Sono stati discussi i seguenti argomenti: Crisi, Debito Pubblico, Economia, Esteri, Euro, Grecia, Portogallo, Rassegna Stampa, Unione Europea.
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Buongiorno esso datori di Radio Radicale mercoledì undici maggio questo l'appuntamento con la rassegna tra stampa internazionale a cura i David Carretta in apertura oggi ci occuperemo delle crisi europee innanzitutto la crisi del
Debito sovrano
Continua a colpire la zona euro dopo
La decisione di salvare il Portogallo torna in primo piano la Grecia e la ristrutturazione del
Debito greco vi proporremo i commenti dalla stampa economica finanziaria parleremo anche dell'Italia che chi richiamata all'ordine in qualche modo da un rapporto dell'OSCE
Dell'OCSE l'Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico
Di cui ha dato conto ieri il Financial Times Alitalia ricevo l'avvertimento per la sua crescita stagnante l'altra crisi quella che riguardanti di immigrazione dello scontro
Italo francese sui migranti tunisini l'annuncio della Commissione europea di voler riformare la governance di Schengen vi proporremo un'intervista molto dura nei confronti
Per l'Italia del Ministro dell'interno tedesco Hans Peter Frère Trichet e poi
E poi due interventi pubblicati da le immondizie primo di massimo D'Alema l'Europa ha bisogno di immigrati per garantire il suo livello di sviluppo
Diamo loro il diritto di voto ma esigiamo che rispettino tutte le nostre leggi l'altro intervento a più mani tra cui
Quella di Emma Bonino l'Oscar Fischer Timothy Garton Ash aver Solana sul vivere insieme in Europa nel ventunesimo secolo vedremo
E gli approcci sono un po'diverso si parleremo anche di Regno Unito tornando sul referendum della scorsa settimana per
Modificare il sistema elettorale terzo dai dividendo A che volevano un po'più di proporzionale le mondo oggi titola il suo editoriale la bella primavera di Devid Cameron il primo ministro conservatore
Chiuderemo con la Siria e la repressione che continua da parte del regime di Bashar al-Assad mentre
La Siria rischia di essere eletta al Consiglio dei diritti umani del Nazioni Unite leggeremo un editoriale dal New York Times ma cominciamo dalla
Crisi del debito sovrano si parla sempre più di una ristrutturazione del debito Greco le mondo oggi dà conto di un nuovo piano d'emergenza con l'odio mentale in qualche modo il prestito concesso a Attene una decisione potrebbe essere presa entro giugno scrivono sia stata lasciata INPS sia il Wall Street Journal
Io purtroppo ma per questi due giornali lo scenario per risolvere in qualche modo la crisi greca la ristrutturazione del debito vediamo
Un editoriale dal quotidiano economico americano l'insostenibile debito della Grecia una ristrutturazione o comunque la si chiami sembra inevitabile scrive il Wall Street
Il salvataggio della Grecia da parte dell'Unione europea sta fallendo Artena chiesto un'estensione di due anni
Per i suoi obiettivi di riduzione del deficit in gran parte perché non ha mantenuto la sua promessa di raccogliere più tasse da una popolazione che ha fatto dell'evasione fiscale
Un passatempo nazionale i tassi di interesse sul debito di lungo periodo al quindici virgola sette per cento sono vicini a livelli record entro la fine
Del mese l'Unione europea il Fondo monetario internazionale dovranno decidere se sborsare i prossimi dodici miliardi di prestito alla Grecia come parte del
Pacchetto del di salvataggio buttato un anno fa da centodieci miliardi
Per il Wall Street Journal la domanda è quanto ancora Unione Europea e Fondo monetario continueranno questa sciarada nessuno vuole tra Grecia faccia bancarotta ma più ci avviciniamo al venti marzo due mila e dodici la data alla quale Atene
Deve restituire quattordici virgola cinque miliardi di euro di debito che scade più la posizione del Paese diventa insostenibile
Scrive scrive tra l'altro il wall street journal che sostanza la Grecia non può ritornare sui mercati finanziari come previsto l'anno prossimo
E se non può farlo i soldi finiranno a meno che non si decida di ristrutturare il debito oppure ricorrere ad altri prestiti da parte di Fondo monetario internazionale Unione europea
Alcuni Paesi come la Germania non vogliono parlare di ristrutturazione ma semmai di riprova e l'India del debito Greco c'è un allungamento
Dei tempi di rimborso del debito il problema è che ristrutturazione ori profiling si tratta comunque da di un default di una sorta di bancarotta
Che lo si chiami default ristrutturazione o ri profiling alla fine qualcuno riceverà non riceverà quello che si aspetta quando se lo aspetta
Il punto è che il debito greco superava centosessanta del sessanta per cento del PIL ed è difficile immaginare come questa cifra possa essere definita sostenibile forse i leader europei sono davvero convinti che tutto
Andrebbe a posto se sono i mercati finanziari si mettessero di dubitare del debito greco ma sono le ultime persone al mondo che continuano a pensarla così
E così facendo espongono i contribuenti europei alle conseguenze finanziari dei loro P. desideri così tra l'altro il Wall Street Journal in Europa in un editoriale anche fare affrontai visto nella sua
Lex Column di ieri tracciava lo stesso scenario lunedì è stato un giorno Della marmotte ha per la zona euro sprigiono da marmotte un famoso film ricomincio
Daccapo un anno dopo che l'Unione europea il Fondo monetario internazionale hanno svelato un pacchetto da centodieci miliardi di euro per salvare la Grecia
Atene e di nuovo in cima all'agenda di crisi il dei l'Haute non ha allentato i problemi economici greci anzi esacerbato il problema del suo indebitamento
Il rientro della Grecia sui mercati del debito l'inizio del prossimo anno sembra impossibile la zona euro avevo una scelta nel suo incontro d'emergenza del fine settimana
Poteva ampliare il pacchetto di salvataggio oppure permettere ad Atene di ristrutturare il debito ha scelto la prima opzione
Ma la seconda non può essere evitata ancora a lungo per il Financial Times su una ristrutturazione del debito greco non è solo inevitabile essenziale
Per evitare di ristrutturare attenendo prende implementare riforme strutturali sociali ancor più ampie dolorose di quelle che
Hanno già causato una rivolta popolare e rispettare un piano di privatizzazioni da cinquanta miliardi di euro che francamente realistico
La questione per i politici a Bruxelles Francoforte Atene è solo
Di tempo non è se ristrutturo era ma quando
La Grecia dovrà ristrutturare sul debito e la zona euro deve essere pronta per quando questo accadrà così tra l'altro il Financial Times
Di fronte a questo scenario la ristrutturazione del debito cominciano a emergere interventi con menti
Dissonanti rispetto a quanto si è scritto nell'ultimo anno per esempio l'Herald Tribune pubblica un pezzo di marche
Cui esubero tre perché la Grecia farebbe bene a rigettare lei euro l'uscita dalla zona euro potrebbe avere dei costi per l'economia greche nel breve periodo
Ma non tanti quanti anni di recessione stagnazione e alta disoccupazione una risposta parziale l'abbiamo trovata sulla Süddeutsche Zeitung ieri che in un commento scritto
Poiché un ritiro della Grecia dalla zona euro dall'Unione europea non è un'opzione l'unica alternativa rimasta è una bancarotta parziale il che significa che i creditori di Atene
Dovranno rinunciare a una percentuale dei loro Investimenti la lista dei creditori include che banche in Grecia e all'estero all'estero insomma sarebbero particolarmente colpite le banche francesi
E tedesche questo percorso sarà dolorose rischioso ma almeno dare dalla Grecia l'opportunità di un nuovo inizio scrive tra l'altro
La Süddeutsche Zeitung invocando un Piano Marshall europeo per la Grecia evocando soprattutto
Riforma entro strutturali a proposito di
Debito del deficit riforme strutturali e sarà sciolta Insiel ridava ampio spazio il rapporto
Pubblicato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e che riguarda italiani Italia riceve un avvertimento per la sua crescita stagnante
L'Italia
Avrà dopo la sua peggiore recessione in sessant'anni
Una crescita stagnante ed ha bisogno di riforme strutturali e di una
Profonda ristrutturazione del suo bilancio per cercare di migliorare questa previsione quanto dice
L'organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico in un rapporto pubblicato lunedì
L'OCSE aggiungesse l'economia italiana è uscita dalla profonda recessione provocata dalla crisi sembra sulla strada di una graduale ripresa le dimensioni della sua crescita economica rimangono incerte
Il PIL italiano non tornerà ai livelli pre-crisi prima del due mila tredici due mila quattordici
Non sarebbe saggio prevedere qualcosa di più della crescita stagnante a cui d'Italia è stata abituata nel decennio prima della crisi
La crescita era dell'uno per cento all'anno il rapporto chiede all'Italia di aumentare la sua produttività di ridurre il suo debito pubblico e di stimolare l'occupazione
Ci sono in Italia secondo l'OCSE è stata più grave che in gran parte dell'Unione europea l'economia subirà una contrazione del sei per cento tra il primo trimestre del due mila otto i tre mesi finali del due mila e undici
Si tratta del quarto peggior risultato per un paese della zona euro
L'Italia sia posta come obiettivo di ridurre il deficit dal quattro virgola sei al tre per cento entro il due mila dodici due mila tredici Marra apporto dell'OCSE
Suggerisce che gli elementi centrali del piano di riduzione del deficit come il congelamento dei salari nel settore pubblico i tagli i trasferimenti verso le regioni
E la riduzione dell'evasione fiscale sono incerti e che occorre considerare altri tagli alla spesa o aumenti delle tasse unico punto positivo
Due decenni di riforme delle tensioni hanno dato un contributo alla sostenibilità di lungo periodo dell'Italia così tra l'altro il
Fare ciò Times con questo rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico che contraddice
Molte delle cose dette dal Governo cioè che l'Italia si è comportata meglio di altri durante la crisi realtà no la recessione è stata peggio se si considerano
Il periodo due mila otto due mila undici e poi e poi il
Rientro al tre per cento del deficit è a rischio infine la cosa non va assolutamente dimenticata la crescita italiana seri limiterà all'uno per cento l'anno sulle cose non cambieranno
L'Italia al centro dell'attenzione livello europeo anche per un'altra questione l'immigrazione Schengen lo scontro con la Francia sui migranti tunisini
Ieri richiamo intervistato il Ministro dell'interno tedesco Hans Peter Frey Trichet il sistema Schengen deve essere rafforzato la Germania sostiene l'iniziativa francese per colmare una lacuna del Trattato di sostanza rintrodurre
I controlli alle frontiere in caso di afflusso
Massiccio di migranti e sin dalle prime parole di questa intervista si capisce che il ministro tedesco c'era con il Governo italiano in particolare
La decisione di concedere permessi di soggiorno temporanei per i migranti in provenienza dalla Tunisia fidiamo chiede Parigi e Roma reclamano una modifica del Trattato di Schengen e la possibilità di ristabilire i controlli
Alle frontiere è favorevole all'iniziativa e Friedrich risponde citando solo la Francia non l'Italia la proposta della Francia consiste nel rendere più flessibile il Trattato Schengen che comporta una lacuna
Non prevede nel caso in cui un Paese membro ma anche i suoi obblighi di proteggere le frontiere esterne sosteniamo l'iniziativa della fra cioè che mira a colmare questa lacuna quanto all'all'Italia non ha alcuna ragione di lamentarsi di una mancanza di solidarietà europea
Sono arrivati solo venticinque mila migranti dall'inizio del sollevamento democratico la maggior parte di loro ha immediatamente proseguito il viaggio verso il nord in particolare in Francia e Belgio
Un grande Paese come l'Italia può accogliere senza difficoltà il dieci dodici mila rifugiati che hanno scelto di restare sul suo territorio la solidarietà implica anche di rispettare i propri obblighi
Solo lo scorso anno la Germania da sola accettato più di quaranta mila richiedenti asino così
Hans Peter Friedrich Ministro dell'interno tedesco intervistato da lo affidiamo
Le mondo oggi
Nella sua edizione cartacea pubblica invece un intervento di Massimo D'Alema l'Europa ha bisogno di immigrati per garantire il suo livello di sviluppo
D'Alema critica giustamente la posizione della Commissione che in qualche modo
Per intende permettere agli Stati membri di ristabilire le frontiere in caso di flusso massiccio di migranti però aggiunge
Diamo ai migranti e gli immigrati il diritto di voto ma esigiamo in cambio che rispettino tutte le nostre leggi
Il che crea una sorta di discriminazione perché insomma
Anche oggi ai migranti viene chiesto di rispettare tutte le leggi come qualsiasi altro cittadino autoctono all'otto nove mi migrante
E questo a prescindere dal diritto di voto forse l'intelligenza però manca chi legge le parole di D'Alema un approccio un po'diverso
Lo si trova su un altro intervento richiamato dall'edizione cartacea di le Monde che si trova sul sito internet ma che è stato pubblicato anche
Da El Pais nel fine settimana pezzo firmato più umani tra cui quelle di Emma Bonino Tosca Fischer Timothy Garton Ash avviene Solana vivere insieme in Europa nel ventunesimo secolo l'articolo molto lungo
Vi leggiamo una passaggio proprio sulla questione del rispetto delle leggi
La diversità culturale una costante della storia europea all'origine delle migliori realizzazioni del nostro continente ma anche di alcune delle tragedie più vere quando la diversità culturale è stata strumentalizzata
Questa diversità aumentata negli ultimi decenni con le nuove ondate di immigrazione il fenomeno proseguirà la maggior parte degli uomini delle donne che sono
Arrivati in Europa in questi ultimi decenni resteranno come i loro discendenti
Molti rimangono attaccati al patrimonio culturale del loro Paese d'origine qual è il problema finché rispettano la legge
Le persone che si installano in un nuovo Paese non devono essere costretta ad abbandonare la loro religione la loro cultura o la loro identità
Al contrario questa diversità può contribuire alla creatività di cui l'Europa
Ha più che mai bisogno così tra l'altro Bonino Fischer Garton Ash Solana
Sulle monde sue del Pais rimaniamo sulle mondo di oggi perché nell'editoriale il quotidiano francese commenta quella che nel titolo viene definita la bella primavera di David Cameron
A Parigi Berlino Roma o Madrid ci devono essere molti leader invidiosi di David Cameron e per certi versi il premier britannico non è mai stato tanto forte sulla fu sua scene in Terna
E l'orizzonte politico e libero nessuna lezione prima del due mila e quindici solo un anno fa ricordare al mondo il capo dei conservatori eletto con qualche difficoltà
Per formare un Governo era stato costretto a fare un accordo con la formazione del centro-sinistra liberaldemocratici
Non molto di cui dopo Ninja arsi dopo tredici anni d'opposizione i Tories da soli non erano stati capaci di assicurare
La responsabilità del Governo di sua Maestà un anno dopo
Cameron singolarmente consolidato la sua posizione come con il referendum sulla legge elettorale bocciata la proposta dell'IBM di
Mettere un po'più di proporzionale e con le elezioni locali regionali dove gli Bem hanno perso significativamente terreno
A vantaggio dei laburisti che però hanno ottenuto una risultato deludente insomma solo i conservatori hanno Quagliato qualche seggio
Il tutto il tutto ancor più sorprendente secondo le Monde per il fatto che il Governo di Cameron sta sottoponendo il Paese alla più feroce cura di ostilità che abbia mai vissuto dalla fine della guerra
Tutto accade come se Camerano avesse convinto una maggioranza dei britannici dell'imperatività
Di ridurre il deficit di Bilancio chi può dire altrettanto in Europa in pratica nessuno per le mondi problema
E che la scommessa e rischiosa con il programma economico radicale di riduzione del deficit pubblico
Cameron Clegg contano che questa contrazione di Bilancio non uccide la crescita economica trascinata dalla fiducia ritrovata per ora i fatti le cifre non danno loro ragione così tra l'altro le Monde
Per chiudere un accenno
Alla Siria
Rivolte nel nordafricana continuano
In particolare in questo Paese eppure la Siria rischia di entrare nel Consiglio dei diritti umani dell'ONU ne parla di ortensie un editoriale molto duro
I siriani hanno dimostrato un coraggio straordinario sfidando la repressione sanguinaria del Governo
Per chiedere più diritti e libertà il loro coraggio il loro sangue dovrebbero far vergognare in molti Governi che stanno cinicamente sostenendo l'elezione della Siria
Al Consiglio dei diritti umani dell'ONU per il New York Times oltraggioso anche sullo discutere della
Candidatura siriano Assad non conosce vergogna vergognarsi devono anche essere i Paesi del blocco asiatico che non chiedono ritiro dalla candidatura della Siria
A vergognarsi devono essere anche i membri arabi delle Nazioni Unite che riafferma non loro sostegno per Damasco
Il Consiglio ha praticamente distrutto la sua credibilità sin dall'inizio qualche miglioramento c'è stato l'alibi è stata espulsa due settimane fa
C'è stata una risoluzione sulla Siria ma è leggere la Siria una presa in giro una di quelle da cui è impossibile riprendersi così junior Times non ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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