Rassegna stampa estera

Ho già non esportatori di Radio Radicale giovedì ventisei maggio questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta anche oggi l'apertura ci occuperemo di Italia della
Situazione dei conti pubblici dopo che Standard in corso nel finesettimana marciato un avvertimento sulla
Situazione del debito pubblico un commento incontro tendenza
Arrivato ieri da Francia un Times il primo editoriale dal titolo seguire una rotta attraverso il contati ossidi Italia ha bisogno di riforme ma non è un Paese zoppicante della zona Euro scrive tra l'altro il quotidiano dell'ICT
Lodando l'azione di Giulio Tremonti approfondiremo la crisi che sta vivendo la zone euro
In particolare l'allarme si concentra attualmente sulla Grecia leggere monta un editoriale dalle Mondher l'euro reca ah ma un po'di maturità politica e poi un commento dal Guardian di Paul mese giorni il sogno europeo in pericolo
Preparate di per un rude risveglio
Supremo anche della successione al vertice del Fondo monetario internazionale dopo le dimissioni di Dominique Strauss Kahn ieri Christine Lagarde un'altra francese la ministra delle finanze ha presentato la sua
Candidatura gli europei sono osteggiati dai cosiddetti Brix le potenze emergenti Brasile Russia India Cina
E Sudafrica su questi interviene la lex Column del Financial Times secondo cui c'è una sfida dai Brix ma quella del Fondo monetario internazionale anche una sfida per Brix che faticano a trovare
Unità torno a un candidato
In chiusura parleremo anche del G otto che si apre oggi a Deauville a vari temi in agenda uno in particolare la primavera araba il Giotto dovrebbe impegnarsi per una partnership economica con Tunisia
Egitto e gli altri Paesi nel caso di transizione verso
La democrazia c'è da fidarsi leggendo l'editoriale del New York Times ieri a proposito delle promesse passate sugli aiuti allo sviluppo bene no non proprio la matematica piegata
Hai propri Fini del G otto il titolo cercheremo dopo di capire perché ma cominciamo dall'Italia e
Da un editoriale di ieri del Financial Times
Che controbatte in qualche modo alle valutazioni negative espresse da Standard pur se lo scorso fine settimana che hanno provocato anche una reazione
Molto negativa da parte dei mercati lunedì il titolo dell'editoriale seguire una rotta attraverso il contatto l'Italia ha bisogno di riforme ma non è un Paese zoppicante della zona euro scrive il quotidiano della City
Più di della maggior parte dei Paesi della zona euro l'Italia merita credito per aver mantenuto la rotta che si era data negli ultimi tre anni durante la crisi del settore finanziario
E quella del debito sovrano la coalizione di centrodestra mantenuto sotto controllo le finanze pubbliche in particolare il deficit di bilancio
Le banche sono più forti degli altri concorrenti altrove in Europa ma come di strano le turbolenze dei mercati non è di anche questi successi non garantiscono all'Italia una protezione illimitata contro il contagio
Per la crisi della zona euro il problema centrale secondo certi e l'incapacità dell'Europa di trovare una soluzione definitiva all'emergenza del debito greco questo rafforza i sospetti dei mercati che la crisi della zona euro sia lungi dall'essere
Vicino alla fine
Che Spagna e Belgio in realtà non siano riusciti evitare
Il Comitato della crisi del comandante e Portogallo che la stessa Italia sia più vulnerabile di quanto l'Italia voglia mettere
Con un debito pubblico destinato a toccare il centoventi per cento del PD alla fine dell'anno l'Italia non può permettersi un aumento significativo dei rendimenti sui sui titoli di Stato
I dubbi sull'Italia spiega il Financial Times erano contenuti in un avvertimento lanciato nel fine settimana da Standard and Poor's
Secondo l'agenzia di rating la posizione di bilanci italiana potrebbe deteriorarsi a causa della sua crescita economica stagnante e della riduzione delle entrate fiscali
Vero riconosce il Financial Times la crescita è stata persistente mente bassa
Ma questo prima ancora che l'Italia si qualificasse per entrare nella zona euro alla fine degli anni Novanta
Le riforme per incrementare la competitività la produttività il numero di lavoratori attivi sono essenziali ma grazie alla gestione accurata di Giulio Tremonti
L'Italia ad un dal due mila otto dimostrato la sua capacità di adottare misure di austerità impopolari di controllare la spesa pubblica in cantiere attualmente ci sono altre misure per tagliare la spesa aumentare le entrate fiscali
Nel tentativo di arrivare al pareggio di bilancio entro il due mila e quattordici
Le difficoltà politiche legali di Silvio Berlusconi indubbiamente gettano un'ombra sul suo Governo ma finora non hanno minato la determinazione di Tremonti a rispettare la disciplina di bilancio
Inoltre scrive ancora Frasson Times i problemi di debito dell'Italia sono meno gravi di quanto appaia una prima lista al debito privato delle famiglie meno del quarantacinque per cento del PIL
è inferiore alla media della zona Euro ottantadue per cento del PIL la maturità media dei titoli di Stato è sette anni cioè il tempo in cui andranno in scadenza molto più
Della maggior parte dei Paesi della zona euro che dovranno
Rimborsare il loro debito prima l'economia italiana assi bisogno di un colpo di frusta Pergine andare una crescita economica più alta
E Berlusconi non sembra più in grado di dare questo colpo di frusta ma gli investitori devono avere fiducia l'Italia in grado di mantenere la tempesta
Di reggerà la tempesta che sta
Affliggendo altre parti della zona euro di tenerla lontana dalle sue coste conclude il Financial Times naturalmente
Vedremo se questo editoriale basterà a rassicurare i mercati finanziari la zona euro in crisi bastava leggere le aperture di ieri del Wall Street Journal Europe e del farà Sean Times
La crisi del debito sovrano continua l'allarme attuale come abbiamo visto è incentrato in particolare sulla Grecia e le Monde nel suo editoriale di oggi
Reclama un po'di maturità politica sull'euro questo il titolo
Scrive il giornale francese lei euro è una questione seria in tempi normali la gestione della moneta unica già cosa complicata in tempi di crisi come oggi richiede attenzione prudenza diplomazia insomma una comunicazione controllate centralizzata
E invece ciò che esce dai dibattiti in corso sul miglior modo per aiutare il più malato dei membri della zona euro cioè la Grecia dà un'impressione catastrofica cacofonia se non una guerra tra gli uni e gli altri sui rimedi da applicare ad Atene
Di cosa si tratta evidentemente il primo piano di soccorso destinato a salvare la Grecia dal fallimento non basta spiega le Monde
I greci beneficiano dallo scorso anno di un prestito da centodieci miliardi di euro due terzi forniti dall'Unione Europea arresto dal Fondo monetario internazionale
Questo doveva permettere ad Atene di far fronte alla scadenza e difficili di rimborso del suo debito prima di tornare nel due mila e dodici sui mercati finanziari per finanziare il suo debito futuro
Ma questo scenario diventato irrealistico la sfiducia e tale catene dovrebbe offrire tassi a doppia cifra al sedici per cento e oltre per vendere i suoi buoni del tesoro
Una visione dell'Unione europea del Fondo monetario internazionale in questo momento dibatte di nuovo aiuto da sbloccarsi favore del Governo di Gheorghe Papandreu
I piani di risanamento di bilancio già messi in opera non hanno convinto nei mercatini Bruxelles
Entrambi sette di uno dei più in particolare che attiene
Proceda un ampio programma di privatizzazioni cosa ancor più importanti mercati cioè i potenziali
Acquirenti del debito greco si interrogano su un punto essenziale qual è la capacità del Paese di crescere negli anni a venire
La questione politica secondo le mondo un rapido tour dei Parlamenti del nord della zona euro per esempio in Germania permette di misurare l'estrema reticenza degli eletti a soccorrere nuovamente la Grecia
Di cui l'emergere di un interrogativo tabù occorre ristrutturare in altre parole annullare una parte del debito greco
Una ristrutturazione porterebbe un colpo terribile all'Euro alla sua credibilità sarebbe un rimedio catastrofi con uno scenario nero secondo la Banca centrale europea
Ma a forza di piccole frasi distillata da responsabili politici presente il ministro e l'economia tedesco quello lussemburghese perfino la francese Christine Lagarde
L'idea ormai eh sul tavolo a volte si parla di ristrutturazione soft morbida cioè un prolungamento delle scadenze di pagamento da parte del debito greco
Per le Montero alla fine il male è fatto
La cacofonia degli interventi degli uni degli altri dal sentimento di uno scontro su una possibile
Ristrutturazione e senza nemmeno pronunciarsi sulla questione degli di fondo i danni sono già stati fatti i mercati febbrili euro il ribasso agenzie di rating in allarme
Sarebbe troppo chiedere
Che parli una sola persona per l'euro a volte nella crisi in corso non è tanto il volume del debito pubblico che impressione ma l'incapacità dei politici a dar prova di maturità così tra l'altro le Monde nel suo
Editoriale di oggi la Grecia sui giornali italiani finita anche perché ieri una commissaria detto l'uscita
Dell'euro è sul tavolo o meglio lo ha scritto sul suo sito internet il messaggio però è stato un po'forzato perché perché la commissaria greca si rivolgeva all'opposizione greca che dice no alle misure
Il risanamento di bilancio di Papandreu e quindi poneva un'alternativa o di terzi o rischio uscire dall'euro anche i giornalisti a volte avrebbero bisogno di un po'più di responsabilità
Il Guardian ieri pubblicava un intervento un po'più politico di Paul maison il sogno europeo in pericolo preparate via un rudere risveglio con la moneta unica che vive un test fino al punto di rottura ma anche alla solidarietà
E comincia così il Guardian nell'estate del mille novecentoquattordici lo scrittore austriaco Stefan Zweig
Era in vacanza o stenda con altri artisti un pomeriggio notando l'improvvisa comparsa di soldati uniforme sulla promenade si chiese perché tutti questi stupidi stanno marciando qui attorno
Era al tre agosto mancavano solo ventiquattro per la guerra ma
La Guerra sembrava impossibile delitti europea per aver creduto che le era di pace di liberalismo sociale di commercio globalizzato potesse durare per sempre stava camminando ciecamente verso la sua fine
Oggi l'élite politiche dell'Europa corrono nuovamente il pericolo di distruggere un sogno
Ci sono convinte che la moneta unica all'Unione europea siano lo stesso progetto e che il collasso dalla moneta unica significherebbe la fine del mondo che conoscono di conseguenza
Questo mondo non può finire secondo loro ma questa convinzione oggi è messa a dura prova
La Grecia si trova sull'orlo della bancarotta i costi per prendere a prestito in Germania stanno salendo le piazze spagnole sono piene di gente che protestano contro l'austerità
Un migliaio di persone lasciati comanda ogni settimana nel nord Europa i partiti di estrema destra si fregano le mani perché prima o poi se non avranno il potere saranno in grado di condizionarlo
Ciò che è in gioco questa estate e più del semplice futuro della zona euro e il futuro della solidarietà paneuropea che implicita nel progetto europeo e che oggi ma anche in modo drammatico
Il Guardian spiega così concretamente il concetto di solidarietà paneuropea l'est Europa adottato il mercato ma limitato i livelli di crimine organizzato e corruzione
L'ex dittature di Grecia Portogallo e Spagna hanno concesso benefici soci sociali alle loro popolazioni in cambio di un enorme atto di perdono per ciò che hanno dovuto subire
Il nord paga per tutti ma i biondi nordici possono venirci ad abbronzare
Sulle spiagge del mediterraneo è questo accordo questo dilla che sta venendo meno da quando è scoppiato la crisi di bilancio della Grecia nel due mila dieci Banca Centrale Europea Ecofin Commissione si sono dimostrati incapaci
Di disegnare una strategia anticrisi efficace
Solo sotto la pressione degli Stati Uniti del Fondo monetario internazionale hanno istituito un meccanismo di stabilità finanziaria da settecento miliardi di euro ma la sua efficacia è stata subito minata perché manca una leadership che postula che posso usare i settecento miliardi
Per prevenire le crisi successive
Se la crisi della zona euro prosegue poi
Poi questo columnist del Guardian Paul mensa se la crisi della zona euro e tutti i suoi dettagli fanno parte del dibattito accademico e delle discussioni tra i responsabili delle finanze
Nei tabloid nelle strade diventa politica e la politica è polarizzata
Il venti per cento del Parlamento portoghese l'estrema sinistra e bilanciata dal diciannove per cento tenuto da Gary finlandesi nelle elezioni dello scorso mese cioè il partito di estrema destra anti europeo
L'ondata nazionaliste indipendentista in Irlanda e bilanciata dalle milizie razziste che intimi disco non la comunità Rom in Ungheria
Peggio la risposta politica iniziato dividersi sulla base di linee generazionali
Tra i più anziani i lavoratori datemi a Lisbona
Sono già determinazione resistere con i vecchi metodi perfino la violenza ma per i giovani è diverso quegli accampati nelle piazze di Spagna rigettano tutta la vecchia politica
Non solo il centro ma la destra e la sinistra così tra l'altro Polimeno insomma su questa
Frattura generazionale che era già stata evidenziata nei giorni scorsi da diversi giornali a proposito
A proposito delle conseguenze della zona euro Pannella aveva avvertito
Quando quando gridava l'Europa delle patrie stava prevalendo sulle sulla patria europea
Vedremo se ci sarà un sussulto delle classi dirigenti non per ora non
Non sembra in vista
C'è
Dibattito anche sulla successione
Al vertice della Fondo Monetario Internazionale dibattito che coinvolge gli europei Christine Lagarde la francese ieri ha presentato la sua candidatura
Criticata dal Financial Times nella sua l'ex Column una sfida da e per i Brix il titoli Blix sono
Le potenze emergenti la nazionalità del tecnocrati che guida il Fondo monetario internazionale non dovrebbe contare così tanto per nessuno ma sei Brix pensano che conti allora conta
L'accordo secondo il quale gli Stati Uniti guidano la Banca mondiale gli euro per il Fondo monetario internazionale da tempo è una tradizione non scritto soletta per usare le parole della dichiarazione dei direttori esecutivi del fondo di Brasile Russia India Cina Sudafrica
Ora questa tradizione diventata una questione centrale sarà difficile proseguire con una successione tutta europea quali che siano i meriti di Christine Lagarde che ha dichiarato ieri la sua
Candidatura qual è il problema sottolinea il Financial Times i Brix per hybris molto più facile unirsi contro gli europei che unirsi su un programma un candidato
Le rivalità tra le potenze emergenti rendono meno probabili un accordo su un loro candidato insomma questa successione non voluta si è già dimostrato una sfida esistenziale per l'Europa che vuole continuare a controllare il Fondo monetario internazionale ma sarà anche una sfida per l'unità nascente
L'unità del nascente blocco dei libri ex Brasile Russia India circa e Sudafrica così il Financial Times
Oggi si apre anche il G otto a Deauville i grandi Paesi fanno del sostegno economico al mondo arabo una priorità il titolo di un pezzo che trovate sulle mondo
La primavera araba sarà al dossier principale che devono trattare il leader del G otto riuniti oggi e domani in Francia poi che e l'equivalente di un muro di Berlino che da sei mesi sta crollando dalla Tunisia allo Yemen passando
L'Egitto e Libia i Paesi più industrializzati hanno deciso di soccorrere economicamente questi Paesi in transizione democratica
C'è da fidarsi beh non proprio leggendo l'editoriale di ieri del New York Times sulla matematica piegata propri Fini dal G otto il comunicato finale
Deve essere ancora scritto ma
Quel che si dice che quando i leader del G otto si incontrano in Francia questa settimana diranno che i Paesi ricchi hanno rispettato la loro promessa del due mila cinque di aumentare gli aiuti allo sviluppo di cinquanta miliardi
I dollari entro il due mila e dieci in realtà siamo molto lontani
L'organizzazione per la cooperazione allo sviluppo che tiene i conti degli aiuti stanziati dice che gli aiuti dei Paesi ricchi nel due mila dieci sono stati
I diciannove miliardi inferiori alle promesse fatte al vertice del G otto di Gleneagles sei anni fa per gli aiuti all'Africa mancano quattordici virgola cinque miliardi eppure il G otto sembra più determinato manipolare i numeri chieda ad ammettere di non aver rispettato le promesse il conteggio pubblicato dal sito del G otto inflazione i dati sugli aiuti non tenendo conto del fatto che il dollaro oggi
Vale molto meno di quanto valesse sei anni fa
Secondo quel calcolo mancherebbe solo un miliardo di dollari invece secondo l'OCSE la maggior parte dei donatori europei non hanno mantenuto nemmeno la loro promessa di aumentare gli aiuti allo zero cinquantun per cento del PIL
L'Italia e appena lo zero virgola quindici per cento la Germania allo zero trentotto per cento gli Stati Uniti
Sono mesi un po'meglio ma solo perché non hanno sottoscritto quell'impegno il loro aiuto ammonta allo zero virgola ventuno per cento almeno l'America è stato uno dei pochissimi Paesi che ha rispettato la promessa di raddoppiare gli aiuti all'Africa è disarmante sapere quanta
Poca priorità viene data dei Paesi ricchi allo sviluppo dei Paesi poveri
Il compiacimento del G otto difficilmente ispirerà maggiore
Fiducia in promesse future la sulla buona notizia ma è una supposizione che la manipolazione dei numeri implichi che il leader del mondo ricco
Si vergognino un poco ma sarebbe meglio se dicessero la verità e tenessero fede è loro impegni così New York Times né ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale