24 MAG 2011
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 11:16 Durata: 1 ora 52 min
A cura di Enrica Izzo e Pantheon
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Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di martedì 24 maggio 2011 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (giornalista), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 52 minuti.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    giornalista

    Già direttore di Radio Radicale Le elezioni amministrative a Milano ed a Napoli; il dibattito politico nella maggioranza; il tema dell'informazione; lìiniziativa giudiziaria dei Radicali
    11:16 Durata: 1 min 39 sec
  • Lo scontro politico nelle elezioni amministrative di Milano e di Napoli; la lotta politica comune tra i Radicali e la Lega Nord sul referendum per il passaggio al sistema uninominale maggioritario; la linea politica di convergenza tra i Club Pannella e quella di Silvio Berlusconi; la proposta di Dini come Presidente del Consiglio; la situazione politica attuale di Silvio Berlusconi ed il problema della sua successione, che provochi il minor numero di danni possibile al centro-destra; la situazione geopolitica del mediterraneo e la necessità di non limitarsi a gestire i singoli stati nazionali

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "il fatto politico passa nel dettaglio; nello scontro che c'è abbiamo un combattente senza regole, tranne una: battere l'avversario, e dall'altra parte si scatena la lotta di chi si deve prendere qualche ministero dello stato federale". "Il comportamento pubblico di Berlusconi nel periodo in cui si diceva che noi lo aiutavamo: noi esigemmo per collaborare con lui perché Berlusconi firmò tutte quelle che furono e restano le nostre battaglie". "Abbiamo fatto in un anno tre congressi dei Club Pannella che si aprirono sempre sul resoconto in cui si raccontavano tutte le cose che aveva fatto Berlusconi". "Silvio Berlusconi fece un errore gravissimo, indicò a Scalfaro Dini e dopo fu quello che non votò per Dini. Tutto questo perché Scalfaro e Dini gli avrebbero assicurato che gli sarebbe stato permesso di fare quello che io, in modo traumatico, volevo che facesse". "Ho detto questo per spiegare quelle che sono le figure di oggi. "Ormai siamo ridotti ad un regime nel quale dobbiamo stare attenti a dove questo Berlusca va a finine". "Lui ormai non ha più nessuna fiducia di fondo dei suoi; dai dieci anni si dice che quello che ha la forza culturale di succedere a Berlusconi è Tremonti-Bossi. Oggi siamo a quel punto". " il problema è assicurare la successione e di fare il minor numeno di danni possibili a se stesso ed al centro-destra. "Oggi è questa la strategia". "Noi viviamo nel centro di un mediterraneo che dimostra che i popoli mediterranei sentono l'esigenza di liberarsi dalle camicie di forza nazionali e dai limiti di situazioni in cui si governano dei territori corrispondenti agli stati, quando i grandi problemi storici, ambiente ed economia, sono ingestibili da un buon governo". "Nel mondo contemporaneo o si gestisce un sub-continente o una grande regione o altrimenti non si gestisce niente". "L'Europa delle patrie è divorata dagli stati nazionali". "Ci sono adesso gli indignatos, che sono una cosa diversa dai grillini"
    11:18 Durata: 18 min 50 sec
  • I precedenti rapporti tra Berlusconi e Pannella e la posizione di Fini; la caduta di Berlusconi, che riguarda un tema economico; il ruolo attuale di Formigoni; i sessanta anni di regime partitocratico paragonati al regime fascista, soprattutto per quanto riguarda la giustizia e le carceri; la nonviolenza radicale; la politica di Obama; la differenza fra De Magistris e Falcone; l'obbligatorietà dell'azione penale; il paragone fra Obama e Bush e la necessità di avere un senso liberale dello Stato in una visione globale del mondo

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "L'infame ventennio fascista in termini di amministrazione della giustizia e delle carcereinon ha confronti con l'attuale gestione delle carceri. Questa cosa l'ho detta al Presidente della Repubblica Napolitano". "la cuginanza stretta fra violenti e nonviolenti. "Noi facciamo queste cose per rischiare la vita contro la morte, non per rischiare la morte, voi (gli irlandesi) dalle carceri scagliate il vostro corpo morto contro il nemico interno delle carceri". "Quando ho iniziato gli scioperi della sete, la cosa non era oggetto di studi scientifici". "Iero ho avuto un piacere, ho sentito per la prima volta Obama dire la parola nonviolenza". "Obama non capisce nulla di nonviolenza, è un democratico. Lui oggi serve la radion di stato, più che il senso dello Stato". "Falcone mandava in galera i mafiosi e comprendeva il secolare ordine mafioso". "De Magistris non ne è riuscito a mandarne uno". "Obama è di un'ingenuità straordinaria, lui è un erede di Bush e non fa sapere agli americani quello che Bush ha fatto". "Questo significa avere come regola massima la ragion di stato e non il senso liberale dello stato che può oggi affermarsi solo in una visione globale del mondo, federale, kantiana e fondata sui diritti umani dell'individuo e della persona"
    11:36 Durata: 14 min 36 sec
  • I popoli mediterranei ed il loro avvertimento dello Stato nazionale; il problemi demografici della riva sud e di quella nord del mediterraneo; il logica politica del federalismo; la politica di Obama in Afghanistan, specie per quanto riguarda il problema della droga; la politica sulla droga negli USA; la politica di Obama in Medio Oriente e l'analisi di Fiamma Nirenstein; la democrazia reale ed il socialismo reale; l'organizzazione mondalle delle e della democrazia; le rivolte nel mediterraneo e la posizione di Mubarak; la politica nonviolenta del PRNTT; l'unità nazionale ed i suoi legami con il "fascismo"; il lavoro del Centro d'ascolto; il ruolo del Partito Radicale riguardo ai problemi fiscali ed economici; il dibattito politico sulla legge elettorale

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Possiamo leggere il problema dell'area mediterranea in relazione al rovesciamento democratico". "La riva sud del mediterraneo ha raddoppiato la sua forza demografica, mentre il sud Europa abbiamo quasi una depopolarizzazione". "Lo stato federale non deve avere un luogo suo, ma deve essere una cosa che ha il compito di rappresentare gli interessi federali a fianco a tutti gli stati che sono guardiani dei loro connotati". "l'area mediterranea può avere 15-18 eserciti nazionali". "Obama sta fallendo in Afghanistan, quando è noto che avrebbe avuto un effetto rivoluzionario usare la legalità internazionale e assicurare a che la cultura di millenni di droga fosse resa necessaria alla farmacopea mondiale". "Obama per motivi ideologici continua a mentire sui morti americani in medio oriente grazie al tradimento di Bush e Blari". "Negli USA sono schiiavi degli stessi limiti sulla politica sulla droga". "Noi assistiamo, per colpa principale del potere anche militare industriale congressuale, a fare la catastrofe per il mondo occidentale come immagine, noi siamo divenuti quelli che si muovono in una democrazia reale, come prima c'era il socialimo reale". "Noi radicali siamo tutti coloro che hanno compreso cosa sia stato il socialismo reale". "Obana non si è accorto che Bush aveva finito per liquidare quello cghe fu l'obiettivo del Congresso di Tirana del nostro partito, cioè l'organizzazione mondiale delle e della democrazia". "Oggi coloro che perché hanno fame si sono rivoltati chiedendo democrazia, e hanno incontrato un dittatore particolare: Mubarak". "Prima l'obiettivo era mandare via Gheddafi, ora è trattare". "Il PRNTT deve riprendere i motivi dell'antimilitarismo in termini di riforme strutturali dei singoli stati" "La migliore strategia di guerra per noi nonviolenti è nel nostro tipo di cultura". "Noi eravamo più contro gli armamenti tradizionali che quello atomico". "Un paese nel quale da trent'anni unanime la partitocrazia, che è un insieme di soci uniti dal bottino, non è un caso che di fronte al fatto che io grido". "L'unità nazionale è sempre stata fascista, è sempre stato un fascio su dei motivi territoriali sui quali si caricava un modo per arrivare al sangue ed alla razza, e noi siamo su questo punto di vista cancellati". "Noi abbiamo registrato 1303 politici con il centro d'ascolto ed Emma Bonino è la cinquantesima; io non sono nemmeno il 1302, come è possibile? "Il problema è uno soto: è intollerabile che che ci siano dei germi di shoah, è intollerabile che il diritto non conti una pera, è intollerabile che si possa parlare di democrazia reale in modo accelerato rispetto al socialismo reale". "I dipendenti non hanno nessuna libertà fiscale e noi ci siamo occupati di democrazia, e qui c'è un momento sovietico, per colpa anche del sindacato". "Con le mille proroghe ci sono dei cambiamenti sostanziali del bilancio". "Abbiamo una situazione nella quale il potere amministrativo, i commissari nominati dal Presidente del Consiglio sono migliaia e non vanno alla Corte dei Conti. "noi solo denunciamo questi fatti, perchè percepiamo gli sviluppi della realtà sociale, politica ed economica". "
    11:51 Durata: 35 min 23 sec
  • Le elezioni amministrative a Milano; la storia delle battaglie radicali; la lettura di un manifesto - appello sull'accesso ai mezzi di comunicazione di massa da parte del Partito Radicale del 1976, in cui il primo firmatario era Nenni. L'approvazione della legge di attuazione del diritto referendario e lo scioglimento di cinque legislature per impedirne l'approvazione; le ragioni, anche storiche, dell'iniziativa nonviolenta di sciopero della fame di Marco Pannella per la democrazia e per le carceri; il ruolo dei radicali nelle istituzioni nella storia d'Italia; l'importanza della presenza a Milano di Marco Cappato nel Consiglio Comunale di Milano; le ragioni del Satyagraha di Marco Pannella

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Può sembrare autoreferenziale, ma Biagio Di Giovanni ha un problema, come molti della sua generazione della sinistra italiana, è che della loro storia non vogliono parlare". "A Milano, se vince Pisapia, entra Cappato nel Consiglio Comunale di Milano, se vince Moratti, entra Lassini: è la sintesi della situazione lombarda". "quando ponemmo il problema della conoscenza e della riparazione riguardo alla informazione sulla battaglia sul divorzio; noi eravamo riusciti, contro la partitocrazia, ad impedire il cassare con il referendum la legge Fortuna; a quel punto noi avevamo raccolto le firme per gli altri referendum.". "C'è una cosa dimenticata nella storia d'Italia un Presidente ed un Direttore Generale della Rai (Michele Principe) stabilirono "per brontolo una volta deve esistere" e dissero di sì". "Ci fu un manifesto in cui il primo firmataro era Pietro Nenni del 25 aprile 1976, che ora pubblichiamo sui nostri siti". "La storia di questo regime dagli anni '60 in poi è stata una storia di conflitto con la Resistenza radicale, che da allora ha posto consapevolmente i problemi referendari". "Ora Berlusconi sta cercando di pasticciare per non far fare questi referendum, prima cinque legislature sono state sciolte aolo perchè la legge di attuazione del diritto referendario fosse concessa, sono passati 22 anni". "La democrazia scompare, occorre riconquistarne degli spazi minimi". "Io spero che il morale mi regga per riuscire a far emergere la verità, che è non c'è riforma di giustizia". "Nel '78 dicevo in Aula: voi preferite l'indecente amnistia di classe delle prescrizioni, piuttosto che l'amnistia". "Da allora dicevamo anche che il debito pubblico era fondamentale". "Perchè non posso parlare? Sono le cifre di un'apocalisse democratica. La voce di Londra c'erano pochi italiani che potevano seguirla, in Italia adesso non c'è voce di Londra". " Si vota per o no la presenza radicale nel Consiglio Comunale di Milano" "Se anche uno di noi potrà entrare nel Parlamento, saremo noi a cambiare i mille". "La società, la specie umana, sono la comunità di viventi e di morti. Forse noi radicali, noi pochi, forse siamo più da tenere per come ci hanno trattato e stanno trattando se stessi, dopo la morte fisica, per la forza delle idee e dell'esempio dei 50 anni che abbiamo vissuto". "La prima ragione di questo Satyagrahe è l'amnistia, cioè la risoluzione radicale del problema giustizia che non viene spiegata da 30 anni ai cittadini italiani; seconda cosa è la verità sul conflitto del 2003, che ha comportato la distruzione dell'immagine di attrazione di massa dell'occidente e della democrazia; che ha accelerato le crisi dell'impero sovietico e dell'Europa". "E necessaria la verità sul 2003 se Obama vuole crescere piuttosto che essere una ripetizione della vicenda del presidente Carter e vuole presentarsi come uno che ha fatto cose nuove, invece di essere legato dal dogma no del senso dello Stato, ma della ragion di Stato". "Voi domenica decidete di eleggere Lassini o Cappato"
    12:26 Durata: 31 min 54 sec
  • Le elezioni amministrative a Napoli ed a Milano; gli ascolti di Di Pietro; il passaggio di Arlacchi da L'Italia dei Valori al Partito Democratico; la pubblicazione del manifesto - appello del 1976 firmato da Nenni e Terracini sui siti dei radicali

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Io sono per li 300 per cento Pisapia, ma ciò significa che riusciranno ad avere "Brontolo" (Cappato) in Lombardia". "Io sono certo che Milano ha vinto contro Istanbul, la forza di Emma è stata determinante". "De Magistris si è fatto travolgere dalla passione puritana della propria professione". "Di Pietro, che ha avuto da solo il 7 per cento di ascolto in televisione"
    12:58 Durata: 10 min 16 sec
  • Conclusioni. Il modo di fare politica dei Radicali confrontato con la classe politica odierna. La fase politica di crisi in cui si trova Berlusconi e le ragioni del suo declino

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Dinanzi a queste battaglie, erano liberali: è necessaria una riforma morale". "Per riformare una morale puoi scegliere che ne ha un'altra rispetto a quelli che ritengono giusta la loro morale che a noi appare manifestamente immorale. Basta scegliere dei corpi morali". "Noi ci siamo formati come combattenti, con passione, totalmente". "i combattimenti di prima linea sono combattimenti che danno corpo, come in trincea, costantemente". "Al di fuori del potere, non credo che ci sia un solo dirigente che abbia una storia di combattente e di militante". "Mentre Berlusconi è una Vanna Marchi scatenata, è passione, ma non amore di. Lo sono combattenti che possono combattere solo all'ultimo sangue, del nemico e proprio.". "Una cosa è certa: è che hanno maggiori possibilità di accelerare la fuoriuscita di Berlusconi, con qualsiasi mezzo, mentre questi altri, già politicamente siamo nella fase in cui ci si disputa sulla salma istituzionale di Berlusconi da parte dei suoi, e i suoi sono stati il risultato della sua rinuncia ad essere il Berlusconi del '93, '94 e '95".