Sono stati discussi i seguenti argomenti: Esteri.
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Rubrica
Commissione
09:30
10:01 - SENATO
8:45 - Camera dei Deputati
9:15 - Senato della Repubblica
9:20 - Camera dei Deputati
9:30 - Camera dei Deputati
11:10 - Camera dei Deputati
14:00 - Camera dei Deputati
9:46 - Evento online
10:00 - Roma
Pomeriggio gli scrutatori di Radio Radicale questo appuntamento con le prime pagine de la Stampa internazionale in primo piano anche oggi la li Libia e cominciamo dall'Herald Tribune che apre con questo titolo i ribelli prendono il controllo di una città vicino a Tripoli il regime
Cerca di resistere insistendo che l'esercito non attaccato i civili spiega questo giornale a Zauri a città cinquanta chilometri a ovest di Tripoli
Migliaia di persone ieri sono scese in piazza sventolando bandiere dell'opposizione cantando slogan che avevano anticipato la caduta del Governo in Tunisia Egitto
I ribelli che controllano questa città hanno rafforzato le loro difese con barricate di fortuna mentre alcune unità dell'esercito hanno patto defezione hanno disertato fornendo i ribelli fucili sei carri armati e armi anti aereo
Ma l'escalation del regime del colonnello Muhammar Gheddafi prosegue in un'intervista domenica al secondogenito del leader libico Sais al Islanda e dati
Ha detto che i militari non hanno attaccato i civili che le notizie di un'ampia rivolta in Libia sono false il Sud è calmo lo aveste calmo al centro e calmo perfino una parte dell'est calma detto sai sei all'Islam
Nonostante l'ONU abbia stimato da almeno mille il numero di morti nella rivolta
Sale Gheddafi ha detto
Mostratemi un solo attacco mostratemi una bomba a dare una tattica libica distrutto solo i depositi di munizioni questo il tutto
Nel frattempo prosegue l'Herald Tribune decine di migliaia di lavoratori stranieri continua a lasciare la Libia
E l'ondata di proteste iniziata in dicembre in Tunisia e poi diffusa si nel resto del Medioriente
Ieri ha raggiunto anche un altro Paese Luhmann dove domenica dove la polizia si è scontrata con manifestanti però democrazia infine sempre nel fine settimana
In Tunisia il Primo Ministro interim si è dimesso per le protesta de annunci ha detto che non sarà il premier della repressione così
Lei era al Tripi uniche più in basso dà conto anche della reazione internazionale a quanto sta accadendo in Libia unita globale nel tentativo di costringere Gheddafi a lasciare
Dopo le sanzioni ONU l'Italia rinuncia un trattato il Regno Unito toglie l'immunità al leader libico
Mentre cresce la pressione interna su Gheddafi la comunità internazionale è riuscita a trovare una rara unità nel suo sforzo di porre fine alla brutale
Repressione contro i manifestanti antigovernativi Libia e alla fine di costringere Gheddafi a lasciare il potere
Dopo che il Consiglio di sicurezza dell'ONU approvato all'unanimità nuove sanzioni contro la Libia l'Italia domenica rinunciato un trattato che avrebbe impedito la sua partecipazione
Operazioni militari o di mantenimento della pace in Libia mentre il Regno Unito ha revocato l'immunità diplomatica del colonnello della sua famiglia
I Ministri degli esteri occidentali si preparano oggi incontri di alto livello
A Ginevra mentre ieri il Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha detto che gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare i ribelli nell'est del paese Clinton ha precisato che l'America non intende negoziare con Gheddafi
Vogliamo che se ne vada vogliamo che ponga fine al suo regime richiama richiami mercenari e truppe sul come tocca a lui decidere così
Tra l'altro le Ral Tribune e a proposito di
Iniziative internazionali il Times quotidiano conservatore di Londra
Oggi apre con l'intervistato Iblei R. il ritorno di Blair il negoziatore l'ex leader britannico difende la sua politica che ha fatto uscire
Qua ma Gheddafi dall'isolamento internazionale ma rivela al Times di aver parlato per due volte venerdì con Gheddafi al telefono di averle richiesto con
Insistenza di andarsene Gheddafi ha risposto di no e Blair dice che sostanze
Dissociato dalla realtà dei fatti così tra l'altro il Times ma torniamo sull'Herald Tribune per
Altre due notizie da segnalare che non riguardano la Libia al Medioriente ma l'Europa
La prima la prima sull'Irlanda dove si è votato venerdì risultati sono arrivati
Sabato l'opposizione vince il fine Gael ha vinto le elezioni dopo che gli elettori
Io vendesi hanno posto fine ottant'anni di dominio politico del che Anna fail questa una rivoluzione democratica detto El da Kenny leader del fine Gael
E la questione ha delle ripercussioni anche sulla crisi della zona euro perché il nuovo Governo irlandese chiederà di rinegoziare i termini del salvataggio
Deciso qualche settimana fa a proposito della crisi dell'euro che diciamo anche che il Financial Times in prima pagina dà conto di per mandare un po'il Presidente del Consiglio europeo che presenta oggi la sua versione del patto di competitività
Che ha creato tante polemiche aveva il mese scorso il patto competitività di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy dall'Herald Tribune però un'altra notizia europea rimpasto di governo per Sarkozy il Presidente francese ha licenziato il suo Ministro degli esteri miscela mio marito coinvolte in una serie di gas sul Medio Oriente Michelle aglio Maria era in carica
Da soli tre mesi ed è stata sostituita dall'ex premier alla supplica allora andiamo rapidamente sui giornali francesi
Leader massimo a un'apertura polemica rimpasto panico a bordo panico nella destra prendendo a pretesto la primavera araba Nicolas Sarkozy ha licenziato Michelle agli umani ma non solo anche il suo Ministro dell'Interno Bliss
Ho fatto solo in questo modo spera di dare un secondo soffio alla fine del suo mandato le figli o invece ha un approccio più
Sarkozy sta un grande rimpasto di governo la strategia di Sarkozy di fronte alle sfide del mondo arabo all'altro per agli esseri Clodio che che era il segretario generale dell'Eliseo va al Ministero dell'interno Gérard lunghe invece alla difesa scrive le figlia otto
Del rimpasto di governo francese si occupa anche Wall Street Journal Europe pin taglio basso sottolineando che non era nei piani
Di Sarkozy solo tre mesi fa c'era stato l'ultimo rimpasto nel quale far così aveva bilanciato le forze rivali interne alla destra per preparare la presidenza del G venti galvanizzare
Il proprio campo politico in vista della campagna
Elettorale
Per le presidenziali del due mila e dodici Google Street apre con una notizia
Che riguarda il petrolio la Libia società libica pronta a riprendere le forniture le forze che si oppongono al colonnello Gheddafi hanno preso il controllo di una città chiave vicino la Capitale
è istituito un Governo provvisorio nella loro roccaforte ad est nel frattempo uno dei più grandi produttori di petrolio della Libia ha detto che riprenderà subito le forniture ma questo annuncio il solo segnale positivo per il settore
Colpito dalla fuga di lavoratori stranieri ed allo stop degli impianti a causa dei timori per la crescente violenza e la confusione politica
Diversi giornali europei oggi
Aprono con la Libia il Guardian pubblica un reportage cinquanta chilometri da Tripoli a di Zauri sia la linea del fronte nella rivolta libica città chiave circondata dalle truppe leali e Gheddafi ribelli intanto istituiscono un Governo provvisorio a Bengasi
Una lettura un po'diversa per El Pais che apre con questo titolo un po'del setto forse un po'troppo esagerato per ore ribelli accerchiano Gheddafi
E il Mundo titola Gheddafi perde un bastione chiave ribelli formano un Governo
A proposito del Governo provvisorio a Bengasi l'Independent pubblica in prima la foto di Mustafa Abdel già idriche annunciato ieri di sarà il capo di questo Esecutivo interne
Di a interim
E si chiede l'Independent se questo sia l'uomo che riuscirà a cacciare le Gheddafi dal potere i giornali americani oltre all'Acrone che ha di quanto accaduto nel fine settimana
Evidenziano altri aspetti della rivolta nel mondo arabo il Washington post apre con il fervore delle proteste che cresce ma la lentezza delle riforme alimenta le frustrazioni
E dà conto della Tunisia al Paese la cui rivoluzione ha contagiato il resto del mondo arabo
Ieri ha cacciato il suo secondo leader in meno di due mesi più fuori a chi ha provocato la rivolta di gennaio ha lasciato il posto la frustrazione per il fatto che realizzare riforme significative
Possa rivelarsi più difficile che rovesciare dittatori
Intanto però il fervore rivoluzionario partito da Tunisi non mostra segnali di rallentamento domenica si è diffuso due paesi del Golfo Persico ricchi di petrolio che finora erano sembrati relativamente immuni alle rivolte cioè
L'Oman e la rabbia saudita il New York Times invece in prima pagina pubblica
Un'analisi su Al Qaeda che vede la storia passargli sotto gli occhi per quasi due decenni leader di Al Qaeda avevano denunciato i dittatori del mondo arabo come eretici occuparsi dell'Occidente lanciando appelli per farli cadere no ora che i popoli dei Paesi arabi si sono sollevati per far cadere i loro leader
Al Qaeda non gioca alcun ruolo in realtà i movimenti di opposizione che sono comparsi improvvisamente sulla scena si sono dimostrati tanto potenti da far cadere due degli elementi centrali del credo di al Qaeda la violenza assassina il fanatismo religioso
I manifestanti arabi usano la forza solo per difendersi e rivendicano la democrazia democrazia contro cui predica Usama Bin Laden non con i suoi seguaci secondo il New York Times sperare Arcai danno meno che per gli Stati Uniti che hanno costruito le proprie politiche attorno alla minaccia di Al Qaeda
Le rivoluzioni democratiche rappresentano un bivio la rete terroristica potrebbe diventare il rilevante oppure trovare nuovi modi per sfruttare il caos prodotto dal rivolte politiche
E dalla delusione che inevitabilmente seguirà la caduta dei dittatori rimane il fatto che per molti specialisti di terrorismo Medioriente le ultime settimane segnano un disastro epocale per al-Qaeda così il
New York Times e noi ci fermiamo David Carretta una buona giornata all'ascolto di Radio Radicale
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