Rapporto sullo Stato Sociale 2011. Questione giovanile, crisi e Welfare State

Alla monitorando in perfetto orario cominciano
Avete pensato fosse finta referendaria senza aver sentito la presentazione però c'è in realtà alla presentazione del Rapporto sullo Stato sociale si sarà alla tavola rotonda alla dopo
Io per adesso volevo solo dare il benvenuto
E passerei subito per i saluti la parola alla Preside Celant settori appropriarmi del microfono dire qualcosa qualcosa dopo la parola presso il professor Celant
Grazie buongiorno benvenuti in
Facoltà
Dopo il
Il rapporto su disuguaglianza e distribuzione dei redditi
Del due mila e cinque nel due mila sei vuol fare crescita
Due mila sette pubblico e privato
Due mila otto i rischi sociali il passaggio tra
Collettività individui e l'anno scorso il tema obbligato della della grande crisi quest'anno il
La
Il
Lavoro
Dell'équipe guidata da Pizzo tutti prende in esame la questione giovanile
Inutile dirvi
La
La grande portata
Presente soprattutto prospettica di questo tema
Un tema che però
Sta
Già oggi producendo una serie di di
Problemi che si misurano a scala macro e non più soltanto a scala micro
Due cose volevo
Volevo
Prendere come esempio
Uno il problema citato nell'introduzione della over education
Cioè
In quella discrasia che esiste farà
Ciò che chiede il mercato e ciò che offre il sistema formativo
Dentro le Università ci siamo
Sempre
Sentiti in qualche modo
Accusati di non preparare
Adeguatamente
I nostri studenti perciò che
Offre il mercato si dice
I lunghi tassi
Durante i quali nei i periodi nei quali i nostri laureati
Sono disoccupati in cerca di prima occupazione testimonia
Una
Situazione
Di
Una situazione formativa assai poco adeguata al mercato
Io
Dopo nove anni che faccio il Preside in questa facoltà mi consentite
Di
Non
Condividere questo taglio
Io devo dire che i nostri
Migliori studenti è vero
Non trovano un'occupazione
A Roma nel Lazio e molte volte in Italia ma trovano lavoro all'estero
Ciò che si sta verificando è che dentro questa facoltà facoltà che affinché abbiate un'idea dieci mila studenti e quasi due mila laureati l'anno
Non c'è
Mercato del lavoro che tutti gli anni possa assorbire
Duemila nuovi laureati
Certo a Roma nell'azione Alitalia nell'Italia meridionale senza contare poi
Che Facoltà di Economia diverso indirizzo a Roma ce ne sono nove compresa la nostra
Quindi una grande offerta di lavoro
Di attività ma
Un mercato che per come è strutturato non è assolutamente in grado
Di
Assorbire queste potenzialità di alta professionalità tant'è che i nostri studenti
Vanno i nostri laureati vanno all'estero e
La maggior parte delle volte
Dopo essere stati all'estero un anno o due anni tre anni magari si sposano magari trovano una occupazione definitiva e non rientrano più con una perdita secca di Stills
Per a favore del del
Del mercato del lavoro italiano
Cosa vi debbo dire
è difficile pensare che
Il mercato sia all'origine del problema
Però certamente certamente in un mondo fatto
Per il novantotto per cento o poco poco meno di impresa e familiari
Trovo molto complicato che
I nostri
Giovani studenti trovino un lavoro anche se
Temporaneo
Quindi non carenze formative
Ma un mercato che
Per come è strutturato trova difficoltà ad essere soddisfatto ciò di cui abbiamo bisogno oggigiorno
Sono attività
Più
Tecniche manuali
E lì forse è una vera strozzatura ma
Con i tassi di occupazione con i confronti internazionali fra
I laureati
Nel mondo del lavoro dell'Italia e degli altri Paesi stranieri non gli altri abbiamo ancora molto da molto da recuperare
E questo la dice lunga in termini proprio
Di
Qualità complessiva del nostro del nostro sistema produttivo
Un altro tema
Ho avuto modo in questi anni di
Verificare in Facoltà
Il passaggio generazionale e le piccole imprese
Uno dei motivi
Delle
Della crisi
Delle piccole imprese
è che nel passaggio generazionale c'è un tasso di mortalità elevatissimo
I figlioli dei nostri piccoli imprenditori nel mio piccolo l'ho potuto constatare nel mondo del turismo imprese familiari che gestiscono
Alberghi o ristoranti o comunque piccole imprese
Fanno studiare come si suole dire i loro i loro figlioli è una volta che i loro figli organo studiato difficilmente
Entrano
Nel mercato del lavoro ed entrano nell'attività familiare nell'attività paterna assunto
E questo genera un'altra situazione critica perché
Il passaggio nel passaggio generazionale c'è una
Caduta di
Del numero dell'impresa che
Che
Almeno nel mondo produttivo romano
Ha generato situazioni di disagio a volte a volte assai gravi
Due considerazioni come vi dicevo soltanto per
Così avviare da da incompetente
Io insegno geografia economica quindi col mondo del lavoro nelle intendo poco ma a forza di
Avere contatti con l'impresa
Per piazzare i nostri studenti che si laureano in
In questa facoltà
Di necessità virtù o avuto
Mi su tutto l'insieme di esperienze per cui mi è stato
Semplice
Avviare con questi due esempi per dire come la situazione
Del sistema Paese a mio modo di vedere è una situazione
Che nel breve periodo difficilmente è in grado
Di
Riavviarla si è di rimettere in moto meccanismi virtuosi proprio a partire dalla questione demografica dalla questione della qualificazione professionale proprio a partire
Dai dai nostri giovani
Non la voglio tenere lunga
Mi ha fatto molto piacere intervenire e dare a tutti voi il benvenuto dare il benvenuto
Ai colleghi che siedono da questa parte dalla cattedra ringraziare il direttore del dipartimento e l'estensore Roberto della della
Diciamo
Il responsabile del gruppo di lavoro che è problema che ha provveduto
Alla alla estensione di questo
Gran bel volume sulla sulla
Sulla questione giovanile
A tutti voi auguro una buona giornata di lavoro
Agevolata dal fatto che siccome fuori piove si sta meglio dentro anche se è tutto da vedere ma insomma
Meglio star dentro
E fuori e quindi speriamo
Che anche questo incida favorevolmente con i lavori
E nell'augurarvi buon buon una buona giornata do la parola restituisco il microfono ma Maurizio
Grazie grazie molte appresi deve stessi
Sue parole introduttive allora siamo enorme ritardo perché io parlerò pochissimo per cercare di accelerare chiedo anche
è relatore di fare il possibile per risparmiare un pochino di tempo
Voglio soltanto ricordare alcune cose in apertura la prima è che questo rapporto ha una lunga storia ormai perché si tratta credo della Nona però edizione quindi comincia a invecchiare anche luce un problema di questione giovanile pure per il rapporto e quindi bisogna come dire collegare probabilmente il tema quell'apporto consueta ed appalto non è soltanto la parte sulla questione giovanile questo verrà fuori
Molto bene credere parole dire Roberto tra poco ma anche una parte possiamo chiamare istituzionale strutturata che rappresenta uno strumento di lavoro
Molto importante perché si occupa di queste cose ormai sufficientemente consolidato e quindi va credo apprezzato anche per questa sua funzione di costituire uno strumento di informazione di aggiornamento molto utile
Torna sulla questa giovani non dirò nulla è uno di quei temi che su cui credo che
Si potrebbe parlare per lì ci sono una serie di domande però importanti che credo che bisogna farsi a queste domande aspettiamo risposte anche dalla presentazione che verrà fatta tra poco
Da Roberto Pizzuti anzitutto se esiste davvero in che termini una questione giovanile e in che misura sia una questione possa avere carattere di novità rispetto al passato questo credo che sia un punto importante da chiarire per evitare anche confusioni terminologiche il rischio di parlare di cose diverse
E poi di chiedersi nel caso in cui la questione in qualche modo abbia ragione di essere di porsi come
è evidente che
