Rassegna stampa estera

Quel giorno gli ascoltatori di Radio Radicale venerdì quattordici gennaio questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta
Oggi ci occuperemo soprattutto di politica internazionale a partire dal Libano eterna vittima delle sue divisioni come titolale Monte nel suo editoriale di oggi
Hezbollah ha ritirato i suoi Ministri dal Governo l'esecutivo
Di Saddam Hariri cade la questione incentrata sulla possibilità che il tribunale speciale per il Libano coinvolga ufficialmente hezbollah nell'omicidio di
Rafik arrivi ucciso il quattordici febbraio due mila i cinque leggeremo anche un intervento di Tanassi ska Ambani essa sull'Herald Tribune
Secondo questo opinionista si tratta dell'ultima missione sui CIDA di hezbollah il cui obiettivo è
Continuare a mantenere
Il suo potere in Libano e più in generale
Nel Medioriente poi parleremmo di Tunisia dove continua la rivolta contro
Il regime Tiberina lì
Leggeremo editoriale dal Tribune la Tunisia in ebollizione la sfida per Stati Uniti e Europa è spingere Benalì a riconoscere la realtà che
Ulteriore repressione non farà altro che alimentare
La rabbia e rendere la situazione ancor più incendiaria chiuderemo con la Bielorussia il Financial Times ieri nel suo primo editoriale
Chiedeva all'Unione europea di imporre di nuovo il divieto di viaggio contro l'uomo forte della Bielorussia Luca sceicco è un dittatore non grato e del titolo
Dell'editoriale del quotidiano della City prima di tutto questo però la politica
Italiano ampiamente la
Notizia della sentenza della Corte costituzionale sul legittimo impedimento viene pubblicata da numerosi giornali Noè accenniamo alle realtà IDV Berlusconi perde una parte della sua immunità nei processi una
Decisione della Corte Costituzionale italiana a indebolito l'immunità del Primo Ministro Silvio Berlusconi aprendo così la strada una sua
Possibile convocazione comparsa nei processi che lo vedono imputato l'attenzione dei giornali esteri a proposito dell'Italia però incentrata soprattutto su FIAT del referendum
Di Mirafiori oggi l montante dedica questo tutto una pagina pagina tre con un lungo pezzo di Philippe ride FIAT il dilemma sociale un nuovo contratto di lavoro
Meno favorevole oppure la chiusura dell'impianto i dipendenti di Mirafiori la più grande fabbrica del gruppo L'Italia devono scegliere leggiamo cosa scrive il quotidiano francese
La testa di uno squalo gigante in plastica dondola attaccata un bastone al posto di denti ci sono dei dollari
Tra le fauci ci sono dei crani sotto la mascella c'è scritto Sergio come l'amministratore
Delegato di FIAT Sergio Marchionne i dollari sono i profitti crani sono quelli degli operai volantini che distribuiscono i militanti della FIOM recitano
Se dai loro un dito ti prendono il braccio
è una campagna elettorale quella che ha avuto luogo martedì dodici gennaio davanti alla porta di ingresso numero due della fabbrica di Mirafiori
La più grande e antica del gruppo automobilistico dall'esito del referendum interno organizzato tra ieri e oggi dipenderà la sorte delle relazioni sociali e degli accordi nazionali
Una svolta storica per l'Italia secondo le monde che spiega da una parte c'è FIAT che vuole fare a trovare un accordo firmato
Il ventitré dicembre dalla maggioranza dei sindacati che prevede un contratto di lavoro ad hoc per il sito di Mirafiori
In cambio di una promessa di investimenti di un miliardo dall'altra parte c'è la fionda solo sindacato opporsi che denuncia applicato una violazione dei diritti acquisiti un sabotaggio
Del contratto nazionale dei metalmeccanici da quando in luglio gli e impiegati del sito di Pomigliano d'Arco in Campania
Hanno votato un accordo simile gli argomenti si sono semplificati all'estremo se vince il no chiuderemmo Mirafiori mi staremmo altrove minaccia Marchionne
Vuole che lavoriamo come i cinesi denuncia la FIOM in mezzo cinque mila cinquecento impiegati che attraversano
La foresta dei microfoni delle telecamere fuori dai cancelli FIAT silenziosi tra due ali di militanti di entrambi i campi
Tremonti poi data la parola ai militanti non abbiate paura Marchionne non chiuderà ripete con come un mantra un militante del no
è questo oppure la strada la disoccupazione rispondo un partigiano del sì la domanda che si pone le Monde eh e se Marchionne non Bleu false
Se realizzasse la rivoluzione liberale promessa invano da Berlusconi da sedici anni
Dal suo arrivo alla FIAT nel due mila e quattro ad oggi questo finanziere ha fatto uscire l'impresa dai guai ha ripulito i conti ha preso il venticinque per cento del capitale di Chrysler
Senza che gli azionisti abbiano sborsato un euro ha diviso in due l'impresa e l'azione in Borsa continua a salire annunciato la chiusura del sito moribondo di termini Imerese il suo obiettivo è chiaro
FIAT Chrysler deve produrre in futuro sei milioni di auto l'anno per resistere alla concorrenza mondiale è una condizione però più produttività e flessibilità
Tutto ciò che ha annunciato lo ha fatto dobbiamo tenerne conto spiega Maurizio ottemperati della UIL
Avremmo un aumento di salario di circa tre mila euro l'anno per la generalizzazione del lavoro di notte l'apertura del sito
Sei giorni su sette più trenta euro al mese in cambio della fine di dieci minuti di pausa per conto proprio dovremmo fare più ore di straordinario e le assenze malattia verranno
Sorvegliate di più
Il realismo di prelevati della UIL le anche quello di Claudio chiar le Segretario regionale della CISL e che dice
Il venticinque per cento dei metalmeccanici della regione sono in cassa integrazione è l'unico investimento previsto sul territorio e quello proposto da FIAT e non c'è alternativa a questo piano senza lavoro non serve a niente parlare di diritti
Poi c'è la FIOM che invece
Dice che non è accettabile far decidere a cinque mila e cinquecento votanti di Mirafiori
Le sorti del diritto del lavoro in Italia resta per le mondo lo strano silenzio dell'impresa oltre che un sacrificio gli impiegati di FIAT sono chiamati a scommettere
Su un'ipotetica ripresa delle vendite delle auto il costruttore annunciato in aprire un investimento di venti miliardi in Italia in cinque anni la domanda di chi sostiene non referendum eh per fare cosa quali modelli quale tecnologia
Di fronte a questi interrogativi Marchionne si protegge dietro il segreto industriale ma i megafoni le bandiere rosse pesano poco di fronte al patronato al Governo e una parte della sinistra
Che approvano Marchionne se fosse se fossi operaio voterei sia dichiarato Piero Fassino al candidato di centrosinistra sindaco di Torino
Nelle elezioni di primavera Andrea Camilleri Margherita Hack Paolo Flores D'Arcais per contro hanno
Raccolto sessantun mila firme in favore del no ma sottolinea chiudendo le monde sessantuno mila firme sono meno del numero degli impiegati della FIAT in Italia
Così le monde presenta questo referendum questo
Dilemma sociale come come scritto nel titolo a proposito di FIAT ma più in generale
Del settore dell'auto va segnalato l'Economist che dedica oggi un editoriale
A questo il settimanale esce nell'edicola europee industria automobilistica pericoli in vista la crisi dell'industria è finita i suoi problemi di lungo periodo no e perché perché
I salvataggi americani di General Motors e Chrysler hanno evitato la catastrofe ma
Questi salvataggi insieme sussidi pubblici europei hanno anche esacerbato la sovra capacità
Che contraddistingue il settore per anni l'industria può produrre novantaquattro milioni di auto l'anno contro una domanda globale di sessantaquattro milioni
Fino a quando questo non cambierà belli di industria autonomistica mondiale non ritroverà la salute così tra l'altro
L'Economist torniamo a le Monde per parlare di
Libano Libano eterna vite eterna vittima delle sue
Divisioni come titola il quotidiano francese nel suo editoriale di oggi
All'interno delle frontiere del Libano lo stato di non belligeranza deve essere considerato come la continuazione della guerra civile con altri mezzi scrive
Sin da subito le Monde questa è una delle elezioni che si possono trarre dalle dimissioni di undici ministri in gran parte vicini hezbollah mercoledì dodici gennaio
Una volta ancora in Libano non ha più Governo la crisi deriva dalla volontà di Hezbollah partito usciste cita islamista di bloccare il lavoro del Tribunale speciale per il Libano
Che deve giudicare gli assassini dell'ex Primo ministro Rafik Hariri ucciso il quattordici febbraio due mila e cinque
Il partito di Dio teme di essere chiamato in causa in un attentato che risale all'epoca in cui
I pro consoli siriani loro alleati facevano la legge a Beirut hezbollah vorrebbe che il premio che il premier libanese attuale il figlio di Rafik Hariri Saad Hariri
Prendesse le distanze con il tribunale in nome della stabilità del Paese
Ma il ricatto è fallito e il partito cita sbatte la porta portando con sé i suoi alleati cristiani
Questa situazione per le mondo produce molti perdenti un Primo ministro Saad Hariri indebolito anche nel suo stesso campo un'opposizione imprigionata nella sua intransigenza una mediazione Siro saudita sterile
Solo Israele ostile alla formazione di un Governo libanese che integri il suo nemico giurato cioè si bolla
E l'Iran è che aumenta la sua capacità di nuocere alla vigilia di nuovi colloqui sul nucleare con gli occidentali possono dirsi soddisfatti
Queste dimmi dimissioni prenderanno il paese del Governo forse a lungo questo esecutivo era nato da un accordo faticoso concluso nel due mila otto dopo un colpo di forza
Della milizia di hezbollah nelle strade di Beirut ma l'accordo aveva mostrato i suoi limiti sin da subito nell'elezione di un Presidente nel rinnovamento del Parlamento nella formazione di un Governo hanno permesso la ripresa del funzionamento
Delle istituzioni libanesi vittime delle fratture profonde che attraversano il Paese
La democrazia consensuale che teoricamente deve reggere il solo Stato della Regione in cui le principali comunità religiose si spartiscono costituzionalmente il potere e da lungo tempo moribonda
E questo senza che nessuno osi proporre di far saltare un confessionali ISMU che da tempo dimostrato la sua nocività
Questa debolezza essenziale ha fatto del Libano il giocattolo delle influenze esterne il teatro regionale degli scontri per procura accade oggi tra gli Stati Uniti e l'Iran hezbollah ha sbattuto la porta nel momento in cui sarda Riviera ricevuto Washington da Barack Obama come va anche ricordato prima le Monde nel momento in cui si stanno per aprire nuovi negoziati in Turchia sulla questione del nucleare
Mentre la Francia per le mondo si trova sostenere il tribunale
Aggrappandosi al contempo a un dialogo con la Siria dialogo in nome della stabilità libanese Siria che però non vuole sentir parlare del tribunale
Il tempo delle milizie forse finito in Libano ora prevale il Regno di una sola milizia quella di Hezbollah ma dagli scontri gli scontri pratici di di ieri forse non sono più da temere ma l'incapacità dei libanesi
Di trascendere le loro divisioni li condanna il triste status di ostaggi del conflitto del medio Oriente così tra l'altro
Le monde nel suo editoriale di oggi se le monde esclude scontri fratricide di non li teme Tanassi is campani s'sull'Herald Tribune invece i evoca l'ultima missione suicida di hezbollah suicida
Del Governo libanese la caduta del Governo a Beirut segnala la fase finale dell'evoluzione di Hezbollah dal gruppo di resistenza ha potere
Vero e proprio se tecnicamente hezbollah rimane a capo dell'opposizione politica in Libano non sbagliate vi il partito di Di occorso ridato pienamente il suo controllo sul Paese
E non si fermerà davanti a nulla nemmeno la guerra civile per proteggere la sua posizione
La domanda che pone altri piene perché provocare la caduta del Governo ora semplicemente perché Zambon la non può permettersi di perdere l'al la legittimità popolare come accadrebbe nel caso in cui venisse coinvolto nell'omicidio Hariri
Il potere del gruppo uscita dipende dal sostegno incondizionato del suo milione di seguaci
La sua base è la sola audience che conta per Hezbollah che si presenta come solo protettore della dignità araba rispetto alle umiliazioni inflitte da Israele e Stati Uniti questi sostenitori
Non perdonerete vero il loro partito se venisse dimostrato che
Hezbollah ha ucciso un leader avrà a amato dai musulmani sunniti rispettato dai cristiani dai drusi e perfino da molti Sciti cioè dalla stessa base di hezbollah
Secondo Cambareri is
Hezbollah probabilmente emergerà come il vincitore finale perché disposto a sacrificare lo Stato libanese per mantenere la sua posizione in Medioriente e la sua guerra perpetua contro Israele così
Sull'Herald Tribune
Su cui rimaniamo per anch'parlare anche di Tunisia continua la rivolta contro il regime di Ben Alì
Ieri alcuni morti a Tunisi la capitale la Tunisia in ebollizione il titolo dell'editoriale di questo giornale che scrive
Per ventitré anni il Presidente Zinn né Labidi in venalità mantenuto uno stretto controllo sulla vita politica del suo Paese
Pubblicizzando la Tunisia come un'oasi turistica mentre pericolose tensioni covavano sotto la superficie
Ora sono scoppiate rivolte mortali per le pessime prospettive economiche che hanno di fronte i giovani tunisini la risposta di venerdì è stata una repressione ancor più dura è un percorso che di certo porterà altre rivolte e altro sangue
Le proteste ricorda il Tribune sono iniziate lo scorso mese quando un laureato disoccupato si è dato fuoco dopo che la polizia li aveva impedito di vendere frutta e verdura per strada perché non aveva un permesso
Le voci su su su eccidio e le successive proteste si sono diffuse rapidamente attraverso i social network superando la censura di Ben Alì Governo poi
Ha fatto saltare gli account tunisini di Facebook inauguro Gal ma la rivolta Rivalta fino a capitale Tunisi con almeno trenta morti un Paese in ebollizione
Sono arrivate critiche da Washington dall'Unione Europea dalle Nazioni Unite ma la Francia il più influente alleato di Ben Alì finora rimasta vergognosamente silente come era prevedibile ora Benhadj dalla colpa della rivolta sconosciuti istigatore di stranieri
E anche se ha cercato di calmare le cose con promesse di nuovi posti di lavoro per i giovani è stato costretto a chiudere le scuole e l'università questo generava ancor più rabbia e danni per il futuro economico della Tunisia
Fino a non molto tempo fa gli Stati Uniti altri Governi o civili dentali consideravano Benà lì ed altri tiranni laici
Come alleati indispensabili nella lotta contro l'estremismo ora Washington sembra riconoscere che la repressione di Ben Alì
E la sua sordità alle richieste dei suoi cittadini non fanno altro che alimentare la rabbia e a rendere la situazione ancor più incendiaria la sfida e spingere denari a riconoscere questa realtà così l'errata
Tribune in un editoriale e dalla Tunisia dal dittatore
Tunisino andiamo al dittatore bielorusso con entrambi Silvio Berlusconi lo ricordiamo a
Ottimi rapporti il Financial Times di ieri titolava in un editoriale il primo Luca scenico è un dittatore non grato
L'Unione europea deve tre imporre il divieto di viaggio contro l'uomo forte della Bielorussia
Per la maggior parte dei suoi ultimi vent'anni quelli di esistenza come è stato post sovietico indipendente la Bielorussia meritato la sua reputazione di ultima dittatura d'Europa
Elezioni presidenziali dello scorso mese lo hanno dimostrato ancora una volta frodi arresti di candidati dell'opposizione intimidazioni dei media
E un'ammalata esibizioni di violenza contro i manifestanti dell'opposizione le elezioni non assomigliavano in nulla una contesa libera e corretta come era prevedibile Alexander Lukashenko
Ha rivendicato una vittoria schiacciante il suo Governo ha poi ordinato la chiusura dell'Ufficio diminuisca dell'OSCE
I cui osservatori hanno pubblicato un rapporto che ha
Mostrato la farsa elettorale
Le oltraggiose azioni del regime tariffario sciolta in ci richiedono una risposta ferma
Soprattutto da parte di Unione europea e Stati Uniti che hanno offerto carote a Luca scenico per più di due anni nel tentativo di incoraggiare relazioni miglioria una liberalizzazione politica in Bielorussia
Questo sforzo prodotto risultati minimi deve essere congelato esenzioni del due mila e sei tra l'altro finanziare e il divieto di ingresso devono essere reintrodotte
E calibrati in modo che colpiscano gli individui responsabili delle frodi elettorali della repressione essenziale che
A Luca Sheng con un sia più permesso di entrare nei Paesi europei come divenne permesso di fare nel due mila e nove quando venne ricevuto da Silvio Berlusconi e dal Papa Benedetto decimo sesto in gioco ci nientemeno che la credibilità
Dell'unione europea e dei suoi programmi verso i Paesi post sovietici
L'unione europea deve inviare un chiaro segnale sui standards minimi di di libertà e decenza pubblica che devono essere rispettati
Fino a quando Luca scenico opprime RAI sui cittadini relazioni normali devono essere fuori discussione conclude il farà affronta INPS
E noi con lui già David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale