Tra gli argomenti discussi: Crisi, Economia, Esteri, Gheddafi, Giappone, Guerra, Libia, Nucleare, Rassegna Stampa, Sicurezza, Stragi, Terremoto.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
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Buongiorno esportatori di Radio Radicale martedì quindici marzo questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura
I David Carretta due i temi di cui ci occuperemo quest'oggi evidentemente il Giappone partiremo da un editoriale di nel mondo sulla lezioni di dignità dei giapponesi in questa catastrofe immensa provocata dal terremoto dallo tsunami di
Venerdì scorso e poi profonda approfondiremo due temi la sicurezza nucleare con un editoriale dal Fraktion Times e sempre con il quotidiano della City le conseguenze economiche del terremoto la storia dimostra che la ricostruzione può rilanciare
L'economia scrive tra l'altro il fanno sul Times
L'altro tema di cui parleremo la Libia gli occidentali sono presi alla sprovvista dalla controffensiva di Gheddafi titola
Oggi le monde vedremo anche un articolo dell'Herald Tribune sull'Europa che divisa a proposito dell'ipotesi
No fly zone a quanto i commenti leggeremo l'editoriale del Financial Times che invita l'America uscire dalla difensive a sostenere una no-fly zone
Vedremo anche un editoriale dal Wall Street Journal duro otto come spesso accade molto critico di Obama e della sua dottrina
La Libia oggi e ciò che sembra un mondo senza leadership americana in chiusura vi proporremo anche un intervento di Jackson dai
Del Washington post sull'effetto domino della Libia
Il rischio è che in caso di vittoria di Muammar Gheddafi si imponga una sorta di modello libico nella Regione il fatto di repressione e folle autocrazia
Ma cominciamo dal Giappone e dall'editoriale di oggi ti del mondo una lezione di dignità in una catastrofe immensa il titolo
Scrive il quotidiano francese c'è il numero delle vittime più di dieci mila cioè il numero di rifugiati più di mezzo milione
C'è l'ampiezza della devastazione materiale ancora incalcolabile ma sicuramente immensa ce lo choc economico-finanziario ce le attese insopportabile un'altra scossa è possibile di cui al sedici marzo infine cioè il terrore nucleare la minaccia
Di radiazioni assassine in un Paese che da questo punto di vista non è come gli altri perché il solo ad aver subito
La prova del fuoco atomico a Hiroshima e Nagasaki eppure scrive le Monde dalle testimonianze dalle immagini che ci giungono da ciò che dicono i nostri corrispondenti si ricorderà soprattutto questo la dimostrazione di sangue freddo la calma
Un modo di essere solidali che sembra quasi scontato c'è questa immensa catastrofe certo e poi cioè la dignità dei giapponesi
Il Giappone fronteggia la sua più grave crisi sessantacinque anni dalla seconda guerra mondiale detto domeniche Anna otto cani il primo ministro
E non c'è alcuna esagerazione in questa dichiarazione ogni ora che passa conduce rialzare il bilancio dei morti dei feriti ogni ora
Fa scoprire l'ampiezza delle distruzioni provocate dalla tragedia di venerdì undici marzo un sisma maggiore seguito da uno Tsunami mostruoso
E tutta una parte della Regione del nord-est del Paese che è stata colpita
Ma alla devastazione provocata dalla natura si è aggiunto un dramma che è dovuto solo agli uomini ricorda le monde cioè la possibilità di un incidente nucleare maggiore lo choc sismico di venerdì ha danneggiato
La centrale di Fukushima duecentoquaranta chilometri da Tokio altri incidenti sono stati
Registrati in almeno due impianti con particelle radioattive che sono state disseminate nell'atmosfera ieri le autorità di Tokio stavano ancora lottando per assicurare il raffreddamento delle installazioni di Fukushima impedire una fuga
Radioattiva di grande
Ampiezza dei giudizi definitivi sul futuro del nucleare civili di avremo più tardi ma prima
Che si possono trarre le lezioni di Fukushima
Per le monde giusto porsi degli interrogativi quali sono i rischi inerenti alle centrali costruite sul mare perché nel momento in cui il nucleare civili civile
è di nuovo in voga distante e di sicurezza dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica non sono ancora obbligatori
Infine quando i rischi sono così importanti e accettabile l'opacità che caratterizza troppo spesso gli operatori delle centrali nucleari
Ad ogni modo
Scrive le Monde il fardello che pesa sul Primo Ministro giapponese è enorme
La capacità del Giappone di rialzarsi dipende da tutti noi ha detto domenica i suoi concittadini la prova tocca un paese che dubita in preda a una crisi di fiducia che dura da un quarto di secolo
Il Giappone pesantemente indebitato la sua classe politica è allo sbando insomma concludere mondi il Giappone attraversa un momento certo Cigliano così
Il quotidiano francese l'interrogativo se del Giappone riuscirà a trovare il suo cederci negli ultimi anni la classe politica non ha dato segnali in questo senso
Sulle come dire sulla crisi di fiducia anzi e in particolare sullo stato dell'economia giapponese torneremo tra poco
Prima un approfondimento sul nucleare commi farà Sontag STIR il primo editoriale imparare le lezioni nucleari del Giappone
Il revival dell'industria tomi che è a rischio senza maggiori standardizzazione purezza
Ricorda quotidiano della City ci sono stati due incidenti significativi nella storia moderna degli impianti nucleari Three Mile Island in America settantanove seguita dall'esplosione di Chernobyl sette anni dopo il tram dei
Portarono un forte calo del sostegno a favore dell'energia nucleare e presto per dire quale sarà l'impatto definitivo di Fukushima
Le autorità stanno ancora lottando per rendere l'impianto sicuro dopo i danni provocati dal tre molto al sistema di raffreddamento di tra reattori
Ma il mondo sta già assistendo di immagini agghiaccianti di esplosione nell'impianto e circolano storie di lavoratori esposti alle radiazioni la fusione nucleare catastrofica e una possibilità
Finora le autorità giapponesi sono state relativamente aperte hanno preso decisioni giuste come l'evacuazione dei residenti al raffreddamento dei reattori
Con acqua di mare per evitare un surriscaldamento ma
Incidenti nucleari come gli attacchi terroristici colpiscono il profondo della coscienza pubblica
E questo può spiegare perché il piccolo numerosi di vittime di Fukushima attratto tanta attenzione globale nel momento in cui più di dieci mila persone
Potrebbero aver perso la vita nella più ampia catastrofe dovuta al terremoto dallo tsunami l'industria nucleare ha funzionato bene in termini di sicurezza dopo Chernobyl
E questo grazie a un miglior design degli impianti a un maggior monitoraggio questi miglioramenti una crescente attenzione al cambiamento climatico
Hanno incoraggiato i governi occidentali a costruire nuovi reattori a conservarne di vecchi nel frattempo i Paesi in via di sviluppo spinti soprattutto dalla loro fame di energia
Hanno iniziato costruire impianti atomici ancora più in fretta l'energia nucleare secondo Frasson Times
Deve giocare un ruolo nella riduzione delle emissioni ma i timori per la sicurezza potrebbero uccidere la rinasce la rinascita di questa industria almeno
In Occidente dopo Chernobyl l'Agenzia internazionale per l'energia atomica aveva introdotto Standard più stretti ma più di vent'anni dopo questi Standard rimangono
Unicamente volontari si tratta di un anacronismo soprattutto nei Paesi in via di sviluppo dove le opinioni pubbliche non condizionano la costruzione di impianti
Occorre rafforzare la sicurezza ovunque perché Fukushima ci ricorda quanto sia difficile controllare le forze scatenate da un incidente nucleare gli incidenti nucleari non rispettano le frontiere ricorda fanno sciolta INPS
Il Giappone lungi dall'essere l'unico Paese soggetto terremoti che
Dipende dall'energia nucleare viviamo in un mondo nucleare dobbiamo assicurarci che i nostri impianti siano sicuri ovunque vengano costruiti così tra l'altro il Financial Times in questo
Prima di tori Alighieri naturalmente torneremo sulla questione del nucleare che farà dibattito nei prossimi giorni su diversi
Giornalista lascia il Times però ieri applicava anche un'interessante analisi sullo stato dell'economia giapponese
La storia dimostra che la ricostruzione può rilanciare l'economia al terremoto di Kobe del mille novecentonovantacinque dimostrò la resistenza del Paese alcuni anni fa un alto funzionario del Ministero delle Finanze giapponese
Soccombe a suo ospite straniero con una dichiarazione deliberatamente provocatoria ciò di cui l'economia del Giappone bisogno un del terremoto molto forte
Ora in modo tragico quel gioco di parole diventato realtà ma ciò che quel funzionario voleva dire sostanzialmente questo primo il Paese è bloccato nella deflazione dalla metà degli anni Novanta non è riuscito a rilanciare la ripresa
E a fermare l'aumento dei prezzi per uscire da questa spirale l'unico modo pompare enormi quantità di denaro nell'economia il secondo punto e psicologico il Giappone ha perso la sua fiducia una vera crisi
è necessaria per modificare
Per riformulare l'attitudine dei giapponesi renderli capaci di unirsi per una causa comune insomma paradossalmente i disastri naturali e la necessità di
Ricostruire il Paese possono catalizzare l'attività economica in Giappone scrive tra l'altro il farà ciò Times che però dimentica
Un problema forse centrale l'indebitamento del Paese più del duecento per cento del PIL cosa che non era nel mille novecentonovantacinque dopo copre vedremo vedremo se questa analisi un solo ufficio oppure
Potrà davvero dare un momento certo Cigliano al Giappone come auspicava come auspica oggi nel mondo del suo editoriale veniamo alla Libia
Ma tornando proprio su
Le monde gli occidentali sono presi alla sprovvista dal contrattacco dell'esercito libico
La creazione di una no fly zone chiesta dalla lega araba è sempre contestata spiega il quotidiano francese il contrattacco delle forze
Rimaste leali al colonnello Muhammar Gheddafi contrasta con l'accetto il dieci marzo contro le città libiche cadute nelle mani dell'insurrezione Est e Ovest rischia di prendere alla sprovvista gli occidentali che tardano
A mettersi d'accordo sull'attitudine ad adottare di fronte alla guerra civile in Libia i Ministri degli esteri di Stati Uniti Russia Regno Unito Francia Germania Italia Canada e Giappone
Avevano appuntamento ieri sera a Parigi con il Presidente francese Nicolas Sarkozy per proseguire poi nel loro discussioni
Oggi sull'ipotesi di un intervento al fianco dell'insurrezione i disaccordi già constatate le Nazioni Unite con i russi i cinesi ostili alla creazione di una no-fly zone
Rischiano però di bloccare l'iniziativa franco tedesca a favore
Di questa o altre opzioni militari
Segnale dell'iniquità inquietudini occidentale
Il Ministero degli esteri britannico William ponga ieri ha detto che se Gheddafi riuscirà a dominare la maggioranza del Paese sarebbe un incubo per il popolo libico e la Libia diventerebbe uno Stato paria per lungo tempo così tra l'altro
Le monde che dimentica di citare in questo articolo le divisioni tra gli europei sottolineati ieri dall'Herald Tribune la no-fly zone divide l'Europa
Un appello della lega araba all'ONU per una no-fly zone sulla Libia a rafforzato la posizione
Di Francia e Regno Unito su questa misura
Ma divide l'Unione europea la Germania ed altri Paesi dicono che sarebbe una tutti atto di guerra contro un Paese musulmano e dunque sono
Ostili torniamo al Financial Times e il secondo editoriale di ieri il capo no scusate il il titolo di questo sopraffare
Gheddafi l'America deve uscire dalla difensiva e sostenere una no-fly zone è stata fatta in Siri
Tra l'altro pubblicava anche un intervistava al capo del consiglio nazionale di transizione quello di Bengasi
Che ha lanciato una minaccia ha chiesto aiuto mentre guadagna Gheddafi guadagna terreno e la minaccia e diretta Russia e Cina i Paesi che ostacolano al Consiglio di sicurezza alla no-fly zone cosa ha detto Mustafa Abdel
Già Lila al Financial Times che la Libia
Le che la leader leadership poste Gheddafi in Libia aggiusterà le politiche petrolifere
Secondo le posizioni che i Paesi stanno assumendo in questi momenti difficili insomma lì la Russia la Cina potrebbero non aver accesso alle vaste ricchezze petrolifere nel caso in cui
Il regime di Gheddafi dovesse essere del posto e allora torniamo all'editoriale sopraffare Gheddafi l'America deve uscire dalla difensiva e sostenere una no fly zone scrive il quotidiano della City
Mentre il regime di Muammar Gheddafi riprende la mano nella sua battaglia contro l'insurrezione in Libia
Sta crescendo la pressione in America in altri Paesi occidentali affinché i governi intervengano con la forza non c'è molto tempo e devono agire presto ma devono farlo secondo certi
Nel rispetto della legge e
Di concerto i Governi nato discuteranno delle opzioni questa settimana ma la comunità internazionale ancora divisa l'Unione europea non è riuscito a trovare un accordo per sostenere i piani britannici e francesi
A favore di una risoluzione ONU che minacci una no-fly zone
Cina Russia si oppongono alla lega araba invece ha sostenuto l'idea che la Casa Bianca definito questo annuncio un passo importante ma senza un più forte sostegno degli alleati gli Stati Uniti sono riluttanti di fronte all'intervento militare
La cosa è comprensibile l'America sta ancora combattendo dubbi due guerre in Paesi islamici senza grandi applausi del resto del mondo
Ne degli stessi americani
Parliamo di Afghanistan e Iraq inoltre una no fly zone non può essere presa alla leggera non tanto per i problemi logistici
Ma per cosa accadrà se Gheddafi raddoppierà la sua brutalità continuando conquistare terreno una no fly zone obbliga
I Governi a capire quali saranno
Quale sarà il loro prossimo passo in caso di fallimento
E se hanno intenzione di ritirarsi o di passare un'azione ulteriore nonostante i rischi propri fra Giunta anche se necessario imporre una no-fly zone con mandato ONU
La ragione principale proteggere i libici dalla brutalità di Gheddafi nel perseguire questa opzione gli Stati Uniti
Dovrebbero essere più netti anche l'Europa deve essere coinvolta assumendosi una responsabilità almeno pari a quella americana non foss'altro per gli interessi in gioco vista la vicinanza geografica
Con la Libia agendo di concerto e ora con il sostegno della lega araba Stati Uniti Unione europea possono indebolire le resistenze di Russia e Cina forse tardi ma è un ma una no-fly zone potrebbe contenere il regime di Gheddafi
E fare spostare gli equilibri di nuovo a favore dei ribelli ma deva ma deve esserci senza altri rinvii così
Il
Financial Times con una contraddizione perché
A parte una riga all'Europa evidenze soprattutto le esitazioni americane conosciuta anche se il giornale
Molto incentrato sull'Europa la Bibbia dell'euro grazie
Il Wall Street Journal Europe che invece un giornale americano neocon punta il dito contro la dottrina Obama questo il titolo la Libia ciò che sembra un mondo senza leadership americana
Questo il concetto banderuola americano nel mondo lavorare attraverso le organizzazioni multilaterali le relazioni bilaterali per assicurarsi che i passi che
Facciamo siano amplificati ha detto il dieci marzo Washington post un portavoce della Casa Bianca
Ci bombardano con carri armati eri missili da ogni direzione abbiamo bisogno del sostegno internazionale almeno di una no fly zone perché il mondo non ci sostiene chiesto al Wall Street Journal
Un ribelle libico lo stesso giorno qualunque cosa si possa pensare della politica di Obama in Libia non c'è dubbio che abbia avuto un'incredibile successo
Nel realizzare uno degli obiettivi dichiarati del Presidente nono guidare il mondo
Nessuno può più dubitare della determinazione americana di non agire prima che lo facciano gli italiani o primati sauditi approvino senza una risoluzione dell'ONU
Questa casa di anche destinata seguire gli altri a essere Folon were come si
Dice in inglese
E il messaggio non poteva essere più chiaro per Gheddafi figli che ora stanno bombardando uccidendo per
Sopraffare la l'opposizione libica mentre gli Stati Uniti del feriscono la questione al resto del mondo il mondo non riesce a decidere cosa fare e il voto fine riempito da un dittatore che ha tratto questa conclusione nessuno mi fermerà per il Wall Street Journal il punto
E che quando gli Stati Uniti non assumono un ruolo di leadership il mondo diventa una torre di Babele diplomatica
Era accaduto in Bosnia e Kosovo negli anni novanta fino a quando
Gli USA non costrinsero l'Europa la NATO usare la forza con o senza una risoluzione ONU
Ed è così ogni volta che mondo è confrontato tirannie terroristi dalla guerra del Golfo l'Afghanistan all'Iraq quando gli Stati Uniti scelgono di
Agire come fa a chiunque altro risultato il Ruanda Darfur e ora la Libia ma una delle differenze nel caso libico e che i danni provocati da una vittoria di Gheddafi non sarebbero solo umanitaria
L'unico modo che Gheddafi attraverso giocare Bengasi
è una caccia porta a porta uno sterminio sistematico l'ondata di rifugiati verso l'Europa del sud sarebbe enorme soprattutto se Gheddafi riuscirà a sopravvivere dopo che Obama gli ha detto di andarsene colpo per il prestigio americana per l'ordine mondiale
Sarebbe enorme in termini negativi i dittatori trarrebbero la conclusione che il modo migliore per impedire all'America
Di agire e di schiacciare i propri oppositori mentre il mondo dibatte su cosa fare quando quelli della torre di Babele prenderanno decisione beh sarà troppo tardi questo messaggio pericoloso in qualsiasi momento
Lo è ancora di più con un Medioriente nel pieno di una rivoluzione così
Il Wall Street Journal Europe in un editoriale di ieri quest'ultimo concetto tra l'altro ben spiegato anche da Jackson dai al Columbus Washington post l'effetto domino della Libia effetto domino al contrario rispetto alle altre
Rivoluzioni se quelle in Tunisia hanno se quelle in Tunisia innescato poi l'Egitto che a sua volta innescato
La Libia il Bahrain e quant'altro lo Yemen
Ora Gheddafi alterato nuovamente la natura del virus
Che un virus in un mutazione collo provocato dal venditore di frutta tunisino che si era dato fuoco grazie alla furia del suo libro verde la Libia rimasta i margini della politica araba ma se riuscirà a sopravvivere
Il virus della repressione dell'autocrazia il virus del modello libico potrebbe cogliere tutta la Regione così il Washington post e non ci fermiamo per David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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