Intervista ad Edoardo Greppi sulla sua audizione alle Commissioni riunite Difesa ed Affari Esteri della Camera dei Deputati

Radio radicale con il professore Greppi dello diversità di Torino
Che qui per Lispi ricordiamo oggi la Commissione esteri della
Camera dei deputati a audito io se sposa bile principale dei principali centri studi italiani per il rapporto collettivo sulle missioni internazionali professor Greppi si occupa
Di diritti diritti umani eternit quali sono le valutazioni che lei era fa sulle missioni italiane alla vigilia dell'esame di questo delicatissimo provvedimento che riguarda il rinnovo delle nostre missioni italiane all'estero
L'Istituto per gli studi di politica Internazionale ISPI accurato in questo rapporto collettivo sulle missioni internazionali la prima parte quella relativa alle classificazione delle missioni perché in realtà
Sotto la generica denominazione missioni internazionali come versano in realtà andiamo a comprendere tutta una serie di situazioni e di configurazioni di queste missioni che sono molto diverse tra di loro allora all'nostra parte del rapporto
Prende in considerazione anzitutto i fondamenti normativi di queste missioni che risiedono essenzialmente nella Carta delle Nazioni Unite nel capitolo VII che prevedeva
Prevede
Consigliere gli strumenti per la realizzazione di un sistema di sicurezza collettiva mantenimento dalla faccia della sicurezza internazionale
La da una parte rilevante del capitolo VII in particolare gli articoli quarantatré e seguenti che prevedevano la possibilità di realizzare un sistema integrato con
Forze armate messe a disposizione del Consiglio di sicurezza
Non è mai stata attuata la prassi delle Nazioni Unite a avuto degli sviluppi diversi per cui oggi le missioni vengono potremmo essenzialmente distinguere in alcune grandi categorie primo luogo quelle
Corre coercitive nelle quali
Sotto l'egida delle Nazioni unite le forze armate messe a disposizione due liste da parte degli Stati membri usano la forza contro uno Stato o all'interno di uno Stato e queste missioni sono complessivamente abbastanza pare
E poi diamo invece la grande categoria degli visioni che invece si limitano a inviare degli osservatori militari oppure quella grandissima categoria delle cosiddette missioni di peacekeeping
Le quali in realtà non erano come tali previste dalla Carta delle Nazioni Unite sono uno sviluppo della prassi nella quale sostanzialmente si disattende il presupposto originario per cui
La Carta dell'ONU prevedeva che la forza si usasse contro uno Stato all'interno dello Stato in una sorta di monopolio dell'uso collettivo dalla forza
In realtà gli Stati non hanno messo a disposizione le loro forze armate mettere a disposizione delle Nazioni Unite non hanno stipulato gli accordi con l'organizzazione
E quindi di di fatto l'organizzazione ha ripiegato
Su queste missioni di peacekeeping a partire da lunedì crisi di Suez mila centocinquantasei che si fonda su presupposto non originariamente previsto che quello che lo Stato territoriale di al suo consenso
Sarebbe come dire che se lei per fare entrare i carabinieri in casa sua dovesse ed esprimere un consenso unanime la situazione
Di violenza
è chiaro che è una deviazione dalla dalla dagli intendimenti originari però oggigiorno la modalità molto molto molto diffuse
La seconda parte del nostro rapporto è dedicata alle modalità di costituzione di queste forze militari di queste missioni militari a seconda che siano
Volute nell'ambito delle Nazioni Unite volute nell'ambito di Unione europea voluta e nell'ambito della NATO o in prospettiva anche della o esserci
La terza e ultima parte riguarda il diritto applicabile diritto applicabile che sostanzialmente riconducibile nel diritto internazionale
In primis ai cosiddetti solfa che sono i stretto sto forse se Grimes gli accordi sullo Stato tools delle forze quindi sulla condizione giuridica le forze in quel Paese in quel contesto il pubblico
E poi le regole di ingaggio
In secondo luogo abbiamo esaminato anche tutti i profili di applicabilità del diritto dei conflitti armati a partire dalle convenzioni di Ginevra del dodici agosto mille novecentoquarantanove i protocolli aggiuntivi dell'otto giugno mille novecentosettantasette
E da ultimo l'applicabilità delle norme poste a protezione dei diritti umani perché anche qui occorre fare un riferimento abbastanza
Logico ed evidente il fatto che
Di conflitti armati non sono più nella stragrande maggioranza dei Confidi internazionali tra Stati e queste norme sono state essenzialmente concepite norme il diritto di guerra
Per i conflitti tra Stati ad oggi sono la maggioranza è così che invece sono all'interno di uno Stato o conseguenti al collasso dell'istituzione dello Stato quindi alla
Proliferazione di entità armate non riconducibili
A istituzioni politiche chiaramente identificabili in assenza di una precisa catena di comando eccetera tutto questo dà evidentemente la misura della necessità
Di ritenere applicabili anche dalle norme relative al processo di diritti umani che in realtà erano state concepite essenzialmente per il tempo di pace
Senta lei qui come studioso come ha visto questa vittoria della prassi sul sul diritto in campo internazionale
Nelle missioni di peacekeeping
Lei resta diciamo un sostenitore dell'iniziativa dell'ONU che sappiamo negli anni Sessanta raccolto dei buoni
Successi e come ha visto diciamo l'ingresso di altre organizzazioni internazionali che hanno un po'diciamo deviato dal loro compito originario come era la NATO questa sarebbe una buona domanda perché in realtà
Il diritto presentai e quindi anche dirigente nazionale presenta da una parte delle necessità nelle necessarie rigidità dall'altra parte soprattutto il dirigente nazionale presenta anche una notevole flessibilità e una capacità d'adattamento
La guerra fredda reso praticamente irrealizzabili alcune delle norme originariamente inserite la Carta dell'ONU
In particolare laddove abboccato va all'organizzazione il monopolio dell'uso legittimo della forza
Di qui a partire già dalla quelle i coreani centocinquanta la prassi si è orientata anche verso questa modalità un po'inedita che era quella di autorizzare gli Stati ad usare la forza
E tali in avanti paradigmatica scatta la guerra del Golfo del mille novecentonovanta novantuno in cui effettivamente c'è stata l'attribuzione di
Un'autorizzazione a usare la forza abbastanza in maniera ampia
Questa flessibilità è chiaro che si riflette anche sui processi decisionali cioè le organizzazioni mutano
Contesto in cui è stata creata l'ONU contesto diverso da quello nel quale si trova oggi lei ha menzionato agli anni sessanta sono stati gli anni della dunque decolonizzazione
Che hanno portato a triplicare quasi quadruplicare i membri delle Nazioni Unite in origine erano appena una cinquantina
La NATO la NATO è stata concepita come organizzazione difensiva in chiave antisovietica col crollo del muro di Berlino e alla fine alla guerra fredda evidentemente la NATO ha dovuto reinventarsi anche un strategia è un ruolo
L'Unione Europea nata come organi e come comunità europea organizzazione essenzialmente di natura economica si trova oggi esercitare delle funzioni politiche anche le funzioni militari che assorbe le competenze che erano dell'Unione europea e occidentale l'UEO
E così via cioè numerose di queste organizzazioni riflettono la capacità degli stati di adattare nelle proprie
Istituzioni internazionali al mutato contesto
Io questo complessivamente lo vedo bene diritti attenzionare peraltro si rivela anche ulteriormente flessibile nel momento in cui prevede accanto alle norme pattizie cioè i trattati
Agli accordi tra Stati che sono ovviamente rigidi una volta firmato
Un grande trattato multilaterale molto difficile modificarlo emendarlo prevede anche però come fonte normativa la consuetudine che è una norma non scritta e che è una norma generale vincola tutti gli Stati e si formano proprio
Fondandosi su due elementi costitutivi uno dei quali è la convinzione di tenere un comportamento giuridico doveroso ma uno ed altro di quali la prassi e la prassi e l'evoluzione
Che di volta in volta queste
Queste delle situazioni creano ora se lei guarda i conflitti armati è chiaro che quando le norme di diritto di conflitti armati sono state negoziate ratificherà ma
The ratificate sia venuta in mente una una guerra tra lo Stato ha e lo Stato biro schieramento dei soldati con la uniforme bianca austriaca controllo riforme
Blu dei francesi sul campo di battaglia di Solferino nel mille ottocentocinquantanove oggi conferiti non sono più così la stragrande maggioranza dei profitti non sono internazionali abbiamo magari da una parte uno Stato dall'altra parte un'entità una torre non statale
Rispetto al quale c'è un problema anche di pretendere l'applicazione corretta e puntuale delle norme e questa è un'altra sfida del diritto internazionale contemporaneo ecco perché c'è chi esce a fare un intervento
Efficace
Dove è impegnata una forza
Multinazionale cioè secondo lei la NATO ha la capacità di grazie una coordinazione affinché ci sia un intervento efficace non lo scenario come l'Afghanistan o ritiene un'altra organizzazione
Internazionale più capace della della NATO per agire su quel delicatissimo scenari
Ma io credo che qualunque tipo di organizzazione internazionale affronterebbe un po'gli stessi problemi cioè la sua domanda posso intuire se ci fossero le Nazioni Unite o se ci fosse un'altra organizzazione ancorché se ci fosse un
Non solo esercito impedendo beh certo beh certo evidentemente su questo sarebbe molto più semplice noi abbiamo a che fare ed è evidente con delle forze armate che come è logico che sia
Rispondono alle direttive politiche di un Governo
Il tutto all'ombra della tradizionale principio generale della sovranità dello Stato
La sovranità deve essere ovviamente temperata nel momento in cui lo Stato si mette in gioco con la sua politica estera con la sua politica militare con altri Stati a loro volta portatori di pretese di sovranità
Devo dire che di pressione che ossia nell'ambito delle missioni Nazioni Unite che delle missioni NATO in missione di due Unione europea eccetera
Si percepisce la crescente abitudine tende personale delle Forze armate ufficiali sottufficiali e militari di truppa a lavorare come gli altri
Cioè c'è stessa lei paragona la situazione attuale a quella che insisteva trenta quarant'anni fa in cui le forze armate erano tipicamente un'entità nazionale anzi era una delle massime espressioni della sovranità dello Stato
Oggi sono una delle realtà più internazionalizzati e che abbiano negli Stati moderni e questa è una
Curiosa evoluzione questi soggetti oggi sono abituati a lavorare insieme e questo non evita evidentemente talora incomprensioni talora difficoltà di
Coordinare e di e di amalgamare diverse entità di comando eccetera eccetera ma la sensazione vedendo anche in varie situazioni evidenti limiti di
Concrete
E di vedere quanto ufficiali sottufficiali e personale di truppa delle Forze armate siano in misura crescente capaci di instaurare un dialogo capaci di instaurare una modalità di cooperazione
E capaci soprattutto di concepire che oggi il comando c'era un francese domani il comando c'era un inglese oggi il comando
Tra un italiano domani ce l'avrà un un pachistano Ecocentro FOTA ditta che sta ti sta affermando
Sotto certi profili terza
Un'ultima questione che riguarda il nostro Paese
Secondo lei questo sistema bizantino di votare la leggi ogni sei mesi
Crea un intervento i improvvisato perché Del Toma non v'è certezza e qual è il tempo giusto per programmare un intervento di medio periodo almeno lei sa meglio di me che in queste
Cose soprattutto lo rivela la conflittualità contemporanea sono ahimè è destinata a durare nel tempo oltre
E questo peraltro i libri di storia sono pieni di milioni di pagine che descrivono
Conflitti che descrivono situazioni storiche in un determinato momento in cui e faremo la guerra in sei mesi ne usciamo e poi c'è stata da quella di trent'anni da quella di cent'anni vent'è la la guerra mondiale che è durata sei eccetera eccetera
è chiaro che la la situazione militare non è sempre compatibile proprio per i tempi lunghi che richiede soprattutto un conflitto atipico i cosiddetti conflitti asimmetrici eccetera eccetera
Rendono non sempre i tempi compatibili con quelli della politica
E della raccolta del consenso in politica quindi il decisore politico è più chiaramente portato a orizzonti di breve periodo perché sugli orizzonti di breve periodo che poi va a raccogliere il consenso
Nella fattispecie rispetto alla sua domanda è chiaro che le missioni e occorre che vengano pianificato con un respiro un pochettino più ampio anche perché tutti gli aspetti organizzativi e di equipaggiamento di addestramento del personale
Lo stesso reclutamento del personale di avvicendamento delle diverse unità coinvolte eccetera richiedono un
Un dilatazione temporale che non è quella di sei mesi ovviamente quindi anche l'auspicio che emerge dal rapporto collettivo
Di a realizzare degli strumenti normativi che diano un pochettino più
Spazio alla temporale mi sembra più che ragionevole ringraziamo ringraziamo il professor Greppi delle de dell'Università di Torino che è stato audito dalla Commissione esteri per conto delle del dell'ISPI grazie