La nota sull'Europa

Buongiorno agli ascoltatori ieri buongiorno a chi appena finito di ascoltare la rassegna né la stampante internazionale in attesa di stampe regime la nota sull'Europa di questa settimana e dedicata due temi
Innanzitutto la reazione dell'Unione o meglio l'incapacità di reagire dell'Unione rispetto alle rivolte in Tunisia in Egitto e poi il Consiglio europeo di domani a Bruxelles ufficialmente
Dedicato a energia innovazione ma che in realtà si occuperà molto di crisi del debito sovrano nella zona euro partiamo Tunisia Egitto che ieri sono stati al centro anche di un dibattito lungo intenso al Parlamento europeo
Forse l'intervento più significativo è stato quello di Daniel Cohn Bendit i leader dei Verdi che ha definito l'Alto rappresentante per la politica estera Katrina Ashton un partigiano della venticinquesima ora
Uno di quei partigiani che si scrivono al campo dei resistenti una volta che il regime
è caduto o al massimo sul punto di essere rovesciato Astone che dovrebbe essere la voce dell'Europa in politica estera è diventato in realtà il simbolo della sua fonia
Si è sperato e Aston ha sperato che il dittatore Benalì non cadesse perché
Alcuni Paesi europei hanno importanti interessi economici in gioco ora che bella li caduto si plaude giovani tunisini e si promette assistenza soprattutto elettorale non politica
Si spera oggi ancora che Mubarak non cada troppo in fretta e si trema la prospettiva di una transizione democratica perché a vincere in Egitto potrebbero essere i fratelli musulmani
Nessuno a livello europeo ancora chiesto ufficialmente la cacciata di Mubarak come ha detto il leader deliberanti vero Stato sempre nel dibattito di ieri
La sola buona reazione europea sull'Egitto è venuta da fuori dell'Unione europea al Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan che ha detto a Mubarak di ascoltare il suo popolo e di andarsene latitudine dei leader europei sia
A livello nazionale sia a livello di Unione europea nel suo insieme tradisce ciò che
Da tempo denunciano i radicali da Olivier Dupuis all'indomani degli attentati dell'undici settembre
Emma Bonino lunedì commentando la rivolta in Egitto e cioè il razzismo di fondo degli europei per i quali gli arabi musulmani non hanno diritto alla democrazia non sono pronti
Il problema è che continuando su questa strada ci si assume un rischio ancor più grande
Questo vento di libertà quello di Tunisi come quello del Cairo si alza non solo contro il regime di Mubarak ma anche contro lette o grazie nel Medioriente nel mondo arabo ha ricordato ieri Daniel come dite
Se non si sosterrà questo vento di libertà bene lo scenario che si apre quello di una rivoluzione islamica anche in Egitto l'alternativa è tra Mubarak che e tra i fratelli musulmani occorre invece
Sostenere un'altra alternativa laica e democratica
Tutto questo accade a un'ora e mezza di volo da Roma a tre da Bruxelles
Eppure l'Europa manca drammaticamente di una strategia di lungo periodo verso l'altra sponda del Mediterraneo di Egitto discuteranno oggi Capi di Stato di governo nel loro Consiglio europeo non c'è granché da aspettarsi perché ventisette
Aspettano le volgersi degli e venti e soprattutto non vogliono guardare a questa Regione nel suo insieme magari lo magari proponendo come
Affatto Marco Pannella un Unione politica dell'Europa e del Mediterraneo
Per contro dovrebbero esserci novità sulla questione del CRI della crisi del debito nella zona euro un accordo e vicino sul nuovo ampio pacchetto di misure che ha come obiettivo di mettersi alle spalle
La crisi è che potrebbe essere adottato in un Consiglio europeo straordinario di marzo
Ancora una volta la Germania a dettare l'agenda e le regole la cancelliera Angela Merkel avrebbe accettato di aumentare gli stanziamenti le competenze del Fondo europeo di stabilizzazione
Finanziaria quello che se le opere a salvare gli Stati in difficoltà ma Merkel in cambio chiede il via libera a un patto di competitività che potremmo sintetizzare così
Tutti i Paesi europei devono fare come la Germania il patto di competitività di Merkel prevede varie misure di coordinamento delle politiche economiche fiscali sociali dal divieto di indicizzazione dei salari
All'aumento dell'età pensionabile per tutti a sessantasette anni passando per l'adozione di una norma costituzionale
Che Vietti deficit di Bilancio tutto questo va bene salvo il fatto che dal punto di vista istituzionale
C'è un problema si vada verso una sorta di Federazione economica senza chiamarla così
Senza alcuna modifica dei trattati e probabilmente con un sistema
Intergovernativo anziché comunitario si parla addirittura di una cooperazione rafforzata tra i membri della zona euro che creerebbe di fatto un'Europa a due velocità il tutto nelle segrete stanze del Consiglio europeo B
Non è un metodo democratico così come non rischia di essere un'Europa molto democratica e con il metodo intergovernativo spesso accade
Che l'Europa e che le regole siano molto meno rispettate rispetto
Al
Metodo comunitario un tema da approfondire ma per oggi ci fermiamo