Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale martedì ventidue febbraio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura oggi ci occuperemo di Libia lo fanno
Quasi tutti i giornali la cronaca la prenderemo
Dall'International Herald Tribune in caccia
E le milizie di Gheddafi sparano contro i manifestanti a Tripoli
Nel frattempo funzionari del Governo diplomatici hanno annunciato la loro
Defezione in sostanza si sono dimessi protestando per la repressione di
Deve darsi o si sono uniti all'opposizione dica leggeremo anche un editoriale dal Guardian
Solo quando le forze di sicurezza
Di Gheddafi supereranno un certo limite quello della diserzione
Il suo controllo maniacale sulla Libia andrà in crisi scrive tra l'altro il quotidiano britannico e poi con le monde
Richiederemo un retroscena sui ricatti della
Libia Tripoli ha minacciato di nazionalizzare le società europee in particolare quelle petrolifere
I Paesi dell'Unione europea hanno alzato il tono della voce contro la repressione ma l'Italia è preoccupata per il rischio di un'ondata migratoria sottolinea le monde
Con le monde ma non di oggi nel fine settimana vedremo anche un editoriale a proposito della situazione in Iran il regime iraniano oppone l'odio alla rivolta
E poi andremo sul Times di ieri un editoriale più generale sulla situazione nel mondo arabo musulmano un Piano Marshall per il Medioriente l'assistenza economica e l'integrazione nell'economia globale
Possono contribuire a fare emergere la democrazia nel mondo arabo scrive
Tra l'altro il quotidiano conservatore britannico leggeremo un altro editoriale dal Wall Street Journal Europe
Diretto in particolare al Presidente americano Barack Obama che ha
Esitato molto di fronte alle rivolte in Tunisia e in Egitto una nuova Freedom agenda il titolo come Amministrazione Obama può recuperare il mondo arabo in sostanza ritirando fuori
Il discorso di Giorgio da di un bus all'inizio del suo secondo mandato Bush di disse la politica americana di sostenere
La crescita dei movimenti delle istituzioni democratiche
In ogni Paese e cultura con l'obiettivo ultimo di porre fine alla Tirrenia nel nostro mondo ovviamente ci sarebbero molte altre notizie da
Approfondire noi chiusura ci soffermeremo sulla situazione politica tedesca perché
Domenica Angela Merkel cancelliera subito una netta sconfitta non proprio lei ma il suo partito
Nelle
Elezioni dell'Under di Amburgo vi proporremo un commento dalla Birgit secondo cui
Questa vittoria elettorale è uno tsunami politico vittoria elettorale ovviamente dei socialdemocratici che hanno ottenuto
La maggioranza
Assoluta a Amburgo per la viltà in Germania ci si può aspettare a mesi politicamente molto turbolenti
Ma cominciamo dalla
Libia quanto accaduto ieri lo sintetizzando oggi bene l'Herald Tribune
In un articolo in cui si raccontano che caccia le milizie hanno sparato ieri contro i manifestanti a Tripoli il Governo in bilico dell'uomo forte della Libia il colonnello Muammar Gheddafi
Ieri ha risposto alle crescenti proteste contro il suo regime quarantennale inviando elicotteri e caccia da combattimento in alcune parti assediati e della capitale questo quanto riferiscono testimoni oculari da Tripoli
L'escalation del conflitto avviene dopo che le forze di sicurezza del colonnello si erano dovute ritirare da alcuni palazzi della capitale libica e dopo che alcuni funzionari del Governo in particolare il Ministro della Giustizia
E diplomatici la missione libica all'ONU a New York hanno annunciato la loro defezione intanto la seconda città del paese rimane sotto il controllo dei ribelli non solo alcune
Tribù libiche hanno annunciato di
Unirsi
Nella movimento contro Muhammar Gheddafi commenti partiamo dal Guardian ieri in Medioriente popolo potere politica solo quando le forze di sicurezza di Gheddafi
Supereranno un certo limite quello della defezione il suo controllo maniacale sul Paese andrà in crisi scrive
Il Guardian a un certo punto lo chiamarono perfino modello libico una svolta tanto completa che tutti gli Stati Uniti dai neocon I liberale
Nelle Cammarano la paternità nel mille novecentonovantanove questo fu l'inizio diciamo del modello libico nel novantanove la Libia
Di del suo accordo per consegnare i due principali sospettati nell'attentato di Lockerbie affinché venissero processati nel due mila e tre abbandono il suo programma di armi di distruzione di massa in entrambe
Le occasioni la Libia venne salutata come un esempio di come
Uno
Lo stato descritto dalla CIA come sostenitori indefesso del terrorismo internazionale
Potesse uscire dall'isolamento internazionale tutti non ultimo il premier britannico Tony Blair corso la stringere aveva la mano Gheddafi annunciando una nuova partnership
Der disse di essere rimasto addirittura colpito da quanto leader libico
Forse lezioso di unirsi al Regno Unito nella causa comune contro al Qaeda gli estremisti del terrorismo l'altra ragione di questa causa comune ricorda Guardian era un accordo con Shell sul petrolio
La pace con la Libia è sempre stata una questione di lucro negli ultimi giorni prosegue
Poi quotidiano britannico centinaia di persone sono state uccise dalle forze di sicurezza
E il nuovo colonnello Gheddafi assomiglia molto di più a quello vecchio è impossibile dire con chiarezza
Quanto sia ampia la rivolta libica sappiamo che è partita da Bengasi e da quatto altre città
Che fanno parte dell'arco tribale a est dove il sostegno per Gheddafi è molto più debole che a Tripoli prima del massacro di sabato quando
Le truppe di Gheddafi hanno sparato su un Marcia funebre il colonnello aveva inviato il figlio sarà di a Bengasi dove
Ha promesso riforme con lo stesso obiettivo sabato notte
Ha inviato un sms per chiedere a tutti di bici di fermare il bagno di sangue avendo sparato sui manifestanti e poi sulla marcia funebre contro quelli che che agevoli morti
Il regime libico ha scoperto che questi appelli hanno perfetti molto relativi ma l'attitudine del regime spiega Guardian eh o tutto o niente
In altre parole solo quando le forze di sicurezza di Gheddafi rifiuteranno di obbedire agli ordini o si uniranno i manifestanti il controllo maniacale di Gheddafi sul Paese verrà meno ma quel momento potrebbe essere ancora lontano se le notizie dei mercenari africani usati per sparare contro i libici sono corrette a Gheddafi
Forse sono rimaste poche persone per abbattere il suo stesso popolo ma in un Paese in cui la vita vale poco entrambe le parti in conflitto sono
Bloccate in una lotta sino alla fine così tra l'altro il Guardian in questo editoriale di ieri
Le mondo oggi invece racconta i retroscena dei ricatti della Libia esercitando un ricatto Tripoli minaccia di nazionalizzare le società europee i Paesi dell'Unione europea hanno alzato
I toni contro la repressione ma l'Italia è preoccupata per il fisco di non di un'ondata migratoria sono il titolo del sommario di questo pezzo
Firmato da Natalini che che fili praticata scrive le Monde di fronte
Alla sanguinosa repressione orchestrata dal regime del colonnello Gheddafi
Io ero perno rafforzato le loro critiche nei confronti del potere libico Katrina Aston Alto rappresentante per la politica estera chiesto la fine della violenza contro i manifestanti pacifici
E l'apertura di un dialogo significativo per soddisfare le aspirazioni e le richieste legittime del popolo per le riforme altri sono stati più virulenti ministro tedesco degli affari europea fatto conoscere la sua
Indignazione mentre il capo del Foro in Office britannico ha chiesto di accrescere la pressione internazionale sul regime libico ma gli europei spiega del mondo qualche giorno fa si sono visti recapitare una messa in guardia un avvertimento particolarmente brutale da parte del regime
Della guida
Libica Gheddafi sta tentando di compiere quello che le monde finisce un ricatto aperto
E di giocare la carta dei timori europee rispetto al suo Paese cioè flussi migratori contratti in particolare nel settore energetico il diciassette febbraio quando era prevista un'importante giornata di contestazioni in Libia
Khaled alla Caymmi il Segretario Generale del Ministero degli esteri di Tripoli ha convocato una decina di ambasciatori dei Paesi europei il giorno prima portavoce di Aston aveva invitato le autorità libiche autorizzare la libertà d'espressione evitare la violenza
Però anche agli ambasciatori funzionario libico formulato una serie di minacce contro i Paesi europei
I commenti di Ashton ha detto costituiscono una grave ingerenza negli affari interni della grande Gian Maria
E possono essere considerati secondo lui come una dichiarazione di guerra in caso di nuove dichiarazioni aggiunto questo funzionario
La Libia non esiterà a rompere immediatamente tutti gli accordi con l'Unione europea sulla lotta contro l'immigrazione clandestina e sul e l'antiterrorismo
