Rassegna stampa vaticana

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Con
La rassegna stampa vaticana
Di Giuseppe Di Leo
Diversamente
E
Buongiorno la situazione in in Libia sembra andare a favore dei rivoltosi contro il colonnello Gheddafi
Ma ma la Chiesa cattolica libica sull'intervento militare
Era ed è rimasta dubbiosa
Lo spiega il vescovo di Tripoli monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli
A avvenire del ventidue marzo la Chiesa in Libia non arretra davanti alle bombe la nostra comunità i lavoratori cristiani afferma monsignor Martinelli
Vescovo di Tripoli sono ancora qui e non possiamo abbandonarli prego e spero che tutto questa Fini tutto questo finisca il
Prima possibile
Appunto affermato monsignor Martinelli in un colloquio telefonico con esponenti della Caritas italiana tuttavia il vescovo di Tripoli non nasconde la preoccupazione
Per il
Forte intervento militare teso affermare la massiccia azione delle truppe fedeli a Gheddafi
A mio giudizio sostiene monsignor Martinelli si è dato il via a un gioco sbagliato sarebbe stato opportuno tentare ancora la via diplomatica negoziali per risolvere la crisi
Mentre si è scelto di iniziare l'azione militare in modo troppo repentino
In particolare monsignor Martinelli ritiene che Gheddafi non cederà anzi conoscendo la sua Psicologia
Temo che l'uso della forza ne accentui la reazione intanto a Tripoli
Riferisce la carità si religiosi continuano ad aiutare tutti quelli che si rivolgono a loro in coordinamento con le organizzazioni locali di assistenza e con il sostegno di volontari ex lavoratori immigrati che si sono messi
A loro disposizione
La Chiesa sia Tripoli che a Bengasi resta attiva i religiosi italiani sono accanto la popolazione locale a Bengasi per esempio le suore italiani sono quattordici in quattro comunità
E continuano a lavorare negli ospedali pubblici e nelle istituzioni per disabili dove erano impegnate apprezzate anche prima e dove alloggiano
Nessuna delle religiose ha lasciato il suo posto nella speranza che questi luoghi siano rispettati e quindi la loro incolumità sia salvaguardata
Prosegua anche l'opera di carri tasso Tunisia che ha già installato un posto di accoglienza sul confine in collaborazione con altre Caritas nazionali
E in particolare con il sostegno di operatori di Caritas libica Libano che parlano arabo
Benedetto sedicesimo nel discorso di domenica scorsa a
Detto che l'intervento era possibile
Quindi era legittimo per difendere la popolazione
Civile Luigi Accattoli vaticanista di lungo corso sul quotidiano liberal del ventidue marzo spiega perché il Veneto sedicesimo si è detto favorevole a questo intervento militare
Perché la Santa Sede supposti alle due guerre del Golfo del mille novecentouno e del due mila tre e non si oppone oggi all'attacco contro la Libia
Basta fare la differenza il voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che stavolta autorizzava ad agire contro Gheddafi mentre era mancato per gli attacchi di volenterosi a Saddam Hussein
No dicono in Vaticano non è la copertura delle Nazioni Unite pure importante a indurre a una diversa valutazione
Ma il fatto che oggi volenterosi agiscono per fermare un massacro in atto non essendoci altre vie
Per ottenere tale obiettivo mentre un'analoga necessità e urgenza non si riscontrava negozi Cassirer che ENI
Più che con le due guerre del Golfo il paragone tra affatto con l'attacco della NATO e la Serbia nel mille novecentonovantanove a protezione del consumo
Benedetto sedicesimo ha parlato con toni simili a quelli che aveva usato Giovanni Paolo secondo il venticinque marzo mille novecentonovantanove dopo l'avvio dei bombardamenti su Belgrado
Invoca antico cioè garanzie umanitarie ma senza condannare l'iniziativa
In ambedue i casi c'è un Governo che usare armi da guerra contro una componente della nazione e c'è per la comunità internazionali l'urgenza di un intervento di protezione
Auspico di cuore
Che quanto prima tacciano le armi e riprendano il negoziato le trattative aveva affermato Giovanni Paolo II dodici anni addietro
Ma non si può dedurre osserva Accattoli nulla dal fatto che parole simili non siano venute domenica scorsa da Benedetto sedicesimo perché a differenza di allora stavolta non c'è stata nessuna trattativa interrotta
E l'auspicio che tacciano le armi era implicito nell'invocazione del Papa perché un orizzonte di pace di Concordia sorga al più presto sulla Libia e sull'intera regione nordafricana
Il cardinale Angelo Bagnasco presidente dei vescovi italiani è stato chiaro sulla necessità che il tempo lasciato alle armi sia breve per il Presidente della Conferenza episcopale della giustificazione umanitaria dell'intervento è evidente il Vangelo affermato CIN dica il dovere di intervenire per safari tiene in difficoltà
E sulla posizione dei vescovi italiani
Aldo Maria Valli sul Europa del ventidue marzo scrive
Il Vangelo ricorda le parole appunto testé pronunciate del cardinale Bagnasco il Vangelo ci indica il dovere di intervenire per salvare chi in difficoltà se qualcuno aggredisce mia madre che in carrozzella io ho il dovere di intervenire
Per un prelato scrive valli che di solito misura anche le virgole queste parole del cardinale Bagnasco sull'intervento militare in Libia sono insolitamente risolutezza
Tutte le carte internazionali è spiegato Pagnan ASCO parlano di dignità della persona umana e di diritti
Diritti che non sempre sono rispettati e promossi nelle varie parti del mondo senza giustizia e pace nel mondo la vita grama la vita dei singoli dei popoli delle Nazioni
Che la linea della Conferenza episcopale sia in ogni caso quella indicata dal Presidente osserva Baldini lo conferma il quotidiano Avvenire che si è decisamente schierato dalla parte dell'intervento parlando di guerra animata da motivi umanitari
L'ispirazione di fondo si trova nel discorso di Benedetto sedicesimo le Nazioni Unite nel due mila otto quando parlo del dovere della comunità internazionale e delle sue istituzioni di proteggere le popolazioni da violazioni gravi e continue dei diritti umani
E disse che un'azione in tal senso non deve mai essere interpretata come un'imposizione indesiderata e una limitazione di sovranità ma al contrario sono l'indifferenza o la mancanza di intervento che recano danno un reale
Una cosa però è la teoria un'altra la pratica scrive Valli
E domenica il Papa stesso è stato un po'più sfumato dissonante rispetto al cardinale Bagnasco il vescovo di Pavia Giovanni Giudici Presidente di Pax Christi Italia
Che ha affermato mentre parla non solo le armi si resta senza parole ammutoliti sconcertati in regime di Gheddafi ha sempre mostrato il suo volto tirannico
Pax Christi con altri ha denunciato le connivenze di chi Italia in testa i forniva una quantità enorme di armi senza dire nulla anche dopo la sua visita in Italia
Il colonnello era già in guerra con la sua gente anche quanto era nostro alleato e amico
Non possiamo tacere la triste verità di un'operazione militare che per quanto legittimata dal voto di un'incerta e divisa comunità internazionali porterà ulteriore dolore in un'area così delicata ed esclusiva
Piena di incognite ma anche di speranze le operazioni militari contro la Libia
Non ci avvicinano all'alba come si dice ma costituiscono un'uscita dalla razionalità un'odissea Un viaggio dalla metà incerta ed alle tappe contraddittoria causa di una debolezza della politica fin qui il vescovo
Un Presidente di Pax Christi monsignor Giovanni Giudici
Per Sculli previa così conclude Aldo Maria Valli mentre l'Osservatore romano si limita a una rassegna delle opinioni su Guerra e pace e la Chiesa italiana si scopre divisa
Echeggiano temi imporre il il tema della guerra giusta e di quanto è possibile
Pensare che concorrano gli elementi per parlare di guerra giusta molto opportunamente Armando Torno su il Corriere della Sera di lunedì scorso ventuno marzo
Ha un po'ricostruito l'idea in sintesi anche se c'è una pagina
Intera
Su del concetto di guerra giusta
Dilemma inscrive Armando Torno nato un molti secoli fa due millenni di cristianesimo hanno posto in luce mille argomentazioni
Ma è certo che nel mille novecentoquarantasette il cardinale Alfredo Ottaviani da taluno chiamato il carabiniere della fede nella terza edizione delle sue istituzioni assicuri spunto di circa se astenersi
Inserire un nuovo paragrafo dal titolo Bellu Mormino interni cento unità ovvero la guerra va vietata del tutto
Questo non chiuso e la questione tanto che monsignor Vincenzo Paglia vescovo di Terni ricorda che il tiranno omicidio fortunata idea dei Gesuiti
Venne ancora accettato nella populo orma progresso principi di etica di Paolo sesto del mille novecentosessantasette
Si può capire un'insurrezione rivoluzionaria nel caso di una tirannia evidente si legge in quell'enciclica
E prolungata che attenti gravemente diritti fondamentali della persona in Moccia in modo pericoloso al bene comune del Paese
Del resto Sant'Agostino nella Città di Dio ammette che la chiesa possa usare la forza per ricondurre al proprio seno i figli che essa a perduti
Su questa concezione della guerra giusta in ad un Sant'Agostino c'è un ripensamento in alcuni
Studiosi dell'APPA tristi ca
In modo particolare Patrice ostica
Turistica italiana Elena transita lì per esempio maledizioni Iuliani hanno
Hanno dato alle stampe profili prosciutto concetto di guerra giusta nel magistero
Della Chiesa dei padri e i giorni ai giorni nostri
Non posso soffermarmi ulteriormente su questo tema perché infelice passo all'Egitto
Dove c'è una
Un editoriale affirmative Luigi Gemina anzi esperto
Avvenire per le questioni
Mediorientali in cui si parla di parimenti istituzioni sulla primavera egiziana doveva essere il primo passo sulla strada della transizione democratica invocata dall'Egitto all'indomani della caduta di Mubarak in realtà segnato una pesante battuta d'arresto che di movimento che tutto il mondo conosce con il nome di piazza Tahrir
Il luogo simbolo della rivolta popolare contro il regime il referendum tenutosi sabato scorso in Egitto ha decretato la netta vittoria del sì alla riforma costituzionale approvata da più di tre quarti dei votanti
Con le nuove norme
è ridotta la durata di tasse a quattro anni del mandato presidenziale non più rinnovabile all'infinito ma limitato a due volte consecutive
E si ampliano i criteri finora molto restrittivi per candidarsi
Una mini riforma che consente all'incito di andare alle elezioni presidenziali il legislative entro la fine dell'anno
A trarne vantaggio osserva Gemina si saranno le formazioni politiche già esistenti e quindi dotate di una struttura organizzativa come i fratelli musulmani e Partito Nazionale Democratico di Mubarak i cui tentacoli restano molto attivi nonostante la sede centrale sia stata bruciata nei giorni infuocati della rivolta
Non a caso sono stati proprio loro gli islamisti e i nostalgici del passato regime a fare propaganda per il sì al referendum ANCI tanto il fantasma del caos istituzionale
E della instabilità sociale la cosa più grave osserva Gemina anziché la pseudo riforma costituzionale tradisce lo spirito della rivoluzione egiziana laica interconnessioni Inter confessionale
Voi io non lo stato civile non religioso vogliamo uno Stato civile non religioso gridavano
Insieme nei giorni della rivolta sia musulmani che i cristiani copti con la Croce la mezzaluna innalzato il suo stesso striscione
Per la minoranza cristiana d'Egitto oggetto di discriminazione e violenza e la riforma della Costituzione ha sempre rappresentato una questione di vita
O di morte e questa riforma un brutto colpo per il movimento che è riuscito a buttare giù il dittature con uno slancio in come abile e che adesso si trova bruscamente a fare i conti con la dura realtà di un Paese che sembra aver già abbandonato la sua valorosa avanguardia
Per ricadere nelle braccia dell'Islam
Politico
Sulla situazione egiziana su nulla presenza storica dei cristiani copti in Egitto
Segnalo una bella intervista
A cura di Giovanni Valente al Patriarca di Alessandria dei copti cattolici pubblicata sull'ultimo numero in edicola del mensile trenta giorni diretto
Da Giulio Andreotti la scommessa i jeans Diana dalle persecuzioni di Diocleziano al crollo di Mubarak dall'alleanza i cui primi seguaci di Maometto all'incognita dei fratelli mussulmani Antonio sino a Guido Pratiarcati Alessandria
Dei copti ripercorrere la lunga vicenda dei cristiani nella terra di Ferroni in questa intervista sul mensile trenta giorni
Dopo questa segnalazione passo invece
Alla
Alla situazione
Tunisina illustrata
Dal
Vesco QT Ministro di Tunisi palestinese Sella familias Marulli
Che è stato in Italia ospite della Camera dei deputati nei giorni scorsi e Osvaldo Baldacci sul Liberal del ventitré marzo
Ha avuto una conversazione per meglio dire sintetizza quanto
Il Vescovo di Tunisi Tunisi affermato alla Camera dei deputati
Sono molte le cose interessanti sull'attuale situazione Nordafrica che ha raccontato il Vescovo di Tunisi
Da sei anni tedesco nella sede tunisina
Ero in Giordania affermato il presule quanto quel povero ragazzo del sud si è dato fuoco per protesta contro l'umiliazione di schiaffi della polizia proprio da Tunisi sono partite le proteste
Che poi hanno infiammato uno tutta la zona a nord ben Perissinotto africani
Ebbene tutti pensavano che la cosa sarebbe rimasta confinata al sud poiché comunque non sarebbe arrivata a Tunisi quando invece anche la capitale estrosa si è capito che la situazione era molto seria
E infatti è dilagata dappertutto anche se nessuno né in Tunisia nel mondo
E neanche noi della Chiesa avevamo previsto quello che stava succedendo il Vescovo per la Tunisia e molto ottimista mentre molto più preoccupato per la situazione in Libia
L'intervento delle Nazioni Unite in Libia può essere pericoloso ha spiegato il Vescovo di Tunisi
Se una settimana riescono a rovesciare Gheddafi bene se no possono tornare i fantasmi dell'anticolonialismo un argomento sul quale i libici sono molto sensibili e che il regime gli estremisti cercheranno di sfruttare con abilità
E allora la Libia può diventare un nuovo Iraq
Uno degli aspetti su cui ha insistito monsignor marrone proprio che oggi la rivolta nel nord Africa laica e democratica dei pacifica
Non bisogna correre riscoprire legarla forse estremista in questo senso l'opinione del vescovo in netta
Non c'è nessuna regia esterna affermato dietro la rivoluzione che ci è stata in Tunisia
è accaduto che i giovani spontaneamente abbiano deciso di reagire contro il regime perché avevano fame di diritti ma la gente non è mossa da sentimenti antioccidentali integralisti
La scintilla cioè sul ingenti o sostiene il vescovo ma room perché il terreno era più che pronto i giovani arabi sono numerosi colti hanno studiato all'università
Frequentano i nuovi mezzi di comunicazione non avevano molte prospettive di futuro né nel lavoro né nella partecipazione politica non potevano più sopportare di stare sotto un tiranno si facesse chiamare il Presidente tre
Ho leader un signor Mario un punta tutto sulla scommessa democratica infatti il venticinque luglio prossimo si voterà per l'Assemblea costituente tunisina e verrà scritto
Ta da zero una nuova Carta fondamentale una grande opportunità ma anche un rischio dato che la Tunisia era già al Paese arabo con la Costituzione più laiche aperta
Però il vescovo molto ottimista se la svolta democratica riuscirà sarà il primo vero caso di tutti i Paesi arabi ed è possibile anche perché la spinta è venuta da i giovani non dei partiti
Neanche per quelli di opposizione che mirano all'angolo vi sono saliti sul treno
Già in corso l'Islam tunisino ha poi concluso il Vescovo di Tunisi è sempre stato moderato e tollerante in Tunisia unico Paese islamico oggi la libertà di culto e piena
E anche quella di coscienza tanto che permesso convertirsi io stesso battezzò
Tre o quattro Fortuny significa all'anno
Resto nell'affascina internazionale perché ventiquattro marzo
Cade l'anniversario della morte della uccisione
Violentando il vescovo Oscar romeno arcivescovo di San Salvador assassinato dagli squadroni della morte appunto il ventiquattro marzo mille novecento
Ottanta e lo ricorda
Questo sacrificio monsignor Paglia Mimmo modo sua avvenire
O di di giovedì oggi come ogni anno nella di riversare o dell'uccisione degli monsignor Romero fra l'altro ricordo che la Chiesa in vita un giorno di preghiere digiuno perché appunto ha perso la vita nel nome di Cristo
E nel mille nel due mila dieci mi sono stati venticinque omicidi
Di cristiani di cui sedici mila Americhe cinque in Asia due in Africa e due in Europa se il sangue dei martiri SMD nuovi cristiani il sacrificio di monsignor Oscar Romero ha già avuto una fecondità tutta sua
La data dell'uccisione dell'arcivescovo Salvatore ignoti ventiquattro marzo mille novecentottanta è stata infatti scelta come giornate di preghiere di digiuno che dimissionari Martelli
Anche quest'anno servirà per fare memoria di quanti hanno dato la vita per la fede
Durante il due mila dieci sono stati venticinque presto conteggio che non considera solo i missionaria degente essi in senso stretto ma tutti gli operatori pastorali morti in modo violento
L'elenco include un vescovo monsignor Luigi Pardo venisse vicario apostolico dell'Anatolia diciassette sacerdoti un religioso una religiosa due seminaristi e tre laici
E perfettamente coerente e commenta monsignor Paglia
Che questa giornata si sia creata attorno alla figura dell'arcivescovo centroamericano scorro nero la sua uccisione infatti avvenuta sull'altare mentre celebrava la messa una carica simbolica straordinaria
Perché identifica i martiri con sacrificio di Cristo
Chiedemmo omologhi
A che punto il processo di beatificazione di monsignor Betori spostando un signor
Paglia il processo continua secondo le regole canoniche si tratta di un processo super Martini piume dunque non è richiesto il miracolo
Come è noto chiusa la fase dieci sana la causa è già a Roma una qualche lentezza dell'iter di pente nel tentativo di strumentalizzazioni che la figura di Romero ha subito
Ma sono convinto che la forza della sua testimonianza porterà a una conclusione positiva
Perché la figura di ovvero si presti ancora a
Considerazioni accoglimenti quasi a caldo
E comunque la sua beatificazioni diventa un'operazione carattere anche politico lo conferma un articolo di Maurizio Chierici sul fatto quotidiano di martedì
Che chiarito commenta il fatto che il Presidente Obama nella sua visita nell'America latina abbia reso omaggio alla tomba di rumeni rom
Oscar e scrive che ricicla folto che arriva ai giornali entrerà nella storia delle Americhe il Presidente degli Stati Uniti in preghiera sulla tomba del vescovo romeno Oscar Romero
Assassinato o trentuno anni fa nel nome della guerra al comunismo
Romeo e sepolto nei sotterranei della cattedrale di San Salvador ultimo passaggio di Obama nel lungo viaggio in America latina trent'
Un anni fa era la Chiesa divorata da un incendio e la domenica angosciata dagli umidi e del vescovo
Leggeva i nomi di ragazzi intellettuali e sindacalisti portati via dagli stivali militari come nell'Argentina dei generali P due
Silenzio dei giornali silenzio della televisione Romero non si rassegnava
Denunciata nomi e cognomi gli altri uniformi responsabili dei diritti insomma sovversivo rosso cominci sui che tanti religiosi finiti sotto terra nel nome della libertà
Del libero mercato
Se i popoli latini considerano romeni rom martire Santo in un signori romani osserva Chieri ci scrive chierici
Ne studiano con diffidenza la beatificazione subito concessa al povero prete polacco più Peluso scopo bastonato a morte dalle squadre che obbediva non Mosca
L'assenso dei densa delle squadre che in San Salvador si inchina vano hai sei milioni di dollari spediti ogni giorno da Washington per difendere il mondo cristiano
Romeni ero ha giocato la
La vita per difendere il diritto alla normalità di sconosciuti e senza censo l'assassino conclude Chierici promosso
Capitano ormai vive negli Stati Uniti e irrintracciabile secondo quanto affermano
Hanno affermato di pulizie priva di Bush padre poi di Bush figlio e poi anche di Bill Clinton Presidenti chissà conclude chierici se il Presidente Obama troverà questo assassino
E ora
Vado invece sulla
L'evento
Pensiamo alle culturale del cortile litigio implichi sia mutua Parigi tra l'altro giorno perché il Papa voluto appunto questo luogo di
Riflessione
Un'altra pendenti e non credenti o credenti
In altro per dirla con espressione cara Marco Pannella
E tramite l'iniziativa questa iniziativa di confronto a Parigi all'UNESCO alla credimi Frances e che poi si è conclusa
Nel piazzale antistante la basilica di Notre Dame Commessaggio invidio audio-video di Benedetto sedicesimo è stato organizzato dal Pontificio Consiglio quella cultura diretta dal cardinale
Diretto dal cardinale Gianfranco Ravasi
Il messaggio del Papa pubblicato sia dal
L'Osservatore Romano che da Avvenire di ieri
è un messaggio in cui Benedetto sedicesimo
Fra l'altro scrive
Il cortile dei gentili e l'immagine che richiama quello spazio aperto sulla vasta spianata vicino al Tempio di Gerusalemme
Che permetteva a tutti coloro che non condividevano la fede di Strehler di avvicinarsi al Tempio di interrogarsi sulla religione
Nel cuore dell'assistete Lumia davanti a questo magnifico capolavoro della cultura religiosa francese
Notre Dame di Parigi un grande spazio si apre per dare nuovo impulso all'incontro rispettoso amichevole tra persone di convinzioni diverso al giorno d'oggi osserva ancora Papa Ratzinger molti riconoscono di non appartenere ad alcuna religione ma desiderano un mondo nuovo e più libero più giusto e più solidale più pacifico e più felici
Nel rivolgermi a voi prendo in considerazione tutto ciò che avete da dirvi
Voi non credenti volete interpellare i credenti esigente o da loro in particolare la testimonianza di una vita che sia coerente con ciò che si professano e rifiutando qualsiasi di reazione della religione che la renda disumana
Voi credenti volete dire vostri amici che questo tesoro racchiuso in voi merita una condivisione un interrogativo una riflessione
La questione di Dio non è un pericolo per la sua città essa non mette in pericolo la vita umana la questione di Dio non deve essere assente dei grandi interrogativi del nostro tempo
Che in precedenza l'intervento storno avvenire aveva pubblicato
Cioè l'altro ieri l'intervento del cardinale
Ravasi che aveva inaugurato all'Instituto France ha la sessione la terza sessione del cortile di Gentili
Era una prassi ha ricordato la posto lo Paolo che quando rievoca il suo primo incontro con la comunità di Corinto metropoli culturalmente raffinate complessa vera e propria perla della civiltà greca
Confessa del suo turbamento con queste parole io sono presso lo Stato presso di voi con debolezza con timore e con grande
Tremore prima lettera
Veri
Corinzi il dialogo afferma Vermont il cardinal Ravasi costringe ciascuno ad essere meritorio osso come Filone Alessandrino definiva in modo illuminante il sapiente
Cioè in termini Greco colui che sta nel sulla frontiera ben radicato nel suo territorio
Ma con lo sguardo che si propende oltreconfine l'orecchio chi ascolta le ragioni dell'altro bella questa immagine
Nel merito più osso di colui che sta sulla frontiera Lorenzo Fazzini ha intervistato sempre sovvenire di giovedì una delle partecipanti un intellettuali che hanno partecipato
Giulia Christa IVA sulle piste va insegna a Parigi semiologica linguistica
E ci troviamo in un periodo affermato
Studio Santi origine in Bulgaria ci asteniamo dunque ci troviamo in un periodo in cui il dialogo tra cristiani umanisti molto importanti niente facilitata di confronto
In tram che queste comunità sono in crisi di identità
Risultano vulnerabili hanno difficoltà con i propri interlocutori per me questo scambio assolutamente necessario
Per far fronte alla crisi economica e politica attuale anzitutto l'ha capita corsa intento matta finto possa intento per umanesimo mi riferisco a qualcosa di separato dalla religione che nasce con il Rinascimento con Erasmo
Attraversati illuminismo concorso e arriva fino a noi ad esempio nella psicoanalisi
Rappresenta quella che Hannah Arendt etto qui chiamavano il filo interrotto della tradizione
Questo processo irreversibile oggi e si confronta con il rischio della libertà
Dell'individualità estrema delle passioni liberate fino in fondo ma ci porta alla necessità di rileggere la nostra tradizione interrotta perché qualcosa è andato perso
Domanda in Francia vige una laicità che molti reputano troppo stretta quale deve essere il rapporto tra la politica le religioni risposta ben Giulia cristiana
Io sono una detta dello Stato laico la francese però rimango convinta che le religioni debbono essere riconosciute a livello individuale la nostra rimane la migliore forma di laicità
Eppure dobbiamo studiare meglio diversi credo farne oggetto di ricerca a scuola
In modo che possano diventare i motivi di incontro fra persone
Agli studenti offerto un ventaglio di conoscenze religiose l'insegnamento religioso deve essere garantito con basi scientifiche quello di cui si avverte la necessità
è un dibattito pubblico e sociale sulle religioni sui media in televisione fra gli intellettuali io sto cercando di farlo nelle scienze umane del resto
A conclude Giulia creste va va sottolineato come solo il cristianesimo fra il monoteismo ha promosso l'idea dell'universale dove si assiste al rovesciamento dell'unico Dio su tutte le sue creature
La politica di questo Papa di Papa Benedetto sedicesimo mi sembra vada in questa direzione le religioni monoteistiche sono esposte al rischio di imporsi come verità
Anche violenta ma al contempo propongono dentro di sé il tema della pluralità il germe della diversità e dello straniero il mio augurio perché dal confronto del cortile vigenti ICI si possa avviare verso questa strada di universali
E con questa intervista Giulia Christa acché
Realtà chiude una serie di altre
Interviste altri intellettuali Chiappini relativa dedicato in occasione di questo evento perché tale l'evento del dibattito il cortile di Gentile
Si chiude l'appuntato odierna di rassegna stampa vaticana l'appuntamento petto menta prossima grazie per l'ascolto e buona giornata
Essa
Abbiamo trasmesso la rassegna stampa vaticana dj seppe di
E