché semplicità
Occorrono organici adeguati e finanziamenti ordinari adeguati per quanto riguarda il padre tecnico-scientifici della Soprintendenza ai Beni artistici e storici di Venezia che insieme al territorio alle gestioni tre musei istituti diversità oltre a compiti che vanno dalla catalogazione l'esportazione lati tattica possiede solo sette storici dell'arte compreso Print l'ente tue Sperti ultimi crolli scopriamo dopo tre aggettivi laboratorio otto operatori tecnici sente restauratori e questi sono i padri tecnico-scientifici
In musei civici che non prevedono nei loro organici operatori del restauro hanno solo tre storici dell'arte neppure uno per museo e quattro laureati in lettere con indirizzo storico la Regione come è noto non ancora ritenuto di dotarsi di un proprio personale tecnico scientifica
Premesso che comunque sarà formulata la nuova legge quadro di tutela un punto dovrà essere fermo e cioè che titoli richiesti ma anche di reclutamento del personale che si occupa del patrimonio storico artistico qualunque sia la sua condizioni giuridiche la sua appartenenza dovrebbero essere gli stessi premesso questo quali sono gli attuali criteri per accedere alle carriere statali
Erano i direttivi riservate per Soprintendenza ai beni artistici e storici ai direttori amministrativi agli esperti agli storici dell'arte si accede com'è noto mediante concorsi
I titoli richiesti sono per i direttori amministrativi una Laurini ragioni con la mia degli e Sperti le avvincente naturale per gli storici dell'arte lauree in lettere una nati per Trezzano intestate dell'arte bisogna tuttavia aggiungere che in gran parte delle scuole di perfezionamento sono state chiuse mentre alla laurea conseguita nelle nuove facoltà di conservazione dei beni culturali non viene fino ad ora riconosciuta valida per accedere a tali comporsi
L'ha poi riconosciuto che gli uni e gli altri estremamente selettivi sono rarissimi e quando indetti per un numero molto limitato di posti
La situazione non migliora per gli altri quadri brani composti per le carriere amministrativamente da parecchi anni non son banditi quelle pratiche di laboratorio per gli operatori del restauro
Per quanto riguarda questa attività è necessaria una precisazione il restauro può essere esercitato e purtroppo con ben maggiore profitto al di fuori delle strutture statali mediante contratti di diritto privato
E questo è un campo dove sembra i fondi ordinari integrati da lecci specialità sponsorizzazioni e la materia prima pressoché inesauribile il lavoro non manca ma ancora troppo pochi rispetto alla domanda e alle possibilità di assorbimento sono gli operatori veramente qualificati
Cosicché il neppure coperte le necessità dei beni statali quali fatti in organico delle Soprintendenze SICAV rincorrerla per ai privati
La coscienza anche in assenza di un albo della categoria eternamente auspicato è forzatamente ristretta col risultato di ricadere troppo spesso sulle stesse persone
Le uniche istituzioni italiane e garantiscano una reale professionalità e comunque sono il più alto livello di restauratori come se non esistessero invece vari stati di operatività sono l'Istituto centrale del restauro di Roma
Il pesce delle pietre dure di Firenze quest'ultimo attualmente non funzionante come scuola
Con corsi triennali il processo estremamente difficile per un numero limitato
Infine l'Istituto di patologia del libro di Roma con corsi biennali a numero chiuso per i beni librari e materiale cartacce da tempo si auspica la creazione di nuove scuole soprattutto di un nuovo centro a Venezia
Il ministro per i Beni culturali in una lettera pubblicata sull'inserto di Repubblica del ventinove aprile conferma anche allo studio una riforma dell'Istituto centrale del restauro
Con la ristrutturazione della scuola articolata in tre livelli e l'istituzione di una sezione staccata in ogni regione con il contestuale potenziamento di laboratori di restauro esistenti Mary soprintendente nei musei
Per il Veneto mi risulta che si è già stata scelta vicenza
Ma il compito di talmente come ha promesso il direttore generale Francesco Sisinni che anche le speranze di Venezia non vengono un'altra volta disattese Venezia fosse la città che più laboratori di restauro di gestiti da enti pubblici
Un operatori per i dipinti e le sculture lignee del Museo Diocesano il laboratorio per le grandi tele nell'ex Fiera di San Gregorio con Ernesto Gabinetto fotografico di indagini non distruttive laboratori Pertile cavoli materiale cartacce alle Gallerie dell'Accademia
Per dipinti materiale lapideo ceramica le gallerie tra l'altro anche Kaká dopo latte tessili e altri materiali al Museo tattile in tale inoltre nel mille novecentosettantaquattro sappiamo lo stato acquisito la Spadavecchia di Santa Maria della Misericordia per crearne oltre Tom Polo interdisciplinare di restauro un centro di ricerca di sperimentazione ed infine si auspicava una scuola come quelle di Romiti Firenze
La ristrutturazione del Complesso affidata alla Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici di Venezia è quasi alla fine tra l'altro proprio nel corso del mille novecentottantotto sono state acquisite per casette attigue per potenziarne lo spazio già dice allora che chi dei materiali lapidei mentre nell'attrezzatissimo Gabinetto scientifico realizzato fin dal mille novecentottantadue profondi della con Dattolico finanziamento della fondazione Tres
Si opera a livello internazionale fornendo collaborazione non sono varie soprintendenze ma lo stesso istituto centrale
Nel corso di quest'anno con i fondi della legge quattrocentoquarantanove si attrezzeranno anche laboratori istituto a tutti da tutti i titoli dunque per funzionare anche come scuola offrendo alla città un'ulteriore possibilità di qualificazione professionale e quindi al puro
Paradossalmente anch'anzi già funziona livelli sottospecie detrazione
Infatti fin dal mille novecentosettantasei in collaborazione con l'UNESCO vi si svolgono corsi biennali di perfezionamento sta conservazione dei materiali lapidei per restauratori italiani stranieri
La città poi oltre a possedere strutture e personale qualificato presente esaltati al massimo tutti i problemi di degrado offrendo campo è quanto mai aperto allo studio alla ricerca e alla sperimentazione latitanti no in rapporto ai diversi gradi d'intervento e la conservazione richiede sembra molto giusta la prevista articolazione in tre livelli delle nuove scuole di restauro
Infatti le case di operatività sono dati differenziati e attinenti ad operazioni di pronto intervento
Di prevenzione e semplice manutenzione tutte attività tese a ritardare il più possibile il restauro del proprio operazione difficile e costosa traumatizzante che sempre si verifica specie dei materiali originali
Certi interventi di peeling su dipinti soprattutto sua per capire Sterne non sarebbero così choccanti se non avvenissero una tanto ma quando il degrado è tale tempore drastiche di rimozioni alterazioni dell'immagine stessa
Tanto più difficile accettare quanto più l'opera entrata nella storia del gusto nella memoria collettiva
Comunque la scuola
Troppi articolarsi in un biennio per gli operatori delle più semplici attività manutentori e e preventive in un triennio per gli operatori tecnici delicate operazioni conservative primarie e in gamba di legno per i restauratori dell'età di classe di beni culturali a mio avviso qualcuno ha già vietato come difficilmente i giovani potranno frequentare una scuola di restare a Venezia dati gli alti costi di vita l'obiezione mi sembra assurda non risulta infatti che questo disco rati per frequentare l'università veneziane magari facendo i pendolari ebbene la Regione potrebbe aiutare i più meritevoli delle borse di studio
Per quanto riguarda gli storici dell'arte si ha già detto che tutti dovrebbero essere richiesti gli stessi titoli dovunque vadano messi a inquadrarsi e che in ogni modo perverso di non scritto interscambio tre soprintendenze musei università cenere
La in parte l'anno di perfezionamento potrebbe essere salta come un equivalente periodo di tirocinio presso la Soprintendenza un museo un laboratorio di restauro tirocinio ed
Grazie a un partito tardi appartengono infine mi sia concessa noti non sia grazie a una e lei sarebbe sanare che lei sappia intendenza tassello che si e soprattutto Salani tutta privata e non anche i pianeti si verifica con allarmante frequenza
Se queste personale ma anche stranieri sei frustrata in tutte le sue attese l'altra innocente sperare in un'incisiva politica di toccarla
Che sia un ambito pubblico qualche nonostante fax
Ringrazio molto la dottoressa Maggie uscire per l'importante contributo che ha dato ma anche per la gentilezza di partecipare ai lavori appunto nonostante i suoi impegni e lavori questa mattina
Adesso c'è la relazione
Qui leggerò il titolo
Quale città quale territorio per un uso non distruttivo del patrimonio culturale la relazione svolta dal presidente nazionale dell'Istituto nazionale di urbanistica Edoardo Salzano consigliere regionale
Ma io non credo che sia necessario
Ne dimostrare neppure forse argomentare un fatto che ormai appartiene alla consapevolezza comune
Il fatto cioè che i beni culturali non hanno importanza soltanto per le peculiari e specifiche qualità di cui ciascuno DS
Singolarmente dotato
Ma anche e forse per la maggior parte dei beni culturali soprattutto in quanto sono la testimonianza i documenti il lascito della civiltà di cui siamo parte perché in altri termini sono la memoria storica materializzata della nostra identità sociale
Ma se è così i beni culturali come non sono ovviamente comprensibile al di fuori del contesto storico
Nel quale si collocano e del quale sono l'espressione così non sono neppure valutabili e correttamente fruibili al di fuori del contesto territoriale cui appartengono
Hanno bisogno del contesto territoriale per essere compresi ma ugualmente sono necessari al contesto territoriale perché costitutivamente ne sono la qualità
E forse il caso di precisare che il significato che in questo convegno almeno in questa relazione intendo dare al termine beni culturali è ampio quando parlo di beni culturali territorialmente rilevanti
Credo che dobbiamo cercare io almeno cerco di superare la distinzione tra beni culturali e Beni ambientali tra elementi del territorio dove la qualità risiede
Solo in qualcosa di costruito di artificiale
Elementi la cui qualità e legata al dato naturalistico
Del resto proprio qui dove siamo a Venezia in questa città non solo immersa ma prodotta da questa lacuna
Da una lacuna che a sua volta è stata prodotta da un'attenta e quotidiana applicazione di cultura è il lavoro al dato naturale
Qui a Venezia non possiamo certo dimenticare che
Nel nostro paese non esiste forse il luogo dove ciò che appare naturale non sia in realtà il frutto dell'applicazione di un lavoro e quindi di una cultura al dato naturale
Così come per converso non non esiste
Realtà artificiale meritevoli di rientrare nel novero dei beni culturali
Che non sia in qualche modo almeno condizionata dal riflesso del sito nel quale è collocata dalla sua natura dalla sua luce dal suo clima
Per la lega Nord l'orizzonte credo che si possa formulare una ulteriore osservazione credo che si possa fermare che in un territorio quale quello italiano mi sembra largamente in quello europeo
Ciò che in cui si ciò a cui si deve oggi riconoscere valore e qualità di bene culturale
è l'ambiente fisico nel suo complesso
Così intrise sono infatti di lavori di storia alle nostre terre così diffusi ed estesi sono i segni che la plurisecolare vicenda della civiltà umana impresso in esse
Nei percorsi come nell'armatura urbana nel paesaggio agrario come in quello naturale e così via
Che davvero non sembra più conservare un significato quella distinzione tra beni culturali e beni ambientali a cui mi riferivo
Certo i segni dell'intervento storico dell'uomo sulla natura allarme materializzata testimonianza del cammino della civiltà
E la memoria dei raggiunti equilibri tra lavoro e natura
Questo è quello che soprattutto mi sembra
Debba oggi interessare tutto questo è stato prima primissime categorie di zone travolto e cancellato soprattutto nel corso di questo ventesimo secolo ma mi sembra altrettanto evidente che un'attenta e paziente lettura del territorio
Possa consentire di individuare la trama storica di quel patrimonio culturale che il territorio nel suo complesso
Questo è secondo me l'orizzonte
Entro il quale è necessario collocare il ragionamento sia di analisi sia di proposta sulla questione dei beni culturali
Desidero da subito riconoscere che la situazione attuale desta preoccupazioni gravi per il processo di degrado cui i beni culturali sono sottoposti
Beh è vero oggi i monumenti della civiltà italiana non sono più soggetti a quegli eventi di distruzione radicale di stravolgimento irreversibile
E condusse soprattutto negli anni ruggenti del boom edilizio
All'Auchan curato pesante depauperamento del nostro patrimonio storico più prestigioso
Nessuno oggi oserebbe promuovere delle operazioni di spendere lamento di un centro storico oppure di ristrutturazione edilizia di un Complesso plurisecolare
Più precisamente se c'è ancora chi pensa ad operazioni siffatte
Penso al centro storico di Napoli ai progetti della holding che va sotto il nome del Regno del possibile
Penso ad alcune delle proposte che si avanzano per l'Arsenale di Venezia
Ecco sono ormai proposte queste che a differenza di quelle di una volta devono in qualche modo essere camuffate ma soprattutto ed è questo quello che mi sembra più rilevante oggi sono operazioni che a differenza di ieri
Sono destinate a infrangersi sulla barriera di un'opinione pubblica molto più avvertita tenace e ampia di quella di una volta
E però anche se le cose sono cambiate l'aggressione distruttrice minaccia ancora spesso colpisce
Più che i singoli monumenti quell'insieme disegni testimonianze documenti disseminati nelle città e nel territorio che costituiscono il tessuto collettivo del nostro patrimonio culturale
Non solo ma le stesse maggiori emergenze monumentali risparmiate nella loro entità volumetrica e sottratte al dominio livellatori del piccone demolitore
Sono abbandonate alla progressiva usura
Al vero e proprio snaturamento derivanti dall'intenso e sregolato consuma di massa
Per evitare il degrado sollecitato sia dalle vecchie che dalle nuove cause produca un ulteriore impoverimento della civiltà di cui ci sentiamo parte e allora necessario promuovere una politica del territorio che assuma la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale come il suo obiettivo di fondo
Una polemica del territorio quindi che non si limiti a dichiarare intenzioni a tracciare indizi a delineare prospettive o come oggi si dice più spesso scenari a prescrivere direttive orientamenti sto descrivendo sostanzialmente la politica territoriale
Di quel comparto della Giunta regionale veneto del quello relativo al territorio che pupillo giustamente riconosce come il più sensibile
Una politica del territorio insomma che non si limiti a questo ma che sia davvero efficace condizioni davvero vincoli i comportamenti dei soggetti pubblici in primo luogo dei comuni e delle aziende settoriali e dei soggetti privati che più alacremente operano per regolare o eseguire le trasformazioni dire territoriali
Ma io non voglio trattenermi a lungo sulla politica territoriale della Giunta regionale del Veneto
Voglio anch'io come affatto pupillo nella relazione che negli atti sottolineare il fatto che certi argomenti è un certo taglio nell'analisi e nella denuncia
Pochi fino a qualche anno fa alle posizioni della sinistra
Per non valgono ormai i documenti della Giunta regionale
Il Piano territoriale regionale di coordinamento e il più recente programma regionale di sviluppo presentano entrambi gli argomentate pagine di denuncia anche aspra e lucida
Bene la logica che è stata seguita negli anni trascorsi e presentano indi Rizzi convincenti e spesso giusti per il futuro
Ci sono pagine e pagine che francamente sottoscriverei volentieri
Ma il problema sorge quando si passa dal dire al fare
E qui le nel fare è che le azioni soprattutto le mancate azioni si rivelano assolutamente contraddittorie con le dichiarate intenzioni
E le relazioni dei piani e dei programmi far cimiteri rotonde espressioni di intelligente accattivante buona volontà si rivela no presto uno schermo dietro il quale tutto può proseguire indisturbato
Il fatto è che la Giunta regionale del Veneto benché ripeto come dicevo pupillo il comparto del territorio sembra quello più
Come dire più maturo più sensibile e più attento a determinati problemi la Giunta regionale non acconto che il modo estremamente strumentale l'occasione offerta dalla legge quattrocentotrentuno del mille novecentottantacinque la cosiddetta legge Galasso
In realtà applicare quella legge in modo coerente con le esigenze dei nostri tempi
E in modo adeguato alle grandi potenzialità e alla grande fragilità anche del patrimonio culturale del Veneto avrebbe comportato alcune conseguenze pratiche
Avrebbe comportato in primo luogo non limitarsi alle parole ma condurre o completare una ricognizione una puntuale individuazione almeno dei più rilevanti i sistemi di beni culturali
Non solo per descriverli è catalogarli però
Ma ecco il secondo passo per vincolare utili molto precisamente agli usi e alle trasformazioni compatibili su di una cartografia adeguata
Con prescrizioni immediatamente efficaci
E avrebbe poi comportato finalizzare all'esecuzione di scelte così formulate sia l'azione di indirizzo di coordinamento e di controllo sugli enti locali sia e soprattutto le diverse azioni di settore la viabilità energie all'agricoltura disinquinamento e così via
Sia quelle di competenza regionale sia quelle con trattabili dalla Regione in sede nazionale
Che l'attuale Giunta regionale sia assolutamente lontana dal procedere secondo simili indirizzi e cosa tanto nota che su di essa non merita di soffermarsi ulteriormente
Mi sembra invece opportuno svolgere qualche considerazione assoluti un aspetto che ho toccato solo di sfuggita
E al quale Romanelli ha accennato anche se parzialmente nella sua relazione
Che riguarda quella causa non secondaria anzi secondo me sempre più determinante di degradazione dei beni culturali che sta nel modo in cui oggi ne avviene la fruizione
L'interesse a cresciuto per i beni culturali e la frequentazione turistica sempre più massiccia prolungata dei luoghi celebri è indubbiamente uno dei segni positivi di questi anni
E certo anche il portato i suggestioni moderna cose più nella Scelta dello specifico obiettivo che nell'esigenza che gli sta alla base e però non mi sembra soprattutto il frutto dello aumentato livello dei redditi e della scolarizzazione di massa
Quindi della nostra spessa crescita della democrazia sostanziale nel nostro Paese
Quell'interesse provoca peraltro contraddizioni e problemi nuovi potenzialmente dirompenti
Io direi che i beni culturali oggi sono sottoposti a dunque azioni di logoramento
Entrambi dimensioni estremamente rilevanti
La prima è quello a cui accennava accennava di cui parlava bene mi pare la la net riuscire la
Decadenza della politica della mano della cultura della manutenzione ordinaria
Della manutenzione costante continua sistematica è una cultura che si è spenta nel nostro Paese contemporaneamente al la cultura del della sarà sostituita dalla cultura dell'usa e getta del cemento armato e così via
Ma in secondo luogo accanto questo si accompagna dall'assenza di un'attività di manutenzione
Con il processo di degradazione corruzione del contesto che i pubblici poteri derivanti appunto dalla
Dimensione di massa del turismo
Che i poteri pubblici oggi sono ancora non mi sembra molto lontano dal contrastare con strumenti diversi da quelli della dei precauzione della Geremia del
La novità costituita dal dalla dimensione di massa dei beni culturali è indubbiamente ricca di ambiguità
Da una parte esprime un desiderio di conoscenza e di cultura
Che oltre a essere mi sembra un valore in sé oggettivamente costituisce e quindi può costituire potrebbe costituire anche concretamente
La potenziale base di massa per una politica di conservazione di valorizzazione del patrimonio culturale
Può contribuire mi sembra Paolo poi sbaglio
Una può contribuire a produrre il reddito e necessario per una politica di conservazione e valorizzazione dei beni culturali
Ma dall'altra parte
Poiché questa domanda di massa è lasciata alle sole forme dello spontaneismo o a quelle ancora peggiori della mera della mera delocalizzazione meramente mercantile diventa inevitabilmente quello potente il nuovo fattore di degradazione qui dicevo
Come testimoni ormai quasi ogni stagione dell'anno questa stessa città
Il fatto è che in questo come in altri settori
La nuova dimensione la dimensione di massa che ha assunto il consumo avrebbe comportato un'organizzazione qualitativamente
E radicalmente diversa dei modi in cui esso il consumo avviene questo come sappiamo non è stato
Ed ecco allora che la fruizione dei beni culturali si manifesta nelle forme che oggi tutti depreca no
Magari con visto creati già a sufficienza ma cui non si forniscono alcuna convincenti e soprattutto adeguate efficaci iniziative diverse alternative
Tesi a fronte insomma la questione dei beni culturali sul versante dell'offerta oppure che la si esamini da quello della domanda l'esigenza che emerge e quella dell'assoluta necessità di una rigorosa programmazione una formazione che si proponga una molteplicità di obiettivi
Sul versante dell'offerta che quello di più tradizionale competenza della pianificazione territoriale e urbanistica
Gli obiettivi preminenti giallo accennato sono quelli relativi all'individuazione delle componenti del patrimonio culturale
Alla definizione operativa delle suscettività d'uso dei beni incoerenza o almeno compatibilmente con la loro struttura e la loro storia
Delle norme transitorie di tutela che sono indispensabili per proteggerli finché non abbiano trovato un'appropriata gestione infine delle azioni necessarie per recuperarli per restaurarli per mantenerli per consentirne la fruizione
Ma anche sul versante della domanda gli obiettivi dovrebbero essere orientati ha un muso non distruttivo né degradante dei beni culturali
Dovrebbero perciò essere finalizzati all'individuazione alla sperimentazione e poi finalmente alla generalizzazione di morti di organizzarne la fruizione
Che assumano come vincolo non superabile l'equilibrio tra l'intensità d'uso ammissibile e quella concretamente ammessa
E come condizione sociale e culturale
Quella di non stabilire nella capacità di reddito e di spesa dei soggetti il discrimine per
Il problema che va risolto insomma è quello di rendere operativa quella proposta che è affiorata diversi anni e che recentemente Luigi Scano in un seminario nazionale del suo partito sull'argomento ha definito secondo me in modo molto convincente razionamento programmato del fruizione dei beni culturali
E il ragionamento da fare
è molto semplice anche se non è facile renderlo operativo
è ormai accertato dall'esperienza empirica prima ancora che dalla teoria che per i beni culturali prevalentemente storici o prevalentemente naturalistici che siano esisteva quella che Giuliano Bianchi definisce soglia Disney giovamento un limite al di là del quale la punizione del bene ne provoca il decadimento della qualità
Occorre allora in primo luogo individuare questa soglia elemento per elemento e occorre poi mettere in atto una serie di azioni di politiche le quali riescano a regolare i flussi degli accessi dei turisti e in generale dei visitatori in modo che essi non superano mai la soglia definita ciò che è fattibile generalizzando il sistema delle prenotazioni regolando governando i sistemi degli accessi e preliminarmente svolgendo un'azione sistematica di informazione
Del potenziale utente di monitoraggio delle condizioni dell'offesa
Evidente che assumere un simile Indirizzo richiederebbe una consistente riconversione dell'industria del turismo nel cui ambito finirebbero per prevalere le componenti a più alto livello qualitativo mentre diverrebbero tendenzialmente marginali lei componente straccione
Io non mi sentirei di considerare questo un male anche se sono convinto che sarebbe un ostacolo politico
è anche evidente che l'industria turistica dovrebbe essere condotta ai internalizzare alcuni costi che attualmente sono a carico della collettività
Dovrebbe cioè in qualche modo cessare quella scandalosa espropriazione dell'interesse del patrimonio collettivi
Compiuta a vantaggio di interessi e patrimoni privati chiedere presto implicita in ogni rendita di posizione
Ma io sono convinto che l'industria turistica non possa restare l'unica a non preoccuparsi del fatto che il suo reddito del prodotto dalla progressiva liquidazione del capitale
Perché proprio questo quello che oggi sta avvenendo visto che il degrado e la devastazione dei beni culturali minacciano di distruggere
E anzi giorno dopo giorno già distruggono quella stessa risorsa prodotta dal plurisecolare lavoro della collettività sulla quale l'industria del turismo ha prosperato e prospera
Per concludere io sono certo e non per presunzione non mi sembra di aver detto cose ragionevoli che moltissimi saranno d'accordo con me
E tra quelli che saranno d'accordo con me certo ve ne saranno di quelli che pur condividendo le critiche all'attuale modo di fruizione dei beni culturali
Pur deporre creando negli ormai visibili da anni pur consapevoli delle difficoltà e delle incertezze che ci separano dal giorno in cui si sarà realizzata una soluzione alternativa per la loro funzione
Nonostante tutto ciò continua ad accarezzare o a sostenere o almeno restare passivi rispetto all'ipotesi di realizzare nel Veneto e a Venezia l'esposizione universale del Duemila
La cosa mi sembra assolutamente stravagante
Ormai è accertato che una esposizione universale determina un flusso di visitatori dell'ordine delle decine di milioni di persone per un periodo di sei mesi
Ipotizzando che una sponda iniziano veneta affluiscano tra i venti e i quaranta milioni di visitatori cifra molto attendibile per tutta una serie di ragionamenti che sarebbe difficile riepilogare in poco spazio
E anzi mi sembra un'ipotesi se mai sottostimata ecco non certo sovrastimata
In questa ipotesi tra i venti e i quaranta milioni di visitatori avremmo una presenza giornaliera media compresa tra i cento mila e i duecento mila visitatori
Con punte che questa è la la frequenza media diciamo calcolata no
Con punte e anche queste sono calcolabili perché in ogni esposizione universale si sono manifestate
E sono sempre andate tra due volte due volte e mezzo la media del mese più forte il mese al quale sono relative commedia quindi che supera del doppio di questi valori quindi commedie che con punte con punte di due c'è da duecento mila a quattrocento mila
Visitatori
Beh oggi a Venezia nei mesi di più intensa frequentazione cioè luglio agosto
Le presenze che si calcolano sono trentadue mila media giornaliera e sappiamo tutti che quando i visitatori raggiungono i cento mila per un giorno solo la città venti e si chiude il Ponte della Libertà
Ma al di là delle cifre che pure hanno il loro peso quello che voglio chiedermi per concludere e se la nostra città e più in generale i nostri centri storici i nostri beni culturali soprattutto nelle zone più dense e più fragili e più preziose
Abbiano oggi bisogno di iniziative
Che stimo rinnova l'ulteriore espansione del turismo di massa oppure se sia necessario prima di promuovere e di stimolare i già patologici processi di espansione e di soprattutto concentrazione
Della domanda turistica
Se non sia necessario prima di questo può vedere finalmente organizzare sia la domanda che l'offerta in modi tali da assicurare che l'uso comunque pompa non Degradi non distrugga il patrimonio culturale un patrimonio di cui siamo gli eredi ma di cui dobbiamo sentirci soprattutto i gelosi custodi e non io dissennati dissipato
Adesso la parola al professor Paolo Leon dell'Università di Roma sul tema costi redditività del seguito e la storia
Ho sempre pensato che se la politica si ferma alla soglia delle competenze delle singole istituzioni no Ingrassia amo solo interessi burocratico parassitari
Cosicché il problema primo nel campo dei beni culturali che riguarda la Regione come del resto il comune nei confronti dello Stato non è quello di rivendicare competenze ma di esercitare l'autorità che le spetta come rappresentante del popolo che l'ha eletto nel campo dei Beni culturali questo è molto interessante molto aperto come campo
Solo che ci poniamo il problema in maniera insomma a sua volta aperta se ne per esempio
Volessimo prendere alla lettera le
Diciamo no a questa nuova regola che si è dato il Partito Comunista nel nuovo corso per così dire e cioè che è meglio nel campo pubblico regolare che intervenire applicassimo questa regola campo dei beni culturali
Saremmo
In una situazione tale per cui alla Regione non le sarebbe assolutamente niente da fare poiché la regolazione consiste nel nostro campo essenzialmente quello della salvaguardia della tutela e come diceva adesso Happy Salzano la regolazione dell'uso e siccome tutto questo il patto
Con competenza altissima anche se con mezzi modesti dallo Stato alla Regione non spetta praticamente al nessun compito allora quel distico che il Partito Comunista ha di recente dato a se stesso come regola dell'agire pubblico va visto nei diversi settori
Secondo la particolarità dei diversi settori in questo dei beni culturali la particolarità sta invece proprio nel fatto che è altrettanto importante regolare come intervenire
A differenza di molti altri settori dove invece assolutamente importante regolare senza intervenire direttamente
Per far questo mi dovete consentire in cinque minuti di schizzare i beni culturali con un settore economico schematizzate le come un settore economico distinguendo alcune fasi dalle altre perché questo poi consente di fare un'analisi sia dei costi che da della redditività a livello complessivo nazionale
E poi a livello di singoli o specifici progetti credo che ne uscirà un quadro che a differenza di quello di cui parlava e di Salzano non è affatto un quadro
A cui siamo abituati quando leggiamo
Le nostre stesse
Hilaire diciamo i risultati cose stesse ricerche
Allora cominciando anche nel campo dei Beni culturali Sisto settore degli investimenti in questo settore riguarda o comprende la critica storica d'arte tecnica la ricerca anche questa storica ricerca fisica fisico chimica meccanica ricerca tecnica
Il processo di formazione
Che è un ma parte del sette la dell'investimento nei beni culturali
Tre nella formazione c'è la formazione a tutte le operazioni produttive intorno ai beni culturali ma anche la formazione alla critica alla ricerca e alla fine dei conti alla formazione del gusto che costituisce poi la base per l'esercizio della domanda di questi stessi bene conto
Con tutti questi investimenti a differenza di molti altri settori Olindo fra forse in analogia molti altri settori accrescono la capacità produttiva del bene culturale
E infittiscono i beni culturali i beni culturali infatti a differenza di molti altri beni si producono anzi sono essi il prodotto della cultura
Quando ne parliamo dei segni della storia o della memoria lo stiamo dicendo una cosa che fissa per tutti i tempi è una cosa molto specifica del nostro tempo forse a partire dal mille ottocento
E questa particolarità dei beni culturali cioè quelli di essere creati dalla stessa cultura dà luogo spesso degli equivoci che bisogna chiarire
Prima di tutto i beni non sono scarsi salvo che non li vendiamo scarsi noi perché anzi l'esercizio della cultura su questi beni li rende potenzialmente abbondantissime solo che esercitiamo la cultura nel senso di creare beni che si rime rimangono disponibili per la domanda
Se invece la nostra cultura la cultura esclusiva che restringe i beni intorno a qualche cosa che noi stessi consideriamo significativo si produce la scarsità talmente fatta di questi beni per cui poi è illusorio lamentarsi dell'eccesso d'uso
Avete qui c'è una una contraddizione bisogna risolvere se i segni della memoria sono solo alcuni molto specifici e molto caratteristici questi segni sono rari
Le grandissime massa di persone si affolleranno intorno a rari segni
Questo è il difetto del conservatorismo in questo campo
Grande difetto del conservatorismo in questo campo ecco guardando in forma restrittiva ai beni culturali ne restringe la definizione fino al punto di renderli così scarsi
Da rendere inevitabile la congestione intorno a questi stessi beni questo il primo problema che abbiamo dal punto di vista produttivo peraltro è un problema che si applica moltissimi altri settori e forse addirittura l'economia nel suo complesso
Programmazione ci esercitiamo ad estenderla le attività di investimento in questo caso la ricerca la critica il processo di formazione al gusto l'educazione sono attività il cui scopo è di accrescere
La quantità il numero l'atipicità la significatività dei beni culturali in modo che questi non siano così scarsi come li stiamo rendendo noi stessi quando li guardiamo in modo un po'elitario
Allora
Diventa necessario guardare all'investimento in questo settore
Cercando di capire che non si giustifica l'investimento soltanto dall'uso diretto del bene creato dall'investimento ma l'investimento si giustifica proprio nella sua capacità di moltiplicare i beni
Un caso molto esemplare quello delle mostre e mostre sono naturalmente un investimento in generale dovrebbero essere considerato investimento
In molti casi non sono affatto un investimento sono un bene di consumo la differenza tra una mostra beni di investimento da cosa abbia di consumo non è necessariamente soltanto qualche cosa che determinano i critici
Ma è naturalmente qualche cosa che dipende dalla bontà o dalla cattiva ed una mostra
Per esempio se uno guarda l'esercizio della gestione del Palazzo Grassi si rende conto dei probabilmente ogni mostra d'investimento c'ha poi una mostra di consumo necessario naturalmente ma la gestione a un livello che sia sufficientemente attivo per giustificare l'investimento finanziario questa volta che è stato fatto e la stessa fondazione ma non tutte le mostre sono uguali critici dovrebbero naturalmente tener conto di questo fatto è un po'come Vittorio De Sica quando faceva pare amore fantasia allora
Nel caso dei beni culturali accanto a questa attività di investimento Battle c'è poi un avviene in una attività per così dire di investimento lordo cioè di ammortamento del restauro la ricostituzione il recupero
Sono attività che attengono sempre all'investimento così come accade per un bene capitale qualsiasi
Mentre l'attività di manutenzione è un'attività corrente un attività di gestione la chiameremo consumò nel campo la contabilità nazionale
Tra manutenzione e restauro si è esercitato per anni un moralismo insensato finalmente adesso ce ne rendiamo conto per cui il restauro era legittima perché era un investimento alla manutenzione non era legittima perché è una spesa corrente avere un consumo
Il risultato questo peraltro in generale a tutta la spesa pubblica perché per anni per ridurre i disavanzi pubblici e del proprio a ridurre le spese correnti per rendersi conto che c'è a un certo punto un tale assenza o sofferenza sulle spese correnti che è necessario infittire la spesa in conto capitale per mancanza di spesa corrente ai beni culturali questo classico siccome non si mantiene bisogna restaurare
E da ricerche che anche noi stessi abbiamo fatto col mio istituto di ricerca si è notato che c'è un fitti mento della necessità di restauro proprio per l'assenza di manutenzione e siccome restauro rovina al monumento più della manutenzione
Perché il restauro e un uso del movimento il monumento oltre che la necessaria ricostituzione dello stesso allora tanto più si restaura tanto più in realtà si snatura
Il bene culturale in questo caso demonizzare la spesa culturale come fanno i nostri ministri del Tesoro dal mille novecento quarantasette in poi ha sbagliato papà errato programmazione in questo caso significa porre in prospettiva l'investimento e la spesa corrente
E non assegnare delle percentuale assolutamente
Bislacche come fa il disegno di legge della Bono Parrino De Michelis che dice dieci per cento a rotazione
Ottanta per cento l'investimento è perché su quale base quale ragionamento quanti bene si mantengono quanti si debbono investire c'è produzione nuova di beni culturali si riesce a decongestionare no nulla di tutto questo già ci sono dei cassettini con delle percentuali
Allora
Manutenzione
Spesa corrente poi c'è l'utilizzo del bene e la domanda di questo bene la domanda è molto articolata
C'è una domanda a fini di ricerca e di studio che abbiamo già visto essere però la domanda di investimento
Una domanda fini educativi sia di educazione scolastica che di educazione permanente che è la domanda potenzialmente più grossa di tutte
E che il nostro spirito un po'snobistico non ci piace tanto e che invece è assolutamente centrale nell'ambito e la domanda complessiva
C'era una domanda che resta organizzata non può essere lasciata a se stessa né può essere rappresentata dal la modo come oggi il sistema educativo italiano è anche sistemi educativi adesso i Paesi europei utilizzano i nostri stessi beni culturali
C'è una domanda di svago e intorno ai beni culturali
Concluderei nello svago la divulgazione e la ricerca del meno noto la nell'aneddotica che sono tutte cose però perfettamente legittime sane e che non c'è nessuna ragione di condannare semplicemente perché non sono domande pesanti
C'è nella relazione alla legge la Bono Parrino una bellissima paragrafo in cui il ministro da delle lezioni ai fruitori dici caro fruitore è contesto che tu puoi convenire guardarti questi beni culturali così dato devi fare un lavoro culturale intorno agli stessi beni culturali
Esercitare una specie di guardando il ministro quella specie di
Come dire di una specie di potere burocratico nei confronti del fruitore
Che è tipico di società autoritarie naturalmente
Lei da che naturalmente un insegnante forse non ha capito che da qualche decennio il modo di insegnare non è più così esplicito e e invece lì è molto esplicito
C'è poi un uso del bene culturale
Per rafforzare l'immagine di un'impresa o di un prodotto è un consumo del bene culturale anche questa una domanda del bene culturale anche questa legittima badate bene sia perché reale
Sia perché come sappiamo consente un finanziamento di alcuni delle spese necessarie intorno ai beni culturali ma è una domanda come le altre va trattata comune domande
C'è poi una domanda ai beni culturali per acquisirli si comprano e si vendono i beni culturali
Sia a fini di uso personale sia scopi speculativi come beni culturali naturalmente esiste quindi un mercato privato dei beni culturali su cui tra l'altro si esprime o si dovrà esprimere tra poco il nostro legislatore quando nel mille novecentonovantadue si aprono
Le frontiere alla libera circolazione dei beni compresi probabilmente i beni culturali salvo che non ci sia un'espressione molto precisa i cosa vuol dire questa situazione tenete conto che non è così facile definire questo problema perché siccome i beni culturali sono liberamente circolare lì nel nostro Paese
E difficile impedirne la circolazione al di fuori del nostro Paese
Occorrerebbero delle regole che dicessero che il bene culturale va collocato nell'ambito del territorio da cui ha preso ma allora esclude veste la legittimità dei musei come sapete
E invece i musei sono un bene culturale naturalmente quindi quale contraddizioni ci sono sono palesi sono forti vanno risolte la domanda per l'acquisizione di beni culturali una domanda molto seria molto importante da non dimenticare perché e sei anche un sostituto della visita oltre che una domanda di uso personale a scopi speculativi
E al nostro scopo alla domanda che può essere parzialmente insoddisfatta con un'attività di riproduzione
Editoriale e così via
Lo studio del modo di sostituzione di una di una domanda di acquisizione non è neanche stato cominciato come vedete questo un campo la domanda di questi beni culturali gigantesco serio importante su cui pochi sono ancora dedicato c'è poi una domanda indiretta rispetto a questa diretta di bene culturale dei che la domanda di tutto ciò che serve per fruirne di trasporto di alloggio di ristorazione di informazione
Di guida
Di domanda e c'è una domanda edilizia all'intorno del bene culturale quando si restaura un bene i valori patrimoniali dei beni che stanno all'intorno al bene desolato si alzano nessuno tassa naturalmente questo particolare momento di vendetta
C'è una domanda edilizia specifica intorno bene culturale derivante dalla domanda pubblica del contenitore culturale
Una domanda commerciale una domanda direzionale oltre che una domanda residenziale del bene come tale perché una volta restaurato ha un valore maggiore da status associa naturalmente al proprietario
La figura del benestare qua insomma il profeta diventa un bene storico lui stesso se compra bene culturale e quindi si valorizza
Ma anche questa parte della domanda non è stata studiata e tutte le discussioni che sono in corso sul restauro e la dico strutturazione centri storici non tengono conto della
Particolarità che la domanda di centri storici presenta l'andrebbe studiata non foss'altro per suggerire di nuovo dal suo governo che qui dentro c'è una nuova formazione molto più frazionata che non del passato di rendite e come al solito alle rendite andrebbero tassato e
Poi c'è una domanda culturale derivata da quella dei beni culturali
Perché se esista domanda di beni culturali esisterà successivamente oltre che prima di queste una domanda di Storia di lingua di archivio di conoscenza di arti e mestieri di gastronomia di usi e costumi
C'è una domanda per scopi non culturale accanto a quella culturale la principale la domanda religiosa però ne conosciamo molte altre analoghe
E infine c'è la domanda di altri beni culturali rispetto a quelli principali che costituiscono l'oggetto di domanda per esempio la mostra dentro la città d'arte implica la domanda per la mostra e poi per i monumenti della città d'arte
Questo è il quadro astratto se andiamo in concreto ci accorgiamo che sappiamo quasi niente questa è una cosa abbastanza drammatica cioè le proporzioni di questo che adesso sta difendendo come un settore sono ignote non ne sappiamo nulla tanto sappiamo poco della stessa spesa pubblica
Di recente abbiamo cercato di fare un po'di di di statistiche sulla spesa pubblica in questo campo non sugli impegni
Ma sulla spesa reale perché tra impegni e Spesal per esempio Ministero Beni culturali la differenza è gigantesca
L'abbiamo valutato che tra spesa straordinaria e spese del ministero per il patrimonio culturale
Figlio legge sessantaquattro Bay legge quattro quattro nove legge duecentodiciannove quella per il terremoto
Cioè spesa straordinaria e la spesa in conto capitale e in conto corrente scusi gli stipendi dei funzionari del ministero
Delibera il patrimonio culturale in senso proprio sono stati probabilmente stanziati nel mille novecentonovantasette mille cinquecento miliardi dico probabilmente nel rosa
Impegni ma la spesa effettiva probabilmente non ha superato i cinquecento miliardi e anzi è stato probabilmente quali Cosetta di meno
Cioè il rapporto che c'è tra impegno e spesa effettiva Eritrea uno
Che è uno dei rapporti più bassi che si trovino della nostra spesa pubblica
Ma si capisce perché e perché le capacità di regolazione di controllo di questa spesa da parte della stessa struttura pubblica sono bassissimi se non avete spesa corrente un breve manco spendere per tenere in conto capitale
Naturalmente cosa succede che come succede anche in questo disegno di legge succede che siccome questa è la situazione invece di aumentare le capacità di spesa degli organi ministeriale
Si aumentano le concessioni
Le concessioni sono fatte però imprese di costruzione non imprese di restauro
E non a ditte che siano veramente competenti per il tipo di cose che dovrebbero fare quindi c'è una distorsione nell'uso delle risorse pubbliche anche gli enti locali non stava mica molto meglio perché gli stanziamenti questo qui sono dati del liste
L'Istituto di studi una programmazione economica all'ottantacinque Enti locali hanno stanziato seicentottanta miliardi per la cultura complessivamente una parte dei quali nell'ottantacinque da parte dei quali non sono per il patrimonio dei beni culturali ma la loro capacità di spesa e più elevata di quella dello Stato ma non è molto più elevata per altri settori per questo non sappiamo molto non superiamo il quaranta per cento conto il trenta dello Stato
Sappiamo un pochino di più per esempio per restauro e manutenzione sui costi unitari della spesa pubblica
Per un miliardo di spesa sappiamo che si determinano seicentotrenta sito quaranta milioni di salari
Trentun mila euro lavorante ventuno occupati
Totalmente per ogni occupato si spende quarantasette milioni
Pesa ma non restauro e manutenzione quindi sia conto corrente sia conto capitale una media di queste cose voluta dal ministero riportate al mille novecentottantasette
Questo è piuttosto interessante perché ci consente di fare un calcolo più complessivo del tutto approssimato naturalmente sia per gli enti locali che per il ministero
Potremmo immaginare che l'occupazione complessiva intorno ai beni culturali dell'ordine delle cinquanta mila unità
Forse comprendendo qui detto anche una parte della spesa che i privati fanno che è piccola relativamente al totale
A questi totali relativamente piccola piccola quarantatré miliardi le le banche
Complessivamente nel campo del restauro della valutazione bene culturale in un anno
Diciamo che l'occupazione complessiva si situa intorno alle cinquanta mila unità il che significa che se ciascuna unità di personale guadagna trenta milioni l'anno costa trenta milioni hanno a contando che il valore del rapporto tra spesa del personale spesa totale
è circa l'ottanta per cento la spesa complessiva si si chiuderebbe intorno ai due mila miliardi hanno estesa stava non più stanziamenti
Correnti capitale intorno ai beni culturali manutenzione restauro e quant'altro
Usando un po'questo tipo di dati
Usando questo tipo di dati
Possiamo fatale un'ipotesi di redditività complessiva di questa scadenza cercando di valutare qual è la domanda che soddisfatta da questo tipo di spesa abbiamo poco sulla domanda abbiamo visto una cosa che sappiamo dopo calcoli molto difficili e la domanda derivante dal turismo culturale
Noi valutiamo
Che le presenze turistiche motivate dalla scultura
Nel mille novecentottantasette siano stati in Italia cinquantacinque milioni presenze turistiche
Non arrivi gli arrivi sono meno perché il numero di giornate che il turista culturale rimane da noi circa di tre giorni
Solo il trenta per cento di queste presenze sono straniere diciassette milioni di presenze avete colto che turismo complessivamente in Italia produce trecentoquaranta milioni di presenza quindi noi abbiamo un cinquantaquattro cinquantacinque milioni su trecentotrenta trecentoquaranta milioni
Meno del venti per cento
Una spesa complessiva valutata con gli usuali criteri che si usano in questi settori darebbe luogo a un valore aggiunto complessivo
Derivante dal turismo culturale di quattro mila miliardi
Quindi due mila miliardi spesa pubblica contro quattro mila miliardi di valore aggiunto
Che dire ma dai non c'è molto da non è morto
E zero cinque del prodotto nazionale lordo quindi lascia spezzina quattro mila miliardi
L'ammontare di spesa pubblica per questo Montolivo alla Giunta e però in linea con il rapporto che c'è tra spesa pubblica complessiva e prodotto nazionale lordo perché all'incirca lo stesso rapporto
Metà poco la metà del prodotto nazionale lordo è rappresentato dalla totale della spesa pubblica
Quello che allora fa impressione che è basso
Il ritorno intermediari internazionali derivanti dal turismo fare alcune categorie qui sono esclusi domanda di tutte quelle categorie che ho fatto prima ho preso solo un turismo culturale rendo perfettamente conto
Ma anche se la doppia il turismo culturale tenendo dentro tutte le altre domande di cui ho parlato in precedenza arriviamo all'un per cento da regolazione ancora poco relativamente a quello che ne consideriamo nell'alta immaginazione la enorme abbondanza dei beni culturali nel nostro Paese
O come dice l'UNESCO che non l'ha mai detto e non si riesce mai a capire chi l'ha detto che noi abbiamo una in una N per cento che può variare a seconda del tappeto al trenta per cento al settantacinque per cento di tutti i beni culturali del mondo una una di quelle cose assurde
Visto che appunto a beni culturali sono come la bellezza e cioè solo stando agli occhi di chi guarda e quindi ciascun Paese naturalmente ritiene di avere settantacinque per cento i bevuto e di tutto il mondo l'Italia è uno di questi
Poco ci siamo un po'delusi quando si guardano a questi numeri si capisce che il redditività complessiva a livello nazionale questi beni è modesta
D'altra parte se invece si guarda ai singoli progetti che vengono presentati ai diversi sportelli di spesa straordinaria in questo momento sto parlando del figlio perché ho avuto un'esperienza diretta
Ci si rende conto che se si contano bene tutte le domande i rendimenti non sono bassi
O per lo meno non sono certamente così bassi
Io posso citare un bimbo recente progetto del Delta del Po un Museo delle culture umane del Delta del Po una roba che a prima vista che c'è un disastro assoluto sono come i musei del civiltà contadina di cui erano pieni
E i progetti i nostri urbanisti pochissimo tempo fa
Che però nessuno visita e che
No no questo delta del Po
Delta del Po quindi è un progetto Comacchio diciamo è sostanza
Ora Museo che a prima vista induce terrore una rottura di scatole terribile cose assolutamente irrilevante vengano mostrato numero piccolissimo di persone e quindi un museo destinato a un fallimento totale invece lo studio mostra
Che bastano relativamente poche presenze turistiche se si arricchisce questa cosa comma
Una serie di attività editoriale di formazione professionale di ricerca applicata di servizio per le quali si può stabilire un mercato realisticamente senza esagerare o imbrogliare
Allora con un po'di turismo poco ottantatré mila presenze per questo museo non è moltissimo annue
Più queste attività di ricerca di formazione professionale turismo scolastico
Di escursionismo e qua siamo nel delta del Po e così via con un po'di organizzazione in sostanza di attività intorno al museo che non è soltanto espositivo
Si raggiunge un rendimento economico piuttosto elevato niente male del diciotto per cento in termini reali che anche la FIAT vana
Un altro progetto che di cui mi sono occupato di recente un progetto di teatri storici bisogna restaurare venti teatri sparisce rimarca
Il teatro storico ungherese perché una bellissima cosa ma al suo rendimento sta nell'uso di spettacolo
Chi va nel teatro storico ed Ercolano nessuno uno pensa veramente perché è un paese di sette mila abitanti che non può permettersi di avere un teatro non è vera non è
Si spende talmente tanto di spesa pubblica per sussidiare gli spettacoli che un uso più intenso delle stesse compagnie in un numero maggiore naturalmente dei teatri consente una forza economica
Anche qui la domanda non è per niente turistica ce n'è uno lo Spizzichino maneggi secondari se è importanza una domanda essenzialmente di spettacolo
Dentro un contenitore storico che si può mantenere con i rendimenti dello stesso spettacolo e con un rendimento economico
Simile a quello precedente beh possiamo fare una lunga lista ci accorgiamo che se guardiamo Progetto progetti rendimenti sono più alti
La mia impressione è che
Naturalmente il calcolo che abbiamo fatto in precedenza e modesto imperfetto
E che quindi bisognerebbe renderlo più completo
Che tuttavia la potenzialità dei beni culturali come produttivi di rete e testata soltanto sfiorata
C'è una fortissima concentrazione territoriale nell'uso dei beni culturali che allo stesso tempo la causa non la principale ma una causa del fatto che la domanda di questi beni è in realtà non forte come si pensa
Capite naturalmente che se
Il quarantatré per cento di tutte le presenze turistiche
Sono concentrate a Venezia Firenze Assisi e Roma quasi la metà
In quattro località capite come sia scarso della cultura
Faccio in quattro località una presenza così affannosa ma poca verrebbe culturale assolutamente scarsi il Mezzogiorno è interessante riceve tra fondi straordinari e spesa degli enti locali il quarantacinque per cento degli stanziamenti dei beni culturali quasi la metà
Ma soddisfa solo il ventotto per cento delle presenze
Capite nessuno ci va giorni e qui compresa anche Pompei e Napoli dove invece l'annosa Agrigento
C'è una primo problema che la politica di distribuzione territoriale della domanda alla questa non si fa corazza lamentino son d'accordo il mio amico Oscar frazionamento è un'operazione generalmente reazionaria
Perché il razionamento fisico in economica si traduce sempre in un razionamento economico non c'è niente da fare niente da fare
Essendo una redistribuzione di reddito ora non voglio dire che non debba essere per niente razionato pubblico quando c'è un eccesso di domanda un certo punto si ratio tra la politica progressiva e di mettere a disposizione altri beni culturali c'è bisogno di darsi da fare su questo
Se noi facciamo tutto a Venezia è inevitabile che questo diventi assolutamente un bene doppiamente scarso
Certo anche a Venezia ed erede del suo reddito crescere siccome è una città come Firenze che dipende moltissimo Dallas dalla redditività di di di se stessa come bene culturale è evidente che nel tempo
La a il flusso deve aumentare deve veramente aumentare il flusso a Venezia
Abbiamo bisogno di avere queste scarpe gigantesche mostra che aumentino ancora un flusso relativamente a una città come questa
Il flusso è così intensa e i pezzi che si praticano in questa città sono così elevati che lo stesso flusso è alla fine umiliato
E il flusso è così elevato e tale pessima la qualità del servizio che si ottiene in questa città che non si fa neanche nella città vicine
Si può
E così il lento il processo di uso di consumo del bene culturale una città come questa che nelle tre giornate che ha a disposizione lo straniero anche l'italiano per fare la visita culturale tutte e tre sono consumate per l'ottanta per cento da cose che non ha niente a che vedere con i beni culturali
Ora questo fosse da riorganizzare
E allora le cose che si possono fare sono più positive non voglia negare che ci sia qualche volta resta di razionamento ma prima c'è la necessità di provvedere un'offerta più larga e la coperta si produce anche con un'attività di natura culturale
I nostri intellettuali devono rendersi conto che è necessario porre a disposizione del pubblico che affamato qualche cosa che non sia la pura e semplice riscoperta della memoria del Rinascimento
Anche perché la pura e semplice riscoperta vale Rinascimento a Consei Jermaine di una
Per il momento non esistente per fortuna ma di una valanga di visitatori perché i diciassette milioni divisi di presenza turistiche
Che diviso per tre fanno cinque milioni di stranieri che vengono in Italia rappresentano lo zero uno per cento la popolazione mondiale
E rappresentano meno dell'un per cento della popolazione dei Paesi ricchi
Se per una ragione qualsiasi la scolarizzazione aumento ancora e cosa è inevitabile
E almeno per i Paesi ricchi si scopre che le radici stanno pure qua dentro e basta passare dall'uno al due per cento e vengono tutti a Venezia non c'è bisogno neanche dell'Expo perché si capisca che la cosa non può reggere
Ma non assolutamente senso una politica di questo tipo e si può benissimo immaginare un'altra politica regolando allo stesso tempo la domanda attraverso l'offerta di beni culturali arricchiti altrove e
Attraverso una poco apposita azione culturale che valorizzi una varietà di beni e non solo quelli tradizionali
Manca qui dentro purtroppo un'azione dell'impresa privata
Già detto giustamente di Salzano che la moralità di ruolo dell'impresa privata nel campo culturale è bassissima ed era
Tocca carissima eccezioni la stragrande quantità delle attività economiche che nascano sulla base di beni culturali e sono determinate da una forma di imprenditoria che nulla ha a che vedere con la cultura industriale più avanzata
Questo è verissimo non c'è da fare basta guardarsi intorno basta guardare l'informazione provvista i nostri albergatori ai visitatori per ragioni culturali
Per capire il livello relativamente basso se non modesto se non inesistente del servizio e si offre in questo campo basta pensare che il tutto il turismo culturale non è differenziato nella mente delle nostre imprese turistiche o di albergo dal turismo non culturale
Basta pensare che la cultura è utilizzata come riempitivo del turismo balneare invece di essere contraria come sarebbe logico naturalmente vista la scarsità relativa dei beni che sono
Allora
Una minor concentrazione dell'uso di beni culturali una migliore regolazione del conflitto tra usi concorrenza una migliore organizzazione per lo sfruttamento della domanda potenziale una migliore integrazione delle cultura nell'ambito dell'attività urbana curato questo un argomento da non sottovalutare tenete conto che le indagini ci dicono che gli abitanti delle città d'arte visitano i loro musei per una percentuale che non supera il cinque per cento delle visite complessive e in molti casi molto meno c'è Veneziani non vanno né musei veneziani romani non vanno dei musei romani
E egli Urbinati non vanno al Museo del vino
Allora questa è anche una stortura nelle ore vuol dire che il sistema culturale complessivo della città è staccato dai suoi stessi beni culturali
Una sciocchezza che non si capisce perché si verifica se non dal distacco nell'organizzazione culturale e produttiva
Della città o della Regione nei confronti dei beni culturali qui allora risalta subito il ruolo dei della regione è stato già detto io qua faccio soltanto delle sottolineature
Non c'è alcuna ragione chiedo dalla Regione non entri in tutte queste attività di cui ha appena finito di parlare nessuna esclusa sulla base di un programma che non possono essere però le solette
Petizioni posso reali dei programmi che si fanno di regola ho notato che nella legge della Bono Parrino nella proposta della patavino
Dove si vede la mano di De Michelis per le parti più fantasiose e la mano della mortalità per le parti più burocratiche radar curiosissima c'è una parte assolutamente burocratica che riguarda la programmazione perché si dice che ci vuole un assoluto programmazione quell'un piano triennale
E poiché all'annuale
Chi conosce la legislazione sul Mezzogiorno sacche questa espressione è stata tolta di peso dalle leggi sul Mezzogiorno ai sessantaquattro e trasportata e beni culturali chi però conosce l'efficacia e l'efficienza della spesa al Mezzogiorno dovrebbe naturalmente
Inorridire rispetta questo esempio perché saprebbe che allora saremmo destinati ad avere una gestione
Del beni culturali non fosse dissimile da quella del mezzogiorno The conto che i piani triennali e quelli annuali del Mezzogiorno non valgono la carta su cui sono scritti sono delle sciocchezze senza senso dove il concetto di programmazione e la giustificazione verbale di scelte che si fanno nell'ambito di negoziazione contrattazioni politiche locali quindi nessun significato a questa parola
Questa parola può avere un significato a livello regionale solo che ci si creda se si guarda al settore io penso nel modo come abbiamo indicato tutti un posto ad atti intorno a questo tavolo
Non c'è limitazione nella competenza regionale è vero che la Regione non ha una competenza specifica nel campo le hanno dedicato dei beni culturali della salvaguardia e la tutela dei beni diversi da quelli che sono suoi però questo ma per tutto il resto competenze che sono assolutamente gigantesca
Anche perché nessun altro se ne occupa e quindi è giusto opportuno che la regione si doti
Di una programmazione ma del settore considerando nel suo complesso
E qui qualche sacrificio bisogna anche farlo
Anche i poteri locali debbono rendersi conto e con la distribuzione della domanda anche a livello regionale I magi data in relazione al possibile peso che ha un eccesso d'uso da una parte rispetto a un difetto d'uso da qualche altra parte
Quindi questa è una cosa che non normalmente un organo politico responsabile può fare e qui campo di intervento non è limitato affatto alla regolazione qui c'è proprio l'intervento diretto che si può esercitare da soli insieme con l'impresa privata
Utilizzando la spesa pubblica pochi soldi lo sappiamo ma utilizzando anche la spesa o la capacità di spesa dei privati non tutto è facilmente risolvibile
Perché in questo campo molta parte del reddito non si genera attraverso poi un processo che dà luogo a un prezzo di mercato che paga i costi per il restauro manutenzione messa a disposizione valorizzazione questo lo sappiamo
Quindi il veicolo dell'imposta è ineliminabile
Allora neanche detto che non bisogna far pagare niente alla gente la quale USA quanto meno per ragioni di consumo il lo stesso bene culturale
In questo modo si può forse determinare una situazione più equilibrata anche tra poteri pubblici la nuova legge la Bono Parrino sostanzialmente
Apparentemente apre ai cento fiori la possibilità di far Progetto però l'impressione netta e che chiude dentro al ministero ogni potere di nuovo anche perché tutti gli appalti sono su concessione quindi sostanzialmente centralizza bisognerà porre rimedio a questo un forte potere locale può rappresentare una buona Bilancia
Nella di poteri nei confronti dei poteri centrali grazie
Ringrazio il professor Paolo Leon
Per quanto riguarda i nostri lavori come ho già detto all'inizio proseguono fino allora un quindi abbiamo lo lo spazio per altri due credo interventi due o tre ricorda quelli che sono venuti successivamente che
Sì è offerto come possibili c'è un buffet freddo nelle sale di questo Palazzo quindi
Possiamo
Come si diceva rifocillarci senza perdere troppo tempo e riprendere poi i nostri lavori alle ore quindici
Noi siamo ospiti lo ricordavo lo sanno tutti della Fondazione levi
Presso questa Fondazione levi a anche sede uno dei progetti finanziati dall'articolo
Quindici della finanziaria dell'ottantasei
E questo progetto è quello della catalogazione dell'archivio musicale computerizzato e io pregherei il direttore di questo progetto professor Moro di
Non so se parlerà di questo più in generale dei problemi che le questioni relative a conservazione conoscenza e uso delle tecnologie
Pongono
La parola la dottor Sandro Moro
Ringrazio innanzitutto per l'invito
A partecipare a questo
Molto opportuno
Era il momento di riflessione così
Anch'io e mi sembra centrato nel merito a sentire le prime relazioni per quanto riguarda la situazione delle politiche culturali nella nostra regione evidentemente il rapporto stretto per le nazionale io
Pensavo utile focalizzare il mio contributo
Con una descrizione
Gli ha riferito il più possibile evidentemente alle tematiche sollevate dell'intervento che noi stiamo conducendo lo ricordato Pillo un attimo fa evidentemente non con l'obiettivo di come dire pubblicizzare
Il Progetto ma proprio perché mi sembrava di averlo letto anche nella introduzione scritta di Pillo giustamente
Si tratta di una delle non molte
Realizzazioni
In Veneto che si muovono su una lunghezza d'onda che è poi quella in qualche modo genericamente generalmente direi auspicata per quanto riguarda la crescita delle attività di conoscenza e di potenziale valorizzazione dei beni culturali
Dieci metri sopra le nostre teste c'è una lo dico quindi in estrema sintesi c'è un calcolatore e contiene già la sua memoria
Centrale ottocento milioni di caratteri riferiti per il momento a circa centodieci mila documenti
Di vario genere
Riferiti alla tradizione musicale veneta sia nel senso che siano costruiti nelle biblioteche venete sì nel senso che per renderlo storicamente la tradizione musicale veneta ma siano custoditi altrove in biblioteche sparse come è ben noto nel giro in Europa e anche negli Stati Uniti
C'è una struttura di oltre cinquanta persone impiegate a tempo pieno che lavora a questo progetto che ha una durata come molti come quasi tutti insorgenti dell'articolo quindici di tre anni
E che nei tre anni restituirà oltre a ciò che Ali numeri che ho già citato un totale di duecentocinquanta mila Schede
Tanto di contenuto bibliografico quanto informativo sulla su questi manoscritti stampe spartiti scenografie libretti d'opera custoditi nella nostra regione con una quasi esaurimento diciamo del materiale
Di questo genere
Si tratta sempre vinto una catalogazione ex novo quindi una ripresa in mano di tutti i documenti di tutte le fonti e dai rischi d'altura
Quello quindi diciamo che abbiamo a che fare direttamente con un'esperienza massicciate che dal punto di vista quantitativo ma poi di nome qualcosa dal punto di vista qualitativo di conservazione la memoria se possiamo dire anche se non c'è dubbio che nel campo musicale credo che poche cose siano fuggenti come la musica che dura veramente un attimo ma in realtà la recuperiamo livello e documentazione
Delle sue tracce documentali le sue tracce storiche e quindi di nuovo con un'operazione che solleva
Prospettive interrogativi ed esige nel contempo innovazione su diversi piani e soprattutto su quello qui mi sembra che le undici se cose molto giuste che lega il problema della decisione di cose bene culturale apre la cultura dello produce in quanto tale quindi ciò che secondo me banalmente Maddalena e si dice uso o fruizione del bene culturale mi sembra un termine molto
Unilaterale ma diciamo mi convinceva molto di più lo schema di produzione del bene culturale delle culturale in effetti è una produzione una riproduzione continua
Di un
Complessa disciplinare articolata dei suoi livelli più alti specialistici sino a quelli se vogliamo
Più divulgativi che riesce a dare rilevanza sociale rilevanza culturale per al bene sia esso un documento sia esso il il bene meraviglioso per così dire la la creazione artistica ciò che sul suggerisce in primo luogo suggeriva
Stupore e meraviglia
Il nostro
Lavoro
Che sta avanzando in maniera proporzionale agli obiettivi di Progetto
Nonostante poi attività in questo campo come credo lo sanno tutti coloro che la fanno soprattutto nel momento in cui vuole essere massiccia
Definita in tempi chiusi non aperta all'infinito quindi solleva Province incontra
Tutti i problemi delle istituzioni che gestiscono i beni culturali e delle difficoltà di accedere alle biblioteche sino in difficoltà molte sul piano tecnologico o i tempi per avere linee di comunicazione eccetera eccetera eccetera quindi impatta per così dire comunque
Tutto il pane la fruizione della custodia
Dei documenti dei quali ci occupiamo
Ma punto sì
Riesce come dire a
Con una struttura
Speciale del destinata ad hoc nata appositamente a condurre un piano cosa che evidentemente non sempre facile non sempre frequente all'interno delle strutture che si occupano di in questo caso catalogazione conoscenza per la valorizzazione dei beni culturali
Ma io vorrei dire che questo lavoro di catalogazione come credo altri lavori che come dire scendono dalla teoria e cominciano a praticare
La catalogazione su larga su larga scala e con l'uso di strumenti informatici che non è
Non è un semplicemente un allargamento quantitativo di un'operazione che già si faceva prima ma che da un lato certo crea problema soprattutto credo produce
Un valore aggiunto in termini di di informazioni e di
Produzione di di valore culturale dei documenti dei beni eccetera che ancora si stenta secondo me a padroneggiare col per così dire nel lavoro di tutti di tutti i giorni ormai di tutti i mesi
Ci rendiamo conto ma credo questo sia un problema dei grandi database culturali
Del fatto che si produce una materia informativa in più connessioni legami e così via che va dominata che va lavorata in termini culturali
E che quindi chiama editoria saggistica divulgazione nel nostro caso il legame con la possibile esecuzione dei documenti musicali come legame trasversale tra partiture scene libretti d'opera e così via
Quindi
Il catalogo se massiccio se pensato su larga scala si è pensato come di nuovo non esaustivo perché l'esaustività sono a Solazzo perché l'accordo non esiste è un po'un mito l'esaustività però perché non è chiuso il confine di cosa è bene culturale neppure di cosa è documento
Ma il il il grande il grande catalogo
E grande catalogo soprattutto che considera materiali di tipo diverso che normalmente sono separati nella considerazione delle discipline che si occupa dell'uno non si occupa dell'altro i Saud chissà dell'uno sa poco dell'altro
Questo catalogo produce un surplus di informazione rispetto a quello che contiene e quindi è
Per così dire più di uno strumento è una sorta di
Produttore di Problemi produttori di problemi per in questo caso lo specialista che si occupa del materiale
Per chi a un sapere disciplinare che in qualche modo viene posto di fronte a informazioni nuove allegami muoia possibilità diverso infatti
Io adesso vorrei dire del tipo di sbocchi che un lavoro di questo tipo come dire jury chiede che sono da un lato sbocchi di maturazione scientifica
Nell'ambito disciplinare certamente musicologi Comanche riferito più in generale alla fruizione musicale per quanto ci riguarda ma all'insegnamento ma alla documentazione né i conservatori alla ricerca del materiale bibliografico per lo studio soltanto di tipo musicologi quanto esecutivo
Quanto storico
Ma anche come dire esige rende renderebbe interessanti chiede di produrre come bene culturale non tanto altri oggetti ma altri legami con altre classi di oggetti
Esempi l'iconografia musicale i quadri che disegnano strumenti
Gli strumenti come oggetti gli strumenti musicali una nelle sezioni che era originariamente previste al nostro progetto poi non non fu possibile in sede di convalida nella nella nell'articolo quindi c'era però una sezione dedicata alla catalogazione delle degli strumenti musicali quindi con implicazioni di tipo
Di nuovo interdisciplinare riferite a strumenti a strumenti di tipo diverso in termini scientifici
Un secondo piano
Certo un sbocco dal punto di vista economico qui c'è come altre di queste esperienze a non necessariamente qui inerente mi riferisco all'articolo quindici ma esperienze di questo tipo un problema di risultati di prodotti di cui si può anche certamente dare una valutazione economica non c'è dubbio che un progetto di questo tipo eh
Soprattutto a un a un primo sguardo come dire su un altro piano rispetto a tutte le preoccupazioni bene culturale turismo fruizioni di massa e così via non ha scritto in notazione Newman che quattrocento difficilmente povere
Può correre il rischio come dire di una fruizione
Massiccia di una fruizione distruttiva però proprio per questo
Considerare una classe di beni culturali
Forse meno legata appunto alla fruizione turistica credo emerga anche un aspetto delle politiche pubbliche che non può prescindere che non può prescindere
Da ciò che non è quelle immediatamente ripetitivo
Se questa redditività poi va intesa come vendibilità a a un'utenza diretta per così dire insomma ti faccio fluire il bene me lo me lo paghi
Credo che ci sia tutta una dimensione
In cui
Proprio se consideriamo che non si tratta di un circuito di produzione di un circuito di produzioni di beni valutabili in termini come dire direttamente economici ma si tratta di un circuito che ha ricadute premente molto più interessanti e anche molto più indirette
Veniva citata anche negli esempi di Leo un la formazione ma io direi più in generale consideriamo un aspetto che certamente è un aspetto come dire bijou politiche strategiche di un Paese nel momento in cui la
La la la classe diciamo del lavoro intellettuale se ancora si può andare a questa distinzione ma polemiche la stessa distinzione tra lavoro manuale o intellettuale che si va spostando si va e estremamente complicando
In cui un impiegato di banca o un direttore di un di una sezione di un ciclo il processo produttivo controlla tecnologicamente un enorme ma massa di operazioni di di funzioni sociali di pezzo di vivere sociale è difficile che che e credo sia un problema che la cultura numerosi numerosi lo stesso strumento usi strumenti sempre altri sempre diversi
Allora per giungerà qualche conclusioni io credo che i cataloghi chiamino sia che poi siano riferibili a una soluzione direttamente economica o no chiamato un nuovo chiameranno in inevitabilmente un un modo diverso di fare i libri
Iscrivere i saggi
Di richiamare i documenti in un discorso appesi
Di questo evidentemente non si può non tener conto quindi si tratta di un investimento credo strategico poi certamente c'è anche un problema di beni facciale le schede che qualcuno dovrà usare poiché era un'ultima cosa su anche alcuni punti concreti sollevati da pupillo in termini di rapporto tra queste iniziative altre che ne avanzano problemi legislativi
Che c'entra
Quindi
Beni ma anche risultati di investimento io credo che nella valutazione di imprese di questo genere non si possa non tenerne conto per esempio del fatto ripeto sono suggestioni
Adesso e così via cose analoghe sono sicuro sicuramente successe in altri in altri casi terzo punto una maturazione istituzionale ecco mi chiedo se il risultato di operazioni tipo articolo quindici possono essere solo certamente poco
Devono essere anche questo possono essere lette solo in termini di rapporto tra i privati e il pubblico
Credo che camion nel nostro caso sicuramente il rapporto abbia fatto evolvere notevolmente il privato cioè non credo che queste ma forse anche le altre strutture di progetti simili solo dopo le funzionanti
Siano
Una semplice giustapposizione tra una struttura aziendale qualcos'altro siano rimaste strutture di tipo aziendale sono strutture nelle quali in realtà non matura semplicemente un servizio l'azienda fornisce un servizio allo Stato fa un lavoro per conto dello Stato su specifiche ma si creano dei saperi dei saperi intrecciati di nuovo dei dei surplus
Nel fatto che strutture numerose eccetera lavorano intensamente per due tre anni
In comparti disciplinari attigui multipli
E
Di nuovo noi non credo che a con come altre strutture di questo tipo sia alla fine risulti come un problema di una struttura privata cosa vediamo da fare dopo
Come dire c'è un po'di privato ma molte motivazioni molte logiche pubblica e poi nel nel nell'operare concreto
Quindi in questo senso evidentemente trasferiscono allo una intenzione pubblica di Vale e Max un'invenzione
Allora tre punti e chiudo
Mi pare centro di documentazione regionale
SBN i due progetti esistenti
Sul centro documentazione io alcune domande prego Romanelli
Pensasse a un centro completamente diverso ecco non so se poi coincida con questa Rifondazione istituto veneto che altro vorrei capirlo meglio la proposta del Partito comunista
Con un funzione di grande banca dati generale di unico centro di servizi per le strutture anche periferiche dello Stato forse ho capito male
Può essere un'idea pensiamoci bene nel senso che non so se nell'attuale situazione
Non non si possano si debba ormai tener conto che sistemi informazioni anche grossi sono distribuiti ci sono dappertutto
Non lo so è una banca dati delle banche dati anche sanzioni delle due o tre esistenti è un lavoro cospicuo non è una una sciocchezza anche se di nuovo dal punto di vista
Di politica culturale dove si è esattamente il punto lo dicevo all'inizio
E assurdo credo che le le bibite tutta la parte bibliografica biblioteche certa non entri inglesi in comunicazione che ne so con gli oggetti della storia dell'arte
Che siano come dire dati separati bardata dei separati che non si parlano non hanno intrecci tra il progetto e questo ecco forse la domanda è
Quanto Ninja che questo tipo debba essere soprattutto un iniziativa di progettuale
E quanto possa realisticamente essere esecutiva e quanto si posso invece pensare a come dire un una struttura mobile che aggiornato un una realtà ingrosso di venire in cui le
Database computer eccetera crescono bene in maniera spesso incontrollata riscosse ISBN
Quindi il Polo veneziano SBN Polo vicentino su questa questione
Non non è ben chiaro non si è ben capito quale sia con la Regione Veneto se non una sorta di sporadici spartizione di compiti in cui però all'idea di un sistema bibliotecario regionale mi sembra non non non si sia vista insomma c'è una specie di così
è chiaro che danno dal nostro punto di vista qui ridicoli nuovo Ilio musicale la la Rete se viene nelle funzioni dal se viene sono come un luogo naturale di destinazione sarebbe assurdo che nel momento in cui si crea un una Rete ore i pollini
Che servono l'automazione biblioteche il la mole di dati mai abbiamo formulato proprio traendoli da dalle biblioteche del Veneto non possa essere nuovamente disponibile magari una fruizione più semplice di tipo bibliotecario mantenendo anche un accesso disciplinare
Ecco infine certamente gli archivi esistenti direttamente
Su questo anche credo sarebbe
Utile che
In questa sede si
Misurasse lo idee io credo che indipendentemente da centro di documentazione o o da che altro la Regione pronta la competenza di lotte cari abbia Trento nel nostro caso una diretta competenza poi farsi carico di ciò che per risultato in sostanza di un progetto come a Como
E cinque lo abbia anche in particolare visto l'interesse sempre nelle manifestato per tutta la tematica musicale piumini no mai poi non ancora estrinsecato in alcun fatto concreto di rapporto con la creazione come questa che dimostra come tutto sommato punto certamente voglio comunista quando almeno fa una lista delle cose che ci sono e sicuramente più avanti del governo regionale in questo grazie
Grazie dottor moto
Sono parole al professor
Mario Dalla Costa docente all'Istituto universitario di architettura di Venezia
Il crescente interesse verso colleghi testimonianze del passato coincide con l'acquisizione da una parte della coscienza collettiva di una maggiore maturità culturale ovvero con considerazione della cultura come elemento necessario di caratterizzazione della società attuale
Ciò a fronte di una visione principalmente economicistica della società inclini a delineare il proprio futuro su basi utilitaristica forse attribuibile ad una fase di transizione dell'economia
Che non si concede trasgressioni all'interno di una logica rigorosa di costi Riccardi
Gli stessi richiami del mondo e la cultura dell'economia dico scusa alle istanze culturali come spesso notiamo con sempre maggior frequenza vengono ripetuti e corrispondono ad applicazione di regole di distinzione e di concorrenzialità ovvero spese di investimento
Che hanno come scopo più il miglioramento dell'immagine della produzione che non la
Il fine culturale
Risposta agli interrogativi che ne conseguono e che ci coinvolgono suggerisce alcune osservazioni
Alla fine dell'ultimo conflitto mondiale alla distruzione di molta parte del nostro patrimonio architettonico e storico edilizia seguirà il periodo della ricostruzione il complesso rapido intervento della ricostruzione sì per forse ricondurre al richiamo di alcuni significati della storia e del pensiero così come allora e si erano in crisi con forse all'esigenza di una riconciliazione con la cultura sacrificato dalla guerra
Ma il disegno di allora nel suo complesso
Qui tutto un campo da approfondire da ricercare ulteriormente sembra fosse forse più gramma pragmatico dettagliato come era
Dal prevalere della ragione economica di vincere la grande depressione del dopoguerra allorché i costi dell'operazione
Molta parte sto operazione sovvenzionata dagli aiuti esterni
Venivano puntualmente commessi ai ricavi propri della ricostruzione del patrimonio architettonico e artistico indissolubilmente legato alla riemerge ente domanda turistica
A ben vedere in Italia non mancavano i richiami ad una cultura del restauro che attraverso contributivi fermenti e negazioni aveva portato prima del conflitto mondiale
Ad una revisione delle concezioni del restauro
Raggiungendo posizioni di per sé avanzate rispetto a quelle europee
Basti citare le due leggi del trentanove che nel bene e nel male erano allora all'avanguardia in Europa
La stessa legge quarantadue
E quello urbanistica che
Aveva dato veramente degli spunti notevoli alla cultura specifica europea
A guerra conclusa comunque si constatava come la Carta del restauro del trentadue
Perché le leggi del trentanove erano delle leggi di tutela e non certo avevano dei riferimenti immediati quanto meno immediati con una una operatività o con una certa operatività
La carta resta l'ottantadue cioè l'ultimo documento
A del restauro non era
E come sappiamo era stata ispirata dalla Giovannoni non era sufficiente ovviamente a risolvere i problemi contingenti
Era cambiata notevolmente la cultura Giovannoni lo aveva dimostrato insistendo sull'opportunità di considerare almeno i significati ideologici ma non convincerlo del del tutto le sue aggiornate proposte
Che suggerivano la limitazione del preesistente nel restauro per non perdere le sembianze dell'ambiente
A guerra conclusa prevaleva l'efficientismo dell'economia e delle professioni direttamente interessate alla ricostruzione
Qui poi entrava in campo anche la scarsezza verde personale degli uffici periferici del Ministero della Pubblica Istruzione allora della direzione generale delle dei reati
E non sono scarsezza ma anche in preparazione
Spesso in quanto pochi esempi si possono constatare pochi sono gli esempi di buoni interventi nell'immediato dopoguerra da parte delle sovrintendenza
Questa ricostruzione che andava ben oltre il le premesse di un restauro di necessità che invero le esigenze qualitative degli interventi da eseguire e la situazione particolare potevano ben suggerire
Ha poco o nulla era valsa la teorizzazione del restauro critica di Bonelli
E se annegando la reintegrazione dell'edificio se non nell'eccezione limitata alle parte certe poi che che era rigorosamente vietata la riproduzione dell'atto creativo da questa teoria riconosceva lecito
Sono l'intervento critico attraverso nel mezzo del rilevamento quindi della conoscenza capace però di selezionare i valori presentino all'architettura tessera l'aspetto critico del teoria
Chi merita anche l'operazione dei rapporti tra antico e nuovo raggiungeva livelli sorprendenti
Mentre la parte più attento del mondo culturale richiamava l'esigenza di una qualche tutela del patrimonio architettonico e storico edilizia risparmiato seppure in parte dalla guerra
A fronte della in corso dell'incontro tipi di esigenze del nuovo edificare
Si stabiliva il principio dell'inosservanza delle ispettore delle preesistenze e dei valori della storia
Si determinavano quelle premesse negative che a partire dagli anni Sessanta modificarle stravolge Ivano il volto di centri storici e dello stesso territorio
In sintesi veniva avvalorate venivano colorate pesi enormi di assetto a scale diverse che avevano in spregio di contenuti storici e architettonici e materiali del costruito di cui nonostante le perdite della guerra le città e le campane erano
Ricche
Da queste osservazioni si po'notare che oggi rispetto al passato e certamente mutato il significato della considerazione delle preesistenze architettoniche
E ambientali che l'attenzione ai problemi della tutela e maggiormente presente
Ma l'interesse odierno sotto ciò che appartiene al patrimonio storico artistico non lo si ritiene sufficiente a fugare le preoccupazioni sulle conseguenze
Che tali interessi spesso sotto in
A volte è sufficiente la sommaria valutazione del risultato di un intervento magari pubblicizzato per accorgersi come ai fini della cultura storica dell'architettura
A fronte di un restauro o di un riuso sia
Preferibile l'abbandono del bene la sorte del tempo
L'esercizio stesso della tutela del patrimonio storico architettonico
Può essere vanificato una presunta valorizzazione se questa non trova riscontro della meditata compatibilità della riutilizzazione d'altronde non sempre necessarie tutti
Questo conta compatibilità con la struttura architettonica o con l'ambiente preesistenti
Sarebbe a dire che il riconoscimento diffuso
Dell'interesse al patrimonio architettonico e ambientale anche se di condotto ai valori della memoria collettiva non è sufficiente a giustificare l'intervento se questo non è garantito da un dettagliato progetto di conservazione
Coerente equilibri cibi disciplinari del restauro inteso come contributo unitario della storia e te le scelte tecniche e questo anche per quanto si riferisce non solo restauro ma anche agli interventi di manutenzione
Aspetto che viene generalmente sottovalutato cioè non si data la importanza necessaria da un punto di vista tecnico-scientifico anche all'intervento di manutenzione
D'altra parte constatiamo la stessa quattrocentocinquantasette nella sua burocratica suddivisione degli interventi sul patrimonio edilizia storico addirittura sull'architettura
Fare delle distinzioni burocratiche che avallano questa questa tesi non da una un significato culturale ma da poco anche restauro tanto meno a metà la legge alla manutenzione
La realizzazione di interventi non possibile logiche impropria la direzione operativa del restauro della conservazione deve necessariamente identificarsi con la progettazione e il cantiere necessita di tecnici
E maestranze che avviene ogni elevata considerazione del carattere manuale del restauro in una profonda conoscenza della sostanza materiale antica storicizzata
Ma tutto questo oggi di si verifica nell'eccezione a mio parere prevalgono regole diverse e soprattutto esigenze che sono antitetiche a quelle della tutela e della conservazione del patrimonio
Nel quale si agisce
Resta quindi legittimo il dubbio che la crescente sollecitudine verso il bene culturale in genere
La parte privata prevalentemente si identifichi in una realtà in realtà con una nuova forma di effettiva insufficienti Isma'che persegue la logica del costo dei ricavi anziché quella del costo dei benefici
Ovvero la mancanza di una necessaria prudenza nell'affrontare anche il problema dei beni culturali in genere
Molto è dovuto alla scarsa conoscenza del patrimonio dei beni culturali alla quale invece si deve riconoscere che importanza
Essenziale come necessario che alla conoscenza venga data la concretezza della finalizzazione quale garanzia per una sufficiente pertinente utilizzazione dei dati raccolti
Dati oggettivi per una loro archiviazione aggiornabile
Operatoria vecchi ad una conoscenza attenta e soprattutto specie artisticamente diversificate
Che abbiano la consapevolezza della complessità dei problemi che sono propri dell'oggetto rilevato dell'ambiente e della fabbrica antica
Non è sufficiente che la documentazione sia limitata ai soli dati storici o a quegli architettonico figurativi o tecnico funzionali a questi dati si devono aggiungere la considerazione degli aspetti archeologici
Il rilevamento strumentale degli elementi che definiscono le diverse concezioni strutturali estatiche dell'organismo architettonico
All'infuori di astratti schematismi tipologici i caratteri costitutivi rapportati agli elementi di linguaggio architettonico
La raccolta di dati chimico-fisici immateriali le caratterizzazioni tecnologiche delle lavorazioni i dati su cantiere e sulla manualità costruttiva
Da qualche tempo è stata intrapresa da più parti una azione volta alla considerazione del patrimonio delle mura e dei luoghi fortificati del bene avviando anche processi per la definizione di criteri di valutazione
Giro obiettivi di tutela e di valore valorizzazione di quel patrimonio
è necessario in proposito che venga considerata l'importanza che assume un progetto complessivo di conservazione di quel patrimonio che deve contemplare l'indispensabilità della conoscenza
E che si è premessa alla programmazione il coordinamento delle iniziative volte a dare una soluzione ai singoli interventi
Sul territorio
L'implicazione degli aspetti salienti dell'architettura e l'urbanistica in unità inscindibile gli un'aria di estesa caratterizzazione storico ambientale come quella veneta
Comporta il riconoscimento di quelli obiettivi considerati che coinvolgano omogeneamente l'intera area
Si ritiene che le cinte murarie i castelli le Rocche i luoghi fortificati in genere debbano essere valutati nelle loro connessioni al sistema interno ed esterno
Del sito urbano all'ambiente naturale e al paesaggio
Inoltre che siano relazionati a quello viario fluviale se presente per dare un significato alla caratterizzazione del territorio coinvolto dalla presenza delle antiche strutture di difesa
Che costituivano vere e proprie barriere di controllo dei vari spazi attraversate da un complesso sistema di relazioni e trasformazioni e non solo non semplicemente degli
Delle strutture di offesa o di distesa altrui
Ma vere e proprie direi strutture che tutelavano in qualche modo l'economia privata privatissima spesso di di parte del territorio
Il tutto questo va rapportato alla consistenza urbana ed è da individuare in sistemiche in sottosistemi di relazione
Queste finalità devono caratterizzare il progetto
Così Progetto evidentemente specifico che coinvolga una progettazione generale del territorio regionale
Ne valorizzi contenuti propri con l'adozione di criteri di intervento relazionati con i tre temi presenti nell'architettura nell'ambiente
Criteri e non norme che per definizioni di limitano la capacità del progetto e generalizzato alla qualità degli interventi aventi come riferimento una realtà sicuramente diversa per Epoca preistoria per materiali per tecniche per tecnologie
Si auspica l'uniformazione di metodi di rappresentazione dei blindati della conoscenza dello stato di difetti della diagnosi delle terapie di intervento inscindibilmente connesse con le categorie delle opere di indispensabile
Esecuzione con loro puntuale indicazione valutazione contabilità economica e con la concezione e l'organizzazione stessa del cantiere l'arrestato
La conoscenza e la rivalutazione degli aspetti storici come presupposto culturale il recupero della memoria del passato a come finalità del riavvicinamento dell'uomo contemporaneo alle ragioni che sono state determinante
Per la riqualificazione della città e del territorio ed una maggiore comprensione dei problemi ambientali paesaggistici e architettonici
Che sono l'essenza del patrimonio del nuovo in cui l'uomo di ma per conseguire questo risultato insieme alla ricerca degli elementi della conoscenza indispensabile attivare nuove catalogazioni per materia di argomento
Insisto librario archivistico iconografico e delle arti figurative anche minori che coinvolgono quelle strutture abbiamo sentito dire anche
Poco fa cartelli che mi hanno preceduto
A questo va aggiunta la ricca rimedi
Inedita
Dei davvero tipi della fotografia e dei filmati documentari relativi ai manufatti considerati permettere appunto
Nove tecniche di conoscenza e per approfondire quei contenuti storici che l'immagine fotografica può suggerire una sistematica computerizzata raccolta di dati che si affianchi ai materiali schedati già in possesso di archivi biblioteche che si integri con altri dati riferiti alla conoscenza delle strutture architettoniche e dell'ambiente
Pertanto il progetto complessivo dal considerare come momento conclusivo delle fasi successive di un meter metodologicamente scientifica di conservazione di valorizzazione deve considerarsi sinteticamente basato sui seguiti quattro obiettivi primo
La conoscenza storica
Architettonica e materiali
Dei manufatti dei siti e del territorio che li comprende secondo la definizione di criteri operativi darla manutenzione e la conservazione delle suddette presenze architettoniche e delle aree di pertinenza la verifica
Di una loro riutilizzazione compatibile
Terzo la formazione di personale tecnico idoneo all'elaborazione del progetto e di addetti all'esecuzione degli interventi e le gestione del patrimonio recuperato
Quarto istituzione di una banca per la raccolta dei dati riferiti alle mura i luoghi fortificati ai loro sistemi e sottosistemi
Per il continuo aggiornamento della loro conoscenza storica architettonica e dello stato di consistenza
E per la diffusione di quei dati attraverso mostre pubblicazioni e itinerari tematici per dirvi territorialmente coordinati su basi preminentemente culturali
Concludendo le previste finalità di un progetto
Specialistico
Qui il ho avuto il l'onore di avere la responsabilità di un progetto simile per conto del consorzio non è abbiamo programmato la catalogazione e schedatura di settanta località abbiamo proceduto come rilevamento di una ventina
E abbiamo poi partecipato ottobre a un convegno presentando per la prima volta a questo lavoro a che è stato tenuto in ottobre scorso a Marostica organizzato dalla dalla Regione Veneto da Italia Nostra che da il Comune di Marostica
Ecco queste finalità di questo progetto specifico
Che va al di là del progetto nostro proposto e di cui ci occupiamo all'interno di questo consorzio devono mirare a mio parere ad evidenziare i punti forti del territorio
Anticamente realizzati per l'osservazione e il controllo dello stesso per fini strategici di differire di offesa e per Fini economici
Ma anche di salvaguardia di assetti politici questi punti assumono oggi la valenza di luogo di osservazione di studio e di contemplazione dell'ambiente urbano e naturale
Dove il sistema architettonico fortificato costituisce un richiamo e con altre emergenze presente ne condiziona e ne ordina lo sviluppo morfologico grazie
Nasce dalla cosca adesso la parola Antonella Agnoli direttrice della biblioteca di Spinea famosa biblioteca comunale modello dispnea per l'ultimo intervento dalla mattina
Invece
Questo mio intervento intende sottolineare una peculiarità riflessa anche nel ruolo marginale che alla biblioteca viene assegnato all'interno di questo convegno l'universo dei beni culturali infatti non esaurisce al suo interno l'universo della biblioteca
Di questo si è discusso in un congresso dell'Associazione italiana biblioteche tenutosi a viareggio nell'ottantasette
In quell'occasione il dibattito cogliendo quel tanto di provocatorio che è contenuto in tale assunto evidenziato come il peso del bene culturale che gli istituti bibliotecari conservano e che dovrebbero tutelare non è elemento sufficiente per definire la biblioteca in sei come bene culturale
Bene culturale è semmai la biblioteca come complesso dei beni degli strumenti e dei servizi cosa che questa mattina è stata più volte detta per noi evidentemente non era ancora così acquisito
Sì quindi in sostanza a lavorare alla ricomposizione dell'attuale dicotomia fra trine culturale e servizio informativo
In una visione dinamica in cui la conservazione si lega all'incremento delle collezioni
E alla crescita di strumenti tecnologicamente avanzati che consentono un uso differenziato dei documenti rari e di pregio in funzione di diverse esigenze di studio e di ricerca
D'altra parte in questa fase di accresciuta attenzione politica e di aumento dei flussi finanziari sia pubblici che privati verso l'universo dei beni culturali
è indispensabile che le biblioteche non rimangano tagliate fuori anche per l'alta redditività che una corretta gestione degli enormi archivi dei beni librari potrebbe produrre
Si tratta infatti di uno dei giacimenti più ricchi verso il quale i privati hanno più volte dimostrato grande interesse anche per i consistenti ritorni economici
Gli attuali vincoli quali quelli imposti dalla legge di contabilità dello Stato e dalla mancanza di autonomia impediscono al settore privato pubblico di avviare rapporti paritari con il settore privato
In questa particolare fase la debolezza del sistema bibliotecario italiano risulta particolarmente evidente
La razionalizzazione dell'esistente e l'integrazione di tutte le tipologie bibliotecarie sono i presupposti indispensabili per qualsiasi sviluppo futuro
Da più parti è stata sollecitato una riforma legislativa rivolta a tutto il sistema delle biblioteche italiane una legge quadro che ridefinisca in modo preciso ruoli e competenze
Che intervenga sulle numerose questioni che da anni sono in attesa di soluzione
Revisione delle norme sul deposito legale
Definizione dei compiti delle due biblioteche nazionali quella di Firenze quella di Roma e degli istituti centrali e dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico
Individuazione di un ruolo perché istituti bibliotecari statali indirizzi precisi nei confronti della legislazione regionale e delle biblioteche scolastiche
Riconoscimento della professione l'Italia è forse uno dei pochi Paesi privi di una normativa nel settore
E per ultimo la standardizzazione delle procedure di Viotti economiche infatti solo attraverso l'integrazione delle risorse e dei servizi sarà possibile una più larga e diffusa fruibilità dei documenti
Le questioni che devono trovare soluzione citare siano solo in parte recepita dalla bozza di legge del PC relativa alla riforma amministrativa dei beni culturali e ambientali
I numerosi problemi sulla affrontati in modo frammentario senza una progettualità complessiva che riscaldare la dimensione culturale dell'entità di bioetica biblioteche intesa come strumento della comunicazione e non solo della comunicazione mediante libri e materiali a stampa
Questo nome sta ad indicare una metodologia di conservazione il trattamento delle informazioni
Che è nata nella biblioteca classica e non almeno per ora alternative neppure per ciò che riguarda le informazioni presentate su altri supporti diversi dalla carta
Abbandonata la pensa in grande
E di una biblioteca in ogni comune che ormai corrisponde più d'uno spreco che ad una ricchezza
Superato il modello di biblioteca centro di aggregazione culturale così caro alla politica bibliotecaria degli anni settanta dichiarato ormai improponibile il modello anglosassone della Public Library con tutta la struttura che a tale concetto corrisponde realisticamente possiamo puntare alla costituzione di un sistema bibliotecario nazionale che superi l'attuale rigida separazione tra i vari istituti
Cause di enormi sprechi e si è invece in grado di soddisfare la totalità delle esigenze di lettura informazione documentazione studio e ricerca
Questo è possibile solo pensando ad un sistema informativo al quale concorrono tutte le tipologie bibliotecaria
Delle biblioteche del ministero dei beni culturali e ambientali a quelle degli enti locali alle biblioteche scolastiche a quelle dell'Università degli enti di ricerca
Delle fondazioni ai numerosi centri di documentazione privati sorti per far fronte ai bisogni di un'utenza che troppo spesso non trova risposte adeguate nelle strutture pubbliche
L'attenta l'attuazione di tale progetto richiede una forte collaborazione tra lo Stato e le Regioni parte del fallimento del programma di decentramento degli anni settanta età imputata la mancanza di un progetto complessivo
Che ha impedito all'ente Regione di intervenire efficacemente nella gestione delle biblioteche
D'altra parte i settori rimasti di esclusiva competenza dello Stato sono stati lasciati decadere progressivamente
Nella fase attuale necessario per lo Stato e le regioni operino secondo linee d'intervento ed obiettivi precisi
Salvaguardando l'autonomia dei vari istituti e fondandosi su modelli legislativi non troppo prescrittivi
è sufficiente stabilire un insieme di norme che definiscano sono gli aspetti essenziali del servizio
Evitando il vincolo troppo rigido delle procedure e lasciando invece la possibilità alle diverse biblioteche civiche diversificare i disservizi e di regolamentarli sulla base delle specifiche esigenze dell'utenza
In occasione della prevista revisione della legge cinquanta dell'ottantaquattro più volte citata nota in materia di musei biblioteche archivi di enti locali o di interesse locale
Sarà necessario tener conto del dibattito sviluppatosi a livello nazionale e pensare ad una legge meno minuziosamente prescrittiva che prevede maggiore autonomia per chi gestisce il servizio i maggiori controlli sui risultati
La legge attuale ha recepito sostanzialmente quanto di positivo era già stato elaborato in altre regioni
Senza per questo riuscire ad intervenire efficacemente ciò dimostra che non sempre la volontà espressa in un testo di legge corrisponderà capacità politica ad intervenire
Il risultato è particolarmente evidente nel non aver voluto attraverso la legge assegnare definire ruoli e funzioni al servizio Beni librari perché i distici
Che nel corso di questi anni si è dimostrato su tutti i problemi più importanti comicamente assente i paurosamente incompetente
La Regione ha dissipato risorse ed energie lasciando deperire sempre più le biblioteche di antica tradizione non valorizzando il nove maggio emergente delle biblioteche di ente locale
E ignorando le numerose esperienze sia pubbliche che private sarte per rispondere differenti bisogni espressi da una società in profonda trasformazione
è necessario che il nuovo testo di legge oltre a riconoscere le Province come già avvenuto nel testo precedente compiti precisi nell'organizzazione bibliotecaria regionale
Lei vincoli attraverso il trasferimento di deleghe precise e di adeguate risorse finanziarie
Andrebbero inoltre individuati dei livelli di controllo per tutte le funzioni proprie dell'ente Regione troppo spesso regolarmente disattese
Le attività delle biblioteche di ente locale va sostenuta con finanziamenti regionali rapportati agli standard di funzionalità minimi previsti introducendo in questo modo una più corretta erogazione dei contributi
Ulteriori problemi ad evidenziare condiviso quasi totalmente però anche dalle altre regioni e con della tutela del materiale rare e di pregio
Delegato dallo Stato alle Regioni con il risultato che attualmente il venerdì Ilario non risulta affatto tutelato
A fronte di una delega particolarmente anche all'attività delle regioni è stata sostanzialmente carente e lo stato non è stato in grado di esercitare i poteri di surroga che comunque gli erano riconosciuti
Nel Veneto gli interventi si sono limitati a sporadiche erogazioni di contributi per singole operazioni di Testaccio
Al di fuori di un progetto di ricognizione dei fondi di pregio di una loro tutela anche attraverso l'esercizio delle funzioni di notifica ed il vincolo previste dalla legge
Per tutela non si intende solo la conservazione fisica del patrimonio bibliografico storico-artistico
Ma si intendono anche tutte quelle attività di valorizzazione del suo contenuto informativo che lo mantengono a tutti gli effetti all'interno del circuito della ricerca e dell'informazione
Il progetto nel quale il rapporto Stato-Regioni adatto in Italia i risultati più positivi e concreti e quello legato al Servizio bibliotecario nazionale meglio con un conosciuto come inserviente
Si tratta di un progetto di cooperazione tra tutte le biblioteche grandi medie e piccole prescindendo dalle diverse titolarità istituzionali
Teso a garantire all'utente in qualsiasi punto di servizio del territorio nazionale l'informazione bibliografica che l'accesso ai documenti posseduti da tutte le biblioteche attraverso l'applicazione delle tecnologie informatiche
L'esperienza sin qui condotta nel Progetto SBN ha visto lo stato esercitare correttamente i suoi poteri di indirizzo il di coordinamento il con le regioni come ad esempio il Piemonte Lombardia ed Emilia impegnarsi in una vasta di organizzazione dei servizi bibliotecari finalizzata all'integrazione delle risorse
Il processo avviato nelle realtà citate comporta l'applicazione del metodo dell'analisi della programmazione l'introduzione diffusa delle tecnologie informatiche e del della destinazione di consistenti risorse finanziarie
La porta innovative di SBN non sta tanto nelle sue nella sua però dimensioni informatica
Quanto nella determinazione di un nuovo modello di organizzazione sistemica tra antibiotiche siano esse statali o privati e di conservazione di pubblica lettura universitario speciale
Purtroppo il tentativo della Regione Veneto di avviare la sperimentazione SBN se rivelato un fallimento e costituisce senz'altro un'altra delle occasioni perse
La Regione infatti senza pretese dei contributi provenienti dall'Associazione italiana biblioteche il fatto ancor più grave dalla commissione tecnica ufficialmente costituite da nel dalla Regione
Per l'elaborazione del progetto ha indirizzato le proprie scelte ancora una volta secondo logiche puramente clientelare
Questo modo di operare costretto alcuni piccoli bibliotecari più significativi importanti del vento università
Biblioteche di beni culturali importanti biblioteche clienti privati ad agire in modo scoordinato e a riferirsi direttamente allo Stato
Non sono inoltre presenti all'interno del Progetto SBN altri soggetti istituzionali quali le Province per limiti legislativi ma soprattutto perché non morì evitate adoperare coordinata
L'intervento delle Province è determinante per garantire la partecipazione al progetto SBN anche delle piccole e medie più ghiotti che che rischiano altrimenti di rimanere ai margini di un dibattito ma soprattutto è esclusa da un generale processo di riqualificazione le province su questi temi con sono completamente assenti o nel migliore dei casi come avviene per la Provincia di Venezia si muovono autonomamente
Proponendo alle biblioteche sistemi di automazione destinati a perpetuare d'accentuare l'isolamento tra i vari istituti bibliotecari
E questo oggi costituisce l'elemento di maggiore debolezza del servizio
Grazie dottoressa Agnoli la preghiamo di lasciare la l'intervento per per gli atti
Fra un paio di minuti circa si può mangiare al PSI che appare chiaro che sotto quindi avete il tempo degli arrivarci ripresa sarà alle ore quindici
Se c'è sicuramente
Stava
Io penso che sia opportuno riprendere i lavori della pomeriggio in quanto come vedete ci sono ancora molte interventi molte relazioni e comunicazioni che debbono trovare spazio nella giornata di oggi in quanto la giornata di domani è particolarmente dedicata al tema dei rapporti Stato Regioni e autonomie locali
Dove sono previste due relazioni di Andrea Colasio e del direttore generale del ministero dei Beni culturali si Sinni e poi una tavola rotonda a cui partecipano l'assessore toscano Bucciarelli Massimo Cacciari Gasperini dietro
Giuseppe che era pelli pochi Gianni egli ha nell'Antonio che segretario generale di Italia Nostra
Noi iniziamo i lavori di oggi proponendo appunto tre relazioni
Quella prima e del direttore dell'Istituto universitario di architettura del dipartimento di Storia dell'architettura dello Iuav di Venezia il professor Paolo Morachiello
La relazione del professor Moracchiello ha come titolo il bene cultura il bene culturale come memoria il limite il ruolo dello storico
Poi ci sarà la relazione del professor Lionello Puppi
E poi la relazione di Manfredo Tafuri credo che tra una relazione e l'altro ci sarà però qualche intervento quindi io inizierei i lavori di questa tornata chiedendo alla professore Morachiello
La presentazione della sua relazione
Comincia
Sul margine del deserto libico si ergeva scavato dalla roccia libri dal colosso di leone di vergine consigliano di donna la barba Duomo con il corto naso schiacciato dalla corrosione del tempo
Così era sempre stato e nessuno conosceva un'epoca che non avesse trovato già col naso intero quello che si è trovato col naso intero
Affiorante da ere molto remote sempre uguale a se stessa
Inflessibile ad ogni possibilità di riuso pur non possedendo né pur non rivelando mai vero significato
Il re delle varie dinastie continua il suo racconto Thomas Mann
Conservarono e tramandano la spinge come memoria come un testimone enigmatico del tempo mai raggiungibile delle origini
Le singole immagini o i sistemi di immagini architettonici architettoniche costituiti costruiti nel passato
Per lo storico dell'architettura ma certamente non solo per lui
Assumono un valore o costituiscono un problema assai simile a quello assunto o costituito per gli antichi dalla Sfinge
Un oggetto architettonico una parte di città talvolta un'intera città
Valgono per lui cioè valgono per lo storico soprattutto come memoria
Sono piuttosto che un dato oggettivo da spiegare da esplicare una trama mangiava che si presenta confusa se non proprio un enigma
Da penetrare
Per conoscere finalmente per conoscere appieno il significato originario e proprio d'un edificio
Le ragioni e le vicende del suo uso e del suo destino
Lo storico deve farsi deve essere un sottile critico da una parte è un appassionato indagatore dall'altra
Dovrà scrutare l'edificio ridisegnarla mentalmente anche materialmente per capire la mano uno in maniche lo hanno disegnato
Ma dovrà anche entrare o cercare di entrare nel tempo che precede l'esito
E che riguarda le inquietudini e le aspirazioni che sono sempre inevitabilmente compagni di ogni scelta e di ogni decisione formale di ogni pensiero cioè che si sia infine L'Espresso in una forma in una rassicurazione
In tal modo finalmente ricomposto per sei e per gli altri
Il significato evidente come quello nascosto dell'immagine
Lo storico tra restituito l'oggetto studiato come vera memoria o testimoni di pensieri attivo o volontà di esistente
Che hanno preceduto la nostra
Con la narrazione con la scrittura
Lo storico raggiunge l'ultimo fine quello di comunicare la propria la propria vicenda interpretativa avendo anche svolto finalmente il proprio ruolo e cito nell'ambito del proprio limite
è un fine dunque del tutto autonomo rispetto al problema della conservazione o dell'uso dell'oggetto quello dello storico
Ma proprio in virtù del disinteresse
E dell'autonomia
Il percorso dello storico cioè di giri cerca la piena comprensione della memoria
Si può incontrare si incontra con i ragionamenti di chi deve conservare di chi deve definire l'uso dell'oggetto materiale che racchiude questa memoria
Cioè mentre pone e cerca di risolvere il proprio lo storico pone problemi a tutti gli operatori possibili coinvolti nella conservazione e nella definizione dell'uso
Infatti nella ricerca e il vero significato
E gli fa conoscere e conosce
Le usi a cui nel tempo l'oggetto fu variamente destinato ed evidenzia se esistano ma normalmente esistano il momento e le regioni in cui e per lui
L'uso si sia distaccato dà significato d'origine da quello proprio da quello preminente dell'oggetto
Quando e perché l'uso dimenticando l'origine e lo sviluppo sia divenuto abuso o perversione
Che è la stessa cosa
Lo storico evidenzia contemporaneamente il momento e le ragioni
Se esistono in cui e per cui l'oggetto sia entrato nella dimenticanza
Abbia perso compiutezza di immagine si sia ridotto arresto non sia più assolutamente visibile o sia solo molto parzialmente visibile
Il riuso perverso come l'abbandono sono entrambi un tradimento della memoria
Il problema allora che sarà quello di come conservare l'edificio senta tradirlo il problema posto indirettamente dallo storico
Quale in uso tra i molti possibili sarà quello verso cui bisogno bisognerebbe attendere
Due esempi per rendere più chiaro il con concreto l'intreccio dei percorsi il mercato di Rialto e interpreti di Venezia due tradimenti
L'uno per eccesso e l'altro per abbandono
San Marco non era come voi sapete l'unica piazza di rigidamente oltre le mercerie al di là del Cangrande ce ne sta un'altra c'era la piazza di Rialto che teneva le fila di un economia mondo
Unite da un medesimo sistema di scambio di circolazione di capitali di crediti di notizie
La sua configurazione spaziale
è imperniata su un anzi attento in perimetro chiuso insieme
E delimitano l'uno e l'altro
Le volte degli edifici porticati dai pilastri degli archi tolti dalle tradizioni di pietra battuta di Grosso ebbene senza inganni o decori come il Senato aveva voluto fosse fatto nel Fondaco dei Tedeschi sull'opposta riva
Con il ricorso cioè ad una lingua ostentatamente priva di compiacenze come si conveniva come sia diceva ad edifici di pubblica utilità
In questi difficili ai piani superiori ai portici se pensavano manifatture depositi di panni in particolare tenevano d'ufficio il proprio ufficio disparate magistrature connesse all'attività dei reati al commercio e alla tassazione
E ci sono banchieri assicuratori il titolari delle cento i più botteghe aperti e sotto i portici
Arrivato vigeva la minuziosa ripartizione delle attività metro dopo metro quelle connesse alla contrattazione delle grandi partite di scambio nel vuoto in relax chiedo silenzio della piazza centrale
E quelle connesse al commercio quotidiano nel rumore degli spazi circostanti oltre gli edifici lungo le rive
E più lungo le rive dove si vendevano ordini ogni ortaggi frutta pesci carni formaggio con un'esuberante a tale da rinnovare ogni mattina il mito di Venezia che pure essendo senza terra era città
Più delle altre seconda e più dentro più prossime cioè i confini interni dell'isola di Rialto
Quantità di magazzini di locande di osterie postriboli anche un po'la idonea e un po'una veneziana Suburra
La disposizione e la forma degli edifici aveva seguito il modello dell'Oscar panino di Antonio Bondi lo scarta Nino che basati su cui su cui nome in casa ironizza
Parlando di un incerto tra un trenino dimostrando che i veneziani che non capivo nulla di architettura avevano preferito uno zoppicante impiglia la vera scienza il modello dello Scapagnini era stato tanto anche era stato tanto abile da instaurare
Una con la Geometria ordinatrice anche un ordine un Morgan tuttavia suscettibile di aprirsi e di concedere di compromettersi con il disegno preesistente della primaria alto quel distrutta dall'incendio
Da compromettersi con la distribuzione dei vari tipi di botteghe con il regime immobiliare con le caratteristiche tradizionali anche dell'offerta e della domanda d'Italia
Per la capacità di mediare tradizione novità dire che negli anni avevano preferito questo modello quello di Fra Giocondo che in ossequio alla superiorità
Dell'architettura degli antichi aveva proposto un foro quadrato alla greca mi muovo chiuso e serrato talmente nazisti intransigente geometrica nella quale Venezia non si riconosceva
La questione ovviamente oggi non è certo quella di simulare l'antica realtà e l'organizzazione della rata di funzionamento ed organizzazione
Tenacemente mantenuta e destinata di Rialto
Ma semplicemente ponendo il problema della verità e compiutezza della testimonianza e della memoria che gli altri rappresentanti lo storico può potrebbe incontrare
Le considerazioni e i ragionamenti
Di altri che si applichino alla riorganizzazione eventualmente dell'area del mercato ed alla tutela e alla conservazione fisica dei suoi sperati e dei suoi edifici nel suggerire ma è solo un esempio forse certamente il più ovvio ecco una rarefazione al centro
La liberazione di lunga di piazza
Con l'allineamento per esempio con il gelido del mio mento dei banchi sotto le volte di Portici una miglior distribuzione lungo le rive il recupero di aree come dire altro nuovo si potrebbe avviare un confronto anticrisi poterlo storico potrebbe avviare indurre al mutuo confronto
Gli organi e le istituzioni interessate
O proposte alla conservazione alla programmazione al piano
Cioè le sovrintendenze ai beni ambientali architettonici
Lui assessorati ai lavori pubblici all'urbanistica del Comune dinamiche della regione
Le esigenze poste dal bene come memoria
Potrebbero costituire se non proprio medesimo fine almeno un comune elemento intesa
L'altro esempio sulle isole Luna pochi colpi di remo del Lido di Venezia l'altra separata da quello di Sant'Erasmo a mezzo di uno stretto strettissimo Canale
Sorge fornitura feriti venti anni il vecchio per il nuovo fondanti della Repubblica come dispositivi permanenti i primi ad essere con tale caratteristica fondati in Europa
Dispositivi permanenti di cura e di prevenzione della teste basati su quel poco di ceto che
La scienza medica era riuscita fino ad ora a ipotizzare e a constatare sulla natura e sui modi di propagazione del male sui modi di propagazione del morbo
Isolamento a mezzo di murati recinti dei presunti o potenziali pericoli dell'epidemia
Disinfezione mediante esposizioni all'aria forzate o naturali furono i principi alla base di chi costruito questi da Zanetti veneziani quanti sono i quasi primavera come di quadrilateri serrati entro plessi che richiamano l'immagine di bassi Castelli ai muri perimetrali sia pensavano casupole modestissime in serie indipendenti l'una dall'altra ciascuna con un proprio cortile Rina
E all'interno si aprivano degli Spiazzi reclusi suddivisi da setti murari in più comparti corrispondenti all'unità di cura o meglio di contumacia
Lunghe lunghissime tettoie ampie tettoie
Talvolta siedo stavano i muri o si ergevano al centro di questi stati orgogliosi per proteggere dal sole dalle intemperie gli oggetti lasciando tuttavia a contatto della circolazione dell'aria a
Per secoli pure ampliandosi per successive addizioni
L'edilizia ostentatamente utilitaria dei Lazzaretti non muta voluto mai
Accolse e rese possibili le pratiche della disintegrazione sempre uguali a se stesse
Omologate con un amore di dettaglio pari soltanto alla progressiva negligenza nella loro applicazione
Potremo dire che più che appartenere alla storia della medicina e delle istituzioni
Dell'una e dell'altra interpreti costituiscono una trasparente visualizzazione
E nell'abbandono in cui versa attualmente il lazzaretto Vecchio in quello appena riscattato da un intervento privato in cui versa il nuovo si dicono ben poco di questa parte della storia della Repubblica o meglio di questa parte della storia del bacino mediterraneo
Farne delle tappe pensarle come tappe di un itinerario archeologico
La comunale comprendente ad esempio altri resti
Come l'isola di San sì più o meno lesti come episodi polveri a Sant'Andrea Santo Spirito e San Nicolò di Dossetti eventualmente voglia ripercorrere del piede entrata dai porti Incino
Oppure pensarle tranne mostre di se stessi in cui la distanza per raggiungerli sia già di per sé di per se stessa un mezzo di comprensione
L'istanza di ridare voce e in questo caso anche colto alla memoria indicano ancora lo storico perché l'esperienza deve essere essenzialmente storica
Non vi è scienza senza una visione storica come mediatore nel confronto di più organismi e istituzioni che vogliono o debbano decidere in merito
Questo ruolo e in parte già svolto dallo storico e può essere forse istituzionalizzato con ministeri enti che sono parecchio rapinati immaginarsi ma che potrebbero costituire anche una oggetto di discorso
Comunque svolgendo il proprio ruolo rimanendo all'interno del all'interno del proprio limite proprio in virtù della propria autonomia lo storico rivela
In passato
Senta il quale non ti può essere compie un passato irripetibile certamente ma senza il quale non vi può essere coscienza e minore il presente
E lo storico allora potrà occupare un tempo altrimenti svuotato da un'esperienza ridotta spettacolo a consumo
E che si riduce poi infine al nulla
Potrà anche abbandonare quella sorta di stato d'assedio in cui lo costringono proposte di tradimenti o perversi gli usi che sono sempre avanzati con la giustificazione che per giustificarsi e sopravvivere anche la memoria anche la memoria storica
Deve produrre guadagno di farsi merce e se stessa
Ringrazio il professor Moracchiello della dell'azione
Adesso seguono le altre due relazioni quello del professor Lionello Puppi dell'università di Padova il topo del professor Tafuri
Parola malgrado
Il mio intervento sarà
Molto prede
Le cose essenziali
Che mi ero ripromesso di sottoporre
Alla loro attenzione e al dibattito in effetti sono state dette
E a me non resta che
Sottolineare
Quelli che quelle che mi sembrano le più e più urgenti
E le più importanti beninteso
Ora nel suo intervento affascinante l'amico Morachiello
Ha disegnato
Maniera precisa
Il ruolo dello storico come mediatore responsabile di memoria
è un fatto però che la voce
Dello storico
Che
Raccogliere testimonianze costituiscono memoria
E le affida a un presidente che vuole costruire un futuro un futuro
Ebbene
Assenso diventa
Diventa realtà si realizza
Nel momento stesso
In cui
Si diano le condizioni di mediazione
A questo scopo
Ed ecco che allora
E
Teniamo all'interno del discorso
Per la problematica
Che ci impegna in questo paese di giorni
La nostra realtà veneta
La Regione del Veneto
E la sua concreta politica
Per la conservazione e la progettazione della memoria
E quando davvero non ci stiamo
Io non vorrei
Questo breve intervento esaurirlo
In una sequenza di Geremia
Che poi lasciano il tempo che trovano
Vorrei semplicemente
E brevemente
Articolarlo in una serie di denunce
La
Regione del Veneto il governo della regione del Veneto
Si è rivelato totalmente privo
Di ogni idea possibile
Di un progetto
Che nel momento stesso in cui la memoria conserva
Consenta poi notizia utilizzarla
Nella prospettiva della costruzione dell'avvenire
Allora bisogna scendere a fatti
Concreti spiccioli
Con qualche premessa
Il ruolo della Regione dal punto di vista Della sua responsabilità del patrimonio culturale
è un ruolo difficile ambiguo proprio per l'assenza sfornava Romanelli questa mattina
Di un disegno preciso degli ambiti di competenza
Sui propri rispetto a quelli che sono gli ambiti di competenza per esempio e prima di tutto dello Stato
Diciamo di più mi questa situazione incerta in ogni caso
Quello che è evidente
è che
Come come gli specifici
L'azione della Regione e certamente limitata
Ma sottolineava in maniera molto efficace
Questa mattina il professor Leo
Che se le cose stanno in questi termini
E per quel che riguarda gli ambienti gli ambiti specifici
Di competenza
La Regione tuttavia
Nel momento stesso in cui
Il suo governo
Forse animando
Da un'intenzione progettuale autentica avrebbe larghi spazi comunque di movimento
Su questo non c'è alcun dubbio
E allora sempre per restare dove siamo arrivati vale a dire alle considerazioni concrete e dei
La Regione si muove
Di qua e di là
Se devo vedere i bilanci stanziati
E confrontiamo bilanci di altri ambiti regionali
Possiamo anche dire che complessivamente non siamo in coda
Il fatto è
Chi le erogazioni gli interventi
Avvengono
Su un piano
Improvvisato
Le improvvisazioni
E secondo una mentalità come giustamente diceva Romanelli questa mattina assistenziale
Con qualche cosa in più
In questa assenza
Ti immaginazione progettuale
Romanelli insisteva
Il pupillo lo sottolinea energicamente
Nel testo introduttivo questo convegno
L'ho detto stamane
La questione del centro di catalogazione di documentazione
Evidentemente si tratta di una struttura l'attuale
è assolutamente indispensabile in quanto strumento di conoscenza di una
Realtà e memoria ricca e complessa
Senza di che
Ogni progetto che se posso formulare
Non può essere avventuroso
Sia sul piano dell'acqua conservazione sia sul piano della riattualizzazione del patrimonio
Bene questo centro non funziona di fatto non esiste
Son finiti a residuo passivo i fondi stanziati
Per il funzionamento e la realizzazione risultati di questo
E molto significativo
è molto significativo
Ma qua scatta un punto
Per me è molto interessante e che potrebbe significare viceversa
Un momento un progetto di ruolo importante della regione ma come la Regione pensa un centro di catalogazioni documentazione nel momento stesso in cui lo Stato attraverso i suoi organi periferici sta provvedendo in un ambito vasto altre istituzioni stanno provvedendo
E non potrebbe allora la regione anziché porsi un obiettivo ambizioso che incapace di realizzare
Istituire o viceversa
Un nucleo per dir così di coordinamento ti Monte e importanti iniziative
Avviate e che sono in corso
E che rischiano l'intersecarsi
Che hanno poi alla fine il conto le norme
Conclusione
Come può la Regione voglio dire
Ambire a un alla realizzazione di un intento il centro di interrogazione di documentazione
Ignorando il lavoro
E si sta facendo responsabilmente da altre parti
Perché non assumersi un compito per l'appunto
Di coordinamento che in funzione
Si capisce
C'è la realtà regionale
C'è qui il disordine quell'ambiguità di confini che esiste tra le competenze specifiche della Regione in materia di beni culturali perché m'ha detto
E precisa responsabilità dello Stato
Le Regioni inventato
Un comitato
Per
I beni culturali
E questa è la prova dell'inefficienza della irresponsabilità il governo della Regione
Su questo piano
Sul piano del patrimonio
Culturale
Questo comitato
Quindi la presenza e praticamente a riproduce
Dei capi di istituto degli organi periferici del ministero per i beni culturali
E che comuni
Disgraziati
Designati e là presenti
Che consiglio regionale
I quali
Alla documentazione l'impegno esibisca
Dei capi di istituto degli organi periferici del ministero
Possono testimoniare soltanto
L'assenza o il disordine
Della regione
Perché riguarda il suo ruolo irresponsabilità
Nei confronti del patrimonio culturale
Io credo che
Come stato spiccato
Come come Sandra discutere
Sia indispensabile
Una messa a punto una definizione precisa
Dei ruoli responsabilità
Stato regione
Io credo che la Regione debba per quello che le compete
Provvedere a definire
Per quello che comunque ora come ora è possibile
Una
Legislazione articolata
Compiuta
Che sani la situazione attuale frammentaria
Riduttiva
Ma tutto questo in ogni caso non è sufficiente
Basta
Se pur richiede certamente uno sforzo di immaginazione quale che sia lo strumento che qui venga costruito
Richiede
Un ulteriore
E forte sforzo di immaginazione
Qui forse non mancano
E forse voglio dire
Competenze scientifiche tecnica
Chiaramente deludente
E mi pare il momento politico rappresentato dal governo della regione
Che ridusse a esprimere una capaci tanti progetti
E l'ora intanto perché questo non è forse stato sottolineato quanto occorre
Intanto però
Quei segni di memoria
Restano
Affidati
O certi segni di memoria
Restano affidati
Al disordine
Che il cancello
Che sono magari proprio quelli
Su cui
La Regione alle competenze specifiche l'intervento
Sono ingaggi
In maniera
Beh scandita
Nel programma di questo convegno e costituiscono precisamente i beni culturali a rischio
Perché la memoria non è affidata soltanto
Alle emergenze
Qualche volta arroganti
Monumentale
è affidato un tessuto complesso
Che i suoi nomi fragili
Quanti archivi
L'attivismo miliardi
Che è proprietà privata
Sfuggono al controllo
Che vanno dispersi
Tra le case d'aste di Londra il miglior il monaco
Oggi i preziosi documenti pergamene
Acquistate
Ad un ingaggio quelli là per il mondo dopo essere state sottratte qui intorno
Esperite fuori
Diventano
Un prezioso abat-jour
Gli umori sano
Tutto questo significa
La distruzione degli anni di fondamentali nel sistema Complesso
Del patrimonio culturale di conoscenza
Il recupero
Della memoria
Di affermazione della memoria
Per
La costruzione di un un progetto di un progetto d'avvenire
Il primo permetterci
Per metterci
Li disperde di distruggerli da questo mondo
C'è una biblioteca
Avverte che la storica
Quando se ne stanno andando ma la dispersione spesso
Non significa nel suo complesso
La sua struttura
Che nasce da atti intenzionali
Che significa in un momento di cultura voi
Potrei tranquillamente dispersa
Questi sono ambiti precisi
Voglio dire di
Precisa specifica competenza della regione
Che cosa fa la Regione
Penso a un suo inverosimile
è molto improbabile
Centro di
Catalogazione
Complessiva
E non è assolutamente in grado
E creare Enti gestire come abbiamo visto
E come avventurosamente costruita questa
Questa proposta
La Regione deve spendere sui fondi non ci riesce lo credo bene
I fondi destinati a questo fine
A me è capitato di vedere le richieste affidato un centro scientifico
Capra a Vicenza Centro internazionale di studi Andrea Palladio richiesta da parte della Regione la catalogazione secondo Le schede Cacciari
Interrogazione di scegliete voi centosettanta tra santuari abbazie e ottantatré
Esistenti la Regione non importa se ancora civile la funzione originaria volte l'autobus
Voglio trovare anche per guardare spiega
Tutto questo tutto questo e molto desolante e e molto preoccupante
Tanto più poi quando si vede che pomposamente la Regione viceversa pubblica
Che so io
Il catalogo delle opere d'arte
E le chiese
Il Rovigo e provincia
Che doveva essere viceversa una cosa diversa da quella
Che la Regione spendendo danaro ha pubblicato
Per la gloria di un personaggio che era già stato pagato per fare questo lavoro in una maniera più efficiente
Ma portare queste cose
Si stava godendo appunto
A registi Monia quelle schegge essenziali però
Di oggetti del patrimonio a rischio si diceva degli archivi delle perfetto
Ed il
E questo è un altro problema estremamente interessante
E significativo
La Regione ha istituito un suo istituto
Per le pile
L'adottato un finanziamento ridicolo pel momento stesso in cui istituendo l'effettivamente costituiva forse sullo strumento
E si è mai riuscito a inventare
Importante nella prospettiva del peraltro appunto
Presso articolato spesso
Patrimonio patrimonio culturale
Ma queste commissioni ma se la lei soltanto quel manufatto architettonico che stava non ha dei contorni
Il giardino
Arredato
I margini star qua
è già capitato di denunciare mi potrei arricchirla molto questa denuncia
Quanti oggetti di questo patrimonio
Se no usciti dei confini del nostro Paese facilmente perché nessuno mi conosceva l'esistenza nel sulla natura registrabile
E siano in vendita intanto in giro in giro crea
Per il mondo
Io mi ero ripromesso le sorprese sono stato molto più lungo viceversa di quale sempre
Sempre così
Ma per arrivare rapidamente molto rapidamente alla conclusione
Il punto resta questo
E riguarda
Essenzialmente
La volontà politica
Una volontà politica responsabile
Che si è capace di costruire tutti quanti gli strumenti della conservazione della salvaguardia
Nel contesto difficile
Sarà detto all'avvio
G ambiguità di competenze
Peraltro con un ruolo possibile
King mediazione delle competenze nel momento in cui perché confine sia stato identificato
Uno sforzo di volontà politica autentica
Che lasci finalmente da parte il mille piccoli sfaldarsi clientelari
Sì dunque responsabile
E che sia capace perché questo
Quel punto fondamentale
Di immaginazione progettuale perseguito
Per la terza relazione del pomeriggio il professor Manfredo Tafuri del strutturati libro di Venezia
Sindaco di delle sezioni
Quando parliamo dei beni culturali e in particolare dei beni immobili
Penso che sia bene
Avere chiarezza su una situazione che si è ormai delineata con molta precisione
Noi abbiamo
Due aspetti che sono complementari fra di loro
Da un lato abbiamo un indebolimento direi quasi istituzionale
Di degli organi preposti alla tutela e principalmente le sovrintendenze
Abbiamo una situazione che non permette anche a sovrintendenze potenzialmente efficienti di funzionari
Addirittura siamo arrivati alla ricatto della sovrintendente Grasso a Venezia che pesa con una specie di spada di Damocle permane
Dall'altra abbiamo una rinnovata aggressività della intervento privato tramite la sponsorizzazione
Lungi da me l'intento di demonizzare sponsor sono e interventi privati
Ciò che va messo in luce e il modo in cui l'intervento privato nel campo dei beni monumentali avviene o per lo meno minaccia di Avvenire
In generale possiamo dire che lo sponsor tende a investire il monumento di una volontà di rappresentazione dell'impresa o di se stesso
Che richiede necessariamente spettacolarizzazione dell'intervento
Di esempi oltremodo negativi
Sono sotto i nostri occhi e per quello che riguarda il Veneto abbiamo un esempio clamoroso dal punto di vista proprio di ciò che non si deve fare e non si deve perdere
E l'episodio vero di Palazzo Grassi
Dove la volontà di investire per fortuna un edificio storicamente poco rilevante
Di un'immagine FIAT ha visto la compiacenza di architetti che si sono lei
Adoperati con una sorta di cinismo professionale a dare più senso ad un'operazione spettacolare che ad operarsi con sensibilità storia ma lecchese addio ancora più grave quello che minaccia vicenza e minaccia la piazza è la logica dalla e la vela e le logge della basilica palladiana
Anche qui è una questione di procedimento
Non credo che sia neanche da mettere in conto una critica al Progetto o al preparo oggetto di Renzo Piano ma il problema è il procedimento
Abbiamo un'associazione industriali che ritiene di dover appunto investire la basilica di una propria immagine
Programmare qualcosa per il riutilizzo della basilica affida a Renzo Piano un pre Progetto
E vediamo un consiglio comunale assumere programma pre progetti architetto
Come si l'Associazione industriali potesse sostituire un'amministrazione comunale nel definire nel delineare le funzioni di un monumento così importante come la basilica e problemi inerenti al traffico in quella zona la funzione del centro monumentale rispetto all'immagine complessiva
Della città
I due esempi che ho fatto sono solamente due RAI migliaia di esempi che si potrebbero fare per tutto il territorio della penisola e dobbiamo trarne una conclusione
Noi abbiamo una sorta di pace intatti e probabilmente inconscio alleanza fra una corporazione quella degli architetti o architetti restauratori
Di sport
Per i letterati ed urbano senza una terapia d'urto la richiesta di immagine fatta al monumento non avrebbe possibilità di emergere
Ora
è chiaro che noi ci troviamo di fronte ad un'alternativa almeno apparente vero interventi straordinari quindi come chiamato terapie d'urto contro ordinaria manutenzione
Ed è chiaro che molto del patrimonio monumentale italiano ha bisogno di ordinaria manutenzione continua attenta
Di una grande cura vale a dire di una riorganizzazione completa e di un investimento diverso
Degli organi di tutela con nuovi poteri nuove possibilità economiche nuove articolazioni
Sul territorio
Nello stesso tempo abbiamo un grave problema a mio parere di formazione professionale nell'ambito della tutela e al restauro derive beni architettonici
Una cosa a me appare ormai chiara che ciò che già eh vale a dire facoltà di architettura strutturate così come sono strutturate da un lato e ipotesi di facoltà di beni culturali specialmente nell'edizione che conosciamo vale a dire la facoltà di Udine
Non sono degli strumenti adatti alla formazione di nuovi tecnici nel campo per i beni architettonici
Per le prime le facoltà di architettura le Facoltà di Architettura provengono da un progetto direi Giovannoni hanno comunque di cultura Giovannoni Anna
Ma tipica degli anni Venti di questo secolo in cui
Fra storie progettazione esisteva uno stretto legame e la storia era vista in funzione di una progettazione storicista
Questo a delineato un insegnamento delle materie storiche nelle facoltà di architettura estremamente labile
Carente dal punto di vista del stesse materie che vengono impartite o dal numero delle materie e dalla loro qualificazione generico in un certo senso e che non punta almeno fino a questo momento a specialisti nel campo dei beni culturali
Vi porge gettone
Ora l'altra ipotesi quella di facoltà di beni culturali generici
Che dovessero assorbire anche l'insegnamento della tutela e restauro della storia crudele restauro delle architetture e a mio parere assolutamente da respingere
Nel senso che la storia dell'architettura
è qualcosa di molto particolare
E bisogna imboccare per questa specificità della storia dell'arte e dell'architettura il lato tecnico
Non esiste nessun arte se non a un suo supporto tecnico e questa tecnica deve essere assolutamente conosciute
Come è assolutamente necessario perché studia la storia della pittura saper bene cosa significa un tipo di pannello rispetto a un altro cosa significa l'effetto ottenuto su tavola piuttosto che ha ottenuto su tela
Ho altri tipi di tecniche che permettono alcune espressioni e nel censurano altre
Così ugualmente per quello che riguarda chi si occupa di storia delle architetture e assolutamente necessaria
Assolutamente necessario il forte legame con disciplinatamente io alla rappresentazione
Al disegno alla parte materiale quella pesante che condiziona in maniera determinante l'architettura
Non vedo possibilità altre di formare storici dell'architettura che siano addetti anche alla tutela e la conservazione se non una riforma molto ma molto profonda
Per le facoltà di architettura Peter
Ed è logico che nel Veneto si potrebbe iniziare un esperimento pilota
Sia per la qualità
Degli insegnamenti universitari qui esistenti sia per alcuni rapporti con sovrintendenze ed altri istituti che potrebbe vedere Venezia e il Veneto estremamente favorita nel cara
Ma come attuarla e quanti quali istituti avremmo bisogno e di quale cooperazione
Innanzitutto si va profilando chiaramente una triplice una triplice struttura per diversi livelli di diploma di laurea
Si parla sempre più insistentemente della necessità di un primo livello si diploma di un tipo un livello di Lauria di un livello di dottorato di ricerca
Innanzitutto cosa e necessario distinguere nettamente il percorso universitario che conduce alla formazione dell'architetto
Dal percorso universitario che conduce Hallo storico dell'architettura potenzialmente preposto a tutela e conservazione
Non possono essere che due corsi di laurea molto ma molto ben distinti dove la quantità di discipline storiche la qualità delle discipline storiche nel secondo caso quello che conservatore
Dell'architetto conservatore non potrebbe che essere estremamente potenziato rispetto al presente
Ma ritengo che non esista possibilità di insegnare effettivamente
Uno a ruolo specifico per quello che riguarda la conservazione senza appunto un forte apporto tecnico vale a dire un rapporto che ha a che fare con la materialità
Quindi una necessità assoluta per l'università di una collaborazione con sovrintendenze ad esempio e istituti regionali per i beni culturali tema che tocca direi direttamente questo convegno istituti regionali per i beni culturali abbiamo l'esempio della della regione Emilia che in questo caso diviene per noi estremamente importante
Collaborazione università e istituti regionali evidente possibili istituti decentrati del del istituto centrale per il restauro
Che metano l'apertura di cantieri sperimentali
Esattamente come avviene nel campo degli studi archeologici
Noi sappiamo che in buona parte è tutto ciò che era riguarda la storia dell'architettura medievale quella rinascimentale persino quella barocca
Ha bisogno di archeologica esattamente come accade in altri settori riguardanti l'antico
E non è possibile che non esista una educazione alla materia vale a dire al riconoscimento di mattoni e pietre intonaci
Di rapporto diretto con il monumento
E quindi che l'educazione dell'architetto preposto alla tutela rimanga nell'ambito puramente accademico nell'ambito puramente teorico
Questo tipo di realismo a mio parere va assolutamente spezzato
E si dovrebbe vedere una possibilità di collaborazione estremamente stretta in questi che io ho chiamato cantieri sperimentali credo potrebbero essere cantieri relativi al restauri se a restauri di grande significato e in cui le sovrintendenze impiegano del del delle tecniche e degli sforzi intellettuale particolari
Nel campo della primo livello di laureati o diplomati si potrebbe sottolineare il bisogno di personale Parma etico
Se noi equipariamo la l'architetto ha detto alla tutela ad un clinico
Noi abbiamo indubbiamente bisogno di personale paramedico per la conservazione dei beni culturali
Questo personale paramedico dovrà avere una formazione storica già completa logicamente ma una formazione tecnica di primo livello penso ad esempio solamente ad una cosa all'estrema importanza per la conoscenza
Prima ancora di una catalogazione vero estrema importanza per la conoscenza di rilievi centri la buona parte dei rilievi che si è obbligati ad utilizzare sono rilievi fantastici Pierre lividi immagine non rilievi scientifici e per l'esecuzione
Di tale importante operazione come esecuzioni dice diagnostica di primo livello vale a dire diagnostica di primo approccio tenendo presente che il bene architettonico ha bisogno di un monitoraggio continuo di una verifica continua
Delle diagnosi
Sarebbe indubbiamente necessario una programmazione della personale una programmazione degli sbocchi professionali
Deve perché passi attraverso il primo livello di Van Gogh deriva diploma
Ma ci dobbiamo anche porre un problema e mi sembrava toccato poc'anzi anche dalla relazione dei Morachiello
Un restauro serio non un investimento d'immagine su un povero monumento un restauro serio può essere affidato unicamente al restauratore
E seconda domanda può esso essere affidato cioè mi riccamente ad un architetto
Questa seconda domanda si potrebbe rispondere potrebbe essere impensabile un albo dei restauratori vale a dire un albo di architetti si ma che siano che provengano da un corso di laurea come ho prima definito specifico e non siano architetti tuttofare secondo l'ipotesi dell'architetto globale di Giovannone
Ma ugualmente una volta definita scientificamente la figura del restauratore e possibile affidargli tout-court una un restauro
è chiaro che stiamo parlando di un intervento straordinario
L'intervento di di ordinaria manutenzione e logicamente altra cosa
Io non credo che questo sia possibile
Credo invece che sia necessario oggi per i i livelli di conoscenza a cui siamo pervenuti
Per la raffinatezza di alcune tecniche storiografiche per la il bisogno per una sana manutenzione dell'intervento di diversi specialisti come il chimico del restauro per esempio tipico delle Pietro il chimico il chimico comunque dei materiali
Di una vera e propria e chi che sopra intenda a restauri straordinari
Dove sia presente il conoscitore vale a dire lo storico che può opporre a colui che analizza dei problemi che provengono dal suo laboratorio storiografico
Ci sia bisogno dell'architetto restauratore ci sia bisogno di altri tecnici come il chimico del restauro
E che questa équipe e insomma voglio dire che non ci dovremmo fare illusioni
Non è che una équipe possa arrivare ad un dialogo effettivo necessariamente può anche arrivare ad uno scontro può anche arrivare ad un conflitto perché gli interessi dell'uno possono non coincidere con quelli dell'altro
I risultati dell'uno non coincidere con quelli dell'altro ma allora ci si potrebbe chiedere se istituti regionali esistenti o indubbiamente da formare perfettamente d'accordo con quanto prima del proprio nell'un pubblico ma nell'esigenza di istituti regionali per dei beni culturali forte e se tutti i regionali sovrintendenze
Non potessero per caso trasformarsi in una organo di programmazione anzitutto ciò che manca a tutti i livelli a tutti i livelli e in primis a livello statale a livello ministeriale
Quindi organi di programmazione organi di approvazione controllo dei progetti organi è vero di collaudo e di verifica nel tempo di ciò che il Progetto ha provocato ma funzionare anche se come una sorta di tavolo delle trattative di quella e Chicco che può essere come dicevo perfettamente in conflitto e quindi una sorta di tavolo arbitrale
Paolo arbitrale istituzionale
Logicamente tutto ciò un nella situazione attuale si colora di utopia
Nel senso che alle grandi dichiarazioni e agli accordi politici segue al contrario una prassi che quella desolante cui accennava prima Lionello Puppi e che tutti conosciamo
Ma questo non ci può esimere dal fare ugualmente con l'ottimismo della ragione delle proposte razionali
Ma dobbiamo tener presente poiché siamo qui a Venezia e con questo chiude il mio effettivamente breve intervento
Che qualsiasi nostra proposta può diventare nel campo dei beni culturali qualcosa di comico
Nel momento in cui si dovessero realizzare due attentati che io non esiterei a definire criminosi contro l'accettarla comprare
E il primo la separazione amministrativa fra Venezia e Mestre
E che una volta attuata tale separazione renderebbe impossibile qualsiasi programmazione unitaria di una territorio efficiente
La seconda si chiama Progetto di expo a Venezia
E direi che sulla secondo progetto che l'expo
Che evidentemente si rifà ad una mentalità che io definirei cinica e scettica
Scientifica in quanto prevede che per Venezia sia assolutamente impossibile gestire giornalmente quotidianamente in maniera sana e ha bisogno quindi di invocazioni di una super terapia d'urto parlando coi in maniera abbastanza comiche
Di un effetto territoriale che dovrebbe arginare la stesso urto che viene impresso istituzionalmente su una fragile struttura come Venezia da una evento come dell'Expo
Invece di terapie d'urto vorremmo il cambiamento radicale del ceto politico incapace di gestire quotidianamente i patrimoni a livelli regionali provinciali e comunali
Perché se a questo ceto politico diamo uno strumento violento come l'expo non si vede come potrebbe gestirlo in maniera efficiente
Grazie
Graziano alla parola
Presidente dell'Istituto regionale per le ville venete a Renato Butturini
Ringrazio il comitato regionale del Partito comunista per avermi invitato ad esporre
Alcune tematiche molto brevemente dato il tempo sui problemi del rapporto delle ville venete tra pubblico e privato
Prima di entrare specificatamente del tema però ritengo necessaria una brevissima premessa
Di carattere storico che illustri sia pure per sommi capi le varie fasi attraverso le quali si sono sviluppate nel Veneto e in Italia
Prima una così Enza del patrimonio storico artistico costituito dall'evidente e poi l'esigenza di spread disporre per tale patrimonio le varie iniziative di salvaguardia di Repubblica e di recupero
Come noto la decadenza delle ville patrimoni origine completamente privato inizia in pratica con la caduta della Serenissima e si accentra del diciannovesimo secolo
Col progressivo ridursi della rendita agraria e conseguentemente dell'investimenti familiari
In quel momento il fenomeno del braccio intatto si estende in massima misura e lo standard di vita del contadino tocca i livelli minimi
E questo dalla fine dell'Ottocento al secondo dopoguerra il territorio più un fasto per le ville quello in cui esse subiscono i peggiori insulti
Durante le due guerre mondiali molti tali complessi spesso grandiosità importantissimi vengono destinati a sede di comandi di ospedali militari
Defraudati essendo usati per l'acconto al momento di truppe o per il deposito di munizioni e materiali
Grande battaglia quindi in difesa delle ville venete iniziata da alcuni uomini di cultura sul finire degli anni Quaranta
Interviene finalmente ad imprimere una netta inversione di tendenza ed instaura per la prima volta in materia di ville un nuovo rapporto tra il pubblico e il privato
Presso lo Stato infatti e presso gli enti pubblici in genere comincia a farsi strada la coscienza delle norme significato culturale di questo aspetto della civiltà veneta
E conseguentemente il suo significato di patrimonio comune pubblico
Da tale coscienza alla predisposizione di primi interventi di tutela e di recupero il passo è breve nel mille novecentocinquantotto nasce infatti l'ente per le ville venete
E una volta cessato questo nel mille novecentosettantotto nasce subito dopo l'istituto regionale per le ville venete con competenza territoriale sul territorio del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia
Sono ormai seicentocinquanta gli interventi operati dai due enti lente prima dell'istituto dopo ed è ormai chiaro anche alla luce delle iniziative legislative assunte in questi ultimi anni che il concetto di bene culturale inteso quale patrimonio comune da salvaguardare
Si è definitivamente imposto patrimonio che non è solo rappresentato dalla villa ma che ai giardini dagli annessi ed al territorio circostante
Spesse volte purtroppo non vincolato e sul quale sono stati fatti tanti danni spesso irreparabili
E pur nei limiti della propria competenza e delle proprie disponibilità la Regione Veneto la regione Friuli
Ha dimostrato un interessamento e continua a dimostrare per le ville venete una sensibilità auspichiamo vivamente che altrettanto faccia presto lo Stato sulla base di un disegno di legge
Che tutti parlamentare del Veneto del Friuli Venezia Giulia di ogni forza politica hanno recentemente sottoscritto e presentato tanto alla Camera che al Senato
Anche perché siamo in presenza del superamento della legge quattrocento e quarantanove
Che purtroppo non una aiutato il recupero coordinato e programmato dei beni culturali essendo stata una leggera pioggia come si dice in termine abbastanza di usato
E quindi non senza alcuna programmazione intervento
Ed è anche perché abbiamo verificato nella penultima legge finanziaria del mille novecentottantotto
Alcuni interventi che sono altrettanto criticabili
Come quelli che sono stati inseriti per trecento i trenta miliardi
Se nei confronti del barocco leccese delle ville siciliane
Quindi con una totale dimenticanza di quello che e patrimonio rappresentato dalle ville venete
Nonostante i fatti suoi esposti stiamo e le Conte mentre a dimostrare come la villa venne non si è più da tempo un fatto puramente di interesse del singolo
Il problema attuale rimane quello di estendere potenziarne il rapporto tra il pubblico e privato
Occorre pertanto promuovere e sviluppare ogni e qualsiasi iniziativa atta a sensibilizzare la gente alla migliore conoscenza del patrimonio storico artistico
E quindi al dovere dell'intervento pubblico in caso di necessità
Auguri io e impegno che ci auguriamo anche da parte del Parlamento sia presto portato avanti
Con le varie proposte di legge che vanno dalla proposta del ministro dei Beni culturali a quelle di altri gruppi politici
Una particolare azione quindi sensibilizzazione in tal senso dovrebbe essere rivolta innanzitutto nei confronti di pubbliche sino amministratori
Molti dei quali sono stati e sono magari tuttora refrattari all'idea
Che una villa veneta ancorché di proprietà privata possa essere anche l'interesse pubblico
Ma dicevo refrattari ma non solo refrattari molti amministratori se è vero come è vero
Che molti comuni negli anni settanta
In particolare hanno istituito zone artigianali industriali scuole zone di edilizia economico popolare nei parchi e nei giardini delle ville venete
Di tali incredibile preconcetto esistono purtroppo casi vistosi e drammatici
Oltre a quelle che ho detto che basterebbe citare restando solo nell'ambito di una provincia veneta
Quella di vicenza
La villa Dapporto Barbaran nel Montorsoli la villa Capra di Santa Maria di Camisano la villa Ferramosca pregiato di Barbarano di Grisignano di Zocco la villa Dal Verme da Uliano e tante altre
Per il quale il pubblico intervento e da sempre insistentemente sollecitato
E anche in privato però deve fare la sua parte
Non vedendo solo
In modo prioritario ed esclusivo il fatto economico fatto certamente importante per il privato
Ma non certamente adatto a stravolgere la caratteristica culturale e storica della villa veneta
Facciamo magari un albergo moderno con tutti i servizi cose che non sono concepibile in una difesa della cultura della villa
La problematica quindi della salvaguardia delle ville venete
Passa
Anche certamente attraverso l'assioma conoscere per intervenire
E qui sembra
Un assioma abbastanza semplice è facile
Ma bisogna pur dire che fino
Ad un anno fa
Si parlava prima qualcuno del centro di documentazione
Ma fino ad un anno fa nessuno si era mai preoccupato di iniziare una schedatura delle ville venete
Ebbene in questo devo dire l'istituto regionale delle ville venete ha promosso in questi ultimo anno
Una catalogazione sistematica sul territorio del Veneto e del Friuli Venezia Giulia
Attraverso anche dei supporti informatici e c'è un richiamo che questo possa essere un primo risultato importante
Che in poco tempo ci possa almeno soddisfare quella prima parte dell'assioma cioè quello di conoscere è il problema
L'assenza di esazione quindi della coscienza pubbliche favore delle ville venete certamente un buon traguardo da perseguire
Marcora anche fare in modo che gli interventi di salvaguardia e di recupero assumano coi un carattere di unitarietà
E di programmazione e che vengano in tal modo superati in momenti di sconcerto che attualmente ancora si verificano a causa di azioni spesso promosse autonomamente da più parti in maniera disarticolata
O addirittura in contrasto tra di loro con conseguenze dannose spreco di pubblico denaro
Occorre per questo ricordare che l'istituto regionale delle ville venete è nato con lo specifico compito di operare in favore delle ville venete nei vari modi che che senz'altro dell'ente almeno giuridicamente più adatto per scuole ovviamente come braccio operativo delle regioni Veneto e Friuli
Per le finalità statutarie per i mezzi che sono insufficienti e che deve esercitare quindi una validazione di coordinamento
Di tutte le iniziative assunte ai vari livelli nel campo della salvaguardia e del recupero vitali importanti monumenti
Grazie al presidente dell'Istituto regionale in ha la parola il direttore dei musei civici di Vicenza il professor Fernando Rigoni
Ringrazio il cortese invito perché posso portare anche in questa sede la voce dei musei
E soprattutto di musei di enti locali che sono una realtà tutt'altro che trascurabile soprattutto nel nostro Veneto se pensiamo che praticamente quasi tutti tranne le pochissime eccezioni la notte a tutti quanti sono questi musei sono in mano appunto gli enti locali vale a dire i comuni e alle Province
è una voce ormai stanca perché non perdo occasione da quindici anni di praticare dividere sempre personalità cosa che questa tutti si preoccupano che i depositi dei musei in Italia sono stracolmi di opere d'arte che non trovano uno sbocco espositivo ma ben pochi si preoccupano di un fatto molto più grave che quello che progressivamente i le direzioni in musei si stanno svuotando
Quindi il neo intervento brevissima di quest'oggi perché a cose gravi bastano poche parole proprio questa un grido d'allarme l'ennesimo grido d'allarme sul problema degli organici scientifici nei Musei e soprattutto nei musei di enti locali
Tafuri ha già toccato il problema gravissimo della carenza di personale nel settore dei beni culturali specificatamente le sovrintendenze ma lo stesso identico problema c'è anche nei appunto nei musei di enti locali e l'aspetto ancora più grave perché credo che anche se antipatico forse fare questo discorso e più grave perché noi degli enti locali siamo economicamente trattati molto meglio delle sue prede
Ecco eppure nessuno buone venire qua partecipa ai concorsi i concorsi vanno deserti e quindi questi organici il timone di questi musei resta in mano a nessuno
Se noi diamo una
Rapido Panorama a alla situazione veneta vediamo che i direttori effettivi di tutti questi musei siamo appena in quattro e sono Romanelli Manzato Paolo Marini sottoscritto il resto si trascina delle situazioni gravissime come a Padova che senza direttore dal mille novecento e ottantadue
E voi mi insegnate perché è lapalissiano che là dove non c'è la produzione scientifica e non c'è soprattutto un direttore con il suo staff di collaboratori un museo non può programmare e stato giustamente vendendo si da da Lionello pubbliche da Manfredo Tafuri che nella programmazione la base di qualsiasi azione non si può procedere episodica
Quindi non preoccupiamoci tanto che i depositi siano pieni di opere d'arte è meglio che restino lì per il momento
E per il momento possiamo anche dire che tra breve potrebbe diventare deposito anche quello che normalmente siamo abituati a vedere ora perché altrimenti ci saranno delle azioni d'assalto che finiranno per disgregare completamente la situazione
Voi non bastava che capitasse la finanziaria legge finanziaria all'inizio del primo di gennaio per rendere catastrofiche le cose che erano già gravi perché gli enti locali si erano anche mossi con alcuni concorsi presso cui sapete che i concorsi sono completamente bloccati
E quello che più sconcerta che questa congiuntura capiti in un momento nel quale lo Stato
Droga a pioggia fondi con la legge quattrocentoquarantanove che potrebbe impotenza a far decollare moltissime situazioni che però non decolla ma perché per volare non basta l'aeroplano ci vuole anche il pilota è fin troppo evidente
Quindi queste ci sarà uno scacco nei prossimi anni per cui vedremo di musei magari finalmente anche attrezzati
Potenzialmente che verranno chiusi perché non c'è chi fa i piani espositivi non c'è chi si preoccupa dopo aver fatto le schede di preparare le vetrine e non c'è chi soprattutto gestisce
Perché sempre più e questa è una legge di strategia militare fondamentale non basta conquistare bisogna presidiare
In fondo sta diventando abbastanza facile realizzare sta diventando impossibile gestire e questa ripeto è una situazione veramente preoccupante lasciatemelo dire e che abbia credo di essere una contraddizione evidente io sono l'anziano e il decano dei direttori di musei veneti credo insomma
Sì è abbastanza evidente che una contraddizione nelle negli organici poiché in qualche modo hanno una configurazione lasciamo da parte il correre perché ovviamente Venezia è una città che ha una tradizione però sappiamo quale di variazione rispetto anche alle necessità laddove ci sono il direttore non ci sono i vicedirettori ci sono pochissimi i conservatori quindi se qualcuno di noi se ne va si apre dietro di noi un baratro perché la vera formazione al di là delle cognizioni dell'impronta dei gli istituti universitari e quella che si fa sul campo cioè noi avremmo bisogno di avere qui cinque corsa ai collaboratori per museo ai quali insegna non soltanto la scienza di mettere in pratica la scienza che hanno imparato all'università ma soprattutto ad acquisire quella pratica burocratica quella fiuto a amministrativo perché ho girato nel museo deve prima di tutto non saper distinguere una tavola Donatella ma deve saper leggere un bilancio e e deve sapere preparare un programma e questo non si può che insegnare sul campo cioè prendendo i collaboratori dicendo adesso tu mi stai vicino e vediamo come si fa e con gli sbagli si impara questo come capite poi Montanaro capite benissimo voi non avviene assolutamente io direi che è proprio sicuro se risolve questo problema di fondo
Attraverso lo sblocco delle assunzioni nel nel nel settore dei beni
Culturali non si risolverà mai invece era stato annunciato
In un convegno similare tenuto alle Stelline in settembre a Milano che lo Stato stava provvedendo per togliere il blocco delle assunzioni nel settore del ministero degli interni e del ministero dei beni culturali
Attendiamo questa svolta che sarebbe importante tuttavia gli enti locali e resterebbero ugualmente è ancora fuori da questa possibilità insomma constatato che i beni culturali rappresentano un'emergenza non si può
Gestire l'emergenza con la normalità gambe emergenza si gestisce con provvedimenti di emergente e questo è il nodo di fondo
Ripeto se non si risolvono questi problemi i musei che sono questo deposto importantissimo di beni culturali non hanno avvenire
Lo scambio come detto rimarrà diseguale se non se non altro perché rispetto ai tanti che ci hanno fornito il lascito altrettanti dovrebbero esserci a presidiare quella città
Grazie al professor Rigon alla parola al professor Antonio Corazzin sindaco di Vicenza e presidente del Centro internazionale di architettura di Andrea Palladio segue poi l'architetto bruciatori dell'AIAPP
Un saluto per dir la verità ero un attimo incerto come impostare questa breve comunicazione
Il la collocazione sulla comunicazione le istituzioni culturali veneti problemi e prospettive in particolar modo per quanto riguarda il CID architettura Palladio
Io cercherò in verità di fare un brave scaletta secondo i tempi assegnati
Per arrivare a delle considerazioni finali vorrei anche un attimo ricordare alcuni passaggi della storia del centro che dura Palladio
Verità c'è pupillo rei anche volentieri come sindaco di vicenza visto che alcune tematiche
Dall'ultima del personale accademico sotto Furio Pupi c'è traducono argomenti importanti
Desidero anch'io ringraziare il partito comunista di questa opportunità che viene data io mi auguro che questi incontri dato che tutti diciamo che lei lo scontro tra l'ideologia è finito
Non continui ancora con lo sconto dei giochi delle parti da una parte e dall'altra ma che finalmente con queste occasioni concrete e calibrate si possa discutere a fondo non parte pescare ognuno dalla propria parte degli slogan
Ma dei modi di lavorare assieme credo che sia questo lo spirito che trovo nella proposta complessiva di questo incontro per cui è una occasione che io considero importante
E prima di soffermarmi brevemente sui problemi del centoventitré Tura vorrei fare qualche altra considerazione per dopo arrivare a delle conclusioni dopo aver esposto come dicevo un certo itinerario di questo trentenne del judo architettura Palladio
I beni culturali mio parere ogni giorno si pongono in termini completamente diversi confronto cinquant'anni fa lo ricordiamo proprio quest'anno i cinquant'anni delle due leggi fondamentali di beni culturali
Mille novecentotrentanove mille novecento e ottantanove
Leggi che molti dicono che gli osservatori che sono state sono sostanzialmente leggi valide ma certamente inadeguate anche se fossero valide e perché
Perché direi che per il passaggio ai beni culturali sono stati visti molte volte come cose così seminate nel territorio più o meno casualmente intorno alle quali poteva capitale di tutto e forse qualche volta è capitato di tutto
Direi che i beni culturali in ogni epoca Allo avuto delle motivazioni delle valutazioni diverse pensiamo quell'orrendo periodo di fine Ottocento dell'ottocento che ha distrutto con tutta una serie di interventi beni culturali
Oggigiorno direi che la realtà è complessa perché non solo perché il momento il mondo nel Complesso ma perché i beni culturali da cose cose spesso sono unilaterali fine a se stessi
Si trovano circuitare secondo me anche i beni culturali all'interno di tre cose di reti complesse di Circuiti e quindi insiste
Non si può più parlare di beni culturali senza avere un mix di una serie di fattori i monumenti sono legati ad abbiamo visto alla professionalità e alle professionalità sono allegate le conoscenze
Sono dentro i circuiti volenti o nolenti economici dal primario secondario terziario Pisanu soltanto il rapporto turismo e beni culturali volenti o nolenti questo rapporto esiste come va affrontato è tutto un altro discorso
C'è circuito culturale della scientificità
E c'è il rapporto sempre più stretto tra Bene Culturale spazio urbano non è un corpo estraneo alla città il bene culturale
E quindi con le reti qui Circuiti c'è tutto un discorso degli ambienti
Di sistemi ripeto rapporto con l'ambiente col piano urbanistico e così via
Quello che vuole dimostrare la fine ma taglierò una serie di cose che forse volevo dire di carattere descrittivo per arrivare alla conclusione Boy finale
E che il problema non è solo di soldi
Non vorrei che i nostri convegni ma mi sembra già di Eric emerga dicendo se avessimo i soldi risolveremo tutto
Molte volte anche dei beni culturali soldi esistono ci sono le risorse magari esistono o non sappiamo che esistono vengono spesi male
Discorso fondamentale mi sembra già emerso da alcuni interventi almeno che ho sentito è un problema di strategie e di programmazione
Perché dico che i soldi spesi esistono non è vero soltanto che lo Stato debiti con l'uno e qualche cosa del suo bilancio perché vicino dobbiamo permetterà il potenziale delle risorse esistenti
Le leggi speciali il figlio i fondi europei i privati volenti o nolenti ci sono sono disponibili gli enti locali
Sommando tutto questo viene fuori un certo pacchetto di risorse dislocate nei settori e nelle stanze più diverse il problema fondamentale a mio parere anche per la nostra regione e il discorso delle strategie della programmazione in una visione complessiva delle potenzialità che ci sono
Per quanto riguarda il ceto architettura Palladio vorrei dimostrare che secondo una sua coerenza
Io sono un presidente occasionale sapete in quanto sindaco di vicenza cioè quello che è stato fatto nel centro di pittura parlato in questi trent'anni
E dovuto a una serie di formule intelligenti che vorrò sottolineare cominciando dal consiglio scientifico che riuscito fare un percorso complessivamente coerente importante che può essere utilizzato per cui la mia non è storia archeologica di storia per dire
Qui c'è un ente nel suo complesso pronto disponibile per esperienze a svolgere un ruolo importante anche nella nostra regione visto che il piano regionale di sviluppo lo ha collocato tra gli Enti primari importare
Quali sono i problemi fondamentali
Problemi fondamentali esistenti in due battute li riassumo non è solo il problema finanziario l'ho già detto prima io direi che gli enti locali Regione-Stato quella regione è stato in questi ultimi anni hanno dato una loro tranquillità pel momento attuale all'ente anche se uno tranquillità legata alle necessità attuali dell'istituto non certamente a un istituto funzionando un minimo di pianta organica prevista
I problemi fondamentali i nostri sono due problema della sede
è il problema dell'organico ed è stato ricordato prima dal direttore del museo di licenze nostri problemi sono eguali
Nel momento che siamo riusciti finalmente di ottenere dallo Stato un certo organico oggigiorno che abbiamo creato le disponibilità ecco che per poter pagare una parte dell'organico da assumere lo possiamo più assumere perché c'è stato il blocco della Finanziaria anche nel nostro caso per cui vedete che il problema dell'organico è fondamentale perché questo cento architettura che a trent'anni di storia è stato portato avanti ecco il vero volontariato culturale tutto sommato da pochissime persone
Che ha pesato l'organizzazione di seminari dei corsi alla raccolta alla revisione di testi ai convegni a tutto quanto era necessario per dare corpo e sostanza a questo a questa realtà questo centro e secondo problema e quello della Cité quattro e anche qui vorrei ricordare che il centro architettura attende dallo Stato che ha acquisito il proprio demanio ancora nel mille novecentosettantanove il palazzo
Barbaran da Porto a Vicenza
Cento architettura alla città di vicenza in questo caso attende la sua conclusione stiamo festeggiando per una serie di motivi d'inverno
Dottoressa Gaudioso il decennale dell'atteso della conclusione dei lavori di questo palazzo che dovrebbe diventare il museo palladiano per cui non è un problema della città di vicenza o della Regione Veneto
è un debito che dobbiamo pagare al mondo culturale vorrei dire internazionale anch'io io ho una preoccupazione
Fatto l'immobile
Lo dico come battuta a sottolineatura di quanto è stato affermato prima che la gestione esista il piano per i commessi per per il personale ausiliario per i servizi
Non vorrei che dopo dieci dodici anni finalmente una serie di interventi di pressioni avessimo la conclusione dell'intervento
Sulla sede di questo che diventerà proprietà dello Stato con quel centro il museo palladiano poi magari dovremo attendere qualche altro decennio per avere un minimo di pianta organica prevista dello Stato noi come enti locali potremmo anche essere disponibile a esaminare il problema visto la circolazione del personale delle piante organiche del venticinque per cento questi che sembrano minuti problemi spesso diventano grossi problemi
Allora il problema finanziario problema della sete
Il problema dell'organico
Alcune brevissime considerazioni allora su questo centro che in questi anni ripeto a sviluppato una coerenza un certo itinerario anche se ora alcuni punti di domanda tenta o vuole c'è questa dialettica almeno all'interno del proprio consiglio scientifico di aprirsi ad altre cose
All'architettura moderna a un studio sistematico della storia dell'estetica del paesaggio e determinati altri temi interessanti ma che vanno calibrati con attenzione con equilibrio
Il motivo fondamentale per cui nel cinquantaquattro e poi nel cinquantotto parte il centoventi e Thuram fu proprio quello di far convergere per l'attenzione degli storici dell'architettura di tutto il mondo sullo stato di degrado
In taluni casi drammatico abbiamo sentito prima del presidente delle ville venete che rimane questo problema delle opere del Palladio e sulle ville venete anche non palladiane
Ed è stato sviluppato direi tutta una serie di passaggi di testimonianze di molto autorevoli e consistenti cioè il mondo degli storici dell'architettura si pensava allora
Non sarebbe potuto rimanere inerte di fronte alla morte degli oggetti i loro stessi studi dalla conoscenza è facile passare a un sentimento di gelosa custodia e vorrei dire che questo è scattato di valido per cento architettura non solo un centro studi ma inserito in un tessuto complessivo di una città laboratorio una città monumentale come vicenza non citato certamente di monumenti
Nella quale si poteva passare dal teorico al pratico dal confronto vivo non soltanto come dicevo prima ha un rapporto inerte di fronte alla morte degli oggetti che gli studi e questa è stata una formula vincente che ha visto allargarsi l'attenzione della sull'architettura palladiana
Dall'Europa agli Stati Uniti a tutto Leste in maniera complessivamente positiva né testimonianza vorrei dire i ventiquattro bollettini del centro che non sono bollettini di vittoria ma sono bollettini scientifici fondamentali importante per gli studiosi e ancora si è lavorato su questa strada
Nel sessantadue per dire i collegamenti anche con la realtà del territorio
Di una spia in un corso internazionale fu dedicata una sezione proprio i problemi urbanistici della Regione Veneto e vorrei ricordare che cento diede incarico Platini Lodovico che parlò della salvaguardia di Venezia parlo del sessantadue e a Giuseppe Saponara che intitolò la sua relazione nota riassuntiva del listino delle città storiche del Veneto nel quadro dell'attuale pianificazione urbanistica ventisette anni or sono
Quindi nel sessantatré altro passaggio importante con i cinque relazioni sui problemi dell'urbanistica di Verona e di vicenza relatori Plinio Marconi Pietro Gazzola Giuseppe che Mello Mario con gli otto nel sessantaquattro ci fu questo confronto con le realtà venete arrivo di saper tutto per arrivare alla conclusione dice che voi furono trattato i problemi che vanno da Treviso Conegliano a Longarone Chico alcuni Asolo passano Chioggia e isteriche e il giorno esatto molti altri Serravalle
La ricerca nel campo della storia dell'architettura veneta in generale di quella vicentina in particolare ha saputo non solo limitarsi all'indagine del passato ma ha saputo muoversi o sapeva muoverci anche sui problemi di questo nostro tempo il cui ritmo operativo a una tale veloce velocità
Il rapporto con il mondo dell'università il problema urbanistici
Ancora incontri una convocazione straordinaria nel settantacinque con i sovrintendenti i monumenti
Potrei parlare di alcuni progetti che sono stati lanciati e alcuni punti su cui c'è l'attenzione particolare del centro
Oggigiorno cento Palma il piano per esempio unitamente agli Enti vicentini e la regione del Veneto del Friuli ha in animo di impostare un programma di restauro globale della produzione del Palladio da presentare al ministero dei beni culturali
E in queste varie sottolineature dei vari ruoli coerenti nel passato per cui il centro saputo crescere non per consegnare agli archivi della storia una serie di relazione arrivo alle conclusioni
Avrei voluto essere un attimo più dettagliato ma capisco che ritmo deve essere quello
Obiettivo di una certa rapidità allora con questi aspetti volevo sottolineare questo per quanto riguarda il centro ardite architetture duecento architettura Palladio secondo me potrebbe porsi in una regione o un un triangolo regionale di università uscì poi già ma in maniera sempre più arduo autorevole e riconosciuta nel ruolo opposto e universitario dell'architettura direi che vicenza nello stesso tempo una città laboratorio per se stessa
Una città fortuna mente sostanzialmente conservata che può essere punto ideale di queste esperienza svolta con l'università e con i livelli buoni rapporti con l'Università di Venezia cito ad esempio potrebbe essere diventare luogo privilegiato del nostro territorio come punto di riferimento post universitario anche perché in verità della nostra città si sta muovendo da sin da tempo una serie di iniziative con un tocco non solo la qualificazione post universitarie ma tocca il mondo degli artigiani con dei corsi appositamente organizzati dei diplomati con il post diploma di restauro con le iniziative dell'università
Di con l'Università di Padova anche non è fatto secondario da un premio Palladio dovuto la sponsorizzazione privata che con settanta milioni all'anno regna un architetto a livello internazionale under quaranta e anche questo può far diventare motivare centro di interesse di raccolta di materiali e di confronto
Ancora
Le borse di studio per cento architettura Palladio borse di studio di privati del ministero degli esteri del ministero degli enti delle banche è già un volano esistente da tempo dei rapporti con il mondo
Con gli studenti dell'Ovest e del teste di tutti coloro che in questi trent'anni
Oltre tre mila e cinquecento mi sembra di cui quaranta per cento stranieri hanno partecipato alle varie iniziative del centro
Il centro è un punto di riferimento importante di internazionalizzazione nel suo comitato scientifico ricordavo le tre presidenze quella di Pallucchini quella del compianto Wolfang nozze e quella attuale via andava Chastel ma dentro al consiglio scientifico
Ci sono i riferimenti più autorevoli italiani stranieri solo fra il coloro che hanno partecipato con delle comunicazioni oggi vedo il nome di Tafuri nome di Poppi nome di Rigoni nome di Massariol ciò mi sono sfuggiti altri nomi
Di componenti italiani europei americani del meglio e vorrei dire che i titolari delle case non visto che parte dell'Europa di gran parte del mondo sulla quasi tutti passati per vicende
La scientificità del metodo condotto corsi seminari e convegni e altri punti di vista realizzate dal consiglio scientifico che la massima libertà e autonomia riproporre che ha dato un certo spessore scientifico altre tre cose e arrivò la conclusione le mostre
Le mostre sono state partendo dal settantacinque la settantatré enne avanti un itinerario di divulgazione a livello internazionale e a livello intercontinentale sono stati un sistema di divulgazione
Concreta che ha avuto un solo un successo ma è un punto di riferimento anche metodologico interessante
Le pubblicazioni
Sono satelliti sono riprese proprio dopo l'uscita dalla crisi un po'finanziaria dei pubblicazione del centro
Pubblicazioni che vanno dal bollettino al corpus palladiano che ha ripreso con la pubblicazione la Rotonda prossimamente della del Teatro olimpico a cura del compianto Ricci Scoma Cagnato gli atti disciplinari cataloghi delle mostre
Le donazioni siamo diventati anche punto riferimento delle donazione ricordo due quella del professor Rosario Assunto che a colmare regalato la pillola al cento circa otto mila volumi soprattutto di estetica di letteratura
E l'architetto Changsha rumore Franchetto francese che ha dato lo stesso una una donazione piuttosto consistente allora con questo volevo non so se ci sono riuscito ad offrire alla realtà venete alla vostra attenzione la vostra sensibilità questo che il problema spesso non è solo disciolti ci sono dei centri in questo nostro Veneto questo ma molti altri che sono qui elencati
Che hanno tutta l'aria il livello di lei lo spessore ho cercato di sottolineare del ceto architettura l'aspetto post universitario di scambi culturali da internazionalizzazione la scientificità la divulgazione le conoscenze e la calamita l'attrazione cosa vogliamo
Allora accentrato o da presidente occasionale direi benvenuti i soldi che servono sempre risolvere molti problemi ma ripeto ancora non sono tutto vengono troppi soldi
Soprattutto è uno la richiesta di queste potenzialità che ce ne sono molte nel Veneto
Quello che nell'avviso nella illustrazione di questo convegno viene anche sottolineato superare le separatezze
Avere una strategia quindi identificare un ruolo noi vorrei dire come tanti altri centri istituzioni culturali venete credo che dobbiamo ricercare assieme con il livello pubblico il ruolo giusto potenziale per dare delle risposte
E anche la ricerca che oggi sulla quale noi siamo chiamati da anche motivi di speranza positive perché ci sono delle importanti potenzialità disponibili
Che attendono di uscire dalle catacombe avere il ruolo giusto al servizio anche di questa nostra terra veneta vi ringrazio della paziente
Grazie al presidente del Centro Palladio sempre indigenza la parola l'architetto Paola son dolori dell'aria Tre Venezie si prepari il professor Giulini dell'Università di Padova
La parola AIAPP forse suona abbastanza sconosciuta
Qui al grande pubblico e io vorrei appunto intanto ringraziare a nome di questa associazione cioè associazioni italiane architetti paesaggisti di cui io sono la responsabile delle Tre Venezie
Grazie appunto il Partito Comunista Kenia
Così tanto l'opportunità anche previe editare un excursus sul problema del giardino storico sarà lo scorso saprà stanza veloce che che comprende sia la problematica del Censimento della catalogazione
Della legislazione con un rapido accenno alla legislazione straniera e infine alla problemi di restauro e di gestione
Un vivace e fruttuoso dibattito sul problema della conservazione dei giardini storici e in consiglio da molti anni in Europa con una puntuale redazione Edipo quel divulgazione di carte e raccomandazioni
A seguito di colloqui ed i convegni frequentanti dei più qualificati cultori della materia
L'Italia è stata presente con l'apporto di precisione riunioni sulla delicata questione perché particolarmente sensibile alla necessità ormai irrimediabile
Di impostare con chiarezza il metodo la tutti il del grande patrimonio dei bellissimi giardini del passato in tanta parte mai travolta
Però anche da abbandoni Degradi trasformazioni
Tali opinioni sono state elaborate ed espresse da alcuni nostri organi culturali specifici e che è stata appunto formato una carta che si chiama la cartella di restauro silente le sapete indicate per i beni ambientali ed architettonici gli archivi italiana per il giardino storico la sezione italiana dell'ICOMOS Italia Nostra docenti paesaggisti appuntamenti dell'AIAPP cultore della materia
I contenuti nelle carte dell'argomentazione non possono che trovare consensi per la loro chiarezza ed essenzialità
Le scelte indirizzo culturale adottate portano a definire il giardino storico finalmente come monumento anzi come documento riconoscendone ampiamente il valore culturale di patrimonio d'arte e individuano due azioni necessarie per la loro sopravvivenza cioè la tutela e la conservazione i punti chiave in sintesi per tali azioni sono la conoscenza come ricerca la protezione come non normativa di usi e funzioni il restauro come intervento di rinnovo la manutenzione come cura programmatica e continua sì il primo punto entrato ormai nell'interesse generale nell'opinione corrente gli altri altri punti rimangono problemi aperti e irrisolti
Nell'ultimo quinquennio iniziative promozionali sul tema di giardino storico si sono moltiplicate a tutti i livelli
L'abbiamo visto infatti trattato in oltre mostre retrospettive pubblicazioni monografiche più o meno puntuali limiti in allestimenti decorativi effimeri imprevisti che settore eccetera
Al momento invece di entrare nel vivo cioè di proteggere restaurare e mantenere là che inizia per intenzioni si offusca per il sovrapporsi di operazioni che vengono rinviate a molteplici competenze
Vediamo un po'la Bethlehem attenzione legislativa e normativa italiana sulla tutela dei parchi giardini storici
La legislazione italiana non si è mai impegnata in una definizione tecnicamente precisa per quanto riguarda la salvaguardia dei parchi e dei giardini storici
La normativa se infatti sviluppate in un'ottica prevalentemente attenta a formulare definizioni molto ampie ed elastiche e sempre all'interno di un discorso generale che include la tutela di tutto il patrimonio culturale artistico italiano
Lui partendo da legge Bottai conoscono la mille ottantanove del primo Tung trentanove tuttora in vigore inizia l'iter legislativo riguardante i beni culturali ispiri specificamente con l'articolo uno della legge mille quattrocentonovantasette
Sulla tutela delle ville parchi e giardini che si distinguono per la loro non comune bellezza
Le modalità per la determinazione della non comune bellezza
Non sono mai state spedite e di conseguenza tale frase istante i due tuttora suscettibile ad interpretazioni soggettive a speculazioni
Una difesa perciò a mio avviso passiva in articolata dispense in delirio di soluzioni e caso per caso
Il vuoto legislativo permane ancora anche se dopo trentasei anni viene costruito un nuovo organismo statale specifico che è il punto il ministero dei Beni culturali
Premesso ciò e anche da dire che nessun altro Paese europeo questi beni culturale di particolare delicatezza e precipita godono da parte dell'integrazione attenzioni specifiche
Ai fini della tutela parchi e giardini non costituiscono ancora un genere a sé stante ma sono considerati pertinenze di ville e castelli e sono sottoposti ad una tutela valevole per tutti gli altri beni culturali
Sono una minoranza Danimarca e Gran Bretagna possibile organista tali responsabile della loro conservazione
E anche se varia pari Paesi stanno istituendo gli hanno restituito registri ufficiali con cataloghi e questi sono la Danimarca la Francia e la Gran Bretagna e l'Olanda
Direi che cioè è solo la Francia che garantisce la loro tutela e che va anche oltre a quella generica accordata all'ambiente
E fosse solo due altri Paesi la Spagna prole Danimarca sono in grado di fornire assistenza tecnica gratuita
Dal punto di vista fiscale e questo è molto importante con l'eccezione della Svezia che ignora totalmente i beni culturali e il fine di agevolazioni tributarie in ogni Paese europeo parchi e giardini
Sì possono essere classificati talvolta singolarmente e talvolta insieme alle ville o castello ma sono sempre considerati alla stregua degli altri beni classificati in nessun Paese
E se in vigore sgravi fiscali che non siano contemplati anche per altri monumenti per quanto riguarda l'apertura al pubblico prevista come condizione per agevolazioni fiscali in vari Paesi cioè il Belgio la Francia la Germania che l'Olanda
C'è da notare
Che tipo di apertura richiesta il qualificata come ragionevole tra virgolette
Quindi tale da non compromettere nei bene con il numero dei visitatori e nella libertà delle a privarsi del proprietario ovvero come in Germania al concetto di apertura al pubblico
E se ha scritto il concetto di tenuta a disposizione
Cioè e seguito il criterio di disponibilità teorica che si di effettiva apertura
Infine quasi tutti i Paesi soprattutto nell'un'OPA del nord i proprietari privati e questo è molto importante godono dell'assistenza e della consulenza di numerose associazioni private di culture di di cultori di piante di fiori
Talvolta come con compiti di funzione anche semi ufficiali
Ora arriviamo all'Italia e arriviamo alle regioni le regioni fino all'inizio della loro costituzione in amministrazioni autonome
E ancor più dopo il trasferimento di specifiche competenze in materia di beni culturali ambientali
Hanno avvertito l'esigenza di provvedere in accordo con organismi centrali e periferici dello Stato a ciò preposti alla compilazione di Unico in Italia
Del patrimonio punto dei beni ambientali del territorio regionale
Per il censimento dei parchi e giardini storici le Regioni devono riferirsi sia quanto richiesto appunto della quattrocentotrentuno ottantacinque cioè la legge Galasso con specifico riferimento all'articolo uno della legge quattrocento trentasette e trentanove
A livello operativo attualmente la Regione Toscana pur non possa possedendo un quadro normativo e di gestione
Grazie ad un piano di inventariazione dei giardini del suo territorio nonché di uno studio specifico e quello che possiede un bagaglio i dati quantitativi e qualitativi del suo patrimonio di verde storico
Non solo in tale regione si registrano interventi di restauro significativi come quello del Parco degli Pratolino
La Regione Piemonte non ancora programmato alcun iniziativa sistematico l'intendimento del verde storico però affrontato tutti i settori di ricerca sul verde con particolare attenzione all'architettura del paesaggio
Arriviamo al Veneto nel Veneto purtroppo il capitale del verde storico che è assai consistente sia per quantità il prezioso per ricchezza e varietà stilistiche i botaniche
E stato per lungo tempo congelato in tutte le sue possibili dinamiche Censimento e di recupero dai miei più culturali amministrative burocratiche e pianifica Trizzino
Giardini e parchi storici sono non sono mai stati indicati nei piani regolatori operante anche nei pochi casi di fruizione pubblica
In altre rare occasioni se ne sottolineava la presenza di locativa attraversa la segnatura perimetrale dell'aria
Oppure mediante un'indicazione di tipo vincolistico quale tono di rispetta con tali caratteristiche purtroppo si sono affrontati tutti i piani regolatori del Veneto
Tali latitanza insultanti ammesse nella prima stesura del PTRC
E infatti nel quadro delle obiezioni al medesimo la sezione veneta dell'Aia
Ha denunciato con una motivata osservazione scritta la mancanza appunto nel mio PTRC della voce giardino storico
Dai recentissimi e ufficiose notizie pare che tale voce si è stati inserite nelle normativa
Sul piano del Censimento della catalogazione dei monumenti verdi nel Veneto non si registra alcun organicità e uniformità nella raccolta dei dati da parte degli enti e istituzioni preposte
Dice infatti uno scoordinamento totale in quanto la soprintendente all'università la Regione e quest'ultima di lettura con due dipartimenti cioè urbanistica e beni culturali
Effettuano fatto colazione di parchi e giardini aperti in generale indipendentemente fra di loro e con metodologie diverse
E anche con lei giudichi schedature lire
Allora io personalmente mi chiedo come sarà utilizzato tutto questo materiale raccolto
A garantire comunque della salvaguardia dei parchi e giardini storici i solo vincoli non bastano in quanto essendo questi strumenti statici e limitanti in caso di necessità possono impedire o ritardare interventi urgenti di manutenzione e di restauro conservativo
E necessario invece avviare una stesura dei piani programmatici operativi articolati per fasi che riguarderà in maniera specifica al sistema del verde storico su scala territoriale
La complessità del giardino storico sta soprattutto nel fatto che essi Cristo un prodotto artistico articolato in più infatti di varia natura
E che nella loro singolarità costituiscono un composto armonico e inscindibile
A Imperia o fiori terra architettura vedi eccetera
Esso come del resto ogni area verde si modifica in maniera più veloce rispetto a qualsiasi impegno artistico cioè manufatto architettonico e si trasforma in maniera tale
Da occultare tramite la crescita spontanea della specie arborea la propria originale struttura inutile e naturalmente le intenzioni progettuali del costruttore
Nonostante ciò dell'intervento di lire io direi di restauro il giardino storico va considerato in tutta la sua complessità in tutte le sue fasi storiche sempre apribili già nel una a scapito di altre
In ogni caso quali qualunque sia la situazione di precarietà oggi fatiscente del monumento vero detti cioè vale anche per quello architettonico
Intervento di restauro deve mirare al ristabilimento dell'unità potenziale dell'opera evitando di commettere naturalmente falsi storici
Piuttosto in Germania il restauro del centro storico si fa si ricostruisce di sana pianta quell'originale quindi uno è stato di tipo stilistico mentre invece in Inghilterra si opera questa rigido critico e quindi cancellare segni tracciati nel suo divenire il bene continua ad esistere nel suo insieme
E anche se ridotte in frammenti disgregato va recuperato nelle sue espressioni nessun significato e del suo valore intrinseco
Richiedendo appunto l'intervento critico creativo
E passando alla gestione che quella importante proprio per la manutenzione
Gli operatori che hanno anche ad affrontare l'intervento di restauro parla di operatori perché l'intervento di restauro della salute del giardino storico deve essere intervento a carattere tra disciplinare in quanto appunto è un insieme di poli materico
E quindi riferite Sant'Eugenio Stanco vi si chiede conto devono contemplare gli operatori del Pronto il loro programma di recupero anche un piano che definisca i sistemi idonei per la loro conservazione presente e futura
E qui la carta di restauro ed esperienze contempla chiaramente le istanze l'articolo due
Il giardino il parco devono essere protetti da qualsiasi avvenimento che in qualche modo posso intangibile o indebolire o stravolgere l'asticella sospese senza il più specificatamente da ipotetici piani di consumo
A tal proposito ciò che riguarda appunto il Movimento Verde di proprietà e di utenza pubblica di utilità pubblica vorrei sottolineare in quanto si sta verificando stanno verificando parecchi acquisizioni di enti pubblici di giardini storici privati
E quindi una la destinazione di stile che è pubblica debba essere controllata con sistemi a i doni appunto alla fragilità del momento
E quindi si dovrà formulare un piano che puntualizzi la qualità di manutenzione e la sua fruibilità e la sua nuova destinazione
Il problema vivibilità del monumento verde dopo il suo recupero costituisce se non opportunamente pensato inadeguato piegato per incanto intatto una uno dei peggiori fattori lirica tutta al degrado
Il verde storico non è un contenitore aperto
Al quale si può ricorrere per risolvere i problemi di carenza di Der turbano periferico o anche curva Nord periferico o anche o di quartiere apprezzandolo con Trockij l'UDC sportivi e così via
Il verde storico e un prodotto culturale ed artistico e di conseguenza può sopportare solo usi culturali
Può essere considerata perciò nell'ipotesi di riutilizzo l'opportunità del parco giardino storico diventino luoghi di educazione artistica culturale ed estetica
Possono essere sopportabile le visite Marco numero controllato di utenti
Solo se qui i dati e in tempi non ristabiliti da un calendario per quale sia programmato anche un periodo di chiusura per riposo annuale del Complesso verde e volevo potevo fare anche un esempio del consumo
Del giardino storico un esempio a Treviso del parco Manfrin parco Santa Margherita perché l'Italia il quale è stato praticamente attrezzato a percorsi di vita giochi per bambini un parco storico e praticamente è totalmente distrutto
E l'intervento di restauro per lo meno fino un anno fa era solo così è stato solo impiegato nella il manufatto architettonico e non nell'apparato grazie
Grazie all'architetto a Palazzo Doria la parola al professor Patrizio Giulini dell'Università di Padova seguirà il professor Guido Rosanna
Sono un botanico e ovviamente i miei interessi sono completamente diversi anche se convergono verso lo stesso significato di conservazione del verde storico parlo e il monumento storico
Nel caso mio ovviamente questo è soprattutto per il verde storico
In fondo tutto ciò che abbiamo sentito finora ha toccato a parte l'intervento dell'architetto Brusatori sempre il fatto monumentale
Per me botanico ovviamente quando sentivo parlare di monumento per me era quello vegetale per buona parte di loro era invece la statua costruzioni Palazzo la villa e così via questo non vuol dire che siamo su strade diverse ma che siamo su strade parallele e il parallelismo ci porta decisamente a dover lavorare insieme
Non c'è dubbio che quando si parla di un monumento in costruzioni in mattoni in un manufatto è un edificio si debba pensare anche a ciò che lo circonda inutile illuderci che una villa veneta circondata da palazzi e grattacieli possa continuare aver la sua dignità e avere il suo significato rispetto al territorio circostante
Altrettanto vale quando accanto alla villa veneta esisteva del verde oggi quel verde è stato cancellato è stato manomesso come è stato trasforma
Questa è stata la logica il mi dispiace tutto sommato di aver sentito che questa logica che è stata solo fino alla seconda guerra mondiale la logica per quanto riguarda il verde storico è ancora quella attuale vivacissima
E interessantissima distruggere ascoltare tutto ciò che possibile sfruttare
Quanto diceva l'architetto Brusatori estremamente importante a differenza di un Castello o di una villa che si è abbandonata si degrada fino a diventare un mucchio di rovine un parco storico sei abbandonato non diventa un mucchio di alberi morti ma viene rimpiazzato continuamente da una nuova vegetazione che ne stravolge completamente l'aspetto la morfologia il disegno lo spirito con cui è stato fatto
Qui evidentemente e non lo voglio fare come peccato di immodestia ci vuole per forza di cose il botanico ci vuole per forza la persona che sappia individuare nel nel vegetale in quello che resta del vegetale
Il significato illecita per poter individuare impianti storici successivi quello che è stato il divenire di quel territorio
E per quanto mi riguarda gli ultimi cento ottanta anni quindi dall'inizio dell'Ottocento noi possiamo fare un'analisi del giardino in piani storici successivi e poterne riconoscere il disegno e quindi di conseguenza anche l'autore
Questo è tutto un discorso tecnico che secondo me indispensabile che venga affrontato nel momento in cui si fa una pianificazione e si fanno delle leggi per la conservazione e il restauro restauro che poi diventa un fatto di Filosofia e quindi ci possono essere opinioni diverse l'opinione tedesca del ricostruire anche le moto le mattonelle di cotto purché fossero quelle che c'erano cento anni fa oppure il riscaldare le vallette che poi il tempo l'illuminazione
L'intervento umano ha cambiato di aspetto per ripristinare quel disegno che esisteva al momento in cui quel cestino il giardino è stato prodotto
Esistono tutte le altre filosofie compreso l'ultima se continui così che poi è quella dei nostri pianificatori territoriali che di intervenire all'interno di questo giardino dimenticarne assolutamente alla storia importi parco giochi de di golf e così via queste è un trasformare ma e già giuro
Sono l'idea che venga messo all'interno di un parco storico per quanto stravolto voi corroso dal tempo un dedicò il suo mi offende profondamente ma preferisco il vedi gol piuttosto di costruzioni
Costruzioni che per esempio in centro storico e nei centri storici veneti è un'abitudine soprattutto laddove il quadri partito lavora e quella di utilizzare qualunque spazio si parla di recupero mi piace perché la parola recuperare di solito vuol dire che se ci sono delle ragazze che diciamo sono sulla strada recuperarle significa portarle a nuova vita bene il recupero nei centri storici è quello di prendere i giardini e recuperarle distruggendo li costruendovi sopra
Questa è purtroppo la logica della gestione del verde storico pubblico-privato in città il privato perché interessa aumentare i suoi spazi i suoi volumi e il il il pubblico che si interessa di poter avere caso mai una tangente in questa operazione e mi si perdoni se parlo di tangenti ma dubito che ci possa essere una diventerebbe talmente stupido il nostro amministratore a concedere di raddoppiare un volume costruttivo a danno di un verde per cui penso piuttosto alla corruzione mi piace di più pensare stimare di più una persona ladra piuttosto che così stupida ignorante
A questo punto esco dal giardino storico che secondo me è un punto chiave che abbisogna disperatamente di tecnici
Tecnici che lo studino inutile illuderci usiamo la Scheda PG il sarebbe parchi giardini o la scheda PG ridotta perché se no non ne possiamo fare tanti perché non ne possiamo fare
Perché non ci sono mai speranze che possano essere preparata allo scopo
Io mi auguro che i prossimi interventi e spero soprattutto in una quello dell'architetto Luciani
Venga fuori un discorsi a proposito di questa preparazione l'università è una struttura tendenzialmente cristallizzata ormai per cui non è plastica queste nuove esigenze
Tuttavia credo che abbia le competenze per fornire e gli insegnanti per preparare queste persone
Queste persone che poi con le varie competenze non nego la possibilità di la capacità ai giovani architetti di poter entrare assieme a giovani botanici preparati allo scopo per censire catalogare e dopo progettare ed il restauro e portarli infine per il lavoro è grande e sono convinto nell'interesse della società italiana nell'interesse della cultura mondiale che questa direzione possa dare degli ottimi risultati posso trovare anche dei fondi della soddisfazione
Fino a pochi anni fa si pensava che ciò che tirava dal punto di vista economico forse l'industria
Fra queste industrie c'è per esempio quella del turismo che si è saputa sfruttare
Utilizzata in maniera saggia e intelligente Venezia ci insegna per arrivare qui
Si spendono due mila cinquecento lire da venti euro Porrino consuma più benzina o più gasolio di un'automobile comunque si spengono le mille cinquecento lire per attraversare il Canal Grande
E questo perché perché c'è qualcuno a cui interessa attraversare il Canal Grande se Venezia fosse un mare di ruderi nessuno verrebbe a trovare l'inizio
Quindi in questo significato di salto di qualità possiamo avere certamente un ritorno che può essere di tipo turistico e di tipo essenzialmente culturale
Quindi giardini vanno trattati secondo una pianificazione scientifica che preveda tutta una serie di interventi per la loro conoscenza la loro collocazione e la loro destinazione d'uso finale
In fondo fino a oggi purtroppo si è sempre parlato molto il fatto poco
Purtroppo quando l'architetto posatori poco fa accennava agli quattro entità nel Veneto che si interessano di giardino storico indipendenti l'una dall'altra ciò dipende soprattutto dal fatto che ciascuna entità degli scopi diversi la Soprintendenza chiaramente a quello di conservazione cioè conoscere quello che c'è per poterlo conservare certamente l'università a l'interesse per la per la conoscenza in modo da capire come conservarlo e come intervenire nella conservazione
La Regione a interessi completamente diversi a solamente un interesse di tipo paesaggistico ovviamente sul tavolo unità di misura diverse fanno certamente costringono certamente a fare delle Schede Diversi seguire delle metodologie diverse qui l'intervento di una unità superiore che possa in qualche modo programmare d'unificazione dei metodi può essere e assolutamente essenziale per riuscire a lavorare insieme in comune tutti quanti
E in maniera da non fare due volte lo stesso giardino e caso mai trascurarne un altro che avrebbe altrettanto bisognosi
Vorrei uscire un attimo dal giardino come dicevo poco fa per chiudere pregando le soprintendenze e tutti i soprintendenti presenti che ci diano una mano per la conservazione dell'iter il verde nei centri storici si sta consumando giorno per giorno
Il verde non è un parco storico deve e può essere una storico
Può essere una pianta importante dal punto di vista botanico che so tanto per dire una certezza carino ma vecchio di oltre ottant'anni in centro storico a Padova faccio un esempio perché fresco di appena tre mesi fa
Una certa carino che era finito in un gioco di prestigio
Per cui un costruzione del Settecento splendida doveva allargarsi di quattro metri andare interagire con gli apparati radicali dall'altra parte c'è una parte mini portante di giardino è tanto facile ci scaviamo
Cinquanta centimetri sotto un dal garage sotterraneo
E prodigioso l'idea che un garage sotterraneo ingoia le nostre automobili che tanto danno fastidio in superficie
Ma non cinquanta centimetri sotto mettendo in crisi tutto un sistema ormai centenario di giardino al di sotto
Quindi se si vuole fare un parcheggio sotterraneo ben venga ma deve essere fatto in maniera tale da non disturbare la Rizzo sfera di quella vegetazione
Escono dall'albero sono partito dall'albero perché l'albero che dobbiamo difendere ma l'altro ha una sua dimensione non vanno costruite case a ridosso di quell'albero non vanno non va dimezzato un altro perché perché quel che conta è il tronco
Contano anche i suoi grandi e inutile Farneto albero addossato come una mezza sfera addosso alla costruzione non illudiamoci che quell'albero sarà quello che era prima parte che il territorio è già stato demolito degradante corroso
Dal subito dopo guerra fino a oggi e dopo una momento di Stasi i nuovi furbi amministrazioni comunali hanno trovato il mezzo con il piani di recupero di riuscire a portare via altrove
Prima il mi pare il professor Tafuri ha citato il discorso del personale paramedico io quando parlava poco fa di questa preparazione parlavo di personale paramedico
Però è un personale che non cura apparentemente la nostra salute
Cura solamente la nostra cultura e alla cultura pare che nel Veneto in particolare sia poco se ecco perché non abbiamo personale paramedico ecco perché beh il
Le situazioni attorno a noi sono quelle di lamentela non tanto del danaro anche ma soprattutto del personale
D'altra parte il personale paramedico invece le cliniche anche quelle private neanche abbondanza perché qualunque politico ha bisogno del medico più che del botanico dell'architetto
E quindi farà sì che se una clinica privata ha bisogno di allargarsi per fare nuove sale operatorie a questo punto si può anche distruggere del verde che ormai aveva acquisito un diritto storico
Questa purtroppo è la logica e qui a questo punto visto il tipo di amministrazioni visto che la politica è così corrotta
L'unicità del venti io mi auguro siano a livello di applicazioni delle leggi e sappiamo che soprattutto le soprintendenze queste leggi le potrebbero far rispettare pur essendo antiquate supera ma c'è sempre la possibilità di una interpretazione o almeno di una applicazione nei limiti di quella legge grazie
Grazie al professor Giulini ha la parola il professor Guido Rosada dell'Università di Padova avverrà poi il dottor Corazzola
Barnier dispiaciuto con potere essere questa mattina ma riesco ancora essere uno binomi è un po'difficile
Direi che non mi ripeto su alcune cose che ho sentito che ha avuto modo di sentire venendo qui nel pomeriggio
Devo con formarmi completamente su quanto ho sentito dire da Fernando rigonfi mi è sembrata una relazione o comunque in una un avvertimento preciso ficcante da seguire soprattutto esportabile
Esportabile non soltanto dal livello di di musei civici ma in parte anche all'università in tante altre cose quindi un plauso a te perché mi pare che tu abbia colpito nel segno e di concretezza c'è bisogno
Io non parlerò quindi massimi sistemi anche perché io sono un lavoratore della terra sono un archeologo
E insegna Archeologia delle Venezie Padova e e direi che sono uno dei pochi archeologi presenti insieme all'amica collega Maurizia dei Min pochi come sempre
E questo è una un appunto che faccio non non per essere polemico non lo sono mai perché ha Rezza
La mancanza nelle relazioni anche introduttiva e per la presenza di un archeologo
Questo è fondamentale ma non perché lo faccia per campanilismo per corporazione questa sarebbe una sciocchezza è perché e pensate soltanto al discorso degli interventi archeologici nei centri urbani
E di questo messa qualche cosa la Soprintendenza un po'meno la l'università o quasi nulla diciamolo pure francamente ma la Soprintendenza che deve intervenire e fare
Quei interventi che si chiama interventi di emergenza e che sono delle piaghe precise
Della del recupero dell'utilizzazione della memoria storica e comunque dell'ambiente in se stesso noi possiamo io mi ricordo parecchi anni fa Andrea Carandini che venne qui in problema grossissimo ad Aquileia voi sapete che Aquileia è uno dei centri archeologici principali della della Decima Regio emittenti isteria insomma
E e e ci fu un grosso problema di stabilire un contatto un contatto così parafrasando Marx tra vivi e morti perché i vivi non sbaragliò i morti e e non viceversa tutto sommato perché anche quello è pieno
Quindi questo direi che è un dato importante perché la
Questi conflitti urbane ci sono e quindi la punizione dell'archeologo è precisa fondamentale come ripeto non da un punto di vista corporativo ma da un punto di vista tecnico questo è da ribadire e molto spesso questo non viene fatto
Non viene fatto e IMI e capita di assistere credo che abbiamo una esperienza in comune con Baiocco usati che ho visto presente anche laddove
Si parla di mura ed è una moda adesso anche quante volte si parla di mura veri anche sulle mura io ho avuto modo di assistere ad un convegno a Marostica che eravamo insieme in realtà
è un convegno che poteva essere interessante bene c'erano o c'è uno sparuto storico medievista all'inizio e poi tutti quanti architetti io non ce l'ho con gli architetti è si badi bene anche mi sono simpatici tutto sommato operato
A livello di lettura e qui è ha detto bene sono riuscito a sentirlo da puri prima l'esigente rappresenta chiaro a livello di lettura del materiale e della stratigrafia
Qui evidentemente non ci siamo comunque ci siamo se c'è una preparazione professionale adeguata
Questo è da chiarire in maniera in maniera precisa noi abbiamo degli esempi perché io lavoro da
Qualche anno ad Asolo scavando un la rocca medievale Biasolo su cui si era detto cento mila cose tutte false romana preromana etrusche insomma
Ci si sbizzarrisce e il dato archeologico ha portato amata datazione precisa e anche a una storia antecedente del manufatto quindi a una lettura di un contesto nonché l'archeologia soli ove sia taumaturgica neppure lei fa però tutto sommato ecco un dato concreto al di là
E allora pervenire ad atti concreti perché su questo si basa fondamentalmente il mio intervento
Ecco come operiamo diciamo a Padova come università e come istituto è come archeologia dalle manette topografia dall'Italia
Perché di quello tutto sommato io rispondo
Noi adoperiamo con ecco avevo sentito prima preparazione professionale educazione permanente noi abbiamo degli scavi didattici che ogni anno facciamo testate
Dove andiamo a lavorare con gli studenti è una continuazione dei seminari al chiuso durante l'inverno seminari all'aria aperta questo significa non fare le vacanze e questo significa pubblicare forse uno due articoli di meno e questo potrebbe essere significativo per molti colleghi che non lo fanno
Perché si sa bene che lo scavo la didattica serve poco per i concorsi mentre serve nel rito di guida serve molto la la pubblicazione grande o piccola che sia bene quindi e poi abbiamo anche un impegno per quello che possiamo data anche certamente una certa interni tale della delle strutture universitarie abbiamo un come si dice un approccio con un il territorio essendo disponibili a a dialogare con le varie strutture enti locali eccetera
Però ci sono altre due o tre cose nel concreto che siamo andati a fare in questi anni
La prima è che non è uno spot pubblicitario badate bene perché ma è soltanto un un un riferimento concreto troppa iniziativa di cui due sono oltre il nome dalla Soprintendenza di Padoa probabilmente lo richiamerà la collega soprintendente
Una cioè una rivista che la quaderni archeologia del Veneto
Rappresenta una rivista di aggiornamento
A dire ritrovamenti archeologici nell'ambito dalla Regione Veneto
Questo è un dato estremamente importante perché nasce come strumento non soltanto gli aggiornamenti ragionamento dei colleghi ma come strumento di aggiornamento degli amministratori
Questo era il tema che ci eravamo dati all'inizio
Quando abbiamo varato questo discorso l'insieme con la Soprintendenza archeologica nel Veneto le dipartimento al biologico dell'Università di Venezia e antologia delle Venezie di Padova insieme con la regione bene
Il secondo strumento è il primo volume che esce è uscito della Carta archeologica del Veneto è uno strumento anche questo uno strumento ribadisco lo strumento cioè non viene soltanto una pubblicazione perché se lo fosse si ritornerebbe nella interni da di cui dicevamo prima è uno strumento che va nel territorio e che serve a definire la consistenza del patrimonio archeologico nel territorio dell'equity volumi sono quattro previsti uscito il primo non comprendo nei centri storici da un punto di vista di municipia romana
Li andremo ad affrontare con altri metodi che perché il abbiamo questo programma a aggiungete a questo un volume delle zone archeologiche del Veneto curato dalla Soprintendenza archeologica di Padova
Che è una credo la prima iniziativa in Italia sul per quanto riguarda i vincoli le aree vincolate ora questo
è un sono strumenti ribadisco strumenti che dovrebbero andar
Il perché comunque sono strumenti
Che possono essere integrati rielaborati ma poi si vedrà se il nostro sforzo finalmente uno dei pochi Esterni all'interno di tali cui si leggeva ha raggiunto lo scopo o no
Io spero che comunque qualche cosa si ottenga o comunque avremo tutte le ragioni di questo modo di dire be insomma abbiamo una classe dirigente o comunque la classe amministrativa che non legge ove non sa leggere non lo so
Si fa a questo punto direi anche che queste iniziative ritrova dato va dato atto alla Regione Veneto perché in effetti tutte queste iniziative che vi ho detto è stato possibile farle
Attraverso una legge
Regionale dell'archeologia
Che in realtà è l'unica in Italia
E che è in mano non così ma in mano e le istituzioni grazie grazie alla Soprintendenza all'università
Non è che questo tutto vada bene sapete ma però ecco sicuramente uno strumento anche questo di cui ne abbiamo approfittato
Che i colleghi sanno quali sono i nostri finanziamenti ministeriali per l'università ne abbiamo approfittato per essere concreti con degli strumenti e prima non potevamo realizzare
Una legge per l'archeologia che come ribatte come ripeto è gestita e qui ecco parte risponderemo in prima persona è è gestita dalle istituzioni come impeto l'università è soprintendente P. risponderemo noi prima erano gli amministratori qui rispondiamo noi in primis ma questo ci permette anche di fare la Soprintendenza tuttora Celine per venti e e lo stanziamento ministeriale non per me
L'università ugualmente noi come università abbiamo un po'di prigione sapete la soprintendente al Paris solito che fa la parte del leone perché è anche giusto a delle esigenze particolari
Ma ma pure con le briciole che come università possiamo avere
Noi possiamo per esempio garantire un turnover di giovani che lavorano con noi perché questi lavori qui sopra con la Carta archeologica del Veneto la facciamo qui i nostri studenti o meglio con i nostri neolaureati
E e quindi questo è un legame didattica lavoro formazione professionale chiamatela come volete estremamente precisa e concreta
Una serie di osservazioni restando nel concreto
Della presepio legge regionale
Potrebbe potrebbero essere delle osservazioni di questo genere noi abbiamo di finanziamenti
Però molto spesso all'interno delle istituzioni ruoli università ruoli Soprintendenza non abbiamo
Diciamo gli strumenti tecnici operativi cioè non abbiamo dei tecnici non abbiamo ridisegnato ripetiamo delle degli esempi molto molto precisi
Per cui magari abbiamo dei soldi ho compreso presentati i soldi e e alcuni scali fatti urbani a Padova per carenza di tecnici grafici
Non sono non sono redatti per ecco c'è questo gap insomma e di cui bisogna tener presente
E tuttavia questo mi rendo conto è un altro problema evidentemente come altri problemi sono quelli Ritella
Io ho sentito prima del del coordinamento di un certo tipo di iniziative certamente a livello a livello regionale questi organismi tecnici gli enti preposti
Dovrebbero darsi un coordinamento preciso all'interno di un certo tipo di programmazione devo dire che però anche con questi strumenti che abbiamo contato noi badate bene
E il dato io concludo perché mi avevano detto dieci minuti io sono meglio degli svizzeri il la anche con questi strumenti in campo archeologico è difficile programmare
Perché in campo però non si programma il cinquanta per cento
L'altro cinquanta per cento dei suoi impianti di scarico urbani in Toscana intervento di quanti lo sanno ma non occorre andare tanto distante il cinquanta per cento rimane nelle mani
Così del della realtà sotterranea è per questo che ritorno al discorso di prima concludendo che la presenza di una relazione molto più precisa archeologica è importante perché il subacqueo si vede magari anche cade e quindi è giusto che i disordini e tenerlo su ma il sotterraneo non si vede
E quindi è estremamente più delicato
Quasi come i giardini e gli alberi che come sappiamo sono beni deperibili grazie grazie molte professor Rosario
La presidenza evidentemente si scusa con
Con loro al quale abbiamo chiesto comunicazioni e se come posso dire prima di dare loro la parola vengono invitate anche un po'a sintetizzare diciamo gli interventi di questo credo che si trovi anche un po'di mortificazione avendolo chiesto
Ma purtroppo è una necessità che la presidenza può valutare nel senso che anche interventi previsti per domani sono stati chiesti
Di poter essere tenuti oggi quindi un tempo che era stato programmato per un certo numero interventi sta diventando insufficiente
D'altra parte
Appunto ci sono persone a cui avevamo chiesto l'intervento non disponibili domani ma disponibili soltanto ha pronunciato stasera e quindi bisogna soddisfare più esigenze di quelle che avevamo previsto
Ripeto di questo chiedo scusa a tutti gli intervenuti d'ora la parola a e mi pare un discorso poi conseguente a quell'appena fatto dalla professor Rosada all'ispettore archeologo della Soprintendenza archeologica di Venezia Maurizia De Min
E poi l'annunciato intervento professor Corazzola a cui poi seguirà ancora l'intervento del professor Lazzarini dell'Università di Roma
Molti degli interventi ascoltati confermano l'impressione ricevuta dalla lettura del programma di questo convegno
Si tratta di due giornate di dibattito di scambio di informazioni di proposte che scaturiscono da esperienze concrete sia nel settore scientifico che amministrativo
Affrontati in gran parte da chi opera direttamente nel campo dei beni culturali e ambientali e del mondo scientifico
Proprio per questo credo che i lavori del convegno possano altri offrire un apporto significativo alla chiarezza
Da un lato perché queste esperienze ci consentono di mettere a fuoco alcuni problemi di fondo che sembrano condizionare lo sviluppo di una strategia sistematica di tutela di conservazione di valorizzazione del patrimonio culturale
Dall'altro perché queste esperienze possono contribuire a ridefinire in maniera concreta
Rapportando le ad obiettivi a progetti più possibile coordinati le normative e le competenze e le responsabilità delle istituzioni statali e regionali preposte al governo del territorio
Il mio compito in questa sede è quello di fornire dati e informazioni sul settore dei beni archeologici
In realtà un'analisi seppur sommaria della problematica Interna questa categoria di beni sotto il profilo della specificità dell'indagine archeologica e degli strumenti di tutela funzionali a questo settore
Richiederebbe di per sé lo svolgimento di un convegno di un dibattito per lo meno che facesse il punto sullo sviluppo sulle prospettive della ricerca archeologica sul grado di specializzazione di professionalità
Degli operatori sul loro organico sullo stato infine la qualità delle strutture di cui sono dotate le istituzioni pubbliche
E comunque in questa sede indispensabile affrontare almeno alcuni dei problemi di fondo che sebbene in gran parte comuni ad altri settori di beni assumono nel campo dell'archeologia ricordanza e connotati particolari
Io credo per l'esperienza accumulata in parecchi anni di lavoro e di dibattiti con i colleghi di soprintendente di università che il problema più urgente perché strettamente connesso con la prassi della ricerca e della tutela sia quello della formazione tecnico culturale professionale dell'archeologo
Soprattutto in relazione al uno dei momenti più delicati della sua attività cioè quello dell'esplorazione del Perrino ovvero dello scavo sistematico ritengo sia opportuno premettere a tal proposito che è mancato nel nostro Paese quel momento di riflessione sul mestiere dell'archeologo
Sulla sua prassi quotidiana dallo scavo alla documentazione alla catalogazione dei reperti che invece da tempo al centro del dibattito in altri Paesi soprattutto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti
Del resto non esiste ancora oggi in Italia alcuna struttura pubblica
Che abbia il compito la capacità e l'autorità scientifica e morale per curare le sorti del patrimonio archeologico promuovendo lo sviluppo dei metodi delle tecniche e della ricerca nel settore
Nei corsi specifici di formazione scientifica tecnica e professionale
Non è certo questo il ruolo che svolge il Ministero per i Beni culturali ambientali né a livello locale l'amministrazione regionale che pure possiede specifiche competenze in ordine alla formazione e alla specializzazione degli operatori
Carenze analoghe sussistono all'interno dei corsi di insegnamento universitari e che perfezionamento post laurea
Dove sempre più sentite sono oggi la necessità e l'urgenza
Da parte di molti docenti e in particolare dei giovani identificare alcuni punti di riferimento teorici e metodologici come base per una organizzazione chiara della ricerca dello scavo articolo della ricerca e dello scavo archeologico
E ancora del tutto inadeguata appare in tal senso l'attuale impostazione culturale
E tecnico-scientifica dei corsi di laurea in beni culturali
Di recente istituzione dove agli studenti si insegna un po'di tutto in materia di beni ma assai poco sul piano sia normativo metodologico sia pratico operativo
Lo scavo infatti costituisce come ho accennato in precedenza uno dei momenti più difficili e delicati dell'attività di ricerca e di tutela svolta dall'archeologo
E solo Kubera dal terreno l'evidenza archeologica che non potrebbero tenersi in altro modo
Ogni sito archeologico e già di per sé un documento può essere letto da uno scavatore abile Marinetti strutto dallo stesso procedimento di lettura ovvero dal procedimento stratigrafico
A differenza di quanto succede per il documento antico lo studio di un sito attraverso lo scavo è un esperimento che non può essere ripetuto
La responsabilità del lavoro dell'archeologo è pertanto molto grande esso esige notevole riflessione sui problemi dell'indagine della raccolta dei dati ed elaborazione di una tattica collaudata
Anche con il supporto di specialisti di altre discipline e gli strumenti di analisi e di elaborazione dei dati
In Italia il problema di una specifica formazione professionale in tale campo non è ancora stata affrontata
Se non a livello di impostazione teorico metodologica e soltanto da parte degli addetti al mestiere
Nell'ambito di convegni dibattiti purtroppo in frequenti ai quali tra l'altro i tecnici delle Soprintendenze trovano notevoli difficoltà a partecipare sebbene a proprie spese
Da tutti questi dibattiti emersa la necessità urgente di dar vita a una serie di strutture con specifico carattere formativo scientifico tecnico e professionale
Una specie di cantieri scuola cui futuri operatori nel settore della tutela dei beni archeologici dovrebbero poter accedere già nell'ambito di specifici corsi universitari
è una proposta acquista forse troppo abita ambiziosa ed è ancora scarsamente definita proprio per la complessità degli obiettivi e la mancanza di validi punti di riferimento per la scelta della forma e della sede istituzionale
Ritengo per questo che tale proposta non possa prescindere da un attento dibattito e da un coordinamento tra i diversi organismi soprintendente regioni università coinvolti nel problema
Non esiste ancora come dicevo prima nel nostro Paese nel settore dei beni archeologici una definizione di standards operativi nazionali
Equivalenti per fare un esempio alla Carta del Restauro per i beni architettonici e alle normative dell'istituto centrale per il catalogo e la documentazione relativa al relativamente al catalogo
Tale definizione non esiste sia per quanto riguarda l'attività di ricognizione sul territorio e di recupero di materiali di superficie
Sia per quanto concerne lo scavo sistematico ma non esiste fatto questo ancor più grave neppure per quanto concerne gli interventi di emergenza
Che costituiscono in un Paese come il nostro così fitto di testimonianze archeologiche un evento pressoché quotidiano
è un altro problema questo che coinvolge in maniera pressante tutto il patrimonio archeologico nazionale del centro sud in particolare ma anche di molte regioni del Nord
Quali Benedetto dal momento che la natura profonda e l'espansione edilizia sia in aree urbane che rurali hanno già manomesso e minacciano di distruzione un numero elevatissimo di complessi archeologici
Imponendo di continuo interventi di urgenza e di recupero
Va da sé anche la qualità di queste operazioni in assenza di una precisa definizione di regole generali estremamente diversa da una Soprintendenza all'altra e raggiunge a volte risultati del tutto negativi
Infatti a differenza di altri paesi europei come la Gran Bretagna la Germania dove la più elevata coscienza del bene culturale e rielaborazione sia a livello accademico che statale
Il tecniche collaudate di scavo riescono a far fronte ad interventi di emergenza svolti nelle peggiori condizioni in Italia il problema non è mai stato affrontato ma non perché sia meno grave soltanto perché si è spesso costretti in assenza di una pur minimo sforzo di pianificazione territoriale ed i mezzi utili ad una ricerca sistematica di superficie su vasta scala
Si è costretti dicevo ad affidare spesso la soluzione dei problemi ora al caso ora l'indole alla personale esperienza scientifica dei dei funzionari
Ora alla maggiore o minore pressione esercitata dalle diverse circostanze politica economiche e ambientali
Non sono pochi i casi nel vento in cui nonostante lo sforzo professionale e la tenacia dei funzionari tecnici
La carenza delle strutture dei mezzi statali ha causato sia in area urbana che rurale gravi manomissioni età non avrà perdita totale importantissime testimonianze archeologiche alcune parzialmente già esplorate
Va indubbiamente a merito della Regione del Veneto la Vierin questi ultimi anni deliberato a supporto di fondi a supporto di fondi statali e di concerto con gli obiettivi della Soprintendenza una serie di finanziamenti finalizzati alla tutela delle zone archeologiche a più alto rischio
Ma si tratta comunque di interventi saltuari
Ciò che necessita con urgenza eh da un lato un preciso provvedimento legislativo che individua chiaramente le attribuzioni le competenze le responsabilità in materia di beni culturali da parte dell'istituzione statale delle regioni
Imponendo inoltre la formulazione di programmi coordinati in una logica di collaborazione
D'altro lato necessita un forte sforzo comune politico e culturale per giungere a una pianificazione del territorio in cui si tenga conto in linea prioritaria delle ragioni della tutela dei beni culturali
Ringrazio la dottoressa Del Ninno ispettore archeologo del presente però
O di da qua in questo pomeriggio presenta i nostri lavori il presidente della Regione Veneto della Giunta regionale Carlo Bernini quindi inviterei il presidente della Giunta professor Bernini a intervenire
Nel dibattito
E dopo il già più volte annunziato intervento del professor Corazzola e dopo le posso Lazzarini
Ringrazio dell'invito e portano via pochissimo tempo gli interventi più volte annunciati
Desidero prendere brevemente la parola per dire del mio apprezzamento per questa iniziativa
Dei nostri colleghi comunisti del loro partito
Perché il tema è indubbiamente un tema di grande rilevanza la Regione quando ho visto l'invito e quando mi è stato chiesto di intervenire
Prima ho pensato come pensa quotidianamente il presidente della Regione
E questa sarà un'altra occasione in cui si dice la Regione non ha fatto la Regione non fa eccetera sapete estratto adesso normale è uno sport nazionale anzi lo sport regionale
Poi invece mi sono soffermato molto di più
Nel pensare e nel riflettere sulla grande importanza che può avere anche queste iniziative proprio per la volontà l'approccio che la Regione anche su questo tema dei beni culturali
E desidero iscrivermi subito molto chiaramente
Noi partiamo da una realtà che poi alla base reale dello scambio ineguale che l'abbondanza di beni culturali
Non sono l'abbondanza quantitativa ma la loro qualità allora stratificazione nel tempo
Il loro
Collegamento totale con quella che è la storia di questa comunità
Il che farebbe pensare in termini quasi di diritto naturale
Che l'istituzione regionale da quando c'è Primo presente che si tratta di una colletta recente
A ben pensarci meno di vent'anni
Come lo sanno soprattutto i Consigli regionali che compiono quattro legislature rosa vent'anni nel tempo la misuriamo così
E si pensa che da quando c'è questa istituzione
C'è un spontanea esigenza di renderla interprete anche degli esiti dei programmi di intervento della valorizzazione dell'integrazione e ancor prima del tutte voglio dire subito che nelle cose che sto per dire non c'è nessuna polemica con gli uffici periferici dello Stato non solo non c'è
Ma devo dire che la collaborazione con tutti
Gli uffici dello Stato preposti è sempre stata ottima
Anche quando per responsabilità diverse non diciamo la stessa cosa
Quindi non c'è nessun giudizio osceno un giudizio collaudato lungo
Di ottima collaborazione per cui non ho nessuna contestazione non c'è una rivendicazione il ragionamento è più su
Immagino che molti quelli che hanno detto che la Regione dovrebbe
Regione non deve regione non deve proprio niente
La Regione non deve per due motivi il primo perdona praticamente nessuna competenza tranne quelli in lire
La seconda perché non ha soldi
Anche questa mattina ho approfittato di una circostanza romana per andare dignitosamente a stendere la mano
In giro per i ministeri perché se per esempio
Dovesse andare avanti l'ultimo decreto che prevede di caricare sulla regione gli oneri per la copertura assicurativa degli apprendisti
Artigiani
Noi ci rimetteremo circa venticinque miliardi all'anno
E
Credo che sono diventate delle somme incalcolabili che incidono sul pareggio in queste condizioni
La Regione vorrebbe progressivamente tenta di dire qualcosa
Ma la realtà e questa
Ciò che è stato proposto
Sulla base di un'esperienza del resto troverei collaudata
L'istituzione di un Istituto regionale per i Beni culturali
Boh e non so se va bene o no
Non è quello di cui certo la mancanza
Non credo che sia un problema istituzionale
è un problema di competenza
Se ci pensiamo bene anche un altro cultura Malonga otto specifica come quello dell'ente delle ville venete
Malissimo
E se non ci sono fatti nuovi sorprendenti che derivano dalla finanza statale da nostra dodici puro quattro prenderci per i piedi scuote ci Avenue
Andrà sempre peggio quindi in questo istituto a prescindere dal fatto cessata fare o no io sono per il no
Non avrebbe nessuna competenza
E nessuna possibilità di vita economica
Al massimo avrebbe un consiglio d'amministrazione
Quindi è meglio che torniamo alla questione reale
Io vi sto dicendo che la Regione cerca in modo molto disordinato molto episodico
Una volta qualcuno si innamora di un tema va avanti quello che questo lo dico io tranquillamente
Attraverso i vari canali le leggi che ci sono di fare con note l'archeologia navale il contributo straordinario che le rende più un'altra volta e il privilegio al contributo per le chiese che hanno valore artistico l'altra volta contributo per gli archivi in altra volta
Un intervento per la schedatura dei beni culturali e via dicendo potrei fare un lungo elenco fra parentesi ma non mi pare sia questo che vini emozioni o che vi interessa
Il problema principale
è invece di rivedere le competenze
Io non sono per nulla preso da un raptus iconoclasta contro le sovrintendenze un ministero
Io credo che si faccia un esame di coscienza
Serio
Abbiamo motivi di apprezzamenti anche di gratitudine
Meno che sia la soluzione più efficiente per i beni culturali del Paese anzi non è efficiente
Vi dicevo prima delle nostre miserie materia ma le sovrintendenze tutte le volte che ci troviamo a parlare collaborare di questo sono anche più difficoltà di nuovi e per risorse
Umane e tecniche e per risorse finanziarie
Ed è la verità
Non è una rivendicazione per il gusto della rivendicazione
Anche se noi la facciamo e l'abbiamo fatta nel momento più elevato del nostro dibattito in Consiglio regionale quando abbiamo simulato
Un'ipotesi di ampliamento delle competenze per delega dello Stato abbiamo incluso
Direi con intuibile consenso generale i beni culturali citata anche qui di armonizzare le competenze no la battaglia e quindi di riordinare le competenze utilizzando questa realtà istituzionale nuova che la Regione
Rispetto allo stato è nuova
Ma che evidentemente si rifà proprio sul piano culturale dalle realtà molto più antiche
Molte delle quali c'ero prima anche del mille ottocentosessantasei giorni in cui abbiamo detto dici all'unità del nostro Paese della nostra patria
Quindi il problema cari amici io parlo da politico e non da tecnico è che bisogna trovare una linea politica che porti alla Regione le competenze più esplicito
Associata alle risorse adeguate
In mancanza non è che le cose restino come sono
In mancanza succederà per i beni culturali quello che è successo per molti altri settori
Cioè un'inevitabile riaccentramento
Ma dico vogliamo dimenticarci l'episodio principe
Che è stato quello dei cosiddetti giacimenti culturali
Quando all'apice appunto di questa politica c'era
Il rapporto diretto fra due ministeri e le imprese
E non c'ero negli enti locali né le strutture del ministero
Che lei ce l'ho come lei si io
L'elenco dei progetti
è la verità
E la cabala del figlio
L'altro punto che potevo elencare prima
Quanti progetti piano presentato non rispetto ad altre regioni su beni culturali
Però alla fine i presenti
A parte che arduo
La logica del figlio
Ma poi quando pregando convincendo si arriva e con che criterio Ciceri
Inevitabilmente con l'episodicità
Va avanti il bene per cui qualcuno ha ritenuto di fare un progetto
Potremmo parlare a lungo di mura finanziate non cessassero match quelle o altre cose andate avanti alternano quindi e ho concluso sono sono incoerente un coltello l'inizio convegno importante
Perché promosso da una grande forza politica
La cui sensibilità per questo tema senza dubbio pregevole perché corpo può contribuire a strutturare questa nostra istanza politica
Nel frattempo signori senza competenze senza soldi
Si può solo ragionare
Il massimo e quello che abbiamo già fatto
Realizzare il massimo di collaborazione
E questo è quello che è avvenuto
Quindi io sono molto grato per gli apporti tecnici ciascuno fa il suo mestiere io dovevo fare il mio quindi ho detto chiaro e tondo quello che pensavo che non è un problema
I metri in piedi un'altra struttura
Non è il problema purché ci sia l'atto magari se avessimo competenza i soldi vale poi la pena di farlo rosso
Non sono ancora abituato quest'idea
L'importante e chiarirci bene
Sui termini di competenze in cui non ci troviamo ad agire
Certo questo discorso
Di fronte alla vastità del patrimonio è addirittura un discorso irriverente fra un discorso realistico in mancanza non resta che da accelerare con buona volontà quelle poche iniziative che insieme abbiamo potuto promuove
Ringrazio evidentemente molto per questo intervento e anche per la chiarezza con cui si è espresso il presidente della Giunta regionale
Mi permetto solo un osservazione perché evidentemente dissenso scene il senso voglio dire anche piuttosto cospicuo
Volevo soltanto dire che il nostro convegno non ha ragionato tanto di un istituto da creare ha ragionato di un istituto che la che la legge regionale ha creato nel nell'ottantasei con la legge dell'ottantasei che purtroppo non sta in nessun modo funzionando
Tant'è che i soldi che pure gli sono stati assegnati
Non ricordo la cifra sale di ottocento milioni di qua avevo quattrocento milioni l'anno però sono andate a residuo passivo cioè stiamo ragionando del Centro di documentazione appunto istituito come ricorderai ma che è rimasto credo una scatola una scatola vuota
Allora non credo che il nostro convegno proprio perché siamo realisti abbia proposto di fare come vorremmo come ci piacerebbe l'Istituto dei Beni culturali
Come quello che esiste in Emilia cioè che essa è un istituto di grandissima produttività scientifica e credo anche sul piano politico
Ha voluto prendere un pezzo una struttura della Regione per vedere come questa su così come ho proposto l'Istituto Regionale Ville Venete cioè credo che stiamo ragionando su pezzi concreti fatta questa brevissima precisazione e con quel garbo polemico che sempre deve distinguere i rapporti ma anche precisione tra forza di governo una forza di opposizione io
Rinnovo il ringraziamento veramente sincera presidente Bernini
E adesso riprendo diciamo questo ordine dei lavori da ambo la parola al direttore del progetto il catalogo elettronico flusso Corazzola e poi come ho già annunziato il professor Lazzarini
Ringrazio molto insomma
Ora se era la poverissima precisazione se no non non sono assolutamente doverosa ma per rispetto verso gli elettori non sono assolutamente professor sulla titoli adesso
A me è compete una dialogo povere Ars Nova l'orologio ma organizzato le cose in maniera di sapere quando sono trascorsi dieci minuti
A me compete di doverosamente via illustrarli gli aspetti tecnici sommariamente tecnici e se volete in maniera anche un po'provocatoria
Imprenditoriali del Progetto catalogo elettronico dei beni artistici e storici del Veneto che è stato finanziato come ricordava poco fa il Presidente per Nini dall'articolo quindici della legge quarantuno tanta sei quella che è più familiarmente conosciuta come i giacimenti culturali
Io compete l'aspetto tecnico perché proprio per la natura del nostro progetto l'aspetto scientifico compete sicuramente la dottoressa Aliberti Gaudioso sovrintendente dei Beni artistici e storici del Veneto e o alla dottoressa Spiazzi direttrice del catalogo in quanto dei Julia Rita del progetto
Da me diretto insieme agli altri cinquantadue che ci lavorano è quello di avere forse in maniera un po'atipica rispetto agli altri progetti finanziati con questa legge agito ristretto concerto fin dalla fase di progettazione come istituzione
Per cui ci siamo candidati alla realizzazione di fenomeni tecnologici che le istituzioni o non erano in grado di gestirlo comunque tendenti a risolvere i problemi che già essi avevano identificato in un piano più ampio di tutte
Sinteticamente che cos'è il progetto progetta come obiettivo l'applicazione su ampia scala nella Regione Veneto evidentemente per l'area di competenza della Sovrintendenza ai Beni artistici e storici del Veneto
Delle metodologie catalogati che fissate dall'Istituto centrale del catalogo della documentazione
Attraverso la catalogazione di cinquanta mila opere d'arte presenti sul territorio
Massimamente appartenenti al patrimonio ecclesiastico
E la rivisitazione ristrutturazione in chiave informatica secondo le stesse normative citate precedentemente delle ventitré mila schede che costituivano il patrimonio catalogati che ho costruito la Soprintendenza nei dieci anni di esiste
Il progetto ha una durata prevista di trentasei mesi siamo oltre alla metà del percorso
è stato finanziato per un importo pari a nove miliardi e ottocento milioni circa
Obiettivo finale oltre alla costruzione di questo patrimonio catalogati dopo la dotazione
Nei locali della Sovrintendenza ai Beni artistici e storici del Veneto di un sistema informativo e di una banca dati destinata al potenziamento delle attività di tutte
A questo Poggetto così come prevedeva la legge partecipano cinquantadue ma Giovanni
I diverse specializzazioni ventitré dieci sono laureati in lettere con specializzazione indirizzo storico artistico dieci sono fattori affiliati appartengono ai fenomeni di ai tecnici o comunque di servizio
Necessari al funzionamento di un marchingegno di questo genere
Due dati perché ripeto utilizziamo quattrini pubblici e pertanto ci sembra come c'è già sabato due mesi fa doveroso informare su come li usiamo a diciotto mesi dall'inizio del progetto tra Schede nuove tra cui opere d'arte identificato nel territorio e schede rivisitate abbiamo prodotto trenta mila Schede o a ne abbiamo informatizzate abbiamo potuto altrettante immagini questo momento è disponibile una banca dati una banca dati reale per cui utilizzabile in qualsiasi momento in cui sono contenute questo tipo di formazione
A me premeva anche se processi a volte le scuse non richieste suonano un po'come accuse ma premeva stante le
Non ultima quella del presidente considerazioni fatte sui giacimenti culturali che io non sono chiamato a difendere evidentemente
Cioè che compete ad altri ma sono chiamati ad usare correttamente anche perché sia giustamente collocato come dire il lavoro che stiamo facendo c'è una prospettiva economica ma solo di una prospettiva di intervento sul patrimonio
Qualche piccolo chiarimento
Ma informatica il patrimonio culturale molto spesso ho sentito parlare di incompatibilità abbiamo fatto vedere il nostro lavoro da Ferrari vedevo poco fa il professor Puppi
Ma non ho capito quali potrebbero essere le eventuali incompatibilità fa o comunque quali potrebbero essere le aree di conflitto fra i due
Fra i due mondi e fra i due competenze informatiche è uno strumento non ha nessuna pretesa di sostituirsi a rapporto tradizionale che lo storico dell'arte fa nella costruzione del rapporto va bene
è semplicemente uno strumento che potenzia e migliora le capacità di tutela delle istituzioni a cui è destinata
Ma tu se no quello che mi parrebbe corretto
Come dire sottolineare anche quello intorno all'importanza della catalogazione per io lo trovo avendo una stazione come dire culturale diversa che non quello che lo stato dell'arte o comunque di cultura umanistica
Mi viene sempre più difficile capire come sia possibile fare degli interventi di pianificazione programmazione sul territorio non sapendo che cosa è costituito al territorio
Io anche oggi questa frequenta svariati di convegni sento come dire un appassionato e calorosi interesse da parte degli addetti ai lavori al fenomeno massimamente sembra fenomeni specifici e settoriali
Però continua a non sentire giustamente non è praticabile questo questo tipo di e percorso continua a non sentire delle indicazioni che emergono dai dati e da conoscenze specifiche del territorio
E per cui se è vero che catalogare fondamentale è vero che i beni o comunque i beni che come dovessero terzo intervento sono tanti si sono tanti parrebbe che diventa soli attori usare uno strumento di ausilio
Alla gestione dei dati massivi come potrebbero essere quelle provenienti dalla catalogazione
E questo mi permette di dire qualche cosa nel rapporto pubblico-privato
Ora anche qui molto si è detto in ordine a questi fenomeni sul fatto che lo Stato abdichi a funzioni che gli competono
Ma non vedo che cosa dica la catalogazione da sempre nelle sovrintendenze è stata fatta da liberi professionisti che stipulano contratti con le soprintendenze
Ora se mi si dice che stipulare contratti molti contratti
Con molti professionisti molto spesso non variati e sicuramente non tenuti a rispondere così con l'azienda deve rispondere del proprio operato sia meglio che non avere a che fare con la struttura
Permettetemi di avere delle opinioni
Massimamente poi quando questi fenomeni toccano e sbattano contro tecnologie che io amo definire isteriche come sono quelle informatiche anche stamattina ho sentito parlare dell'ex pm
E e poi ho sentito usare la fuori l'aggettivo colpito e l'idea che il pubblico a fonti progetti che abbiano come terreno di appoggio l'informatica che ha dei tempi di evoluzione che sono semestrali
Mentre i tempi di esecuzione tipici del pubblico sono un pochino più ampie mi fa pensare che si rifà sempre una come dire penalizzante distonia fra quelle che volevano essere gli obiettivi e quelli che sono i risultati
Ora non è detto che il privato in quanto tale abbia come dire avere capacità superiori però è storicamente provato tanto potere sia la storia in cui si viene a fare l'analisi e questo tipo di frequentazione per struttura flessibilità per abitudine e più facilmente reperibile in questo tipo di
è ovvio che e le cose che io sono in grado di dire magari mi spiano con un troppo fa non troppo sulla frigo sono legate al fatto che il nostro progetto voglio dire è completamente è completamente diverso dalla massima parte dei progetti che sono stati è diverso nella salvaguardi l'occupazione che ha visto i sindacati essere soggetti proponenti è diverso dal modello Ciampi
Poi deve dire a soprattutto perché non ha offerto modelli scientifici ha recepito quelli che sono stati concitati dall'Istituto centrale del catalogo e del CNR ancora una volta si può discutere sulla qualità di questi prodotti
Però emerge la per le cose che si porta avanti parlare di informatica nei beni culturali nel senso di strutturare una banca dati per gestire una serie di formazione e abbastanza banale
Non è assolutamente banale faccio il caso dei beni artistici e storici ricoverano tipo di formazione
Permanente interagente fa chi ci lavora per normalizzare linguacce
Il mio plauso alla Regione e al centro di documentazione che si darà da fare per istituire un sistema informatizzato di gestione dei dati ma se non gestirà direttamente i rapporti con di quei dati dei corpo dunque avrà costruito una grande accozzaglia di dati senza nessuna possibilità di avere delle connessioni che sono legati invece all'uso di linguaggi normalità
Per cui fanno la banca d'arte sia un fenomeno informati ma soprattutto un fenomeno gestionale
Questo mi permette di toccare l'ultima cosa e poi chiudere mi pare che il tema del convegno mi riferisco al fatto che il nostro progetto veneto
Io sono veneto sono anche un contribuente
Oltre che imprenditore c'è mi pare che siano cambiati miscelare per cui voglio dire un imprenditore obbligatoriamente un contribuente contribuisce alla misura in cui come dire colto da una certa a me non importa molto mi riferisco in parte i fenomeni occupazionale che sono legate al nostro progetto in parte i fenomeni che vorremmo veder permanere non mi importa molto
In questo caso mi parla come cittadino
Se la competenza in ordine ai beni culturali regionali ha da essere dello Stato ama essere della Regione delle Province e dei Comuni quello che mi preme siccome tutti questi interventi che vengono fatti sui beni culturali nella massima parte sono fatti con fondi pubblici
Che nella massima parte tendono a creare delle banche dati quello che mi premerebbe è che questi investimenti garantisse un minimo di ritorni alla fruibilità
Nel senso che indipendentemente da quello che è l'ente che eroga i fondi per fare questo tipo di lavori se avesse la bontà di attenersi a delle normative e dalle metodologie standard di compilazione si realizzerebbe la possibilità che quello che fatto con i fondi della Regione possa integrarsi con quello che ha fatto con i fondi dello Stato
Questo attualmente non succede come dire quasi con potervi più che con casualità quasi comporterà
Bene viola questo punto le considerazioni che devo fare in ordine al nostro fenomeno sicuramente non è stato illustrativa poco tempo fa abbiamo organizzato un convegno dove abbiamo illustrato tutti questi dati io penso di averlo e in ordine aree quelle che sono le opportunità che noi vorremmo come dire rendere disponibile a questo tipo di e valutazioni che davano emergerà questo convegno è che all'interno di questo progetto per un settore molto specifico cioè i beni artistici e storici spettacoli di competenza la Soprintendenza ai beni artistici e storici ormai sono state messe a punto metodologie criteri di appoggio sia scientifico che tecnologico sono stati fatti seguendo le
Standard fissati destro centrale catalogo è un obiettivo aziendale più volte ripetuto in sede amministrativa
Di cedere tutte le informazioni quelle che sono evidentemente no quelle che sono dello Stato deciderà lo Stato se lo vuoi fa di cedere tutte queste informazioni tutte queste possibilità formative a qualsiasi ente struttura fosse essa locale regionale torte provinciale
Che volesse a vedere la necessità di dice e vi ringrazio effetto
Grazie padre solo parole del professor Lazzarini e dopo un ispettore archeologo piano
L'ispettore architetto appianare mi rendo conto che qui ci sono diversi errori e
E mi spiace averlo ripetuto comunque erano
Io sono geologo e mi occupo di problemi scientifici di conservazione dei materiali lapidei vorrei esporvi sinteticamente quali sono i problemi del settore e i contributi e che hanno dato sempre questo settore gli esperti del ministero dei beni culturali
E ambientali
Non solo di loro ma anche dei chimici dei fisici dei geologi dei biologi delle università e dei centri del CNR
Innanzitutto tra i contributi fondamentali io metterei quello che riguarda la conoscenza del fenomeno delle croste nere
Fino alla fine degli anni sessanta
Era opinione corrente che queste proposte non fossero pericolose una fossero delle palazzine protettrice
Che fossero da conservare ed invece gli esperti scientifici hanno dimostrato ormai senza ombra di dubbio chiaramente che queste coste sono pericolose che devono essere eliminate dei monumenti
Altro contributo dato dagli aspetti scientifici è stato quello della messa a punto di metodologie corrette di intervento e di studio sia studio di laboratorio che anche Studio di pilota in situ
Di materiali per la pulitura per il consolidamento e la protezione della pietra
Terzo contributo direi anch'esso importante fondamentale stato quello che è venuto dalla creazione di gruppi di lavoro soprannominati normale
I quali si sono occupati della standardizzazione dei metodi di studio etnografici chimici fisici e biologici dei materiali lapidei in modo da rendere unici e uguali per tutti i metodi di studio e di espressione dei risultati in modo che questi risultati siano confrontabili a Palermo come a Bolzano
Questi gruppi Norman in caso direi unico anche a livello internazionale non già prodotto una trentina di documenti e hanno anche da poco iniziata una stesura di un capitolato per la parte scientifica di un capitolato d'appalto che restavano i materiali lapidei
Di enorme importanza nel settore del restauro dell'edilizia monumentale
Per quanto riguarda più specificamente il Veneto la nostra regione
Io direi che questa regione sia livello buono è stato particolarmente attivo al proprio nel problemi della conservazione dello studio
Dei del restauro dei materiali lapidei inizialmente grazie all'attività di ricerca del professor Marchesini e dell'Istituto di Chimica Applicata dell'Università di Padova poi con l'attività del laboratorio scientifico della Soprintendenza ai Beni artistici e storici ed architettonici di Venezia
I due poli principali sono tuttora Padova Venezia dove non solo esistono esperienze a livello internazionale
Soprattutto a Venezia hanno dove sono anche attive numerosissime dite di restauro specializzate nel trattamento dei materiali lapidei e spesso formate da personale preparato localmente
Venendo ora ai problemi mio parere esistono attualmente due problemi per quanto riguarda il personale scientifico specializzato in questo settore
Il primo quello della formazione di chimici geologi fisici biologi specializzati nella conservazione nel restauro dei beni culturali
Direi che dovrebbero essere le università nel caso specifico l'Università di Venezia e di Padova a a creare questo personale non soltanto attraverso dei corsi
Se di insegnanti e degli insegnamenti specifici ad esempio di Alcyone triadi scienza dei materiali artistici
Il da inserire nei piani di studio di queste università sia per le facoltà scientifiche che per le facoltà umanistiche
Ma anche attraverso dei corsi di specie di scuole di specializzazione di corsi di il perfezionamento
Tutti questi queste corsi questi insegnamenti specifici dovrebbero portare alla creazione di personale
Che dovete successivamente trovare lavoro trovare impiego presso le Soprintendenze alle quali dovrebbero tutte dotarsi di laboratori di non soltanto lavoratori di routine per la per il controllo continuo dei dei restauri che vengono normalmente eseguiti dalle Soprintendenze stesse ma anche occuparsi di
Il personale scientifico delle soprintendenze che oltre ad avere degli stipendi ridicoli è bene ricordarlo stipendi che non sono molto superiori al milione di lire al mese
Trovano anche una carriera bloccata ciò che questo importante anche da ricordare cioè non possono diventare ispettori centrale come ad esempio lo storici dell'arte o gli architetti non possono quindi migliorare la loro carriera
Altro problema ancora il secondo problema che vorrei citare riguarda il personale il controllo della qualità dei risultati del notevole numero di lavoratori privati che stanno pro edificando attualmente che si occupano di analisi di materiali artistici
Ci dovrebbe un po'
Agire come si è agito a suo tempo per i laboratori che fanno analisi cliniche per l'euro Ursula
Bisogna controllare questi lavoratori controllare che i risultati che vengono sfornati da questi lavoratori siano affidabili e anche questo deve essere a mio avviso un compito di cui si dovrebbe un compito precipuo del Ministero Beni culturali
Secondo me se avrebbe auspicabile la creazione di una sorta di segreteria tecnica presso il ministero segreteria che dovrebbe essere formata oltre che ovviamente oltre che da ispettori
Centrali architetti archeologi storici dell'arte
Ora anche da ispettori scientifici da professori specialisti dell'università
Per quanto riguarda invece i monumenti interventi sui materiali dei monumenti i problemi a mio avviso sono anche se di due PPI fondamentalmente il primo tipo di problemi è legato alla ricerca che è ancora necessaria per poter eseguire degli interventi corretti del tutto corretti sui materiali
E anche qui dovrebbe essere il ministero dei beni culturali a mio avviso a promuovere mediante delle opportune convenzioni con le università
La ricerca sia ricerca di base che la ricerca applicata nell'Università stessa dovrebbe inoltre il ministero anche incoraggiare la ricerca applicata presso le grandi industrie chimiche
Queste cliniche private ma anche pubbliche se ne esistono le uniche come ricco ricordo non so legni ad esempio le uniche che possono e che sono in grado di mettere appunto ad esempio dei consolidanti per i materiali lapidei
Desidero infatti ricordare che attualmente non esistono materiali che vengono prodotti appositamente unicamente per il restauro ma tutti i materiali che vengono adoperati nel restauro sono materiali che vengono
Bisogna vedendo vengono ottimizzati per altri usi che vengono sperimentati in laboratorio vengono quindi
Del deviati diciamo in questo settore della conservazione dei beni culturali
Ancora un altro problema l'ultimo che vorrei ricordare e quello che riguarda più specificamente i trattamenti di restauro che a mio avviso a questo punto anche viste le conoscenze acquisite accumulate nel settore
Della conservazione della pietra
Sono assolutamente improrogabili parlo mi riferisco principalmente ai trattamenti il pulitura e di protezione
Si può mi ha convinto i fatti che l'inquinamento atmosferico abbia mai compiuto il guasto che ormai la quantità di gesso accumulato nelle croste nere che sono visibili sui monumenti dei nostri centri urbani
E sia sufficiente per continuare a deteriorare i materiali che compongono questi edifici ora non è a questo punto pensabile che si debba o no continuare a fare delle ricerche in questo settore di risultati accomunati sono sufficienti sono indicano chiaramente che a questo punto bisogna pulire i monumenti bisogna eliminare queste croste nere
Bisogna eliminare le croste nere non solo coi proteggere anche la superficie che è stata pulita
Quindi se ancora problemi esistono per quanto riguarda il consolidamento dei materiali lapidei direi che non esistono più lo ribadisco ancora una volta per la pulitura il protezione degli edifici monumentali
Grazie professor Strazzeri la parola
Adesso all'ispettore architetto dottor piana e dopo segue l'architetto professor Franco Mancuso
A
Va più che di problemi relativi all'alfabeto Momentary e sono ispettore di Soprintendenza
Problemi che pure esistono e che non sono certo marginale io ritengo che sia forse più utile toccare alcune questioni avanzare una sola proposta riguardante l'intero complesso delle fabbriche lagunare
Complesso un tessuto di straordinaria importanza
Sottoposto a un controllo urbanistico sempre più formale
A procedure di approvazione
Tanto defatiganti e quasi quasi vessatorio oramai quanto incapaci di incidere realmente e di governare le trasformazioni che avvengono
Un patrimonio edilizio che
Il cui corpo nella realtà
è abbandonato alle manomissioni più indebite
E devastante
Sono manomissione mosse incerto data
Generali forse incontrollabili dinamiche economiche ma sono manomissione dovute anche pare strano ma è così
Alla inadeguatezza
Allora incapacità quasi tecnica
Di chi opera nel settore edilizio
è indubbio che il complesso delle fabbriche veneziane
Possiedo una una straordinario omogeneità di carattere una rara uniformità di materiali è una un'architettura fatta di tante risse di beni sostanza
Ma uniformità ma è tecnica edificatorie moti di montaggio seriamente edilizio degli elementi utilissimi schemi statici nei comportamenti strutturali
Per cui ovviamente corrisponde una parallela omogeneità
Nelle forme di sesta di degrado
Simili per un insieme di fabbriche che alla fine prese sono che vedete e sono inserite in uno stesso somma tra il teste si fattori ambientali
E che mostrano il fondo le stesse cause di crisi strutturale
Questa uniformità dovrebbe
In teoria favorire il compito di che opera
Nella nel nel campo del restauro edilizia se unico pressoché unica è la la la concessione strutturale degli edifici anche se poi applicata con una un'infinità di varianti se pochi e ripetitivi sono gli schemi statici i materiali impiegati semplici e facilitate dovrebbero essere categoria intervento anche se poi i naturalmente da applicarsi caso per caso
Ma così così non chi si occupa di problemi del conservazione a Venezia sa bene che esistono tuttora delle gravissime carenze di interpretazione della realtà costruttiva
Del dissesto del degrado delle fabbriche nonostante i fluidi fiumi d'inchiostro
Nonostante le le malgrado le migliaia di scritte pubblicazioni dedicate all'architettura veneziana Bobo e poche energie sono state dedicate finora alla alla comprensione della realtà fisica dei manufatti
Qualche testo alcuni articoli qualche rara conferenza tenuta tenuta nei convegni dedicati all'edilizia veneziana
Non va neppure dimenticato che i più recenti contributi più interessanti ricordava Lorenzo Lorenzo Lazzarini prima
Lo studio e con materiali della
Costo dei materiali lapidei ad esempio dove venne serrato per tutto un contributo fondamentale alla crescita del consenso nel settore la messa a punto anche delle metodologie di intervento conservativo ma poi anche laterizi
Ricordo solo il convegno sul mattone fate la Fondazione Cini qualche anno fa e poi sulle matte sugli intonaci in parte poi anche del legno
Sono tutte lavorazioni sono tutti studio tutta l'operazione Sonate e sorte per larga parte al di fuori delle competenze tradizionale del degli operatori del settore cioè al di fuori del campo dell'architettura e dell'ingegneria
Sembra sembra quasi che i tecnici restauratori
Nel loro complesso salvo ovviamente come
E anche felici eccezioni non siamo stati capaci di rinnovare di aggiornare il proprio bagaglio tecnico tetti adeguare le proprie competenze nella propria disciplina a una a delle esigenze che mutano in continuazione perché muta la disciplina della conservazione e del restauro
Ancora oggi la la la pratica del restauro soprattutto per quanto riguarda l'edilizia minore edilizia importante fondamentale un tessuto connettivo
Importantissimo un bene culturale comunque da salvaguardare
La pratica restauro è governata da da un Imperia
Che credo non sia in alcun modo più giustificabile preparazioni quasi sempre procedono nella nella completa assenza o nel migliore dei casi sulla base tessuti e Cuneo rudimentali analisi certo campagne vede di studi e rilevamenti anche sofisticate e poi restauri raffinati esemplari vengono fatte su alcune grandi fabbriche su alcuni edifici storico artistici ma questi sono il fiore all'occhiello che non incidono sulla realtà complessiva che non cambiano la qualità media complessiva
Le forme correnti diagnosi dell'edilizia abitativa
Quelle che precedono poi la prestazione interventi di restauro si fondono ancora su le sole espressione di Stream fatte
Inevitabilmente le gulasch messo qui una superficialità del genere
E la superficialità delle analisi
Si ripercuote sulla bontà poi dell'operazione e l'imprecisione nelle conoscenze porta inevitabilmente a delle valutazioni approssimative
Tre valutazioni approssimative circa il reale stato di consistenza delle sesto presente nelle fabbriche conduce infine anche dei risultati a dei risultati del tutto negativi troppo spesso infatti ancora ancora oggi troppo frequentemente
Vengono intraprese nell'indifferenza quasi generale e questo va detto operazioni improprie scorrette
E consolidamento statico
Interventi sovradimensionati e per tutto ridondante di modifica o di sostituzione strutturale
Del rinnovo totale e quasi sempre inutili inutile delle delle finiture edilizie che comportano sostanziale alterazione nel corpo per edilizia storica la perdita progressiva energia e e irreversibile irreparabile dell'altre caratteristiche della della dei caratteri distintivi dell'architettura
E in più uno sperpero inutile delle risorse a Venezia oltretutto dei fondi anche messi a disposizione dal dalla collettività attraverso le leggi speciali
Questa purtroppo è una situazione che si sta in città e non va neanche la pena consolarsi pensando
Che nel resto del Paese staziona ma certo migliore che che una una
Cosa fare quindi per tentare di di influenzare sollecita e sollecitare un innalzamento della qualità media degli interventi sull'architettura sull'edilizia abitativa
La storica
Per tentare almeno parzialmente scongiurare delle trasformazione la sostituzione continua che spesso è appunto indebita e del tutto inutile gratuita
Sempre comunque dannosa elementi materiali che poi costituiscono la fissità degli edifici
La ma forse una via ed è questa una proposta che era già stata avanzata dalla Soprintendenza qualche anno fa
Perché forse può essere ripresa adesso portata avanti può essere quella di
Tentare di sostenere e incentivare lo sforzo si individuale e collettivo che si fa adesso con mille difficoltà compiendo per una migliore conoscenza dei manufatti e anche per la messa a punto di metodologie appropriate corrette d'intervento
E per ciò stesso
Compatibili con l'architettura e con con i Coin materiali con le tecniche cui sistemi statici strutturale dell'architettura storica e anche economiche
Come costituendo forse un un laboratorio sperimentale dedicato ai temi e i problemi dell'edilizia storica
Collaboratore potrebbe dare un impulso decisivo per innalzare questa qualità media degli interventi un laboratorio quindi capace da e per prima cosa innanzitutto detti rinnovare
O forse forse è meglio che
Rimuovere quello che adesso è l'ostacolo principale
Che limita l'ampliamento delle conoscenze ed è un po'quello che prima avevo toccato anche Lorenzo Lazzarini cioè la scarsa quello della scarsa confrontabilità delle informazioni che da più parti con finalità e con intenti diversi si vanno si vanno raccogliendo lo studio della della costituzione materiale dell'architettura storica richiede inevitabilmente per poter essere fruttuoso
Delle analisi sistematica che diventano produttive solo se corso sono confrontate con un numero statisticamente rilevante e significativo de uguale indagini condotte con metodo Moggi e nessuno molteplicità di edifici
Questo si scontra col fatto che ora gli studi e l'osservazione che pure stanno compiendo
Possono essere compiuti si possono possono essere fatti solamente in occasione di interventi di restauro e quindi a cantiere aperto molto spesso non si riesce a capire come costituì un'Alfa presso quando parzialmente il meno possibile ma la si apre la si smonta
Sono osservazioni che vengono raccolti quindi in maniera episodica
Che non possono essere osservazione pensò programmabili
Su un un intero gruppo di liste ma che possono scegliere solo e sostanzialmente i cantieri quando vengono aperte
Osservazione che passa raccolte solamente con l'apporto di competenze diverse
Non facili da riunire tutte assieme
Magari con l'uso di strumenti anche di semplice impiego ma che non fanno ancora parte del consueto bagaglio delle strumentazioni che un progetti sonde un direttore dei lavori
USA normalmente nella progettazione
Sono analisi quindi che pur magari fornendo puntuale informazione e idonei informazioni operative per il singolo caso
Sia per i modi di rilevamento e misurazione diversi sia per le differenze strumentazione che vengono utilizzate
Rendono di fatto quasi
Quanto mai arduo se non del tutto impraticabile il confronto dei dati che da più parti si vanno raccogliendo ripeto che si stanno già raccogliendo non è che non si raccolgano ex raccolgono in maniera frammentaria
E quindi impediscono l'accumulo e l'interazione delle conoscenze
Un laboratorio
Potrebbe quinte svolge un ruolo essenziale di coordinamento
E e svolgerà in maniera agile senza dotarsi di attrezzature troppo specialistiche evitando di duplicare delle strumentazioni costosi ed esistente altrove e senza quindi appesantirsi anche diritti organici
Procuratore quindi che possa anche promuovere quegli studi quelle ricerche quei censimenti in quei settori ancora completamente scoperte della conoscenza edilizia ci sono delle delle parti delle della conoscenza del della delle fabbriche
I materiali lapidei ad esempio che hanno già avuto dei corsi approfondimenti se dal punto di vista della conoscenza se la conoscenza dei materiali sia dal punto di vista del loro comportamento meccanico e del loro integrarlo se dal punto di vista poi degli strumenti operativi
Che possono essere utilizzati per per un intervento efficace ad accettarle ma ATER settore sono completamente scoperte solo adesso si comincia a mettere a punto i sistemi
Se tenta dei utilizzare con dei sistemi di calcolo automatico tutti valutare ad esempio comportamento del muratore ma
Nessuno nessuno conosce di fatto messa a prevedere con calcolo il un e comportamento statico e comportamento strutturale di una muratura di una piastra muraria costruita con mattoni e calce
Ma
Un un un puro luogo Teti raduno dell'informazione ai piedi una sull'attività di conoscenza dettasse utilissima per carità non basta e benefici forniti
Sarebbero del tutto mediati e comunque Pertile sono nel lungo periodo
Una struttura di laboratorio Torre per poter anche possedere la capacità di studiare
Di provare e di fornire quindi che opera nel settore nel settore edilizio nuove e più efficace le tecniche di intervento appositamente sperimentate messe a punto magari in cantieri scuola in cantiere sperimentali come ricordava prima professor Tafuri dove se possibile anche addestrare le future non solo i futuri operatori e progettisti
Ingegneri e gli architetti ma anche i tecnici intermedi
è un operatore quindi che dovrebbe essere in grado che individuare e di diffondere quelle procedure tecniche capaci di aumentare ripeto e ribadisco la qualità media degli interventi che si fanno ora compiendo sull'edilizia
Sull'edilizia storica abitativa soprattutto vita attiva ma anche capace di sciogliere quindi ti riuscirà a mettere a punto delle tecniche individuare e non difficilissimo se si mettono insieme competenze diverse che ora lavorano per proprio conto e sparsamente e sciogliere anche alcuni nodi normativi
Che contraddicono con istanze conservazione ricordo solo la normativa di calcolo infine sicurezza ai fini sicurezza statica
Che ad esempio se applicata alla lettera in una tessuto come quello veneziano obbligare da trasformare totalmente le strutture statica degli edifici sia quelle verticali se quello orizzontale
Ora le le le strade
Forme giuridiche amministrative per su cui far sorgere un tale laboratorio sono molteplici certo alla sua nascita io credo che
Adesso nascita alla sua
A sua io al suo posto un amento credo che debbano essere interessati e dovrebbero poi partecipare tutti tutti gli enti preposti a tutte le delizie quindi dalle soprintendenze
Che per compito istituzionale hanno accumulato forse la maggior esperienza al riguardo
Ma anche alla Provincia alla Regione ai comuni nel comprensorio lagunare
Ai quali è su sui quali grava il peso maggiore pianificazione e del controllo dell'edilizia storica ma poi anche l'università e poi perché no dei laboratori privati
Ringrazio l'architetto Diana la parola al professor Mancuso e dopo l'architetto Luciano direttore della Fondazione Benetton
Inoltre
Ritornò
Brevissimo intervento forse ancora meno di dieci minuti
Trattando dico particolare sottosistema
Entra
Nell'elenco dei beni culturali che riguarda i centri storici micologo soprattutto sul versante del
Del eccezionalità del lascito più che su quell'altro che veramente più
Complessa
Vorrei cercare di fornire un contributo soprattutto sulle
Una questione ma questo lascito che e dimensione anche che portata che spessore a
Quindi da questo poi partire per qualche ragionamento sulla
Sul che fare
Ecco io la questione che se avessimo fatto questo convegno qualche soltanto qualche anno fa
Avremmo fatto riferimento ad alcuni casi ad alcune città a considerarsi come appartenente a questo sottosistema dei così detti centri storici e cioè tutti i capoluoghi evidentemente delle
Maggiori città
Del Veneto Verona vicenza Padova Treviso e così via Venezia alcune centri lagunari alcune città di dimensione minore intermedia
Porte
Eredità storica Cittadella Castelfranco Bassano Marostica
E qualche altro ancora e probabilmente non saremmo arrivati ad un elenco compiuti cinquanta forse cento al massimo centri di questa natura
Avremmo considerato come caratteristica di ogni centro storico la presenza di alcuni elementi canonici le cura la piazza le chiese castello Palazzi e altre cose ancora e questo ci avrebbe portato appunto ad una
Identificazione molto settoriale molto particolare della dell'insieme appunto di questo sottosistema ma la situazione oggi è un po'differente credo cioè oggi partiamo dalla necessità di una definizione di centro storico molto più anche molto più articolata che comprenda
Molte altre realtà insediative
Che non siano appunto quelle città importanti dal punto di vista storico dal punto di vista urbanistico
E proprio partendo da questa la necessità di questa definizione più alte abbiamo cominciato in fondo anche a misurare questo lascito delle vere alcuni dati i quali confrontare le azioni che e verificare le azioni che sono possibili
Ecco qual è questa definizione più anche alla definizione che comprenda città grandi e città piccole cita rurali e centri agricoli
Nuclei urbani della prima industrializzazione e anche gli elementi naturali in stretta relazione con le cicale are reattività e alcune quelle immediata pertinente eccetera eccetera
Se consideriamo tutti questi come elementi costitutivi in qualche modo di insediamento possa rientrare arriva a titolo nella avete di questo sottosistema
E allora dovremmo appunto considerare come centro storico ogni insediamento addensato cerco consistenza
Ogni parte cospicua diverso nel quale indipendentemente da giudizio sulla qualità e sulla quantità dei manufatti
Storici
Indipendentemente da ogni giudizio estetico soprattutto la qualità di questi manufatti emergono ancora oggi alcune tracce molto evidenti della struttura più antica
Ed emergono ancora delle indicazioni apprezzabili vivamente
Strutturalmente apprezzabili delle originarie funzioni economiche e politiche
Culturali e religiose e sociali che appunto avevano dato vita a quel centro
Ecco partendo da una definizione di questo tipo che in fondo cominciato abbastanza circolare
Non solo negli ambiti accademici anche appunto all'interno di alcune istituzioni pubbliche i censimenti che sono stati avviati e mi riferisco qui in particolare al lavoro al quale ho partecipato per anni di rilevazione dei centri dei centri storici del territorio veneto hanno portato a misurare questo ampio patrimonio e a fornire delle e i dati che sono di grande interesse di grani portante che erano sarebbero stati assolutamente inimmaginabili fino appunto avessimo discusso
Come facevamo del resto di questi argomenti solo qualche anno addietro di riassumo rapidamente risultati di questi censimenti dandovi i dati collocazione geografica di questi centri per provincia giusto per avere una certa idea dell'articolazione territoriale Rovigo a duecento centri storia provincia di Rovigo duecento centri che entrano tutto perito nella categoria e Priamo considerata stando a quella definizione
Venezia né a duecentoquarantasette
Padova cioè in territorio provinciale
Quattrocentoquarantacinque
Treviso quattrocentonovantadue ho dell'uno settecentoquarantaquattro vicenza novecentotrentasette e Verona denti mille quattrocentodiciotto ridiamo punto tale che supera di qualche decina i quattro mila cinquecento insediamenti
Emerge nella
Semplice lettura dei dati per collocazione provinciale questa differente collocazione dei centri rispetto al territorio regionale e in un certo senso la relativa rarefazione dei territori più meridionali pub Rovigo e Venezia in parte Padova
Non a caso dipendente dalla relativa
Recente urbanizzazione di questi territori per il fatto di essere stati molto spesso allagati stretta
Alternanza con le terre con le lacune con i mari e invece neri emerge la grande finitezza di questa struttura di questo sistema insediativo ma mano che ci si muove dal Sud verso il Nord con una soprattutto la rilevanza delle province più settentrionali dove c'è appunto una grossa presenza delle fascia pedemontana delle valli
Che si dirigono verso verso le montagne e un'esclusione evidentemente riferito rimontare i veri e propri oltre una certa quota di evidentemente sono quasi privi d'insieme
Ora se
è questa la realtà se
Consideriamo che oltre a questo sistema fittissimo per di fatto copre tutto il territorio regionale c'è anche pur col sistema delle ville di cui prima si è parlato c'è tutto il sistema dell'edilizia rurale non l'ha pensata perché ho citato solo i centri che abbiano un certo livello di addensamento per cui siano punto riconoscibili come gente perché proprio e allora il
E il problema che si presenta è quella di una Rete fittissima
Che ripeto copre a tappeto quasi tutto il territorio umanizzato con esclusione appunto delle pone più alte a maggior quota
Qui che si pone un grosso problema occulti grossi problemi perché se escludiamo appunto i centri più prossimo città maggiori o che quelli intermedi che rivisto un certo dinamismo in molti di questi la stragrande maggioranza di questo enorme lascito a una vita effimera nel senso che nella fragilità
Solo perché dite anche fisica oltre economica di questi centri porterà molto presto ad una loro rapida
Comparsa molti di questi sono cominciano a essere poco popolati quasi in abitati e così via
Ecco allora qui
Occorre fare una considerazione
Sulla natura di questo sottosistema
E io direi che qui bisogna considerare questo sottosistema come relativamente diverso dagli altri che sono compresi nell'elenco dei beni culturali sono stati qui indicati nel programma del convegno
Archivi musei ville party anche
Sono cose particolari che che hanno una natura diversa da quella dei centri storici ma perché perché i centri storici malgrado la loro fragilità hanno sono partiti di case inattività di gente che ci lavora c'è un uso è una vita all'interno di queste strutture che non c'è rene degli archivi perché non c'è nel in molti altri di questi di questi beni culturali siamo andati appunto fin qui considerato se è così appunto
Poi si può pensare ad un'azione di tutela di questo enorme lascito i tipo settoriale
E così come si può fare appunto per altri come così come giovani per i musei così così come si può fare per molti altri di questi di questi sottosistemi che vi consideriamo qui occorre appunto un insieme di politiche intrecciate
Che considerano vari altri fenomeni che promette stanno anche al di fuori della struttura specifica materiale dei centri storici veri e propri né considero alcune una politica di tipo abitativo sulla carta la maggior parte di questi centro barricate
Quindi il problema
Casa si intreccia la risoluzione le politiche sulla ipocrita attivo si intrecciano in maniera molto fitta con le problematiche appunto della salvaguardia non solo fisica ma anche funzionale questi centri
Oppure le problematiche relative alla alle attività economiche in particolare mi riferisco l'agricoltura molti di questi centri sono di natura rurale sono fragili pochi per essere immersi nella campagna
E per ospitare attività di che hanno molto a che fare con l'agricoltura quindi anche in questo caso una politica di tipo agricolo si intreccia effettivamente appunto con le problematiche salterà lo salvaguarda euro del loro mantenimento in vita per non parlare terzo tipo di politica delle politiche di carattere urbanistico che appunto vuole proporre considerare in maniera particolare questo
Lo Stato la consistenza di questo patrimonio ecco credo che in vista in questa prospettiva vi sia qui per la regione in particolare mi riferisco in particolare puntuale responsabilità di tipo regionale e siepi un ruolo di enorme portata indipendentemente dai problemi di catalogazione dal problemi di istituzione Istituto per i Beni culturali che ripeto fa la sua logica riferito a questi altri elementi di cui abbiamo parlato ma che forse ne ha meno ma la responsabilità e le cose da fare sono invece altrettanto grandi per quanto riguarda quest'insieme capiamo rapidamente considerato certe
Ringrazio il professor Mancuso adesso l'architetto Luciani direttore della Fondazione
Benetton
Poi io fare una proposta per dire che faremo ancora mezz'ora di lavoro nel senso che ad alcuni abbiamo chiesto di rinviare a domani
Quindi fare l'architetto Luciano il professor Brusatti in dottor Fossa Mione con questi chiudiamo il Tarantini che abbiamo lavorato a ritmi sostenuti altri interverranno domani
Scusa in anticipo per la
Castel lamento un po'dei temi d'altra parte le suggestioni in una giornata di questo tipo sono state molte
Io mi ero spostato disaggregare tra quattro cose insomma mi tengo in modo particolare
Scoppiata storicamente in modo molto molto molto uso recente questa missione di beni culturali non c'è dubbio che noi abbiamo assistito a una situazione nella quale non vi è stato un adeguamento dalla macchina statuale nella macchina imprenditoriale per farvi fronte
Ora questa questione poi ce l'ha portata in mille modi
C'è stata ci sono un recente incontro a Firenze organizzato la SNAM nella quale
Il centro dalla questione era piuttosto la dimensione nazionale a me pare che oggi sia
Come dire importante
Cercare conto ornare quello che può essere il ruolo specifico del livello regionale in questa complicata PC
Dunque Torno regionale
Ruolo istituzionale regionale problema pubblico-privato
Questi sono i parametri che mi son dato che su questi parametri volevo fare quattro considerazioni
La prima riguarda la sottovalutazione c'è questo lungo articolo sei lungo articolo trenta una proposta di legge
Ho visto alla Camera
Che non mi pare risolvere questo problema
Il primo problema e la definizione dell'universo di concessione
L'inventariazione scientific
Questa questione
E spesso alla base di tutte le che le successive
Che cosa fare come intervenire e tutto il resto ne consegue
Che cosa consideriamo che cosa mettiamo in questo universo che rischia di essere oggetti come troppo largo gelsomini troppo stretto in certi momenti approssimativo e così via
Qui io solo per una visione l'hangar e mentre sento attenzioni sul fronte archeologico e sul fronte dei beni archivistici
Sento attenzioni sento rimostranze sento proprio degli autentici ormai autentiche pressioni insomma darci verso gli archivi potrà essere visti meglio organizzati meglio
Consultati meglio
E quindi si sa grossomodo vista più logico Tarchi mistico quale l'universo di cui relativamente ci si occupa anche per quanto riguarda i grandi fondi privati
Non mi pare vi sia sufficiente attenzione nei sul fronte che i documenti e delle fonti di carattere lapideo
A delle lapidi iscritte
Secondo me questa questione che tra l'altro è drammatica perché è particolarmente esposta alla polluzione atmosferica su questa questione si fa una scarsa attenzione non rientra nulla non la si ritrova facilmente
E sui segni manufatti sul territorio
Che cos'è pene che cosa è bene culturale e un grande albero secolare
Che costituisce la passione intellettuale dell'amico Patrizio Giulini giustamente o è anche un filare che segna nel territorio una struttura permanente da due mila anni
E che è fatto di Caccini e banali
Dunque il problema della definizione
Dell'universo e il problema dello sfaldamento dalla fantasia avverso tessuti verso terreni verso pezzi di questo patrimonio che finora sono a me pare largamente sfuggiti
Alla alla catalogazione e qui il problema dei criteri
Ora non c'è dubbio che il criterio catalogazione autorizza demente
Ne parlava prima
Giustamente anche l'architetto uno bussa Dori riprova la catalogazione avrebbero delle storico dei siti per gli storici regista ci sta letteralmente come dire a tagliando perché l'estremo di fronte alla situazione descriveva prima dottoressa Dominici siamo di fronte a una situazione in cui la Fondazione cerca di dare un contributo per mettere ordine in questa faccenda
Quando una situazione nella quale soprintendenze e università istituti privati e pubblici che finora se ne sono occupati anche persone molto intelligenti e autentici talenti esponente al professor Giostra che sulla questione dei siti storici perché ha fatto tutto un capolavoro private che ha maturato un ma una bella documentazione così insomma
Tutto ciò che finora si è accumulato è qualche cosa che va completamente rivisitato rimesso dentro una memoria computerizzato
Questa cosa che sembra la prima questa prima cosa che sembra come dire semilavorati Taksim semi pronta in realtà e
L'inizio di tutti i nostri problemi quando cominciamo a parlare veicoli
Quindi passare al tentativo di definirne l'universo dal caos all'ordine da una visione ristretta Richard Clarke
Secondo problema
Su questo non ho sentito niente neanche da parte di Paolo stamattina che pure mi sarei aspettato essere su questo molto netto
Non c'è ancora
La coscienza di quanto sia foriera di pericoli la pratica dello sport soci
Quanto vada piano piano costituendo un piccolo nuovo trama nazionale
Noto un riferimento nella legge
Proposta
Non ne ho sentito parlare da Leon
Mi pare che sottovalutiamo tutti insieme la quantità di qua questa cosa può portare
Noi dobbiamo rapidamente
Secondo perché mi par di capire anche per l'esperienza di questo paio d'anni fa la formazione
Ora il generale trevigiana
Dobbiamo rapidamente tentare di passare a una fase in cui l'intervento privato è stato concepito per momenti per occasione
Per
Impiego ritorni di immagine orribili parole grafico fanno parte del senso comune del giornalismo eccetera a una frase
In cui invece facciamo un Progetto Sport io sono convinto tra l'altro che le ore sottostima drasticamente la questi dice dai trecento ai novecento miliardi necessario al al convegno della SNAM tra cui all uso prima ho avuto dei dati che mi paiono assai più realistici che ci portano a tutt'altre stime maggior parte la la lotta delle cifre
La quantità di denaro che viene erogato dai privati Perrier
Dirette spontanea spesso la piccola fabbrica che si mette d'accordo con il parroco per restaurare l'organo
E che sfugge a ogni tentativo di anche perché non viene adoperata la legge non si sa come adoperato da cinquecentododici non vi sono aiutini tipo di consulenza eccetera in tutta questa pratica che ormai lo pratica estremamente diffusa
Nel territorio nazionale almeno dalle nostre parti e che sfugge a ogni controllo questa pratica rischia di essere nociva
Perché spesso non sceglie le opere che hanno davvero bisogno ma altre secondo criteri di carattere diretto amicale clientelare cercherà non ha parametri priorità non sa a chi affidare gli interventi
L'operatore poiché spesso l'amico del parroco l'amico del piccolo industriale per cui
Tragedie i fratelli stirate con fare ribollente e quant'altro e quindi io esisto mi dispiace che la signora sospira natalizia perché so che questa cosa la l'empietà molto ma io insisto in questo momento e con questi interlocutori nel proporre qualche cosa che supera il regime
Strettamente pubblico in questo campo che chiamarli il pubblico e il privato la nuova filosofia di collaborazione dentro a agenzie di livello regionale
Non so che cosa poi si possono chiamare questi certo l'esempio l'Emilia Romagna è molto interessante ma non non agisce studia cataloga
Si comporta come un ispettore di carattere più scientifico che non opere operativo a me pare che il problema dell'operazione sia che quindi sapere e fare anche poi in una in una struttura che deve costituire una sorta di autorità a livello regionale per chiunque voglia fare degli interventi sui beni culturali
E che in sostanza abbia tre compiti il primo
Quello di stabilire dei parametri degli elenchi di che cosa fare quali sono le priorità quali sono i beni prioritari
Ritorno all'esempio delle lapidi scritte per dire che nessuno ci sta pensando che secondo me invece solo un di più di grande priorità la catalogazione intervento la polizia la rimozione quando quando serve la lo riporto nei musei quando necessario e così via
Grande Progetto per esempio su per per campi per campi d'intervento qui che cosa fare prima che cosa fare no
Qualcuno deve dire
All'industriale del dal Comune
Che se vuole spendere x denari per fare una certa operazione
Deve fare prima questo al poi quest'altro
Non può farlo secondo la sua i suoi criteri personale duecento Italia Micaglio cioè i criteri di campagna
Se a petto in mille le alle l'elenco delle cose da fare
L'elenco di chi lo sa fare gli operatori
Qui lungo ma una una al problema grande questo dalla formazione appunto al personale paramedico
Che è un problema estremamente diffusa esprimano parlatore con molta autorevolezza latrine piace qui Tafuri oggi
Prima quindi il problema quindi dell'operatore
E di chissà fare un certo lavoro entrare ma decisivo quindi che cosa fare e chi lo sa fare
E terzo come lo si fa diciamo così una consulenza da dare a questa gente
Per adoperare bene i finanziamenti pubblici per non lasciare che queste cose avvengano secondo criteri assolutamente spesso errati per un imbrogliare nessuno insomma né in un verso uno e nell'altro cioè per non
Per non fare in modo che così come è nata questa grande ondata di attenzione ai beni culturali da parte del privato coi si spenga per ragioni delusione quando si intraveda che ha troppe complicazioni troppi troppe leggi doppiopetto troppi problemi e che quindi si può cambiare
Si può cambiare ricerca del nuovo di un nuovo modo
Avere questo veneto famoso ritorno d'immagine
Scusate vado di corsa il prato in modo molto confuso terza questione
La questione dei beni ambientali
Ora io anche qui avrei tanto ho avuto un possibile perché non ho capito questo progressista reazionari AVEPA ecco io non ho mi piacerebbe capire perché reazionario tentare di misurare il regolare l'afflusso accenti
Luoghi aggrediti
Del dei beni ambientali perché
Reazionario regolare l'afflusso alla alla propoli attendiamo l'Alhambra di Granada rullare agli Uffizi di Firenze o l'area Marciana di Venezia
Se mi si dice
Che bisogna contemporaneamente mettere in moto uno slargo amento gli orizzonti del del dell'immaginario da parte del visitatore quindi anche un processo e uso fruizione parole molto discutibili di beni diversi
Questo non c'è alcun dubbio ma
Non si sfugge non si può sfuggire al problema che oggi con questo trend di quantità di visite all'area Marciana noi avremo i materiali lapidei ad altezza d'uomo probabilmente scomparsi entro la fine del millennio
Questo è un problema insomma io non capisco perché e reazionario chi pensa a una regolamentazione di questa cosa qua mi piacerebbe mi piacerebbe anche
Capi così come invece capisco che il problema dell'attrazione del turismo e delle visite verso aree cosiddette quote
Invece che portare indici Canaletto nell'accennare anche a vedere
Che so io San Francesco il deserto o anche peggio abbandonati qualche cosa rara ultima concepire lampi ente naturale e culturale come un tutto unico
E articolare questo meccanismo suo uso e poi non solo Venezia Non solo Assisi non solo a Firenze un solo Roma tutto questo
Che abbiamo a disposizione
Qui ci spiega qui si quindi pare che che che ci sia tutta una ricerca da fare
Ma da questa ricerca da fare il nuovo torna al problema dei Grandi Progetti
Cioè qui
Quando si affronta il problema di una grande Area che finora è stata considerata un vuoto
Io
Lo dico anche per autobiografia del contingente cioè sto occupando del tentativo di ridare valore
A un luogo finora considerato un vuoto un grande una grande area vuota
Rimasta ferma come disegno sul territorio da cinquecento anni a questa parte parlo il varco di Caterina Cornaro
E che però è stata considerata in questi ultimi due secoli come un vuoto vuoto puro in cui ora
Una grande strada la moschea unisca Marosticana che veniva considerata come e considerando questo un vuoto come un uovo ottimo per far passare una grande stava di grande traffico non c'è dubbio insomma
Rovesciando questa logica il ritmo cercando di ridare valore storico e trasformando questo vuoto a un denso di riferimenti storici riproporre un'autorità e un progetto
Già che ci stiamo comuni per cambiare la viabilità
Diceva che ci sia la Provincia per capire che va cambiata la viabilità e per capire che grandi comparti della spesa per formazione professionale concertata verso queste nuove professionalità
Ci deve stare nello stato ci deve stare il privato veri Islam ci deve stare
Ci devono stare molti figure che molti interlocutori dentro un progetto il quale diceva abbiamo autorità riconosciuta non vedo francamente chi possa essere l'autorità riconosciuta di un progetto di queste dimensioni se non la Regione
Qui si tratta di capire prima dobbiamo costituire dobbiamo ritenesse delle figlia di un territorio smembrato da centinaia d'anni di di abuso
Dobbiamo permettere di ricostituire una grande triangolazione di densità storica villa Barbaro
Villa Emo capolista Barco di Caterina
Centro Rocca Biasolo una grande triangolazione
Che abbia come punte come punti emergenti le insita storiche fondamentali e un sistema di collegamenti che porti dall'una all'altra per capire alternative a quelle d'autorizzazione grazie
Un sistema di recupero di una rete nel territorio fondata non sugli elementi della della della della viabilità e del traffico così come oggi si presentano fondata su recupero di Segni
E i segni storiche ecco perché disegni storici vanno innanzitutto catalogati perché ero stato se io cantavo mettono al primo punto il vecchio argine della bretella come bene storico primario allora me lo ritrovo quando poi faccio il progetto serio non lo catalogo evidentemente non ce l'ho segnato non torno nel mio immaginario tondi eventualmente urgente ultima questione dunque
La questione di chi
Considerato il turno regionale di chi fa parte di questa autorità di chi può essere questa autorità che governa questi grandi progetti così intricati
In Francia stanno tentando questa esperienza interessante compiere pieno con una quantità di problemi risolve da un curriculum universitario per
Bacini il girello questa roba che pure che che
E mi fa un po'pena andando ingegnere culturale ma insomma così può essere tradotto ora cosa che cosa fa questo qua questo qua appunto deve deve conoscere i pezzi di tutta questa macchina
Deve
Conoscere il che cosa fare deve conoscere di chi lo sa fare deve riconoscere il chissà come si fa deve conoscere
Il come si fa e come si finanzia deve avere in sostanza insieme una grande conoscenza del sapere è una grande conoscenza per fare mettere insieme le due cose tentare di costruire delle autorità per grandi progetti
Potrei fare altri esempi sistemandosi in una gara fortificazione muraria come le mura di Treviso secondo il mio modesto parere finché non avrà un'autorità gestionale di questo tipo non potrà mai decollare perché appena si tocca il problema di una fortificazione muraria Nobel tipo Marostica o Castelfranco ma del tipo Ferrara o del tipo Luca
O del tipo Treviso li si mette in moto il problema della forma Urbis time proprio nel traffico urbano ci mettono del problema della concezione estesa la città
E dunque di nuovo autorità di nuovo intreccio professionalità e tre e e i saperi estremamente diversi
Ringrazio molto l'architetto Luciani adesso professor Brusatti in
Poi il dottor Fossa mignolo poi chiesto per una breve seduto interessante utile brevissima replica il professor leoni chiamate scopo più volte in causa l'architetto Luciano credo che il sarà interessante ascoltare questa
Ringrazio gli ultimi resistenti indicatori di questa interessante convegno
E approfitto anche quindi di fare un intervento molto interlocutorio che collega e Spirou che
Da citare interventi proposti nel pomeriggio di quest'oggi che è stato mi pare molto nutrito è molto articolato
Innanzitutto come dicono una parola mi compiaccio apprezzo molto che gli storici
E l'intervento di Tafuri stato estremamente preciso
Siano scesi da uno non l'importo di reiezione della storia
Cercando di far ottenere la memoria morì in una specie di coscienza dello storico ma la storia era elemento ineluttabile critico negativo che andava per il suo verso
E con la precisazione perentoria molto esatta
Di Tafuri ha sciolto una serie di Riserve
Proprio dell'operare intellettuale dello storico e anche lui con l'intervento di Puppi abbiamo capito quali siano gli
I passi
Di mediazione è un termine brutto mediali che possono istituire un rapporto di insegnamento di didattica
Di produzione di sistemi interpretativi e quindi costruttivi della salvaguardia io molto brevemente dirò che il mio intervento appariva in un in un una rivista che si chiama nel Veneziano chiede con lettino del nostro dipartimento di Storia e critica delle arti e quindi
Di faccio grazie all'intensità e di comunicazione
Mi interessava però visitare due o tre punti brevemente che sono gli argomenti ai quali io mi interesso informa laterale non istituzionalizzata
Ma ad un certo punto vi talmente intessuta di elementi che cercano di vedere all'interno del costruzione di un restauro
Cioè della costruzione della salvaguardia
Parlo brevemente dal problema delle mura le mura venete mi Anita stato cinque anni in particolare Castelfranco
In particolare Treviso sono due sistemi completamente diversi differenziati dobbiamo dire anche che le mura di Treviso le Mura di Padova
Non hanno riferimenti nel piano regolatore che nei valori sono dimenticati
Di queste immagini di questo tour di questi elementi della città ed è diversamente per diverse ragioni
E il piano Amati sicuramente perché l'accentuazione di una viabilità di un sistema diciamo le mura erano viste come circonvallazione quindi potevano essere in qualche modo viste un'autostrada praticato in pratica vediamo che quelle di Brescia in pratica fa infatti sono scomparsi da questo punto di vista ed è un anello
In cui invalicabile dove glieli veicoli circolano incessantemente tema riparo invece era estremamente più interessante e variegato addirittura con dei colpi di scena quando Piccinato cercando di occuparsi delle mura sito ha poi detto
Del tre università le mura erano delle cliniche le mura erano quindi di un particolare potere qui le mura in questo caso non si tocca perché erano territorio
Dice un privato
Nel caso però delle mura venete delle mura venete che affiorano nel fondo dei quadri di Lorenzo Lotto di Giorgione
Di Cima da Conegliano noi vediamo quindi un'immagine che resiste sulle mura di Castelfranco le mura di Cittadella di Marostica ed altri centri
Come fare che fare di fronte a queste immagini fortemente tipizzate però fortemente degradate abbandonate nei loro immagine e se sono la testimonianza
Di pittori e sono fortemente contrassegnate da elementi di amore che interessa parlando delle mura siano uditori enormi imprevisti sia Castelfranco che Cittadella
Ed è per questa ragione che sul tema delle mura improvvisamente a Marostica forse i politici superavano gli architetti
Ma all'argomento molto deludente che è stato trattato è stato un Corano molta Palezzato tra responsabilità di ordine istituzionale tra vincoli ismi che io di che io aborro
E sistemi e punto di deresponsabilizzazione sul piano delle modificazioni qualitative anzi scoli tattile che veniva
Devo dire che l'argomento delle mura di Castel di Castelfranco il primo che mi ha coinvolto gli ultimi cinque anni è stato fortunoso e stranamente
Arrivato oggi ad una soluzione
Fortunatamente
Le nell'amministrazione si rendeva conto di una passione di una pressione culturale della città dei cittadini che amavano le mura volevano che il Comune in epoca post industriale al momento in cui le scuole erano fatte ospedali hanno fatte le illuminazione ma fatte significasse delle mura
Certo però che è un comune di medie proporzioni non è in grado di gestire un restauro delle mura
Anche perché deve affrontare i soliti sistemi di Mutu i mutui sono pesanti numerosi e soprattutto determinano interpretazioni politiche estremamente diverse per fortuna questo progetto lanciato come un pallone
Di assaggio è stato fortunatamente inglobato o meglio fortunatamente atterrato in un'area entro cui erano ricaduti benefici del esplosione di un altro dirigibili che era il
Il acciacchi fisici del punto del dei giacimenti culturali cioè del progetto giacimenti culturali con il quattro quattro nove fortunatamente questi progetti che avevano avuto una praticabilità hanno avuto il beneficio di poter ottenere dei finanziamenti sto curativi grazie alla sua Pedrizzi questo caso però éscamotage era complicato ce la sudditanza dover gestire un Progetto nei dettagli perché era l'elemento è amministratore doveva però come dire farsi regalare in qualche modo il Progetto dall'ente in questo è avvenuto a Castelfranco oggi può in un certo senso proporre in una situazione del tutto nuova una restauro che tenda dicono che l'abitazione ma il restauro minimalista che tende alla salvaguardia e alla reintroduzione dei mattoni come e dove erano come e dove si sono staccate certo io ne volevo introdurre accanto al discorso di Tafuri molto preciso che ecco il termine manutenzione ordinaria è un mai una un'argomentazione che dice usato una valutazione ordinari il modo con cui si costruisce dalla legge Nicolazzi in poi cioè e tutto il costruite la quale duplicazione dei danni
Che siano le città una volta che si tutelino le facciate
Io parlerei di restauro se vogliamo minimalista in cui le valorizzazioni ad interventi tecnologici
A ottenere i siano dimensionati all'interno di una proposta di un nell'artigianato qualitativo postindustriale e per questa ragione allora che indagine sulle carceri da dirci mattoni è stato operato con energie di cooperative
Che hanno sperimentato sistemi tradizionali analizzando in lunghe serate il modo con cui la calce si faceva con Palladio Scamozzi sì arrivati anche proporre una tecnica estremamente precisa Della Calce nera da calce bianca che determina elegante migliore è assolutamente qualitativo per qualsiasi intervento nel campo di una interruzione di pezzi e tessere nel tessuto nel tessuto murario
Seppur voglio dire anche che tutti i progetti figlio che tendono a introdurre in questa restauro abortiscono miseramente perché meccanismo figlio senz'altro molto riduttivo propone cantierizzazione di sessanta giorni successivi e una discorso di manutenzione di salvaguardia in ufficio murario comporta lavori mesi e mesi di rilievo di catasto di catalogo del bene
Devo dire anche che sistemi tra virgolette scientifici di formanti rilevamento fotogrammetrico ci sono del tutto inutili quando si tratta di rilevare del cortile in continuità devo dire anche che fenomeni e mezzi per cui il viandante fotografo dall'Ottocento
In quel quegli andate foto Proto cento suggerisce con grandi lastre di poter quindi interpretare ed entrare nel dettaglio del manufatto murali quindi lastre fotografiche grandi dimensioni che in questo caso intervengono in maniera pro più produttiva e più qualitativa
Nelle sistema del dell'esame del del l'organismo l'edificio morale
Altro argomento che sottopongo alla vostra attenzione è il problema e questo caso di un eccesso di vincoli Isma'di un eccesso di tutela nel caso di quelli edifici piccoletti Microarchitecture che Costella
Per esempio nella zona del Prosecco e con la zona voi avete abbastanza chiaro quel terreno meraviglioso che si estende da Valdobbiadene fino a Vittorio Veneto
Il problema in quel caso subisce dei vincoli molto pressanti da una parte la tutela dall'altra la salvaguardia attraverso attraverso sistemi ne siamo diciamo la legge la legge per il di queste Nava anche piano in particolare
Ma in questo caso un po'diverso cioè la tutela sismica e qui intervenire informa antisismica su edifici tradizionali che hanno un carattere minimo ma che hanno una organizzazione una recita di matti materialista mente precisa e devastante
Però abbiamo visto che in strutture in zone sismiche strutture tradizionali resistono benissimo a sollecitazioni sismiche con integrazioni per esempio di materiali lignei materiali aprirei con leganti particolari
Senza fare intervenire dall'alto interventi Genio civile che devastano totalmente abbiamo sempre Uribe diciamo che io rimango inorridito ma non solo il reddito è una atteggiamento di orrore colti di qualsiasi persona di aver visto in edifici si presenta iscrizioni purtroppo in segnato negativamente negativamente croci sulle regioni dove e quando
Dei solaio alla sua linea di questo come questo dove avete sulla testa sono stati totalmente sostituiti
Con latte laterizi consola in laterizio perché al centro non avevano portato i seicento chili ecco queste sono
Situazioni che fortunatamente si vanno con geni civili modificando perché perché la nuova legge prevede non più documento SISMI non dico ma la voce del miglioramento sismico quindi su edifici che abbiano un particolare cara per non solo architettonico ma anche di qualità ambientale e con l'intervento può essere pilotato indirizzato verso tipi particolari miglioramento e quindi a soluzioni che siano congruenti e compatibili
Con questo tour questo argomento è è stato esaminato Dante mera qualche altro nelle zone appunto del Prosecco di contrazione del Soligo
E è stato interessante poter verificare proprio nel dettaglio quella collaborazione che c'è tra elemento flessibile l'elemento rigido mentre invece
A questo punto veramente il la tecnica ingegneristica del calcolo antisismico Press pensa che la casa o debba essere di ferro o debba essere assolutamente di legno
Ma all'interno di queste due strutture non riesce a dare una soluzione adeguata al problema di una salvaguardia sismica che è sempre esistita negli ultimi duecento anni e devo dire anche teoricamente nel Settecento quando si costruirono edifici che avevano caratteristiche antisismiche data la loro simmetria data la loro omogeneità di di fori data la loro dimensione e altezza
Terzo argomento e chiudo può riparlare del colore voi vi siete accorti che la pelle cioè l'elemento traspirante quello che ci mette a contatto con atmosfere le nostre città profondamente modificato e cambiato scorato esiste una immagine monotono e la bruttezza del ghetto moderna in realtà questa dimensione monotona monocromatica
Assolutamente quindi deprivata da una forma di salute e di vivacità
Chi però il colore certo fondamentale nel giudizio nel teme negli argomenti di immagine e di salvaguardia dei nostri piccoli centri nostra città sono proprio prodotti della pittura
Alta e prodotti della pittura estesa nel nel dare supporti nelle varie testimonianze muro non muro a muro dopo muro
Parole di colori e certo qualcosa ha qualcosa di metafisico ma voi pensate che possono esistere per esempio in anche in piccoli Comuni normative molto precisi e qui non vorrei parla di normative ma poi pensare a dei gala per i a degli indirizzi a far sì che le costruzioni nuove possano adattarsi a certi commenti ismi che vengono suggeriti al
Alla progettazione
Aborro Davide questa del devastante inserimento di Barbolini fasulli ho anche parlato relativamente Palazzo Grassi di questa pelle decorticata in cui al al al Marmorino gol fatto con la par via il e il CIPE color paglierino appunto si siano sostituiti e cura elementi cromatici che sono stati rivendicati a Venezia come elementi costitutivi elementi di falsificazione che chiaramente
Sono stati già ampiamente già ampiamente descritti
Certo il tema il colore ed è importante determinarlo evitarlo secondo un meccanismo non di carattere impositivo non di carattere
Tutte le attivo ma di suggerimento secondo i caratteri del cinquecento
Cioè i principi normatura ardito normativa flessibili mestamente precisi con ricette con le indicazioni con tavole cromatiche che sono la base di questa ricognizione
Del tessuto certo parlare la pelle e un elemento secondo me fondamentale senz'altro iniziale
Finisco citando un un un aneddoto di cui parla Plinio tipo Totò Genet che un pittore sfortunato ma altrettanto famoso come appello il quale non aveva nessuna
Stima dei restauratori e premio Django la fine dei suoi quadri e lui era veramente uno scrupoloso faceva quattro quadri cioè faceva quattro tempi di quadro uno sopra l'altro nessuno dei suoi quadri sopravvissuto
Io però con grande rammarico penso che questa che noi abbiamo
E l'ultimo appena grazie
Grazie professor chiuso in per l'ultimo intervento
Il dottor posso Agnolo che il presidente del consorzio Noemi e poi Como già annunziato intanto anche anche me corre l'obbligo di ringraziare tutti gli assistenti una brevissima una breve replica professor Leo
Brevissime battute visto anche dalla penso la stanchezza di tutti noi
Anche e prima di tutto vorrei così positivo questo tipo di iniziativa che il Partito Comunista affatto
Per un un aspetto in particolare perché è riuscito a mettere insieme tanta gente tanti problemi tante tante cose
E
Ecco io penso che noi tutti questo una critica che faccio a me stesso forse qualcuno non eccetera siamo un po'Casati quando veniamo messi in queste condizioni di poter finalmente sfogarsi riconoscere le nostre capacità nostra voglia di di spingere rispetto un bene che il bene culturale
Ed è su questo io penso che sarebbe altrettanto bene e penso che sia un compito anche di un partito come Partito comunista un partito di grande partito a livello nazionale visto che non lo fanno le istituzioni
Di fare una seconda tappa e questa è una proposta che sia forse un tavolo dove ci ritroviamo per confrontarci dopo questo sport complessivo questa espressione di ognuno di noi e quanto cogliamo e quanto siano in grado di proporre arrivare una seconda tappa che dovrebbe essere quella di
Di definire alcune cose cioè di perché io nelle visto che sono l'ultimo e siamo rimasti potrà amici io non ho molto stimato l'intervento del presidente della Giunta regionale
Non tanto perché per la sua schiettezza che di condivido veri e riconosco sempre ha forse perché sarebbe più un compito del villaggio un terzo del proprio di chi governa anche dare ed indirizzi non solo rifiutano ogni volta che qualcuno propone di giocattoli
Era un po'i giocatori prima di di studiarlo di verifica quindi su questo io penso che sia opportuno che ognuno di noi si faccia carico
Pistole perché io parte l'ho vissuto sulla pelle mia e la pelle di un gruppo di imprese private entro due cooperative ma private che hanno giocato con Consorzio nome
Di una legge ai che non ha avuto molta fortuna che si chiamava giacimenti culturali ma un gruppo che non ha avuto molta fortuna anche se è stato riconosciuto il progetto ma non è stato finanziato che il progetto delle mura Serenissima
E con un un gruppo comunque che non per soldi perché volontariato si è dimostrato approfondire profondo in quel mondo che l'occasione è riuscito a costituire comitato scientifico serio e polifunzionale tende partecipativo e naturalmente un gruppo di imprese che hanno voluto e hanno accettato di giocare a fare il imprenditore anche nel campo dei pellicola
Non abbia avuto fortuna allora siamo riusciti a sopravvivere lo stesso non abbiamo non abbiamo ancora deciso di scioglierci
è un po'di imprese miste nel non solo quindi anche se tentata citate da di questo consorzio imprese del settore delle costruzioni e del restauro ma soprattutto è nel settore del turismo nel settore dell'informatizzazione le foto nel settore della formazione dei gruppi professionali di dirigenti e quindi nel campo e nel settore della editoria e nel campo della programmazione progettazione cioè una un appuntamento che è riuscito a semmai a tentare di a formulare un'ipotesi il progetto deve sessantun cita fortificata del Triveneto e che io una conteggiare cosa voleva dire investire sulle mura
Aveva fatto un conto poco dove la serva una poi voleva dire restaurare quelle mura circa novecentottanta miliardi ne e viene e quindi io penso che lo sforzo che facevano che abbiamo fatto che oggi sopra gli è questo questo consorzio ancora perché crediamo e stima vestendo soldi ripropone imprese quindi soldi privati non abbiamo avuto ancora un centesimo
Pubblico in questo era perché volevamo Twain fare due cose fondamentalmente uno l'orientamento iniziale
Perché quella legge è stata più quella legge sui su quei fondi diciamo così sui giacimenti culturale è stata più chiacchierata male senza della forse fino in fondo conosciuta e forse perché era motivato anche che che era normale in quella legge come è stata esposta allora e l'avrebbe potuto che poi chi si era mosso più che altro in quella per recuperare quei fondi erano dei raggruppamenti né Cantabrico nettizzazione più che nel campo del restauro
E del recupero dei beni ma aveva un fondamento secondo nostro punto di vista il mio punto di vista che era quello dell'uso del bene riveniente
Cioè noi dobbiamo decidere se investiamo soldi gran parte soldi dei cittadini
Cosa ne facciamo poi di quel bene che abbiamo restano perché io non in parte non condivido ma una impressione meno condivido che noi dobbiamo vincolare i soldi dei privati
Oppure possiamo nient'altri possiamo proporre possiamo consiliari non sono per esempio che l'avviso invita sempre le mutande a tutto perché per fortuna i privati hanno avuto il core Jordi investire il momento in cui il pubblico non era stimolato non era non era così immolato a di investimento nel bene nel pubblico
è certamente però è compito del pubblico delle di chi governa di chi amministra che ci sia un orientamento ben chiaro tra Benigni e come queste risorse possono essere visti non abbiamo ritenuto opportuno presenta quel tipo di progetto che stiamo ancora Lanza abbiamo presentato quel polo da parte di Progetto in cinque moduli all'estero del lavoro per l'occupazione di giovani e meno giovani
Circa nostra imputazione circa ottocentocinquanta persone da occupare in questo tipo di attuazione il progetto ma fondamentalmente perché pensiamo che sia una anche una parte di provocazione nel ripensare le città io su questo mi sembra ho risolto campate mio problema perché architetto Malia presenti a Espresso un un parere nel sulle città murate e mi sembra un parere autorevole su questo
Su questo tema ecco ne teniamo presente che il nostro imputazione era fondamentale quella del recupero dei delle riveniente quindi cosa voleva dire turismo cosa vuol dire ma prodotti che riportavano in cui la città cosa vuol dire il ricaduta in rispetto a questo dall'altra parte un processo un processo che era anche la legge il processo dell'occupazione soprattutto persone giovani
Bene o male su questo noi abbiamo ritenuto opportuno mantenere il consorzio magari ridare una una funzione nazionale più che in funzione solamente per il radicale tenendo presente che deve essere radicato fondamentalmente nel territorio ma secondo aspetto nomi
Puntiamo e su questo forse la carica eccessiva di cooperazione che c'è all'interno che quindi consorzi queste strutture devono avere una forte funzione sociale
Cioè è è l'aspetto della SPISAL rispetto alla socia socialità rispetto all'investimento sociale ed è una scommessa che su questo si distinguono anche privati e i privati chi ci sta e chi non ci sta
Chi è se se posso forzare che progressista e chi è conservatore
Politicamente e quindi investe il denaro in questo perché parlare di occupazione anche se è una regione che meno aggravata da questo problema ma che nuove professioni deve costruire comunque
Acquisto può essere un movimento di non dico che il metodo che risolve tutti i problemi alla pensiamo poterci arrivare persone possono essere inserito in questo deve essere una riflessione che ne dobbiamo fare
E come questo progetto anche i progetti che possono ma se pensiamo che dobbiamo ricostruire pezzi di città perché vanno ricostruite felicità perché in fondo ben
Ora sono nient'altro che un contenitori cieca è un contenitore e quindi dobbiamo crea decidere cosa vogliamo mettere dentro
Chi deve vivere dentro come deve vivere dentro
Cercando anche su questo che riduca le conflittualità e tre imprese su due imprese di costruzione bigamo
C'è qualche impresa che ha demolito le mura per costruire i grattacieli adesso voleva di morire fossile pensieri per ricostruire le mura
Però queste che contraddizioni nel nel mondo delle imprenditoria e degli amori tutti e quindi ebbene che almeno insieme riduciamo almeno queste contraddizioni io
Punto insisto che la funzione fondamentale di consorzi come quello che è nato come Lucio c'erano eccome anche le strutture di mettersi insieme deve essere fondamentalmente deciso un orientamento
Che quei no dal mio punto di vista del sociale rispetto al meno sociale
E quindi anche su questo forse saremmo anche più pronti a decidere chi eccessivamente si e Saitta sì casa su delle cose poco importanti perché dentro forse conta importanti per se stesso
E e e il vino e meno per le cose che la socialità che la gente ha bisogno sente desiderio
Perché e ho finito
Sulle mura si è costituito veramente i comitati cittadini delle mura i processi perché è un bene che non sentono non solo un bene che Nieto lo soffrono
Mentre magari cerca di fare un veneto soffrivano perché chi stava dentro al governo poveri non erano i ricchi
è oggi su questo problema diventa un un metodo e siccome io faccio presente come hobby
E chi vive questo tipo di esperienza con noi
La vive sempre senza vederci oggi un grande risultato economico ma certamente una stima e quindi la partecipazione con Italia Nostra questo itinerario ai tre nostra noi viviamo una conflitti competono età normale perché da impresa che voleva più costruire fare un po'di Israele scatta il meccanismo del di chi invece non vede molto bene
Questo tipo di di processi che proponiamo un acquisto modo di discutere e però anche di decidere penso che sia una delle cose più interessanti è un'esperienza tra chi fa Obimma che vuole per fare e uso un termine che molto spesso non si usa a sproposito anche una lobby
Cioè io credo che dopo se riuscissimo veramente costruire una pressione rispetto a certi beni perché crediamo fino in fondo non faccia
E siamo dei lobbisti trasparenti finalmente forse abbiamo fatto un pezzetto di più del nostro compito che forse qua pecco di una professione che è quella di fare il cooperatore ma che è senza dubbio quella di riuscire fino in fondo a svolgerà un ruolo che non è solamente economico ma che ha una socialità artis è bene culturale diventa uno degli elementi interessanti oltre l'altro secondo bene interessante è il pene ambientale su questo mi sembra che siano due temi che almeno da tre quattro anni almeno ci stiamo diventando
Speriamo che non sia solamente un diretto ma che diventi anche un processo dove il privato investa e dove il pubblico ha investito ringrazio il dottor posso Agnolo la parola Leo al professor Leon
Di fronte dovuti incisiva metallari cosa quasi privata l'architetto annunciate
Razionamento almeno per economisti comporta sempre un problema di scelta perché si reazione o sul censo delle persone che abbiamo avuto un esempio recentemente con i ticket per esempio
Che è una forma di azionamento attraverso i soldi naturalmente
Uno potrà dire che è una cosa legittima in molti casi anche legittima oppure si relaziona sulla base del primo che arriva il primo è servito ma il primo che arriva prima servito è una base che dà potere
Alla struttura burocratica che determina come citazione questo ben otto allora il primo sistema per così dire capitalista detto capitalistico il secondo è un sistema un po'bresciani hanno anche perché dall'uovo come sappiamo ai privilegi il primo che arriva al primo che servì percentuale d'eccezione perché quello lo studioso è più importante di uno qualsiasi politico più importante di una qualsiasi il il mecenate più importanti di uno qualsiasi insomma basta guardare quando si d'azione sulla base il primo che arriva è servito quante sotto categorie si formano di privilegio
Allora e non c'è una una forma molto giusta dilazionamento la forma giusta dilazionamento lungo periodo è sicuramente quella di aumentare l'offerta può darsi che ci sia un bisogno di razionamento quando si ha in mente un progetto che è un numero di anni determinato allarga l'offerta c'è anche un altro sistema però è quello di unire la domanda incidendo sulle motivazioni di queste perché non c'è nessuna ragione di continuare a concentrare l'attenzione della gente dal punto di vista psicologico sia individuale che sociale sugli unici beni culturali così sono Venezia e Firenze è un assurdo completa perciò c'è un problema che riguarda la domanda
Qui sono di nuovo in causa tutte le forze culturali un problema che riguarda l'offerta come si estende l'offerta quando dei programmi ab sufficientemente concreti per attirare una domanda comunque crescente generale
Su beni diversi da quelli su cui giace congestione e messo in piedi si può anche immaginare una forma di razionamento ma un razionamento senza programmi è reazionario perché distribuisce inevitabilmente sulla sulla base o del merito o dei soldi
Allora questo non va bene non abbiamo lo stesso problema in tutto lo Stato sociale naturalmente e ci siamo sempre posti il problema dello stato sociale in relazione a quanto meno alla possibilità di servire gli interessi fondamentali di ciascuno
Siccome l'interesse culturale non è mica fondamentale di quella sanità così come ci comportiamo rifiutando non li l'ipotesi di un ticket per la salute ci dobbiamo imputare del lì proprio di che sulla cultura
Questo mi pare assoluto
Grazie ringrazio
Ringrazio tutti i partecipanti e volevo ricordare che domani se la relazione del professor del direttore Sisinni
Mi sarebbe di culturali la relazione del professor Colasio e poi il dibattito cui partecipano Carpelli direttori sedute bene culturale di Bologna
L'assessore alla cultura della Toscana Massimo Cacciari il responsabile culturale del Comune di Padova però l'assessore Gianni botti e il dottor di Gasperini della Regione Lombardia direttore dipartimento culturale grazie a tutti
Vivente il Consiglio
No perché io vorrei votar contro cui mi disse presiede
Forse
Allora proprio
Pongo in votazione il punto numero undici dall'ordine del giorno provvedimento generale di rifinanziamento di modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale ottantanove e pluriennale ottantanove novantuno dalla Regione
Favorevoli
Contrari
Astenuti
Il Consiglio approva
Pongo in votazione il punto numero dodici dell'ordine del giorno il Bilancio di previsione per l'anno finanziario ottantanove Bilancio pluriennale per il triennio ottantanove novantuno
Favorevoli
Contrari
Astenuti il Consiglio approva
Tanti errori tanti auguri a tutti la Sedo tetto