Rassegna stampa estera

Quel giorno gli scrutatori di Radio Radicale per questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta l'edizione di oggi sarà ampiamente dedicata
A quanto sta accadendo nel mondo arabo ieri in Egitto nuove manifestazioni
La notizia del giorno è che il partito del Presidente Hosni Mubarak
Ha detto di essere pronto ad aprire un dialogo con di manifestanti anche in Yemen a sanare ci sono state manifestazioni contro il presidente sa lei mentre
In Tunisia al Ministro degli esteri atti
Dato le dimissioni
Vedremo una serie di commenti sull'Egitto sete di libertà il titolo dell'editoriale di ieri di Libération
Più
Come dire da ragion di Stato invece un commento da
Lo figlia o che parla di Egitto in pericolo riproporremo anche un'analisi grandi del mondo è nata lì in Ungheria ed sull'Occidente che colto di
Sorpresa dalle
Rivolte arabe
C'è un c'è un problema di fondo indica regimi contestati
Da dalle manifestazioni sono alleati di peso degli
Americani e degli europei sottolineando tra l'altro le monde leggeremo anche un'analisi dal Financial Times secondo il quale
Le successioni dinastica e potrebbero diventare le principali vittime delle crescenti rivolte nel mondo arabo
Accenneremo poi ad altri due temi l'Europa che tra l'altro abbastanza assente da
Queste crisi politiche ai suoi confini la sponda sud del Mediterraneo
L'Europa con nel mondo di oggi che pubblica tutta una pagina su Katrina sto all'Alto rappresentante per la politica estera che molto criticata a Bruxelles leggeremo perché
L'Europa anche per le sue relazioni con la Turchia ieri due figli ho pubblicato l'intervista del Presidente turco Abdullah Gul che dice il mondo non si ferma l'Unione europea insomma se l'Europa non vuole
La Turchia peggio per lei la Turchia guarderà altrove infine l'Europa per la crisi
Del debito sovrano ieri i tassi di interesse pagati dal del giorno toccato i massimi
A causa della protratta crisi
Politica la crisi del debito però secondo l'Herald Tribune potrebbe
Estendersi anche a Giappone e America cercheremo di capire perché ma cominciamo dal mondo arabo le
Notizie ieri dure prendiamo dal Wall Street giornali il presidente egiziano vuole parlare con i manifestanti e dapprima il partito del presidente Hosni Mubarak ha detto di essere pronto
Ad aprire un dialogo con i giovani che da tre giorni manifestano contro il Governo nel frattempo
L'avvocato pro riforme premio Nobel per la pace momento El Baradei torna per prendere parte al manifestazioni
è stata la notizia sempre per Wall Street Journal migliaia protestano in ieri man ispirati dall'ondata di attivismo in tutto il Medioriente
Migliaia di Minniti hanno marciato nella capitale ieri per chiedere la rimozione del loro Presidente saletta per sé notizia invece la vediamo dal mondo riguarda la Tunisia dove
Il ministro degli esteri si è dimesso e questo in qualche modo per calmare la rabbia popolare le manifestazioni continuano
Anche a Tunisi malgrado il coprifuoco per chiedere un vero e proprio regime Cengio che non ci siano più esponenti del regime Ben Ali
Nel Governo di unità nazionale i commenti della stampa estera sono incentrati soprattutto sull'Egitto partiamo da un bell'editoriale di ieri
Quindi per noi siamo quanto meno idealista sete di libertà il
Titolo per certi aspetti pannelliano scrive libri il popolo avanza come la luce cantava o un caso calmo insomma
Il popolo e montagna emanare un vulcano che esplode era più di mezzo secolo fa quando l'Egitto di Gamal Abdel Nasser
Rialzava la testa dopo molti anni di umiliazione coloniale e vedeva la sua salvezza nel nazionalismo e nel parlare pari arabi ISMU
Il popolo egiziano sembra voler riprendere volante della storia risvegliato dal coraggio soprattutto dall'impensabile insuccesso dei fratelli tunisini
E come un'irresistibile onda sciocca che
Sì propaga difficile
Non pensare alla primavera dei popoli dell'Europa dell'est e quando da Varsavia Bucarest pasta passando per Berlino vecchie dittature
Cadevano per lo stesso si soffio che veniva dalla strada in dieci mesi dieci giorni perfino dieci ori
Regimi odiati e usurati scomparivano uno dopo l'altro vero il paragone non è appropriato riconosciuti Damasio
Fu innanzitutto l'implosione di una potenza tutelare l'Unione Sovietica che rese possibile la libertà dei popoli imprigionati
Dietro la cortina di ferro prima del mille novecentottantanove niente di tutto questo accade a sud del Mediterraneo eppure una sete di libertà emana dalla strada egiziana
In un bar accusa la mano di ferro mantiene il paese di uno stato di emergenza da trent'anni in prigione in massa trucca le elezioni
Ma per quanto tempo ancora la Tunisia libera è nelle menti di tutti il destino della Tunisia
Ha già cambiato quello di tutti i suoi vicini così
I Biasio entusiasta in qualche modo di quella che chiama una primavera araba
Mio figlio invece molto più prudente nel suo editoriale di ieri dal titolo l'Egitto in pericolo comincia così il quotidiano conservatore francese
L'Egitto non è la Tunisia con più di ottanta milioni di abitanti un Paese di tutt'altra dimensione centro del mondo arabo situato la frontiera di Israele attraversato da una potente corrente islamista
Già questo in qualche modo dice tutto
Prosegue le figlia o le manifestazioni in corso incoraggiate dalla rivolta che rovesci che ha rovesciato penalizzati costituiscono un grave pericolo se il Governo non risponderà alle aspirazioni popolari il Presidente Mubarak tiene le redini del suo Paese da quasi trent'anni
Appoggiandosi sullo stato di emergenza che restringe
Fortemente le libertà civili ma ottantadue anni la salute la sua salute fragile a qualche mese dalle presidenziali di ottobre
Alla sua successione è un grande punto interrogativo il suo tentativo di portare
Al vertice figlio Gamal non ha convinto chi forma l'ossatura dello Stato in particolare l'esercito
L'Egitto differisce in questo dalla Tunisia all'esercito e potente politicamente e economicamente
E il è il fondamento di un regime che non ha mai osato correre il rischio di un'apertura politica i fratelli musulmani tollerati ma esclusi dal Parlamento costituiscono la principale componente dell'opposizione gli islamisti sono una forza con cui occorre fare i conti
Nessuno spazio per invece lasciato e i laici moderati
Il blocco politico si accompagna con rischi reali di destabilizzazione in questo contesto spiega la figlia o l'inquietudine della comunità internazionale
Si esprime in modo aperto Washington sostiene da sempre il Presidente Mubarak gli fornisce un aiuto militare annuo di uno virgola cinque miliardi di dollari
Prudenti ma allarmati di Stati Uniti e l'Unione Europea chiedono all'Egitto di rispondere alle aspirazioni della popolazione è ora che bisogna agire
Non farlo significherebbe mettere il paese in pericolo la Tunisia ha dimostrato che il movimento di protesta se amplificato dalla repressione può avere conseguenze spettacolari
In Egitto solo un'apertura controllata può evitare una sbandata di cui gli aspetti islamisti sarebbero i primi a approfittare così
Tra l'altro mio figlio in questo commento che lascia intuire
La ragion di Stato prima di tutto a proposito di liste civiche ieri Washington post in prima pagina segnalava una svolta dell'Amministrazione Obama
Dopo le proteste arabe gli Stati Uniti alzano la voce l'Amministrazione Obama ora sta apertamente sostenendo i manifestanti
Antico Averno che scuotono il Medioriente arabo una posizione che è molto meno temperata rispetto a quella assunta da Obama rispetto alle precedenti
Rivolte nella regione in particolare
In in Iran la rivoluzione verde
Il posto poi spiega che con le manifestazioni a Tunisi il Cairo e Beirut Obama i suoi più importanti i consiglieri
Dicono che gli Stati Uniti stanno dalla parte dei manifestanti hanno moltiplicato le parole a favore
