Dove andremo a finire. Dialoghi con Alessandro Barbano

Per cortesia possiamo liberare qua davanti cominciamo che siamo già un po'in ritardo
Poi
Per noi paesi cominciamo
è ridicolo che gli eventi servano solo a fotografare a fotografare i partecipanti agli eventi né dei Sky
Esistono ancora avere persone che sono interessate e i fatti emana i simboli
Allora
Va bene ora apriamo una bella discussione azzerando
Salve allora
Fa
Allora buonasera a tutti benvenuti a tutti a tutte le persone che
Come ci ha ricordato il presidente sono qua per ascoltare un dibattito
A tutte le persone che parteciperanno a questo dibattito quando si legge questo libro si legge un libro ne parla ma qualche giorno fa con Alessandro dove si cerca di scandagliare un po'il pensiero quindi comunque emerga pensiero va bene
E io non voglio rubare altro tempo prima di fare una breve introduzione vuole lasciare uno spazio per un brevissimo saluto al Sindaco di Roma l'onorevole Alemanno che poi deve lasciarci per impegni istituzionali ma aveva piacere di portare un saluto a questa Assemblea e quindi volentieri lascio subito la parola prego Sindaco
Sì grazie molto molto brevemente perché c'era l'inaugurazione di una centro sociale in periferia che va assolutamente
Attenzionato però
Quando ha visto il questo libro io mi sono con la quale è ancora stata Barbarano per la capacità di mettere dentro lo stesso contesto personalità così importanti così differenti
E colgo questo sforzo che che è stato fatto alla volontà di
Recuperare un senso complessivo
Noi dobbiamo stare attenti a un fatto in una queste vicende la globalizzazione nell'accrescere dei segnali del
Del della moltiplicazione dei messaggi
Dobbiamo vince la tentazione di chiuderci del frammento
Nel particolare
Di legge soltanto una prezzo dalla realtà perché siamo spaventati dalle norme massa di dati di idee di concetti che ci ruotano attorno ecco questa è un grande rischio
è un rito solo otto per noi europei che viviamo il tempo la globalizzazione più con paura che com'è entusiasmante
E con il tentativo di interrogare tante persone così diverse così importanti per capire il senso complessivo del lato lasciare questi ci si muove e
Uno sforzo dato nel recuperare un disegno complessivo
Mi sembra
Che il dato che emerge le più l'interesse emerge più anche se non detto che la le il rigore varia tra i vari Barban è molto forte però emerge il punto in cui si recupera questa globalità questa complessità ad una visione che è quello dell'identità
Senza un comprensione
Di come l'identità della persona come l'Albania la persona umana si riesce a misurare in un contesto così ampio così vasto così
Notevole senza questa baricentro è difficile ritrovare un senso complessivo quindi il tema dell'identità secondo me e il tema
Su cui in parte ruota questo libro e su cui bisogna identica in qualche modo interrogarsi dare delle risposte reali
Fare in modo che
Le tante suggestioni le tante realtà su cui siamo sottoposti non si traducono in omologazione siamo chiamati sicuramente aprirci
A confrontarci con tante realtà diverse
Ma non dobbiamo fare in modo che dobbiamo fare in modo che questa apertura non divenga quello omologazione non diventa in qualche modo la convinzione tre che una stessa realtà una stessa valore possa essere valido per tutti quanti quindi avere questo senso
In più per quanto riguarda la le domande più propriamente legate alla politica destra sinistra
Io sono convinto che questa differenza permanga al di là di quelle che possono essere le spinte diciamo i Consiglieri carattere tecnocratico di di cancellazione del dette le diversità
C'è un modo diverso di percepire la propria la propria realtà che incardina queste due modi di essere e che però non significa
Coltivare due mondi separati non bisogna ricadere nell'errore ideologico perché se ci si confronta con la persona che vuole concreti della della gente con i colori qualche alla gente
Quello che si porta come valore come suggestione come radicamento in appartenenze diventa un contributo in più per comprendere realtà non diventa un modo opera spaccare la realtà in mondi non comunicanti quindi
Penso che noi dobbiamo continuare lavorare per fare in modo che anche in questi momenti transizione di cambiamento non si perda la voglia da un lato di sperimentare il futuro
Ma diventare futuro sempre consapevoli delle appartenenze che ci definiscono nel senso
Che crea realmente la persona umana
Ecco quindi
Una coagulazione vera Alessandro barbaro per questa per questa sfida purtroppo la grande amarezza e un po'il poter ascoltare questo bellissimo dibattito grazie buon lavoro
Grazie al Sindaco Alemanno buon lavoro anche a lei Sindaco
E entriamo nel vivo del nostro discorso io soltanto due parole perché non sono io chiamato qua per
Illustrare ma soltanto per fare così in maniera più garbata possibile l'interlocutore interruttore
Tra chi prenderà la parola fra tra chi ha
Contribuito a scrivere questo libro dialogando con Alessandro e chi come dire preliminari e cortesemente lo commenterà stasera
Ma io quando Alessandro mi chiese e mi fece il piacere e l'onore di Famila ergere questo libro il appena appena finita la bozza
Devo dire che rimasi un po'così
Stupito dal titolo che era stato scelto dove andremo a finire perché un titolo
Clamorosamente un po'pessimista e questo pessimismo è immediatamente confermato delle prime due pagine dell'introduzione nelle quali si trova una lunga serie di numeri di percentuali di cifre che
Sono degni di ripetere lamentazioni cioè sembra che il nostro futuro da domani mattina presto sarà caratterizzato da una sciagura irreparabile da ogni punto di vista
Al punto tale che
Alessandro poi si fa una domanda che è la grande domanda che sottintende le dieci domande da cui si dipanano tutte le altre che sostengono i libere le interviste cioè ma vedendo questi dati
Per cosa lotteremo per cosa me Remo per cosa vivremo
E la tentazione le prendendo in mano libero in cui sono raccolte le testimonianze di otto
Personaggi che hanno sicuramente attraversato il vissute ancora oggi sono protagonisti della nostra vita nazionale si ha la tentazione di pensare che la risposta a questa domanda
Dove andremo dove andremo a finire ma per cosa attiveremo per cosa lotteremo per cosa me Remo si possa trovare nelle parole di queste persone
La cosa bella di questo libro che fa immediatamente pentire di quella prima sensazione che si aveva avuto è che non c'è risposta
Nel dialogo non c'è una risposta di finita leggerebbe in una invano questo libro chi lo leggesse cercando la risposta alla domanda del titolo nelle parole gli autori tra gli autori di questo libro che Alessandra ha saputo mirabilmente ricucire
Sì coglie un dibattito profondo che è un dibattito profondo sulla nostra storia sulla nostra cultura sulla nostra a tua dita e che ha il merito di porre profondamente le stesse domande al lettore
Leggendo questo libro il lettore si pone in dialogo con questo consesso di autorevoli personaggi e studiosi e l'ho visto adesso comincia a capire a chiedersi dove ciascuno di noi
Va a finire in questo momento storico della propria esistenza la propria realtà
La grande squarcio che secondo me c'è sta di fondo
E questa distinzione che l'Autority riguarda quella che lui espressamente chiama alle teiere Doxa c'è tra una verità rivelata e una verità rilevata e ci si chiede ma oggi la nostra esistenza noi stessi la nostra cultura
è più verità profonda o ciò che vogliamo che sia verità la verità che appare e questa scissione si ripercuote sì riverbera in tutti gli spazi dell'esistenza
Da quella profonda dei sentimenti all'economia alla politica alla cultura alla letteratura alle relazioni con gli altri
Ne emerge uno schema di è un'immagine di mondo fatto di sedimenti spezzettato frammentario in cui l'uomo di ogni età di ogni generazione
Ancor più di una generazione diciamo che necessariamente si trova si trova a dover affrontare il domani come può essere la mia si sente assolutamente sfavorito è perplesso ma ritorna la domanda iniziale
Per cosa mi Remo per cosa adotteremo per cosa vivremo e si comprende dal dialogo con questi personaggi che appunto la risposta non può essere trovata perché qualcun altro ce la dà preconfezionata ma deve essere cercata nel dialogo nel confronto
Io non voglio aggiungere altro a questo voglio soltanto dire che come tutti i bei libri questo libro aiuta a riflettere aiuta a capire qual è il pensiero che attraversa la nostra società in questo momento
E lo fa senza eccessive composita barocche ma
Andando
Analiticamente alla radice delle questioni tante questioni accogliendo la complessità del reale
Ed è da questo punto allora che vorrei partire
Rivolgendo la mia prima domanda alla al Presidente Amato che come Alessandro stesso dice nella prefazione del libro in un certo senso ha partecipato alla
Genesi di questo tipo lo stesso
E vorrei chiedere appunto al Presidente di introdurre questa riflessione
Lui che
In queste trenta pagine fa un quadro complessivo della realtà che ci sta intorno a passando dall'economia alla realtà profonda
E vorrei chiederle appunto questo cioè
Come come può la società attuale ritrovare un suo filo di omogeneità una sua diciamo così omogeneità di pensiero e di raccolta nei tanti frammenti che caratterizzano l'esistenza contemporanea
Grazie Francesco io per la verità
In questa situazione mi sento colto
Insieme ad Alessandro
A Beppe verità
E
Abituato ad una lunga prassi
Di presentazioni pensavo che magari parlasse prima il il nome autore
Va bene facciamo e in un altro modo ma
Fondamentalmente
Ecco io ripper
Mia difficile riprendere insieme perché come ha detto Francesco
Gli autori sono diversi e osservano cose diverse
Però c'è qualcosa che in qualche modo accomuna
E che a mio avviso è importante
Ebbe deriva
Consapevolezza che guardare a un futuro
Con il pessimismo che intende caratterizzare largamente gli europei e soprattutto gli italiani è profondamente sbagliato
è
Profondamente provinciale
Ed è profondamente ignaro del fatto che il mondo non va mai bene da sotto
Ma va bene quando gli esseri umani sanno coglierei l'occasione che le loro vicende oppure il loro
Per migliorare la loro stessa vita legarla di più a ciò in cui credo Nocchi acciocché per il mondo
E che questo è possibile in in qualunque circostanza anche in quelle
Che caratterizzano novit perché dico questo oggi
Perché è vero ormai se ne sono accorti tutti
Quando avevamo scritto queste pagine forse eravamo antesignani ecco ma quando arriva mesi dopo l'editoriale dell'economista e che lo dice
Vuol dire che a differenza di quello che spesso si pensa in Italia che all'Economist come fonte prima di conoscenza
Ecco questo arriva quando una qualche idea ha già preso a radicarsi era del dicembre e l'editoriale dell'Economist
Intitolato la redistribuzione della speranza
Sì e che
Notava esattamente quello che si nota attraverso questo libro e che noi intendiamo a vedere il futuro come un futuro nero
Un futuro nel quale perdiamo quote di mercato per rendiamo prospettive di reddito
Diventiamo tutti i vecchi Giovanni che sono sempre più rari e quindi sarà anche bello
Alla mia età è considerato opportuno arrivare a novant'anni e oltre
Ma la società nelle quali lei corpi sopra i settant'anni diventano la maggioranza
Sono società nelle quali forse e meno e meno invidiabile vivere
Ora queste sono caratteristiche che che riguardano l'Europa di oggi cioè noi tendiamo ad essere pessimisti esattamente per queste ragioni che sono ragioni dei
E vero che lo sviluppo sia andato a radicare con maggior forza in altre parti del mondo
è vero che noi intendiamo ad invecchiare
Di altre società
Ecco è vero che per il CEO
Altri hanno cominciato a fare quello che prima faceva mono
L'acquisto che cosa significa
Che c'è un mondo in e straordinario movimento
Che noi abbiamo accumulato molto e molto il mondo in movimento cibi
E la questione per noi è se questo mondo allargato e accresciuto
Lo vogliamo vivere chiusi in questo nostro bunker europeo
In modo da farlo diventare sempre più
Un
Sincero un tocco un mio infelice che protesta che si lamenta
E che esente era il mondo che ha vinto
Oppure se vogliamo essere partecipi di questo mondo
E se vogliamo essere partecipi di questo mondo allora possiamo essere meno vecchi
è un dato di fatto
C'è chi vede l'immigrazione la teme più o meno c'è chi cerca di ostacolarla più o meno
Ma se guardiamo le tendenze demografiche di questi ultimi anni vediamo che l'Italia
Risalita sopra i sessanta milioni il che è considerato in sé positivo
Grazie alla presenza di un numero accresciuto di
Immigrati che fanno la parte
Che contadine toscane facevano con la famiglia medici quando questa per deriva la capacità di riprodursi nella misura richiesta dalle esigenze educative
E quindi circa
Riusciamo anche
Ad avere dei bambini siamo una società che può inserirsi nel mondo e molte delle nostre imprese non si sentono affatto infelici
Quelle che hanno saputo muoversi e andarsi a collocare nelle parti di mondo dovrebbe la la produzione le può riprendere
Abbiamo difficoltà
A capirci con gli altri questo è un altro problema che abbiamo noi europei
Ma semplicemente perché ci siamo anche indossati chiusi nelle nostre comunità tendenzialmente mondo etniche mondo religiose
Grazie a quella straordinaria invenzione dello Stato nazionale
Che per tre secoli ci ha portato benefici ma c'è anche costato qualche cosa perché prima dello Stato nazionale
Le nostre erano tutte società molto aperte e l'Italia questo gli italiani è bene che se lo ricordino
Deve la propria qualità intensità culturale al fatto di essere stata sempre un porto di mare
E quindi quando come diceva Ruffolo l'ultima volta che è stata una superpotenza quando aveva le Repubbliche marinare
Era un'Italia irachena alla cui crescita alla cui civiltà hanno contribuito lei etnia e più diverse che che sono passate di qua
Ci dice Veronesi che la malattia si può curare molto più di quanto si facesse in passato
Che con la malattia si può condividere vivendo civilmente molto più di quanto è scritto si si facesse in passato
Il CD liscio e chi ha a cuore
I rapporti comuni certo da qualche tempo Beppe De Rita propende per la solitudine si è scocciato di molti di noi questo io lo capisco
E si trova meglio quando se ne sta pensare da solo
Trovo che la cosa è molto ragionevole ricco tuttavia è lui stesso convinto che cede
Terreno possibile di di valori che ancora esistono e i valori religiosi sono una parte cospicua di questo patrimonio
Che possono via alimentare i contatti ricreare comunicazione
Far percepire ciò che abbiamo in comune non ciò che ci divide insomma
Così questo libro ha un senso
E il seguente guardate ci sono parecchie cose che possono legittimare in voi
Quello che vi sentite dentro cioè vi sentite che le cose non vanno bene come vorreste
Ma guardate le cose possono andar meglio e dipende soltanto da nomi
Dipende soltanto da noi questo
è un messaggio importante per noi italiani
E curioso che in questa Italia nella quale i più vivacemente polemici sono minori dici
Rischi di diffondersi un sentimento che io mi sento dentro ogni volta che vedo in Sicilia
Il che mi ricorda che la mia famiglie siciliane che io vengo di lì e lo sento un senso di appartenenza come si manifesta
Si manifesta alla Tomasi di Lampedusa
Si manifesta nel senso che
Io capisco quello che accadrà
E tendono a considerarlo ineluttabile qualcosa che accadrà comunque che non vale la pena neanche di cercare di contrastarlo
In questo senso
Ecco il paradosso di un'Italia che diventa siciliana in questo senso lo dico parlando di lui
Paradosso quasi incomprensibile al quale dobbiamo sfuggire e questo libero dovrebbe servire a fare
Grazie
Io
Leggendo le pagine scritte dal Presidente collocati Presidente Amato ho ritrovato tutto il Presidente Amato che è una persona
Io ho il piacere e l'onore di conoscere da un po'di anni e chi ha secondo me questa straordinaria capacità di guardare spietatamente il reale la realtà
Non perdendo mai però la forza il coraggio di buttare la mente ed il cuore nell'ottimismo e quello che ci ha appena detto lo dimostra Presidente due immagini mi vengono in mente
Ascoltando le leggendola lei ha citato l'economista che ci ha detto della redistribuzione la speranza
Qualche giorno fa mi colpiva il fatto che è iniziato all'anno cinese
E i cinesi hanno detto che questo è l'anno del coniglio
E hanno detto ai loro giovani non non dovete allontanarvi da questa antica tradizione perché il coniglio e l'animale della speranza quindi viviamo quest'anno con grande speranza Raiot uso questa immagine così un po'
Un po'naïf perché ha delle questo lei giustamente ha detto un'Europa chiusa chiusa dentro se stessa e un po'
Gerontocratica ma cosa può dare ancora all'Europa come può l'Europa ritrovare ciò che ancora può spendere
In un mondo così piccolo ma così lontano come può essere quello che la mette necessariamente in contatto
Con culture così lontane come quella cinese che sono le culture emergenti
E poi una seconda immagine lei usa questa figura bella dei giovani che dovrebbero imparare a girare il mondo sapendo che con il proprio zainetto con i propri attrezzi che ci sono le proprio design o possono costruirsi un futuro
Anziché aspettare un futuro che l'Iran darà o dal dall'esterno
Veramente in Italia possibile far questo
Niente perché voglio insomma l'Europa accumulo
Di conoscenza di cultura e anche di tecnologia
Che oggi può contribuire allo sviluppo circostante e quindi di riflesso anche al nostro
In misura al momento a a mio avviso non è qualificabile per ora al momento non eguaglia abile poi
Il giorno che la Cina sarà passata armi e bagagli a fare tutti i passi che ancora non ha fatto il mondo potrà essere di nuovo quello che era quattro mila
Quattro mila anni fa ma l'Europa ha ancora moltissimo da dare ecco purché ne sia consapevole e in questo l'Italia
Ma vi dico una cosa in un secondo due né voglio dire
L'accusa uno dei nostri maggiori problemi è che non diamo un lavoro adeguato a molti dei nostri giovani ai quali diamo un'alta preparazione
E si dice che questi giovani devono andarsi a trovare un lavoro fuori e se lo trovano e riescono ad eccellere
De ma questo non vuol dire che ci piaccia o non ci piaccia
Piaccia alla nostra voglia di denaro grave noi stessi o meno non vuol dire questo che abbiamo pezzi del sistema educativo capaci di formare dei giovani che una volta che vanno fuori diventano tra i ricercatori più bravi
Non ha un significato questo
Certo è responsabilità nostra che poi raramente tornano ma è merito nostro e vuol dire che riflette un accumulo che è rimasto di conoscenze e di capacità educative se prepariamo ragazzi e ragazze
A cui se stanno qui diamo cinquecento euro con contratti a otto mesi per evitare che maturino
Pretese pensionistiche
Pessima cosa da parte nostra ma se vanno fuori e si sistemano bene vuol dire che gli avevamo preparati bene
La seconda cosa che voglio dire
E che CE ma spesso non ne siamo consapevoli nel il lavoro italiano e del lavoro europeo un quantitativo di cultura che contribuisce a ad accrescerne la qualità che in altre parti del mondo non c'è
Ecco buttarla l'altro giorno parlando proprio di cultura italiana con una persona che la fa
Questa persona Gottardo anche che
In Italia
Si fanno oltre cento tipi di paste da mangiare di terzi i cinesi con quattro mila anni di civiltà hanno inventato gli spaghetti agli spaghetti sono rimasti
Ma alla tipologia di paste che noi sappiamo produrre che fa parte della nostra industria ma è espressione della nostra cultura in Alto Adige si coltivano oltre cento qualità di Mele
Noi siamo in grado di produrre oli di densità di colore di qualità di gusto di terzi
Cioè tutto questo allo stesso tempo produzione e cultura
Ed è un impasto che esiste solo da noi e ci siamo talmente abituati che non ne siamo neanche consapevoli e non riusciamo a capire quanto valore cioè i minori
E quindi appunto davvero poi non apro più bocca voglio dire che
Oltre
A dover guardare alle cose con fiducia non dirò con ottimismo ma con fiducia
Perché le cose le possiamo sempre migliorare io porrei invitare gli italiani a non raggiungere il massimo della soddisfazione nel parlare il più possibile male disse
Perché questo è un punto questo è un migrare se stessi un essere figli di un passato di servitù di cui non ci siamo ancora di Berardi
A centocinquanta anni da quando abbiamo reso queste uno Stato indipendente
Cerchiamo almeno di perdere
Queste animus del perdente deve Ietto delle
Noi abbiamo delle qualità diffondiamo Annoni nel mondo l'immagine degli italiani che non valgono
Cerchiamo di toglierci era dalla testa e saremo migliori anche per questo
Grazie
Beh sicuramente un po'di ripiegamento sul mai stessi è un vizio che ci sta un po'prendendo e sopra fa scendendo però è anche inevitabile che come scrive in questo dialogo riduttivi direttore De Rita
La solitudine
Che il Presidente ci ha ricordato la solitudine è il grande cancro forse dell'uomo contemporaneo anche nella nostra società che viene invece da una esperienza di comunitarismo di solidarietà
Che non a caso è il principio fondante anche della nostra Costituzione la io vorrei chiedere al
Direttore dei ritardi RIR ripercorrere questa riflessione che è veramente affascinante fatta in queste pagine su la difficoltà
Che oggi l'uomo contemporaneo che i giovani contemporanee hanno
Di guardare alle relazioni ahiloro simili a tutto ciò che li circonda comunale propensione ad amare ciò che ci sta accanto
E il direttore in queste pagine cito dall'amore interpersonale all'amore cosmico
Dando sostanza a queste riflessioni e facendo vedere come esse sono state per secoli anche la spinta
E la diciamo la cifra del nostro essere del nostro comportarsi
Ma forse abbiamo smarrito questa capacità di pensarci come soggetti capaci di intessere delle relazioni di cura con chiunque ci stia tanto dalle persone a cui vorremmo voler bene all'universo intero
Direttore
Grazie
Ma noi siamo tutti
Orfani di un'identità collettiva
Perché credo l'abbia
Scritto forzose lo stesso Giuliano Amato tutte le nostre identità collettive ci hanno guidato nella nella visita
La vita viene la nostra vita la vita degli uomini di oggi viene da al
Dall'appartenenza ad alcuno identità collettiva
Appartenenza all'Italia all'appartenenza alla classe operaia l'appartenenza alla classe borghese l'appartenenza alla Chiesa
Sono le appartenenze che hanno fatto
Collettività e identità individuale
Hanno fatto cioè capacità di mobilitare milioni di persone intorno un'idea o intorno a un obiettivo intorno a un target con complessivo però hanno fatto anche le persone
E quando una serie di appartenenza e generali collettive sono andate sia tanto così non siamo rimasti soli
Perché una società pensa del Novecento
In cui il singolo perde la sua appartenenza di classe la sua appartenenza alla classe sociale lo sua appartenenza allora a al al al Borgo nascita o all'AFAM Paese la sua appartenenza alla Chiesa la parrocchia
Tutte le sue appartenenze tra la sua partenza al partito al di là di questo passo tutte le sue appartenenze vanno a pallino
Non essendoci più appartenenze non ci sono più target da definire perché il singolo quale target può dare di darsi di tipo storico
Era la collettività era l'appartenenza che gridava una obiettivo storico RSA solo
Resta su
è un bene o male non lo sappiamo certamente il fenomeno tipico dalla Finanziaria del Novecento
La fine di tutte le appartenenze la crisi delle appartenenze
Resta o qualche appartenenza corporativa alle
Dei farmacisti o per i dentisti adesso nessuno vuole prendere in giro nessuno però non non c'è più l'appartenenza che crea la tensione in avanti ed è la pensano in avanti che crea il senso della vita
Anche dei sì
Se non c'è più questo agente resta solo
Quale la prospettiva visto che
Di futuro dobbiamo parlare perché guai se non parliamo noi vecchi di futuro chi è che parla del giovane fissi ci altri interessi qual è la prospettiva
La prospettiva sostanzialmente il quadruplice la prima e che si cerchi disperatamente un'altra parte Nezzo
Che si dà dei intensiva Tana rincorsa che si invisibile appartenenza degli islamici che stanno lì sulla piazza tutti o farla preghiere e che sono ferocemente anticristiani gas che si è
Si ammazzano
Col come kamikaze pur di affermare il loro potere guardate che in giro c'è
Non lo diciamo ad alta voce ma l'idea un po'di invidia per chi c'è ancora appartenenza c'è o perché c'è un'appartenenza in crescita
L'islamismo ci appare come la potenziale sostituzione per alcune
Di appartenenza e molto più laiche molto più moderno e molto più avanzate ma quelle appartenenza
Personalmente non ho alcuna invidia
Non solo dell'islamismo ma di questo ritorno all'appartenenza collettivo
Ritorno all'ideologia ritorno al partito in massa ritorno alla
Alle a alle alle grandi piazze ritorno i tre milioni di persone al Circo Massimo nulla
Non c'è più possibilità
Può darsi poi arriveranno di tutti i turchi alla Marina e ci imporranno anche le Islam però se dobbiamo decidere per conto nostro nome quella lastra
Sul giro la solitudine perenti Terrin truppa Rizzi in un'altra appartenenza fra l'altro tutto sommato non convince
La seconda appartenenza la seconda reazione qui anche essa collettiva eh su
Una realtà messo mai alta media
La mia solitudine annulla rimetto dentro una grande appartenenza collettiva la metto in media appartenenti
Il borgo la media città il gruppo sociale di riferimento in creta e in crescita
I limiti di gruppo
Anche il Gruppo amicale
Per certi versi die e abbiamo sempre dato un voto di serie B a queste appartenenze interventi
Senza però
In grande
Poeta come Mario Luzi che diceva d'Italia italiano non è diventato borghese diventato borghi Giano cioè si è ritratto dentro la dimensione del Po
Però
Come dice Giuliano guardate che porgo e quello che
Che fa la cultura italiana nel mondo
Nell'olio come nel
Nella ricchezza nella qualità del design a Tolentino come
Nel man in
Di in Toscana meridionale
E è possibile in una possibile attestarsi su questa seconda appartenenza collettiva
Facendo la comunità di cura di cui parlava anche il nostro moderatore perché alcune realtà del comunitarie anche nelle nostre città ci sono
Sono comunità di cure gestite da persone che non avremmo mai pensato potessero gestire un pezzo di politica invece costruiscono questa dimensione comunitaria
Personalmente lo sanno tutti propendo se dovessimo parlare in termini
Di
Ritorno a un po'di collettività ritorno alla comunità
Se non altro collettivismo generale
Terza ipotesi della uscita dal ponte uscita del CNEL e l'accettazione della solitudine come un dato di fatto del mondo moderno
Non ci deve spaventare
Non no
Scola nel testo suo dice in fondo la vita e
L'esperimento dell'uomo singolo fa su se stesse
A vita esperimento individuale
Probabilmente in media il patriarca qualche problemino su questa affermazione
Ci deve essere perché non credo che abbia
Così voglia di accettare la vita come esperimento
Però è così è un esperimento
E dove si fa l'esperimento
L'esperimento nel mondo moderno si fa sulla vita individuale sull'esperimento esso stesso legato nel mondo occidentale al livello dalla coscienza individuale
è una coscienza
Io sono passato a me stesso
La solitudine significa che con il Cage mondo moderno che lasciate stress
Che lascia la tua coscienza proprio forza attuato passi dal dominio della realtà alla tua capacità innate di maturazione una corresponsabilità alla tua etica
Parole che usiamo forse troppo in questo ultimo periodo responsabilità etica però e quei
Ma dove li lo spunto
Non negativo ma di pericolo e che la coscienza fuoco può crescere fino a un certo punto
Poi ha bisogno dell'altro
La coscienza lasciata solo a se stesse pensate all'ultimo
Libro di Scalfari vicenda coscienza che io faccio fatto crescere la mia coscienza alla coscienza individuale cresceva poi alla fine il destino dalla coscienza individuale e di distruggere se stessi
E cita Michel che aveva tanto costruito di coscienza di se stesso del Paese è finito Manzato vicino a un cavallo a Torino
Questo è il problema tutto il mondo occidentale che fa tutto il mondo laico che fatto rimato dalla coscienza quel problema
Al problema che la coscienza non è compimento di se stesso e non è compimento di una società una società può avere milioni di uomini cosciente di se stessi ma non fa più società
E quella società in qualche modo ha il pericolo che
Un aumento crescente di coscienza possa in qualche modo modificare la stessa sensatezza della coscienza
Se leggete l'ultimo
Cavasso
Li spiegherà che
I siti i tecnici i sacerdoti tredici che è pieno di coscienza che vivevano solo di pensiero perché la mente che conduce comun destriero tutta la vita dell'uomo poi
Dicevano che alla fine quelli che pensavano tanto i migliori fra di loro gli esplodeva la testa
Gli esplode tant'è vero che è andato a vedere la copertina dell'ardore quest'ultimo Cavasso c'è una persona senza testa proprio per dare il senso che
Nel mondo moderno potrebbe avvenire un aumento tale di coscienza
Laico razionale intellettuale illuministica accede a mano potrebbe non aver più senso
Erano arrestava seggo la la quarta
La seconda delle soluzioni sugli indirizzi
L'individuo per certa la sua solitudine però deve accettare un modo in cui la solitudine ed oltre
Non aumenta la coscienza ma
Aumenta la capacità di fare evolvere da soli
Senta io non so chi abbia citato un bellissimo una bellissima lettera di Kafka a Milena quando dice
Il signore
Mi ha aiutato stando mi dice
Poi ha preteso di aiutarmi
Dicendo che mi devo arrangiare da solo
Ad alcunché
La nel mondo moderno e fatto da tanti Comuni che hanno questo problema profonde
Che si devono in tarda soli
E che lo stesso signore gli atti lo stessa di Vinitaly che ha dato gli ha imposto questo destino di essere aiutati da solo
Appena per far questo tipo di riflessione su se stessa c'è bisogno di aprirsi non all'altro ma di aprirsi a se stesso
Aprirsi meno permetterete intanto sapere che sono cattolico romano praticante riaprirsi alla confessione di aprirsi a un peccato
Scola dice giustamente ricordate che il curato da
è andata in una parrocchia i duecentoquaranta persone
E confessava uno due persone a settimana perché non
Quando è morto confessava ottanta mila persone all'anno
Perché quando comunque il rapporto con se stesso nella solitudine diventai non risolvibile dalla pura razionalità per la coscienza devi in qualche modo accettare
Che c'è una legge che c'è uno una dimensione che c'è una componente Intest pezzo che devi mettere sul piatto
Non si vive senza peccato
Senza il senso del peccato
Se non ai sensi del peccato può essere più
L'uomo più razionale di questa terra ma poi non vi
Perché il peccato che ti metti in rapporto più o meno con leggi cosmiche che tu probabilmente non conosce non potrei mai
è questo e finisco
Il problema della solitudine
La solitudine oggi e
Chi incapacità Olivetti la
La
Diciamo sì l'amicizia che ritiene di non ammettere che la sua idea oggi non è soltanto una cosa di cui
Mettersi a piani
La seduta c'è una scritta una sfida rimetterci in un altro un altro la dimensione collettiva o da
In una sfida a proteggere quelle cose quella dimensione collettiva intermedia che è stata tipicamente italiano conta
Una seria a capire sempre di più galere un'elaborazione dell'Adorazione Alida coscienze alle sempre più forte è una sfida
Una sfida di umiltà ad ammettere che
Non è importante il reato ma importante del peccato tanto per San nell'attualità
E che il peccato che va giudicato non il mobile del
La la e l'esistenza o meno del reato dalla possibilità di svicolare rispetta prima c'è il problema del peccato
In questo detti come diceva
Un commentatore ieri sera dicendo ma questo è un libro per i per il futuro il più giovane Scola tutti gli altri ci hanno più dei settant'anni era
Siciliana chissà in fretta abbiamo scritto noi non è proprio potevano sorelle cinquantenni Mazzola non è questo il dura ma il fatto vero che
In questo momento a me per esempio il terzo discolo con tutte le sue
Chi picche
Angolazione che Scola è quello che in qualche modo ripropone
Non in termini puramente come in parte del mio fenomenologie siamo sempre più soli ma ripropone che nella solitudine o hai coscienza o il senso del peccato e il senso di una sua appartenenza cosa
Se c'hai tutte e due forse è meglio però questo è il punto e su questo bisognerebbe lavorare
Grazie
Due provocazioni ulteriori
Lei ha parlato non solo nello scritto ma anche in questo momento di coscienza e dice una cosa molto bella Mer risulta molto nello scritto dove dice
Molti credo non tanti credono che la liberazione sociale culturale in Italia si ebbe con il sessantotto in realtà comincio prima con la battaglia per la per l'obiezione di coscienza di don Milani cioè quando si capì che la vera identità la si trova
Essendo se stessi anche con il dovere di essere se stessi e non soltanto con il diritto di essere se stessi quindi con il dove sentendo il dovere di
Essere se stessi per gli altri nella società in cui viviamo
Questo vale ancora oggi come è possibile realizzarlo e una seconda cosa giustamente lei parla di senso del peccato di senso del limite di senso della fragilità
è possibile è giusto o è sbagliato distinguere un è un un'etica pubblica da un'etica privata in altre parole si può opporre bis
Si può opporre un via fra siamo indiscreti si può porre un diaframma pecche possa bloccare la proiezione della propria etica privata che Phil trarla nell'immagine che si dà nell'etica pubblica o questo è sbagliato
Il problema è
Dal punto di vista storico riprendo
Una nota del nostro moderatore
La solitudine nasce da una
Stagione di individualismo
E no
è l'individualismo che ha creato la piccola impresa l'individualismo e crea dei consumi il sistema
Ha creato indebolito
L'ha creato in origine perché noi pensiamo che l'individualismo sia arrivato con Pannella al settantaquattro il divorzio l'individualismo e
è nato in gran parte con le scelte Degasperi anni di affidare i cittadini
I danni di guerra ricostruzione delle case vere la riforma agraria eccetera cioè dare fiducia ai cittadini e poi espressamente ecco don Lorenzo Mila sessantadue dei l'obiezione di coscienza e il primato della coscienza sotto
Questa individualismo a
Se lo prendiamo dal CIPE dal quarantacinque quarantasei è una cosa ma prendiamo dal CIPE dal sessantadue questa individualismo affatto cinquanta
Contratti aspirerebbe con il
I cicli di contratti e fu cinquantaquattro anni sta per fini
Quattro cinque anni finisce
Alcuni scherzano dicendo che finisce insieme al Lirico una del ciclo del dualismo cioè il berlusconismo sostanzialmente come
Non mi non interessa capire se finisce prima l'uno all'altro
Fatto vero è che quel ciclo finestra e se siamo oggi in mano la solitudine perché è finito la gloria di quel ciclo
Un Paese ha fatto la sua gloria per cinquant'anni per quarant'anni e sulla dimensione individuale sulla capacità individuale tanta gente
Che ha fatto il piccolo imprenditore tanta gente ha fatto il lavoratore in proprio tanta gente che ha fatto l'artigiano tanta gente ha fatto il professionista questa è stata la nostra Saccà
Finita la saga siamo un pochettino
Siamo rimaniamo soli rimaniamo soli senza targa e senza neppure le appartenenze intanto sono scomparse quindi
Il la crisi da oggi italiana non è così semplice perché è una estesi che viene dalla crisi dalla fine delle appartenenze della fine del ciclo individualismo cioè le due componenti
Vivere collettivamente Tiberi individualistica mente stanno declinando tutte e due
Una in modo chiarissimo buon la fine delle appartenenze collettive le altre in modo più sottile perché l'esaurirsi di quel ciclo di individualismo della libertà di essere se stessi e di voi molti di noi sono figli anch'io
Chi mai avrebbe detto quando mi sono laureato che sarei
Cinque sei anni dopo viene attratto piccolo imprenditore di un piccolo centro di ricerche eppure è stata la mia gioia mia felicità e la mia mio prestigio essa e legato a quella scelta
Per la scelta che in fondo oggi
I giovani non fanno più
E lo facevano anche i giovani di di il più bassa ceto sociale
Quanta gente quanti
Lombardi veneti uscivano dalla scuola quindici anni e tutti urlavamo dicendo l'abbandono scolastico invece andavano a fare gli aiuti carrozziere gli aiuti carpentieri gli aiuti gelataio e dopo cinque anni erano piccoli imprenditori
Con la macchina e la casa di proprietà mentre i loro tutti i loro amici devono continuato la scuola a ventisette anni ancora non si è laureato
Questo è un ciclo che ha finito
Ed è finito anche nella fenomenologia dei giovani che non credono più nel fatto di mi metto in proprio
Se questi due cicli l'appartenenza all'individualismo sono finiti è evidente che ci sono dei problemi oggi nel ricaricare in questa società
Nel nel tentare di ritardi obiettivi di ritardi un senso della vita perciò io schematizzato in quattro strade
Sono quattro strade che in qualche modo cercano o di esplicitare che chi
è solo de ha una sua responsabilità deve avere una sua responsabilità
Ma non vi di far tassi nella sua responsabilità di uscire anche da soli
Parrebbe che
La
In un bellissimo libro di Recalcati l'uomo senza inconscio si scopre quanto han troppo
Antropologicamente l'uomo il ragazzo esso
Quanti anoressici quanti depressi quanti bulimici quanta gente che non riesce a sopportarla solo i due antidroga
Con una società moderna non può vivere nella regressione antropologica
Di
Pensare che era assente la solitudine sia l'abominio l'abbrutimento il la non speranza l'anoressia la depressione le droghe
Ha bisogno di dire la solitudine e anche un luogo dove si creano
Io ci credo e credo che
Qualche modo quello possiamo trasferire i figli e proprio questa volti a determinazione
Se vogliamo anche sfida religiosa a combattere la solitudine nella solitudine non scappando altro
Grazie
A questo punto del programma avrei dovuto interloquire con i presso Veronesi che però purtroppo non è potuto essere tra di noi e si scusa per questo ci ha mandato una bellissima lettera D'Alessandro che Alessandro mi ha fotocopiato in realtà
Lui dice che avrebbe partecipato volentieri a questo dibattito e Ugo a questo dibattito perché non è quest'ULL libro
Dove si parla del suo pensiero o del pensiero di altri ma del pensiero nel futuro come il pensiero si costruisce come il pensiero si evolve
Quindi discutiamo il professore con una pura essere tra di noi e passare la parola invece al direttore Paolo Mieli
Proprio con questa provocazione Luino né uno di qua Autority questo libro ma non è sicuramente uno degli
Dei lettori più attenti sicuramente più attento di come possa essere stato io
Anche perché il direttore mi ariana capacità e la possibilità di leggere non solo il libro ma tutte dalle vicende che ci circondano con questa doppia lente
Di storico e di giornalista quindi di potere in un certo senso tenere insieme il caleidoscopio del del passato e della realtà e la storia e della cronaca e quindi chiediamo Luigi
Chiudere un po'lei trarre un po'le conclusioni di questa riflessione che resta comunque una riflessione aperta per capire da storico e da giornalista dove andremo a finire
Allora grazie devo dire che quando arrestato per vanno
Detto che dato le bozze per presentare questo libro
Io ero molto esitante perché non amo i libri intervista penso che i giornalisti che raccolgono le loro interviste le mette in un libro
Fanno delle mezze schifezze scusate parliamo in famiglia e quindi e quindi ho detto addio al solito collega ma gli si può dire di no però adesso cerchiamo di trovare qualche scusante sono
Fuori Italia
Che poi insomma e di sottrarmi alla coda poi però per curiosità per coscienza mi sono messo a leggere questo libro e ho trovato una cosa
Tutta diversa
Innanzitutto fate parlare cinque secondi del libro perché merita innanzitutto è un libro scritto da una persona che non sa il fatto suo insomma una persona anche locale
Sì sì che sarà fatto sulla scuola Nando
Non scritto da persone che non sia al fatto sua era una doppia negazione architrave se resta il fatto suo alla persona colta che
Ha scritto questo libro appunto
Nell'altra metà dell'evidente sua vita e cultura
Oltre a quella che dedica al giornalismo
E poi le persone che sono state al suo gioco sono ben consapevoli tutti e credo che Giuliano Amato detta verità lo confermeranno di
Appunto di fare un dialogo non di fare un'intervista cioè dialogare contro comunque una persona che ripeto come si vede dal saggio introduttivo
Tiene un filo conduttore in grado non di aprire un microfono registrare quello che dicono interlocutore comporre un pigro libero con dell'economia e altro quindi
Quello che diciamo all'inizio pensavo di fare come forma di cortesia o di non fare come scortesia invece il giorno fatto molto volentieri perché mi ha dato l'occasione di leggere un
Bellissimo libro tra l'altro
Un autore che dedica molto tempo alla scritture che con cortesia con garbo
Scrive in modo asciutto spiritoso
Anche delle falsità
Voi avete appena sentito Spano che ha intervistato professor De Rita
E avete sentito come rispondo professor De Rita ma lui per gusto di del racconto ecco come descrive nel contesto in cui è avvenuta all'intervista del Rita
Il dialogo persegue è stata registrata al Censis dei durato più del dovuto del previsto
Perché dell'iter soliti infra Mezzaro nell'occhio spedito con lunghe pause durante le quali chiude gli occhi come se volesse mettere
A fuoco le sue idee nella mente prima di renderlo visibile vada visto che non è vero che chiude gli occhi però
Forse lo fa in privato però lui lo ha scritto
Voglio dire ho citato questo passaggio per dire che non è un libro appunto di un intervistatore in ginocchio ma insomma può permettersi anche
Può permettersi anche qualche insomma qualche cosa diranno e visto che io non ne sono autore visto che
Giuliano Amato dell'Italia hanno avuto hanno avuto la possibilità di parlare loro fatemi parlare anche
Dell'altro contiene questo libro e sono tutte
Cose abbastanza sorprendenti inedite è un libro dove
Chi ne fa collezione di
Racconti di notazioni curiose né può trovare molte me può trovare molte e anche come ha detto dette con un linguaggio molto vivace per esempio
C'è l'Argentieri Simona Argentieri
Che dice
Che fa una riflessione sui i padri molto interessante dice che il padre hanno conquistato negli ultimi decenni esperienze degli intime di gioco di frequentazione
Di tenerezza che erano loro estranee un processo che proceda parallelamente una progressiva e lenta
Parità effettiva fra i sessi ma come ogni processo Ciani anche questo ha due facce
Se gli uomini di oggi hanno imparato a fare la mamma il padre invece non lo vuole fare più nessuno il padre con la P maiuscola quello che impone norme limiti quello che si fa carico di dire di no e merce rare fa tutto una riflessione su
Questo padre che si è in ma mito che ha imparato a fare la mamma lasciando il ruolo del padre cioè del comando a nessuno perché nessuno l'ha voluto
Più occupare è una cosa che ho trovato interessante così degna di essere presente
Ecco per
Umberto Eco per converso ha fatto una cosa analoga ma sui figli
Cioè individuato proiettato sul futuro le colpe dei figli e dicendo
Sono sue testuali parole
Che nel futuro si arriverà a una caccia al vecchio perché ci stiamo approssimando in Occidente a una società in cui una minoranza di giovani dovrà mantenere una maggioranza di vecchie
Dice che Giuliano Amato avete sentito che in Italia e con già ma solo con un vecchio però lui prevede con tanti vecchi e quindi
Il tempo e dice che questo
Rimane che il potere fino rema stima nei vecchi per una sorta di patto inconfessabile tra le generazioni
I giovani il potere non lo vogliono anche se spesso si lamenta di non averlo
Gli è andata benissimo di vivere assistiti
Però quando i vecchi diventeranno tante da non poterli più mantenere quando le loro pensioni si dimezza daranno allora il conflitto generazionale vi esploderà e anche qui ecco
Fa una
Riflessione ognuna di queste riflessioni di queste interviste del libro contiene spunti come questi
Che che possono che sono coraggiosi che sono con un linguaggio Fauré comune c'è Sergio Romano prudente
Si mette a riflettere su come verrà ricordato Berlusconi
Che riesce a uscire dalle cose
Dell'oggi dalla discussione dalla diciamo che secondo lui Berlusconi verrà ricordato cioè io non amo fare il paragone con Mussolini
Però anche a me nella mia natura però può come Mussolini che sono le risposte che l'Italia a problemi della modernità del di passaggio alla modernità
Del suo genere e quindi
è ovvio che come per Mussolini prima si dirà che era una cosa estranea al Tempio muta da chissà dove mondo come di sono serie sono arrivati da chissà dove poi un giorno
Lo leggeremo qui siamo tutti giovanissimi e quindi potremmo leggerlo è un giorno vedremmo che
Riconosceremo che è stato il nostro modo anzi è stato frutto
Della nostra incapacità andare
Una risposta diversa nel momento clou quello di cui Giuliano Amato fu protagonista per novantatré novantaquattro un passaggio decisivo della nostra storia non solo di cambio di sistema politico era un momento
In cui si cambiava si distruggeva non c'erano risposte
E lavorate Giorgia risposte pronte di pronto intervento non c'era nessuna elaborazione per quel passaggio di modernizzare e che quindi Berlusconi e
Secondo Sergio Romano in modo asettico ovviamente senza aderire
Dice l'Italia se le chiamato ce le ha voluto
Quanto a Umberto Veronesi mi spiace che non sia qui ma e il libro non è stato notato forse qualcuno ha notato io non me ne sono accorto ma contiene delle cose delle affermazioni che
Per la professionalità
Di Veronesi sono davvero clamorose
Una forse più normale più prevedibile però detta in modo molto esplicito ve la leggo in cui si dichiara a favore dell'eutanasia
Dicendo che le è una terra
Se dicendo che lei è una tesi alla sempre dette un approdo irrinunciabile della civiltà le difese della vita è un compito sociale importante ma non potrà andare contro la volontà dell'individuo non è un caso che già oggi CCD
Viventi quali si sono sempre auto duplicati a prescindere dalla bisessualità arrivata in un tempo molto più avanzata cioè due miliardi dopo la nascita seduta miliardi dopo la nascita della vita
Questo
Per dirvi cosa per dirvi
Se posso dare un consiglio e questo è un libro che merita di essere letto non la prendete come la raccomandazione di una presentazione
Contrario come un omaggio all'autore i due intervistati presenti perché è un libro dove ogni pagina troverete cose come quelle quattro cinque tre video segnalato siccome
Lo siamo sempre ma adesso in maniera in maniera particolare avvertiamo
Di essere in un passaggio in un passaggio
Storie complessivo non solo per le vicende italiane ma per le vicende internazionale
Di cui ampiamente si parla nel libro spesso io vi consiglio di leggerlo e di non
Limitare a pensare Mita da pensare che avete letto per le quattro cinque per le che vi ho segnalato grazie
Bene grazie ed io mi associo assolutamente in maniera convinta alla raccomandazione del direttore Mieli
Perché come dicevo in apertura è un libro che merita di essere letto perché è un libro che non dare risposte ma apre domande
Domande di grande portata di grande ampiezza e con sulle quali con serenità con leggerezza con sfizio ma anche con
Profondità si torna a riflettere per comprendere per comprendersi
Prima di chiudere lascio la parola come giusto all'autore ringraziandolo squisitamente per avermi voluto qua
Ma il mio sarà un breve intervento di ringraziamento perché non credo tipo poteva raggiungere niente
Di originale a quanto detto da chi mi ha preceduto
Il primo ringraziamento va la mia famiglia
Che
In questo anno in cui libro è stato per una anno e mezzo in cui li prestato pensato
Ed è scritto e mi è stata molto vicina
Per la comprensione che ha avuto quando in una famiglia c'è uno che scrive un libretto contemporaneamente fa il vice direttore di un giornale
Che indico scrive di notte e negli unici giorni in cui non lavora e dovrebbe stare con i suoi familiari evidenti che accade che ti dica
Uno delle cose che tu Finci di ascoltare mentre stai pensando libro oppure ti ha carichi ti chiedono di fare delle cose che non farà mai perché stai pensando al libro
E quindi grazie Renata grazie Riccardo grazie benedetta
Sono
Mia moglie i miei figli
E questo libro è in rapporto con la professione che faccio perché e un'indagine giornalistica nel pensiero ma il pensiero si lega alle all'ala alle rappresentazioni
E di ciò che vedo racconto interpreto
Da uno straordinario punto di vista che un giornale come il Messaggero piantato nel cuore del Paese e nel cuore della Capitale del Paese e quindi di questa straordinaria opportunità ringrazio
Il mio editore Francesco Gaetano Caltagirone che adesso è andato via mare a Queens alla che mia
Voluto al Messaggero mi ha consentito di di fare questa esperienza di crescere nel gruppo e il mio Direttore Roberto Napoletano
La cui con cui collaboro danni a condividere la grande responsabilità che in via nella gestione di un giornale così importante
E che mi è stato vicino anche in questa circostanza
E
Un ringraziamento speciale ma a coloro agli otto coautori nel senso che mi hanno
Dedicato il loro tempo ma anche la loro anima perché
Non mi hanno dato delle interviste come giustamente il direttore Paolo Mieli a
A ha detto ma mi hanno dato
Un contributo
Come dirà alla costruzione di un qualcosa che nasceva insieme
A questi otto autori associo il direttore Paolo Mieli che
è stato il primo a leggere le bozze di questo libro quando ancora era in una fase iniziale e ad incoraggiare mi ovviamente
Per un giornalista relativamente giovane quale sono io sentirsi dire da una persona come Paolo Mieli
Funziona
Va
E
E come come ricevere un po'una un una spinta incredibile verso no verso l'obiettivo che ti sei posto e quindi
Grazie agli otto con Autority e a Paolo Mieli che non è fra gli otto ma qui ed è come se lo fosse
E tra questi otto otto persone tra questi otto saggi non c'è Nicola Cabibbo chiede
Lo scienziato scomparso di recente che in questo libro fa una delle ultime sue interviste molto bella fra l'altro c'è la famiglia però qui la moglie il figlio e li ringrazio
Veramente di cuore
Anche perché
è stata al l'incontro con quest'uomo è stata per me un'esperienza molto toccante molto affascinante e molto delicata com'era lui
Ringrazio ancora la casa editrice che ha creduto in me
Avevo alla al mio attivo una serie di libri con case minori ma pubblicare un libro con inaudita
E averlo Einaudi al fianco fino alla fine e qui stasera nella persona di Paolo Repetti beh è un punto d'orgoglio che io mi sento di sottolineare
Ci hanno creduto quando neanche io forse credevo di poterlo fare quindi grazie grazie
Ringrazio
Infine la la Camera di commercio che ci ospita c'ospitato in questa in questa bellissima
Bellissima sede
E e che ovviamente ci ha consentito di di trascorrere questa bella serata del libro dirò poche cose poche
Perché ho scelto questi otto saggi
Perché l'idea di questo libro è nata con Giuliano Amato che è qui presente a cui va
Un mio grazie specialissimo io volevo fare un libro con lui
Però lui mi ha come dire consigliato di estendere l'arco delle persone da sentire
E il suo suggerimento è stato prezioso nella genesi e poi nella nello sviluppo di questo libro quindi un grazie speciale a al presidente Giuliano Amato che e stasera con noi e a cui ho dedicato
E dedicato in questo libro la prima e che forse la
Più
Corposa delle interviste grazie
Non voglio aggiungere altro voglio solo spedire
Che
Ho cercato o di in un parlare con questi otto saggi
Perché secondo me come ho spiegato in questi giorni
Nelle interviste nelle nelle presentazioni che ho fatto di questo libro il futuro dissemina i suoi segni nel pensiero e secondo me lo fa nella maniera in maniera più consistente in alcune persone
Che la cui sensibilità e speciale
E e che hanno una capacità anticipatoria di vedere ciò che gli altri non hanno ecco perché ho ascoltato
Persone che magari avevano anagraficamente un'età avanzata ma la cui saggezza contiene i germi di quello che io penso possa essere il futuro
E difficile raccontare questo libro perché poi alla fine di questo uno mi chiede ma
Che cosa dicono
Che cosa e come questo futuro dove andremo a finire per io non lo so
Il problema è che io non lo so infatti stato difficilissimo spiegare questo libro
E non lo voglio neanche sapere
Ho indagato nella post-modernità in cui
Come hanno spiegato prima di me Amato e verità cadute le vecchie appartenenze c'è questa solitudine che forse un'occasione forse una condanna forse tutte e due dipende da come la viviamo
Nella quale sono caduti i modelli e sono caduti
Anche i limiti delle della società tradizionale cioè un filosofo ti dice che le più grandi infelicità del passato sono derivate dalla presenza di limiti troppo forti la libertà individuale le più grandi infelicità del presente derivano dall'assenza di limitino
E qual è la soluzione in questa foto post-modernità io non lo so
Non lo so perché non lo sa nessuno perché perché va costruita
E in questo libro non c'è la soluzione però ci sono
Tante strade tante tracce con cui
Ciascuno e non le ho messe io le hanno messe loro può rimontare una sua idea di futuro questa era
Del resto la sfida che io volevo volevo compiere integrando più saperi e più sensibilità nella convinzione che la conoscenza
Oggi più di ieri sia il punto di incontro tra le grandi culture che hanno
Fondato scritto la storia dell'Occidente in particolare
E la cultura cattolica la cultura laica e illuminista che della prima probabilmente una filiazione anche se nato in antagonismo densa
Ebbene io ho cercato persone di diversa estrazione culturale appunto laici e cattolici ho cercato uomini di pensiero e di azione ma tutti
Che ragionavano è e capaci di elaborare pensiero attorno ciò che facevano e ho cercato di integrare questi saperi nella condizione che
Questa questa questo tentativo potesse portare a trovare una strada verso appunto il futuro
Se ci sono riuscito non lo so però
Questo ho cercato di fare un'ultima notazione e un ringraziamento speciale a Francesco Spano
Che
Del futuro è un segno vivente e un giovane
A
Poco più di trent'anni
è stato capace di affrontare questa platea questi autori con una intelligenza una originalità che di farlo capire
Che non ho sbagliato a chiedere gentilmente a lui di moderare questo dibattito e di questo lo ringrazio pubblicamente grazie a tutti voi di essere venuti qui