Rassegna stampa estera

Buongiorno gli ascoltatori di Radio Radicale venerdì primo aprile questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta anche quest'oggi ci concentreremo sulle
Rivolte nel Nordafrica e nel Medioriente a partire ovviamente dalla situazione in Libia
Le notizie sono molte la presenza di agenti della CIA e di forze speciali britanniche nonostante l'Occidente neghi che siano state inviate truppe attive
La diserzione del Ministro degli esteri di Gheddafi e poi la situazione sul terreno
La controffensiva delle forze procuro nello che ha costretto
I ribelli a ritirarsi praticamente vicino a Bengasi
In apertura però leggeremo un'analisi che non riguarda solo la Libia ma anche l'Europa e l'Europa della difesa pubblicata da le monde secondo
Il giornale francese alla Falsone Europa della difesa morta e sepolta in Libia è stata
Incapace di agire lasciato l'iniziativa due Paesi europei che
Non rappresentano tutta l'Europa leggeremo editoriale anche dell'Independent sulle molte questioni versanti che rimangono aperte per la coalizione internazionale è questo il titolo
A partire dalla possibilità o meno di armare i ribelli ci occuperemo di Siria del discorso del Presidente Assad mercoledì
Assad ha risposto e manifestanti che proteste non da due settimane dicendo che è un complotto
E sterno la prima pagina più efficace ieri era quella dell'Independent che titolava la primavera araba si ferma qui si ferma a Damasco leggeremo un editoriale del Times
Dal titolo régime anciens regime immutato Assad segnalo lo sprezzante inflessibile
Sulle riforme in chiusura parleremo anche di
Egitto dove
Il percorso della transizione democratica è particolarmente
Difficile fa al punto Nicholas Kristof con un commento dal titolo la democrazia è un caos
Tuttavia Christoph rimane comunque ottimista perché la transizione democratica in fondo sempre un cause dobbiamo abituarci
Partiamo però dalla Libia dicevamo le notizie sono molte la prima la prendiamo dall'Herald Tribune di ieri agenti della CIA presenti in libri era il titolo in apertura sul giornale anche se l'Occidente
Dice che non ci sono truppe attive Regno Unito e Stati Uniti hanno mandato agenti gli agenti della CIA dell'intero c'è s'britannica le messi se le forze speciali di Londra il tutto spiega l'Herald Tribune per
Raccogliere informazioni militari necessarie per i bombardamenti
E prendere contatto con i ribelli che combattono contro le forze del colonnello Muhammar
Gheddafi nonostante l'insistenza del Presidente Barack Obama che truppe americane di terra non sono impegnate nella campagna libica un piccolo gruppo di agenti della CIA
Lavora in Libia da prima che scoppiasse Roli ostilità il diciannove marzo
E questi agenti sono parte di una forza ombra abbastanza ampia di o ci ben tali che l'Amministrazione Obama spera possa fungere da complemento per i ribelli e provocare danni ingenti e militari
Di Gheddafi però sottolinea l'Herald Tribune nel momento in cui
Le forze ribelli si stanno ritirando in modo caotico di fronte a una
Imponente controffensiva delle truppe di Gheddafi beh ci sono seri dubbi a Washington e nelle capitali europee
Sull'ipotesi che questa forza ombra composta da agenti della CIA
E britannici possa affermare l'iniziativa delle truppe pro Gheddafi così tra l'altro l'Herald Tribune Nieri l'altra notizia da un colpo per Gheddafi colpo negativo
La dava in apertura il Times il Ministro degli esteri di Gheddafi diserta in una visita a Londra Downing Street sarà salutato questa svolta nella campagna contro il colonnello Gheddafi
Moussa accusa al Ministro degli esteri che è stato al cuore del potere a Tripoli per decenni abbandonato la Libia
Si è incontrato con l'Intelligence britannica una fonte del doverlo britannico ha detto questo è un tesoro di informazioni è qualcuno che sa dove sono seppelliti it corpi così
Tra l'altro il il il Times prima di
Di affrontare le questioni versanti che ancora di fronte alla coalizione internazionale che in parte emergono dalle notizie
Che vi abbiamo proposto
Vogliamo parlare proporvi un commento sull'Europa
Europa della difesa morta e sepolta in Libia come titola oggi le Monde in un'analisi di allerta sciolto
L'occasione era unica la crisi libica offriva all'Europa l'opportunità di testare la sua politica di sicurezza e di difesa comune in Mediterraneo fa parte degli interessi vitali dell'Unione
L'Europa deve essere al fianco di quelli che reclamano la democrazia non poteva lasciar massacrare i giovani rivoltosi di Bengasi era ancor più sollecitata per il fatto che gli Stati Uniti non volevano essere in prima fila
La loro le loro priorità arabe sono nel Golfo Persico non lungo il golfo di Sirte
Era l'occasione prosegue le Monde per fare il bilancio di un anno di Trattato di Lisbona che regge le regole di funzionamento dell'Unione
Entrato in vigore nel dicembre due mila e nove il Trattato contiene una pannocchia di strumenti al servizio della politica estera dell'Europa
Il trattato ha creato un Servizio europeo di azione esterna ricco di cinque mila funzionari è piazzato sotto l'autorità di un alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Katrina Astorre che dispone anche di un embrione di stato maggiore meditare
E di una cellula di gestione di crisi
Se si fosse deciso l'intervento militare ci si sarebbe sforzati di agire fuori dal quadro della NATO il braccio armato da famiglie occidentale
Questione di sensibilità si è nel mondo arabo e la NATO sono gli Stati Uniti che sono i più vicini alle ATI Israele il ragionamento vale quel che a valle ma c'era una ragione in più per un'operazione
Europea con dei Paesi arabi che africani insomma il caso di dico si presentava come la soluzione tra virgolette ideale
Affinché l'Unione Europea manifestasse un inizio di identità forte in politica estera un teste da non sbagliare un appuntamento da non mancare risultato
Sono due Paesi europei sì il Regno Unito la Francia che hanno condotto le danze nella crisi libica bella performances politica diplomatica Nicolas Sarkozy David Cameron sono stati i primi a comprendere
Qual era la posta in gioco in Libia sono stati all'origine della risoluzione ONU che autorizza l'uso della forza hanno fornito con la Royal Air forse l'aviazione francese la metà della potenza
Di fuoco sopra incendi libici ma l'Unione europea lei in quanto tale a miseramente
Fallito
L'Europa delle istituzioni non ha superato la prova in questa vicenda non esiste
è stata incapace di mettersi d'accordo sulla condotta da attenere scrive le Monde sulla rappresenti ti vita da accordare all'opposizione libica sulla legittimità dell'uso della forza l'Adisu milione insomma è stata totale
E particolarmente importante quando si è trattato di decidere della guerra cioè quando la storia si fa tragica del necessario uscire dall'abituale panna montata retorica sul rispetto dei diritti umani
La Germania ha adottato la posizione di ripiego neutraliste che conosciamo impedendo la formazione di un trio Berlino Londra Parigi l'unico in grado di portare alla visione anche di tutti gli altri
L'Europa dell'Est ha fatto conoscere le proprie inquietudine in particolare che il volume dei fondi europei di cui beneficia subisca un calo
Per l'assistenza europea dei popoli arabi
L'Alto rappresentante
è stata altamente inaudibile ma non in crimini amo lady Ashton scrive con ironia alla fra show il suo servizio esterno appena un anno di vita in via di costituzione alla ricerca di denaro e perfino di uffici
Anche se avesse voluto assicurare il coordinamento delle operazioni l'Unione europea non ne avrebbe avuto i mezzi perché l'embrione di stato maggiore piazzato sotto la baronessa Ashton non è all'altezza il ricorso alla NATO era inevitabile
La crisi libica ha manifestato con tutta evidenza l'assenza di politica europea della difesa spiega Bruno ter price della Fondazione per la ricerca strategica
Nessuna visione politica comune e nessuna capacità di condotta di un'operazione di questo genere
Questo stato di cose prosegue le monde rischia di perdurare tanto più che i bilanci della difesa dei Paesi europei
Cioè la capacità di proiettare la forza e l'immagine di forza dell'Europa sono in calo per i tagli di bilancio e questo nel momento in cui tutti i Paesi emergenti o Mentana massicciamente le loro spese militari insomma
Ecco come la Francia apostolo dell'Europa Potenza si ritrova a condurre l'operazione libica con il Regno Unito contestatore dell'Europa potenza
La storia riterrà di questa avventura che è stata condotta da due Paesi europei non dall'Europa unità e non è la stessa cosa conclude giustamente l'Hammond
Torniamo alla crisi li becca in senso stretto con l'indipendenza e l'editoriale di ieri sulle molte questioni versanti che rimangono aperte per la coalizione internazionale questo il titolo
E il sommario da un accenno di una delle questioni in Afghanistan le armi americane fornite mujaheddin ora vengono usate dai talebani contro gli americani
Scrive L'Indipendente è stata una sfortunata che la Conferenza di Londra quella di martedì se a cui incisa con una serie di rovesci per le forze anti Gheddafi
Ulteriori avanzati ribelli avrebbero permesso di concentrarsi su quello che in Iraq è conosciuto come lo scenario del giorno dopo
Ma preparato e mal gestito nel due mila e tre
Quella debacle colera Ken almeno fornisce una lezione su come non condurre i seguiti di un intervento militare e quindi importante che i membri della coalizione internazionale che stanno implementando due risoluzione ONU sulla Libia
Pensino sin da subito a cosa accadrà una volta finiti i combattimenti ma la difficoltà oggi è che
Rischia di passare molto tempo di qui alla fine dei combattimenti ed è difficile prevedere cosa ci sarà nel mezzo il Ministro degli esteri britannico Puglia mobile
Non ha cercato di sostenere che la situazione sul terreno positiva ne ha cercato di dare l'impressione che si sia trovato un accordo su decisioni chiave
L'impressione che tutte le operazioni militari siano condizionate a eventualità imprevedibili
Secondo l'Independent però tre interrogativi significativi cominciano a cristallizzarsi la credibilità dell'opposizione la possibilità di armare i ribelli e quali opzioni potrebbero essere offerta Gheddafi alla sua famiglia sui ribelli
Forse troppo tardi per cambiare idea visto che la no-fly zone autorizza atta dall'ONU serviva a fare
Volgere il conflitto a loro favore ma le notizie di crescenti divisioni al loro interno non sono rassicuranti
Allo stesso tempo però occorre non soccombere alle alla propaganda di Gheddafi sulle possibili infiltrazioni di Al Qaeda il punto per l'indipendente che la priorità anche in Libia deve essere di facilitare
Le condizioni affinché tutti i libri libici possono decidere sul futuro del Paese
Le altre due questioni sono più complesse in particolare una se armare un meno i ribelli certo dopo il contrattacco delle forze pro Gheddafi Regno Unito Francia e Stati Uniti sembrano aver cambiato idea Hillary Clinton ha suggerito che la risoluzione mille novecentosettantatré
Fornisce una base legale per per la fornitura di armi ed evitando era una rifiuta di escludere questa possibilità
Non cambiamento di questo tipo sarebbe estremamente rischioso molti credono che se il conflitto in Libia si protrarrà nel Paese
Entreranno comunque enormi quantità d'armi a prescindere dall'embargo ONU una decisione di fornire armi all'opposizione avrebbe invece due affetti nel breve periodo
Porrebbe fine a qualsiasi pretesa di neutralità della coalizione nel lungo periodo c'è l'esempio dell'Afghanistan dove le armi americane fornite mujaheddin antisovietici ora
Vengono usate contro gli americani
Dai talebani quanto il destino di Gheddafi i tre principali membri della coalizione sembrano essere divisi con il Regno Unito determinato
A portare Gheddafi davanti alla Corte penale internazionale gli Stati Uniti aperti all'ipotesi dell'esilio questa divergenza potrebbe riflettere e valutazioni conflittuali sulle intenzioni del dittatore libico
E allo stesso tempo non sono il modo migliore per convincerlo a lasciare il potere così tra l'altro dipendente c'è un altro
Paese che vive momenti di
Difficili manifestazioni da due settimane è la Siria cosa che in pochi si attendevano ma del resto nessuno si attendeva alle rivoluzioni dei
Tunisia Egitto e tanto meno in Libia
Il presidente Bashar Assad a parlato mercoledì accusando in sostanza
Le forze esterne di cospirare contro la Siria il Times efficacemente sintetizza la sua reazione
In un editoriale dal titolo régime ANCE in giù regime immutato Assad segnala non sprezzante inflessibile
Alle riforme scrive il quotidiano conservatore di Londra
Il presidente siriano Bashar al-Assad aveva l'opportunità di placare lo scontento popolare annunciando riforme politiche e invece mercoledì ha scelto di denunciare il suo popolo di rifugiarsi nella rassicurante adulazione servile della sua classe politica
Ispirati dalla rivolte della Regione i manifestanti siriani per due settimane hanno chiesto riforme politiche quello che hanno avuto risposta sono non proposte di maggiore democrazia e accountability responsabilità della classe politica ma insulti graziosi da parte del loro Presidente
Assad ha descritto i manifestanti come gli attori di una cospirazione accusandoli di agire per conto di Israele
Si è trattato di un discorso tetro disonorevole è assolutamente irrazionale forse l'obiettivo era di dire che non c'è alcuna prospettiva di evoluzione pacifica
Dell'autocrazia siriana verso un regime moderno che rispetti i diritti umani
Per il bene del Paese Assad avrebbe dovuto inviare il messaggio opposto e invece
Ha scelto di isolare la Siria da rispetto all'attuale ondata di riforme che sta ispirando i popoli
Pare Bitti messaggio delle democrazie occidentali in risposta al suo discorso deve essere un isolamento senza ambiguità della Siria darla diplomazia internazionale così tra l'altro il Times che
Prosegue raccontando di un regime quello di assaggio
Di fatto di dispotismo da squadroni della morte che sponsorizza l'assassinio di politici in Libano e permette la fornitura di armi
Dall'Iran a hezbollah questo regime una minaccia alla stabilità regionale e un peso morto per lo sviluppo politico ed economico della Siria ha rigettato la strada delle riforme pacifiche
Le democrazie occidentali devono rispondere così tra l'altro il quotidiano conservatore di Londra
Brevemente vogliamo parlare anche dell'Egitto dove le riforme sembrano non arrivare come
Si era sperato all'inizio però Nicholas Kristof columnist del New York Times comunque ottimista la democrazia è un casino è un Causin titolo di un commento
Di Christoph che scrive l'Egitto è un caos due mesi dopo la protesta di strada
Il Governo di transizione sostenuto dei militari ha proposto una legge per vietare le manifestazioni
Questo in parte dovuto al fatto che tutti stanno protestando perfino la polizia
Con la polizia fuori gioco l'esercito sta usando i criminali per intimidire i critici e quando davvero irritato arresti e tortura gli attivisti democratici i militari hanno perfino cercato di umiliare delle femministe sottoponendole a un esame
Forzato di verginità
I fratelli musulmani in tempo vietati sono entrati nelle strutture di potere invece di denunciare il sistema sono diventati parte di esso ma per gli americani ciò che sta accadendo forse un causa rassicurante
Io ci dentali sono soprattutto preoccupati che l'Egitto possa andare verso un fondamentalismo islamico tipo Iran
Ad ogni modo sembra più probabile che l'Egitto non cambierà tanto quanto molti si aspettavano inoltre i grandi perdenti della rivoluzione probabilmente saranno i gruppi
Estremisti islamici che perdono forza nel momento in cui i fratelli musulmani più moderati si uniscono al sistema questo è lo scenario tracciato da Christopher Egitto poste rivoluzionario
Assomiglierà molto l'Egitto pre rivoluzionario ma sarà un po'meno repressivo e con una città civile molto più forte l'esercito continuerà a guidare le danze
Come ha fatto dal mille novecentocinquantadue assicurando continuità la gente continuerà a essere torturata ma potrà denunciarlo pubblicamente la pace con Israele continuerà mai politici egiziani saranno molto più critici su casa
La migliore scommessa per il prossimo presidente Hummer Moussa un veterano dalla politica ma anche pragmatico un po'd'aria fresca non una tempesta
L'Islam visti giocheranno un ruolo maggiore nella scelta del Governo ma come accade in Turchia questo significa anche che cercheranno di costruire anziché limitarsi a far saltare in aria le cose
Dobbiamo essere realistici le strade verso la democrazia sono sempre piene di scossoni
E francamente Christoph si sente abbastanza tranquillo sull'Egitto perché perché li ricorda
Altri paesi in transizione come l'Indonesia che è stata un rischio per un po'ma poi si è calmata
Le minacce estremiste sono diminuite e oggi una democrazia stabile anche se incompleta insomma si d'Egitto e causa una giovane democrazia lo è quasi sempre dobbiamo abituarci conclude Nicholas Kristof e anche noi
Le David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale