Cerimonia solenne per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia

Con il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini
E il Presidente del Senato della Repubblica Renato Schifani
Fine diressi in Aula il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Vorrebbe
Una
Anche
No
Eventualmente
Prevenuto verrebbero
Gentilmente
E
Di
Viene
Sul
Inizio la cerimonia celebrativa del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente del Senato signor Presidente del Consiglio dei Ministri onorevoli colleghi
Autorità civili militari ed il Giosa signore e signori diciassette marzo di centocinquanta anni fa si compì il processo di unificazione nazionale l'Italia e gli italiani entrarono a far parte della comunità delle nazioni
Si affermarono le speranze di un popolo che si riconosceva negli ideali di indipendenza e di libertà dell'epopea risorgimentale
Sebbene rispetto ad altre nazioni
Il nostro Paese fosse arrivato più tardi a costituirsi come Stato unitario idea che l'Italia come entità non solo geografica era però viva e diffuso perché affondava le sue radici nel ricchissimo patrimonio storico artistico e letterario accumulato nei secoli dal genio della gens italica
Un patrimonio per il quale ancora oggi l'Italia è universalmente conosciuto
I tagli all'iter libero non fu quindi soltanto il risultato dell'azione politico militare della monarchia sabauda
Fu anche il frutto di un ampio movimento ideale e politico animato da quell'amor di patria che mai si era completamente spento
Che agli inizi dell'Ottocento accese le speranze dei giovani di ogni ceto sociale
Il Risorgimento non fu soltanto un fenomeno culturale ideale espressione della borghesia più illuminata ma sostanzialmente estraneo al sentimento popolare
Il Risorgimento fu la prima esperienza per citare un efficace espressione di Federico Chabod di un vivere civile degli italiani finalmente sottrae che ai Governi e istituzioni quello che lascia un recinto fondati sulle separazioni giuridiche sociale sulla continua negazione dei diritti dei cittadini
è da queste premesse ideali che ha tratto origine il lungo e tormentato processo di sviluppo democratico delle nostre istituzioni consacrato con l'approvazione della Costituzione della Repubblica
Ed è questa la ragione per la quale celebrare solennemente il centocinquantesimo anniversario dell'Unità
Dico del diciassette marzo come festa nazionale e oggi un preciso dovere civile per tutti gli italiani dalla vetta d'Italia a Lampedusa
Dovere civile
Perché la nostra democrazia radici profonde perché la nostra coesione nazionale si nutre ancora dei valori che guidavano l'azione dei patrioti risorgimentali
In questi centocinquanta anni l'idea di patria si è affermata nella coscienza degli italiani come democratica e solidale
è l'ideale Massignan della tutela e la promozione della dignità e della libertà della persona nella dimensione nazionale e nella prospettiva della pace della cooperazione tra i popoli
Testimoni valorosi e simbolo dell'Italia generosa sono oggi le donne e uomini militari e civili impegnati all'estero in difficili missioni di pace
Ad essi giunga da questa Assemblea un messaggio alto e forte di gratitudine di fiducia
è legittimo motivo di orgoglio per tutto il nostro popolo il fatto che la bandiera tricolore la nostra bandiera
Esempio un simbolo di speranza di riscatto civile
In tante parti del mondo dove si soffre a causa del terrorismo e del fondamentalismo
Un momento altamente simbolico del sentirsi tutti italiani del fraterno ritrovarsi uniti nel dolore nell'identità nazionale furono di certi giorni seguenti la tragedia di Nassiriya
Il pensiero corre spontaneo
All'immagine struggente dell'imponente scalinata dell'Altare della Patria ricoperta per intero nel fiori lasciati da migliaia di italiani sfilati i mutui spontaneo pellegrinaggio davanti all'impegno
In quel doloroso dodici novembre due mila tre il Presidente Carlo Azeglio Ciampi espresse il sentimento della nazione intera
Con queste semplici e nobili parole costruire la pace questa e l'identità della Repubblica italiana
Lo stretto legame tra l'affermazione dell'odierna identità nazionale italiana e la promozione dei diritti dell'uomo si riporta alle istanze democratiche già presenti nel Movimento risorgimentale
La patria si prefigurava già alla metà del diciannovesimo secolo come ideale di emancipazione sociale i civili
La parte di tutti e la pace per tutti
Diceva Giuseppe Mazzini intendendo come doveroso per l'Italia di impegno per la promozione del lavoro e della democrazia presso gli strati più poveri della società
Già
La parte di tutti e la pace per tutti l'attualità di questa aspirazione ideale deve farci riflettere su cosa significhi essere italiani oggi
Oggi che la patria per i nuovi italiani giunti da paesi lontani non significa la terra dei padri ma una comunità che si sente come propria e nella quale si divide nel pieno rispetto delle leggi per realizzare le proprie aspirazioni
Oggi la parte di tutti è la base per tutti deve essere la parte dei giovani che hanno diritto areali diffuse opportunità di lavoro di espressione dei loro talenti e di crescita sociale
La parte di tutti la parte per tutti deve essere una parte del sapere della scienza la cultura
Che valorizzano enorme giacimento di creatività e di conoscenza presente nel nostro DNA DNA nazionale mica resta la triste fuga di cervelli degli ultimi anni
è che l'arresto con la forza della sua cultura ed il suo solido patrimonio morale e ideale che oggi l'Italia partecipa con convinzione alla costruzione della patria sovranazionale europee
La grande metta civile e politica dei prossimi decenni indispensabile per continuare a realizzare nella dinamica globale del ventunesimo secolo i valori di libertà e di democrazia
è un impegno doveroso
Per garantire il prestigio della Repubblica per rinsaldare la nostra comunità nazionale
Facendo prevalere le ragioni del nostro essere italiani le ragioni del nostro stare insieme su ogni strisciante egoismo di parte sia esso geografico o sociale
Un impegno da ripartire con solennità oggi diciassette marzo i da onorare ogni giorno negli anni a venire grazie
E del senatore Schifani
A prendere la parola
Signor Presidente della Repubblica
Signor Presidente alla Camera dei deputati signor Presidente del Consiglio dei Ministri signor Presidente alla Corte costituzionale
Onorevoli colleghi
A centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Il Paese si riconosce nelle parole e nell'esempio del suo primo cittadino
Garante dei valori
E dei rapporti costituzionali rappresentante della nazione dei suoi principi delle sue prospettive di crescita e di sviluppo
Signor Presidente intera Nazione i suoi cittadini AG o hanno oggi un'unica voce nel suo messaggio al Parlamento alle istituzioni repubblicane al popolo italiano
Ed è per me un grande onore manifestarle la gratitudine la riconoscenza che l'Italia tutta senza distinzioni anzi oltre le polemiche le incomprensioni le rigidità di parte le riserva
Riconoscendo e lei
L'autorevolezza di chi ha saputo rafforzare la più nobile ed entità di una nazione coscienza della propria responsabilità di fronte al mondo
Lo spirito nazionale il senso dello Stato finiscono di essere unicamente solo sentimento per diventare volontà
Così le parole di Federico chapeau la nazione
Cessa di essere proiettata nel passato alle nostre spalle per proiettarsi dinanzi a noi nell'avvenire
Cessa di essere puro ricordo storico
Per trasformarsi normatività per il futuro la nazione diventa la fa
E in queste parole non vi è solo una continuità ideale ma una vera e propria l'apologia
Con quanto lei ha efficacemente autorevolmente sostenuto sulla necessità storica e culturale di comprendere l'Europa nelle singole nazioni
E gli stessi Stati all'interno di una prospettiva europee
L'idea di nazione e l'idea di Europa si sostengono reciprocamente perché non vi può essere una patria solo nostra
Senza una patria comune fondata sul rispetto della dignità umana oltre ogni distinzione di appartenenza
Dignità
Centralità della persona alle quali hanno dato nei secoli un contributo fondamentale le comuni radici cristiane
Ed è questo con le parole di Giuseppe Ferrari quel senso dello Stato che impedisce la degenerazione del senso della famiglia in familismo del senso del paese natale il municipalismo nel senso del partito in settarismo
Unità d'Italia
E la cornice essenziali la rete reale che sorregge l'autonomia e i territori
I progetti di riforma che si stanno realizzando per la giusta valorizzazione delle realtà più vicina al cittadino saranno duraturi solo se capaci di abbattere bene eguaglianza vincere le diffidenze accomunare nord e sud del Paese proiettando diverso l'unico destino di una nazione consapevole e matura
L'ammodernamento delle strutture delle l'Amministrazione dalla gestione della cosa pubblica è urgente non più rinviabile
Sarei efficace se verrà realizzato non contro una parte del Paese ma per rendere
Ogni realtà territoriale protagonista del rilancio e del riscatto dell'intero sistema Italia
Gli steccati ideologici sono stati appianati dalla storia a ciascuno di noi spetta oggi il compito che innanzitutto un dovere di nove creare contrapposizioni che impediscono di realizzare la piena unità
Unità geografica istituzionale e nella distinzione legittime positiva delle ispirazioni anche unità della politica
Unità della politica che considera il pluralismo una risorsa e il reciproco rispetto il presupposto irrinunciabile della vita della comunità civile solo così dopo il tempo dell'ideologia potrà sentirsi tempo delle idee
E la nostra Italia ha bisogno di questa cultura delle istituzioni capace di guardare lontano che Norberto Bobbio significava misura ponderatezza circospezione
Signor Presidente
Integrazione unità ritrovata si stringe attorno a lei
Che dà la preminenza dell'interesse generale su quelli particolari
è stato del luminoso ed autorevole testimone
Su di lei
Poggiamo la propria fiducia e le proprie speranze le giovani poggiano le la propria fiducia le proprie speranze le giovani generazioni protagoniste dell'Italia di domani grazie
Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano pronuncerà ora il discorso celebrativo
Signori presidenti emeriti della Repubblica
Signor Presidente del Senato signor Presidente della Camera signor Presidente del Consiglio signor Presidente della Corte costituzionale onore con i parlamentari signori rappresentanti delle Regioni delle Province dei Comuni d'Italia autorità signore e signori
Sento di dover rivolgere
Un riconoscente saluto ai tanti che hanno raccolto l'appello a festeggiare a celebrare i centocinquanta anni dell'Italia unita ai tanti cittadini che ho incontrato che mi hanno indirizzato messaggi esprimendo sentimenti e pensieri sinceri
E a tutti i soggetti pubblici e privati che hanno promosso inizi già attive sempre più numerose in tutto il Paese istituzioni rappresentative e amministrazioni pubbliche
Regioni e province
E innanzitutto municipalità sindaci anche in particolare di piccoli comuni a conferma che quella è la nostra is riduzione di più antica e radicata tradizione storica il fulcro dell'autogoverno democratico e di ogni affetto autonomistico
Cuore
Vuole i cui insegnanti e dirigenti hanno espresso la loro sensibilità
Per i valori dell'unità nazionale
Stimolando e raccogliendo un'attenzione indisponibilità diffusa tra gli studenti istituzioni culturali di alto prestigio nazionale università
Associazioni locali
Legate alla memoria della nostra storia
Nei mille luoghi in cui essa si è svolta e ancora
Case editrici di tornare in radio televisioni in primo luogo quella pubblica grazie a tutti grazie a quanti hanno dato il loro apporto nel comitato interministeriale istituito dal Governo e nel Comitato dei garanti
Cominciare dal suo Presidente comune può essere la soddisfazione per questo dispiegamento di iniziative contributi che continuerà ben oltre la ricorrenza di oggi e anche aggiungo per un rilancio mai così vasto e diffuso dei nostri simboli della bandiera tricolore dell'inno di Mameli delle memorie risorgimentali
Viene comunque largamente compresa e condivisa la convinzione che ci muoveva
E che così formulerò
La memoria degli eventi che condussero alla nascita dello Stato nazionale unitario e la riflessione sul lungo percorso successivamente compiuto possono riso pare preziose nella difficile fase che l'Italia sta attraversando in un'epoca di profondo e incessante cambiamento della realtà mondiale
Possono risultare preziose per suscitare le risposte collettive di cui c'è più bisogno orgoglio e fiducia coscienza critica dei problemi rimasti irrisolti e delle nuove sfide da affrontare
Senso della missione e dell'unità nazionale e in questo spirito che abbiamo concepito le celebrazioni del centocinquantenario orgoglio e sfiducia innanzitutto non temiamo
Di trarre questa lezione dalle vicende risorgimentali non lasciamoci paralizzare dall'orrore della retorica per evitarla è sufficiente affidarsi alla luminosa evidenza dei fatti
L'unificazione italiana ha rappresentato un'impresa storica straordinaria
Per le condizioni in cui si svolse per i caratteri e la portata che assunse per il successo che la coronò superando le previsioni di molti e premiando le speranze più audaci
Come si presentò agli occhi del mondo quel risultato
Rileggiamo la lettera che quello stesso giorno il diciassette marzo mille ottocentosessantuno il Presidente del Consiglio indirizzo I Manuele tapparelle D'Azeglio che reggeva l'allegazione d'Italia allo allora cito il Parlamento nazionale appena votato e il re ha sanzionato la legge in virtù della quale sulla messa a Vittorio Emanuele II assume per sé e per i suoi successori il titolo
Direi d'Italia la legalità costituzionale ha così consacrato l'opera
Di giustizia e di riparazione che ha restituito l'Italia a se stessa a partire da questo giorno l'Italia se ma a voce alta di fronte al mondo la propria esistenza il diritto che gli apparteneva di essere indipendente libera e che essa ha sostenuto sui campi di battaglia nei Consigli l'Italia lo proclama solennemente oggi
Così Cavour con parole che rispecchiavano l'emozione la fierezza per il traguardo raggiunto sentimenti questi con cui possiamo ancora oggi identificarsi il plurisecolare cammino
L'idea di Italia si era concluso quell'idea guida per lungo tempo irradiata sì grazie all'impulso di altissimi messaggi di lingua e letteratura e cultura si era fatta strada sempre più largamente tre nell'età della Rivoluzione francese napoleonica e nei decenni successivi raccogliendo adesioni e forze combattenti ispirando rivendicazioni di libertà e moti rivoluzionari infine input imponendosi negli anni decisivi per lo sviluppo del movimento unitario fino al suo compimento nel mille ottocentosessantuno non c'è discussione pur lecita e seconda
Sulle ombre sulle contraddizioni e tensioni di quel movimento che possa oscurare il dato fondamentale dello storico balzo in avanti che la nascita del nostro Stato nazionale rappresentò Pellin chi è meno degli italiani per le popolazioni di ogni parte nord e sud che in esso si unirono entrammo così insieme nella modernità rimuovendo le barriere che ci precludeva no quell'ingresso
Occorre
Ricordare qual era la condizione degli italiani prima dell'unificazione facciamo con le parole di Giuseppe Mazzini mille ottocentoquarantacinque noi non abbiamo bandiera mostra non nome poli dico non voce tra le nazioni d'Europa non abbiamo un centro comune nei patto comune nel Comune mercato siamo smembrata in otto Stati indipendenti l'uno dall'altro o turbine doganali dividono i nostri interessi materiali inceppo no il nostro progresso otto sistemi diversi di moneta azione di pesi e di misure di legislazione civile commerciale
Tale di ordinamento amministrativo ci fanno come stranieri diurni agli altri e ancora proseguiva Mazzini stati governati vispo tipicamente uno dei quali
Contenenti quasi il quale atto della popolazione italiana appartiene allo straniero all'altro eppure per Mazzini era indubbi
Ed è che una nazione italiana esistesse e che non vi fossero cinque quattro tre Italia e ma una in Italia
Fu dunque
Dunque la consapevolezza di basilari interessi e pressanti esigenze comuni e fu insieme una possente aspirazione alla libertà ai all'indipendenza che condussero all'impegno di sentieri i patrioti aristocratici borghesi operaie popolani persone colte incolte monarchici e repubblicani nelle battaglie per l'unificazione nazionale battaglie dure sanguinose affrontare ecco magnifico lo slancio ideale ed eroica predisposizione al sacrificio da giovani e giovanissimi protagonisti talvolta delle imprese più a un lasci anche condannate alla sconfitta e giusto
Che oggi si torni ad onorare nella memoria di evocando episodi e sicure come stiamo facendo a partire dal maggio scorso dall'anniversario della spedizione dei mille sino all'omaggio questa mattina I luoghi e hai prodigiosi protagonisti della colori osare Repubblica romana del mille ottocentoquarantanove
Uno
Sono fonte di orgoglio vivo e attuale per l'Italia e per gli italiani
Le vicende risorgimentali da molteplici punti di vista ed è sufficiente sottolinearne alcuni
In primo luogo la suprema sapienza della guida politica cavouriana che invece è possibile la convergenza verso un unico concreto e decisivo traguardo di componenti soggettive e oggettive diverse
Non facilmente componibili e anche apertamente confliggenti in secondo luogo l'emergere in seno alla su scelta e nettamente tra i ceti urbani nelle città italiane diritti e forse imprevedibili riserve
Sensibilità ideali e politiche e risorse umane che si espressero nello slancio dei volontari come componente attiva essenziale al successo del motto unitario e in una decisione crescente a tale moto da parte non solo di ristrette élite intellettuali ma dei strati sociali non marginali anche grazie al diffondersi di nuovi strumenti comunicativi e narrativi
E in terzo luogo vorrei sottolineare l'eccezionale levatura dei protagonisti del Risorgimento degli ispiratori e degli attori del moto unitario una formidabile galleria di ingegni e di personalità
Quelle femminili fino a ieri non abbastanza studiate e ricordate e di uomini di pensiero e di azione a cominciare se intende da i maggiori
Si pensi non solo a quale impronta fissata nella storia ma quale lascito cui attingere ancora con rinnovato fervore di studio generale interesse
Rappresentino il mito mondiale senza eguali che non era artificiosa leggenda di Giuseppe Garibaldi e le diverse egualmente grandi eredità di Cavour di Mazzini ed di Catania quei maggiori lo sappiamo tra loro dissentire uno e si combatterono ma ciascuno di essi sapeva quanto l'apporto degli altri concorrenze al raggiungimento dell'obiettivo considerato comune anch'se ciò non valse a cancellare contrasti di fondo e poi tenaci risentimenti ho detto dei principali protagonisti ma molti altri nomi del campo moderato dell'aria cattolico di era alé e del campo democratico potrebbero essere richiamati a testimonianza di una straordinaria fioritura ora di personalità di spicco nell'azione politica nella società civile nell'amministrazione pubblica
Questi forti ficcanti motivi di orgoglio italiano trovano d'altronde riscontro nei riconoscimenti che vennero in quello stesso periodo del successivamente dall'esterno del nostro Paese
Da esponenti della politica e della cultura storica di altre nazioni riconoscimenti della portata europea della nascita dell'Italia unita dell'impatto che sarebbe su altre vicende di nazionalità è in movimento nell'Europa degli ultimi decenni dell'Ottocento e oltre né si può dimenticare l'orizzonte europeo
Della visione dell'azione poli dica di Cavour e la significativa presenza nel bagaglio ideale di Sorgi mentale della generosa utopia degli Stati Uniti d'Europa
Nella vicina infatti del cinquantenario del centocinquantenario si è riacceso in Italia il dibattito sia attorno ai limiti e i condizionamenti che pesano sul processo unitario sì io attorno alle più controverse scelte successive al conseguimento dell'unità
Sorvolare su tali questioni rimuovere le criticità e negatività del percorso seguito prima dopo il mille ottocentosessantuno sarebbe davvero un cedere alla tentazione gli appunti storici edulcorata i e alle insidie della retorica sono però fuorvianti certi clamorosi semplicissimi come quello dell'immaginare un possibile arrestarsi del Movimento per l'unità poi con oltre il limite di un Regno dell'Alta Italia di contro a quella visione più ampiamente inclusiva dell'Italia unita che rispondeva all'ideale del movimento nazione male come Cavour ben comprese ci ha insegnato Rosario Romeo visione prescelta che l'impresa garibaldina la spedizione dei Mille rese irresistibile
L'unità non potè complessi
Che scontando limiti di fondo come l'assenza delle masse contadine cioè che la grande maggioranza all'ora della popolazione dalla vita pubblica e dunque scontando il peso di una questione sociale potenzialmente esplosiva
L'unità non poté compiersi che sotto l'entità dello Stato più avanzato già caratterizzato in senso liberale più aperto e accogliente verso a causa Italy l'analisi sui combattenti che vi fosse nella penisola e cioè sotto l'egida della dinastia sabauda ed è la classe politica moderata del Piemonte impersonata da Cavour
Fu quella la condizione obiettiva riconosciuta con generoso realismo da Garibaldi pur democratico e repubblicano col suo Italia e Vittorio Emanuele e se lo scontro tra che vincoli tra carico Dini e l'esercito Reggio sull'Aspromonte è rimasto traccia dolorosa dell'aspra dialettica di posizioni che si intreccio col percorso unitario appare singolari ogni tendenza a scoprire oggi in Consiglio andavo come le battaglie sul campo per L'Unità furono ovviamente anche battaglie tra italiani
Similmente a quanto accade dovunque vi furono movimenti nazionali per la libertà e l'indipendenza
Ma al di là di semplicissimi e polemiche strumentali vale piuttosto la pena di considerare i termini della riflessione e del D. do più recente sulle scelte che vennero adottate subito dopo l'unificazione dalle forse dirigenti del nuovo Stato
Io
A questo proposito si sono registrati seria approfondimenti critici
Che non possono tuttavia non collocarsi nel quadro di una obiettiva valutazione storica del quadro dell'Italia pre unitaria quale era stato ereditato dal nuovo Governo e Parlamento nazionale
Questi si trovano dinanzi a fare le necessità di sopravvivenza di sviluppo dello stato appena nato
Che non potevano non prevalere su un pacato e lungimirante esame delle opzioni in campo specie
Specie quella tra accertamenti accentramento
Nel segno della continuità e dell'uniformità rispetto allo Stato piemontese da un lato
E se non federalismo decentramento conforme
Di autonomia e autogoverno anche a livello regionale dall'altro lato
E a questo proposito vale ancora oggi la vigorosa sintesi tracciata da un grande storico che pure fu spirito eminentemente critico Gaetano Salvemini
I governanti italiani tra il mille ottocentosessanta e il mille ottocentosettanta si trovavano gli scrisse alle prese con formidabili di difficoltà
Quello che si imposero allora a giudizio di Salvemini il solo ordinamento politico e amministrativo con cui potesse essere soddisfatto in Italia il bisogno di indipendenza e di questione nazionale e così attraverso errori non meno gravi delle difficoltà da superare fu compiuta sono ancora parole dello storico un'opera ciclopica
Fu fatto di sette eserciti un esercito solo
Furono tracciate le prime linee della rete ferroviaria nazionale
Fu creato un sistema spietato di imposte per sostenere spese pubbliche crescenti e per pagare l'interesse dei debiti furono rinnovati da cima a fondo i rapporti tra lo Stato e la Chiesa
Fine della citazione e fu debellato il brigantaggio nell'Italia meridionale
Anche se in pagando
La necessità vitale di sconfiggere quel pericolo di reazione legittimissima e di disgregazione nazionale o il prezzo di una ripercussione talvolta feroce in grossi posto a alla ferocia del brigantaggio e nel lungo periodo col prezzo di una tendenziale estraneità e ostilità allo Stato che si sarebbe ancor più radicata nel Mezzogiorno
Da un quadro storico così drammaticamente condizionato e da un'opera ciclopica di unificazione
Che gettò le basi di un mercato nazionale e di un moderno sviluppo economico e civile possiamo trarre oggi
Motivi di comprensione del nostro modo di costituirci come è stato
Motivi di orgoglio per quel che centocinquanta anni fanno una questi inizio a costruire motivi di fiducia
Nella tradizione di cui in quanto italiani siamo portatori
E possiamo in pari tempo trarre piena consapevolezza critica di problemi con cui l'Italia dovesse fare che continua a fare i conti
Problemi e debolezze di ordine istituzionale e politico
Che nei decenni successivi all'unità hanno inciso in modo determinante sulle travagliate vicende dello Stato e della società nazionale
Sfociate dopo la Prima guerra mondiale in una crisi radicale risolta con la violenza in chiave autoritaria dal fascismo
Eventualmente problemi e debolezze di ordine strutturale sociale e civile
Sono i primi problemi
Quelli che oggi ci appaiono aver trovato dello scorso secolo più valide risposte mi riferisco a quel grande fatto di rinnovamento dello Stato in senso democratico
Che ha coronato il riscatto dell'Italia dalla dittatura totalitaria e dal nuovo selvaggio in cui la nazione viene ridotta dalla guerra fascista e dalla disfatta che la conclusione
Un riscatto reso possibile dall'emergere delle forze temprato Esine antifascismo e dalla mobilitazione partigiana cui si affiancarono nella Resistenza le schiere dei militari rimasti fedeli al giuramento
Un riscatto che culminò nella eccezionale temperie ideale e culturale e nel forte clima unitario
Più forte delle diversità storiche e delle fratture ideologiche dell'Assemblea costituente
Con la Costituzione approvata nel dicembre mille novecentoquarantasette prese finalmente corpo un nuovo disegno statuale fondato su un si sistema di principi e di garanzie da cui l'ordinamento della Repubblica porre la sua prevedibile e praticabile evoluzione
Non potesse prescindere
Come venne esplicitamente indicato nella relazione Ruini al progetto di Costituzione
L'innovazione più profonda consisteva nel poggiare l'ordinamento dello Stato su basi di autonomia secondo il principio
Tale dell'articolo cinque che leggo L'Unità e indivisibilità della Repubblica al riconoscimento e alla promozione delle autonomie locali
Riferite nella seconda parte della carta a regioni Province e comuni e altrettanto esplicitamente nella relazione Ruini si presentò tale innovazione come correttiva
Dell'accentramento prevalso all'atto dell'unificazione nazionale
La successiva pluridecennale esperienza delle lentezze insufficienze e distorsioni registrate si nell'attuazione di quel principio e di quelle norme costituzionali
Ha condotto dieci anni fa alla revisione del Titolo quinto della carta e non è un caso che sia quella l'unica rilevante riforma della Costituzione che finora il Parlamento abbia approvato
Il corpo elettorale abbia confermato e i Governi di diverso orientamento politico si siano impegnati ad applicare concretamente
è stata in definitiva recuperata l'ispirazione federalista che si presentò in varie forme ma non ebbe fortuna nello sviluppo e a conclusione del molto unitario
All'indomani dell'unificazione anche i progetti moderatamente autonomistici che erano stati predisposti insieme al Governo cedettero il passo ai timori e agli imperativi dominanti
Già nel breve tempo che ha concorso ancora dato di vivere e nonostante la sua ribadita posizione di principio ostile all'accentramento benché non favorevole al federalismo
E oggi dell'unificazione celebriamo l'anniversario vedendo l'attenzione pubblica rivolta a verificare le condizioni alle quali una evoluzione in senso federalistico e non solo nel campo finanziario
Potrà garantire maggiore autonomia e responsabilità alle istituzioni regionali e locali e locali rinnovando e rafforzando le basi dell'unità nazionale
E tale rafforzamento e non il suo contrario lotta enti confine da perseguire
D'altronde
D'altronde
Calcolo nella nostra storia e nella nostra visione la parola unità si sposa con altre pluralità diversità solidarietà sussidiarietà
In quanto ai problemi
In quanto ai problemi e alle debolezze di ordine strutturale sociale e civile cui ho poc'anzi fatto cenno e che abbiamo ieri
Il dato Tallin compiutezza e dell'unificazione perpetua appesi fino ai nostri giorni e il divario tra nord e sud
è la condizione del Mezzogiorno che si colloca al centro delle nostre preoccupazioni e responsabilità nazionali
Ed è rispetto a questa questione che più tardano a venire risposte adeguate
Pesa certamente l'esperienza dei tentativi e degli sforzi portati avanti a più riprese nei decenni dell'Italia repubblicana e rimasti non senza frutti ma senza risultati risolutivi
Pesa altresì l'oscura arsi nella consapevolezza delle potenzialità che il Mezzogiorno offre per un nuovo sviluppo complessivo del Paese e che sarebbe fatale per tutti non saper valorizzare
Proprio guardando
Proprio
Proprio guardando a questa cruciale questione vale il richiamo a fare del centocinquantenario dell'Unità d'Italia l'occasione per una profonda riflessione critica
Per quello che ho chiamato un esame di coscienza collettivo
Un esame in cui in nessuna parte del Paese ci si può sottrarre e a cui esse è essenziale il contributo di una B se è vera riflessione sui propri comportamenti da parte delle classi dirigenti e dei cittadini dello stesso Mezzogiorno
E da riferire
Per molti aspetti e in ogni e misura al Mezzogiorno ma va vista nella sua complessiva caratterizzazione valenza nazionale la questione sociale
Delle disuguaglianze delle ingiustizie delle pesanti penalizzazioni per una parte della società quale oggi si presenta in Italia
Anche qui ci sono eredità storiche debolezze antiche con cui fare i conti a cominciare da quella di un altro Onyeka insufficienza di possibilità di occupazione che nel passato e ancora dopo l'avvento della Repubblica
Fece dell'Italia un Paese di massiccia immigrazione e oggi convive con il complesso fenomeno del flusso immigratorio del lavoro degli immigrati e della loro necessaria integrazione
Senza temere di eccedere nella sommarietà di questo mio riferimento alla questione sociale dico che la si deve vedere innanzitutto come drammatica carenza il prospettive di occupazione e di valorizzazione delle proprie potenzialità per una parte rilevante delle giovani generazioni
E non c'è dubbio che la risposta
E non c'è dubbio
Che la risposta vada ingenerare trovata in una nuova qualità e in un accresciuto dinamismo del nostro sviluppo economico facendo leva sul ruolo dei protagonisti che in ogni fase di costruzione Enrico soluzione crescita dell'economia nazionale hanno assolto e sono oggi egualmente chiamati ad assolvere il mondo
L'impresa e il mondo del lavoro passati entrambi in oltre un secolo attraverso profonde decisive trasformazioni
Ma non è certo mia intenzione passare qui in rassegna insieme delle prove che ci attendono
Vorrei solo condividessimo la convinzione che esse costituiscono delle autentiche sfide quantomai impegnative e per molti aspetti assai dure tali da richiedere garante spirito di sacrificio e slancio innovativo in una rinnovata irrealistica visione dell'interesse generale
La carica di fiducia che ci è indispensabile
Dobbiamo ricavarla da una esperienza del superamento di molte ardue prove nel corso della nostra storia nazionale e dal consolidamento di punti di riferimento fondamentali per il nostro futuro
Una prova di straordinaria difficoltà importanza l'Italia unita saputo su Assaf assunti ha superato
Affrontando e via via sciogliendo il conflitto con la Chiesa cattolica
Dopo il mille ottocentosessantuno
L'obiettivo della piena unificazione nazionale fu perseguito e raggiunto anche con la terza guerra d'indipendenza nel mille ottocentosessantasei e a conclusione della guerra mille novecentoquindici diciotto ma irrinunciabile era l'obiettivo di dare in tempi non lunghi al nascente Stato italiano Roma come capitale la cui conquista per vie militare fallito ogni tentativo mai nuziale fece precipitare inevitabilmente il conflitto con il papato e la Chiesa
Ma esso fu avviato a soluzione con una intelligenza moderazione capacità di mediazione
Di cui già allo stato liberale diede il segno con la legge delle guarentigie nel mille ottocento settantuno e che sottoscritti nel mille novecentoventinove e infine recepiti in Costituzione i Patti lateranensi sfociò in tempi recenti nella revisione del Concordato
Si è ventimila da parte italiana il fine della laicità dello Stato e della libertà religiosa
E insieme il graduale superamento di ogni separazione e contrapposizione tra laici e cattolici nella vita sociale e della vita pubblica un fine e un traguardo
Perseguiti e pienamente garantiti dalla Costituzione repubblicana e proiettati si sempre di più in un rapporto altamente costruttivo in una collaborazione per la Pro sì un dell'uomo e il bene del Paese anche attraverso il riconoscimento del ruolo sociale pubblico della Chiesa cattolica e insieme nella garanzia del pluralismo religioso
Questo rapporto si manifesta oggi
Oggi come uno dei punti di forza su cui possiamo far leva per il consolidamento della posizione e unità nazionale
Ce ne ha dato la più alta testimonianza
Il messaggio augurale indirizzato mi per l'odierno avversario e lo ringrazio dal Papa Benedetto sedicesimo
Il messaggio
Il messaggio
Un messaggio che sapientemente richiama il contributo fondamentale del cristianesimo alla formazione nei secoli dell'identità italiana
Così come il coinvolgimento di esponenti del mondo cattolico nella costruzione dello Stato unitario
Fino all'incancellabile apporto dei cattolici e della loro scuola di pensiero all'elaborazione della
Simone repubblicana e al loro successivo affermarsi nella vita politica sociale e civile nazionale
Ma quante
Ma quante prove superate quanti momenti alti vissuti nel corso della nostra storia
Potremmo richiamare a sostegno della fiducia che deve guidarci di fronte alle sfide io oggi e del futuro
Anche a voler solo considerare il periodo successivo alla sconfitta e al crollo del mille novecentoquarantatré e poi alla Resistenza e alla nascita della Repubblica e ancora incancellabile nell'animo di qua chi come me i giovanissimi attraversarono quel passaggio cruciale la memoria di un abisso di distruzione generale arretramento da cui potevamo temere di non riuscire arrivi sollevarci
Eppure l'Italia unita
Dopo aver scongiurato con sapienza politica rischi di separatismo e di amputazione del territorio nazionale riuscì a rimettersi in piedi il primo è forse più a utenti
Miracolo fu la ricostruzione e quindi nonostante aspri conflitti ideologici politici e sociali il balzo in avanti oltre ogni previsione dell'economia italiana
Le cui basi erano state gettate nel primo cinquantenario di vita dello Stato nazionale
L'Italia entrò allora a far parte dell'aria dei Paesi più industrializzati e progrediti nella quale poter fare ingresso e oggi resta collocata grazie alla piena alla più grande invenzione storica di cui essa ha saputo farsi protagonista a partire dagli anni Cinquanta dello scorso secolo l'integrazione europea
Quella di venire
Quella
Quella divenne ed è anche l'essenziale cerniera di una sempre più attiva proiezione dell'Italia nella più vasta comunità transatlantica e internazionale
La nostra collocazione convinta senza riserve assertive propulsiva nell'Europa unita resta una chance
Più grande di cui disponiamo per portarci all'altezza delle sfide delle opportunità e delle problematicità della globalizzazione
Prove egualmente rischiose difficili abbiamo dovuto superare nell'Italia repubblicana sul terreno della difesa e del consolidamento delle istituzioni democratiche
Mi riferisco a insidie subdole penetranti
Così come ad attacchi violenti Erice e diffusi stragismo e terrorismo che non fu facile sventare e che si riuscì a debellare grazie al solito ancoraggio della Costituzione e grazie alla Four ossa di molteplici forme di partecipazione sociale e politica democratica risorse sulle quali sempre fa affidamento la lotta
Controllo ancora devastante fenomeno della criminalità organizzata
In tutte quelle circostanze ha operato e ha deciso a favore del successo un forte cemento unitario
Impensabile senza identità nazionale condivisa
Fattori determinanti di questa nostra identità italiana sono la lingua e la cultura
Il patrimonio storico artistico e storico naturale bisognerebbe non dimenticarsene mai e lì forse il principale segreto dell'attrazione e simpatia che l'Italia suscita nel mondo
Il parlo
Parlo di espressioni
Farlo di espressioni della cultura e dell'arte italiana anche in tempi recenti
Basti citare il rilancio nei diversi continenti della nostra grande peculiare tradizione musicale o il conte Butto del migliore cinema italiano nel rappresentare la realtà è trasmettere l'immagine ovunque del nostro Paese
Ma delle identità ai ma dell'identità nazionale è innanzitutto componente primaria il senso di patria l'amor di patria emerso è riemerso fra gli italiani attraverso vicende anche laceranti che fuorvianti
Aver riscoperto dopo il fascismo quel valore e farsene banditori non può essere confuso con qualsiasi cedimento al nazionalismo
Abbiamo conosciuto i guasti
E pagato i costi della boria nazionalistica delle pretese aggressive verso altri popoli e delle degenerazioni razzisti che ma ce ne siamo lì merafina così come se ne sono liberati tutti i Paesi Popoli Uniti simili
In una Europa senza frontiere
In una Europa di pace e cooperazione
E dunque nessun impaccio ingiustificabile nessuno impaccio può trattenerci da manifestare lo dobbiamo anche a quanti con la bandiera tricolore operano e rischiano la vita nelle missioni internazionali
Infatti ho
Un impaccio
Può trattenerci dal manifestare la nostra fierezza nazionale il nostro attaccamento alla patria italiana per tutto quel che di nobili del vitale la nostra nazione ha espresso nel corso della sua lunga storia
E potremmo tanto meglio manifestare la nostra finezza nazionale quanto più ciascuno di noi saprà mostrare umiltà nell'assolvere i propri doveri pubblici nel servire ad ogni livello lo Stato e i cittadini
Infine non annullabili riduttivo
Illegali negare patriottismo in Costituzione come feci in quest'Aula in occasione del San del sessantesimo anniversario della Carta del mille novecento qua torto una carta che rappresenta tuttora la valida base del nostro vivere comune offrendo insieme con un ordinamento riformarle
Attraverso sforzi condivisi un corpo di principi e di valori in cui tutti possono riconoscersi perché si rendono tangibile e seconda aprendo la futuro l'idea che in patria e segnano il grande quadro regolatore
Delibere battaglie e competizioni politiche sociali e civile
Valgano dovunque le celebrazioni del centocinquantenario a diffondere e approfondire tra gli italiani il senso della missione e dell'unità nazionale
Come appare tanto più necessario quanto più lucidamente guardiamo al mondo che ci circonda con le sue promesse di futuro migliori più giusto e con le sue tante incognite
Anche quelle misteriose terribili che ci riserva alla natura
Regge Remo in questo gran mare aperto alle prove che ci attendono come abbiamo fatto in momenti cruciali del passato perché disponiamo anche oggi di grandi riserve di risorse umane morali
Ma ci riusciremo ad una condizione che operino nuovamente un forte cemento nazionale unitario
Non eroso ed dissolto dacci è che partigiane dire da perdite diffuse nel senso del limite e della responsabilità non so quando e come
Non sto
Molto quando e come ciò accadrà confido che accada convinciamo sui punti nel profondo che questa che ormai la salvezza la condizione della salvezza comune del Comune progresso io non la Repubblica viva l'Italia unita
Rilevo
I
Questa è una sorpresa unitamente al Presidente Schifani ringrazio
Il Parlamento e
Il Presidente della Repubblica per il suo mirabile discorso ulteriore dimostrazione il suo alto in ordine al magistero morale e politico quale supremo garante dell'unità nazionale
La celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità l'Italia è concluso grazie
Trentatré Maria
Ragione