Tra gli argomenti discussi: Cina, Crisi, Diritti Umani, Economia, Esteri, Gheddafi, Guerra, Libia, Onu, Rassegna Stampa, Unione Europea.
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Rubrica
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Quel giornale scrutatori di Radio Radicale giovedì trentuno marzo questo appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta anche quest'oggi apriremo con la Libia la notizia del giorno nella
Ritirata improvvisa e caotica dei ribelli dopo una
Controffensiva
Delle forze però deve darsi
Noi riproporremo un editoriale dall'Herald Tribune che commenta i risultati
Della Conferenza di Londra di martedì questo giornali insiste sulla necessità di preservare
La coalizione vedremo anche una commento sullo stesso tema del Times che parla comunque di progressi libici nonostante
La confusione attuale perché la risposta diplomatica andato depravazione di Gheddafi ha salvato vite umane e creato le condizioni per affermare
La libertà poi leggeremo un commento un po'più scettico di Thomas Friedman columnist del New York Times alla ricerca di un po'di fortune in Libia la Libia è solo la prima di molte scelte difficili che dovremo fronteggiare
Nel nuovo Medio Oriente nel nuovo Medioriente rischia di esserci anche
La Siria
Dove da settimane da una settimana circa sono in corso manifestazioni contro
Il regime di Bashar al-Assad alla Assad ieri è intervenuto in televisione non ha promesso le riforme che erano state annunciate ha parlato di cospirazione
Straniera ha detto che la Siria non sarà sconfitta riproporremo editoriale del Washington post secondo il quale il dittatore siriano non può riformare cercheremo di capire
Perché ci occuperemo anche di Cina di quella che in Borsa di giornali Europa definisce d'inverno arabo della Cina la nuova repressione da quando
Le rivolte in Medioriente sono
Iniziate c'è un nuovo Casoli più Gambino uno dei fondatori del Partito Democratico cinese firmatario della carta zero otto è stato condannato
A dieci anni di carcere semplicemente perché vuole libertà e democrazia in chiusura se avremo tempo parleremo anche della crisi della zona euro che continua la notizia di ieri era che
Il Portogallo il Portogallo quando avrà un deficit molto più alto di quello previsto intanto le banche irlandesi continuano ad essere in seria
Difficoltà
Del Guardian in un editoriale ieri individuava un nuovo problema la Spagna la cui crisi non è una cosa
Da poco tre problemi rischiano di durare e peggiorare il caos della zona euro ma
Cominciamo dalla Libia
Ieri c'è stata questa ritirata caotica dei ribelli
Che hanno abbandonato alcune città chiave invece di
Arrivare fino a Sirte com'era stato detto inizio settimanali lunedì questo per una controffensiva delle
Forse proprio Duffy potete leggere tutto sui giornali italiani o su quelli stranieri ne parlano un po'ovunque
Le vogliamo proporvi dall'Herald Tribune di oggi un editoriale ripreso dal New York Times di ieri che commenta la Conferenza di Londra di martedì preservare la coalizione il titolo scrive
Il Tribune gli Stati Uniti i loro alleati ribelli libici vogliono vedere Muammar Gheddafi lontano dal potere e sostengono l'azione militare con un mandato ONU per impedire al colonnello di massacrare civili innocenti ma come
Ha dimostrato la conferenza
Degli alleati martedì a Londra dovranno lavorare duro per mantenere questa unità di intenti e sono lontani dall'aver delineato una strategia di lungo periodo per la Libia
L'incontro di Londra è stato un utile tentativo per intensificare la pressione su Gheddafi e evidenziare il suo isolamento internazionale ma secondo gli ortaggi si risultati sono
Limitati è stato istituito un gruppo di contatto per coordinare gli sforzi politici sul futuro della Libia è stato dato il via libera al Qatar affinché prenda il petrolio prodotto nelle zone controllate dai ribelli per pagare gli aiuti umanitari
L'incontro anche mostrato determinazione per mantenere la pressione su Gheddafi affinché lasci il potere ma non è stato annunciato alcun nuovo passo significativo per aiutare i ribelli né una visione più ampia per contribuire a istituire un nel Governo alternativo in Libia subito una volta che il colonnello sine sarà andato gli Stati Uniti e i loro partner hanno giustamente detto in modo chiaro che l'esilio
Rimane un'opzione se Gheddafi
Deciderà di mettere un termine al bagno di sangue un inviato dell'ONU visiterà la Libia presto per esplorare questa possibilità almeno questa volta ma lo aggiungiamo noi
A differenza del caso Saddam Hussein questa ipotesi viene esplorata in modo più o meno pubblico ma non ci sono segnali seri quanto alla possibilità che il leader libico abdichi davvero secondo il New York Times
Anche se bombardamenti ieri hanno aiutato i ribelli a riprendere l'iniziativa le forze
Pro Gheddafi hanno fermato l'avanzata verso ovest e hanno lanciato una loro controffensiva gli alleati se necessario per il quotidiano liberal americano dovranno armare i ribelli
Capiamo il desiderio di saperne di più sulle forze che formano l'opposizione un gruppo di sparato disorganizzato è ampiamente sconosciuto
Ma il Consiglio nazionale provvisoria pubblicato una dichiarazione di intenti di otto punti sul suo futuro che include un sistema democratico costituzionale che garantisca
Elezioni e diritti umani ed è una cosa incoraggiante insomma gli Stati Uniti e loro alleati si sono assunti un'enorme responsabilità ma hanno obiettivi vaghi devono spiegare molto di più
Su cosa può devono spiegare molto di più cosa vogliono eccome cercheranno di ottenerlo così il New York Times più positivo invece
Il quotidiano conservatore di Londra Times progressi libici il titolo del suo commento di ieri scrive
Scrive il Times la ricerca di chiarezza nel mezzo di una crisi può essere frustrante non passa giorno senza che un evento in Libia
Sembri contraddire gli sviluppi precedenti prima lo stallo poi un crollo improvviso dei ribelli poi l'avanzata precipitosa
Per le forze ribelli poi un altro stallo poi di nuovo una caotica ritirati insomma prevalere la confusione nel frattempo gli articoli di giornali sono pieni di notizie sui problemi con la Turchia rabbia della Russia nasce dalla lega araba l'assenza dell'Unione africana
L'antipatia dell'opinione pubblica per un altro intervento in un Paese musulmane giornalisti fanno domande imbarazzanti amministri riottosi sulla fine dei giochi la ex strategici sono interrogativi a cui non si danno delle risposte
Sul regime Cengio sull'ipotesi che la coalizione protegga i civili non solo da Gheddafi ma anche dalle forze ribelli
Abbiamo anche chiesto di sapere dove dovrebbe andarsene Gheddafi se scegliesse di lasciare il potere davanti alla Corte penale internazionale oppure in una casa a Caracas su all'Avana sotto un programma di protezione dei dittatori
In assenza di risposte siamo inclini al pessimismo sul mio futuro che è sconosciuto e precario il Times però spiega che oggi c'è una differenza sostanziale rispetto due settimane fa quando il mondo sembrava paralizzato
Di fronte a quella che appariva come una vittoria di Gheddafi un disastro umanitario Bengasi un'ondata di rifugiati in vista un dittatore
Pari ancora al suo posto e una nuova generazione di giovani estremisti amareggiati che danno la colpa all'Occidente per aver ignorato le aspirazioni democratiche arabe due settimane fa non sembrava ci fosse modo di evitare
Questo scenario catastrofe e invece a un certo punto David Cameron e Nicolas Sarkozy
Sono riusciti a far passare una risoluzione all'ONU abbastanza permissiva in quarantotto ore la situazione in Libia è cambiata radicalmente
In sé questo è un risultato straordinario per il Times e nonostante le molte notti discordanti il fatto
è che l'alleanza anti Gheddafi non solo ha retto ma sia anche rafforzata martedì per esempio la Svezia ha deciso l'invio di otto caccia per dare un contributo allo sforzo della coalizione martedì
C'è stata anche la Conferenza di Londra che ha dato una legittimità internazionale a quello che potrebbe diventare il più importante sviluppo di tutti
E cioè la pubblicazione da parte del Consiglio nazionale transitorio solo di Bengasi del documento una visione per le una Libia democratica
Ci sono tutti gli ingredienti giusti da un punto di vista democratico impegno a favore della libertà separazione dei poteri e pratiche democratiche
Ma c'è anche qualcosa di più l'enfasi sul pluralismo con la convinzione che un Paese vive meglio dei più ricco se tutte le voci possono parlare essere ascoltate
è impossibile valutare la forza reale del Consiglio nazionale di transizione
Il suo reale sostegno la sua reale popolarità nel Paese e se il suo liberalismo vada oltre la retorica non sappiamo
Nemmeno se eccome lei era Gheddafi finirà ma una cosa è certa rispetto a dove eravamo oggi siamo messi molto molto meglio conclude il Times
Un po'più scettico invece
è Thomas Friedman columnist del New York Times
In una commento dal titolo alla ricerca di un po'di fortune in Libia ma non solo anche nel resto di quello che Friedman definisce il tra virgolette nuovo Medio Oriente una vecchia espressione bushiana
C'è un vecchio detto il Medioriente un cammello è un cavallo disegnato da un Comitato da una grande Commissione
Partecipativa è questo che mi è venuto in mente quando ascoltato il Presidente Obama cercare di spiegare l'intervento dall'America e dei suoi alleati in Libia e non lo dico per criticare lo dico con empatia questa roba difficile ed è solo l'inizio
Quando un'intera regione che ha vissuto al di fuori dei trend globali di libertà politica e di libertà di mercato per mezzo secolo all'improvviso dal basso verso l'alto
Decide di unirsi al corso della storia e ciascuno dei suoi Stati ha un orientamento etnico tribale settario politico diverso c'è anche una coalizione debole di Stati occidentali e arabi Correggio in diverse per cercare di capire come dare una mano
Beh amici la cosa davvero complessa la Libia è solo la prima di molte scelte difficili che dovremo fare nel nuovo Medioriente
E come non potrebbe essere così in Libia dobbiamo decidere se aiutare dei ribelli che non conosciamo per rovesciare un dittatore terribile che non ci piace
Chiudendo al contempo un occhio su un monarca che ci piace Varenne ma che ha più lentamente soppresso gente che ci piace i democratici del Bahrain perché questa gente anni sui grandi gente che non ci piace DCT pro iraniani della linea dura allo stesso tempo in Arabia Saudita leader che ci piaccia o non ci dicono che non avremmo mai dovuto permettere la cacciata di un leader che era odiato dal suo popolo Hosni Mubarak che e mentre ci piacerebbe dire leader sauditi di prenderci una pausa sulla questione
Non possiamo farlo perché hanno tanto petrolio denaro che ci piacciono e tutto questo è molto simile al nostro di l'm in Siria dove un regime che non ci piace che probabilmente ucciso il Primo Ministro del Libano che non ci dispiaceva
Potrebbe essere rovesciato da gente che dice cose che ci piacciono ma che non siamo sicuri che credono davvero di ciò che ci piace perché tra loro potrebbero esserci fondamentalisti sunniti che se prendessero potere potrebbero sopprimere tutte le minoranze in Siria
Che alloro non piacciono così sintetizza il nuovo Medioriente Thomas Friedman in modo abbastanza brillante ad ogni modo l'ultima volta che i fondamentalisti sunniti in Siria cercarono di prendere il potere nel mille novecentottantadue
Allora Presidente Hafez al-Assad padre di Bashar che appartiene alla minoranza all'unità reagì uccidendo ventimila sunniti in una sola città
Di conseguenza potrebbe esserci in vista molto sangue anche se alcuni aspetti dicono che questa volta potrebbe andare
In modo diverso
E
Potrebbero avere ragione perché questa volta al popolo siriano vuole libertà per tutti ma per ora noi non ne siamo certi non stiamo
Cercando di disfarsi del dittatore siriano come facciamo con quello libico perché la situazione in Siria non è altrettanto chiara come vorremmo e perché la Siria
E davvero marca una chiave che può cambiare tutto la Libia implode la Siria esplode benvenuti nel Medioriente del
Due mila e undici volete la verità su tutto questo meglio non saper la perché la verità è pericolosa violenta piena di speranze
E potenzialmente positiva oppure un causa esplosivo pieno di ambiguità morali e politiche
Dobbiamo costruire la democrazia nel Medioriente che abbiamo non in quello che vorremmo e questo è quello che abbiamo ecco perché sono fiero di Obama è davvero preoccupato per lui
E perché prego perché sia un po'fortunato differenza di tutti noi il Presidente deve scegliere mi pare che sia stato convincente lunedì
Quando ha detto che alcune nazioni possono chiudere un occhio di fronte alle atrocità in altri Paesi ma gli Stati Uniti d'America sono diversi e come Presidente ho rifiutato di aspettare le immagini dei massacri delle fosse comuni prima di agire
Ma allo stesso tempo prosegue Friedman penso che sia naïf
Immaginare che possiamo essere umanitari solo dal cielo eccedere la gestione dell'intervento alla NATO come se la NATO fosse laser Anna e l'America non fosse la fondamenta dell'alleanza militare
Non conosco la Libia ma tutti mi dicono che per avere un esito decente ci vorranno soldati sul terreno operai il tare i ribelli a cacciare Gheddafi oppure come peacekeeper
Arbitri tra tribù e fazioni in modo da dare un contributo la transizione verso la democrazia questi soldati non possono essere i nostri non possiamo assolutamente permettercelo né in termini di denaro né di risorse umane dei né di energia o attenzione ma dubito
Che i nostri alleati possano o vogliano gestirlo senza l'America
Se la guerra dovesse peggiorare o finire in uno stallo l'aiuto umanitario meritano verrà chiesto di nuovo ecco perché spero che Obama sia fortunato spero che il regime Gheddafi collassi come un castello di sabbia che l'opposizione libica si riveli
Decente unita e che richieda solo un contributo internazionale minimo per reggersi da sola
Solo in quel caso il prestigio americano si rafforzerà e questa missione sarà riuscita sia salvare vite umane sia dare un contributo per portare un altro Stato arabo nel campo democratico
Ma occorre pregare affinché Obama sia fortunato conclude
Thomas Friedman la Siria
Ieri ha parlato Assad il dittatore siriano
Sembrava dovesse rinunciare la fine dello stato d'emergenza non è stato così ha parlato di cospirazione straniera e allora prendiamo Washington post un editoriale
Molti membri del Congresso di entrambi i partiti che sono andati in Siria negli ultimi mesi hanno detto di credere che sia una riformatore così la ritiri intona risposto una domanda su Bashar al-Assad
L'ultimo dittatore arabo a rispondere con i fucili alle richieste di cambiamento del suo stesso popolo
Nel momento in cui Clinton parlava domenica più di sessanta siriani erano già stati massacrati dalle forze di sicurezza di Assad e altri sono stati uccisi in seguito
Clinton non fa altro che riflettere hippie Desideri a cui l'Amministrazione Obama
I suoi alleati dentro il congresso si stanno grappa Ando tenacemente cioè che Assad nonostante la sua brutalità gli aiuti al terrorismo e l'alleanza con l'Iran possa in qualche modo diventare un alleato occidentale
Incoraggiata da alcune allusioni che Assad a lasciato cadere gli incontri con delegazioni del Congresso giornalisti
Questa teoria presuppone che il dittatore voglio davvero rompere con i leader di Hamas che ospita a Damasco che consideri nel suo interesse negoziare un accordo strategico con Israele che nonostante la sua storia passata voglia davvero liberalizzato il regime
In realtà spiega al post Assad non ha mai mantenuto nulla delle promesse
Contenute nelle sue allusioni e ora le sue forze di sicurezza stanno apertamente massacrando i manifestanti che marciano pacificamente martedì il suo Governo ha dato le dimissioni suoi Consiglieri
Hanno promesso che non c'era la fine dello stato d'emergenza e delineerà altre riforme nel discorso di ieri Assad non ha fatto né l'una né l'altra cosa
Dicendo che la Siria non cedere ai complotti stranieri non crediamo che Assad possa mantenere le promesse di riforme
Nemmeno se volesse scrive il Washington post alla setta la Alui TA di cui fa parte che rappresenta appena il sei per cento dalla popolazione siriana perderebbe il potere in un sistema più democratico e molto più probabile che il dittatore
Come Mubarak prima di lui stia cercando
Di prendere tempo di far cedere i manifestanti che chiedono cambiamenti con un mix di violenza e false promesse
Se sarà così l'Amministrazione Obama e gli altri che hanno teso la mano abbassata devono prepararsi a rispondere schierandosi in modo deciso dalla parte di chi in Siria vuole il vero cambiamento così
Il Washington post e per chiudere la Cina e le ripercussioni di quanto accade in Medioriente sul regime di Pechino e i democratici cinesi Wall Street Journal Europe un editoriale di oggi l'inverno arabo della Cina
Gli usi ambire condannato dieci anni perché vuole democrazia
La repressione della Cina contro i suoi dissidenti interni continua venerdì Yuxi anni Bin uno dei fondatori del Partito Democratico cinese firmatario dalla carta zero otto una carta pro democrazia
è stato condannato a dieci anni di carcere
L'accusa sovversione del potere statale che in Cina può significare tutto ciò che vuole il potere perfino
La difesa della libertà democratica dieci anni è una pena particolarmente pesante lo ancor di più per Luke ha già trascorso quasi decennio dietro le sbarre
La moglie ha potuto essere presente al processo a porte chiuse e così è stato in grado di raccontare che il giudice interrompeva Duke ogni volta che cercava di difendersi questa condanna di più e parte di una repressione iniziata in febbraio praticamente con
La rivolta in Tunisia quando un sito web ha pubblicato un appello a manifestazioni democratiche pacifiche in Cina
Pechino ha proceduto a una serie di arresti di attivisti avvocati militanti di diritti umani alcuni sono stati messi agli arresti domiciliari altri sono detenuti sulla base di reati penali
I casi più preoccupanti sono quelli dei militanti scomparsi nella rete delle prigioni
Extra legali come l'avvocato Gauzzi incendi che
Scomparso dall'aprile due mila dieci altri tre sono scomparsi da febbraio il Governo anche dato una stretta
Hai media sia quelli cinesi sia quelli stranieri la censura su internet rimane pesante i giornalisti stranieri nelle più grandi città cinesi hanno visto la loro libertà di movimento limitate alcuni sono stati attaccati da agenti
Di polizia la crudeltà della Cina merita di essere resa pubblica e condannati in Occidente non ultimo affinché i coraggiosi militanti cinesi sappiano
Che non stanno soffrendo invano come nel Medioriente le aspirazioni democratiche dei cinesi un giorno saranno impossibili da contenere
La nostra speranza è che gli hub i suoi coraggiosi amici vivano abbastanza per poter vedere quelle giorno così
I vostri giornali euro appena ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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