Rassegna stampa estera

Buongiorno agli scrutatori di Radio Radicale venerdì diciotto marzo questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale accurati i David Carretta in apertura
Oggi non ci occuperemo né della crisi nucleare in
Giappone
Del terremoto dello tsunami che hanno colpito questo Paese
Ne delle
Rivolte nel Nordafrica nel Medioriente parleremo dell'unità d'Italia e il centocinquantesimo anniversario
Visto dalla stampa estera in particolare da tre giornali l'Economist che esce oggi in edicola Buon compleanno mica tanto il titolo
Di un pezzo la nelle pagine dedicate all'Europa
Quale mondo di oggi l'editoriale L'Italia ancora alla ricerca di una storia antica condivisa infine un editoriale di ieri del Financial Times che parla di compleanno infelice per una nazione civilizzata l'identità italiana rimane fragile dopo cinque centocinquant'anni come è stato
Il quotidiano della siti vorrebbe regalare al Paese un leader capace di andare oltre i suoi interessi personali di partito e di alzare il tono della vita pubblicate
Parleremo però anche delle rivolte in Nordafrica e nel Medioriente in particolare di Libia dopo
In la riunione di ieri del Consiglio di sicurezza dove
Si è votato su una risoluzione per un intervento per fermare la controffensiva di Gheddafi il Guardian però e contro un intervento
Militare perché
Rischia di dirottare una
Rivoluzione popolare leggeremo un'analisi dalle Monte che spiega le ragioni del non intervento e poi un commento dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung che invece è favorevole a un'azione occidentale per fermare Gheddafi il New York Times in particolare un suo opinionista Nicholas Kristof mette insieme
Il Bahrain
E Gheddafi Bahrain tira fuori dai guai leader libico
Leggeremo anche
Un commento di debiti Ignazio sta Lycos intorno posto sulla posta in gioco in Bahrain dove
Ci sono ingredienti esplosivi uno scontro tra Arabia Saudita e Iran tra sunniti sciiti e tutto questo sopra il petrolio del Golfo persi co
Ma cominciamo con l'Unità d'Italia e i festeggiamenti di ieri
L'Economist che esce oggi in edicola europee pubblica un articolo dal titolo Buon compleanno mica tanto gli italiani si sentono incerti sull'unificazione del loro Paese dopo cinquant'centocinquant'anni
Scrive
L'Economist
La squadra Colombati Ca'dell'arrivo nautica italiana
Ha usato il vapore per tracciare quello che è stato definito il più grande tricolore al mondo
I le personalità si sono riunite per una cerimonia all'Altare della Patria e tre milioni di italiani secondo un sondaggio hanno pianificato lungo un weekend per festeggiare il centocinquantesimo compleanno del Paese
Il diciassette marzo del mille ottocentosessantuno il Re Vittorio Emanuele proclamo la fondazione del Regno d'Italia ma non tutti hanno celebrato
Su ordine del loro leader Umberto Bossi gli esponenti tra lega Nord hanno lavorato normalmente i parlamentari del Partito lombardi hanno rifiutato di cantare l'inno nazionale a vicenza circa duecento persone
Della lega hanno bruciato l'effige dell'eroe dell'unificazione italiana Giuseppe Garibaldi la lega partito formalmente separatista è essenziale per far sopravvivere il Governo conservatori di Silvio Berlusconi
E così il Primo Ministro ha visto arrivare questo anniversario con trepidazione solo un mese fa il suo Governo ha finalmente deciso di fare
Del diciassette marzo una giornata di festa ironicamente Berlusconi può vantare qualche credito per aver contribuito unire l'Italia i suoi canali televisivi hanno
Sfidato la televisione pubblica offrendo programmi di basso profilo ma in italiano diretti proprio a quei gruppi che
Negli anni Ottanta parlavano soprattutto i dialetti regionali all'inizio degli anni Ottanta cioè l'inizio dei canali di Berlusconi
Meno del trenta per cento della popolazione italiana parlava solo l'italiano la lingua nazionale
Nel due mila era quarantaquattro per cento e ancora oggi stupisce quanti italiani parlino il dialetto centocinquanta anni dopo la creazione dello Stato