Della libertà d'espressione e di manifestare e questo anche quando le manifestazioni prendono di mira alleati americani come
L'Egitto le monta questo proposito
Pubblica oggi un'analisi di Natalino un grave dell'Occidente colto di sorpresa dalle rivolte
Arabe
I regimi resi più fragili della rivoluzione tunisina sono alleati di peso degli americani degli europei e questo pone l'Occidente davanti a un dilemma
Scrive nel mondo una primavera dei popoli arabi se troppo presto per dirlo tanto le situazioni sono diverse incerte
Le cancellerie occidentali si ritrovano comunque davanti una sfida enorme come reagire di fronte a manifestazioni di strada
Che la rivoluzione tunisina sembra aver innescato in una parte del mondo arabo alleato dell'occidente in Egitto Giordania Algeria Jenna innanzi finora molto prudenti diverse capitali occidentali hanno
Di recente indurito le loro critiche in particolare contro il regime del presidente Hosni Mubarak importante alleato dell'Occidente Medioriente mercoledì
Hillary Clinton ha chiesto a tutte le parti di astenersi dalla violenza alle autorità egiziane di non impedire a manifestazioni pacifiche nel bloccare le comunicazioni tra cui di siti dei soci al network
A Parigi dove il Governo diciamo così è stato criticato per la lentezza della sua reazione di fronte al sollevamento tunisino il Ministro della difesa all'ASUC e ha fatto questo commento inedito per un Ministro francese
Sulla natura del regime egiziano è sicuramente un regime autoritario la Francia e comunque in una situazione molto delicata perché dal due mila otto ha fatto di Mubarak il suo partner privilegiato
In seno all'Unione per il Mediterraneo e lunedì sarà così pur riconoscendo delle approssimazioni francesi sul dossier Tunisia
Ha raccomandato grande prudenza e evitato di incoraggiare la democratizzazione del mondo arabo per le monde gli occidentali sono animati da una doppia preoccupazione
Da un lato il rischio di essere colti di sorpresa del da movimenti della società civile che potenzialmente potrebbero
Sconfessare gli occidentali in particolare per il sostegno ha portato
Da decenni ai regimi arabi dall'altro lato ce la preoccupazione di veder sorgere dietro alla democratizzazione lo spettro dell'islamismo
E di una destabilizzazione dagli esiti imprevedibili ti ricordi del rovesciamento dello Scià in Iran nel settantanove
Dittatore mollato da Washington a cui è succeduto una Repubblica islamica rimangono un traumatismo l'annullamento del secondo turno
Per le elezioni algerine nel gennaio novantadue per impedire la vittoria degli islamisti era stato incoraggiato dagli occidentali per le stesse ragioni
Le rivolte attuali nel mondo arabo mettono in particolare l'Amministrazione Obama davanti a una situazione paradossale perché perché nel due mila nove nel suo discorso del Cairo
Destinato il mondo musulmano il Presidente americano per a smarcarsi da Giorgio D'Addio Bush parlo della democrazia non come di un imperativo di un diritto
Ma prima di tutto come di una via possibile verso una migliore gestione economica per questi Paesi oggi Obama e confrontato a un fenomeno apparente di Domino che rischia di far cadere i regimi che l'Amministrazione Bush aveva
Pensato di poter trasformare
In virtù della teoria anni o con del grande Medio Oriente
Per ora da parte occidentale non si vuole rimettere in discussione i regimi al potere
Tuttavia
Nessuno più al nei corridoi contesta la diagnosi di coma per un certo modello di Stato arabo autoritario e sclero ostico
Così Washington TOSAP suo approccio rating citando l'Egitto elezioni libere ma è difficile reinventare un discorso coerente che sia ben accolto da un'opinione araba esasperata dalla politica degli occidentali
Per gli ultimi anni così
Le monde natali lungamente oggi
Avvertimento Mubarak il titolo
Di un editoriale di ieri del New York Times che potete leggere oggi sulle ralla Tribune in cui si spiega che in questo momento delicato per gli Stati Uniti e l'Egitto partner cruciale gli sforzi di pace arabo israeliani
Per gli organi spero il Presidente Obama avuto comunque ragione ad andare oltre l'agenda per la democrazia di Bush costruita sull'intervento militare e la vuota retorica
Obama deve convinceremo baracca accettare la legittimità delle proteste iniziare a parlare con i Gruppi d'opposizione l'Egitto ha bisogno di un cambiamento una transizione pacifica sarebbe la soluzione migliore per tutti
Certo evidentemente
A proposito della successione e della transizione pacifica il Financial Times ieri pubblicavano un'analisi
Molto interessante protesta in tutto il mondo arabo le successioni dinastica potrebbero diventare le principali vittime delle crescenti
Rivolte gli egiziani che ci sono riversati nelle strade del Cairo questa settimana
Non chiedo non solo la fine del regime tre trentennale di Hosni Mubarak il loro obiettivo è anche impedire l'ascesa di quello che si sospetta essere il Presidente inattesa al figlio di Mubarak Gamal
Per gli egiziani per molti arabi in tutta la regione il trend verso la successione dinastica
E da tempo considerato l'ultimo insulto contro Società che aspirano a maggiore libertà da quando la rivolta tunisina innescato proteste un po'ovunque nel mondo arabo le successioni dinastica nelle Repubbliche della Regione
Potrebbero diventare la principale vittima delle rivolte il fascio Times spiega che non c'è solo il caso di
Gamal Mubarak in Egitto c'è anche il figlio del Presidente sale in i emenda poi la figlio di Gheddafi in Libia
Senza dimenticare ovviamente Bashar Assad che già succeduto al padre apprezzo nel duemila in Siria
E rabbia contro i Mubarak che non solo contro Mubarak è il titolo
Dell'editoriale di ieri del Guardian anche qui si parla
Di successione ovviamente
Come in Tunisia la rivolta in Egitto e senza leader alla prima risposta del Ministero dell'Interno egiziano è stato di dare la colpa i fratelli mussulmani
In realtà il gruppo islamista giocato un ruolo minore nelle manifestazioni
L'Egitto è diverso dalla Tunisia per molti aspetti le dimensioni il suo ruolo tradizionale di leadership politica culturale
Nel mondo arabo ma nel momento in cui un'ondata di protesta provocato dalle auto Imola azioni dalla disoccupazione dei prezzi del cibo attraverso il mondo arabo dalla Mauritania l'Arabia Saudita
In Egitto prevale un unico sentimento la dittatura non ci farà più tacere così
Così tra l'altro il il Guardian
Chi manca in questo dibattito in queste crisi o rivolte
E l'Europa Europa che non è così lontana da questa Regione nel mondo una causa
Forse la ritroviamo
In una pagina di oggi di le Monde in cui si fa il bilancio di un anno
Di politica estera europea guidata da Katrina Shawn dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona
Lady Ashton missione impossibile un anno dopo la sua nomina al posto di Alto rappresentante per la politica estera la britannica Caterina storico non fa all'unanimità a Bruxelles e numerosi diplomatici si lamentano dalla sua troppa discrezione
E la sua mancanza di visibilità e visione esaspera alcune capitali europea il tutto riassunto in una riga un alto diplomatico ritenuto europeista accusa
Il Servizio europeo di azione esterna in funzione assi quale azione
Dopo la Bielorussia la Tunisia all'Egitto l'impressione che un anno dopo la sua nomina la baronessa sia come assente
Insomma farebbe meglio ad andarsene secondo alcuni diplomatici
Su Europa sull'Europa va anche segnalato un'intervista pubblicata ieri dalle fidiamo a Abdullah Bulla il Presidente turco che di fronte alle esitazioni sull'adesione di Ankara dice bene
Sapete che c'è il mondo non si forma non si ferma all'unione europea più chiaro
Di così Gul non poteva essere non ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale