Intervista a Fiorello Provera sull'emergenza sbarchi di immigrati tunisini a Lampedusa e sulle polemiche tra l'Italia e l'Ue

Fiorello Provera vicepresidente della Commissione esteri alla Parlamento europeo eletto con la lega Nord colui
Vogliamo parlare di quanto sta accadendo in queste stesse ore nel mondo arabo nel Maghreb
Nel Mascioletti nei Paesi del Golfo la scorsa sessione del Parlamento europeo circa un mese fa discutevamo proprio contro vera della
Caduta del regime Benelli in Tunisia ora l'Egitto di Mubarak a tutto ciò si aggiunge l'emergenza
Flussi di migrazione l'arrivo di più di cinque mila migranti a Lampedusa partiamo da qui dallo scontro tra
Il Governo italiano la Commissione europea che sembra essersi sopito
Ora ma che è stato
Per un tutor pre tutta la giornata di lunedì abbastanza forte Maroni ha detto l'Europa ci ha lasciato lasciato sole la Commissione ha risposto non è vero abbiamo offerto nostro aiuto ci è stato detto non grazie a lei come la vedo
Beh io la vedo come Maroni nel senso che ha avuto informazioni dirette
E e so che le richieste che erano state inoltrate da dal Ministro Maroni
All'Europa
Sono state
Fatte
Un po'di tempo fa
Ecco alla all'approssimarsi della della grande del grande afflusso sin dall'inizio
La richiesta dello ROPPA era è stata è stata di una
Lettera dell'inoltro di una lettera formale con queste richieste dopodiché ci sarebbero state risposte
Adeguate da parte di Bruxelles
Io credo che fossilizzarmi ci su una una un aspetto formale di un fenomeno così importante
Sia un pochino
Approssimativo il
Questione di fondo eh come fronteggiare
Una
Immigrazione che si continua con questi numeri si profila come una vera proprie passione per il nostro Paese e non solo per il nostro Paese
La questione quindi è molto seria
Ed un po'paradossale perché
Questa che questi flussi immigratorie diventano
Così enormi dopo che si è attuata una rivoluzione
Che idee quindi in teoria offre la possibilità conflitti avviene più libertà
Più sviluppo economico in Paesi che hanno vissuto fino ad ora sotto una dittatura quindi la caduta della dittatura apportano mento della della fuga da questi Paesi
Fuga che può essere
Dettata da varie ragioni ragioni economiche chi voleva ad emigrare in Europa approfitta in qualche modo di un un vuoto di potere lasciato dopo la caduta dei
Dei regimi
Poi ci sono anche magari esponenti del vecchio regime che cercano di fuggire in Europa ma al di là di
Di di di queste ragioni
Diciamo che la risposta italiana del Governo italiano tutto ciò sembri rischi respingimenti uno degli dei contenziosi con l'Europa proprio la politica di respingimento perché una missione Frontex come quella che l'Unione europea
è disposta lanciare offerto
Offerto di lanciare Maroni ha chiesto un po'respingere migranti
Posso vagliare le coste ma se qualcuno richiede asilo con la domanda di asilo deve essere quanto meno esaminata
Sì di tanti bisogna approntare delle strutture
Che possano accogliere questi questi migranti e e verificare se hanno ragioni
Di diritto d'asilo quindi motivazioni politiche se fu quel no dalla dittatura si fuggono dalla repressione
Cioè tutti quelli che sono gli elementi che possono a concedere il diritto di asilo la impressione che tutti abbiamo e che numeri così elevati non possano essere di profughi
Dalla data
La situazione di disagio democratico di persecuzione Prodi e perché in Tunisia c'è stata una rivoluzione dei gelsomini quindici dovrebbe essere
Più libertà
Detto questo non si può chiedere a un paio di farsi carico di migliaia e migliaia di migranti parliamo di sei mila persone in pochi giorni che sono arrivate a Lampedusa
E di approntare delle strutture che costano che sono difficile da affrontare in poco tempo
Mentre lo fenomeno di questo tipo
Se l'Europa esiste davvero dovrebbe essere affrontato da Bruxelles in nel suo insieme quindi con il coinvolgimento di altri Stati e non soltanto
Quelli di frontiera nel senso per e del sud
Quelli che si affacciano sul Mediterraneo
C'è poca disponibilità però da parte dei Paesi del nord Europa condividere questo peso ad Aldo Braudel sharing come rientro stesso
Numero
Dordain c'è l'ente che implica che ciascuno sia
Colli un po'di responsabilità il costo dell'accoglienza o della verifica ed eventualmente dei respingimenti
Perché
Io sono del parere che ogni Stato debba potersi garantire la scelta il numero dei migranti
E proteggere all'i propri interessi nazionali e le proprie identità se noi dovessimo aprire le porte a tutti saremmo veramente sommersi da centinaia di milioni di persone che diventerebbero di fatto padroni a casa nostra
Riguardo all'atteggiamento dei paesi del nord Europa è molto particolare perché in genere si è molto favorevole all'immigrazione molto aperti e liberali
Nel promuovere l'immigrazione quando non si hanno molti migranti a casa propria soprattutto quando non si hanno
Forte percentuale di migranti clandestini che sono quelli che danno più seri problemi per le società che li accolgono non è un caso che la maggioranza dei detenuti in Italia si era presentata ormai da clandestini
Lei autore di un di un rapporto che verrà discusso prima la Commissione esteri poi dalla plenaria del Parlamento che riguarda proprio
Riguarda anche le migrazioni rapporto diciamo tra le migrazioni e gli aiuti allo sviluppo la politica di sviluppo dell'Unione europea e ICE occorre affrontare il problema alla radice e nel caso del dei Paesi attualmente in crisi diciamo da
Dall'Algeria fino
Allo Yemen la questione la povertà è un elemento forte le la questione tanto più con la crisi economica e finanziaria ci poi la questione politica maggiore libertà
Di carattere politico democrazia rispetto dello Stato di diritto
Come valuta dopo quanto accaduto in Tunisia in Egitto
L'azione dell'Unione europea in generale e in particolare di Katrina store che è stata a Tunisi lunedì offrendo un po'di assistenza europea ma diciamo non ancora quel salto di qualità
Nei rapporti con questi Paesi
Ma il salto di qualità della politica europea nei confronti dei paesi del Maghreb ma dei Paesi del terzo mondo è molto difficile da fare
Perché si tratta di attuare delle vere e proprie trasformazioni che non sono soltanto economiche ma sono sociali sono politiche sono istituzionali
Noi abbiamo l'ambizione di cambiare il mondo in poco tempo e questo non è possibile per nessuno soprattutto se si tiene conto
Che al di là delle della crisi economica delle ragioni politiche della mancanza di libertà che abbiamo detto
Il vero minimo comune determinatore l'elemento che è comune a tutte queste rivolte dittu in tutti questi Paesi dallo Yemen alla Tunisia per fare per citare due Paesi talmente differenti l'uno dall'altro
Il vero comune denominatore è la mancanza
Di quelle strutture sociale di intermediazione che fanno la democrazia vera e mi riferisco
Non tanto la democrazia formale lezioni più o meno liberi ma la mancanza di sindacati
Che sostengono le ragioni e del lavoro
La mancanza di partiti veri che rappresenti non gli interessa ed è una società che deve essere naturalmente variegata la mancanza di associazioni
Cioè la mancanza di tutti quelli egli in più io richiamo intermediatori sociali che rappresentano le esigenze e bisogni di un Paese di un popolo
E senza di questi non ci sarà libertà di stampa non ci saranno giustizia vere per tutti
Non ci saranno opportunità di lavoro perché l'economia vera condizionata dalla corruzione e da chi comanda
Quindi mancheranno tutte le condizioni perché ci sia uno sviluppo vero per sviluppo intendo ribadisco non solo per l'economico ma quello sociale e politico
Ora pretendere di rifare dei Paesi secondo dei modelli occidentali è un po'puerile
E soprattutto se se lo si vuole fare in tempi brevi
La grande sfida che noi abbiamo davanti a di accompagnare in tempi medio lunghi al di là dell'intervento umanitario di emergenza
Questi Paesi a percorrere un
Una un cammino di democrazia che a noi è costato decenni se non secoli
Quindi possiamo accompagnarli fornire loro all'esperienza che abbiamo avuto nella nostra storia
Senza pretendere di cambiarle in qua in quattro e quattr'otto ma allo stesso tempo questi Paesi devono
Chiamare i loro governanti alle responsabilità che hanno
Perché
I veri colpevoli del ritardo dei Paesi arabi e non solo o dei Paesi dell'Africa
Sono i Governi che si sono succedute nei decenni che non hanno fatto nulla se non arricchire le proprie famiglie le proprie tasche
Però con una certa complicità occidentale le faccio un esempio Gheddafi la Libia che ha firmato con l'Italia l'accordo sostanzioso sia in termini di responsabilità che in termini di di soldi
Pure Gheddafi come dire corrisponde al
Ritratto del dittatore
Capena tracciato sì sicuramente è chiaro che Gheddafi in Libia
Penso alla alla Cina penso alla Russia penso a
Alle decine o centinaia di paesi nel mondo che che hanno dei regimi che sono totalmente antidemocratici e se non fare la Cementir dittatoriali
Però una cosa il giudizio
Che noi morale che noi possiamo dare su questi Paesi e l'auspicio l'augurio che questi paesi possono diventare più democratici
L'altro aspetto è la realtà politiche cioè l'Italia l'Europa la Francia la Germania hanno a che fare con questi Paesi così come sono rappresentati
Noi dobbiamo
A dire a che fare con la Russia noi abbiamo dei delle ragioni di Stato che ci portano a confrontarci con la Cina piuttosto che con la Libia per motivi diversi dall'energia all'immigrazione
Noi con quelli ci dobbiamo confrontare con quei Governi anche se non ci vanno bene anche se li giudichiamo dittatoriali anche
Dobbiamo avere a che fare con questi Paesi perché vivono nel nostro mondo e condizionano la nostra vita la nostra economia e non solo
Quindi e io direi che bisogna attuare una politica di doppio livello il primo cercare di incrementare e far germogliare tutte le risorse democratiche che in questi paesi ci sono
Secondo cercare di a dire una politica di accomodamento di rassegnazione se vogliamo ma dico di convivenza pacifica
Con questi Paesi per così
Come sono rappresentati ed è venuto a trovare assolutamente la politica estera estremamente complicata
E non si non si
Governa o non sempre così come non si governa con le filosofie non si fa la politica estera ecco soltanto con gli ideali le grandi grandi ideali grandi
Filosofia e la politica estera è fatta di compromesso e di confronto con una realtà che spesso è difficile e dura
Il bravo politico che non è quello di partito ma quello della polis serve quindi
Di chi si confronti per il bene della propria gente con altre situazioni difficile nel mondo è quello di
Trovare un equilibrio tra Realpolitik e naturale inclinazione a promuovere tutti fermenti democrazie che si possono trovare nel mondo
Grazie a Fiorello Provera