E non esiterà nemmeno concluso questo cale dal Cayman a nazionalizzare le attività particolare petrolifere delle società europea che possono essere sostituite facilmente
La crisi in Libia spiega le monde mette gli europei in una posizione particolarmente delicata perché il regime di Gheddafi ha già dimostrato in passato la sua capacità di utilizzare il suo controllo sui flussi di migranti come mezzo di pressione
Il Paese è un punto di passaggio privilegiato per a causa dei suoi duemila chilometri di coste quattro mila di frontiere con sei Paesi africani
La minaccia libica conclude tra l'altro il quotidiano francese sembra aver fatto una forte impressione all'Italia considerato il Paese che in seno all'Unione europea
Spinge di più a favore di un rafforzamento dei legami con la Libia ma la Francia la Germania Regno Unito non vogliono lasciarsi impressionare anche se le minacce dicono i diplomatici vengono prese seriamente
Così le monde racconta il retroscena delicati di Gheddafi e anche della posizione italiana che si è ritrovata
Un po'isolata nella riunione dei ministri degli esteri che c'è stata ieri a Bruxelles ad ogni modo dalla Libia all'Iran dove la scorsa settimana
Pur essendo un paese non aveva un anno sul mano qualche rivolta contro il regime dei Mullah c'è stata
Le monde nel fine settimana non oggi pubblicava un editoriale su questo il regime iraniano pone l'odio alla rivolta leggiamo regime iraniano ha paura la Repubblica islamica si sente minacciata dal vento di collera che soffia
Sul medio oriente almeno tanto quanto se non di più di numerose capitali arabe è atterranno e che la caduta di due vecchiotto grazie della Regione Egitto e Tunisia suona
Come un avvertimento un segnale d'allarme che provoca reazioni quasi di panico tra i più alti dirigenti del regime la guida Alì Khamenei e il Presidente ma moda come di nel Ciad
Del resto chiedere mondo quale regime convinto dalla sua forza convocherei d'una giornata dell'odio contro l'opposizione
Come ha fatto quello iraniano venerdì diciotto febbraio in quale regime un gruppo di parlamentari con una maggioranza schiacciante chiederebbe nientemeno che l'impiccagione dei dirigenti dell'opposizione uscendo sardi emendi carrubi
Il clima che regna oggi a Teheran è un clima di terrore quello che
Diffonde un regime reso nervoso se non isterico dalla resistenza di chi si oppone da ormai due anni
Io negli anni del Movimento Verde sono tanto coraggiosi quanto quelli egiziani di piazza Tahrir o tunisini della avvenire Bourguiba
Appartengono alla stessa generazione utilizzano gli stessi strumenti di comunicazione elettronica formulano la stessa rivendicazione la fine dell'era dei tiranni in una regione che ne ha conosciuti troppi di tiranni
Il regime iraniano spaventato ha reagito con altra repressione centinaia di ragni anni sono stati imprigionati la scorsa settimana i dirigenti del Movimento Verde sono agli arresti domiciliari i loro familiari vengono minacciati
Ma chissà probabilmente anche in Iran e la paura sta cambiando campo così
Conclude Le Monde il suo editoriale nell'edizione del fine settimana a riflettere più in generale sull'evoluzione di tutta questa Regione era al Times di ieri in un editoriale con una proposta concreta un Piano Marshall per il Medioriente il titolo
L'assistenza economica e l'integrazione nell'economia globale possono contribuire a fare emergere la democrazia nel mondo arabo scrive il Times
Rivolte negli Stati arabi sono un momento storico il pericolo è che come le rivoluzioni in Europa nel mille ottocentoquarantotto
Le richieste di cambiamento politico provochino una un boomerang reazionario i Paesi occidentali farebbero bene ad agire con forza per dimostrare riformatori arabi
Che il loro rischi saranno che i rischi che stanno correndo saranno ricompensati rapidamente non c'è un singolo modello per il cambiamento
Ma le economie sviluppate possono fornire assistenza finanziaria e sulla governance questo sarebbe un messaggio di
Solidarietà e per di più secondo il Times non troppo costoso il modello da seguire il Piano Marshall americano per la ricostruzione del dopoguerra in Europa i politici
La diciamo i leader politici alla fine degli anni Quaranta compreso l'importanza di un'Europa prospera e libera i loro successori
Devono capire che cosa è in gioco oggi nel mondo arabo la progressione del terrorismo islamista è stata stimolata dall'assenza di spazio per il dissenso politico l'Amministrazione Obama
è stata lenta nel sostenere le manifestazioni in Tunisia Egitto un impegno per assistere finanziariamente la transizione
Andrebbe probabilmente conto risentimenti prevalenti al Congresso americano e nei Parlamenti europei quel che si dice che non ci sono soldi perché c'è la crisi economica ma indubbiamente scrive il Times sarebbe nell'interesse dei Paesi democratici l'assistenza però non basta la principale riforma secondo il quotidiano conservatore di Londra
è aiutare l'economia arabe integrare i mercati globali in termini di produttività cioè salari e specializzazione gli Stati arabi possono competere con l'Asia del Sud esterni ma per arrivare a questo necessario abbassare le tariffe doganali
Rilanciare i negoziati di Doha sulla liberalizzazione del commercio e modificare l'approccio europeo gli aiuti che generalmente legato a pace stabilità
Sì certo la pace vitale scrive il Times ma sarebbe meglio se gli aiuti fossero legati alle riforme economiche e allo sviluppo di istituzioni democratiche così il quotidiano
Conservatore britannico a occuparsi di un editoriale sempre del Medioriente ma
Da una prospettiva americana in qualche modo con un'attenzione particolare all'Amministrazione Obama il Wall Street Journal Europe
Di ieri una nuova Freedom Agenda come l'Amministrazione Obama può recuperare il mondo arabo andiamo dritti al punto sapete che Obama esitato continua a citare un po'rispetto
Alle rivolte in corso nella regione
Scrive il Wall Street ora che il resto del mondo arabo sembra essere stato colto dalla stessa malattia di libertà della Tunisia e tempo che l'Amministrazione Obama faccia di più che limitarsi a reagire agli eventi da dove cominciare l'URSS journal suggerisce Obama di
Rispolverare una di vecchia copia del secondo discorso inaugurale di George da Dio Bush quel discorso all'epoca ampiamente de visu come realistico utopico era incentrata su questo argomento la politica americana e di sostenere
Lo sviluppo dei movimenti delle istituzioni democratiche in ogni Paese cultura con l'obiettivo ultimo di porre fine alla tirannia nel nostro mondo il Presidente Obama oggi forse
Rimpiange di essere stato così vatti Gotter rapido nel rinnegare gli appelli del suo predecessore a favore della libertà della democrazia
Pur avendo offerto una sua visione democratica nel discorso ormai dimenticato del Cairo nel giugno due mila nove Obama non
A sostenuto in alcun modo i manifestanti Regnani che sempre nel giugno due mila e nove scesero in strada contro la rielezione truffa di Ahmadinejad
Allo stesso modo è rimasto silente di fronte alle frodi elettorali di Mubarak
Lo scorso anno in una visita ma ne hanno in dicembre Hillary Clinton ha descritto il Bahrain e come un modello lodando l'impegno di questo piccolo
Paese sulla strada della democrazia insomma non ne hanno azzeccata e molte il Wall Street Journal Consiglio Obama di iniziare
A a fare una serie di cose incontrarsi pubblicamente con i dissidenti di Libia Siria e Iran dire quali saranno le conseguenze per chi spara sui propri cittadini
Fare di più per sostenere il Movimento Verde in Iran a resuscitare la sua agenda commerciale nel mondo arabo per esempio con la riproposizione dell'area di libero scambio Medioriente che
Venne lanciata anche se poi non fece
Molta strada proprio da George d'avvio bus
Diventi Medioriente sono così rapidi che nessuna di queste iniziative avrà un impatto diretto nel breve periodo l'influenza degli Stati Uniti non può essere decisiva
In quelli che alla fine sono drammi interni ma questo non assolve gli Stati Uniti dall'obbligo di fare pressioni a favore
Dei loro valori e di fare ciò che necessari affinché queste rivoluzioni si incammini non verso un percorso realmente democratico l'Amministrazione Obama ha sprecato i suoi primi
Anni di sforzi mediorientali con una combinazione di gesti simbolici come il discorso del Cairo
E di diplomazia inutile come
Le trattative con l'Iran è e Siria e tempo di riconoscere che il vero premio e il miglior strumento per gli interessi americani è la libertà conclude il Wall Street Journal non abbiamo più tempo
Di parlare di Germania lo Tsunami elettorale come lo dici tu definisce la Bild cioè la sconfitta di Angela Merkel o meglio dalla sede UD Angela Merkel a Amburgo socialdemocratici ottengono la vittoria la maggioranza assoluta stabilisca parla di Nesi politicamente MUR molto turbolenti che attendono la politica tedesca vedremo intanto per oggi ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale