Cuori nel pozzo. Belgio 1956. Uomini in cambio di carbone - presentazione del libro di Roberta Sorgato (Ed. Marsilio)

Buongiorno a tutti innanzitutto desidero leggere un messaggio del Presidente della Camera Gianfranco Fini
Che non può partecipare a questo incontro perché sta occupato in Aula presiedere come sapete oggi ci sono lavori d'Aula e quindi
Ci ha mandato questo messaggio con preghiera di leggervelo
Desidero inviare il mio saluto più cordiale a tutti i partecipanti al convegno di presentazione del libro di Roberta Sorgato buoni nel pozzo Belgio mille novecentocinquantasei Ugwo mini in cambio di carbone
Che si svolgerà presso la Sala del Mappamondo della Camera dei deputati il cinque aprile due mila undici
In esso è descritto attraverso le vicende umane dei protagonisti un significativo tratto di storia sociale e politica dell'Italia del dopoguerra
Caratterizzato dal fenomeno dell'immigrazione dei nostri connazionali verso il Belgio alla ricerca di condizioni di vita più favorevoli
Di quella difficile pagina della nostra storia e particolarmente viva la memoria della vicenda della tragedia di Messina
L'otto agosto dove l'otto agosto del mille novecentocinquantasei persero la vita duecentosessantadue minatori nella miniera di Bois di Caserta
Tra i quali centotrentasei italiani
Quella tragedia non fu un caso isolato il libro rievoca l'incidente avvenuto l'otto febbraio le novecentocinquantasei nella miniera di dire due cose
H Regno dove persero la vita otto minatori tra i quali Giovanni Sorgato padre di Roberta autrice del libro
Questi avvenimenti scosse lo profondamente l'Italia e ancora oggi ci devono far riflettere sull'Egitto esigenza imprescindibile di tutelare sempre in ogni circostanza la vita la salute e la dignità dei lavoratori
Il romanzo costituisce inoltre occasione per sottolineare il significativo contributo che gli emigrati italiani hanno fornito anche in termini di sviluppo economico economico I Paesi ospitanti
E per riflettere su come negli ultimi vent'anni Italia si sia trasformata da terra di emigrazione in terra di immigrazione
Nuova frontiera per migliaia di persone che provenienti da luoghi spesso devastati da guerre da conflitti sociali attraverso un i confini dell'Italia per cercare con i nostri emigrati di un tempo un lavoro e un'opportunità di esistenza dignitosa
è necessario interrogarsi sull'ambivalenza con cui talvolta la Società Europea affronta il tema dell'immigrazione e sull'esigenza di affrancarsi da regressive
Paura nei confronti dell'altro promuovendo al contempo politiche di integrazione che riconoscono il valore rappresentato dal lavoro degli immigrati
Nel rispetto della dignità della persona e dei suoi diritti che sono fondamento del nostro sistema costituzionale e dell'ordinamento europeo
Auspico che questa interessante opera significativamente pubblicata nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia
Possa contribuire a diffondere o tra le giovani generazioni la consapevolezza storica del dramma dell'emigrazione promuovendo i valori dell'accoglienza e della solidarietà
Giungono all'autrice i miei più fervidi auguri per il pieno successo della sua iniziativa editoriale Gianfranco Fini
Allora come dicevo buongiorno a tutti e grazie per essere qui presenti
Io ringrazio ovviamente
Gli ospiti illustri che sono con me a questo tavolo in particolar modo Sabino Acquaviva e Giovanni Bianchi e ringrazio il collega Narducci che si è fatto carico dell'organizzazione di questo evento
Ovviamente
Aggiungendo poi ringraziamento al Presidente Fini perché anche questa volta come ha già dimostrato in altre così ogni
A dimostrato la sensibilità dispetto a certi temi e quindi ci ha permesso di svolgere in questa sede così importante la presentazione del libro di Roberta Sorgato
Ovviamente un ringraziamento va poi Roberta Sorgato e un caro saluto un ringraziamento perché ci ha fatto scoprire
A me personalmente ha fatto scoprire un mondo che forse
Pur avendone sentito parlare molto spesso una realtà della quale avevo sentito sparare molto spesso ma che forse con me purtroppo accade
In di questi tempi
Ce ne eravamo all'Avana ma accantonata non dimenticata fosse ma Anton alta
Un libro articolato su diversi piani di lettura che fungono da contenitore di informazione su chi eravamo prima di diventare quello che oggi siamo
Questo libro è scritto dalla figlia di un minatore
Morto in miniera Nanni Sorgato ma in realtà molto spesso scorrendo le pagine di questo libro si ha quasi l'impressione che sia scritto dallo stesso Nanni Sorgato
è una testimonianza non tanto e non solo delle vicende dei personaggi che racconta cioè la famiglia di Roberto assordato anche perché in parte questa è già storia
Ma perché è vita come dicevo poco fa quella disastroso vizio della nostra memoria che è appunto quello della dimenticanza
E chi si serve quindi a ricostruire una realtà di cui nonostante tutto tendiamo a perdere consapevolezza forse perché come dicevo abbiamo molto spesso la tentazione ad archiviare tutto troppo in fretta
Nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia è più che mai opportuno ricordare storia come queste
Ricordare come e quanti nostri connazionali vivendo tragedie analoghe a quelle narrate siano stati costretti a migrare lasciando i propri affetti più cari
Per inseguire un sogno un sogno di una vita migliore che a volte si realizzava ma molto spesso non poteva essere realizzato
In questo libro poi si parla di Veneto e di veneti e quindi mi riportò in molti veneti presenti qui
Oggi è cambiato moltissimo la nostra Regione
Nel libro c'è un dialogo tra Nannini e Caio che mi ha molto colpito l'uno dice all'altro io vengo da un paese vicino a Padova tu sai dov'è Padova
Sarebbe come oggi se io Simonetta Rubinato
Che più o meno additiamo alla stessa distanza dei due protagonisti del libro ci chiedessimo tu sai dove Padova
Oggi questa frase risulterebbe addirittura assurda in questi cinquanta sessanta anni siamo tutti completamente cambiati sono cambiate le nostre teste
Di più che i luoghi sono cambiati e benché meno le distanze quelle non sono cambiate ma forse cambia la è cambiata la rappresentazione di ciò che è accaduto in quegli anni
Per questo credo che un libro come quello della Sorgato sia una testimonianza importante che ci debba far riflettere
Ho accettato di venire qua oggi non sono certo un trittico ad arte di un critico letterario ma sicuramente per cercare di poter
Raccontare quelle che sono state le emozioni che questo libro mi ha dato
Ricordano nel libro il patto scellerato che ci fu tra l'Italia il Belgio uomini in cambio di carbone peraltro devo dire
Venne spiegato in alcuni passaggi del libro
Deve essere oggi ricordato come l'ennesima ingiustizia subita da gente da gente che in quel momento viveva in una condizione disperata
Mi hanno poi colpito i personaggi familiari di Roberta Sorgato
E le loro storie che se vogliamo sono molto simili a molte storie che abbiamo sentito raccontare anche nelle nostre famiglie perché il nostro Paese nella nostra Regione sentita sempre terra di emigranti
In questo libro però se deve restare la testimonianza in futuro di quanto avvenuto in un'epoca precisa e soprattutto degli uomini che in Colle poca precisano vissuto
Molto interessante e poi ho trovato anche la lettura degli atti parlamentari che l'autrice ha voluto andare a recuperare
Io ora ritengo di dover concludere con un invito un invito a quanti ancora non hanno potuto farlo di leggere questo libro sarà sicuramente un arricchimento come lo è stato per me
La cosa che più mi ha colpito scoprire la capacità dell'autrice nel riuscire a dare significato a parole che noi usiamo nel nostro linguaggio comune e quotidiano
Senza capirne però forse quando le utilizziamo il profondo significato le parole amore amicizia solidarietà nostalgica la Paola paura che è ben descritto come sentimento in una
In un colloquio che appunto è il padre di Roberta Sorgato accollo Zio
Passerà il tempo ma per evitare che il vizio di dimenticare libri come questi che credo poi facciano bene a noi tutti
Caputo che questo vizio possa prevalere
E soprattutto per non
Per un atto per continuare a portare rispetto a e riconoscenza a chi anche in questo modo ha fatto grande il nostro Paese
Io credo che valga la pena di scriverne molte di queste libri valga la pena di scrivermi di leggerli e di presentarli come abbiamo fatto oggi nella speranza che resta il messaggio
Che
Italiani hanno veramente contribuito non solo all'Unità d'Italia ma far grande il nostro Paese
Io
Vi ringrazio vi saluto un ringraziamento ancora Roberta Sorgato e passerei appunto la parola a Franco Narducci che come dicevo poco fa e l'organizzatore vero di questa iniziativa grazie
Anch'io desidero anzitutto
Ringraziare voi prima di tutto che o nero onorate questo
Questa presentazione con la vostra così numerosa presenza
Questo veramente ci fa molto piacere perché oggi una norma regionale anche un po'particolare siamo tutti impegnati in Aula molti parlamentari stanno votando
Quindi non era facile avere qui delle persone disposte ad ascoltare a riflettere sulla presentazione di un libro veramente importante consentitemi anche
Ho visto prima entrare il Presidente l'ex Ministro per gli italiani nel mondo Mirko Tremaglia
Che per decenni ha con veramente ha mantenuto vivo quando nessuno pensava ha mantenuto viva la memoria dei minatori di masse nel e questo è un grande merito grazie
Voglio ora come ha fatto prima la mia collega ringraziare Roberta Sorgato l'autrice di questo libro di questo bel libro direi che attraverso la storia della propria famiglia
E le immagini che riportano ci riportano tutti insieme ai luoghi da cui partirono centinaia di migliaia di persone per trovare un lavoro
E realizzare il proprio Progetto di vita all'estero o tornando in Italia come molti sognavano
Basti pensare in Germania per decenni il modello è stato quello del cast Arbeit era un modello fallimentare che poi la Germania stessa provveduto a riconsiderare alla luce di invece
Dei casta Arbeit perché non tornavano le loro regioni però veramente molti italiani andavano all'estero con il pensiero e con l'unico desiderio
Di tornare in Italia dicevo ci ha fatto riscoprire un mondo autentico genuino sul quale per tanti anni è stato steso un velo di silenzio
Anche Giovanni Sorgato come tanti italiani prima di lui
Era giunto nei bacini carbonifera in Belgio spinto dal bisogno di un lavoro retribuito e dalla speranza di costruire
Una venire decoroso identificato quasi sempre con la famiglia ma anche con un forte senso della solidarietà e di rabbia contro le ingiustizie e lo sfruttamento e l'abbandono
Grazie al conforto di questi valori molti nostri connazionali riuscivano a superare l'impatto drammatico con il lavoro in miniera che qualcosa veramente all'epoca era qualcosa veramente di bestiale
E le condizioni tragiche in cui esso si svolgeva
Erano muscolosi e belli come guerrieri così li immagina una ragazzina Valentina Mancinelli
All'una della scuola elementare in una poesia dedicata ai sette minatori molisani deceduti l'otto agosto del mille novecentocinquantasei
Nella terribile tragedia dei Marsi nel costato la vita nel computo totale a duecentosessantadue minatori di cui centotrentasei italiani
Una tragedia ancora fortemente viva nella memoria collettiva del nostro Paese a causa o dello scalpore
E dell'enorme carico di dolore che sia BOT da abbatte su così tante famiglie
Ma anche perché l'Italia in patria prese coscienza delle terribili condizioni in cui lavoravano i nostri poveri minatori condannati ancor prima di giungere in Belgio
Dal vergognoso patto che l'Onorevole Milanato ha ricordato uomini contro Carbone
Ma il martire o luogo dei lavoratori italiani emigrati e questo lo voglio sottolineare ha conosciuto tantissime pagine dolorose soprattutto nella lunga storia dello sfruttamento delle risorse minerarie
Dalla terribile esplosione nelle viscere della terra che è al passo di Calle in Francia il dieci marzo mille novecentosei provocò una carneficina
Istinti istantaneamente morirono quasi mille centosettantasei minatore
Fino alle i numerosi ecatombe nelle miniere del buon rinasce definito dagli stessi belgi capitale europea della povertà e della miseria
L'Italia che oggi nel novero delle otto maggiori nazioni industrializzate e risorta dalle macerie della guerra ed è uscita dalle pesanti condizioni di povertà
Grazie anche al contributo dei minatori e di tantissimi lavoratori italiani che nel mondo
Sono andati onorando l'Italia e inviando a questo Paese per anni migliaia di miliardi in rimesse dirette
Rimesse che hanno sostenuto per lungo tempo l'economia e di interi Paesi hanno allentato la morsa della disoccupazione di svariate regioni infatti anche Giovanni dice allo zio storni
Finalmente oggi ho pagato l'ultima rata del debito che avevo dopodiché insomma fra poco potrò tornare
Cuori nel pozzo attraverso Angelina Giovanni Caterina Gaetano e tanti altri ci richiama a valori le immagini di una storia di solidarietà
Tra chi è emigrato e chi è rimasto a casa in una società italiana che dopo la Seconda guerra mondiale guardava al futuro mentre il presente era in rapida trasformazione
Queste sono le immagini che colpiscono il lettore quando le pagine di cuori nel pozzo scorrono davanti alla curiosità intellettuale di chi legge il lavoro di Roberta Sorgato
Seguendo il filo conduttore delle vicende dell'emigrazione italiana
Si tratta di un libro che ricostruendo la sciagura avvenuto l'otto febbraio mille novecentocinquantasei al Giurì doc era caro ignobile ci descrive ci fa rivivere l'epopea del lavoro italiano nel mondo
Le ansie le difficoltà ma anche l'attaccamento agli antichi valori e la Mortati no
In questo centocinquantesimo anniversario lo ha ricordato anche la mia collega
Dell'Unità d'Italia un pensiero particolare meritano in milioni di cittadini di origine italiana sparsi in ogni parte del mondo abbiamo regalato al mondo ventisette milioni di italiani
L'emigrazione fu un fenomeno di espulsione collettiva diciamocelo francamente lo diranno meglio di me Sabino Acquaviva Giovanni Bianchi perché loro siamo queste
Queste cose le hanno analizzato per anni
Le hanno viste molto meglio e con occhi diversi dai miei prima e l'Italia non ha mai detto per davvero grazie ai suoi cittadini emigrati che nonostante tutto pur mali dice male dicendo la qualche volta per il destino a cui andarono incontro
Hanno continuato ad amarla e a promuoverne il patrimonio di valori e di civiltà e la mano ancora
Nonostante il passare del tempo sentendosi legatissimi alle origini italiane soprattutto poi i veneti che ha milioni insomma sono emigrati dal proprio la vecchia vecchia immigrazione basti pensare allo stato di Santa Caterina
Al Rio Grande do Sul in Brasile Enzo pensiamo ancora ci sono si parla addirittura il dialetto veneto
Dicevo stendendo se legatissimi alle origini italiane custodendo nella lingua la cultura pensate quattrocento sedici comitati della Dante Alighieri che in ogni parte del mondo nel volontariato
Promuovono le nostre tradizioni e la nostra cultura e la lingua italiana
Un amore che ha superato il regionalismo i senza dimenticare le proprie radici anche a dispetto di una politica migratoria che spesso punisce il loro affetto per la Patria
Molte volte le istituzioni italiane si sono inchinati e di fronte alle tragedie che hanno colpito i nostri lavoratori emigrati
Non molti mesi fa abbiamo vissuto indiretta la tragedia dei minatori cileni e viviamo continuamente il dramma degli incidenti mortali nelle Minieri cinesi
La Cina come sapete affamati sì ma di energia di carbone ma anche le misure di protezione della salute della vita sono ma veramente terribile
Eppure quante volte abbiamo ripetuto che nessuna merce nessuna materia prima vale più di una vita umana
I lavoratori che ha perso la vita nelle grandi tragedie ammirevole minerarie del bon rinasce nel nord della Francia e altrove erano italiani polacchi greci tedeschi inglesi olandesi russi francesi anche belgi
Ma in Comune avevano alla provenienza da Regione che in quegli anni per tante
Per tanti motivi erano caratterizzate da povertà e miseria
Il nostro mondo è andato un bel pezzo avanti eppure ancora oggi anche in Italia quotidianamente si verificano incidenti mortali sul lavoro questo ci deve ha solamente impegnare tutte assolutamente impegnare tutti
Per ridurre al minimo il rischio di perdere la vita
La ricorrenza dell'otto agosto giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo tenacemente voluta come ho ricordato dal ministro per l'Italia nel mondo di allora Mirko Tremaglia
Oltre che un doveroso tributo nei riguardi delle tante dolorose storie del lavoro italiano nel mondo richiama con forza l'importanza di trasmettere agli italiani di oggi di domani
I valori la tenacia e il coraggio del cambiamento con cui milioni di nostri connazionali lasciarono l'Italia sfidando il destino non sempre benevolo per crearsi una nuova vita in terra straniera
In un po'doveroso volume edito dalle ACLI del Belgio che per inciso hanno accompagnato fin dall'immediato dopoguerra i nostri minatori in Belgio l'autrice la giornalista Maria Laura Franciosi ha scritto
In un mondo dove tutto pare diventato schizofrenico dove si corre verso il futuro spesso
Con gli occhi bendati
Dove molti urlano e pochissimi lasciano parlare noi abbiamo voluto fare proprio questo ascoltare e lasciar parlare
Lasciar parlare coloro che per cinquant'anni non hanno mai parlato gettati negli ingranaggi di una storia più grande di loro che li ha lasciati senza fiato e senza parole
Grazie a Roberta Sorgato che ha fatto parlare seppure con il filo dell'inchiostro i protagonisti di una storia che ha onorato Lita grazie grazie davvero
La parola ora a Sabino Acquaviva grazie
Mi fa
Ecco
Ma
Io sono d'accordo su queste cose che ho sentito di problemi mi è piaciuto concordo quindi critiche positivi inviti il Sindaco
Nello stesso tempo
La mia posizione e un po'diverso nel senso che
Io prima che italiana mi sento all'EUR europeo
Cioè
Le storie di quello che è accaduto gli agli italiani in Belgio negli anni Cinquanta mi interessano a riguardo alla storia
Invece
Casi l'Italia di cui noi perdiamo adesso fa parte dell'Europa
Parlavo recentemente i consigli e vicini dicevo ma
Vi è l'Italia
Quota parte fatto che
Quell'Italia avuto episodi storici come quello di Marcinelle
Che ha visto l'Italia in gravi difficoltà
Poi
Il nostro passato e il passato di un popolo europeo
Io non Europa divisa
Uscivamo da una guerra
Ma non so dov'era uscivamo da tre secoli di guerre continuamente
Noi adesso ce ne siamo dimenticati ma questa è la realtà
L'Europa ha visto secco libere fino al mille cinquecento c'era una certa situazione il lettino era allora la lingua veicolare poi c'erano le lingue regionali
Il catalano il Veneto il castigliano il gallese l'inglese eccetera
Il provenzale
E queste Europa
Si trovava di fronte per esempio alle invasioni dei popoli islamici
L'invasione attraverso la Spagna in Francia e finisce con l'apartheid quattrini mi pare nel Settecento e tanti adesso io no investono Reform confesso di non essere molto preparato poi
Dall'altra parte con l'impero turco finisce davanti a Vienna
Dopodiché i popoli europei prendono un dialetto uno dei dialetti di ogni area dell'Europa dottor Ferroni in lingua
Vediamo ad esempio così è successo in Italia il toscano evidenziato l'italiano
Con l'Unità d'Italia Istat importo come lingua comune a tutti che abitanti questa penisola
Quando sono accaduti i fatti
Di cui si occupa il libro CO fra frattura frattanto fra l'altro ho letto con molta attenzione e sono rimasto affascinato
Riguardavano
I popoli di alcune regioni dell'Italia
L'Italia che fra l'altro
Ma
Non voglio scendere nei dettagli nei ritagli politici diciamo genericamente che si è occupata molto poco difficili
Poi
Quando è stata fatta l'unità d'Italia
Si è detto che insieme agli italiani mio padre era politica una rosa di Puglia poi io quando sono un po'è cresciuto sono andato sul Gargano entrambi pro la montagna del sole
E cercate di capire cos'è successo sul Gargano in Puglia nell'Ottocento colonica Titania
Non ho trovato l'Italia lo confesso ho trovato un popolo oppresso dei soldati piemontesi
Che hanno conquistato il Mezzogiorno non con la violenza e questo bisogna dirlo perché si danno si capisce io ho capito molto bene questo libro e mi atto medico affascinato
Però se io capisco cos'è successo prima comprendo meglio quello di cui si tratta
Con l'Unità d'Italia noi sappiamo mio nonno era dice addosso di Puglia e quando lei era dell'UNIRE a bambino omicida quando ero bambino dice la minima Amia balia che non capiva l'italiano perché non era sull'intera
Quando sentiamo nominare i soldati italiani di non tesi senza il segno della croce perché diceva credo afflittive del diavolo
Voi sono andato a vedere i documenti e ho visto delle cose spaventi errori entrarono nei villaggi dove c'era stato l'esistenza di fucile al loro nuovo ogni dieci
I facevano dire vi era l'interlocutore del secondo e quando quello diceva avvio al Pio IX viola Franceschiello spessore uffici la Roma
Le poi c'è stata la gli anni della rivolta fino alla metà del mille del sessanta per abita ad est dell'ottocento
Scatta due righe di Vito GiviTi banditi cioè di partigiani è arrivata fino a Terni si sempre chiamati si sono sempre chiamati i banditi
Gli avversari che fece alla guerriglia anticrisi no visionato un bandite
Io mi ricordo avevo la mia maestra di piano
Ci abitava in un paesino nel mezzo visita Praglia
Aveva il marito in Italia si sette figli
I arrivano due
Tesi e scappavano perché allora i figli si stavano scappando disarmati
Saltano fuori
Cinque-sei patteggianti in pompa inglesi si torna indietro insito nel cartello arto Mandica
Pietro c'era un reparto i DS e se purtroppo e ne è perso il marito e tutti i figli e Pier da tutti i figli maschi do un colpo di bassa suona
Allora
Leggendo questo libro
Io
Ho finito per fare una doppia lettura della Dora della storia italiana che ho fatto una lettura che è diverso da quello che si fa normalmente
E mi è venuto in mente quel famoso episodio quisquilie sentieri c'entravano in quel Paese e i partigiani mi ammazzano quaranta
Impieghi Bersellini vini piemontesi
Fecero ammazzare dice abitanti per ogni versioni dell'ucciso in tre quattrocento persone
Meglio ritiri estivi perché le almeno alle imprese in carcere lo hanno circondato il Paese avrebbe bisogno da Massa
Allora
Gli italiani si si e vero italiano
L'Unità d'Italia BO sì sì può darsi che sia io sono europeo sono confesso che sono una europeista convinto uno nazionalista sì sì dell'Europa
Allora
Questo libro è importante per tutte le cose che non abbiamo detto finora e che non sono state dette
In altre occasioni cioè importante per vi ricordo un per lei un periodo della storia europea in cui gli europei si sfruttato e si avviavano a cui sappiamo
Questo bisogna dirlo cioè
Ma se nelle è il prezzo e uno dei prodotti dell'odio di europei contro gli europei
Uno degli ultimi perché dovremmo anche dire questo o diversamente che per la prima volta in dieci mila anni l'Europa do ha vissuto cinquant'anni senza guerre
Perché perché ha cominciato a crescere l'unione dei popoli europei
Non sono gli Stati Uniti d'Europa
Io penso che dovrebbero essere i popoli perché dopo credo che gli Stati nazionali che difendono le piccole parrocchie riparte il piccolo partito che vuole essere grande i vari Sarkozy eccetera
Non saranno mai l'Unione europea mai non la fanno
Qui su questo insisto metterei se vogliamo fare una scuola che salutiamo tutti questi
Si governa da questi Paesi non faranno arrivo
Però
Dobbiamo anche dire che quella parte di Europa che è stata fatta attraverso il lavoro di Degasperi Brigade d'autore eccetera e
Ci ha dato a sessanta anni di pace rilievo decentemente quello de difende distingue l'Europa del resto del mondo e il fatto che da sessant'anni il continente e dove sono stati fatti
Centinaia di guerre in cui sono morti milioni di persone impazzisce pensiamo che soltanto nel dura allora Unione Sovietica
Lo scontro fra tedeschi russi ha prodotto nell'Unione Sovietica ventidue milioni di porti
Importantissimi per carità quelli che son morti e Massi nel
Non voglio mettere in chiaro però
Solo il Codice indica e di morti
E sono in parte il residuo di una vecchia immagine del nostro continente perché oggi questo non sarebbe successo
Perché oggi gli europei cominciano a sentirsi europei anche se però e la l'Albania e poi dopo soprattutto la Tunisia e ce lo dimostrano
Non riusciamo ancora ad essere veramente europei
Il fronte
Alla questione della Tunisia andai vediamo che i francesi erano per i fatti loro rinvii inizieranno a per i fatti loro perché
L'Unione del continente non è stata raggiunta e noi avremmo bisogno di un continente unito
Con i suoi cinquecento seicento milioni di abitanti
Anche perché gli enti aspetto e lo scontro economico e quello
Qua
Quindi perché
Perché
Perché
Rifiuti qui e il problema
Quindi avere quella questo questi c'è scritto quindi ed per quanto quindi tecnici qui
Qui quindi
E chiarire questo questo
Quindi un grande
Quasi il tre Vic questa
Percepibile
Questi e chiarito questo aspetto
Qui quindi
Quindi quindi per quotata il problema e quattro quindi quella questa quindi quell'ipotesi
Tutto qua
Questo qua qua quanto quella quelle l in cui c'è un problema di fondo con l qui
Quando qui
Qui quello questa
Qui quanto dunque il progetto città quanti quindi quindi e
Qui quotata soprattutto qui durante il periodo
Qua otto qui qui non qui
Quindi quindi attraverso quattro qua non faccio il prescritto qualche aspetto
E richiede quindi ed il tecnico rispetto qua quattro
In patria qui questi questa qualche probabilmente il più
Soprattutto quel piacevole l'onorevole Rugghia
Questi qualche il trio quella quote tutto quando l quando
Partiti dalla quindi questa quindi quindi
Mentre qual è il qua come
Questi quanto quando nella qua questo quelle e quest'quindi Cicchitto qui ghiaccio e quindi il PRT qui questo qui quanto e quindi e quella quindi quando qua LTF
è stato questo qui e quanto quattro
Quindi probabilmente soprattutto qua
Questo quindi questo quindi e qui quattro quindi quindi questa quindi e qui qualche quindi e e questa quindi questo
Qui qui Egitto quaranta quest'qui perché
Qua quindi questo quasi tutti quelli più gravi
Quindi
Questa
Qui tutto quinto il PIL pro quelle potrebbe quei contributi purtroppo qui grazie qui
Qua quindi
Quindi qui quindi
Qui qua quindi
Qui iscritta quanto Quercia questo
Qualche
Il dibattito quindi qua
Altre soprattutto quella e quanto
Quindi quindi qui
Quindi
Qui perché
Questo
Questo quest'
Quanto quelle
Quindi qui
Qui quanto
Quanto questo grazie e questo qua questo
Qua
Questo
Quindi qui purtroppo