Il ruolo dei 'social media' nelle rivolte nel mondo arabo

Buongiorno agli ascoltatori dire a Radio radicale con la rassegna di geopolitica di venerdì primo aprile due mila undici oggi ci occupiamo delle rivolte che sta attraversando il mondo arabo per quanto riguarda il ruolo che hanno svolto immesse i social network
Con con analisi italiana nella ultimo numero della newsletter affari internazionali dell'Istituto Affari internazionali di Roma si parla proprio di questo fenomeno la luce
Degli episodi cinque verificati cioè Tunisia Egitto la Libia che le prospettive ma anche con alcune riflessioni
Per quanto riguarda il nostro Paese articolo intitolato rivoluzioni in Rete lezioni per l'Occidente per l'Italia ed è firmato da Igino Gagliardo Emanuela Paoletti
Rivolte in Tunisia Egitto Libia hanno portato alla ribalta ruolo politico dei social media nel mondo arabo strumenti come Facebook e Twitter non hanno causato rivolte ma affiancando seme del più tradizionali come tradizione dei quotidiani
Sono diventati cruciali nel delicato equilibrio di poteri tra le forze riformiste pro democrazia
E quelli interessati al mantenimento dello status quo
Me che la situazione politica in Nordafrica rimanga incerta la nuova rilevanza assunta dai social media ha causato in modo strutturale il rapporto tra comunicazione e politica nella regione
Prima dei recenti sommovimenti politici gran parte degli studi sull'influenza di internet dei pesi autoritari indicavano il Medioriente l'area in cui gli effetti della vita erano stati più limitati
L'ASI al contrario veniva additata come un'area in cui la diffusione di internet i social media hanno accresciuto lo spazio per l'espressione democratica
Poco prima che scoppiasse lo le proteste nordafricani denim Morozzo fra aveva provato a spiegare le ragioni di questo fenomeno in netta del Duce
Un libro ricco di esempi di come regimi autoritari avesse imparato a usare le nuove tecnologie per consolidare cresce di un loro potere
Gli eventi degli ultimi tre mesi hanno contraddetto in larga parte questa idea
I social media caro non hanno determinato le sollevazioni popolari ma hanno favorito l'espressione di un malcontento diffuso e facilitato la mobilitazione contro regimi al potere
E lo referto si è intrecciato a quello di canali più tradizionali dalle televisioni satellitari alla polizia
In modo diverso da Paese a Paese hanno permesso al diversi segmenti della popolazione di comunicare tra loro e con il resto del mondo
In Tunisia per esempio Twitter e Facebook sono stati fondamentali per diffondere immagine slogan all'interno del Paese mentre non hanno contribuito granché alla copertura della protesta all'estero
Do i media hanno iniziato solo dopo settimane a dedicare alle manifestazioni l'attenzione che meritavano
Ma la mano che le proteste si sviluppavano li interamente tunisina tra le più controllate al mondo è stata progressivamente liberata dei filtri più restrittivi mossa con cui il Presidente Ben Ali ha segnalato la volontà di negoziare con le forze di opposizione
Mossa arrivata si peraltro tardiva insufficiente nelle tentativo di riprendere il controllo della situazione
L'utilizzo dei media e l'Egitto è stato ben diverso allertati dagli eventi tunisini i media internazionali agitazione in particolare hanno tempestivamente puntato e duro riflettori sulle proteste e
Esordì te come risposta una manifestazione organizzata su Facebook contro gli abusi della polizia si sono evolute grazie più diversi mezzi
Secondo quanto riportato da open mette iniziative concessioni con la storia di internet l'accesso alla rete di entrate e uscite è stato progressivamente azzerato
Questo a spinte manifestati in Egitto gli attivisti sparsi per il mondo ricorrere a mezzi tradizionali o utilizzandoli con modalità simili a quelle dei moderne social network per esempio gongola ideato un sistema speaker tutto l'iter
Per dare la possibilità e manifestanti delle gestioni brevi messaggi via telefono da mettere poi in rete inoltre service provider francesi hanno offerto connessione dai alato Algranati sa a chi si fosse collegato
Dall'Egitto
In Libia scrivo le due
Analisti del cento fa internazionali ieri che lo scenario mediatico è stato ben più drammatico
Diversamente dalla Tunisia dall'Egitto dal diciassette febbraio giorno di inizio delle proteste fino al venti marzo quando sono cominciati Redaelli i media sono rimasti compattamente a fianco del potere costituito
E il Governo libico ha mantenuto il controllo dei principali mezzi di comunicazione i segnali dei canali satellitari di Al Jazeera allo sbarco e alla rabbia sono stati oscurati come dimostrato dalla rapporto sulla trasparenza prodotto da Google
Lo stesso è accaduto anche a internet solo le linee fisse sembrano essere state risparmiate bloccare interrata non è stato molto difficile la Libia un solo provider controllato dalla famiglia Gheddafi
La differenza più marcata però ha riguardato l'utilizzo dei canali di informazione più tradizionali
Nel corso dei primi quattro settimane dall'inizio che la rivoluzione contro regime ed ha utilizzato in maniera strategica la televisione libica
Questa a quotidianamente mandato in onda immagini di manifestanti che sul tavolo in favore del regime contro l'aggressione dei terroristi legati ad Al Qaeda
Mubarak nemmeno Ali aver orchestrato una campagna mediatica tanto determinate sistematica alcuni osservatori come Andrew trench del giornalista di medie ventiquattro
Hanno spiegato i diversi esiti delle proteste facendo riferimento ai dati relativi alla diffusione di internet dei tre paesi in Tunisia il trentaquattro per cento della popolazione accesso alla Rete il ventiquattro per cento in Egitto ma solo il cinque per cento in Libia
Si tratta di un'analisi interessante ma che rischia di dare adito a facili determini stime tecnologici ignorando il contesto socio-politico
Più che spiegare l'esito delle proteste prosegue analisi questi dati aiuto nel capire come siano state rappresentate percepite
In Tunisia in Egitto ben prima del successo delle manifestazioni internet i social media aveva assunto un ruolo importante anche treno utilizzatori di questi strumenti
Erano diventati l'immagine di una generazione impegnata a sperimentare nuove forme di comunicazione spesso in un contesto pane arabo
Questo fenomeno si è verificato molto meno in Libia dove fin dall'inizio delle proteste in media di Gheddafi ha tentato di contrastare l'immagine di una protesta guidata dalla gioventù illuminata
Attribuendo la paternità gruppi terroristi e televisione di Stato non mostrato immagini di ribelli che torturano soldati suggerendo la nazione che la caduta del regime avrebbe portato solo violenza caos
Che siamo le conclusioni dell'analisi in questo momento di fondamentale trasformazioni politiche nel mondo arabo non è possibile trarre conclusioni definitive sul ruolo dei social media nei processi di democratizzazione
Ma per i Paesi occidentali alcune importanti elezioni sono già emerse
La più importante che è diventato più difficile fare il doppio gioco ergersi a paladini della democrazia e al tempo stesso sostenere regimi autoritari
Affidandosi al puro realismo politico ci si preclude la comprensione delle nuove dinamiche sociali e politiche e ci si inibisce la capacità di dare risposte efficaci e tempestive
L'utilizzo di nuove tecnologie soprattutto in Tunisia in Egitto ha rivelato un mondo arabo più progressista di quanto molti di noi immagina se no e che ha ambizioni non diverse dalle nostre
Vivere una vita dignitosa del detto a far sentire la propria voce una realtà assai diversa da quella di Paesi lì lì per cadere preda dell'estremismo fondamentalista e perciò da tenere sotto il controllo fidando se uomini forti
C'è un'altra lezione importante poi per Paesi come l'Italia
Non ci si può limitare di interagire con le élite politica del momento ignorando gli altri attori
Ora che emersa in piena luce l'importanza dei social media per lo sviluppo politico istituzionale dei Paesi del Nord Africa
Anche la nostra diplomazia dovrebbe preoccuparsi di metterne atto nuove strategie e strumenti per comunicare e dialogare con noi protagonisti della scena araba
L'analisi è firmata da Iginio Gagliardo Emanuela Paoletti ed è pubblicata sul ultimo numero della newsletter affari internazionali intitolata
Rivoluzione in rete lezioni per l'Occidente e per l'Italia aveva ancora qualche minuto ne approfittiamo per rimanere nell'ambito dei social network che le rivolte del mondo arabo c'è una chiamata
Alla manifestazione per i palestinesi l'appuntamento è per il quindici maggio due mila undici
E lo segnala il sito internet membri
Che si occupa del monitoraggio della comunicazione nelle medio Oriente il sito MM il punto colga
Appelli su Facebook per milioni di palestinesi che ritornino alle loro case in Israele il quindici maggio prossimo
Nelle ultime settimane un numero di pagine di Facebook hanno lanciato un appello ai palestinesi in Israele e all'estero per tenere dimostrazione di massa il quindici maggio due mila undici
Il sessantatreesimo anniversario della giorno della Naqba
Che è la ligio dalla Fondazione dello Stato di Israele dal punto di vista degli degli arabi il piano e per milioni di rifugiati palestinesi che marcire in massa al in ritorno alle loro case originali
Quelle delle loro famiglie in Israele questa campagna è stata denominata come la marcia del ritorno del due mila undici oppure
La rivoluzione dei rifugiati palestinesi
L'avanzata dei milioni e perfino la terza intifada palestinese alcune delle pagine Facebook ribadiscono che queste iniziative sono fondate sulla iniziative sono pacifiche e disarmante
Mentre altri richiamano alla violenza e alla Resistenza armata al momento in cui questa analisi viene scritta avvisa membri era il ventotto marzo scorso
Le pagine su Facebook che promuovono questa iniziativa hanno più di trecentocinquanta mila persone che gradiscono favorevolmente
E i membri sebbene non sia chiaro abbiamo tra trecentocinque nella persone tra chi apprezza e chi se ne membri sebbene non è chiaro quanti di questi siano veramente palestinesi e da dove
E si scrivano per di più seguendo un periodo di silenzio da parte delle rappresentanze ufficiale delle istituzioni palestinesi questa iniziativa anche raccolto il sostegno
Del dipartimento dell'Old agli affari degli espatriati che ha chiesto ai palestinesi che vivono all'estero di partecipare nella marce di pubblicizzarla tra le comunità palestinese l'organizzazione
A livello globale gli amministratori di Facebook di queste pagine Facebook per la marcia del quindici maggio dei palestinesi hanno anche postato delle tabelle per cercare di coordinare gli eventi hanno spiccato che queste informazioni circoli tre palestinese loro sostenitori ovunque
Sostenendo il diritto legale e morale dei rifugiati e di ritornare alle loro case in Israele
Ci sono state anche appelli per la manifestazione e scioperi nei territori palestinesi lungo le frontiere con Israele e anche a Gerusalemme Gerusalemme
Esiste questo è quello che scrive il sito internet membri di questa mobilitazione via Facebook che è stata lanciata la marcia dei palestinesi per tornare dei rifugiati precetti e tornare alle loro case alle case alle loro famiglie Nietzsche
Promossa per il quindici maggio due mila undici vedremo se avrà seguito meno questa iniziativa che è stata lanciata su internet con questa segnalazione si chiuderà Sineri geopolitica
Di questo oggi orazioni ringrazia per l'ascolto lunedì non ci sarà questa rubrica che tornerà invece mercoledì sette aprile