L'Italia viola la regola secondo la quale i Paesi giovani sono uniformemente patriottici italiani possono brindare per gli azzurri che giocano a calcio ma i seguaci di Bossi non sono i soli a sentirsi
In controtendenza rispetto all'unità del Paese alcuni intellettuali del sud contestano che rovesciamento del Regno di Napoli sia stato un progresso per un Mezzogiorno arretrato dopo la riunificazione Massimo D'Azeglio disse
Abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani ma forse c'era un obiettivo molto più importante da realizzare ridurre le vaste
Differenze economiche tra gli italiani questo compito rimane da realizzare la povertà relativa nel sud continua a provocare l'indignazione degli italiani del sud dell'esasperazione degli italiani del nord
Fino a quando il sud avrà un PIL pro capite che al settanta per cento del nord non si potrà parlare d'Italia unità così tra l'altro l'Economist
In questa corrispondenza lemon invece dedica l'anniversario oggi il suo editoriale in prima pagina l'Italia ancora alla ricerca di una storia condivisa centocinquanta anni fa
La nascita del Regno d'Italia veniva proclamata Torino dopo vive polemiche questa data è stata scelta per commemorare L'Unità del Paese tentare di legare gli italiani in una storia comune un secolo e mezzo dopo poco
Un secolo e mezzo scusate poco per costruire una nazione in fondo
Sono voluti ci sono voluti dieci secoli alla Francia del carolingia rivoluzionari del mille settecentottantanove per riuscire
A imporre miti figure storiche riferimenti che non sono più o quasi più oggetto di controversie
Per ora prosegue le monde questo anniversario ha permesso agli italiani di misurare ancor di più ciò che continua
A dividerli rispetto a ciò che li avvicina se la lingua è stata unificata se d'identità italiana parcamento famiglie territorio si è costruita dalle Alpi alla Sicilia
Se la democrazia si è imposta malgrado il ventennio fascista le violenze del terrorismo negli anni di piombo l'Italia resta uno Stato senza nazione secondo l'espressione dello storico Maniglio Graziano scrive le Monde
C'è il fossato economico tra nord ricco e prospero il sud povero assistito ce la piaga ancora aperta tra fascisti e comunisti tra partigiani avversari del Risorgimento c'è la modesta qualità della classe politica coinvolte in scandali permanenti
A tutto secondo le Monde ostacola la creazione
E la costruzione di una mitologia condivisa propizia a un sentimento nazionale centocinquanta anni dopo la sua nascita l'Italia appare ancora con un Paese che non si è completato in cui la cultura del dibattito della controversia alimenta un dubbio permanente su ciò che fonda il Paese cioè Risorgimento resistenza o Repubblica
Malgrado l'impegno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la buona volontà di alcuni responsabili delle collettività locali che hanno
Appoggiato l'organizzazione di questa commemorazione c'è da temere che l'anniversario dell'Unità d'Italia rimanga un'occasione perduta
A questa incertezza si aggiunge l'impatto della crisi economica che come altrove ha ridotto ulteriormente la fiducia dei cittadini dello Stato
La preparazione di queste festività dato l'idea del cammino che resta da fare nella costruzione di una mitologia consensuale festeggiare cosa è stata la domanda della lega Nord per la quale l'Unità d'Italia costituisce un peso economico per le Regioni settentrionale
Per parte loro gli eredi degli ex fascisti ben impiantati nel Mezzogiorno hanno militato per una commemorazione in pompa magna ma un po'vuota alla mercè degli uni e degli altri dei capricci dei ricatti
Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio si è ben guardato di decidere di dare un taglio questo dibattito
Indifferenza chiedere mondo
Calcolo politico insabbiato né i suoi scandali sessuali ostaggio della sua maggioranza ossessionato dei processi
Berlusconi ha mancato l'occasione di dimostrarsi all'altezza del ruolo che dovrebbe essere il suo invitando gli italiani magari solo per ventiquattro ore a essere semplicemente insieme
Così le monde nel suo editoriale di oggi anche farlo sciolta insidie dedicava al suo primo editoriale ai cento cinquant'anni dell'Italia
Compleanno infelice per una nazione civilizzata perché l'identità italiana
Rimane né fragile ma non solo scrive effettivo ieri aveva il giorno di San Patrizio e nonostante i problemi del debito
In Irlanda e le preoccupazioni relative irlandesi hanno brindato a lungo per festeggiare
Invece la cosa non è così semplice in Italia dove
Ieri ci sono state le celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità
Un mese fa quando il Governo di Berlusconi aveva dichiarato il diciassette marzo festa nazionale due Ministri della lega nord avevano votato contro questa decisione a Bolzano la Provincia autonoma
A maggioranza linguistica tedesca il Governatore ha rifiutato di partecipare alle celebrazioni perché l'Italia a annesso il suo territorio dopo la Prima guerra mondiale contro la volontà della sua popolazione
Le difficoltà dell'Italia moderna
Secondo il Financial Times vanno oltre un'identità nazionale contese fragile
L'economia stagnante appesantita da un enorme debito pubblico dalla competitività che l'anguee dal mercato del lavoro rigido
Il sistema legale inefficiente l'istruzione di qualità modesta il crimine organizzato di fondi sui tentacoli in tutto il Paese
L'immigrazione necessaria perché i tassi di natalità sono troppo bassi pone sfide di lungo periodo per l'integrazione sociale all'estero l'Italia è nella serie di dell'Unione europea cioè in una seria al di sotto delle sue dimensioni
La sua risposta ambigua gli eventi rivoluzionari Nordafrica esposto le incertezze della politica estera italiana
Peggio Berlusconi politico che ha dominato negli ultimi diciassette anni un premier che ha fallito in modo che il inscusabile
Nel promuovere le riforme economiche e in cui
Eccessi pubblici e privati vergognosi hanno portato il
Prestigio dell'Italia ai livelli più bassi dal mille novecentoquarantacinque
Senza dubbio prosegue il Financial Times Italia anche grandi elementi di forza è un paese prospero con molte imprese creative fiorenti che operano nel mondo grazie a due istituzioni di prima classe il Ministero delle Finanze la Banca centrale l'Italia
Naviga in modo capace nella crisi finanziaria a livello regionale comunale gran parte dell'Italia ben governata la cultura e vibrante la vita è bella
Il vigore delle regioni e dei cittadini italiani contribuisce a bilanciare i fallimenti dello Stato centrale ma le carenze
Dello Stato centrale che ebbero inizio con il modo in cui il Regno Unito per il Regno del Piemonte si impose sul nuovo Stato unitario
Oggi trovano espressione nella squallida corrosione dalla politica dello Stato di diritto sotto Berlusconi
Conclude il Fraktion Times se i numerosi ammiratori dell'Italia dovessero fare un regalo al Paese preso i centocinquant'anni
Di sicuro regale avrebbero un leader capace di andare oltre i suoi interessi personali di partito e di alzare il tono della vita pubblica
Così il Financial Times su cui torneremo tra pochissimo per parlare
Delle rivoluzioni nordafricane e nel Medioriente ieri sera su questo c'è stato l'importante
La riunione del consiglio di sicurezza
Dell'ONU incentrato su un intervento per fermare la controffensiva di Muammar Gheddafi in Libia contro i ribelli di Gheddafi appena si è avuto sentore di qualcosa di più efficace B alcuni giornali sono
Tenuti fuori con posizioni più nette come
Il Guardian secondo cui
Un intervento militare occidentale rischia di
Dirottare
Gli obiettivi di una rivoluzione popolare meglio dunque non intervenire secondo il quotidiano britannico diario laburista in un editoriale di ieri nel mondo oggi invece con un'analisi di alla fa ci sono
Spiega le ragioni del non intervento in Libia di perché se si tanto tanto fino arrivare al momento in cui forse troppo tardi
La volontà politica è mancata per un intervento militare la domanda è perché dopo aver puntato il dito contro l'indifferenza della Cina della Russia
Si può incriminare l'abituale pur Silla limita dell'Europa in particolare della Germania
è giusto ma è un po'facile per le mondo occorre dire chiaramente che gli Stati Uniti o meglio il Presidente Barack Obama fino a giovedì diciassette marzo non ha voluto intervenire
E Le Monde in chiusura si chiedesse
Gli alibi avanzati da Obama cioè evitare una terza guerra in un Paese musulmano
I rischi per i militari eccetera eccetera siano una vera ragione oppure una falsa scusa che maschera male uno stupefacente tentennamento le mondo scopre
Che Obama non è non è
Leader che sì aspettava il Financial Times ieri in prima pagina pubblicava questo titolo perché metteva insieme la Libia e il Bahrain la primavera araba minacciata dall'inverno arabo cioè
Dalla reazione la controrivoluzione
Dopo aver visto due dei loro cacciati da rivoluzioni popolari i leader arabi stanno reagendo in modo spietato le rivolte nei loro Paesi sia regime libico sia quello del Bahrain si stanno muovendo con forza contro
L'opposizione
Mentre è in corso nel dibattito internazionale lungo surriscaldato su una no fly zone per proteggere i ribelli libici contro una massiccia offensiva del colonnello Gheddafi le forze del regime ci sono
Avvicinate a Bengasi e rischiano di attaccarla nel frattempo la famiglia reale del Bahrein sostenuta dall'Arabia Saudita intensificato
La repressione contro i manifestanti Sciti insomma
Dopo le rivolte illuminati in Tunisia Egitto alla seconda fase della primavera araba sì dimostra immensamente più complicata e la Frankfurter Allgemeine Zeitung quotidiano Tudisco conservatore
Da
Da responsabilità agli occidentali
Sto parlando sempre di controrivoluzione
Un incantesimo freddo fermato la primavera della liberazione degli Stati del Mediterraneo solo quelli che non conoscono le interconnessioni della politica mondiale possono credere che la prevedibile Vittorio delle truppe di Gheddafi sui ribelli libici il tentativo del Bahrain di reprimere
I rivoltosi della maggioranza sciita non avranno ripercussioni in una regione in cui la maggior parte dei Paesi sono governati da Uto operativo militari autoritari
Questo è l'inizio di una contro rivoluzione nel senso più pieno stretto del termine l'Occidente in una posizione difficile scrive la fax se i Paesi occidentali saranno coinvolti militarmente in modo rapido verranno bollati come imperialisti del petrolio
Se non interverranno i ribelli di Bengasi manifestanti di Mana mari Conter ricorderanno che nessuno in Occidente alzato un dito per impedire una repressione violenta
C'è non terzo scenario è ancora possibile che Gheddafi vinca sì la battaglia di Bengasi ma poi perda al potere in Libia
Quelli che gli succederanno non dimenticheranno che l'Occidente ha celebrato la loro lotta per la libertà ma non ha fatto nulla ter aiutare i loro sforzi così tra l'altro a Franco alghe marine Zeitung
Nicholas Kristof columnist del New York Times invece in un commento evidenzia una delle contraddizioni occidentali il Bahrain tira fuori dai guai Gheddafi
Già non è una buona cosa quando un nostro nemico reprime manifestanti pacifici e noi non facciamo nulla ma molto peggio quando lo fanno i nostri
Amici cioè per l'America il Bahrain e allora per chiudere a proposito del Bahrain va anche segnalato un commento di Devid Ignazio sto al Washington post di ieri
Che spiega la posta in gioco molto alta in questo Paese forse anche le molte esitazioni dell'Amministrazione
Obama contiene tutti gli ingredienti volatili della Regione Varenne cioè tensioni tra sauditi e iraniani tra sunniti e sciiti tra riformatori democratici
E poteri dello status quo senza dimenticare che questo mix combustibile rischia di mandare a fuoco una delle materie prime più strategica al mondo
Il petrolio del Golfo persi co di qui le esitazioni di Obama che secondo Ignazio spero abbracciato un'agenda
Classicamente conservatore
Liberale democratica il problema è che deve bilanciare questo anche con la Realpolitik come vedete di opinioni spesso
Diverbio non su sulle vere caratteristiche di Obama però oggi ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale