27 FEB 2011
intervista

Azione popolare a Venezia: i cittadini radicali restano nel processo. Rigettata la richiesta della difesa dell'ex assessore Giancarlo Conta. Esclusa l'Aduc

SERVIZIO | di Emiliano Silvestri - Venezia - 10:14 Durata: 28 min 20 sec
A cura di Enrica Izzo
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Soddisfatti Maria Grazia Lucchiari, che annuncia altre iniziative e l'avvocato Bruno Martellone.

Sorpreso il difensore di Giancarlo Conta, Marco Vassallo: paradossale che si agisca contro la Regione per far rilevare le mancanze di altri.

Registrazione audio di "Azione popolare a Venezia: i cittadini radicali restano nel processo. Rigettata la richiesta della difesa dell'ex assessore Giancarlo Conta. Esclusa l'Aduc", registrato a Venezia domenica 27 febbraio 2011 alle 10:14.

Sono intervenuti: Ennio Fortuna (avvocato), Bruno Martellone (avvocato di parte civile per azione popolare), Marco
Vassallo (avvocato del foro di Venezia), Maria Grazia Lucchiari (rappresentante di parte civile dell'ADUC).

Tra gli argomenti discussi: Aduc, Ambiente, Aria, Associazioni, Azione Popolare, Belluno, Civile, Comuni, Enti Locali, Giustizia, Industria, Infanzia, Inquinamento, Italia, Lega Ambiente, Magistratura, Partiti, Politica, Procedura, Provincia, Radicali Italiani, Regioni, Rovigo, Salute, Sanzioni, Sindaci, Territorio, Veneto, Venezia, Wwf.

La registrazione audio ha una durata di 28 minuti.

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  • Ennio Fortuna

    avvocato

    Già Procuratore Generale di Venezia Mi sembra abbastanza evidente che la costituzione di parte civile sia inammissibile: intanto perché non può esserci danno ambientale in quando il danno all'aria non è previsto, non è configurato (non sarebbe misurabile) e non è nemmeno contestato; sotto il secondo profilo perché - dal 2006 - l'unico titolare abilitato ad esercitare l'azione per danno ambientale è il ministero dell'ambiente. Al nostro assistito Conta si contesta soltanto di non aver migliorato la situazione, cosa diversa dall'aver provocato un danno; in ogni caso Il danno all'aria per legge non è previsto; non c'è
    10:14 Durata: 3 min 37 sec
  • Bruno Martellone

    avvocato di parte civile per azione popolare

    Membro del Comitato Nazionale R.I. Riteniamo che il reato per il quale si procede (omissioni di atti d'ufficio) abbia danneggiato il territorio e le comunità anche locali. Comuni e Provincie rappresentano le comunità locali e devono tutelare il territorio, riteniamo quindi ci sia un danno alla salubrità dell'ambiente, alla salute dei cittadini, alla tutela del territorio. Riteniamo inoltre ci sia stato un danno al buon andamento dell'attività amministrativa che, mancando la doverosa funzione di impulso e coordinamento tipica dell'assessore all'ambiente della Regione Veneto, ha portato al mancato abbattimento delle polveri sottili.
    10:18 Durata: 2 min 42 sec
  • Marco Vassallo

    avvocato del foro di Venezia

    L'ordinanza del Giudice stabilisce la legittimità della costituzione di Legambiente e WWF, rigettando invece la costituzione dell'Aduc. Ha poi ammesso la costituzione dei cittadini che hanno sostituito alcuni Comuni capoluogo e Provincie del Veneto (tutte, tranne Rovigo e Belluno) ritenendo che, in astratto, questi enti possano aver subito un danno a causa delle condotte contestate all'assessore regionale. Il Gip ha poi disposto l'integrazione del contraddittorio; ha cioè disposto di agire per mettere i Comuni e le Provincie in questione in condizione di intervenire direttamente. Decisioni attese per quanto riguarda le associazioni ambientaliste; decisioni che mi hanno un po' sorpreso per quanto concerne invece l'azione popolare (i cittadini che hanno agito in sostituzione di Enti rimasti inerti). Anche se avvertiti dai cittadini delle loro intenzioni, gli Enti in questione hanno deciso di non attivarsi. Per una semplicissima ragione: le condotte che sono contestate al Dottor Conta sono attribuibili direttamente a questi Enti. Paradossale che si agisca contro la Regione per far rilevare le mancanze di altri. Il Dottor Conta viene ritenuto responsabile di un mancato coordinamento; preciso che un progetto predisposto dalla Regione era stato approvato - all'unanimità - da tutti i Sindaci e i Presidenti di Provincia presenti alla riunione del Comitato di Coordinamento. Si trattava di un impegno preteso dall'Assessore Conta per assicurarne l'efficacia e subito rinnegato con dichiarazioni pubbliche da molti dei presenti alla riunione. La Regione aveva assicurato tutte le azioni di carattere strutturale che le competevano; le sue competenze inoltre non si estendono ad alcune delle principali causa dell'inquinamento da Pm10 (emissioni industriali, centrali elettriche ecc.) che sono di esclusiva competenza statale. L'Italia poi non ha mai adottato il piano nazionale per l'inquinamento da Pm10 e per questo è stata sanzionata. Ora gli Enti sostituiti devono decidere se partecipare o meno al processo; nell'udienza del 12 aprile il processo potrebbe addirittura concludersi attraverso il rito abbreviato.
    10:21 Durata: 13 min 23 sec
  • Bruno Martellone

    avvocato di parte civile per azione popolare

    Membro del Comitato Nazionale R.I. Soddisfatti per l'ordinanza che non ha accolto la richiesta di estromettere i cittadini costituitisi parte civile in sostituzione di Comuni e Provincie. La magistrata ha anche deciso di inviare copia del verbale agli Enti in questione, in modo che possano presentarsi nella prossima udienza del 12 aprile.
    10:34 Durata: 1 min 54 sec
  • Maria Grazia Lucchiari

    rappresentante di parte civile dell'ADUC

    Promotrice di Azione Popolare Membro del Comitato Nazionale R.I. Siamo soddisfatti. Abbiamo costretto Comuni e Provincie ad agire; anche nel caso non vogliano direttamente intervenire nel procedimento noi comunque ci saremo. C'è un margine di attività e agibilità politica anche per il singolo cittadino; è ancora possibile agire in proprio nei confronti del potere costituito - amministratori e apparati dei partiti - di fronte all'autorità giudiziaria. Vorremmo studiare per proporre anche ad altri azioni popolari, non soltanto per quanto riguarda i danni ambientali e non soltanto in Veneto. Il P.M. chiede il rinvio a giudizio nei confronti dell'assessore della Regione Veneto Giancarlo Conta per non aver esercitato il suo ruolo di coordinamento; ci sono però responsabilità precisa da parte di Comuni e Provincie: i tre quarti dei Comuni non ottemperano ai loro obblighi previsti dalla normativa regionale. I Piani di azione per il risanamento locale non vengono nemmeno presentati. C'è un concorso di responsabilità; certo il Dottor. Conta ha delle responsabilità ma sono principalmente i Sindaci, ha ragione l'avvocato Vassallo, i responsabili della mancata riduzione dell'inquinamento da polveri sottili, del danno ambientale e alla salute pubblica e dei bambini in particolare.
    10:36 Durata: 6 min 44 sec