"I Beni Culturali: lo scambio diseguale"

Tutti anti di prendere posto
Perché diamo inizio a questa seconda giornata dei lavori del convegno che prevede una relazione del professor Colasio dell'Università di Padova che riguarda le politiche culturali regionali credo ignare italiana ma anche in area europea
Seguirà la relazione del dottore del direttore generale del ministero dei Beni culturali dottor Sisinni
E al termine di queste relazioni ci sarà una tavola rotonda coordinata da Sandro Miccoli con la partecipazione del direttore dell'Istituto dei beni culturali Grappelli Massimo Cacciari
Di Gianni porti del dottor che ha Sperini
E non purtroppo è Annunziata la non partecipazione della Anna dell'assessore alla cultura della Regione Toscana una ragione familiare non
Quindi io dò immediatamente la parola al dottor Colasio
Allora in questa mia relazione presento alcuni risultati di una ricerca comparata sulle politiche culturali in Europa
Un progetto di ricerca che ha visto in questi ultimi due anni la collaborazione di diversi istituti universitari europei e qui i risultati compariranno nel prossimo numero della rivista polista edito dal Mulino
Allora negli ultimi dieci quindici anni le politiche culturali di diversi Paesi europei hanno conosciuto una fase di particolare di nanismo di accentuazione del loro ruolo rispetto ad altre politiche pubbliche
E la quasi totalità degli Stati europei si registra infatti un trend analogo di incremento della spesa culturale
Così come in molti casi all'occasione delle elezioni specie amministrative la politica culturale se configurata come un vero e proprio museo una posta in gioco rilevante nel quadro della competizione politica per il governo locale
Le polemiche italiane sull'effimero hanno avuto infatti dei corrispettivi in Francia e in Spagna dove le amministrative del settantasette dell'ottantatré
Hanno visto il dibattito sulla polizza siamo grati più contarsi in termini di vero e proprio vivace tra destra e sinistra
In genere tanto a livello di polemica politica che di ricerca empirica l'attenzione si è focalizzata sulle dimissioni centrali le politiche ministeriali si pensi al caso neanche in Francia e su quelle più periferiche dal governo locale i comuni minore attenzione che è stata invece data al Processo non meno interessante di regionalizzazione delle politiche culturali un fenomeno che pur con scansioni temporali di intensità diverse ha interessato molti sistemi politici europei
Va sottolineato infatti in diverse nazioni la simultaneità dei due processi
Da un lato la cresciuto ruolo in termini di governo locale delle articolazioni periferiche del sistema politico dall'altro quello del peso crescente delle politiche della cultura
Questa relativa simultaneità dei due processi non concerto stupire se si considera come da rivendicazioni di un diverso rapporto tra centro e periferia
Ha visto proprio nell'affermazione di una specifica identità culturale di quest'ultima una delle sue principali ragioni d'essere il fenomeno è stato letto con categorie diverse
Da un lato interni di territorializzazione della cultura e di riferimento ai dati di emergenza del localismo ben identità territoriali
Dall'altro di appropriazione politica della cultura ovvero di sua utilizzazione da parte della classe politica con Scotti prevalentemente elettorali
Di ricerca del consenso specie tra le frange più mobili dell'elettorato d'opinioni e siamo il caso della politica dell'effimero
Ecco delle politiche della cultura si sottolineano allora rispetto ad altre politiche sociali di elevato contenuto simbolico e soprattutto la forte visibilità
Per visualizzare questo processo di regionalizzazione della cultura in Europa può essere opportuno analizzare sinteticamente le modalità del processo di allocazione delle risorse culturali
Isa aggregando il tetto di spesa per articolazioni istituzionali
Nella tabella uno che avete sotto gli occhi
Si riporta per i principali Paesi europei assisteva culturali subito il peso percentuale che le diverse articolazioni centrali e periferiche del sistema amministrativo ricorrono nel processo di erogazione della spesa culturale
Il dato più significativo e Ciardo costituito dalla forte centralizzazione della spesa culturali in Italia
Le strutture ministeriali erano infatti ben il cinquantanove per cento della spesa culturale pubblica
Una situazione di centralizzazione delle risorse superiore non solo com'era logico prevedersi a quella che si registra in Stati federali come la Germania ma anche a quelle di sistemi ministro attivi come quello francese spagnolo
In termini di capacità di spesa governa regionali in Italia si situa rispetto agli altri Paesi europei in una posizione intermedia
La spesa delle Regioni italiane
Il quindici per cento circa di quella globale del settore è percentualmente superiore a quella delle regioni francesi svedesi olandesi ma inferiore non solo a quelle regioni tedesche austriache ma anche di quelle spagnole
Il forte tasso di centralizzazione delle politiche culturali e poi ancora evidenziato dal dato relativo alla stesa delle articolazioni più periferiche del sistema istituzionale i Comuni le Province
In tutti i Paesi europei Austria parte Comuni Province rappresentano dei vettori rilevanti distesa
La media europea si Sica su valori superiori ai cinquanta per cento il sessantotto per cento in o in Olanda e dei il cinquantaquattro per cento mega tra virgolette a questo punto centralizzata Francia
In Italia gli enti locali periferici erano appena il venticinque virgola cinque per cento della spesa culturale pubblica
Già questi dati elettivi sono indicatori di spesa permettono di meglio connotare al di là della retorica sull'autonomia locali io ancora non strategico che Regioni e Comuni rivestono all'interno del sistema politico culturali in Italia
Beh non congruenza tra gli obiettivi del decentramento culturale
Una domanda di cui si erano fatti Interpreti a partire dagli anni Settanta componente significativa della classe politica e della società civile dello stato reale del processo di regionalizzazione delle politiche culturali
Traspare qualcun tutta evidenza se si compara il caso italiano a quello dei sistemi politici amministrativi come lo spagnolo il francese
Che hanno conosciuto in questi ultimi dieci quindici anni dei processi di intensa ridefinizione dei rapporti centro-periferia
Il caso spagnolo è un esempio particolarmente emblematico di regionalizzazione forte delle politiche culturali
Nel mille novecentottanta la spesa delle Regioni rappresentava solo e sottolineo l'un per cento di quella roba lì pubblica nel mille novecentottantasette dopo sei anni a processo di trasferimento delle competenze con chiuso la spesa culturale regionale rappresenta il ventuno virgola otto per cento del totale
Nel mille novecentottanta il ministero spagnolo della cultura gestiva il sessanta per cento delle risorse nel mille novecentottantasette ne gestiva solo diciannove virgola tre per cento
Oltre alla cresciuto ruolo delle regioni si registra infatti un incremento del cento per cento in sei anni del peso specifico dei Comuni in termini di erogazione di spesa culturale
Indubbiamente sin dalla fase di transizione democratica la domanda di autonomia politica delle regioni spagnole presentava particolari caratteri che trovano solide radici etniche culturali
Il che non toglie che nel settantasette il nuovo ministero della cultura uniformarsi in realtà il suo organigramma quello francese i che certo non propendeva a favore di un forte sviluppo delle autonomie locali
Dopo il mille novecentottantadue con il governo socialista iniziano invece una politica delle convenzioni convegno che regione per regione definiva tempi in modalità del trapasso delle competenze in materia culturale
Molte delle strutture ministeriali venivano smantellate da otto direzioni verticali si passava tra i
Di cui si accentuava il ruolo di coordinazione stimolo inoltre le nuove strutture amministrative venivano dotate di mezzi finanziari umani ingenti
Basti rilevare che il personale del ministero della cultura scendeva dalle diciannove mila unità nel mille novecentottantatré alle sette mila duecento dall'ottantasei passano alle ragioni evidentemente congiuntamente veniva istituito una struttura permanente di comunicazione
Tra tutte le regioni e le strutture centrali
La forte istituzionalizzazione del governo regionale in campo culturale e poi evidenziata dalle caratteristiche degli assessorati alla cultura dei consiglieri ed è cultura
Organigrammi articolati consistenti dotazioni di personale faccio un esempio nell'ottantasette dipartimento culturale della Catalogna aveva una pianta organica coperto novantacinque per cento di circa ottocento posti
Capacità di spesa globale pari nell'ottantasette quattrocentocinque miliardi di lire
Il caso spagnolo in sintesi come riforma delle strutture amministrative centrali e la creazione di un sistema politico territoriale articolati in comunità autonomi
Rappresenta comunque uno degli scenari possibili cui avrebbe potuto uniformarsi la regionalizzazione della cultura in Italia
Lo stesso sistema amministrativo francese presente infatti in termini di attuazione delle politiche culturali regionali soluzioni operative di particolare di mendicità
Uno scenario certo accerto completamente diverso da quello spagnolo ma pur sempre preferibile alla situazione di vuoto normativo di non decisione politica che caratterizzano mai le politiche della cultura in Italia
Il problema decade sobbalza sulla cultura in Francia ha sempre costituito un dilemma politico sintetizzabile nella metafora di gravi di Parigi e deserto culturale francese
Sin dagli anni Sessanta l'obiettivo prioritario del ministero ma poco sarà quello di decentrare le politiche della cultura
Sul mento privilegiato vitale politica saranno come a cui puntano le maison della cultura pensato originariamente nel numero di venti una per regione
Le cattedrali della cultura così definite da Marlowe nel suo discorso mistico Emerson della cultura si verranno a configurare però come in realtà delle cattedrali nel deserto
Gli obiettivi di tra virgolette modernizzazione culturale di cui Marro e gli alti funzionari del suo ministero si volevano agenti corsara mirata duramente contro le resistenze della periferia
Quest'ultimo infatti percepire i modelli culturali veicolati all'interno delle maison della cultura come e stamani alla sua identità ed espressione di una cultura parigina che si voleva imporre in nome di un sovrappeso universalismo
Il processo di io sono solito stracult giura il bene quindi fortemente osteggiato dalla periferia e vissuto come un tentativo latente di colonizzazione della Provincia da parte di Parigi e del suo ministero
A questo modello razionale di attuazione delle politiche un classico modelli tipo programmatorio se ne sostituirà progressivamente uno diverso incrementare incentrato su forme di negoziazione di scambio tra centro e periferia dove l'identità culturale delle Province trovava maggior considerazione
E il caso dapprima negli anni Settanta dello Scià cultura e e poi il compenso culturale con il Ministero langue
Di questa mi sembra faccia qualche cenno anche il progetto di legge comunista
L'attenzione della classe politica locale per le politiche culturali regionali presente attraenti in parte analoghi a quelli italiani
La spesa culturale delle regioni francesi si china a Misano infatti tra settantasette a settantotto
Mentre nel settantotto la spesa culturale era pari al due virgola cinque per cento di quella globale regionale nell'ottantaquattro il relativo valore era salito al quattro virgola uno per cento
Tra l'ottantuno e l'ottantaquattro spesa culturale delle regioni conosceva quindi una progressione pari a centosettantatré per cento
Ma l'aspetto più significativo ed è questo che voglio sottolineare e costituito da quello che si potrebbe definire il doppio binario degli adesso un sorriso strano
Nel mille novecentottantadue qui il nuovo governo socialista veniva infatti creata a livello ministeriale da direzione di sviluppo culturale da dell'URSS
Il cui compito di riequilibrio degli scompensi territoriali tanto in termini di offerta culturale pubblica che di consumi dei privati di questo si è parlato poco secondo mediti squilibri nei giorni d'accesso bene cultura
Verrà perseguito con la creazione di strutture amministrative regionali le direzioni regionali dell'azione culturale tratta si tratta di servizi esterni dell'amministrazione a vocazione orizzontale un modello organizzativo che supera il tradizionale schema verticale dei ministeri
Le singole politiche delle varie direzioni centrali per una lunga fase non comunicanti tra loro trovano così all'interno della tracker un livello istituzionale di scambio e di integrazione operativa
Accanto agli assessorati alla cultura che agli uffici scultura delle strutture permanenti di interazione tra istituzioni in realtà associative culturali regionali
Vedranno che hanno rappresentato accanto ai Dipartimenti culturali delle regioni un tono di sicura divinizzazione delle politiche culturali
Non solo per la consistente dotazioni di mezzi ma anche per la metodologia operativa incentrata sui rapporti di scambio permanente con le istituzioni locali comuni dipartimenti Regione
Qualcosa di simile credo ad una proposta praticamente interessante dissi sinte nel quadro di una programmazione strategica ipotizzava la creazione di una sede di programmazione centrale
Con la partecipazione di tutte le regioni una sopra intendenza speciali in ogni regione in cui dovrebbero lavorare insieme sottolineava funzionari dello Stato e funzionari delle regioni
La proposta comunista va anche in questa direzione
Le opzioni politico-amministrative sottese alla regionalizzazione delle politiche culturali in Spagna e Francia
Delineano in sintesi due modelli alternativi di attuazione delle politiche Idir regolazione dei rapporti centro-periferia
Indipendentemente da un giudizio di valore sulla democraticità sull'efficienza decisionale dei due modelli
Quello che va sottolineato è come in entrambi i casi la classe politica di governo sia gente di un processo di riforma forte del sistema politico amministrativo
Diversamente nel caso italiano le formule politiche del decentramento culturale e della stessa autonomia regionale sono state ben diversamente coniugati in funzione non tanto gli espliciti e definiti modelli politico istituzionali di riferimento
Quanto invece di variabili legate alla congiuntura politica e alle mutevoli strategie condizionali a livello governativo ma anche di maggioranza
Le contrastanti tendenze tra la domanda della periferia che premeva per una interpretazione estensiva della norma costituzionale ed è resistenza del mutamento del centro non hanno mai trovato forme compiute di definizione vi vicende normative e organizzative in materia di regolazione del sistema dei beni culturali denotano infatti l'alternarsi di fasi che vedono il prevalere ora della domanda della periferia ora della logica centralizzate dice
E proprio nella fase genetica del processo di regionalizzazione
Che le relazioni tra centro e periferia avrebbero invece potuto è forse dovuto darsi assenti più istituzionalizzati in ragione anche della maggior flessibilità Itta smentita delle relative strutture amministrative
La non concorrenza al sovraccarico simbolico di funzioni che gli statuti regionali configurano il contenuto di imitarlo le competenze previste in materia di cultura nel settantadue è paradigmatica dalla persistenza conflittuale delle due strategie di gioco
La genesi nel settantaquattro settantacinque del nuovo ministero dei beni culturali che aveva in una fase di debole istituzionalizzazione delle strutture culturali regionali e non sembra cerco averne agevolato il consolidamento
L'organizzazione ministeriale articolata come riforma centrata
Per direzioni generali organi periferici era del resto riproduttiva di modelli strutturali tradizionali
In questa situazione di incertezza relativamente alla demarcazione delle competenze
Tra regioni è stato il Parlamento su pressione della domanda regionalista emanavano palleggio tra otto due
Nonostante ciò anche sulla base delle distinzioni
Tra i beni di interesse locale e nazionale l'assetto dei rapporti tra strutture centrali regioni rimaneva caratterizzato da un accentramento legislativo e amministrativo che assegnava alle regioni una funzione prevalentemente a regolamentare
Riducendo i livelli statale regionale e locale ad una struttura frazionate verticalmente con funzioni amministrative spesso confliggenti ieri abbiamo avuto qualche esempio
Il nodo del nuovo modello organizzativo dei beni culturali cioè di una setto relazionale tra centro e periferia incentrata su procedure implementare infrastrutture ministeriali regioni enti locali periferici
Non verrà risolto neppure del DPR seicentosedici del settantasette che rinviava il problema alla revisione globale della normativa culturali l'accesso che avrebbe dovuto concretarsi entro settantanove
In questa fase gli adulteri nel giusto pubblicistica respingeva inoltre il criterio dell'interesse nazionale e regionale
Come cannoni Ghidoni non riparto delle competenze e si faceva strada l'ipotesi di un nuovo sistema di articolazione dei poteri per ruoli funzionali in grado di integrare attivamente nella gestione di beni culturali le diverse articolazioni del governo territoriale
In questo quadro
Lo schema del riparto delle attribuzioni riservato allo Stato la legislazione che la programmazione generale per salvaguardare le esigenze di omogeneità ed uniformità
Processo a cui le regioni avrebbero dovuto partecipare attraverso organi collegiali misti ferma restando l'assegnazione alle stesse di compiti di programmazione e di indirizzo attinenti al proprio ambito socio territoriale
Le province avrebbero dovuto avere funzioni di pianificazione delle infrastrutture i comuni di programmazione operative e di gestione
Relativamente poi alle politiche delle singole regioni va preliminarmente detto come lo stato della conoscenza sia ancora approssimativo l'analisi della spesa e del quadro normativo a Francesco alcune variabili rispondo
Ma si dovrebbe procedere sia con ricerche sul campo che tutto ci mancano
Che con l'istituzione sul modello di altri paesi europei di specifici centri di di analisi comparata sulle politiche della cultura
Dinamica della spesa da un lato affinamento legislativo dall'altro evidenziano comunque il relativo consolidamento delle politiche regionali
In termini di spesa globale si passate quarantadue miliardi del settantasei ai centottantasei dell'ottanta s centoventisette dell'ottantacinque
A valori costanti incremento della spesa culturale e pari nel periodo settantasei ottantacinque ai duecento ottantuno per cento
La disaggregazione del dato per regioni lascia trasparire però gradi diversi di intensità dell'incremento della spesa del mille cinquantaquattro per cento dell'Umbria al tre virgola sette per cento dalla Campania
La periodizzazione in fase di nota poi come il periodo di maggior di mendicità delle politiche tanto in termini di spesa che di produzione legislativa c'è quella compresa fra il settantasei e l'ottanta
Nel periodo ottanta ottantacinque l'incremento della spesa si riduce infatti sensibilmente ed è pari a settantaquattro per cento se poi si considerano le sole regioni a statuto ordinario
La progressione positiva viene speso e si riduce addirittura diciassette per cento
Sempre limitatamente alle sole regioni a statuto ordinario si rileva però come un decremento dell'incidenza percentuale della spesa culturale rispetto a quella globale
Il relativo valore scende infatti del due virgola otto per cento del settantanove allo zero quattro per cento dell'ottantacinque un trend disomogeneo ma quello che si registra nelle altre regioni europee
Dove invece si ha una progressione costante l'incidenza percentuale della spesa
La spesa media pro capite delle regioni a statuto ordinario è pari nell'ottantacinque a quattro mila cinquantotto lire io oscilla tra le due mila novantuno della Campania e gli otto mila seicentoquarantaquattro degli Abruzzi
La spesa media pro capite in Spagna e pari a lire dieci mila ottocento in Francia a dire due mila duecento nel quadro delle competenze culturali globali gli interventi sui beni culturali risultano essere prioritari
Le Regioni destinato infatti risorse crescenti il quarantasei per cento della spesa nel poi se nel settantanove il sessantun percento nell'ottantacinque decrescono invece gli elementi anche se con andamenti differenziati
Per ragioni tra Regioni a statuto ordinario speciali di stanziamenti per le attività culturali e lo spettacolo
Il diverso orientamento delle politiche culturali regionali e dato poi dell'incremento della spesa in conto capitale che sale mediamente dal ventisette per cento del settantotto al quarantadue per cento dell'ottantacinque
Relativa stabilizzazione della spesa sottende poi situazioni differenziate
Se infatti nella prima legislatura erano state alcune regioni del Centro-Nord Lombardia Toscana Emilia a caratterizzarsi per di mendicità della spesa e capacità di innovazione legislativa tra l'ottanta e l'ottantacinque in diverse regioni meridionali
Dove la situazione precedente era delineata dagli studiosi in termini di assoluta staticità si essi stessi ad una crescita della stesa che alias ridefinizione del quadro normativo
è significativo che la graduatoria regionale per spesa pro capite veda i vertici tra regioni del sud Abruzzo e Basilicata e Molise
Se da un lato allora la regionalizzazione delle politiche culturali
Sembra delinearsi positivamente come fattore di riequilibrio degli scompensi territoriali tra aree regionali deboli e forti dall'altro pare invece meno evidente che il ruolo di un riequilibrio degli scompensi infraregionali
Di cui le regioni quali soggetti istituzionali con funzioni programmatorie dovrebbero essere artefici
Un'analisi della localizzazione della spesa regionale per ambiti territoriali pur in presenza di modelli di intervento diversificati evidenzia come le politiche regionali vadano a premiare i Comuni capoluogo di regione di provincia
Sia per l'entità della spesa che per qualità delle iniziative
Il processo di erogazione delle risorse premia quindi prevalentemente le città rispetto alle zone periferiche
Riproducendo un circolo vizioso per cui le zone ha scarsa intensità di domanda culturale sono anche quelle dove l'Offerta pubblica meno presente
Per quanto poi si è possibile individuare imitazione legislativa delle Regioni degli elementi di sicuro in ovazioni e rispetta la configurazione della categoria dei beni culturali il superamento di una concezione tradizionali conservativa degli stessi
I limitati margini operativi dei governi regionali all'origine della mancata qualificazione delle regioni quali attori del processo programmatorio
Sembrano conseguire più che disfunzionalità interni alla persistente mancanza di leggi quadro oggi organi normi strutture per una effettiva interazione tra stato e regioni
In affetti come sembrano asseverare le vicende di questi ultimi anni l'organizzazione del sistema politico culturale ha seguito strade non certo congruenti con l'ipotesi del decentramento per funzioni
Se anche infatti si registra un incremento delle risorse destinate dallo Stato al patrimonio artistico e culturale
Tuttavia gli aumenti di spesa più consistenti si registrano inseguita finanziamenti straordinari e progetti che restano al di fuori dell'attività ordinaria del ministero cortocircuitato con le regioni se nel processo di implementazione di allocazione delle risorse
Esemplari le vicende legate alla legge numero quattrocentoquarantanove dell'ottantasette per la classe politica regionale gli stessi funzionari il suo dispositivo normativo veniva infatti assunto e cito da una relazione dell'assessore alla cultura della Basilicata
Come un attentato alle prerogative delle regioni uno strumento che nel settore dei beni culturali sanciva il ruolo del tutto marginale delle regioni ridotto e cito da una relazione dell'assessore alla cultura dell'Emilia Romagna
A me agenzie distesa per politiche e per interventi finanziari determinati passati dal centro
Nell'aprile dell'ottantotto il coordinamento degli assessori regionali la cultura approvando una mozione di appoggio al ricorso presentato dalla Regione Lombardia la Corte costituzionale contro la stessa legge quattrocentoquarantanove precisando inoltre come con l'attuazione della legge nell'ottantotto si recassero le regioni al ruolo di me agli organi consultivi degli uffici periferici dello Stato
La sentenza della Corte costituzionale del luglio ottantotto sentenza che solo giustamente in minima parte accoglie l'istanza della regione sanzione in linguaggio giuridico come i rapporti tali articolazioni periferiche e centrali
Il sistema di governo dei beni culturali non anche in sintesi trovato una qualche definizione la regione si configura infatti cito dalla sentenza come un soggetto titolare di un'aspettativa di investitura normativa che non ha ricevuto però si precisa
Concreta ed efficace attuazione per cui si sottolinea inattesa della preannunciata normativa di trasferimento che dovrebbe definire e diverse competenze il loro congiunto operare per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali
I rapporti tra i diversi attori politici devono ispirarsi cito a leale collaborazione e concerto di azione
Un po'poco e qui concludo come il bilancio consuntivo dopo quasi vent'anni dall'inizio del processo di regionalizzazione
Ringrazio il dottor Colasio per la sua relazione di analisi comparata delle politiche culturali regionali in ambito europeo e italiano
E per sul tema Stato e regioni nell'impegno di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale abbiamo ora la relazione del dottor Francesco Sisinni direttore generale del ministero dei Beni culturali
No
Signor presidente questo convegno
Autorità signore e signori anzitutto affettuoso saluto del ministero per i beni culturali e ambientali
Che ove la responsabilità di rappresentare in questa sede desidero ringraziare i promotori di questa iniziativa e allora avermi voluto in questo convegno un segno io rilevo come solamente sì tv forse conviene cambiare profugo russo consente no no con rimbombo o
Forse
Dicevo che l'invito questo convegno da parte del Partito comunista e per me è un fatto estremamente positivo perché si inserisce in quella ottica di collaborazione
Tra lo Stato e le regioni che il mio punto fisso da da sempre da quanto in particolare ho lasciato il ministero degli Esteri per assumere l'onere di una direzione prima beni librari studi culturali poi questa ben più onerosa direzione dei beni ambientali e architettonici archeologici e artistici e storici cioè da ormai tredici anni
Devo dire che il tema assegnato mi egli estremo interesse soprattutto oggi oggi in cui dobbiamo evidenziare fatti che sono segni precisi del tempo che viviamo
In questi ultimi anni
Il fenomeno più rilevante che dobbiamo considerare e proprio la cresciuta coscienza la più diffusa e avvertita consapevolezza non solo del valore ma anche della funzione che chiamato assolvere il bene culturale il patrimonio culturale cioè in questi ultimi tempi abbiamo presso contezza che l'Italia deve gestire dico deve un patrimonio che ci pone in una situazione io l'Italia
è un primato e come tutti i primati non devono costituire motivo di orgoglio ma piuttosto di profondità intelligente responsabilità tutti dicono e ripetono che l'Italia possiede se conto statistiche forse non del tutto attendibili
Una consistenza di quantità e qualità unica
E sappiamo che vi è una compensazione di beni una densità relativa che per esempio privilegia oppone
Nei primi tre posti Venezia e il Veneto dopo Firenze Roma
Abbiamo cioè dei dati che ci fanno sentire eccome questo patrimonio e ricco e per la qualità e per quantità
Però abbiamo anche dei dati e anche questo è un furto della consapevolezza che cresce grazie appunto ad una più accorta opera di tutela di vigilanza
Sappiamo pure che l'Italia è a rischio il nostro patrimonio che già abbiamo ereditato illustrato di avanzato degrado e a rischio per cause diverse
è quasi sempre confluenti e a rischio per la vetustà connessa all'abbandono pensate ai centri storici
Sono il mio cruccio continuo questi centri storici
Che abbandonati vanno cancellando sul territorio la identità culturale stessa del nostro Paese
Perché se è un centro storico può anche non avere dei monumenti individualmente
Rilevanti ammesso che si possa tentare una gerarchia di valori nel campo dei beni culturali gerarchie che sarebbe per se stesse un fatto in culturale
Nel complesso nella globalità un centro storico dice della storia di un popolo sul territorio
E quella storia è scritta in caratteri che solo la nostra incuria la nostra indifferenza l'ente per il Pd cancella centro storico oggi è soggetto a questo gravissimo rischio
Vi è il rischio che gli arriva dal situazione sismica del Paese
Nella mappa dei monumenti a rischio a rischio sismico abbiamo dovuto rilevare che tutta l'Italia è esposto vi sono tre fasce
Ah se conto la intensità del rischio però non viene Area che sia sottratta a questa calamità ma altre calamità
Aggrediscono il patrimonio sempre calamità naturali pensate alle alluvioni ai dissesti idrogeologici
E poi vi sono i rischi dipendenti da altri fatti progressi connessi
A elementi naturali cioè la situazione del terreno
In relazione alla sostanza materica che solo ora incominciamo a conoscere con un'attenzione che prima di riservavamo esclusivamente all'epidermide alla facciata la parte esterna dei monumenti
La nostra cultura
Del restauro e una cultura che si fa sempre più storica sempre più scientifica storica perché pone il bene nel contesto di cui è espressione e quindi si preoccupa di conoscere le ragioni della creazione di quel bene perché fu creato perché fu voluto da chi fu immaginato perplesso all'umanità quale funzionerebbe assolvere scientifica
Perché appunto attraverso quest'opera attenta di restauro alziamo a conoscere di lei ontologicamente essenzialmente nella realtà interna ed esterna il bene e quindi veniamo a conoscenza
Del materiale usato delle strutture delle forme e costumi di una tradizione che pone anche l'Italia
Nella costruzione nella fabbrica su un piano
Particolare e questa conoscenza quinti ci fa sentire come molti monumenti che esternamente non presentano segni di degrado comunque non avvertono di una pericolosità di una vulnerabilità grave poi Sion invece soggetti a rischio e a rischio grave
Altre altri dischi descrivono dall'uomo stesso un altro studio che abbiamo condotto insieme e credo che oggi ci sia più vari il nostro Pio Baldi ha distrutto del restauro che abbiamo condotto sul territorio
In relazione alla presenza sproporzionato dell'uomo sull'ambiente cioè reconditi compensazioni urbane anni posto in evidenza i fenomeni negativi di questa presenza squilibrati eccessiva sproporzionata
Presenza che comporta quel complesso di fenomeni che chiamiamo l'inquinamento e abbiamo individuato quattro tipi
Ma diciamo in genere l'inquinamento che aggredisce
Il bene culturale all'interno e all'esterno
Non solo i monumenti
Lapide i monumenti posti all'esterno ma anche i monumenti o i beni culturali in genere conservati nei cosiddetti contenitori siano esse chiese palazzi storici castelli musei e così via dice
E qui sta mappa dei rischi oggi ci pone in condizione di allarme cioè sappiamo che non possiamo più dormire
Quando noi abbiamo avviato quell'impegno culturale da non tutti compreso come tale che va sotto il nome di memorabilia il futuro della memoria abbiamo voluto anzitutto richiamare l'attenzione di tutti
Sul concetto sulla nuova accezione di bene culturale
Innanzi a cui si deve misurare l'impegno di tutela e valorizzazione c'è abbiamo voluto far riflettere che il bene culturale è un documento della storia e una testimonianza della creatività dell'uomo nel tempo
Ma è anche e soprattutto un il fattore di educazione permanente con l'avvertimento che la perdita di un bene culturale la perdita di una parte della memoria storica
E la scomparsa di una grande risorsa economica perché il bene culturale e fonte di ricchezza anche economicamente quantificabile
E poi abbiamo voluto denunciare il casi eclatanti quanto dopo il doloroso fatto di previa mi hanno chiesto se il ministero
Si era più o meno attrezzato quanto meno a livello conoscitivo ho dovuto precisare che siamo ben lungi ancora dalla mappa completa dell'Italia rischia ci stiamo lavorando ma estremamente complessa soprattutto per i monumenti
Che soffrono dello stato di abbandono legato alla vetustà però anche ricordato che due anni prima avevamo pubblicato propri memorabilia
Evidenziando in tutti i particolari casi denunciati avevamo denunciato appunto ben mille centoquattordici i casi della nostra Italia a rischio cioè mille centoquattordici
Non monumenti isolati ma complessi
Con architettonici e ambientali soggetti a questo rischio di perdita totale
L'avvertimento era proprio questo
E poi abbiamo voluto dare anche un segno della metodologia di restauro
C'è di come deve essere condotto l'approccio alla tutela perché il restauro sì un momento di quella tutela che nasce dalla conoscenza
Perché senza conoscenza non si può né tutelare nel valorizzare per poi articolarsi nelle varie fasi della preservazione della conservazione del restauro solo in caso di necessità il bene culturale è un bene biologico
Nasce vive si può anche ammalare ahimè può anche morire e solo nel caso patologico deve intervenire l'opera del restauratore che deve essere però uomo di cultura perché nel restauro
Non è sufficiente il tecnicismo non è sufficiente cioè la perizia manuale tecnica restauro si combina scienza e umanesimo cioè necessario vere la cultura nella storia e la conoscenza del bene
Del bene nel contesto perché un'altra conquista dei nostri tempi è stata anche questa
Quando ci dicono che erano facciamo passi avanti beh almeno sul piano concettuale dei passi sensibili abbiamo fatto
In questi anni partendo per esempio dalla legge del trentanove fra qualche giorno proprio nel Veneto celebriamo a Vicenza sabato prossimo saremo al vicenza
Per riflettere su ogni cinquant'anni della legge di tutela in questi cinquant'anni quante cose sono avvenute
Soprattutto nel processo concettuale cioè nel nostro modo di intentare di pensare e di sentire il bene culturale cinquant'anni fa peraltro lo chiama lo chiamavamo cosa cosa di interesse storico-artistico
Cioè non ancora accedevamo all'idea della immaterialità che inerisce alla qualità stessa del bene il Bene immateriale
Perché e la qualità che caratterizza il bene per cui il bene diventa culturale
E il materiale ma il materiale anche in alcuni beni pensate per esempio a quel complesso di beni demo antropologici
Alla musica allora allo spettacolo classico
Che prima sì escludevano dalla cittadinanza dei beni culturali si tenevano a Polito più ma non certamente i cittadini della terra della patria della cultura
Quindi quanti passi e dicevo che proprio attraverso questa riflessione noi siamo venuti anche al concetto del bene non isolato ma del bene come parte di un contesto per cui siamo cresciuti anche nella concezione del bene anche notare passando da quello di paesaggio cioè dalla concezione idealistica che pure ha avuto degli esiti importanti
Il Croce Nesi porta qui molti di noi si sono formati da almeno chi vi parla sento oltretutto professore di Filosofia
Un ci ha dato tanto ma c'è anche limitato tanto allora lavora concezione estetizzante
Del patrimonio ad impiantare lo chiamavamo bellezza naturale abbiamo compreso in questi anni
Che è il bene ambientale
Comprende il concetto del territorio ma lo supera perché va oltre
Il complesso dei fenomeni fisici chimici che caratterizzano un territorio va oltre l'ambiente va oltre il paesaggio Paolo fra il panorama cioè quella veduta
Particolare che pure privilegiavano i nostri padri
Ma si chiama se vogliamo usare ancora il termine di paesaggio paesaggio culturale in quanto e umano e naturali insieme cioè accediamo all'idea che il bene e ambientale
E la interazione dell'uomo con la cliente e che va tutelata proprio questa realtà come testimonianza dell'antropizzazione dell'uomo della natura questo connubio pensate Venezia
Pensate Venezia città creata in cui la natura si è sposata con l'opera dell'uomo in una relazione mirabile sicché
Attraverso questo sposalizio che voi celebrati annualmente è avvenuto il miracolo che fa di Venezia un unicum al momento
Ecco che cosa è avvenuto in questi danni verrebbe nata e sorte se sviluppata con la consapevolezza del valore della funzione del bene anche la coscienza che questo bene età a rischio
è nata e cresciuta e si è sviluppata la concezione della unitarietà e della organicità
E sono venuti altri fatti
è avvenuto per esempio che un ministero una direzione generale quella delle antichità e Belle Arti che era un po'una direzione generale in Italia
è diventata invece questo Ministero Ministero di gestione
La spesa e cresciuta e sono cresciuti gli appetiti interessi anche non sempre culturali e avvenuto che il nostro ministero deve registrare per esempio questo fenomeno che è stato ben evidenziato nella relazione del professore che mi ha preceduto
Che mentre il bilancio ordinario
E cresciuti in dieci anni
Appena tre Picanto sì passando da trecento miliardi almeno Dio mille miliardi affianco un bilancio ordinarie così inadeguate osterie
Abbiamo invece dei fondi straordinari che in quattro anni leggi sono ben quattro mila miliardi
Con questo scompenso
Anche qui denunciato utilmente che porta a una impossibilità concreta di programmazione
E che invece accento un fenomeno che va considerato quanto mi dicono che vengono i nodi al pettine eccita i nodi al pettine c'è soprattutto quello del rapporto Stato-Regioni io dico certamente questo è un fatto estremamente importante
Ma non è tanto pericoloso come il tentativo di rinvia privatizzazione selvaggia che si sta operando nei confronti del patrimonio culturale
Dobbiamo essere tutti avvertiti Stato e Regione e quando invoco la unitarietà invoco il riferimento all'organicità del bene da tutelare questa necessità di essa capacità quindi di essere uniti non ha ragione il conflitto se leggiamo attentamente e l'articolo nove della carta costituzionale
Se leggiamo la realtà sul del patrimonio che sul territorio
Cioè se prendiamo consapevolezza che il bene e di tutti che il bene universale e che noi oggi siamo soltanto i detentori che dobbiamo essere sempre più responsabili di questa consegna della storia
E allora il conflitto deve portare alla collaborazione una collaborazione che non va solo predicate troppo facile predicare
Ma quante occasioni abbiamo perduto
Abbiamo perduto l'occasione che ci dava il decreto presidenziale numero tre del settantadue che citava il decreto presidenziale seicentosedici del settantasette che citava la stessa legge istitutiva del decreto organizzativo del ministero
Che ricordo prevedeva e prevede degli organi in cui nasce e si sviluppa la programmazione che non può nascere e svilupparsi se non dal territorio di comitati paritetici purtroppo istituto
Quasi fallito
Dove invece i membri che ne fanno parte in misura paritetica tanti i regionali tanti gli statali devono fare la ricognizione delle esigenze sul territorio perché una programmazione seria nasce dalla conoscenza dell'esigenza e poi su questa ricognizione costruisce la programmazione che da locale cioè da regionale diventa poi nazionale basterebbe applicare correttamente
La ottocentocinque però con lo spirito di autentica leale collaborazione cioè non c'è vento solo quello che lo Stato fa ma dicendo le Regioni anche delle proprie risorse e delle proprie intenzioni cioè della loro politica
Oggi purtroppo registriamo
Un fatto molto negativo cioè alla conflittualità che ha caratterizzato degli anni settanta
Una specie di stanchezza e questo fatto negativo una certa stanchezza da parte delle regioni che fa perdere alle stesse quella vivacità che dimostravano soprattutto nel versante promozionale è vero che le Regioni hanno privilegiato
Più la valorizzazione della tutela però è stato un fatto importante che è quello al di là del delle molte del cosiddetto effimera
C'era una tensione che noi per esempio registravamo nel consiglio nazionale dove i rappresentanti regionali facevo nella loro battaglia con convinzione con fede
Purtroppo le nostre sedute del Consiglio nazionale
Non hanno più quell'impegno quell'attenzione che caratterizzava ricordo io
Il Consiglio nazionale un po'realizzato da chi vi parla qui il primo segretario generale l'organizzatore
Al tempo del ministro Perini
Ricordo le battaglie dei degli assessori regionali che non venivano lì per fare polemiche niente ma venivano per fare delle proposte concrete
Tutti credevamo molto di più in questa interazione nonostante i conflitti alle volte anche violenti
Conflitti che nei tempi nostri che è stata ricordata la quattrocentoquarantanove del nella diciamo franchezza
Tutti credo ormai mi riconoscono devo dire che anche quella è stata un'occasione perduta perché aver fatto un ricorso per privare i comuni dei contributi che avevamo già stanziato in misura discutibile in un modo anch'esso discutibile ma certamente era anche quello un occasione e ora abbiamo dovuto ritirare i contributi a tutti quei Comuni che avevano chiesto e ottenuto per i loro musei tre loro biblioteche
Per un malinteso senso di autonomia di autorità lì durante l'occasione perduta la quattrocentotrentuno va anche la quattrocentotrentuno giovato ad una grande non voglio dire che sono proprio delle occasioni perdute o voglio sperare che sono ancora occasioni che si possono utilizzare
E la quattrocentotrentuno era prevista la competenza precisa delle Regioni per la pianificazione paesistica forse in un termine troppo ravvicinato
Ma era quella un'altra occasione che secondo me va ripresa noi proprio per rispetto qualcuno dice eccessivo dell'autonomia regionale non abbiamo operato la surroga che pure prevista dalla quattrocentotrentuno
E abbiamo invece dichiarato la nostra disponibilità di collaborazione non sappiamo che i piani paesistici devono essere fatti dalle regioni perché le regioni gestiscono direttamente il territorio ma non possono prescindere da quelle valenze per cui la Regione una parte del territorio nazionale non possono creare sperequazione differenziazione e di qui il momento della unitarietà quando noi invochiamo un momento di centralità non lo invochiamo in termini burocratici sarebbe qualcosa di in culturale di assurdo privo chiamo in nome della scienza nel campo della catalogazione nel campo del restauro
Nel campo della vincolistica lei idee guida
Devono essere e le metodologie devono essere necessariamente alle stesse tanto si operi nel Veneto quando si operi in Sicilia altrimenti noi continueremmo ad assistere allo scempio che si è fatto del nostro territori quindi la pianificazione paesistica che è ancora in alto mare può ancora offrire un'occasione di collaborazione proficua tra le soprintendenze
è le regioni perché tutto ciò che riguarda il patrimonio culturale ho visto sempre in termini nazionali con una valenza nazionale oggi soprattutto in cui ci avviciniamo a questo appuntamento che da molti e paventato che io credo invece sia un appuntamento storico
Quello del novantatré un appuntamento in cui siamo chiamati a sentirci ad operare più da europei un appuntamento in cui però non ci possiamo presentare disuniti
Dobbiamo portare una Italia con tutto il suo grande patrimonio il suo grande bagaglio la sua tante verità
Questa eredità appartiene a tutti noi
E a partire a tutti il momento
Non è necessario pervenire questo concetto che come le culture regionali costituiscono la cultura nazionale si parla di una identità culturale italiana di una identità culturale francese e spagnola
Tedesca e così via di seguito
Eppure le regioni in quegli Stati interrelazioni sono partiti ieri vitali in Italia il fenomeno è più accentuato perché ogni regione ha le sue peculiarità ma le cui peculiarità vanno salvaguardate vanno esaltate pur concorrendo a formare questa identità nazionale
E come le culture regionali devono contribuire a rinsaldare
E a caratterizzare sempre meglio la identità nazionale così le culture nazionali devono concorrere a formare la cultura europea all'identità europea senza nulla perdere di ciò che e proprio delle singole culture altrimenti avremmo Harbor qui sono e che non darebbe una identità ma darebbe la notte nera in cui per dirla con Hegel tutte le mucche sono nere e non avremmo che farcene
E proprio questa pluralità di valenza e tradizioni
Di costumi di culture che arricchisce la nostra per e la fa anche per questo unica al mondo
Finti per passare dalle enunciazioni al patto programmatico al fatto concreto io finché il relatore ha avuto l'abilità di citarmi prima
Io ritengo che bisogna perché questa collaborazione si realizzi sic suo duca quotidianamente infatti operativi io ritengo che la nuova legge tutela da troppo tempo auspicata ed attesa
Comporti anche una nuova struttura il ministero nostro è un ministero vecchio ammesso che sia mai veramente nato perché è una semplice aggregazione di direzione di competenze provenienti da altri due dicasteri
Ma il ministero che deve nascere deve essere una struttura che deve vivere in stretto rapporto di collaborazione con le regioni e con gli enti locali
E ho immaginato anche degli organi e la mia proposta fu accorta all'unanimità dal consiglio nazionale di quattro quattro anni fa vietati
Non non vedo cose utopistiche ma immagino degli organi in cui finalmente i tecnici i funzionari dello Stato delle Regioni possono lavorare insieme farà vedrete che cesserà ogni pretesto perché poi non vi sono ragioni vere di conflitto
Non vi sono ragioni vere perché ho visto in tante circostanze
L'ho visto nella tutela e non è la valorizzazione e l'ho visto per esempio per la progettazione figlio come con le regioni si collabora ebbene l'ho visto per esempio nell'organizzazione dei convegni occasionale di uno da centenario da ricorrenze
Storiche l'ho visto nella organizzazione delle mostrano visto per esempio nella organizzazione delle settimane delle regioni italiane all'estero
L'ho visto per esempio anche se nel piano dei contributi dell'applicazione delle leggi disponibili come la mille cinquecento cinquantadue
In effetti si collabora con le regioni nel silenzio dei nostri uffici io ricevo tantissime telefonate tra da assessori da presidenti regionali
E c'è un clima di effettiva collaborazione ma quanto i nostri tecnici
E i dubbi tecnici regionali saranno posti attorno allo stesso tavolo ad affrontare tutti i problemi della tutela e della valorizzazione problemi che nascono appunto dalla conoscenza quindi dalla catalogazione che la conoscenza corretta scientifica
E che poi passano all'organizzazione delle strategie di intervento
E che tutto vedono nella realizzazione di un programma che deve tener conto dell'effettiva realtà e delle effettive accertare esigenza sul territorio
E allora io credo che attraverso questi organi veramente noi possiamo dare all'Italia un sistema di operatività concreta e proficua e nella tutela e nella valorizzazione e dico volutamente tutela e valorizzazione perché anche questo è un segno dei tempi ormai non vi è più chi distingua in maniera netta la tutela dalla valorizzazione perché ormai accediamo all'idea e patrimonio culturale di tutti che tutelando si valorizza valorizzando si tutela
Non sono momenti distinti razzismo sono momenti confluenti nello stesso impegno allora io vorrei concludere con un auspicio restando predisposizione per eventuali richieste interventi io vorrei veramente auspicare che anche questo convegno e sono grato al partito che la perché la la promosso Grandi questo convegno sia una occasione utile che ci avvicini sempre di più a quel traguardo
Che deve essere appunto la nuova legge di tutela non perché una legge possa risolvere tutto ma perché da questa nuova legge conseguentemente
Venti a una nuova organizzazione di servizi in cui statali e regionali possano finalmente trovarsi uniti nell'unico intento di perseguire questo duplice obiettivo che poi un obiettivo unitario
Che riguarda appunto la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale più ricco più interessante che possa esistere al mondo grazie
Ringrazio in progresso il
Professor Francesco Sisinni e pregherei adesso Miccoli
Il venire al tavolo della Presidenza insieme a me coliche coordinerà la tavola rotonda i partecipanti che sono Massimo professor Massimo Cacciari
Professor Giuseppe Grappelli direttore dell'Istituto Beni culturali di Bologna il professor Gianni botti assessore alla cultura del Comune di Padova il dottor Pietro Gasperini direttore del Servizio Musei di beni culturali
Della regione Lombardia quindi sedie
Lascio a voi
Ma
Ritengo che soggiace alla principio di validità degli atti processuali
Per i quali dispongono
Anche con le nullità d'ordine generale di articoli
Esattamente ma grosso modo dovrebbe essere centosettantotto salvo gli studenti sanno che lo dico anche del Codice attuale i numeri nemmeno del Codice attuale Marilyn figurarsi del codice mi pare che sia l'articolo cento settantotto il quale dice che è nullo ogni atto
Che sia stato compiuto senza l'intervento che assistette violando le norme che riguardano più o meno come centottantacinque numero tre l'intervento l'assistenza e la rappresentanza
Quindi qui distinguerei tranne gli atti garantiti
Cioè nei confronti dei quali deve intervenire il difensore
E gli altri atti
Gli atti nei cui confronti deve intervenire il difensore oltre a non essere utilizzabili
Nel dibattimento
Sono nelle altre fasi del procedimento io ritengo nulli per violazione
Di e la norma di cui all'articolo centosettantotto
è una risposta che io credo in questa sede non è da escludere che sia la risposta del anzi è la risposta delle prime impressioni perché confesso che non avevo previsto una domanda di questo genere possiamo probabilmente però allargare anche il tema io mi sono chiesto proprio mentre lei parlava se non sarebbe stato meglio da parte mia naturalmente quando uno parla
Sto comunicando con degli amici che fanno il mio stesso mestiere raramente quando uno ha finito di parlare in una i ripensamenti vero dicesse dicevo così modo voi vuol dire ho detto male qui allora giudice quando mi ha guardato male non dovevo aver paura dovevo andare avanti io ho fatto malissimo probabilmente non porre anche il quesito questi atti assunti nell'incidente probatorio sappiamo che valgono come prova nel dibattimento
Mi chiedo
Valgono anche hanno lo stesso valore ai fini del un figlio
Delle informazioni raccolte durante il indagini preliminari io riterrei di sì perché nel più stai benino riterrei che se questi valgono addirittura come prove perché sono state assunte in contraddittorio a maggior ragione devono valere come nemmeno rinvio a giudizio
E questo vale anche ai fini della libertà personale altra domanda che mi aveva opposto
Ho capito ma sono però ad una condizione che siano stati compiuti secondo le regole di garanzia che per ciascuno di questi atti sono previsti ripeto perché possiamo giocare almeno così mi sembra
Per su due terreni quello della utilizzabilità che un terreno e quello della nullità che un altro terreno probabilmente con incidenze diverso è anche sotto il profilo soggettivo dell'estensione dei soggetti a cui si riferiscono
Diversi limiti alla effettività degli atti processuali
Avvocato già palo
è vero
Un pubblico ministero
Diciamo smaliziato
Può intercettare la testimonianza
A futura memoria chiamiamola pure comodità
Proposto dalla persona sottoposta alle indagini
Io anche questo è un tema toccato con molta finezza e con molta prudenza il che che pone ancora una volta a favore dalla finezza l'avvocato Zaffalon il quale dice
Ma insomma questo Pubblico ministero continua a essere l'uno nessuno e cento mila di sempre
O il come tu mi vuoi come voglio io mi sembra
Indubbiamente il Pubblico Ministero nel nostro ordinamento
è un personaggio io spero che una frase sarà intesa per come vuole essere detta ed un personaggio pirandelliano è un personaggio
Ha più sfaccettature
Indubbiamente è un magistrato però è un magistrato che applichi doveri che sono i doveri della parte noi abbiamo il dovere di valorizzare gli elementi di difesa
Se ci sono abbiamo il dovere di sfruttarli
Di Spider
Il pubblico ministero ha il dovere e se ci sono di valorizzare gli elementi dell'accusa
E questo è uno dei punti dolenti che ripeto
Probabilmente si spiegano con la nostra storia
Che viene da molto lontano di solito ritmo annuali si dice che viene dai codici Napoleone Marinella molto prima
Viene dalla
Diciamo dalla dal basso Medioevo
Si prolunga e raggiunge il suo acme
Con il processo inquisitorio del diciassettesimo secolo
Viene ripreso per il capricci della storia che sono tutt'altro che univoci e tutt'altro che schermati
Attraverso la rivoluzione francese che sembrerebbe aver ha ribaltato questo principio
è un invece un'eredità e si deposita poi nei codici Napoleone in funzione
A centro attivo il parquet
Diventa il sovrano della situazione questa è una storia che noi ci portiamo
A torso appresso
Può essere una storia per alcuni triste per alcuni apprezzabile questo è un discorso che ci porterebbe troppo lontano e non è certo il caso di farlo cui indubbiamente indubbiamente
Il pericolo c'è
E non c'è dubbio che in questa fase il Pubblico ministero
Ha una posizione di predominio
Della quale si può avvalere
Risponda lei a questo riguardo anche alle osservazioni dell'avvocato Tonini
Avvocato Tonini
E amico trapano
Può essere che il nuovo codice sotto questo profilo
Noi ci siamo già incontrati varie volte col caldo col freddo con il sole col secco con la pioggia abbiamo già parlato a varie riprese di questi temi io ricordo un discorso che abbiamo cominciato
A villa Condulmer questo luglio
Mi pare fosse il primo di luglio
E indubbiamente io non sarà implica tanto sicuro nel dire che della fase precedente il dibattimento
La persona sottoposta alle indagini fruisce di garanzie maggiori
Di quelle di cui fruisce oggi nella fase predibattimentale certo c'è la garanzia
Di fondo che quelle non sono prove ma solo informazioni però attenti però attenti perché gli atti ai quali noi possiamo partecipare sono cinque in tutto
Prima del dibattimento
Trecentosessantaquattro trecento e sessantacinque
Sono la perquisizione sono
Il sequestro
Sono
L'interrogatorio
L'ispezione
E il
Confronto
Per avventura avvocato Attolini nessuno di questi atti
è obbligatorio che si faccia nemmeno l'interrogatorio a differenza di oggi
Non solo ma mentre oggi la comunicazione giudiziaria viene data tutti coloro oggi codice Rocco le successive modificazione
Viene data a tutti coloro che vi possono avere interesse come parti private fin dal momento
Delli gli atti preliminari non di polizia giudiziaria ma preliminari all'istruzione sì
Domani li avremo solo dal momento in cui il Pubblico ministero decide di fare uno di questi cinque atti che ho appena nominato prima non sappiamo nulla ma siccome nessuno di questi atti
Deve necessariamente essere fatto va a finire e come dicevamo l'altra volta
Per sei mesi la persona soggetta all'indagine può non sapere nulla
Dopo sei mesi attraverso le istanze di proroga qualche cosa Sama molto poco abbiamo visto nero perché non c'è nemmeno scritto
Che si deve fare un cenno sommario del fatto basta la carta nel fatto che sappia una a uno dei nostri clienti ad aggredire guardi che lei forse quel giorno lì il due di febbraio
I due anni fa rigide
Che ne so io Polaris
è quindi le conseguenze sono sono quelle che sono forse però qualcosa che pochi tardo lume lo troviamo nello stesso ritorno momentino alla osservazione peraltro finissimo anti Zaffaroni
Qualche cosa forse potremmo trovare nello spirito di questo articolo trecentoventi novantasei
Il legislatore dice che si può
Differire
Ma che il differimento non deve essere mai tale da pregiudicare
Il diritto alla prova che ha la persona che ha chiesto la missione di quella prova
Il differimento non è consentito
Quando pregiudicherebbe l'assunzione della prova ora è vero che qui probabilmente si voleva dire quando la prova è così urgente che se si aspettano due giorni quello intanto muore o arriva
Il Labico con la lupara egli dice ma probabilmente può attribuire anche essere un criterio
Il suggerimento che proprio in funzione del principio del contraddittorio venisse interpretato in questo senso che viene pregiudizio ogni qual volta
Il contraddittorio tra pubblico ministero e persona sottoposta Titti difesa diciamo
Viene indebolito da una intervento da una intercettazione del Pubblico ministero che
Potrebbe pregiudicarne la naturalmente Pietro acquista un altro discorso ancora che io non ho affatto perché confesso
Ne abbiamo parlato mi dispiace che in questo momento non ci sia consigliere Borraccetti la proprio la settimana scorsa a Roma perché vedete i discorsi vanno ancora avanti e non sono finite
Cosa ne sarà il Pubblico ministero e nemmeno giudice post potranno più arrestare
Non leggeremo più sui giornali
Che i testimoni vanno in una certa città una valigetta Richiedei vada con la valigetta per stia tranquillo e torna d'acqua due tre giorni questo non lo potremo più leggere non dovremmo più poterlo leggere perché non c'è più
L'arresto chiamiamolo in flagranza per comodità si potrebbe discutere se proprio un anestetico
Ma
La teste la sommaria informazione al pubblico ministero
E garantita da un precetto penale in quanto sarà garantita domani da un precetto penale falsa testimonianza non dovrebbe essere perché trecento e settantadue del Codice penale dice chiunque deponendo come teste davanti all'autorità giudiziaria ora qui c'è sicuramente l'autorità giudiziaria ma non c'è un teste c'è una sommaria informazione
Real migliorerà
Il problema ancora una volta del favoreggiamento cioè noi ci dovremmo chiedere se e favoreggiamento così come si dice a proposito è vero
Peraltro con parecchia dottrina imposizioni estremamente critiche ricordo i prodotti pulita Nottola agli altri che
Portare i commenti di notevole peso contro la crisi che il deporre il falso in sede di sommaria informazione costituisca un favoreggiamento o quanto meno credo costituisca il rifiutarsi di deporre
Quindi questo è un problema probabilmente che diventerà ancora più sensibile di quanto non sia già adesso
Confermati dalla
è vero anche questo la il contraddittorio il principio che le decisioni valgono per intenderci in termini molto prendi il contraddittorio vorrebbe dire sotto il profilo degli affetti del giudicato che le decisioni valgono soltanto nei confronti delle parti
Non c'è dubbio
Non c'è nemmeno dubbio che il rafforzamento del contraddittorio sotto il
Cello dell'incidente probatorio aumenterà le ipotesi in cui avremmo delle sentenze
Che dicono il fatto non sussiste ma valgono nei confronti di AiBi perché hai qui erano presenti in quel processo
è invece poi si potrà condannare i cd
Perché ci non era presente in quel processo che contro di lui si comincia tutto daccapo ma questo è o viceversa naturalmente mi pare che pompa il Bayer era più sensibile da buon difensore da quella
Efficacissimo che battagliero difensore qualche volta ha nascosto anche le mie debolezze
A Trento in qualche altro anche a Rovereto mi pare qualche volta
Dove eravamo consolati soltanto dal fogliame che erano nelle nostre serate nei confronti con un presidente sceleris Simo che non citava re qui bene questo è vero aumenteranno probabilmente i casi in cui ci sarà una contraddittorietà
Logica tra i giudicati ma questo vale anche al giorno d'oggi al giorno d'oggi non è e vero
Assolto Tizio per non avere commesso il fatto e passata in giudicato a quella sentenza per quel modo esimo fatto si può condannare Caio e nella sentenza si può dire che Caio lo aveva commesso
In concorso con Tizio contro il quale non si può più procedere perché c'è l'articolo novanta voglio dire
La contraddittorietà tra i giudicati un effettuo Big limiti soggettivi della cosa giudicata
Ma questo ormai da molto tempo mi pare che il la monografia che ha fatto
Lui e lei ha detto le parole decisive al riguardo e che ha integralmente accolta anche ormai dalle sezioni unite che il principio che invece era si legge ancora nel manuale del Manzini che la sentenza penale fa stato erga omnes nona più valore deduca con un libro fondamentale
Di una ventina d'anni fa direi che ha fatto chiarezza definitiva sui limiti soggettivi della cosa giudicata anche penale
Mi pare che debbo soltanto rispondere
A due osservazioni
Riguardano la distinzione tra la persona offesa e la persona danneggiata
Per la verità
Nel Codice attuale c'è questa differenza
La querela la la può fare la persona offesa
Non la può fare la persona
Danneggiata
In tutti i manuali quando si tratta
Del furto della rapina si dice guardate che la persona offesa
Il rapinato
O il derubato
Depositario Perrupato il danneggiato è il proprietario ma il proprietario non è persona offesa
Assolutamente non è persona offesa
Qui non siamo nell'ipotesi di reati commessi la querela ma per esempio nella truffa anche Lisippo
Tante volte ravvisare una differenza Calvi a maestro di questi temi tra persona offesa personale danneggiate
L'ipotesi più clamorosa il morto nell'omicidio è la persona offesa
I danneggiati sono i figli e le vedove tutt'altro che ha danneggiato e di fatto molto spesso ma molto alle idee molto più in tanti stanno molto bene ma
Quelle sono le persone danneggiata
Il mio nuovo Codice ha dettato un disposto a proposito però soltanto dell'omicidio
E si è dimenticato di tutti gli altri ipotesi
Così ospitato cercato di spiegare mi è parso di capire che l'udienza preliminare quando è un'udienza preliminare per una rapina al complesso portavalori per esempio si fa
Col commercio portavalori che viene citato perché è persona offesa ma la banca proprietaria quella sta fuori Della Porta dell'udienza per il non può partecipare il che francamente abbastanza sconcertante
Qui è la stessa cosa
Siccità la persona offesa la persona offesa può fare
La sua istanza di incidente probatorio ma il danneggiato in quanto tale non può fare nulla e magari può vedersi disperdere una prova alla quale la persona offesa che non era né Giata può non avere alcun interesse e resta fuori della porta io ho molti dubbi che questo
Sì lo compiliamo col principio dell'articolo seicento voi cinquantadue cioè che la sentenza fa stato molti dubbi che questa sia una soluzione in regola con la carta costituzionale
Certo la persona offesa caro Presidente Aliprandi
Fruisce
Della
Possibile
Vedremo come la dovremmo intendere se sostituzione processuale rappresentanza
Qui c'è lavoro per tutti figurarsi i professori universitari quante ne diranno
Quale che sia la veste dogmatica certamente gli enti esponenziali possono
Rappresentare diciamo la
Parola forse meno impegnativa possono rappresentare la persona offesa e cioè stanno in giudizio con gli stessi diritti della persona offesa
E indubbiamente in qualche caso forse anche in molti casi ciò sarà un vantaggio per la persona offesa
Ho molti dubbi che questo sia stato sarà sempre un vantaggio per il ponte andamento del processo
Gli enti esponenziali dobbiamo parlarci con molta chiarezza
Gli enti esponenziali saranno emanazioni dei partiti
è inutile che ci nascondiamo
Dietro a un dito e gli avvocati che lavoreranno per Rieti esponenziali saranno gli avvocati che
Sensibili
A questo orientamento sensibili e e cumula tesserata tra
Quindi non è escluso qui il legislatore è stato prudente e ha detto che non si può cambiare più di una volta l'ente esponenziale perché
Questa norma è stata scritta durante il cambio della guardia tra Craxi ed evita andrebbe bene anche oggi mi pare di capire che c'è un altro Cambio della guardia quindi pensate un po'
Come cambia il partito in auge così può cambiare anche
La presenza di un ente esponenziale piuttosto che un altro quale
Dobbiamo essere molto sinceri non è che i partiti
Abbiano rappresentato un grande
Un grande vantaggio per l'amministrazione della giustizia molti di noi
Non ho difficoltà a dire che tra questi ci sono anch'io
Che hanno lavorato negli anni eroici
Presso qualche
Preso qualche
Magistratura emerito
In materia edilizia
E si sono visti parte civile
L'ente esponenziale associazione degli inquilini
Oppure tutti coloro che oggi ci sono molte signore e signorine qui e vorrei rinnovare loro il senso
Della mia simpatia Debbio apprezzamento dell'Appia stima e io mi guardi
Dalla tentazione di fare che non provavo peraltro ed unica tentazione che non provano a fare delle battute stupide su certi episodi
Ma non è un bel modo di amministrare giustizia quello che abbiamo visto in televisione a proposito di quella certa
Violenza avvenuta nei pressi di piazza Navona
Con quella signora bravissimo avvocato ma forse più preoccupata di parlare delle associazioni delle femministe e della condizione femminile in generale che nella causa
Nei tribunali si deve parlare della causa ovviamente si può parlare anche della condizione femminile
Anche nella terza età e l'unica cosa che ormai vi riguarda
Ma
Fuori
Dei tribunali nei tribunali si parla delle cause delle singole cause delle singoli imputati
Delle singole persone offese delle singole persone danneggiato
Non lo so
Io spero di sì perché probabilmente è vero che il costume aiuta le leggi ma anche le le leggi possono aiutare il costume mi auguro che questo articolo novanta
Ah rappresenti un aiuto al buon costume processuale
Ma se dovessi proprio di Rooney
Che ne sono sicuro bene dovrei farne a meno perché all'inferno ciondola per tante altre ragioni ma non per raccontarvi Bugie di questo genere vi ringrazio
Allora vuol criticamente feroci al monarca e allora mi permetto ancora di ricordare corna chiarezza
Che no
Chi è per nell'impedimento del professor Dominioni il prossimo appuntamento
Allora è il giorno quindici aprile alle Ozza dell'ottantanove per le Tebani pubblicazioni professor Vincenzo Cavallari relatore la il tema del dibattimento sarà trattato alla fine di questa serie di esposizioni il primo di luglio grazie
Gli ha
Bagliori nella
Anche sia ho detto
No
Pasquale
Le chiederei al professor Sisinni dire stare qui con noi se fosse tanto gentile perché ho l'impressione che che sarà chiamato in causa magari
E comunque penso che teniamo tutti a avere ulteriori lumi da lui sulle cose che da questa tavola rotonda emergeranno quindi se anche il professor Sisinni volesse tornare qua ne saremmo tutti molto lieti
Allora
Mi siedo anch'io visto che questa è una tavola rotonda nella sostanza anche se non nella forma
Grazie
Io ringrazio molto il il il gruppo regionale veneto del partito comunista e il suo comitato regionale per avermi invitato a questo convegno oltre che a
Moderare come si suol dire
Questa tavola rotonda che vogliamo peraltro sia tutt'altro che moderata
Lo ringrazio perché il il convegno è stato idee di grande interesse
E io mi permetto di pensare che l'invito rivolto a me che faccio il giornalista e lo scrittore sia api anche questo senso cioè di di far venire di fare arrivare qui gli stimoli i punti di vista i bisogni
Diciamo dei cittadini
E
Da questo punto di vista
Io direi che non il cittadino italiano in genere e il cittadino veneto nella fattispecie visto che noi partiamo dalla condizione veneta e continuiamo a riferirci alla condizione veneta in tutta questa problematica
Indubbiamente diciamo che è una situazione di perplessità abbiamo sentito ieri abbiamo sentito stamattina
Che quelle che i tempi del processo del Vajont i giudici continuavano a definire le discrasie ce n'è di tutti i generi e non tanto e non soltanto fra pubblico e privato
Non è facile il rapporto fra le regioni e lo Stato
Non è nemmeno facile il rapporto fra le regioni e le autonomie locali specialmente in una regione come la nostra caratterizzata da questo forte policentrismo Congo
Che ha addirittura a volte tendenze
A una frantumazione Poli campanilistica oltre che policentrica
E
E dove
In le attività dei comuni e come dire anche le ambizioni dei comuni spesso non sorrette da una sufficiente conoscenza o almeno talora non sorrette da una sufficiente conoscenza
Determinano
Una politica della cultura abbastanza strattoni è stato detto è stato notato ieri a più riprese come le competenze delle Regioni a statuto ordinario siano in questo campo delle competenze limitate
è stato anche notato peraltro che proprio per questo forte policentrismo la politica della cultura della Regione Veneto atteso sì è vasta si è disegnata in questi anni co.co.co. con quella che si suol chiamare un po'un'irrigazione a pioggia
Sono abbiamo dei serissimi problemi di catalogazione
Non mancano i progetti ma è sempre più difficile la gestione dei progetti
E naturalmente ci sono delle eccezioni anche nel rapporto fra pubblico e privato che peraltro confermano la regola sotto questo profilo è stato opportunamente notato ieri per esempio mi sembra dall'architetto Luciani che anche tutto il discorso delle sponsorizzazioni
L'ha detto stamattina il professor Sisinni non può non essere ricondotto
Ha un disegno comune visto che stiamo parlando di un fondamentale bene comune
Allora la nostra tavola rotonda di questa mattina
Credo che si debba muovere su questi due aspetti soprattutto il rapporto fra le regioni e lo stato ma anche il rapporto fra le Regioni e le autonomie locali all'interno delle regioni
E a questo fine
Noi abbiamo qui una compose una composizione utilmente varia
Per esempio abbiamo il professore Pier pelli che il direttore dell'Istituto dei beni culturali di Bologna e questa è un'esperienza di grande interesse che io penso sia utile approfondire
Oggi in questo Vittorio Veneto abbiamo il dottor Pietro Gasperini che è il dirigente dei server servizio musei e beni culturali della Regione Lombardia
Abbiamo Gianni indotti che l'assessore alla cultura del Comune di Padova cioè di una città veneta importante
Storicamente ma molto importante anche così nelle sue tensioni e ambizioni contemporanee
E abbiamo naturalmente Massimo Cacciari che non ha bisogno di presentazioni
Allora io farei un primo giro di interventi in questi in questa successione
E ho pregato il professor Sisinni di restare con noi sia per rispondere per replicare agli appunti che verranno mo'eventuali o agli elogi che verranno mossi al video al Ministero per i Beni culturali ambientali e per esso allo Stato
Sia perché
Per arrivare non oso ambire a a soluzioni concrete io credo che il fine di un convegno come questo poi diciamo così
Le possibili consiglio conseguenze politiche politico-amministrative
Non sta penso a nuovi trarli
Ci interessano di più le conclusioni metodologiche io credo e a questo fine
Mi illudo che questa tavola rotonda possa essere utile allora io darei per primo la parola a Giuseppe Garampelli
Perché
Ci parli di questo di queste di questo Istituto per i beni culturali dell'Emilia-Romagna
Ma ce ne parli proprio in in in quest'ottica che stiamo cercando di delineare i rapporti con l'esterno cioè con lo Stato ma anche richiamo le eventuali difficoltà e l'indubbio avuto utilità all'interno della Regione perché anche l'Emilia Romagna ha un suo policentrismo ben noto anzi dice addirittura anche un dualismo se vogliamo ecco allora cominciamo col professor cartelli
Grazie io approfitto subito dell'invito a non essere moderati e Sandro veicoli sia rivolto e anche della presenza dell'amico professor Sisinni
Ho ascoltato con molta attenzione e dalla cui relazione partirei proprio per introdurre alcuni elementi
Il diversificazione
Non perché non condivida l'obiettivo primario che ha posto anche oggi alla nostra attenzione la riforma della legge di tutela e la nascita di un ministero capace di affrontarlo e neppure perché non ne condivideva l'auspicio che so Daloui essere perseguito con grande determinazione di un rapporto corretto fra
Stato-Regioni
Quanto piuttosto perché
Mi sembra un poco fazioso alla ricostruzione delle ragioni della crisi del regioni
Io credo che non si possa
Semplicemente definire la politica delle regioni con una politica in corso di affievolimento di progressiva scomparsa intanto perché seppure i sintomi di questa crisi siano anche di questa natura
Credo che una fondamentali ha ragione di questa crisi stia della non applicazione da parte dello Stato di alcune delle regole del gioco stabilite con alcune leggi negli anni passati già citate non ci torno sopra
Poi perché credo di poter dire che la conduzione del ministero dei Beni culturali ha tutt'altro che è favorito in molti casi io un'affermazione effettiva delle Autonomie
Regionali e locali intese non tanto in termini di contrapposizione rispetto alle politiche dello Stato ma in termini anche di collaborazione vengo al concreto e mi rifaccio subito all'invito che nostro moderatore
Mi ha rivolto
è vero i comitati paritetici Stato-Regioni non funzioni credo che funzioni solo quello toscano
Non funziona neppure in Emilia Romagna ma in Emilia Romagna non funziona forse per una ragione banalissima di fatto quel comitato è stato prima ancora che costituito inglobato nel consiglio d'amministrazione dei beni del Istituto per i Beni culturali per cui è oggettivamente svuotato di funzioni un comitato sostanzialmente consuntivo quando regione comuni e organi periferici dello Stato si trovano sostanzialmente ad amministrare insieme un istituto che programma di attività in materia di beni culturali
Ma è anche vero che un comitato consultivo benché paritetico benché dotato di alcune generiche funzioni di programmazione non può assolutamente funzionale se non ci sono regole del gioco chiare definite e precise
E queste regole non ci sono né nella legislazione né nelle politiche messe in atto
Dal ministero dei beni culturali
Mi fa piacere che si celebri una legge importante fra qualche giorno quel che cinquant'anni fa fortunatamente
Regolato
Il sistema della concezione poi sbarcata ovviamente nel tempo della tutela e della conservazione ma e ben triste che dobbiamo celebrare una legge di cinquant'anni fa e che dobbiamo constatare ancora una volta l'assenza di una volontà effettiva di andare ad una riforma di questa legge ad una riorganizzazione del ministero dei beni culturali che di anche efficacia agli organi periferici agli organi centrali del ministero e in questo senso mi per mezzo di dire e in termini scherzosi è stata un poco faziosa la introduzione del professor nel senso che i occorre riconoscere che di fronte alla crisi obiettiva dell'istituto regionale
Sta una crisi pressoché totale del ministero dei Beni culturali dei suoi istituti centrali dei suoi organi periferici condanne sì
Dalla scarsità di risorse sicuramente a una vita povera è inefficace rispetto ai problemi giganteschi che hanno di fronte
A condannati anche da una burocrazia incapace di governare i processi dei meccanismi della modernità di una società complessa come la nostra a non sapere rispondere
Alle ai bisogni che pure vengono in misura crescente da una società che attorno al tema dei beni culturali finalmente manifesta diffuse
Diffusi desideri di interventi certo il bilancio quello che non ci si può restare ad una semplice denuncia occorre continuare a protestare perché il bilancio del ministero dei Beni culturali diventi almeno adeguato a un corretto funzionamento istituzionale
è vero che le risorse prodotte con provvedimenti estemporanei hanno per molti aspetti destabilizzato una corretta politica di potenziamento delle istituzioni centrali del ministero dei beni culturali
Ma è anche vero che talvolta il ministero dei beni culturali non riesce neppure a spendere tutto il denaro che gli ha messo a disposizione
E non credo assolutamente per cattiva volontà di nessuno credo perché nessuno pone mano però questo accada perché nessuno pone mano seriamente ai meccanismi della spesa i meccanismi del funzionamento dei meccanismi decisionali meccanismi decisionali che non sono sempre convincenti
Certo la quattro quattro nove è stato un'occasione prodotta ma io continuo a sostenere che le Regioni avevano motivo serio di ricorso
Perché hanno visto anche in quel provvedimento toccata una delle loro funzioni sostanziali quella del concorso alla programmazione degli interventi in materia territoriale
Sono pienamente convinto
Che in molti casi le Regioni non siano neppure in grado di coordinare gli interventi sul loro territorio
è anche vero però che se non viene viene data l'occasione se la loro funzioni viene relegata ad una pura richiesta di pareri attorno a progetti
Fuori delle regioni costruiti fuori dagli uffici regionali elaborati e quasi inimmaginabile che un organismo come quello regionale riesca ad intervenire seriamente sui processi della programmazione lo dico
E l'Istituto dei Beni culturali della Regione Emilia Romagna soffre di queste condizioni di queste e di questa situazione
Soffre benché sia nato da una scommessa non da una sfida nei confronti dello Stato la da una scommessa sostanziale
Quella di ricondurre alla collettività
La capacità di gestione della propria memoria collettiva della del recupero dalla propria identità
In uno stato e dall'Unità a dallo ad oggi non è ancora riuscito a riportare agli effettivi titolari del patrimonio storico artistico architettonico e naturale una capacità effettiva di intervento di di gestione
E che non ci si sia riusciti lo dimostra anche il fatto che in un'esperienza che io ritengo senza alcuna presunzione relativamente avanzata come la nostra e ben lontana dall'avere rispettato le stesse ragioni per cui erano
L'Istituto per i Beni culturali nasce con l'obiettivo fondamentale di costruire il retroterra culturale delle decisioni di programmazione di politica della pianificazione della regione
Se dovessi dire
Quanto del lavoro consistente serie inteso l'istituto i beni culturali è stato tenuto in considerazione nella definizione delle politiche territoriali direi una percentuale assolutamente bassa
Vale a dire che probabilmente sono cambiati nel giro dei quindici anni di vita dell'Istituto dei beni culturali alcune regole della politica
A una politica che privilegiava la programmazione a lunga gittata e la consapevolezza degli strumenti e delle conoscenze in materia di programmazione è subentrata una politica
Più quotidiana a corto raggio meno o preoccupata delle grandi strategie tigli intervento sul territorio e più preoccupata di definire le politiche di programma
A tempi relativamente ridotti
Allora l'esito dei beni culturali a soprattutto evidenziato l'altra sua capacità di intervento che credo lo abbia alla fine premiato ne abbia garantito la sopravvivenza quando anche ha rischiato di scomparire come tanti altri istituti regionali e erano nati nei primi tempi della esperienza regionalistica ha valorizzato cioè le sue capacità di Censimento di catalogazione di approfondimento metodologico
Del censimenti dei processi di censimento di catalogazione utilizzando in questo senso credo che si debba darmene atto agli organi dello Stato utilizzando una capacità è una volontà di collaborazione degli organi dello Stato assolutamente eccezionale
Tant'è che se l'Istituto dei beni culturali oggi produce una intensa attività anche di programmazione delle scelte in materia di catalogazione di conservazione del patrimonio culturale lo può fare perché
Per buona parte del
Le sue attività sono il risultato di una comune intenzione di programmazione realizzata quotidianamente con gli uffici dello Stato
L'obiettivo che Francesco Sisinni oggi ci poneva l'obiettivo che io condivido pienamente ed è quello e nella prassi si arrivi a definire dei luoghi nei quali gli uffici dello dello Stato gli uffici delle regioni gli uffici dei comuni confrontino le loro metodologie mettano a fuoco gli obiettivi concreti dell'essere dei beni culturali e definiscano alle politiche
Con cui arrivare alla raggiungimi a raggiungimento di questi obiettivi ecco da questo punto di vista la nostra è un'esperienza significativa importante non voglio dire esportabile non voglio dire a ripetibile a prescindere dalle diversità voglio dire che da un punto di vista di metodologia della collaborazione nella individuazione degli obiettivi la nostra è un'esperienza che permette nonostante le stagioni della politica cambino anche alcune regole fondamentali del comportamento permette anche di essere presenti
Laddove l'esigenza è macroscopica laddove l'esigenza quella di un input di un pronto intervento consapevole
Se conoscere e ho finito significa se conservare significa conoscere significa conoscere per programmare
L'esigenza di passare da detta degli auspici aumenta
Delle decisioni effettive dell'utilizzo pieno delle risorse per una piena utilizzazione della risorsa bene culturale credo sia arriva ci aiutano in questo senso
Il livello assolutamente più alto di qualche decennio fa della coscienza collettiva attorno alle necessità della conservazione
Non è tanto l'attenzione dei giornali ci indica perentoriamente
Quest'anno migliorati aumentato il livello della consapevolezza e la partecipazione fisica diretta dei cittadini nella segnalazione dei problemi nella individuazione talvolta anche dei motivi intervento che ci deve spingere a trovare le ragioni di un'intesa che non ha ragione di
Diceva il professor Klinger pellicce non so se questo nostro modello bolognese sia sia esportabile
Io mi permetto di dire qui dal Veneto spero molto che sia importante nel sit-in portabile qui da noi nel senso che una Regione composita come la nostra e con questa fortissima concentrazione di beni culturali diffusi
Si suol dire che Venezia e è un è un unicum è un bene culturale unico un Riba forse si potrebbe dire di tutto il Veneto in un certo qual senso se pensiamo in termini
Diciamo culturali ambientali
In ogni caso io penso che un un'iniziativa di questo genere e e immagino che politicamente c'è già chi ci sta pensando
Sarebbe molto opportuna in una regione come la nostra che sta facendo un grosso sforzo di programmazione di pianificazione territoriale di programmazione dello sviluppo qui ci sono tutte queste sigle che impazzano il PTR eccidi PRS con e poi i vari piani re
Connessi con questi e così via
E dove c'è come in un caleidoscopio in un caleidoscopio impazzito che muta continuamente
Chi è tutta questa fioritura
Credo che ci siano Tizio dodici progetti di un centro di documentazione e i centri storici per esempio chi vuol farlo qui attivo nella villa veneta Chiti la sopra chi sotto chi in joint venture fra pubblico e privato la Regione non la Regione le città idem si può dire per esempio per un centro di documentazione sul paesaggio
Anche qui ci sono varie vari Progetti con le università senza le università con le fondazioni private e così via bene penso in breve
Che proprio dal punto di vista almeno dell'unità del metodo ecco perché io capisco il policentrismo ma a condizione che ci sia un minimo e di unità metodologica
Un'iniziativa come come quella o per non dire poi del rapporto sempre difficile complicato fra Venezia e la Terraferma veneta perché qui abbiamo anche questo problema che non è invece così si al altrettanto sensibile in Emilia bene
Ecco credo che
In tutto questo contesto
Dobbiamo pensare a qualcosa di unitario almeno sul piano del metodo
Ecco e a questo riguardo a abbiamo abbiamo appena ascoltato l'esperienza di una regione che confina con la nostra assunto e mi interessa ma molto a questo punto sentire su tutti questi temi l'esperienza di una regione che confina con la nostra a Ovest e che in altre epoche storiche ha costituito con la nostra quella unità se vogliamo anche amministrativa che si chiamava il Lombardo-Veneto allora
Pietro Gasperini che dirige il servizio dei musei di beni culturali della Lombardia
Circa dieci anni fa scrissi un saggio dietro le quinte dei musei di beni culturali lombardi mi immaginavo di essere come il Piccolo Principe che passare i vari piani no sui vari pianeti o o con la Catto
Varie persone varie situazioni
Ringrazio il Partito Comunista invitato perché escogita le quinte per presentare la esperienza di questi diciotto anni presso la Regione Lombardia
Mi permetto di alzare il tendone a giusta altezza come dice e piangendo in una scuola componimento
Per fare la situazione un piccolo crollo Lombardia all'inizio dell'Ottocento avevamo cinque musei
Prima della prima guerra mondiale siamo arrivati a sedici mille e novecento sessanta lo Stato aveva classificati Lombardi e cinquanta musei attualmente siamo più di duecentocinquanta realtà musicali in Lombardia
Non son tutti i musei parlo di realtà museali
E chiaro che questi musei
Hanno anche loro risentito di una particolare situazione a cui accennava Sisinni ha macinato tutti quanti gli altri
Il museo sta diventando non più luogo chiuso morbo aperto quel libro fondamentale di lettura e di conoscenza del territorio ed è fondamentale diventa il Museo del Territorio
Quindi senza questa separatezza tra musei e altri beni culturali che Lombardia sono pur tanto numerosi dieci mila chiese tre mila ville storiche mille ottocentosessanta tra castelli cinte molto importante e Tulli chiaro
Non contenti a non possiamo competere con Venezia con Roma con un Firenze però io lo dico sempre io perché abbiamo mille cinquecentoquarantasei comuni e tutti questi Comuni hanno di beni culturali
E la Lombardia molte volte è stata penalizzata in questo senso io mi ricordo l'anno scorso un incontro col direttore generale qui presente
Facevamo il commento sulla quattro quattro nove di due anni dello scorso anno e ho detto strane Lombardia arrivano solo il due virgola tre per cento conto di questi beni culturali che noi possediamo
C'è una ingiustizia in un certo senso che va anche sfrattata mi pare quella situazione che si dice Lombardia e ricca non è affatto vero perché i beni culturali sono completamente dimenticati
Nonostante questo proliferare dei musei facciamo una verifica concreta lo dico sottovoce il ventisei per cento di musei lombardi soltanto sono a norma di legge
Vuol dire che li dovremmo chiudere e che non hanno l'impianto di sicurezza l'impianto luci a norma di legge non hanno le scale adatte non le porte studi
Sicurezza
Il due per cento soltanto di musei lombardi a la il catalogo completo il quarantasette per cento all'inventario completo
E così via è una situazione veramente tragica io lo dico sempre
Signori i beni culturali hanno attenzione quando forse soltanto quando ci scappa il morto a Pavia è scappato il morto abbiamo visto tutti si sono mossi
Ma da quanto tempo continuiamo a parlare anche il bene culturale ripeto è vero che non scende in piazza non fa sciopero ma il bene culturale una pianta viva che deve essere seguita il giorno per giorno attinenti diventa pericoloso
Ecco perché dico dobbiamo impegnarci tutti quanti apprezzo quanto è stato detto collaborazione tra Stato e Regione è vero ci deve essere sempre però ad un certo punto come funzionario parlo noi tante volte siamo stanchi
Occorre veramente il grande programma però non ci nascondiamo detti grandi programmi detto queste parole
Per coi perché dopo ci accorgiamo che tutti i programmi fatto esempio tipico quattro quattro nove dello scorso anno abbiamo fatto una delibera di giunta di intesa con le soprintendenze della Lombardia ci siamo incontrarti
Quindi abbiamo stabilito un piano insieme poiché è successo soltanto il trenta per cento delle indicazioni date hanno avuto riscontro il settanta per cento sono andati a finire su venti su interventi che non ero neppure indicati nei nostri progetti e nel indicazioni date ecco allora si chiede collaborazione
La diamo quegli istituti il periferici poi ci accorgiamo che molte volte
Diciamo la cultura non esiste una politica culturale si usa la cultura per fare politica scusate e quello che come funzionalità fastidio quindi al di là di tante parole ci dobbiamo impegnare in questo senso
Dobbiamo impegnare a capire che il bene culturale una pianta viva che va seguita sempre questa è la cosa importante perché anche nel nostro Paese dobbiamo constatare un altro atteggiamento
Io lo dico sempre siamo andati male in questi anni per chi perché chi fa la ricerca non fa la tutela non fa la valorizzazione sembrano compartimenti stagni ancora per cui chi ha studiato dei reperti archeologici li ha pubblicati poi non si interessa chiudere vanno a finire questi e reperti che poi scompaiono pochi riporta tanti esiste la pubblicazione
Che se il più o meno per fare carriera certe persone basta è questo il tragico dobbiamo capire questa è una politica che le regioni lo Stato gli enti locali devono affrontare ma tutti insieme ma una politica seria
Perché ripeto il bene culturale è una pianta viva che vide il giorno per giorno per ora grazie
Dunque
Torniamo adesso dalla Lombardia nel Veneto e andiamo a Padova il cui museo
Avuto credo negli ultimi trent'anni se non di più
Una vicenda
Quelle vicende lunghe che non si concludono una una specie di fabbrica di San Pietro piuttosto che di Sant'Antonio
E al di là di questo peraltro una città che ha questa questa diciamo questo fortissimo storico insediamento universitario
Peraltro fino a tempi recenti non non troppo intrecciato con la città e che in questi ultimi anni direi proprio nelle ultime due amministrazioni
Ha intrapreso una sua politica della cultura fra luci e ombre certamente ma di un certo interesse ecco per esempio non so
è molto facile sentir lamentare i padovani di non avere sufficienti rapporti con Venezia per esempio di non averne con la Biennale perché ci sarebbe poi anche il problema e le istituzioni culturali anche se non è i diciamo il tema specifico di questo convegno bene ma su tutte queste cose ecco per esempio vedersi erette sentire da un assessore alla cultura giovane come Gianni Toti
Come si trova da un lato con la Regione dall'altro con lo Stato
E
C'è anche un versante di rapporti internazionali che Padova in campo culturale che può essere interessante fra l'altro sotto questo profilo di comparazione europea il professor Colasio che è proprio dell'Università di Padova ci ha detto prima delle cose interessanti Gianni Toti
Se
Curriculum
Per rispondere subito alla domanda come bar con lo Stato free e con la Regione faccio prestissimo male e poi andiamo avanti
A parte le battute ringraziamento doveroso
Al gruppo consigliare il PC che ci permette di discutere una volta tanto sede tecnici politici
Questo non lo stesso tavolo
Trovo ad accennare una parola che in questi anni è diventata spesso tabù o addirittura una bestemmia quando si va nei convegni cioè l'effimero
Poi sicuramente su questo Massimo Cacciari dirà qualcosa
No no
Probabile poco ricompare stesso fatta
Ma io sono convinto che negli anni delle giunte di sinistra
La presenza del pubblico a tratti anche incombente ha portato a fare anche cultura oltre
La cultura stesa a volte anche esagerando a volte anche volendo culture Zahra è tutto e a tutti i costi
E sperperando anche dei denari diciamo pubblici in una parola quello che viene chiamato l'effimera però se è vero questo è anche vero che negli ultimi anni stiamo restare assistente una sorta di restaurazione
Perché da molte parti i nuovi assessori quasi a far dispetto cercano di dare un colpo di spugna a quello che è stato il passato quasi una vergogna quello che è avvenuto negli anni precedenti quali invece in tanti hanno goduto e son divertiti di quello che è avvenuto
E perché
Perché fare cultura oggi secondo secondo me non è non significa necessariamente a rinnegare l'esperienza di questi anni
Ma conservarne gli aspetti maggiormente positivi
Ad esempio aveva dimostrato con la cultura non è necessariamente un fatto ristretto a pochi intimi aver portato la cultura come si dice in piazza aver fatto porre la questione della cultura come una nuova questione sociale
Prima la cultura era sempre più ristretta ad ambiti universitari gli studiosi una sorta di Cenacolo per pochi
L'effimero avuto questo dispositivo
Altra cosa su cui si discute ultimamente vado per appunti è la questione dei privati e del pubblico qui sponsor venite venite adesso attenzione Pianezza sono un po'son portati a Palazzo Grassi non so
Comunque
La questione del dello sponsor che spaventa
Ma certamente quando le le cose anche qui si eccede
è sbagliato ma lo sponsor serve sponsor è bello
Lo sponsor ci serve nella cultura perché ci permette di fare delle cose che altrimenti con i soldi dell'ente pubblico cui sono sempre di meno per lui i capitoli della cultura
E saranno sempre di meno
Noi non possiamo fare nulla faccio due esempi di Padova importanti una volta tanto
Le sovrintendenze il Comune si sono messi con i tecnici con i chimici intorno a un tavolo e hanno fatto un'operazione importante ne è stato di Prato della Valle stanno andando avanti con gli sponsor abbiamo lanciato un'operazione sponsorizzazione nuova che si chiama adottò un quadro in cui ogni cittadino anche con tre quattrocento mila lire può aiutare a recuperare la Pinacoteca della città
Questa è la nuova sponsorizzazione non è più solamente FIAT e Olivetti
Questi fanno le loro campagne di marketing
A noi sta bene se ci sta bene all'ente pubblico se ci sono dei tecnici dei politici seri che controllano cosa fanno gli sponsor e se alla fine il pubblico intendendo i cittadini ne hanno pubblico una pubblica utilità
Tra le dieci giorni a Parigi portiamo finalmente Padova esporta qualcosa la mostra medicina al Museo ombra Parigi e grazie a uno sponsor che ci aiuta andare lì non avremmo mai potuto fare una cosa del genere impensabile per un comune però anche qui noi viviamo con gli sponsor perfino con la paura il Coreco chi ci controlla gli atti amministrativi perché credo che ogni Comune si comporta per conto suo
Non lo sappiamo Comito il introitare in che capitoli le cifre delle sponsorizzazioni pagano le spese loro o li mettiamo dei capitoli allora qui molti dubbi anche sulla trasparenza dell'operazione di sponsorizzazione
Manca un superamento della famosa legge cinquecentododici oggi il tutto Cieszyn essendo qui l'unico referente ministeriale ufficiale ci prende cose anche non solo perché lui giustamente potrebbe dire che sono i politici che non fanno le leggi e credo che abbia ragione però Caro direttore c'è un problema
E quando io ho il mio sindaco qualche amministratore deve venire al ministero visto che il ministro oggi non esiste credo anche qui di non dire una bestemmia viene da lei ha ha ha
Ma è una tavola rotonda bisogna renderla un po'privati
E allora secondo aspetto
è stato detto da molti che
I beni culturali la cultura
Dieci anni fa
I veri valori Lippi sogni più che valori che la gente chiedeva erano il lavoro la casa oggi restano problemi gravi però la cultura sicuramente è diventato un bisogno un valore una volta non si diceva questo
Allora c'è una sensibilità nuova a Padova ti abbatto non negli anni Sessanta centinaia di metri di mura trecentesca crea creano un palazzo e stiamo a Palazzo dei noli vicino a Porta anti-NATO incentra la città nessuno dice nulla oggi non avremmo mai fatto oggi siamo lì che salviamo la Pietro puzza se cade mezzo pezzo di mattone siamo in galera tutti
Perché perché la gente ci chiede questo
Ed è vero che le prime leggi sui beni culturali sono datate ai climi degli ottant'anni Ottanta mascherando una legge che era invece destinata ai giovani all'occupazione i famosi fondi fio quindi non era nata sotto quell'aspetto la prima legge
Organica sui beni culturali e datata ottantasei si chiama giacimenti culturali ma diciamolo non è offensivo questo
è stato una legge che ha finanziato l'indulto del computer in Italia giustissima ragionevolissima
Però a me diffide non so se sbaglio la citazione
Che venga finanziato e la ricerca sulla musica dalla Fondazione Cini lavatrice pulitissima in tutto il Veneto mi pare unico progetto passato e che crollino monumento inutile poi ci lamentiamo se paniere giù la torre civica
Perché queste leggi sono utili ma prima di tutto io chiedo al ministero che ci sia una scala di priorità esistono cento nei momenti in Italia questa è la famosa legge quadro che noi chiediamo lo chiedono le Regioni gli enti locali le associazioni noi chiediamo una legge cento monumenti da uno a cento oggi finanzi quest'anno i primi venti l'anno prossimo dal ventuno al quaranta poi da quarantuno e via di seguito
Non è possibile che ogni anno noi spendiamo soldi di Progetti mandiamo su malloppi di carte un anno Palazzo dalla ragione tra i primi cinque dopo il sedicesimo poi l'anno dopo Marina cinquantesimo perché nessun politico padovana magari è passato a spingere quella causa
Noi non vogliamo più fare anticamera ministero
Chiediamo delle priorità che la gente ci chiede non è che ci divertiamo a chiedere i miliardi
Che non arrivano
Spero con questo di aver escluso per i prossimi dieci anni padovano ai finanziamenti nazionali
E vediamo la nostra regione
Qui veramente era ripeto visto che di cultura beni culturali si parlava poco giusto che si dica tutto abbastanza in negativo perché tutto da costruire parlaci del baco dato forse diremo che le cose un po'più perline
E al di là della limitatezza delle competenze e non esiste in Regione una politica dei beni culturali ah quando dico questo non è solamente non avere il referente naturale a cui far h non è solamente quello che sentivo dire che esiste un capitolo di ottocento milioni che Magnano residuo passivo quindi pur briciole ma perdiamo pure quelle
Il vero dato è che oggi l'assessorato regionale puntiglioso bisogna chiede qualcosa vado da Bernini perché non esista l'assessorato regionale alla cultura
E questo per tutti i Comuni del Veneto
Se vado nessun atto risale cultura che finanzia con contributi spesso inutili finanze libri bellissimi ma non è una casa editrice la Regione
Mediante agli atti i libri non li compriamo facciale mo'sentiamo lettore rischia momentino Venezia molto più avanti su questo
Noi non siamo qui a lamentarci con la Regione a chieder soldi
Chiediamo molto meno chiediamo attenzione coordinamento i nomi non voglio fare il pietista chiedere lamentele forse anzi sicuramente i soldi ci sono bisogna spenderli bene non dare i contributi così a caso abbiamo eliminato i contributi a pioggia
Non ha senso
Ci chiede su un progetto a un'associazione un gruppo fammi questo basta con i contributi a pioggia anche la Regione lo facciano le banche lo facciano altre tipi di istituzioni
E poi quello che ho sentito anche prima mancava scuole di restauro ma questa è una vecchia doglianze fondamentalmente parliamo di formazione di nuovi tipi di lavoro
Ieri mattina ma è un ragazzo dice dov'è che posso fare voi un po'di volontariato gratis parlavo col direttore del mio museo e lì in mezzo
E stamattina e certi sopra ci inventiamo qualcosa poteva andar contro la legge i sindacati tutti sedici ragazzi gratis vengono lì appare un po'di manovalanza perché dobbiamo mandarli via
E politica questa ore autodistruzione
Ultimo cenno perché se no divento logorroico
Le città siamo scesi pian pianino e allora oltre a non coordinarci la Regione non convocarci forti assessore almeno ai cittadini cinque quattro anni e mezzo faccio l'assessore c'hanno mai messi sette
Comuni intorno almeno i capoluoghi intorno a un tavolino signori che fate
Almeno abbiamo iniziato almeno a livello spesso le spinte nascono dal basso con la Ronie qui a Venezia e con punica a Verona a parlarci
Almeno queste tre città venete sono le più grosse e probabilmente potenza del pallone per la prima volta con il novanta riusciamo a varare un pacchetto culturale
Anche qui il calcio ci aiuta comune alle tre città dell'asse centrale perbene tra loro in sostanza
Io credo che il bene culturale nelle città soprattutto non va concepito come un bene isolato ma inserito nel territorio va pensato nel suo riuso e non è che debba esistere il museo la ciclicità nostre sono te i musei nel loro complesso
E se le nostre città sono dei musei allora il museo diventa il marchio moderno marchio della nostra storia
Chissà che cosa succederà
Azzano ridotti non tanto quando andrà dal professor Sisinni va quando andrà alla Regione va be'adesso papà dal professor ricordato TAP Mariano
Va be questa è anche vero
Ecco adesso io concluderei questo no non concluderei adesso do la parola a Massimo Cacciari
E meter Ray in conclusione il professor Sisinni perché siccome gli sono arrivati da vari messaggi e forse è meglio che fiasco che gli ascolti tutti e poi ci dica un momento la sua poi si abbiamo tempo magari facciamo facciamo un secondo giro più rapido
Magari di proposte concrete di qualche indicazione anche quelle cose non stratosferiche ma che con la buona volontà si possono fare magari subito e così allora Massimo Cacciari
Ma io mi scuso con gli amici di questa tavola rotonda perché sulle questioni come dire tecnico-amministrative ne sono davvero troppo poco
Mi pare mi mi sembrano del tutto ragionevoli le le cose che ha detto Grappelli nel suo primo intervento
Questa esigenza di superare una un'età degli ospiti cinque e di andare ad una riforma della legge di tutela e di riportare i titolari effettivi del bene culturale poi anche la sua gestione insomma che in questo senso
Concedesse anche l'intervento di pochi
Quindi da questo direi non ho da aggiungere niente a quanto lo hanno già detto a questo proposito
Sottolineerei conforta questa esigenza insomma se è vero che rispetto come gli o alle alle Teoria del restauro della tutela classiche
Noi ci muoviamo in una situazione del tutto diverso cioè il ciclo del bene culturale monumentale non è più fisiologico non è più il ciclo di nascita e morte
Ma una è assalito il bene culturale no ecco sottoposto un assalto continuo che ne altera continua coloro che le altre completamente il ciclo fisiologico
Che poteva far virare grandi teorici chili di un secolo fa più o meno mai che tutto sommato l'intervento di restauro doveva essere limitatissimo U uno tutto ha fatto unica un concepito un impatto negativo all'inizio
Ora noi siamo in presenza appunto in attacco perché alterna questa questa fisiologia della vita del bene
E dunque se questo è vero occorre e occorre davvero che tutte le strutture passino da una da una visione di straordinarietà dell'in è un vento di una visione di assoluto ordinarietà insomma di condivisione ottimi siamo sacrosante insomma piani precisi coordinati nazionalmente regionalmente
Poi gestiti effettivamente dall'ente locale che e l'unico ad avere come dire
Letto sto giusto per intervenire sul bene culturale
Con grande con grandissima trasparenza con grandissima chiarezza tutto ciò contrasta non tanto con visioni culturali o o politiche generali quanto contrasta di fondo con la situazione politico-istituzionale del Paese
Cioè non è soltanto qui che non ci fanno piani pluriennali non è tanto che che non si può programmare non si può programmare da nessuna parte in questo Paese vedono riguarda il bene culturale riguarda la situazione istituzionale italiana c'è poco da fare quindi dagli nella cucina a un ministero un alto sarebbe molto ingeneroso insomma
Cioè noi viviamo in una situazione in cui l'idea di un programma è è quanto mai problematica
Ma detto questo su cui poi magari interverremo dopo aver sentito di nuovo questo Sisinni io volevo
Pure alcune questa alcuni dubbi che sono circolati in nel nostro con i nostri lavori ma anche forse val la pena riprendere articolare diversamente riprendere con maggior forza cioè qui tutti ripetono sottolineano questa diffusa avvertita consapevolezza del bene culturale sottolineano che c'è questa attenzione nuova molto più forte incomparabile rispetto al passato
Io mi permetto di avanzare alcuni tubi a questo proposito
Abbado in ordine molto telegraficamente non ho il tempo di fare un di tracciare una una una un attivo via su questi su questi su temi anche se mi piacerebbe tentare di farlo ma vado in ordine sottolinea alcune questioni
Vediamo il monumento intanto nella sua accezione più vediamo i problemi vediamo se siamo d'accordo sul sull'individuazione alcuni problemi
Per poi giungere imponente a questa questa conclusione così ottimistica io ritengo così
Un po'ciecamente ottimistica
La prima questione lo placca
Che li fa anche straordinaria tanto è vero che lo stesso etimo di monumento è quello di monstrum
Presidente straordinaria che fa ricordare che fa pensare più ancora che ricordare nonché fa pensare che fa pur brevemente
E quindi una cosa che arresta
Il monumento di per sé dov'era la funzione principale di condurci a sostare di fronte al monumento si sosta
Oggi basta una minima esperienza come dire faccio un po'da un po'di fenomeno Lucia girate tra Venezia vedete chi sosta dove dov'è la consapevolezza di questo carattere del monumento io proprio non l'avevamo più totale io vedo con una caduta drammatica del senso del monumento non una avvertita consapevolezza
Il monumento diventato un luogo di passaggio altro che ciò che fa indugiare da arrestare
Ciò che fa occorre mentre è diventato un luogo di transito diventato una ferrovia al momento
Fate come la la gente su e giù per cui la Chiesa di San Marco Spatola vedete questa maggiore consapevolezza del momento io rimango vi confesso al divieto quando cento si disconosce
E le politiche dell'ente locale a questo proposito Regione Comune fosse che incentivano la il recupero di questo dimensione di memoria attenzione mente del monumento
Tutte le politiche sono ancora sostanzialmente rivolte al riuso del monumento stesso
Questo è l'asse monumento serve per essere usato questo las las
Cominciamo a contraddirlo su un piano però di di totale aristocrazia culturale qui a Venezia Ancona Romanelli con qualche altro ma siamo ora con l'assessore Astorre
Si può discutere così curiosi offensivo con la tête à tête tra gli assessori caffè
Ma ecco una consapevolezza diffusa questa cioè è diffusa la consapevolezza fate attenzione alle fosse diverte eccessivamente ragionare sulle parole ma insomma
E fosse diffusa consapevolezza che nel termine monumento c'è anche
Il melma
Che in greco vuol dire tomba
Anzi bestemmia c'è il monumento viene avvertito come una cosa che fa sostare come si sorta di fronte ad una tomba questo sembra una bestemmia come il monumento adesso il vissuto
Percorso accento
E perché mai c'è anche una dimensione di questo genere all'interno del termine monumento cioè allora
Il monumento eh produzione culturale complessa ma quando dico complesse garante né subito compreso di è un'epoca in cui si chiacchiera sul complesso in ogni lì ogni angolino di Treviglio ma il compito complesso significa appunto per esempio nel caso del monumento e capire che una un un un insieme una struttura nella quale gliela dimensione dell'attenzione della memoria della memoria come citavo subito mia di questo presente gli anche una dimensione sacrale tombale
Crede ci mettiamo noi vera anche nei grandi artefici di monumenti questo
Quando Alberti interviene a a Rimini
A San Francesco Dini e sottolinea che gli anche questa dimensione di di Minemma di tomba nel momento che realizza
è la mette in primo piano questa dimensione
Quindi sette complessi in questo senso che devo combinare nel monumento una dimensione proprio di autentico passato ad una dimensione di presente Hello I Complesso vero complesso così
Complesso che sparisce totalmente quando il momento faccio soltanto i discorsi violenti e quello dominante
Dominante assolutamente dominante
Di fatto al di là degli auspici o delle appunto esercitazioni più o meno culturali che alcuni di noi che a Venezia tra l'altro in particolare
Da qualche anno stanno facendo prima questione seconda questione allora c'è produzione culturale complessa il monumento
Non è è complesso al suo interno proprio come monumento oggetto ma poi è complesso e qui vengo al discorso sull'immaterialità che già faceva Sisinni papà è complessa anche perché appunto è relazionato d'un ambiente cioè la tutela della forma non può essere però soltanto la forma del monumento ma tutela del monumento coloranti ed è stato detto
è stato parlato appunto di questa opera della forma io a me piacerebbe chiamare un intervento proprio che riguarda la simbolica dell'ambiente la simbolica dell'ambiente emolumento eh
Concausa di questa simbolica proprio nel senso pieno del termine ma qui bisogna realisticamente anche dire che la nostra epoca spezzato questi nessi in modo a volte irreversibile
è inutile fatti sopra auspicio lo viviamo in un'epoca che lungi dall'andare in questa direzione saranno Maria Teresa Cometto apposta all'onda dieci anni da vent'anni è una cultura un'epoca seppur che stanno andando nella direzione di spezzare i nessi sin bollettino di creare e quindi spezzare questo simbolico tra monumento ambiente fa forma simbolica dell'ambiente forma del momento basterebbe pensare al Museo scusate il museo è l'esempio tipico dello spezzarsi della forma simbolica tra oggetto di udienza
E allora noi anche un una volta che a Venezia con tanti amici e cioè stiamo ragionando di quest'idea di museo diffuso ma bisogna S ben consapevoli se non vogliamo fare appunto discorsi localmente astratti dal punto di vista culturale storico che cerchiamo con questi discorsi di Reja Giglioli ad una tendenza secolare
Che va nella direzione opposta a quella di una una diffusa avvertita consapevolezza del bene culturale
Magari la diffusa avvertita consapevolezza del bene culturale nel senso che l'avevo io nel senso che ce l'ho io in testa la vi sono molti di più coloro che magari discutevano la chiesa gotica rinfaccia una chiesa e quattrocentocinque cento siamo circoli stanno presa sembra che siamo meglio dei padri invece infinitamente peggio Agrippa anche sotto questo profilo ritengo in che senso nel senso allo e vengono terzo problema questo allora
Tutela della forma ma nella consapevolezza che il nesso è spezzato e a volte in modo quasi irreversibile la terza questione dumping la bussola memorie tipiche nel mondo collettiva eccetera ma attenzione
Diamo in un'epoca in cui la memoria la concepiamo come una sorta di contenitore in cui possiamo cacciarci dentro tutti
E tutto
Ma questo è l'opposto dalla memoria la memoria nelle grandi epoche
Che cerchiamo di difendere i cui segni cerchiamo di difendere la memoria locale altamente selettiva la Novipiù umanista nella mega la memoria contenitore generalizzato valore altamente selettiva interessavano quelle cose è una molla mirata
E soltanto quando la memoria e selettiva e mirata crei le grandi opere parole nuove un contenitore nonché eminente fai confusione Pai conclusione
A memoria un fatto selettivo è una immaginazione la memoria non un un una raccolta di dati in una catalogazioni grida
E quindi sceglie quello difende quello CONSAP e motiva la sua scelta
E trascura l'altro non vede l'altra così è se è sempre stato è sempre stato guardate caso per quell'epoca i cui segni cerchiamo di difendere e dov'è la contraddizione totale in cui siamo stavolta ho l'impressione che su queste colonne ci pare ci parliamo senza capire bene
Punto la complessità appunto di ciò che stiamo dicendo
Ma cosa vuol dire questo allora vuol dire che una effettiva conservazione e tutela dell'ambiente della simbolica dell'ambiente del monumento nella simbolica dell'ambiente
A che fare con questa memoria selettiva immaginativa e non con la conservazione indifferente che pretende di conservare tutto
E pretendendo questo lo conserva nulla perché perché non conserva nulla
Perché se anche riesce a tutelare e conservare in termini tecnici scientifici magari apprezzabilissimi la cosa
Perché cugino e abbiamo ancora etiche nel Charlie ancora con una concezione reificato del momento ora
Che cos'è che non che non riusciamo a vedere non riusciamo a vedere come per conservare anche quel monumento occorrerà collocarli in un contesto in un ambiente attenzione che vive Ciocchetti costruisce
Io dico slogan si conserva si tutela costruendo
Costruendo
E se ciò che io costruisco
A che fare una memoria indifferente o peggio con operazioni della propria rapina violenza eccetera eccetera
Io non conservo neanche il monumento anche se le soprintendenze diventeranno le migliori del mondo a destra il coordinamento più eccezionale tra Sovrintendenza enti locali Comuni Regioni lo conservò nulla perché il conservare dei forse a che fare con la memoria attiva in posa Vallejo costruisce
Cioè con la il nuovo costruire
E come faccio io concettualmente a parlare di conservazione appunto a livello di ambiente cioè se non appunto la questione di come si ricostruisce il nuovo in questo Paese
Allora ecco il punto fondamentale
Le due questioni se siamo d'accordo con il discorso forte sulla simbolica dell'ambiente il primo occorre che
Con molta più avvedutezza culturale con infinita infinita maggiore consapevolezza noi
Insistiamo sul fatto che anche quel singolo momento ammesso che si possa concepire come tale e non si può concepire come tale
Vive nel senso pieno della sua complessità
Eventualmente come uso ed eventualmente come Tomba come una cosa veramente che viene contemplato in quanto tale
Ebbene quel singolo monumento
Può vivere soltanto se in un contesto che si costruisce e costruisce il suo nuovo indeterminata foto
In determinati momenti
E e io non molto su queste questioni alcuna consapevolezza a livello politico di intervento politico su due questioni fondamentali in cui vorrei precipitare definire sulle questioni proprio che mi stanno più a cuore Venezia e la Regione
A livello regionale noi un'aria di straordinaria densità di presenze
Ma che era un po'più un esempio eccezionali di quella simbolica dell'ambiente vi dicevo avvertire sono abitati si consacra di più un meglio la singola villa il Cinturato eccetera abbiamo massacrato un'intera area
Praticamente da Padova a Treviso qui abbiamo le abbiamo trasformate in una megalopoli disfatta
A questo punto
Dove sosto dove penso
Che cosa attira la mia mente quale memoria collettiva di cui essere consapevoli
Il le nuove costruzioni le nuove costruzioni su cui le competenze appunto che qui ci sono presenti qualche le responsabilità hanno credo molto scarso potere il nuovo costruire
E in è totalmente indifferente rispetto a queste presenze
E si è svolto in totale indifferenza condannando queste stesse presenza lungo deperimento organico appunto
Ancora di più all'interno delle città prendiamo città come Venezia o Firenze ammettiamo anche che a Venezia tutto sia stato fatto egregiamente a Venezia c'hanno detto abbiamo esempi clamorosi di questo nuovo costruire che è assolutamente indifferente altrove cosa
Se volete salto che diffusa avvertita consapevolezza nei confronti del bene culturale totalmente indifferente
In violenta indifferenza nei confronti del bene cultura ma non abbiamo su questo in città come Venezia e Firenze abbiamo proprio la distruzione sistematica dell'habitat
Ma pensate che ci possa essere un avvertita consapevolezza del bene culturale laddove io faccio per andare lì sempre più spicci una politica delle delle delle licenze o del plateatico comune quella che parte in questa città in cui in ogni Campiello campo di queste città ciò due pizzerie testa civili e quattro negozietti rimasti elette
Come fate a dire che vi è una diffusa consapevolezza del bene culturale
Da parte politica da parte del singolo evidentemente anche la parte le singole che ad un fatto di cultura collettiva politica di uno di noi
è chiaro che interventi di questo genere distruggono il bene culturale anche se il bene culturale viene attraverso una procedura del tutto ordinarie con straordinario dotazioni di fondo conservate tutelato l'ordine cosa vada tutelato niente
Veniva conservato e tutelato i beni culturali infinitamente di più quando la chiesa romanica veniva abbattuta e sostituita con una chiesa del Quattrocento
Ma la cita il Complesso lapidata la forma simbolica erano al centro l'attenzione anche di da parte di coloro che distruggevano la chiesa del Duecento
Perché quella distruzione di Stura costruttiva cioè una memoria selettiva immaginativa che stava nell'ambito della immaginazione della forma simbolica della città dell'habitat e quindi alla fine non si distrugge un bel niente
Noi vogliamo conservare tutto ma abbiamo l'ambizione della memoria del tutto indifferente che quindi non conserva nulla non sta attenta niente perché non posso stare attento a tutto stare attento tutto significa stare attento nulla
E quindi non avendo alcuna cultura di vera attenzione io magari dopo tecnici specialistici bravissimi per difendermi quel quadro quella cosa Osa cosa perché cosa insomma
E nel frattempo nessuna nessuna attenzione per i nuovi ospedali a due passi da San Giovanni e Paolo nessuna attenzione per le casse di risparmio
Nessuna attenzione per gli ho prove che sono stati disseminati in questa città in tutte le altre città storiche italiane non soltanto nei centri storici piccoli
Di per cui appunto lo stesso patto se la stessa
E la stessa angoscia del dottor Sisi
E poi se come non basta solo il nuovo costruire che fa parte di questa simbolica dell'ambiente in modo indissolubile le politiche che tutti destra sinistra centro sopra sotto che tutti in queste città assolutamente a volte ormai abbiamo superato il livello la soglia di guardia Firenze ormai non esiste più cioè a Firenze il passeggio di Firenze massacrato
Ma io non sono alto dieci metri non riesco a vedere i i frontoni io credo il primi piani al sette e si porta ad un esperimento fenomeno l'ho girato per la città il settanta per cento delle coliche vedete riguardo i primi piani quell'impressione prima che dalla città
Lo stadio con la testa Perahia quando girate per le città
Per ore e ore
E si disturbo la visione e la percezione proprio l'arte del processo la fenomenologica del dei primi primo piano secondo piano io distruggo il cinquanta per cento dalla percezione di una città e Firenze già ormai totalmente massacrata da questo punto di vista anche se Palazzo Strozzi non l'hanno abbattuto Firenze massacrata da questo punto di vista ed emette sta seguendo la stessa fine la stessa finire
Consapevolezza dei beni culturali di cosa state parlando
Come sempre come sempre Massimo mi ha dato immagino a tutti voi molte suggestioni
Ne cito rapidamente due anche perché mi così mi mi mi consentono logicamente di di passare la parola al professor Sisinni
A proposito della megalopoli disfatta è abbastanza curioso che qualche anno fa
Un poeta che anche
Un
Un grande spirito
Andrea Zanzotto
Diceva questo ma in fondo noi veneti abbiamo commesso un errore lui parlava più che della
Megalopoli Venezia Padova Treviso che questa cui parlava di tutto il Veneto diventato una megalopoli verde cioè non è più campagna non eccita e questa distesa che devo dire vista dall'elicottero
Angosciosa
Bene e qualche anno fa in un dialogo con me che poi uscito in un mio libro Zanzotto dice Luigi in fondo abbiamo commesso un errore storico gravissimo a non costruire una bellissima nuova città di cinquecento mila abitanti a Mestre dove c'era lo spazio oggi c'era tutto
E che in questa maniera avremmo avremmo garantito il resto del Veneto ecco questa è la prima cosa che mi era venuto in mente ascoltando Massimo
La seconda è un episodio recente di di una mia collega americana eccellente giornalista protestante anzi mi pare addirittura quacchera
Che
Fermandosi davanti al monumento per guardarlo si è seduta intendendo in questo caso per monumento tutta piazza San Marco nel suo complesso si è seduta al Florian non in piazza sotto le colonne
Anzi qui tavolini esterni ma vicini all'ingresso del caffè e stando lì ha guardato in alto e ha visto quelle reti che ci sono
E
Sbalordita ha ha chiamato il cameriere ha detto ci ma solo per i piccioni queste reti e il cameriere arrangiandosi tratta veneziano inglese perché gli abbia spiegato che no sono per evitare che i pezzi
Di decorazione di così Cardano in testa alla gente
A quel punto questa mia collega
E andata in giro a è andata a chiedere a molti a Venezia ma ho l'impressione che sia partita senza aver risolto questo quesito cioè come mai
Visto che tutti le dicevano che in questo momento Venezia più denari da spendere per la per la propria tutela e qualunque altra città italiana
Com'era possibile che non si cominciasse cogliere diciamo con un grande progetto integrale di risanamento l'abside Colazzo ne sa qualcosa
Di San Marco e credo sia partita da qui con queste reti
Della memoria in questo caso in una memoria Berthe una registrazione di memoria non puniva agitazione non avendo assolutamente capito come funzionasse
Qui così questa
Questa pioggia di denaro che però
Pioveva e piove chissà dove il professor Sisinni
Grazie anche io per avermi voluto in questa tavola rotonda regionale
Spero di dare più che altro qualche chiarimento perché la mia funzione questa preminentemente
Vorrei cominciare con l'amico che Rutelli
Soffermandomi su una sua considerazione concernente la crisi degli istituti centrali e delle Soprintendenze
E vorrei dire che io in effetti non vedo la crisi dell'istituto in sempre vedo piuttosto una crisi nella struttura nella Rete
Nel senso che tanto i due Istituti centrali quanto le soprintendenze sono più che vivi e vitali
Hanno un'attività fare la vita intensa è non soltanto producono interventi ma producono elaborano cultura
Se sia un po'di pazienza di riguardare le pubblicazioni che sono edite dalle nostre soprintendenze dei nostri istituti
Ci si rende conto di questo vasto retroterra culturale e di un'attività di ricerca che impegna i nostri tecnici continuamente sulla territorio
In una comparazione continua quindi una verifica costante con ciò che viene anche all'estero fuori dei patri confini
C'è una crisi in relazione alla quantità di lavoro se voi pensate che la mia direzione generale pervengono a una sola divisione
Duecento mila pratiche all'anno e dovete anche pensare di queste pratiche vengono dalle Soprintendenza
Quindi pensate soltanto per un settore che cosa e lavoro che oggi deve affrontare una soprintendenza
Di qui la necessità di una distribuzione diversa sul territorio di un diverso numero dovremmo raddoppiare il numero dovremmo collocare anche geograficamente in maniera diversa
Noi abbiamo regioni per esempio come la Puglia che ha una sola Soprintendenza per tutti i beni ambientali architettonici due Soprintendenze in tutto due Soprintendenza per tutto la tutta la vasta gamma dei servizi in Calabria ne abbiamo invece tre in Basilicata revocare la mia terra meglio non era forse ancora nato quando l anno istituite quindi non ho questa cosa almeno questa cosa
E quindi vi è una distribuzione capricciosa una collocazione Gelo storica che andrebbe rivisitate e un incremento degli organici
Queste Soprintendenza devono affrontare leggi vecchie nuove pensate a quattrocentotrentuno alla quarantasette Lotus diciotto chiedo scusa se devo fare queste citazioni
Per i non addetti ai lavori ma per dire che ognuna di queste leggi comporta gravissime responsabilità è un cumulo di pratiche nuove gli studi centrali si sono collocati in un livello di prestigio internazionale il nostro Istituto centrale del restauro è richiesto per creare istituti dalla Cina e dal Giappone fino all'America
Quindi veramente raggiunto livelli di professione di Artissima la stessa catalogazione
Che certo procede con lentezza però è giunta a produrre delle schede anche qui chiedo scusa di queste implicazioni che sembrano burocratiche che sono veramente il frutto di una filosofia della memoria prezzi tornerò perché la provocazione
Di Cacciari carne e straordinarie quindi e così pongono anche alle tante che mi vorrete perdonare se sono rimasto particolarmente impressionato ma anche tentato da quello che lui ha detto mirabilmente peraltro
Certamente quindi bisogna ripensare a questi istituti per rafforzarle distribuirle elencarli sempre più operatori efficaci sul territorio un'altra cosa che poi trascuro tutto il resto che potrebbe addirittura vere sapore di polemica quando nelle intenzioni certamente gli appelli di altri non c'è perché li conosco da troppo tempo
I residui beh voi sapete come si formano i residui questa è una storia che si ripete ogni anno il ministero cioè con dico miste voglio dire organi centrali e periferici non ha capacità di spesa
L'abbiamo detto finalmente anche la corte dei conti se n'è resa conto l'anno scorso addirittura ho voluto fare un elogio alla alla Direzione generale per l'impegno e attivi
I residui si formano perché il nostro bilancio chiedo scusa se queste cose posso sembrano interessanti me necessario perché c'è anche la stampa è necessario che si sappiano prima avevamo il Bilancio di competenze c'eravamo all'inizio e vanno tanti fondi quanti erano quelli iscritti in bilancio
Poi è venuto fuori per ragioni di contingenza dell'emergenza di Duna gli sci negli anni fa calibrazione il bilancio di cassa senza abolire quello di competenza si che all'inizio dell'anno non ci danno i soldi che sono iscritti in viaggio ma ce ne danno un terzo cioè la cassa
Con la legge di assestamento si dovrebbe parificare la cassa con la competenza e quindi avere tanti soldi quanti sono quelli che il legislatore nacque reca leggi di bilancio ha destinato per la tutela per la catalogazione così da vicino in effetti la legge di compensazione c'è questa legge
Che dovrebbe parificare i conti della cassa con quelli della competenza viene approvata in novembre
Noi possiamo indicare ordini di accreditamento c'è ordinare la spesa come si dice in gergo entro il quindici ottobre altrimenti gli organi di controllo non recepiscono i mancati non ricevono addirittura le macchinerie riceverli ricerca quindi vedete che questi fondi che sono il settanta per cento nascono già come De Sica aggiungiamo poi i fondi straordinari
La quattrocentoquarantanove prima e seconda edizione ha portato a oltre mille trecento miliardi dati però a fine anno quindi questi ponti nascono già come residui ora se tenete conto che quasi tutti i fondi speciali arrivano a fine anno e abbiamo detto che c'è questa proporzione o sproporzione tra fondi ordinari fondi straordinari voi vi rendete conto che addirittura eversivi possono arrivare anche al settanta per cento
Ma non perché non siano stati spesi o gli organi soprattutto periferici perché gli organici e da lì non fanno che erogare le somme ma gli organi periferici non abbia una capacità di utilizzare le disponibilità di risorse messa a disposizione ma in effetti queste risorse giungono quando ormai il Bilancio cioè l'esercizio finanziario e chiuso e categoricamente chiuso in maniera che non consente immissioni di altri ordini questa è una realtà che è stata documentata nell'audizione che ho avuto al al Parlamento otto ho presentato i dati precisi peraltro LC
Le fa il Parlamento quindi nessuno ha potuto eccepire Gasperini lamenta e ha ragione la sperequazione che si viene a creare ma questa sperequazione si crea appunto con le leggi speciali
Vita citata da quattrocentoquarantanove che vedi caso è una legge speciale non si crea invece col bilancio ordinario perché bilancio ordinario nasce da una programmazione fatta dai singoli sovrintendenti del soprintendente
Ma ancora al ministero i loro programmi e io rispetto addirittura loro diretti priorità cioè mi attengo scrupolosamente alle indicazioni fornite dai Soviet dicono i loro programmi e progetti nell'ordine di priorità che si stabiliscono
Vorrei passare rapidamente e poi certo il problema della sicurezza dei musei un problema gravissimo abbiamo questa Regione ottocentodiciotto che ci obbliga apporre con soli musei ma tutti gli edifici storico-artistici aperti al pubblico in condizioni di sicurezza
La legge c'era ma non ci sono state date le risorse nel personale
Perché per mettere a regime
Tutti gli edifici e lui ha citato quelli e sono migliaia della Lombardia ma rapportate questo discorso tutt'Italia
Vedete upper quanti teatri storici per quanti palazzi per quanti Castelli per quante chiese soprattutto le chiese che in Italia sono autentici musei e nel Sud sono poi gli unici musei in molti molti centri in molte regioni vivere secondo quali siano le difficoltà porti ha sollevato un problema che è molto interessante quello che noi chiamiamo Russia ne ho mecenatismo che potremmo chiamare sempre per restare all'etimologia anche sponsorizzazione perché poi non è affatto che anglosassone ma e latina
L'origine e il la la il neo mecenatismo sponsor sponsorizzazione che dir si voglia è un fenomeno estremamente importante che va visto con senza diffidenza solo che vai incanalato va cioè guidato va conta otto bene
E noi abbiamo integrato la carenza della cinquecentododici che aspetta ancora un regolamento che il ministero di finanza ormai non ci daranno più io penso che non verrà mai più perché avendolo noi proposto per ben tre volte non l'ha mai neppure messo in discussione
Ragioni rispettabili nell'ottica di quel ministero che deve produrre introitare insomma
Ebbene la cinquecentododici viene integrata con una formula che ormai abbiamo varato e potremmo dire una formula anche Felice giudicare dal buon esito cioè la convenzione
Che io poi ho dato tutto insolvenza spero che sia giunta anche ai comuni in questa convenzione sì indicano beni ruoli e le responsabilità con i diritti doveri
Lei diceva chi deve gestire i fondi nella convenzione ha detto chiaramente che i fondi richiesti c'è lo sponsor però abbiamo nessun interesse
Di incamerare peraltro la procedura sarebbe Martino si stima e comporterebbe alla fruizione di questi fondi soltanto l'anno successivo
Invece noi diamo allo sponsor
La autonomia totale nella gestione delle risorse che mette a disposizione la Terna citato la FIAT e citiamo l'ancora Cuccia dato tredici miliardi quindi mi pare che sì posso citare la Olivetti alla superati i venti miliardi Istituto bancario San Paolo di Torino superati i venti miliardi
Senza parlare tantissime casse
Di risparmio del Monte dei Paschi di Siena di tanti istituti di credito di tanti privati
Che danno o in veri o in risorse economiche il loro contributo
E in questa convenzione è previsto che lo sposo gestisce fonti mette a disposizione
Che deve avere un ritorno perché bisogna essere realisti inni di immagine e quindi in pubblicità ma la pubblicità deve essere concordata con noi perché non sia mortificante anche sotto il profilo culturale
E che abbia poi quel beneficio fiscale che previsto alla cinquecentododici e che si attiene con una semplice dichiarazione del soprintendente che l'intervento è stato fatto
E l'interesse dico un monumento oppure per una iniziativa culturale che può essere anche un'iniziativa editoriali purché culturali
Che cosa lo stato ritiene che debba essere irrinunciabile lo Stato non può rinunciare alla tutela cioè noi ci siamo in quanto siamo deputati per legge alla tutela ed ecco perché noi pretendiamo
Di partecipare o di essere attori nella progettazione dell'intervento o comunque di approvare il progetto di seguire nell'esecuzione i lavori e i collaudati
Questo è un diritto dovere ripeto irrinunciabile con questa formula noi stiamo assistendo a un espandersi del fenomeno della sponsorizzazione che
Mi pare sia importante aldilà dell'effetto di integrare quindi l'effetto contingente di integrare le risorse che sono come diceva lei sembra inadeguate ma anche perché
E poi torneremo a Cacciari dimostra che esista veramente diffondendo questo senso di responsabilità per cui tutti secondo le proprie sostanze devono contribuire
Alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali
E devo dire che vi sono degli istituti che non cito neppure l'applicazione della cinquecentododici certamente hanno un ritorno in immagine che in alcuni casi anche più gratificante delle beneficio fiscale ma io poi nella ne nel mecenatismo puro
Non ho mai creduto perché ieri nel Rinascimento aveva un fine e di potere oggi avrà un fine di altro genere di potere ma insomma il mecenatismo puro credo che sia più uno anche sono un'utopia o per tornare all'era degli hospice un altro momento di auspicio
Per quanto riguarda poi le le priorità quindi la storia del figlio e dunque il figlio è un'altra legge speciale contro cui ritorno non ci fermeremo mai di dire le nostre perplessità
E nasce così il figlio noi effettivamente provochiamo le Regioni i Comuni a produrre progetti
Per i progetti poi non li li selezioniamo noi c'è un organo che il nucleo di valutazione al ministero del Bilancio quindi da altro ministero e vi è poi un organo politico che il CIPE
Queste cose bisogna dir bisogna che si sappia e nel CIPE mi sono i ministri finanziari più il ministro dei Beni culturali
Quindi sono valutazioni squisitamente politiche vi sono comparazioni che obbediscono a una certa indicazione a certi parametri che sfuggono anche alla nostra valutazione io direttore generale ormai da tredici anni
Non mi rendo conto per esempio di questa filosofia assurda dei costi benefici applicata così brutalmente i beni culturali dove la crescita
Civile la crescita di qualità della vita non è certamente quantificabile in termini di questa politica di questa filosofia assurda quantistica di costi e benefici questa è la realtà ma intanto abbiamo quest'occasione
E non la sprechiamo
Scuole di restauro ecco proprio perché distorce andare del restauro da segni di vita noi stiamo rapidamente avviando questo programma cannibali stipulammo del protocollo d'intesa con tutte le venti regioni
Ma dalle regioni non è che ci siano voluti poi segnali incoraggianti sono onta qualcuna
Come la Sicilia che peraltro l'unica Regione che gode di autonomia esclusiva Vargas regione Sicilia
è passato dal protocollo alla Convenzione costi curato proprio con l'assessore regionale sia per creare un istituto del catalogo sia per creare un Istituto del restauro appare
E perché siamo nel Veneto noi qui istituiremo ormai nei giorni prossimi perché il provvedimento è già pronto la scuola di restauro a Vicenza lei lo sa perché ha detto provocatoriamente forse perché uno dice sì pubblicamente non dimenticando operanti peraltro Venezia perché e questa sarà un'eccezione che si farà solo per il Veneto perché noi non possiamo dimenticare che a Venezia esiste già un centro di restauro presso la nostra soprintendenza
I beni artistici e storici voluto da qualche nove è che questo centro di restauro posso veramente trasformarsi in sezione staccata con pari dignità di quella vicentina
E e adesso veniamo alle essere e cose solamente interessanti che ha detto Cacciari
Ma sorvolo sulla questione della programmazione perché ho detto che la programmazione dovrebbe fondarsi su una disponibilità certa che solo i fondi di bilancio che annuale ma in una in un contesto triennale
Può consente possono consentire e ho detto pure che se la programmazione fatta come si va per il bilancio ordinario obbedisce ha delle regole precise cioè quelle priorità che vengono indicati dalle Soprintendenze che sono attori della tutela sul territorio e quindi sono in grado certo
Meglio di me di sapere quali sono le esigenze e le scale proprio di priorità priorità che vengono stabilite in relazione sia allo stato di degrado del monumento sì anche alla complessità del Werder dello stesso alle volte noi invochiamo le urgenze ed emergenze perché non abbiamo più possibilità di guardare oltre ma un programma l'abbiamo fatto il programma
Io lo diffuso quattro anni fa quando passai dai Beni librari studi culturali ai degni
Ambientali architettonici archeologici artistici e storici lo manda in Parlamento lo diede alla stampa fu ampiamente diffuso anche attraverso gli organi di stampa era un programma quinquennale
Che viene riproposto ovviamente ogni cinque anni è un programma che prevedeva per ogni regione capillarmente per ogni provincia senza scendere ai Comuni una per ogni provincia
Le emergenze da su cui intervenire
E c'è il discorso del monumento certamente Cacciari e
Oppone ma credo solo provocatoriamente a un ottimismo che peraltro l'ottimismo più del sentimento per della RAI ragione non non per citare lambisce i sacri testi è un ottimismo che deve necessariamente alimentare da nostro aiuto una fatica se non ci fosse noi dovremmo chiudere
Cioè uno come me come i miei sovrintendenti che lavorano ben oltre dodici ore al giorno se non avesse un po'di fiducia un po'di fare un po'di ottimismo dovrebbe semplicemente chiudere
E crudele credo anche con sensibile danno perché se pensate poi
Che c'è un risveglio nonostante i fenomeni della massificazione certamente questo fenomeno dell'introito amento dei della gente che attraversa le nostre città e che le distrugge
Che da Plante nocumento anche alle opere d'arte esposte in un sei questo consumismo
Così rivolte cieco e ottuso
Che dobbiamo constatare non ci impedisce però di vedere dei fenomeni dei fermenti delle presenze parimenti interessanti io vorrei richiamare l'attenzione soltanto sul fenomeno del volontariato
Il volontariato
Lo dice la parola nasce dalla dalla spontaneità dalla volontà del singolo e dei gruppi
Se pensate per esempio alle associazioni come i Gruppi archeologici come Lazio club l'atto K raggiunto oltre i quaranta mila soci
Ma tutte le altre formazioni da Italia Nostra ambientaliste c'era sono dei volontari che collaborano in maniera esemplare cadute anche lì le diffidenze
I pregiudizi Cridola che ci tenevano divisi noi siamo lo Stato non ci siamo i detentori della tutela voi siete i barbari ecco in questo processo di conoscenza che ha portato alla collaborazione io devo dire che il volontariato in Italia è un fatto estremamente importante ha radici antiche perché le stesse accademie divide istituzioni culturali in Italia ne abbiamo almeno di tutelare settecentosessanta sono un fenomeno antico rinascimentale però oggi caduto l'accademismo vi è questa realtà è una realtà che ci impressione
E e è vero che l'Imu se vi sono le folle mandata vedere i musei fuori dei Circuiti
E il monumento che il documento mi pare che questo sia proprio la spiegazione anche etimologica cioè una testimonianza e la storia per la creatività dell'uomo e oggetto di attenta riflessione
Io poi sarei tentato di andare abbia un Battista Alberti che nel caso di Rimini poteva pensare alla tomba ma Leon Battista Alberti
è un umanista che con il scienza con umanesimo per la prima volta e che proprio nell'architettura porto porta questo senso vitale della storia dell'attualità della storia che peraltro ereditata attraverso Plotino da Platone
Cioè la città ideale che fiorisce come concetto nel ma queste cose non lo devo dire un filosofo come Cacciari
Lo dico a me stesso
Nasce dalla città alla immagine della perfezione dell'ordine quella immagine che aveva Raffaello quando faceva sono superare il certo soltanto da un triangoli quando il tutto si debba puntare in un'idea che un ente suina il bello che si identifica nel bene e nell'utero
E così pensava anche Michelangelo quando per esempio disegnava la piazza per dire solo una cosa la piazza del Campidoglio
Quindi è un contesto vitale non un contesto di morte che però provoca riflessione la memoria
Noi dove morirà dobbiamo considerare caro Cacciari tue sensi c'è la memoria come documentazione e c'è la meno memoria come un fatto soggettivo se si vuole psicologico
Non memoria collettiva che diventa documentazione è un obbligo istituzionale cioè noi dobbiamo documentare registrare tutti i fenomeni che secondo il costume del tempo riteniamo con valenza culturale
Certamente abbiamo abusato anche qui detto poc'anzi della Curt autorizzazione ad oltranza c'abbiamo abbiamo fatto passare per culturale anche quello che culturale non è che non ha nessuna relazione con la cultura però pensate per esempio all'arte contemporanea
Se noi non sentissimo l'obbligo di documentare tutta la produzione artistica contemporanea se incominciassero a far valere i criteri di selezione
Non certamente faremo un'azione in coltura
Cioè noi abbiamo l'obbligo di consegnare alle generazioni future una documentazione una registrazione mi si consenta di dire
Una memorizzazione e anche in termini di tecnologia avanzata il più possibile ampia non ti che si ostina perché sarebbe costruttivo si diversa è la memoria individuale morirà nel promemoria limitate quindi selettiva
Lui sa benissimo che scatta quel fenomeno che i filosofi magnifici sorvegliavano della percezione della percezione cioè la ricezione dell'immagine che poi si trasforma in concetto attraverso tre passaggi che va proprio dalla ricezione esterna fino alla cosiddetta appropriazione cioè alla soggettività azione
Ma tutto questo appartiene all'individuo
E l'ibrido deve poi operare quest'altra operazione della selezione ma io devo dare come istituzione devo dare all'indirizzo la possibilità di operare questa selezione secondo la propria cultura secondo la propria sensibilità secondo anche i propri gusti quindi bisogna distinguere tra memoria e memoria
E ci sono poi altri fenomeni dice
Io vorrei su cui vorrei chiari si riflettesse insieme
Per cui giustificano sì o forse spiegano un certo ottimismo
Una realtà è è la demitizzazione dell'industria ma anche la demitizzazione del cemento armato cioè lo scempio del territorio a cui giustamente si riferiva Cacciari per appartiene al passato passato
Prossimo non remoto ma oggi diceva l'assessore sentiamo sbriciolare un cornicione ci vantano in galera grazie a Dio
Fino a qualche anno fa si visto a consumare lo scempio totale del territorio se voi avete conoscenza delle mio povero Sud se voi andate in Campania e in Calabria vedete che cosa è stato fatto sul lungo le coste ma questo però e il fermo a a sette otto dieci anni fa
Oggi queste cose non avvengano più io voglio dire che oggi noi annulliamo delibere regionali al novantuno per cento le delibere regionali con cui si spiega pure
Le Regioni sono alle volte obbligato a dare le autorizzazioni noi procediamo al novantuno per cento di annullamenti di queste delibere
E fino a che la competenza la tutela è stata tenuta dalle regioni dalle dallo Stato e lo stato tantissime colpe tantissimi negligenza
Dalla statistica fatta da un istituto di ricerca è risultato che soltanto un quarto delle domande di modifica del territorio
O di costruzioni nuove veniva accordo poi è successo quel che è successo ora c'è stato questo recupero lento quindi ci sono questi fatti altri fatti potrei citare per esempio nella mentalità della gente
Il concetto qui c'era la lasso e altri certamente tecnici
è per esempio al mito del cemento armato sia sospendo quello della vecchia fabbrica perché ho fatto un convegno con il ministero dei lavori pubblici che è quanto dire un ministero che non va leggero con il cemento armato
Proprio sulle antiche fabbriche per dimostrare come le antiche costruzioni reggono al tempo poi perché sono fatti in un certo modo e cemento armato tanto predicato invece a un tempo limita e tant'altri atti fatti vorrei qui dire per dire che semplicemente che pur tenendo conto della situazione grave gli ho parlato d Italia rischio che non ho parlato di un'Italia a rischio per i forti per esempio
Che costituisce un'altra tesserati per la mappa che stiamo costruendo vi sono dei motivi per credere che questa sensibilità si va diffondendo soprattutto tra la gente comune e soprattutto è verificabile fuori che i grossi Circuiti cioè nei musei della periferia
Dove noi dovremo indirizzare la domanda perché la domanda non fa certo comandata ma va guidata e così avremo anche un deflusso un decongestionamento di queste città museo come Venezia Firenze Roma eccetera
Ringrazio per avermi dato che a Roma ecco che anche questa occasione di integrazione e faccio veramente se mi si consente non per dare un'altra dose alleva degli auspici va un auspicio mi sia consentito che anche questa sia un'occasione utile grazie
Grazie professor Sisinni allora prima che i miei colleghi facciano quattro Flash ma Flash per e poi il dottor il dottor pupillo
Concluderà anche se non sarà una vera e propria conclusione questo convegno documento la parola potrei chiamarla una mozione d'ordine quasi in un certo senso momento la parola a Giandomenico Romanelli direttore dei musei civici veneziani su un tema attualissimo
Io spero di non introdurre un elemento di disturbo alla a una tavola rotonda così interessante tra l'altro è così articolata
Ebbe l'accenno richiama l'accenno fatto ombra che ho sentito con interesse con preoccupazione devo dire dal professor Sisinni inoltre alle scuole di restauro
D'accordo se se mi dice che per il Veneto e il Veneto è stata decisa la istituzione la scuola di Vicenza e
Successivamente ha aggiunto e una sezione staccata della stessa a Venezia allorché chiedo scusa sono di pari dignità sono entrambi sezioni staccate dell'Istituto centrale del restauro
Cioè quella di Venezia non è una sezione staccata di quella di vicenza ai collocato dopo ho detto di pari dignità cioè sono tre sezioni staccate dell'unico istituto centrale che quello di Roma basta allora questo toglierlo
Sì toglie sarà interessante vedere come eventualmente si dividono i compiti e io volevo soltanto ricordare che non solo la la Soprintendenza ha fatto il lo straordinario lavoro di preparazione perché vi sia il
La disponibilità la sede le strutture perché la cosa
Cioè la città di Venezia istituendo il consorzio pubblico-privato Venezia ricerche ha spinto in questa direzione ha messo a disposizione luoghi disponibilità diciamo così potenzialità economiche e di ricerca perché la cosa del massimo livello la massima poi anche operatività comunque credo che la sua precisazione che adesso mi tolga la la la da preoccupazioni di prima grazie grazie
Grazie professor Romanelli allora quattro passaggi rapidissimi nell'ordine di prima Garbelli
A Romanelli e meno preoccupato io lo sono ancora di più perché vorrei capire ma non lo faccio polemica col professor Sisinni con quali criteri e quali meccanismi decisionali vengono assegnati a Regioni sezioni staccate dell'Istituto centrale del restauro mi limito semplicemente a enucleare una domande credo che sarebbe molto opportuno strutturare bene l'Istituto centrale del restauro prima di assegnare sezioni distaccate presumibilmente prive di organico e di tanti altri Helen fondamentali per il loro funzionamento chiedo quali consultazioni sono state poste in essere a livello di consiglio nazionale dei beni culturali di colloqui mi limito a definirli così con le regioni per la definizione delle sedi delle strutture decentrate del Duce e tale resterà
Il flash mi consente di dire ancora due cose Massimo Cacciari non mi ha convinto io resto persuaso che oggi c'è più diffusa consapevolezza del della necessità di conservare
Ogni epoca la sua idea della conservazione perché ogni epoca una memoria selettiva
E sono d'accordo con cacciare quando prego ampia detto sostanzialmente che la memoria è un meccanismo che trasfigura conservando ora non c'è dubbio che si continua ancora a distruggere il territorio via costruire col cemento ma è anche vero e è molto più allarme e c'è molta più capacità di reazione alla distruzione di quanto non ce ne fosse qualche decennio fa gli credo che la concezione della conservazione Occidente protagonisti in quanto contemporanei
Si è andata progressivamente estendendosi man mano e la capacità di distruzione di questa società è andato estendendosi ora non c'è dubbio e dentro il il tema dell'uso del bene culturale del monumento come transito stanno anche degli eccessi di fruizione o una fraintesa domanda e offerta di beni culturali però credo anche e
Se andiamo a rintracciare le radici semantiche gli enzimi forse dietro monumento c'è anche Moni Emone o nell'organizzazione della memoria come ammonimento credo che la nostra società stia lavorando perché questa concezione sia
Grazie
Etro Gasperini una una suggestione
Proposta concreta una proposta concreta perché no chiederei quaestor di essere tutti convinti dell'importanza di una programmazione seria implica noi come Regione Lombardia stanno utilizzando una banca dati di tutti i progetti esecutivi esistenti presso lo Stato presso la regione e le province
Proprio è un cose che ci stupisce abbiamo speso miliardi miliardi in progettazione e riciclaggio seconda proposta concreta evitiamo di intervenire solo con transenne i tubolari se non abbiamo la certezza di salvare dei monumenti perché si si salva la vita dell'uomo lo stiamo attenti abbiamo dei monumenti che sono transennate da dieci anni ve lo dico chiaro un esempio a Belgioioso una chiesa mentre in provincia di Imperia tra poco crolla però abbiamo pagato milioni e milioni di affitto di tubolari sembra che l'industria più diffusa che rende di più in Lombardia ma non penso soltanto nostra a regione si all'affitto di tubo la orari questo non è un modo di salvare i beni culturali altra proposte concrete questa Simic ha detto chiaro esistono due istituti che all'estero diciamo ci invidia vissuti centrale del catalogo stava anche noi siamo convinti ogni Regione deve fare la sua parte e devo dire chiaro legge avevano fatto la loro parte ecco perché non Verdi abbiamo preso contatti proprio in questi giorni con il recente appenninica proprio per realizzare in Lombardia questi due sette voi sapete sta partendo tecnico siti Pirelli in Bicocca dato che Pirelli ha dato la disponibilità anche per i beni culturali Spezi si pensa di arrivare a rizzare qualcosa di concreto ecco vedete dalla Colombera ne nascono le cose serie grazie
Grazie Gasperini Gianni Totti non sono d'accordo vecchio con Cacciari per questo perché ha fatto un ragionamento estremamente affascinante intelligente
Però l'ho visto qui dal regno dell'utopia che nel regno del delle dei viventi nel senso che io non sostengo
Che questa sensibilità nuova che c'è che dicono un po'tutti
Sia il in una scala da zero a cento allo Stato cento rispetto allo zero l'uno il dieci anni fa o anche di cinque anni fa oggi forse siamo a cinque e dieci certo il cammino è lunghissimo si non solo all'inizio di questi ragionamenti ma la sensibilità quando diciamo che c'è c'è nell'opinione pubblica c'è perché perfino i convegni di partito si parla di queste cose e una volta magari non spettacolare si parla nelle sezioni dei Papi partiti i piccoli Comuni quando vado la sera in giro chiedono queste cose e allora è fondamentale e allora come proposto alcunché proposta concreta come osservazione concreta dico una cosa
Fondamentale il rapporto con i giornali con le televisioni con i media se accettiamo sì sappiamo se constatiamo che oggi siamo nella società dell'informazione info Mazzone vuol dire che si interviene sui monumenti se i giornali se le televisioni fanno perfetto fanno attenzione e questo non è riduttivo rispetto discorsi serissimi fatti fin qui però è fondamentale che nutriamo delle emergenze dei cominciamo a creare una coscienza la coscienza si crea soprattutto grazie all'informazione Queen un convegno un giornale che scrive una televisione che ne parla e già quello un passo decisamente in avanti
Accenno sulla caso padovano dieci anni fa di Padova sui giornali nazionali normalmente finivamo sulla cronaca solo per le trame nere alle trame rosse per qualche Scandaletti Tora osa più o meno Pica anche di provincia in questi giorni il caso vuole che tre o quattro riviste nazionali stanno puntando di Padova questo cosa vuol dire che anche la Provincia fa notizia cioè non esistono solamente i beni culturali di Venezia Roma Mila Firenze le grandi città italiane che certamente vanno tenuti d'occhio ma il fatto che anche i media nazionali si occupino della provincia deve essere un segnale anche per la programmazione nazionale precaria un occhio di riguardo per quella che viene comunemente chiamata alla periferia dell'impero grazie proprio ingaggiare io non ho avevo soltanto da ammonire appunto
Ne siete proprio certi ma
C'è ed è il problema generazione parla di attività io sono impegni Moving orribilmente dalla base in un'antropologia negativa che mi sembrerebbe quella copia di tutti i politici più che di tutti i filosofi e cioè
Questa crescita dei attenzione nei confronti del bene culturale si colloca in tutto il mondo in una determinato momento molto precisa inutile farsi grandi illusioni questo momento è che un diffuso benessere in tutti i Paesi industrializzati pre questo attenzione per i beni culturali non esiste in Cina non esiste in India scarsissima o soltanto i assolutamente in riferimento alla alcun divieto di interessi materiali turistici in certe aree ma certamente in modo non certo diffuso
Qui abbiamo superato una certa fase a una certa soglia di reddito una se orale una certa soglia di benessere e la gente intende oltre che godere di una serie di beni materiali anche godere in una serie di beni immateriali questa la spiegazione molto aspetti
Quindi in tutte le situazioni in cui
Il bene materiale che sempre prioritari rispetto al godimento dei beni materiale e messo in qualche misura in contraddizione rispetto alla conservazione dei beni materiali sempre sistematicamente malgrado cioè sempre no perché per fortuna ci sono queste ci sono ci sono creati in questa fase alcuni istituti che difendono che cercano di resistere a questo però dal punto di vista come dire di cultura diffusa USA è immediata la contraddizione rispetto suo immediata la scelta la certo immediato ma non soltanto in certe aree periferiche certo ma appunto ripeto in situazioni centrali come Venezia laddove e interesse turistico fondamentale interesse politico fondamentale
Sì che vi sia un effettivo interesse la conservazione del monumento secondo l'accezione più volgare banale triviale ma se allargo il concetto come riservato diciamo d'accordo allora che cosa ostacola perché il blocco totale anche a nuove concezioni di licenze blocco totale all'opposizione il plateatico blocco perché non viene fatto
Laddove c'è bisogno di assurdo di sistemare i mille cinquecento automobili a su sulla faccio di Venezia rispetto alla terraferma ci sono le dico i comitati di questa gente che voi vedete con una rinnovato interesse per il bene culturale che non ci penso dodici minuti che voglio del garage da tre anni dopo mobili in modo da distruggere la faccio la città e il Comune getto
Acquisti sui fatti ci sono i mondiali di calcio
Mondiali di calcio cemento armato magari calcio riempiranno di cemento armato quel poco che resta intorno a Napoli e quello straordinario comprensorio monumentale turistico assolutamente nemmeno visitato con le Sant'Angelo in Formis che che che che che che si è riusciti a chiudere una una cava tre anni fa con il mitreo pick-up qualche che nessuno visita con con con capo medesima Eco con musei assolutamente deserti con con cui ma deserto Eric riempiranno di cemento Ischia verrà riempito di cemento con i mondiali cioè laddove l'interesse economico laddove l'interesse materiale preme ancora oggi salta tutto o quasi
Otto questo è non ebbe a dire siamo mi pare dalla stessa parte della barricata ecco ma non concorriamo intuitivi fantolino per carità canturini sono naturalmente portati a delinquere cioè la gente normale e naturalmente portato delinque dall'altra parte bisogna essere appunto già prese ben consapevoli che la loro cultura e questa
E questa la cultura del del puliti come è questa da culturale l'amministratore medico e questi la cultura dell'industriale meglio è questa e quindi bisogna adeguarsi appunto alla alla alla alla al sperando che questa attende di benessere continui perché se i conti ma abbiamo uno spazio di azione se dovesse impropriamente telefoniche OP la fabbrica subito figlia fabbricata la fanno San Marco domani come hanno sempre fatto delle sette arbitro
Ma allora vedo unanime credo che
Sia venuto il momento forti di dare subito la parola io volevo trarre due conclusioni ma rinuncio la tavola rotonda mi sembra sia stata interessante chiudo qui
Perché altrimenti il dottor pupillo che il nostro padrone di casa otto avrà il Perù porta avrebbe più Bargi del grazie a tutti
Alessandro nelle o di questo preparato per questo convegno
Non sono previste conclusioni e volutamente non sono previste conclusioni quindi questo mio essere venuto qui non è un atto come posso dire di tentare di abusivamente di fare conclusioni che invece nel ragionamento con cui abbiamo progetta atto questo convegno abbiamo escluso e cercherò brevissimamente di spiegare perché l'abbiamo escluso
Intanto però mi corre cioè devo far lo evidentemente anche con
Con con molta soddisfazione una
Ringraziamento a tutti i relatori a tutti quelli che hanno portato comunicazioni e a tutti coloro che sono intervenuti a questo convegno che ritengo sia stato molto positivo credo che abbia dato una molle una materiale di riflessione e credo che sia raro che un un gruppo politico scelga di farsi alluvionale da una materiale di riflessione così ampio così importante e proprio perché queste era ciò che noi volevamo le conclusioni sono conclusioni che potremmo trarre soltanto dopo una riflessione molto attenta sui contributi che sono venuti selezionando quegli interventi che ci sembrano non sono auspicabili ma concretamente possibili nel nostro convegno avevamo sostanzialmente alcuni obiettivi limitati e un proposito generale ci sono gli obiettivi limitati questi obiettivi limitati erano in sostanza trema indicandone uno entro subito anche nel merito di una qui Dione che ha avuto parecchio spazio in questa tavola rotonda ora è venuto fuori alla luce da molti interventi e dalle cose che noi abbiamo detto che se
Sì è vero che la Regione ha competenze limitate nella materia specifica tradizionalmente intesa dei beni culturali ma una serie gli ampi competenza nelle politiche territoriali urbanistiche di disinquinamento agricole eccetera eccetera che sono decisive nel determinare il grado di conservazione o di degrado del patrimonio allora ciò che noi avvertiamo che al di là di di quello che positivamente scritto anche nello stesso Piano Territoriale dico mento la politica concreta cioè non quello che viene scritto ma quello che viene fatto consegna l'interesse della Regione ai beni culturali come qualcosa di Accio divo di separato che essi deve necessariamente fare che viene sentito come una specie di dovere morale dei tempi maccheroni spire in nessun modo Lins sì M della politica regionale ma e non so se c'è ancora il direttore Sisinni che dice che vengono Rojas sarte molte delibere regionali ma quando noi nel Piano regionale Trasporti troviamo ad esempio una lunghissima ed inutile bretella autostradale che passa in mezzo alla ce n'Turi azione romana importantissima noi abbiamo un atto di degrado del bene culturale che contraddice platealmente tutto quello che c'è scritto nel Vietti nel PTRC o così via quando sulle rive senta che la Regione vorrebbe destinare a parco si prevede l'insediamento di alcuni impianti violando la legge Galasso e violando quanto c'è scritto nel nello stesso PTRC sia un atto concreto di politica che contraddice tutto quello che invece viene poi dichiarato di interesse di valorizzazione del bene e così via e si io volessi avere l'ospizio di o cioè se volessi infastidire facendo un elenco di una serie di atti contraddittori ma in sostanza che cosa voglio dire ieri per esempio non ricordo mi pare che fosse Luciani che parlava dei segni del paesaggio agrario
Beh e quale più di distruzione più sistematica si è avuto del paesaggio agrario di una monocultura che si è lasciata che si è incrementata in tutti i modi e chiaro distrutto i segni del i segni del costruito che ha distrutto di parlava Luciani dei filari che ha distrutto proprio segni fondamentali del paesaggio agrario storico
In si è parlato e con ha detto delle cose interessantissime molti tre Lazzarini e così via voglio dire una regione la quale non fa un piano di risanamento atmosferico piglio soltanto quest'esempio cioè queste cose influiscono influiscono nella nel determinare le croste nero tutto quell'insieme di cose che già allora la nostra ambizione o ciò che noi vorremmo proporre appunto un ragionamento che quindi non consiglieri il bene culturale come qualche cosa come posso dire a cui rendere degli omaggi verbali al quale pare a cui dedicare molte pagine certamente pregevole il Piano territoriale di coordinamento o nel Olindo qualche altro documento ma un insieme di interventi che siano perlomeno con il re di o che perlomeno non siano distruttivi rispetto al al patrimonio la seconda questione e qui si potrebbe ancora sentivo parlare di cade ma insomma tutte queste cose credo che ci ricordino una serie di misfatti
E sono in corso in paesaggi storico culturali fondamentali della nostra regione Colli Euganei Colli Berici è così il secondo obiettivo era quello della revisione delle leggi proprio perché c'è stato annunziato la revisione delle leggi delle leggi da parte della giunta però ieri dico come battuta ne abbiamo ascoltato non so quante anche un intervento del presidente Bernini il quale diceva no qui la Regione ha fatto tutto quello che poteva fare l'unico problema sono maggiori competenze e risorse dallo Stato
Su queste evidentemente siamo d'accordo ma quello che mettiamo in discussione che la Regione non ha fatto tutto quello che doveva e poteva fare perché anni alle risorse le competenze appunto in tutti quei settori fondamentali politica devi guidare del disinquinamento politica dell'organizzazione territoriale ed urbanistica politica dell'agricoltura politica delle cave e tante altre cose che posso citare e noi ci troviamo che spesso se prescindiamo dal PPI RC l'altro piano in cui viene dedicato un certo spazio ai beni culturali che il programma regionale di s'gruppo B come ricordava Romanelli non si sfugge all'impressione che tutta la considerazione che viene riportata al patrimonio culturale in realtà sia direttamente in una prevalentemente o pressoché esclusivamente in una funzione di sviluppo turistico e di organizzazione dei circuiti turistici
Il secondo obiettivo ripete la revisione delle leggi sono le leggi sulle biblioteche archivi istituzioni e così via e anche qui noi abbiamo voluto contrapporre a quello che intende fare la Regione mi spiego bene noi siamo d'accordo per la revisione delle leggi ma la revisione normativa non Sinico significa assolutamente e poco perché come è stato detto la politica della regione è stata una politica qualcuno la ricordati in cui ha ben scopiazzato da qualche altra regione più avanzata le proprie leggi culturali quindi sono leggi che sono ben le struttura a te ma dietro l'elaborazione legislativa poi c'è il vuoto dei dipartimenti il voto degli uffici il vuoto di programmazione il vuoto di iniziativa il vuoto di conoscenza cioè noi pretendiamo si pretende di riformare le leggi sui musei archivi prescindendo da qualunque elemento serio di conoscenza di quella che è la situazione reale dei musei o degli archivio delle biblioteche adesso l'Assessore del direttore del dipartimento culturale della Lombardia ci dava molto sinteticamente un quadro della situazione museale lombarda pur con pochissime tracce e io sono convinto che la Regione Veneto non abbia neanche quei pini mi elementi circa la sì proprio voglio dire minimi di conoscenza riguardo la situazione
Un segnale quindi un dovere di conoscenza e un dovere di cadere delle ipotesi culturali di sviluppo del consolidato di
Programmi ulteriori di sviluppo che è possibile fare anche con le risorse che ci sono evitando le come è stato ricordato appunto oggi la vocazione assistenziale che domina la la politica concreta della regione i
Terza era che cosa fare di alcuni strumenti che alla Regione allora il centro di documentazione allora l'istituto regionale ville venete con l'insieme di problematiche che sono
A queste connesse sulle quali si sono soffermati diversità Butturini a Pupi a Romanelli a quanti altri hanno parlato di questi due argomenti
E queste erano gli obiettivi sui quali credo che come gruppo ci sentiamo in sostanza sufficientemente attrezzati per potere formulare una serie di proposte che vengano incontro alle
Cioè che corrispondere alle cose che abbiamo detto ma in in
In sostanza per l'importanza del convegno era un'altra perché si ha l'impressione non se ne vuole in nessun modo negli stessi di staccarci e anzi noi facciamo parte di questo sistema che la politica ragioni di queste cose in mio tanto come posso dire lo diceva Cacciari la complessità dei problemi si occupi di queste cose con un interventismo baldanzoso e superficiale quando lo fa in genere più spesse
I grazie i a prescindere dalle dall'enorme accumulo di competenze scientifiche di energie di strumenti di strutture che ci sono di università
E particolarmente in questa regione e con le quali la come può il rapporto e assolutamente come posso dire episodico
Concentrato su un su qualche episodio ma non è in nessun modo organico continuativo che sviluppi delle riflessioni a partire dalle
Dai ragionamenti dalle lavorazioni che fanno questi operatori culturali a partire dalle elaborazioni politiche su necessità politiche l'etichetta la che fa la la Regione la Regione stesse quindi quello che
Si vorrebbe ancora proporre e e su questo ho finito è appunto questa metodologia per cui da una parte la Regione finisca con questo suo come posso dire pretesa autoritativa che poi non riesce a Maya a tradursi nella è alta perché una pretesa autoritativa della regione che cerca di governare del Veneto prescindendo dal sistema degli enti locali consegna le sue proposte programmatori annulli ISMU cioè nulla viene avanti di com'retto nella programmazione perché la Regione pensa di governare autoritativamente non ha invece un rapporto organico di coordinamento di collaborazioni con il sistema dell'auto una mia locali problema questo fondamentale come altrettanto fondamentale il problema di un rapporto permanente in queste e in altre materia o l'insieme delle matte tre tra appunto l'organismo politico e questo i questa è ed una attivazione una un rapporto di collaborazione con queste norme
Patrimonio queste norme capitale di risorse intellettuali e scientifiche di cui disponiamo e che sì delittuosa assolutamente delittuoso non fare agire anche per migliorare la qualità della politica evidente
The dicendo questo dico come posso dire qualcosa io stesso non credo perché so bene che quando non si vuole un rapporto con queste competenze scientifiche
Voglio dire non è che avvenga così lo si non lo si vuole programmaticamente non lo si vuole perché è più comodo procedere in un altro modo di allora ignorare ivi con lui non solo dei vincoli o le idee o le proposte che verrebbero da questa parte importa ma il modo e quindi la conclusione solamente metodologica con cui vorrebbe agire adesso il gruppo comunista dopo questo appuntamento e quello di
Tendere diciamo nel dettaglio delle singole questioni che sono state affrontate allo stesso modo cioè oggi abbiamo come posso in questo convegno ha avuto un insieme di competenza abbiamo messi insieme anche parecchi temi molti temi sono sorti anche spontaneamente proprio per loro intreccio che hanno nel nel nella realtà effettiva in il nostro passo successivo e quindi confidiamo nella nella continuazione della collaborazione potere ragionare quindi di musei biblioteche di archivi di ville di difesa dei centri storici eccetera eccetera o di tutto pur di tutto quell'insieme appunto in un rapporto molto continuato organico con l'insieme delle competenze che noi riteniamo assolutamente indispensabili per un effettivo salto di qualità in fondo che cosa che abbiamo detto anche nella presentazione di questo convegno io a questo capitale di risorse intellettuali deve corrispondere un profondo mutamento dei contenuti e delle modalità dell'agire politico
Il nostro compito è cercare di fare modificare per quello che c'è possibile una forza di opposizione questi contenuti che queste modalità io rinnovo di nuovo a voi tutti il
Ringraziamento e con questo chiudiamo il convento