Quali sono le determinati di questa questione giovanile problema si può ridurre a una semplice questione di padri e figli come è stata fatta è molto caro in molti casi oppure di alcuni figli rispetto ai padri non proprio i pareri altrui cioè c'è un problema anche di
Ulteriore complessità
Diciamo così disuguaglianze trasversali che possono entrare a comprendere il fenomeno nella sua complessità
E date queste cose magari anche qualche utile suggerimento per mettere qualche pezza da qualche parte perché mi pare evidente che di queste pezze c'è sicuramente bisogno
Cioè dove trovano vorrei ricordare una frase come capitano sotto gli occhi
Alcuni giorni fa ed è una frase che diceva più o meno adesso cito a memoria potrei sbagliarmi non i politici penso alle prossime elezioni gli statisti pensa alle prossime generazioni credo che sia una frase di Alcide De Gasperi che mi pare
Che rappresenta abbastanza bene la complessità della questione è una domanda che viene fatta
A chi deve in qualche modo determinare le regole del gioco in termini di un ragionamento che elevi politico statista no non so se questa è una distinzione che tutti e chiara però mi pare che colga un punto di maggiore responsabilità sociale di questo suo
Ci ha detto passo aveva aperto non solo di con invito
A stare nei tempi lunghi perché questa mio ruolo e fare in modo che prodi undici e trenta si possa cominciare undici e quaranta si possa cominciare la nostra tavola rotonda grazie a tutti di essere qui Dipartimento di economia e diritto
Di cui sono direttore veramente molto lieto
Di presentare anche quest'anno il lavoro di Roberto della sua squadra una squadra numerosa sono credo venticinque persone non ha contato bene insomma
è una squadra corta quasi due squadre di calcio più quelli che si sono presi i testi sono un po'improvviso anzi di fare in panchina arrivare al numero chiuso allora grazie buon lavoro da per aver aperto viziosi
Buongiorno a
Se la cavava tranne noi siamo degli statalisti perché non ci preoccupiamo dell'elezione ma delle prossime generazione
Non so
Che razza di statisti siamo però forse siamo solo ente dette studiosi
Allora buongiorno a tutti grazie per la partecipazione alla
Presentazione del rapporto il quale come ormai è stato detto nasce dal Dipartimento di economia pubblica
Quindi ringrazio con contributo del Chris Centro interdipartimentale sullo Stato sociale
Quindi ringrazio professor Franzini che ti dice divertimento e Chris il Preside che lo ringrazio di corsa perché se non ci riesco visto che sta andando attorno benissimo e
Ringrazio naturalmente tutti gli autori che sono qui
Riportati
Che sono loro mi hanno scritto erano
Il rapporto quesito
Cosa che appare sì
Ho un ringraziamento invece molto sentito varcare la dottoressa Anna Rosa ristagna che sta là in fondo
Per il suo impegno nell'organizzazione di Doriano del rapporto al dottor Miliano Napolitano che sta adire a fianco
Per la disponibilità per l'impaginazione del volume sono cose fondamentali ed ringrazio il nuovo rito ora
Simone
Edizioni qui rappresentata dal dottor Luigi violare che credo stia pure voi DAT qualche parte
E ringrazio tutto il personale della Facoltà del Dipartimento che hanno contribuito a questa rappresentazione e veniamo dunque alla
Alla questione giovanile
Pendenze economiche demografiche sociali e politiche affermate se negli ultimi tre decenni e la crisi globale che ne è seguita stanno esercitando effetti particolarmente negativi sulla condizione dei giovani d'oggi
Condizioni negative che si estendono anche al loro futuro
Quella che si evidenzia è una vera e propria questione giovanile
Nel primo luogo chi sono i giovani
è una categoria che nel settore che nel sentire comune sia dilatata fino a comprendere l'età che in un passato non lontano erano inclusa addirittura nella maturità
Tuttavia parità delle classi di età considerate l'incidenza numerica dei giovani sulla popolazione complessiva
Si è ridotta
In Italia le persone comprese tra i quindici e i ventinove anni che nel mille novecentottanta erano quasi il ventidue per cento della popolazione
Adesso sono poco più del sedici peraltro in Europa sono un po'di più il diciannove quindi sano siamo più vecchi della merce
Una prima conseguenza della contrazione relativa dei giovani e che questo può limitare il loro rilievo sociale riducendo anche la loro incidenza sulle decisioni collettive
Peraltro sarebbe un esito coerente ai criteri sia dell'equa distribuzione pro capite delle risorse disponibili sia della partecipazione democratica alle scelte pubbliche
Tuttavia la minore influenza odierna dei giovani questo a citare effetti anche sul futuro che naturalmente appartiene più al loro indipendentemente dal peso numerico che alloggi
La condizione della generazione di coloro che oggi hanno venticinque trent'anni che possiamo scavare diventa chiamare i figli può essere paragonata a quella dei cinquantacinque sessanta enne i padri
Prendendo in considerazione diverse fasi di vita e tenendo conto dei differenti contesti economico-sociali attraversati dalle due generazioni
Nella fase della loro formazione pressoché compiuta i figli hanno goduto di condizioni economiche demografiche più favorevole rispetto ai padri
Infatti negli anni Cinquanta Sessanta e Settanta c'erano minori possibilità economiche e famiglie con più offese mentre nell'ultimo trentennio le disponibilità sono molti che riuscì molto cresciuto in e i ragazzi sono diminuiti
Ma se analizziamo i problemi attuali dell'entrata nel mondo del lavoro e quelli attesi sia nel periodo lavorativo sia negli anni della pensione il confronto con la situazione dei padri è decisamente sfavorevole civile
La generazione dei padri era entrata nel mondo del lavoro nella parte finale della cosiddetta età per loro quando l'elevato aumento sia della capacità d'offerta sia della domanda effettiva
Aveva generato un notevole sviluppo produttivo occupazionale e sociale
La generazione dei figli invece si affaccia al mondo del lavoro nel contesto dei nuovi equilibri economico sociali affermata esigono il passaggio dal che Inesi ISMU al neoliberismo
Elementi caratterizzanti della nuova situazione sono la maggiore instabilità generata dalla globalizzazione dei mercati dalla loro finanziarizzazione e dall'indebolimento del ruolo pubblico di regolamentazione e controllo
Dalla flessibilizzazione dei rapporti di lavoro con la riduzione dell'entità e della continuità dei salari
Il peggioramento nella distribuzione del reddito il contenimento dei sistemi di voler fare che riducono non solo la domanda effettiva ma anche i presupposti sociali della capacità d'offerta del sistema produttivo
La traslazione dei rischi economico-sociali dalle impresa lavoratori e dal pubblico al privato con il conseguente aumento dell'incertezza nei rapporti di lavoro e sociali
Ma queste differenze di contesto non esauriscono il quadro comparativo sfavorevole I figli
L'entrata del Padrino il mondo del lavoro era stata caratterizzata anche da una forte ha spinto a una forte spinta soggettiva ad emanciparsi dalla miseria ereditata dal periodo bellico
Che pure era stata già ridotta negli anni della ricostruzione e del boom economico ma il cui ricordo era ancora ben vivo nella mentalità e nell'agire comune
I figli invece nati educati in un contesto medio di abbondanza sconosciuta i padri convinti che ogni generazione starà meglio della precedente fanno fatica a realizzare che non è più così
Inoltre sono psicologicamente disarmati dal comprensibile quanto erroneo convincimento che le scelte in materia di formazione di lavoro non siano vincolate dallo stato di bisogno
Ma siano o possano essere occasione di realizzazione individuale
Invece la crisi che colpisce particolarmente i giovani ed i loro possibilità occupazionali addirittura arretra il terreno di confronto tra le loro aspirazioni e la realtà del mondo del lavoro
Rimettendo anche in dubbio che sia possibile soddisfare le esigenze minime della sussistenza materiale senza il sostegno della famiglia di provenienza
Le prospettive demografiche ed economiche proiettano ombre preoccupanti anche sul futuro dei giovani d'oggi
La ridotta numerosità dei figli rispetto ai padri tenderà a rendere più oneroso per i primi il trasferimento pensionistico a favore dei secondi
A meno di ridurre i trattamenti pensionistici già maturati o anche quelli in essere
Questa difficoltà definanziamento potrà essere attenuata dai flussi migratori regolarmente inseriti nel sistema produttivo e in generale dalla combinazione di una più sostenuta crescita economica e di una riduzione dei bisogni ritenuti necessari
Ma comunque si combineranno le dinamiche demografiche produttiva e degli stili di vita sarà dirimente il tipo di patto sociale intergenerazionale sottostante il funzionamento del sistema pensionistico
Un'opzione efficace e consolidata storicamente è l'adozione del criterio di ripartire quello che c'è
Mantenendo tendenzialmente costante il rapporto tra il reddito medio degli attivi e quello degli anziani
Tuttavia anche nel nostro Paese l'obiettivo principale affidato dai primi anni Novanta le riforme pensionistiche continua ad essere quello di abbassare il rapporto tra la spesa pensionistica il piccolo
Pur in presenza di un aumento del rapporto tra il numero dei pensionati e quello degli attivi
Con la progressiva entrata a regime delle riforme si verificherà dunque la riduzione relativa della pensione media rispetto al reddito medio degli attivi in tal modo gli effetti dell'invecchiamento demografico vengono scaricati solo sugli anziani
Il nome di un malinteso senso del rigore economico
L'equità attuariale che non è affatto neutrale sul piano distributivo viene fatta prevalere sulla stabilità della quota di partecipazione di ciascun anziano alla distribuzione del reddito disponibile
Tuttavia a legislazione vigente l'impoverimento relativo degli anziani colpirà particolarmente proprio la generazione di chi è entrato da poco nel mondo del lavoro
Prima delle riforme del mercato del lavoro e nel del mio sistema pensionistico avviato negli anni Novanta un lavoratore dipendente poteva normalmente accumulare quarant'anni di contributi e ritirarsi anche prima di sessant'anni con una pensione pari a circa l'ottanta per cento dell'ultima retribuzione
Nel due mila trentacinque un lavoratore parasubordinato che con difficoltà sarà riuscito ad accumulare trentacinque anni di attualità di annualità contributive
Pur ritirandosi a sessantacinque anni maturerà un tasso di sostituzione pari alla metà di quell'ottanta per cento
I giovani possono sembrare disattenti al loro futuro pensionistico in realtà interrogati su come valutano le loro prospettive
Incluse quelle previdenziali giovani adulti compresi tra i venticinque quarantaquattro anni d'età
Rivelano la consapevolezza di stare eludendo le preoccupazioni per l'incertezza del futuro e di star praticando un ripiegamento obbligato sui più impellenti problemi contemporaneo
Nei Paesi dell'Europa meridionale il disagio dei giovani e più acuto
In questi Paesi le carenze sia del sistema produttivo sia del sistema di voler far tendono a rovesciarsi sulla famiglia che diventa la struttura sociale ed ultima istanza su cui si scaricano funzioni che sarebbe più efficiente ed equo
Affidare alle istituzioni pubbliche
Il ruolo sostitutivo delle famiglie se da un lato attenua e compensa le cause del disagio giovanile
D'altro lato ritarda la transizione all'età adulta e favorisce la trasmissione intergenerazionale delle diseguaglianze che nel nostro Paese te particolarmente marcata
Negli ultimi due decenni il nostro Paese si è caratterizzato per la progressiva maturità del sistema produttivo e per l'inadeguatezza di alcuni settori dello Stato sociale
Che hanno pregiudicato la competitività e la crescita economica fino ad innescare la tendenza al declino
Gli effetti negativi di questa tendenza stanno penalizzando maggiormente i giovani
Sono messi che pagano maggiormente le conseguenze per le politiche miopi tese a difendere più la competitività di prezzo che non quella di qualità
Sono loro che risentono maggiormente dell'insufficienza qualitativa e quantitativa dei posti di lavoro della precarietà occupazionale reddituale delle nuove forme contrattuali e della carenza degli ammortizzatori sociali
Nei pressi come per chiunque altro sono previste forme di reddito minimo garantito che pure sono presenti in tutti i sistemi di welfare europei tranne in Grecia in Ungheria e in Italia
Con la crisi i posti di lavoro scomparsi per primi sono essenzialmente quelli dell'auto i giovani
Anche con l'introduzione dei nuovi interventi in deroga decisi dopo la crisi gli individui con meno di quarant'anni sono pressoché esclusiva e trattamenti di mobilità mentre la loro quota che ha usufruito dell'indennità di disoccupazione dal due mila otto due mila nove è addirittura diminuita
Riguardo all'indennità una tantum prevista per i collaboratori parasubordinati introdotta nel due mila nove sulle solo i dieci mila domande presentate ben otto mila sono state respinte per mancanza di requisiti
L'aumento del tasso d'occupazione complessivo che si era verificato nel decennio precedente alla crisi è stato in buona parte riassorbita negli ultimi due anni
Il tasso di disoccupazione complessivo che ero sceso fino al sei per cento è risalito fino al nove ma considerando i cassintegrati arriva l'undici per cento
Tuttavia per i giovani tra i quindici e ventiquattro anni dal minimo del venti per cento nel due mila sette il tasso di disoccupazione risalito fino a quasi il trenta per cento nel corso del due mila dieci
Se poi si disaggregati livello territoriale per genere si nota che la disoccupazione giovanile per le donne meridionali è arrivata al quarantatré virgola sei per cento nel corso del due mila dieci
Nel valutare i problemi dei giovani nel mondo del lavoro va naturalmente distinto tra gli italiani e gli immigrati
Sono i primi che incontrano maggiori difficoltà a trovare in piedi perché comprensibilmente
Cercano un impiego commisurato alla formazione ricevuta e alle aspettative maturate
Gli immigrati invece avendo una formazione mediamente inferiore una maggiore necessità di lavorare e i diritti di cittadinanza minori
Sono più disponibili ad accettare le caratteristiche di arretratezza e anche di legalità di molte posizioni lavorative create dal nostro sistema produttivo
Almeno per ora tra giovani italiani e giovani immigrati non c'è molta concorrenza diretta
Tuttavia
La disponibilità degli immigrati per i lavori di bassa qualità assecondando le richieste dei settori produttivi più maturi indirettamente attenua lo stimolo per iniziative imprenditoriali più innovative
E per la creazione di impieghi interessanti per i giovani più formati
Per questi ultimi l'alternativa che sempre più spesso si pone e tra adattarsi al sotto impiego delle loro capacità con lo spreco economico sociale e le frustrazioni individuali che ne conseguono
E l'emigrazione interna o all'estero che indebolisce ulteriormente le potenzialità di crescita dei territori abbandonati
Ma per i nostri giovani va diffondendosi un terzo stato sa la condizione dei cosiddetti netta o né né cioè coloro che non sono né occupati né informazione
Nella popolazione tra i quindici e ventinove anni sono arrivati a circa due milioni cioè più del venti per cento mentre nella media europea sono solo il tredici per cento nel nostro meridione la quota sale al trenta per cento
Al pari di quanto avviene negli altri Paesi mediterranei i nostri giovani né né hanno la peculiarità di avere una formazione più elevata in proporzione sono più i laureati che i diplomati
Il rischio è che questa diventi una condizione di decantazione delle aspirazioni lavorative dei nostri giovani prima ad adeguarsi ad impieghi di minore qualità
La fondatezza di questa ipotesi trova conferma in un altro paradosso quello dell'opera education
Negli ultimi dieci anni nella fascia d'età tra i venticinque trentaquattrenne la percentuale dei nostri laureati è quasi raddoppiata arrivando al venti per cento nel due mila nove
Tuttavia nell'Europa a ventisette rimaniamo al penultimo posto seguiti solo dalla Romania al diciannove per cento
E siamo ancora ben lontani dalla media dell'Unione pari al trentadue per cento
Tuttavia pur essendo molti meno che all'estero i nostri laureati fanno fatica ad essere occupati e quando lo sono non sempre la laurea necessaria e le loro remunerazioni sono relativamente basse
Mentre nella media europea il tasso d'occupazione tra laureati sotto i trent'anni supera l'ottantasei per cento in Italia è pari solo al sessanta per cento anche se aumenta dopo quell'età
Nella fascia tra i venti e trentaquattro anni fatto pari a cento il reddito dei giovani con istruzione secondaria superiore nella media dell'Europa quindici il reddito dei laureati è maggiore del quaranta per cento mentre in Italia lo è solo del quindici per cento
Ma i giovani laureati italiani nonostante siano meno numerosi meno occupati e meno retribuiti sono anche impiegati in attività per le quali il loro titolo di studio non è sempre richiesto o necessarie
Tra i nostri giovani occupati aventi una laurea triennale il venti virgola sei per cento svolge un lavoro per il quale quel titolo di studio non è richiesto
Mentre per un altro nove virgola sette per cento è richiesto ma non è ritenuto necessario
Dunque il trenta virgola tre per cento di questi occupati con laurea a una formazione eccessiva
Per alcuni gruppi come nel caso degli occupati laureati in lingue là sopra istruzione arriva a sfiorare il sessanta per cento
Questi dati oltre a confermare che il nostro sistema produttivo non sembrerebbe avere grande bisogno di lavoratori con formazione universitaria
Evidenzio ma anche una significativa differenza tra le specializzazione scelte dai giovani e quelle più richieste dal sistema produttivo
Le caratteristiche del nostro sistema produttivo chiudono a spiegare anche l'inferiorità della nostra spesa per l'istruzione pari al quattro virgola cinque per cento del PIL rispetto al cinque virgola tre della media europea
E in particolare la nostra minor spesa universitaria pari allo zero virgola nove per cento del PIL contro l'uno virgola cinque della media OCSE
La necessità di interventi nel nostro settore distruzione era avvertito da tempo
Tuttavia differentemente da quanto è accaduto in altri Paesi avanzati recenti riforme della scuola e dell'università sono state guidate non dall'esigenza di potenziare rendere più efficace un settore vitale per lo sviluppo economico e sociale
Ma dall'intento di contenere ulteriormente sia la spesa percepita come un costo e non un investimento sia il ruolo pubblico nel settore
Nell'università l'ultimo decennio è stato caratterizzato da importanti cambiamenti ordinamentali e da continui aggiustamenti miranti ad armonizzare il nostro sistema con quello europeo e ad innovare l'offerta formativa
Tuttavia gli obiettivi sono stati ostacolati dalla combinazione perversa
Di un sistema produttivo poco interessato all'alta formazione di politiche inadeguate e poco disposta dedicare risorse all'università
E non da ultimo
Da comportamenti opportunistici e autoreferenziali interni al mondo universitario
L'università è diventata meno attraente gli immatricolati sono scesi con continuità dal massimo di trecentotrentotto mila raggiunto nell'anno due mila tre due mila quattro fino ai duecentonovantatré mila dell'anno due mila nove due mila dieci quando però
Rispetto al due mila
Le università erano aumentate del sette per cento gli atenei pubblici del centoquindici per cento quelli privati
è opinione diffusa che la riforma del due mila dieci sia stata un'occasione mancata
Essa introduce una forte burocratizzazione conferma sostanziale blocco del turnover
Che ostacola l'ingresso delle giovani leve nell'università e incoraggia l'emigrazione dei nostri laureati a ricercatori generando una perdita secca di capitale umano che è già scarso
Agli ostacoli che i giovani devono superare per diventare autonomi ed emanciparsi dalle famiglie o di provenienza contribuisce in misura significativa il problema abitativo
In Italia dopo un aumento di oltre il quaranta per cento dei prezzi delle case tra l'ottantacinque novantadue
è seguita una fase di stagnazione per i rimanenti anni novanta ma a partire dagli anni due mila fino a qualche recente scoppio della crisi c'è stata una nuova fase di elevata crescita
Il mercato delle locazioni sia affievolito ma non le sue quotazioni
L'andamento dei canoni d'affitto a poi risentito della segmentazione tra i contratti pre è posta equocanone ostacolando la mobilità e penalizzando i giovani
L'ingente vendita del patrimonio edilizio pubblico al diventato la diffusione della proprietà che arrivata i quattro quinti dei residenti una quota tra le maggiori d'Europa
Ma anche ridotto la possibilità di una politica abitativa in grado di contrastare l'aumento dei prezzi e degli affitti che in entrambi i casi è stato superiore alla crescita dei redditi
Questa tendenza ha sicuramente sfavorito i giovani e la loro possibilità di uscire dalle famiglie d'origine anche se
Un loro maggior numero erediterà un immobile
Come ho già visto nel paragone con i padri la condizione attuale e prospettica dei figli presenta maggiori difficoltà per di più si tratta di problemi inattesi il che ne aggrava l'impatto
Un rischio che a volte viene paventato e che questa situazione di possa innescare una frattura tra le generazioni
Per certi aspetti l'esistenza di conflitti intergenerazionali e naturale
Tuttavia
Il pubblico viene posto esse negli ultimi anni siano stati superati i limiti fisiologici e si alcune responsabilità della peggiore condizione dei figli possano essere attribuite a comportamenti egoistici assunti retate
Ad esempio a volte viene rimproverato i padri di protrarre eccessivamente la loro attività lavorativa togliendo spazio ai giovani alimentando una deriva sociale gerontocratica
Tuttavia quando i padri liberano i posti questi spesso o non vengono riassegnati affatto o vengono coperti con contratti meno appetibile
La generazione dei padri viene criticata anche per la resistenza che a volte manifesta verso l'aumento dell'età pensionabile che pure libererebbe risorse finanziarie a favore dei giovani
Questa seconda critica oltre ad essere direttamente contraddittoria con la precedente si scontra anch'essa con la scarsa capacità del sistema produttivo
Poiché nel contesto attuale il prolungamento della vita lavorativa all'effetto di sottrarre potenziali posti di lavoro i giovani pregiudicando anche la produttività e la capacità innovativa del sistema produttivo
A ben vedere seppur pochi giovani si trovano in concorrenza con gli anziani
Cui pure si chiede di allungare l'attività il problema vero e nella scarsa capacità del sistema produttivo di creare buona occupazione che risorse da distribuire tra tutte le generazioni
Dunque si tratta di un male comune così che diventa controproducente attribuirlo ad un contrasto tra padri e figli laddove
Nei rapporti tra giovani ed anziani dovrebbe essere sottolineata incentivata la naturale complementarietà tra la conoscenza e l'esperienza cumulare tra i primi e l'entusiasmo il vigore la maggiore predisposizione all'innovazione dei seconde
In Europa le cause reali a finanziaria della crisi globale pur non essendo particolarmente forti stanno manifestando i loro effetti più vistosi
Perché sono amplificate dalle contraddizione del processo di creazione dell'Unione
Gli sorgenti idiosincrasie nazionali perché la carenza di istituzioni e politiche comunitarie hanno indebolito l'Unione accentuando gli effetti discrete anti della crisi
Durante il passato decennio rimanendo le politiche sociali nella piena responsabilità degli Stati membri la strategia di Lisbona aveva essenzialmente mirato ad incrementare il coordinamento tra le politiche nazionali
Azione comunitaria si è espressa con l'oscillazione di intenti e periodiche riqualificazioni delle priorità tra gli obiettivi della crescita dell'occupazione e quelli sociali
Il cosiddetto modello sociale europeo rimane non ben definito ma ancora fondato su consistenti sistemi di welfare pubblici
La crisi ha stimolato ulteriori contraddizione nell'atteggiamento comunitario verso lo Stato sociale
Da un lato
Ha evidenziato il ruolo positivo delle istituzioni del voler fare che in Europa più che in America hanno attenuato agli effetti della caduta occupazionale e dell'insicurezza generata dai mercati
Dall'altro perdurando la visione economica che interpreta le politiche sociali essenzialmente con un aggravio dei bilanci pubblici la crisi ha rafforzato la spinta contenerlo
Questa ambivalenza è stata trasmessa anche alla rinnovata strategia Europa venti venti che nella definizione degli obiettivi è riservata spazio rilevante a quelli del welfare
Tuttavia via subordinati a più stringenti vincoli di bilancio che di fatto riducono lo spazio delle politiche sociali e il contributo che esse possono dare anche alla crescita e allo stesso miglioramento dei bilanci pubblici
In Europa la spesa sociale medie pare al ventisei per cento del PIL nell'Unione a quindici e al venticinque per cento nell'Unione a ventisette
Valori superiori si registrano in Francia Danimarca e Svezia i valori più bassi nei dodici Paesi di più recente adesione la cui media il diciassette per cento
Il dato italiano che negli anni Novanta era inferiore alla media europea di tre virgola tre punti nel due mila otto la superata arrivando al ventisei virgola cinque per cento
Tuttavia questa dinamica più accentuata dipende molto dalla minore crescita del nostro PIL
Infatti se confrontiamo la spesa sociale pro capite il divario negativo del dato italiano e addirittura aumentato passando dall'contatta quattro per cento nel novantasette al settantotto per cento attuale
In tutti i Paesi europei tranne in Irlanda le voci di spesa più importanti sono la previdenza e la sanità che nella media rappresentano
Il tredici virgola otto e il sette virgola sette per cento
In Italia i due valori sono rispettivamente del diciassette virgola sette e del sette per cento
La superiorità del nostro dato previdenziale di quasi quattro punti rispetto alla media europea viene spesso indicato come il segnale di una anomalia del welfare italiano che favorirebbe gli anziani a danno dei giovani
Rispetto ai dati su cui si fonda questa interpretazione erano tuttavia ricordati almeno due tra i diversi elementi di disomogeneità presenti nelle statistiche considerata
In primo luogo una Eurostat include nella spesa pensionistica italiana i trattamenti di fine rapporto che sono pari all'uno virgola sei per cento del PIL che non esistono in nessun altro Paese che comunque non sono prestazioni pensionistiche ma pagamento di salario differito
In secondo luogo le spese pensionistiche sono confrontate al lordo delle ritenute d'imposta ma le somme che effettivamente escono dai bilanci pubblici verso i pensionati sono quelli al netto
Tuttavia mentre in Italia le aliquote fiscali sono le stesse che si applicano i redditi da lavoro determinando un ammontare trattenuto pari al due virgola quattro per cento del PIL in altri Paesi spesso sono inferiori e in Germania sono addirittura nulla
Così che i confronti operati al lordo sovrastima non la dimensione dei nostri trasferimenti pensionistici effettive
Anche considerando queste due sole disomogeneità ma ce ne sono altre con effetti dello stesso segno
L'incidenza sul PIL delle prestazioni effettivamente erogate i pensionati italiani perde la sua presunta anomalia risultando ad esempio inferiori o in linea a quelle di Francia e Germania
In ogni caso il nostro sistema pensionistico pubblico non grava sul bilancio pubblico ma anzi lo migliore
Infatti le entrate contributive superano le prestazioni previdenziali al netto delle ritenute fiscali per un ammontare di ventisette virgola sei miliardi di euro pari all'uno virgola otto per cento del PIL
Per questioni di tempo rimando al rapporto alla versione completa delle considerazioni di sintesi per quanto riguarda l'analisi degli indicatori sociali comunitari
E per quanto riguarda allora questioni specifiche del nostro sistema di welfare mi limito a dire che nella sanità introduzione dei tanto attesi costi standards si è rivelata scarsamente incisive
Gli ammortizzatori sociali sono persistente amente inadeguati e questa si costituisce una delle severe e preoccupanti anomalie del nostro stato sociale
L'istruzione è stata interessata anche nella scuola da riforme che hanno colpito anche le elementari che pure rappresentavano un nostro vanto
I servizi sociali che contrariamente a quanto accade negli altri Paesi vanno progressivamente riducendosi ciò accada in connessione al decentramento federalista e alla deresponsabilizzazione dell'intervento pubblico centrale
Perfetto è il maggior ricorso alle famiglie in particolare alle donne e agli immigrati che stanno diventando un pilastro della nostra assistenza sociale
La parte che rimane di questa mia esposizione mi occuperò dell'analisi di alcune analisi e proposte che nel rapporto ovviamente sono più dettagliata
Proposta che riguardano il nostro sistema pensionistico e le sue connessioni con il mercato del lavoro la situazione dei giovani e il bilancio pubblica
A seguito delle riforme iniziate negli anni Novanta la dinamica della spesa previdenziale e un tempo molto più accentuata sia allineata a quella del PIL già dal due mila sei
Nel biennio due mila otto due mila nove la forbice si è riaperta ma solo perché si è ridotto il PIL
Per il futuro le proiezioni effettuate con il modello realizzato nel nostro Dipartimento indicono che il rapporto tra la spesa pensionistica IVS e il PIL dopo l'aumento che c'è stato a seguito della crisi nel due mila otto due mila nove rimarrà Piatto fino al due mila venti crescerà fino al quindici virgola otto nel due mila ventotto per poi diminuire significativamente fino al tredici virgola otto per cento nel due mila cinquanta
Tuttavia laddove si fa meno tensione è il fatto che la pensione media perderà Tirreno rispetto al reddito medio degli occupati
Il rapporto calerà ininterrottamente fino a ridursi del venti per cento alla metà del secolo cioè quando andranno in pensione i giovani che oggi stanno entrando nel mondo del lavoro
Non spetti
L'evoluzione assunta dal mondo del lavoro
Scusate il calo da copertura pensionistica offerta dal sistema pubblico sarà naturalmente maggiore per i non pochi lavoratori cui si prospetta la combinazione
Di una carriera lavorativa discontinua lunghi periodi di contratti con basse aliquote contributive e retribuzioni salariali modesta
In effetti l'evoluzione assunta dal mondo del lavoro successivamente all'introduzione del sistema contributivo
Sta determinando un problema di copertura pensionistica di notevoli dimensioni che manifesteranno maggiormente il suo impatto economico e sociale tra quindici vent'anni mai già adesso che richiama perché richiede di essere affrontato
Con modifiche dell'assetto normativo
Quelle che seguono sono dunque alcune proposte presenti nel rapporto che qui espongo molto sinteticamente
Primo sarebbe auspicabile che le sperequazioni previdenziali generate dalle segmentazione del mondo del lavoro fossero rimosse alla radice
Un passo in tal senso sarebbe l'equiparazione al trentatré per cento delle aliquote contributive dei lavoratori parasubordinati
In tal modo oltre a migliorare la copertura pensionistica di questi lavoratori si eliminerebbe una differenziazione del costo del lavoro economicamente e socialmente distorsiva
Che sta incentivando rapporti di lavoro instabili e i settori produttivi meno innovativi
Questa misura avrebbe anche il non trascurabile fetta di migliorare da subito i stabilmente il bilancio pubblico di un ammontare pari allo zero virgola sette per cento del PIL
Nell'ambito del necessario potenziamento del nostro sistema di ammortizzatori sociali andrebbero previste contribuzioni figurative per i periodi di disoccupazione
Anche in omaggio all'equità attuariale nel calcolo della pensione si dovrebbe tener conto che le attività lavorative più usuranti riducono la durata di vita i coefficienti di trasformazione dovrebbero essere corrispondentemente aumentati
In attesa che misure come quelle sopra accennate possono essere decisi dal referto occorrerebbe pensare a coloro che pur essendo entrati nel mondo del lavoro anche da oltre un decennio hanno accumulato una contribuzione così bassa da aver già compromesso la possibilità di maturare una pensione adeguata
In primo luogo per costoro ma per chiunque venisse a trovarsi in queste condizioni andrebbe introdotto un meccanismo di integrazione pensionistica rispetto alla prestazione calcolata nell'assetto vigente
Il livello massimo della pensione da garantire dovrebbe essere definito applicando un adeguato tasso di sostituzione alla retribuzione salariale media corrente
Tuttavia per disincentivare comportamenti opportunistici la pensione da garantire a ciascun lavoratore
Dovrebbe variare proporzionalmente sia la lunghezza del suo profilo di presenza accertata nel mondo del lavoro inclusi i periodi di disoccupazione
Sia alla sua età al momento del pensionamento
E per limitare l'onore del suo finanziamento che comunque sarebbe parzialmente bilanciato dalla riduzione degli assegni sociali
L'integrazione potrebbe essere concessa assumere a partire dall'età di pensionamento di vecchiaia e sulla chi arredi di complessivi inferiori a un dato limite
Le adesioni dei lavoratori alla previdenza complementare che il Governo contava riportare al quaranta per cento sono arrivate solo al ventitré per cento
Testimoniando una scarsa propensione dei lavoratori specialmente i più giovani a spostare verso i mercati finanziari i loro rispetto
D'altra parte a causa dello scarso spessore dei nostri mercati finanziari e della bassa propensione delle nostre imprese a quotarsi in Borsa soltanto una parte irrisoria di questo risparmio torna a sostenere le nostre aziende come investimento in titoli di capitale
Lo zero virgola nove per cento da parte dei fondi negoziali e solo il tre virgola tre per cento da quelli aperti e anche l'investimento in titoli di debito viene diretto per circa i due terzi all'estero
Per favorire un maggior impiego del nostro risparmio previdenziale nel nostro sistema produttivo e allo stesso tempo per offrire i fondi pensioni nuove forme di investimento correnti menti più stabili e costi minori potrebbero essere pensati nuovi titoli del nostro debito pubblico
Emessi espressamente per il finanziamento di infrastrutture economiche e sociali e per l'innovazione del nostro sistema produttivo
L'acquisto di questi titoli potrebbe essere effettuato anche direttamente dai fondi pensione risparmiando i costi dei gestori
Ma per tutti gli altri impieghi va ribadito il principio della separatezza di funzioni tra gli amministratori dei fondi competono le scelte degli indirizzi strategici
E la responsabilità professionale dei gestori qui affidata la puntuale allocazione delle risorse tra i vari titoli finanziari
è una questione di competenza ed evitare conflitti d'interesse
Il numero complessivo degli iscritti ai fondi della previdenza complementare nell'ultimo anno registrato un aumento del quattro virgola tre per cento che tuttavia
E la media di una riduzione dell'uno virgola quattro per cento nei fondi negoziali e violenti del tre virgola quattro per cento dei fondi aperti e di un aumento del trenta per cento nei fondi individuali i cosiddetti PIT
Questi andamenti appaiono del tutto irrazionali se si pensa che i fondi negoziali sostengono i costi sostengono costi di gestione sei o sette volte inferiori rispetto ai fondi aperti e hai Pitta
E che solo l'adesione ai primi ai fondi negoziali consente ai lavoratori di usufruire dei contributi aggiuntivi dei datori di lavoro
Evidentemente c'è quanto meno un deficit informativo tra i lavoratori
Nella simulazione delle prestazioni attese a distanza di trenta quarant'anni che i fondi sono obbligati ad offrire i loro scritti sarebbe opportuno sottolineare ulteriormente l'estrema aviatori età di previsioni riferite a periodi così lunghi
A tal fine gli scenari adottati dai fondi per le simulazioni dovrebbero essere compresi una varietà estesa ed omogenee che sia stabilita e periodicamente aggiornata dalle autorità di controllo
Attualmente invece il prospetto esemplificativo si fonda su un solo scenario e molto ottimistico che dunque rischia di ingenerare aspettative di pensioni difficilmente realizzabile
Io l'organizzazione ottimale del complessivo sistema pensionistico i fondi pensione privati a capitalizzazione dovrebbero svolgere un utile ruolo aggiuntivo ma non sostitutivo rispetto a quello del sistema pubblico obbligatorio che a ripartizione
A quest'ultimo per la sua intrinseche caratteristiche di avere costi minori e offrire prestazioni più stabili e meglio allineate alle tendenze economiche demografiche del Paese
Dovrebbe essere affidato l'Obiettivo previdenziale di garantire un'adeguata continuità di reddito dopo il ritiro dal lavoro e comunque di erogare pensioni sufficiente la sussistenza
La possibilità di estendere sono tra questi livelli la copertura pensionistica è certamente auspicabile ma per come realizzarle a ciascun individuo dovrebbe essere lasciata la scelta libera reversibile tra tutti i canali esistenti
E anche tra un canale che ancora non c'è
Perché diversamente da quanto è previsto dall'assetto normativo attuale ad ogni lavoratore oltre che iscriversi ad un qualsiasi fondo privato dovrebbe essere concessa cosa che oggi non è
Anche la scelta di aumentare la propria contribuzione al sistema pubblico nella misura e per il tempo voluto
Questa innovazione produrrebbe diversi effetti positivi
Considerando che i versamenti del TFR la contribuzione delle imprese private dei loro dipendenti questi lavoratori hanno una potenzialità di contribuzione aggiuntiva a fini previdenziali pari a circa il dieci per cento del costo del lavoro
Se il settantadue per cento dei lavoratori dipendenti del settore privato che non aderisce dei fondi pensione
Versasse solo poco più della metà di quella potenzialità contributiva al sistema pensionistico pubblico andando in pensione a sessantacinque anni maturerebbero un aumento del tasso di sostituzione di circa sette punti rispetto a quello previsto
Allo stesso tempo per il bilancio pubblico ci sarebbe da subito un miglioramento stabile pari a circa un punto e virgola quattro per cento del PIL
In ogni caso tutte le scelte possibili per incrementare la copertura pensionistica dovrebbero essere trattata in modo fiscalmente omogeneo e comunque nel rispetto del criterio dell'imposizione progressiva
Eliminando dunque gli elementi di regressivi tant'è che attualmente caratterizzano l'adesione alla previdenza privata
Venendo alle conclusioni
L'indebolimento economico sociale e generato dalle tendenze e dalle politiche affermate se negli ultimi tre decenni
La conseguente crisi globale e le attuali incerte prospettive penalizzano in maggior misura i giovani poi che è in questo contesto deteriorato che essi stanno passando all'età adulta
Sarebbe fuorviante controproducente attribuire tale esito a un più accentuato conflitto intergenerazionale piuttosto
Il peggioramento della condizione giovanile è il risultato congiunto di un mutamento strutturale degli equilibri complessivi che nella sua essenza non discrimina tanto in base all'età delle persone
Quanto in rapporto alla loro appartenenza a classi sociali settori produttivi
Famiglia e territori d'appartenenza più o meno favoriti o penalizzati dai nuovi assetti economici sociali e politici
Affrontare la questione giovanile vanno intraprese anche politiche specificamente rivolte ad alleviare la condizione della generazione dei giovani d'oggi
Ma sarebbe illusorio pensare di risolvere questi problemi senza affrontare quelli più complessivi nel modello di crescita e di sviluppo venuti al pettine con la crisi globale
La natura la dimensione dei problemi inclusi quelli particolare dei giovani hanno anche una specificità nazionale
L'Italia mostra particolari difficoltà che affondano le loro origini nella maturità del sistema produttivo
In alcune specifiche inadeguatezza del sistema di welfare e in una progressiva deresponsabilizzazione delle istituzioni che sotto il vincolo di bilancio tendono a scaricare problemi tipicamente collettivi sulle famiglie e sugli utili
Nel rapporto sono presente alcune proposte che tende a disinnescare del default della copertura previdenziale che sta inesorabilmente maturando nel nostro Paese
Ma allo stesso tempo puntano a ridurre le distorsive disomogeneità esistenti nel mercato del lavoro e non da ultimo a migliorare il bilancio pubblico
I problemi dei giovani sono aumentati con la crisi globale la quale si sta manifestando con modalità più eclatanti nel nostro continente perché si intreccia negativamente con le contraddizioni del processo unitario europeo
Il superamento di queste contraddizioni favorirebbe la possibilità e l'efficacia di misure comuni necessarie a rilanciare la crescita complessiva e contemporaneamente a ridurre gli squilibri regionali
Il potenziamento e la riqualificazione del cosiddetto modello sociale europeo fondato sui sistemi di welfare pubblici potrebbe giocare un significativo ruolo propulsivo
Purtroppo il dibattito sul nuovo Patto di stabilità non autorizza a pensare che si stia andando in quella direzione
Tuttavia dovrebbe essere chiaro che i margini per politiche di progresso economico e sociale perseguite autonomamente a livello nazionale sono sempre più ristretti per tutti i Paesi membri anche i più grandi
Se la consapevolezza di questa circostanza guiderà le scelte degli adulti che oggi hanno maggiori responsabilità decisionali e se si avranno la volontà e la capacità di invertire le tendenze economiche sociali e politiche sfociate nella crisi globale
La condizione presente e futura delle attuali giovani generazioni di cittadini europei potrà avvantaggiarsene
Sarà questo un atto di responsabilità che i padri potranno compiere anche nei confronti dei figli grazie
Allora siamo quasi in orario che mi pare che non manchi materia di discussione
Che sarà ripresa sicuramente i nostri due
Commentatori cassone professor ferire presso il leone ma che può essere anche oggetto di un piccolo dibattito che possiamo fare prima della chiusura di questo incontro adesso passo la parola se è pronto pronto
Se però tolte
Professor Francesco Florian Università di Siena che si esporrà le sue considerazione sulle considerazioni di sintesi perplesso il tizio creatura mezzo più sintetica di quelle sintetiche di pizzo utili
E speriamo che si accenna ma soprattutto
Il il
Andrò un po'al di là del tono oggettivo paludato dalle considerazioni finali vi Roberto per il sottile cercherò di sbilanciarmi un po'
Parlo di endogene età del modello sociale quindi la mia prospettiva interpretativo con cui ho letto questo rapporto è intermedi endogene età ed oggettiva è un termine che piace molto agli economisti perché
Segnala che le cose sono molto complicate e quindi qualcosa o che stimola la
Ricerca diciamo
Però ma in questo caso è molto
Molto un concetto molto semplice
E cioè quello che penso il modello della guerra stretto tendeva a seguire l'evoluzione del quadro socioeconomico
Ma cinque con la crisi che stiamo arrivando al Sindaco è un bene sia sotto pressione lo stato sociale
Che abbiamo visto che già prima dal due mila la crisi del due mila sette due mila dieci abbiamo riscontrato un ritorno della famiglia come fornitore come fornitrice di servizi di welfare
Ma allora
Lo slogan
Che accrual freschezza è nemico del giovane amico degli anziani perché distribuisce le risorse verso chi non è più
Al lavoro e non produce più ricchezza
Allora
Bisognerebbe redistribuito radicalmente verso il giovane
Ecco forse le cose sono un po'più complicate perché perché forse qualcuno di noi molti di voi
Visto che ci sono pochi giorni ricordano allora uno slogan
Che ha avuto
Stato molto in voga in Italia cioè meno ai padri più i figli ma questo Governo non c'è niente di male a dirlo ovviamente ma
Risulta oggi un po'fuorviante
Il problema è un altro il problema del progressivo azzeramento dalle cresce Trenitalia che finisce per penalizzare in primo luogo il giovane
Riporto un po'i dati del del rapporto la popolazione giovanile ventiquattro trent'anni dell'Unione europea è calata dell'undici per cento rispetto agli
Anni Novanta negli anni negli anni due mila e nonostante ciò il rapporto tra occupati e popolazione
Insoddisfacente in Italia si faccia nel confronto con l'Olanda ci sono ben
Quasi diciassette punti di distacco settantotto contro sessantuno
E verranno poi il raffronto con altre due grandi Paesi del dell'Unione i dati storno per gli anni Ottanta agli anni Novanta degli anni gli anni due mila
Nel
Categorica giovani ventiquattro trentacinque in quel più ampio e trentacinque sessantaquattro vediamo che negli anni Ottanta l'Italia la Opel piazzata rispetto sia
Allora
Loggia al rispetto alla Germania soprattutto vicino alla Germania
Per quanto riguarda i giovani e
Molto al di sopra per quanto riguarda
La l'intervallo trentacinque sessantacinque oggi
Le cose sono
Molto peggiorato e vediamo sessantotto contro settantotto alla Francia settantasei la Germania sessanta contro i sessantasei
La Francia e soltanto alla Germania
E ovviamente tutti sappiamo che con i contratti temporanee la retribuzione media scende ancora più velocemente dell'occupazione per giovanile quindi la condizione giovanile è fortemente penalizzata
Se l'ho però vogliamo usare anche però non è uno slogan di prolissi come quello di prima e non la dogana sulla sulla realtà
Cioè meno per i figli di oggi e nemmeno per i padri e cioè per i pensionati di domani e il rapporto esamina molto bene due aspetti della redistribuzione intergenerazionale
E cioè c'è un calo dell'occupazione dei giovani dovrete decoro appena finito di dire e quindi c'è meno reddito a meno oratore di oggi
E in secondo luogo avremo un nuovo crescente di questi pensionati quando queste Giovanni usciranno sperabilmente da un'attività lavorativa non troppo frammentaria
E quindi è un numero crescente di pensionati destinata a pesare sul numero declinante e in ogni caso dei giovani lavoratori e quindi abbiamo ancora probabilmente almeno pentito eroso il numero più ampio di pensionati di domani
Con un elemento importante per cercare di capire come uscirne
Un tema
Abbastanza
Debba tutto nella letteratura economica è
Su cui insiste molto giustamente in rapporto passiamo a realmente parlare di un accesso istruzione in Italia
Riaperto le prostitute sulle appunto esprimeva forti dubbi su tutto ciò perché
Perché è un fenomeno quello dello credo che ci sono dei complessa lettura occupati continuativi a tre anni
Dal conseguimento della laurea triennale secondo l'Istat abbiamo due tipi di misure un'oggettiva e cioè
Nel posto di lavoro la laurea non è richiesta diciassette virgola sette per cento ma c'è anche la misura soggettiva cioè la percezione del giovane che affronta la ricerca da un posto di lavoro
Il giovane invece nato tranquillamente per una percentuale vivere sufficientemente alta ventotto per cento
La laurea però il posto a cui o alla possibilità di accedere non è necessaria
E la specialistica il la magistrale non migliora molto le cose i due anni in più sostanzialmente danno luogo ad una percentuale legge il suo lavoro poco più alte
E se andiamo a vedere quindi estasiati retate giovani venticinque tre ventinove ad alta istruzione
Fortemente penalizzato il nostro Paese rispetto alla media Unione Europea a ventisette dove abbiamo per ottantanove virgola tre in Italia venti punti in meno sessantanove virgola tre
E
Abbiamo addirittura che ci sono tra i Paesi best performer e cioè Germania e Francia e Olanda che sono al di sopra del novanta per cento quindi il problema del disoccupazione giovanile
Il disagio giovanile va ben al di là se vogliamo dei co.co.co. va ben al di là del al problema
Attinica al posto di lavoro
Scarsamente loculi punti con forte portasse tesi
Disoccupazione
Lunghi per lunghi periodi
Riguarda i la cartina di tornasole proprio queste che che a un'istruzione universitaria in Italia ma non affascina Santin trovare lavoro allora dobbiamo parlare del resto l'ostruzione
Rispetto alla domanda di lavoro a una domanda di lavoro qualitativamente inadeguata piuttosto che un eccesso di tilt i laureati e c'è un difetto Auditorium anzi
Rispetto a un
Economia che sia sostenibile è un'economia che possa affrontato all'epoca della globalizzazione
E allora non è il problema la mancanza di domanda di lavoro qualificato per per laureati
E è molto
Molto semplice dal dal rapporto emerge chiaramente che
In Belgio Irlanda Francia e Spagna Spezia arriva landa abbiamo
Con numerosi laureati che al di sopra del quaranta per cento di popolazione giovanile in
Nella in Danimarca nel Regno Unito in Finlandia al di sopra del trenta in Germania
Supporto Callea ossia al di sopra del venti eccome ricordava un attimo Roberto ripetute siamo al diciannove a nove dietro ci sono soltanto gli ultimi due tre mesi Romania e Bulgaria dell'unione europea
Allora è chiaro che il problema non è lo stato sociale
Come diceva prima cioè un endogene intatto strappo poco virtuosa
Del del
Dello stato sociale nel senso che lo Stato sociale risalente sempre più recenti ma se pensiamo al problema delle pensioni Dini una
Popolazione giovanile che tende a essere sempre meno occupata e quindi soprattutto ai livelli alti perché c'è un eccesso
Di laureati e quindi se vogliamo fare un piccolo riferimento
Alle vicende più recenti tagli lineari
Non migliorano ma aggravano i prospetti dei conti pubblici ridurre
La il fondo di dotazione per il Ministero dell'Istruzione dell'Università
Non può altro che predisporre a un peggioramento ulteriore della crescita
E quindi ritorno al allo slogan ha chiosato io prima oggi ne abbiamo anche cioè meno i figli oggi nemmeno anche quindi ai pensionati di domani
Che cosa mi risulta che non è un gioco a somma zero non si tratta di redistribuire e cioè togliere i padri per dare ai figli il problema di colui che dobbiamo parlare come sappiamo il problema della crescita
Lo stato sociale che avrà sempre più problemi
è una conseguenza and al giorno molto al modello di sviluppo una struttura produttiva per come sappiamo
Settoriale dimensionale sappiamo tutti porre quelli sono problemi adesso non so se era un po'di slide perché
Non o nel tempo di analizzarli bene ma insomma detto semplicemente da quando l'impresa la grande impresa pubblica grande impresa arrivata lasciato il posto al lavoro autonomo e al piccola impresa
Magari anche con le punte di eccellenza dei distretti industriali ma si è tradotto puntato a piccolo è bello e piccola bella permette di sopravvivere ma in un mondo che con la globalizzazione diventa sempre più competitivo che bisogna salire verso i settori più a maggior contenuto di conoscenza l'Italie invece è rimasta ferma
Perché la piccola impresa non cresce anche per i problemi al settore bancario
Sono cose che
Su cui
è inutile che che mi dilungo e quindi dei passi avanti aumentarla flessibilità sappiamo che c'è un tasso altissimo alti mortalità nel natalità di piccole imprese in Italia ma il punto non è questo il punto ovviamente
Perché non c'è capacità dentro pur innovazione nel nostro settore
Industriale
E allora appunto dicevo la strategia non dove dovrà essere il rilancio della crescita
Con maggiore creazione di reti nel settore privato avremo poi i tanti vantaggi tra cui una minore un minor peso del debito pubblico un maggiore sostenibilità dello stato sociale
E quindi sorti diamo un ponti
Sappiamo tutto quello che riguarda il decennio perduto come sapete
Quindi
I dati del declino del settore privato sono drammatici il la crescita del PIL pro capite nove virgola quattro
In Germania due ventuno virgola con loro salario reale quello occupato che da cento del novantanove e centosei nella media europea oggi in Italia solo centotre
D'altro canto la o tutto per gioco peraltro non
Non c'è un una dinamica
Della oltretutto il
Preoccupato che possa essere in grado di evitare la crescita del costo per unità di prodotto
Il compito rispetto alla media europea oggi dal novantotto fatto centonovantanove della media europea invece centotre in Italia questo che vuol dire che la completa viene persa
Vedete il costo del lavoro per unità di prodotto rispetto
Alla media europea sopra ci sono i Paesi che hanno peggiorato e quindi hanno perso competitività Irlanda anche un po'sorprendentemente l'Olanda
Ma poi circa abbiamo i Paesi mediterranei Italia Spagna Grecia Portogallo chi migliore vedete che
Scende al di sotto della media il costo dolorosa di prodotto Germania innanzitutto
E quindi
L'Italia non dove neanche di condizioni particolarmente favorevoli dal punto di vista
Per esempio della competitività di prezzo garantita da una bassa tassazione in Irlanda vedete l'Irlanda nonostante abbia ancor più peggiorato il rapporto
Dinamica sale adesso dell'amico produttività e cioè nonostante lì il costo non autorizzato di prodotto sia cresciuto ancor più che l'Italia il problema è il denominatore il problema è che l'accresciuta produttività non c'è ma pur tuttavia eh nell'altro per voi destro
E in che cosa vuol dire questo vuol dire che la crescita delle esportazioni è stata superiore alla media europea in Italia e anche in tutti gli altri Paesi meritoria nel Mediterraneo e le esportazioni
Salgono molto meno della media europea e quindi c'è un problema di competitività e vediamo e tassi di crescita ora vorremmo nel tempo che viene rimasto concentrarmi un posto perché è così importante non solo dal punto di vista sociale non può non solo dal punto di vista dell'equità
Il sostegno dei giovani il sostegno dell'occupazione dei redditi dei giovani
E il il problema è che
Se mi Giovanni e non
Sono istruiti non contribuiscono alla formazione di ricchezza
E quindi se non c'è il capitale umano abbiamo un danno notevole
Per la crescita dell'economia nazionale e allora la politica pubblica non servono soltanto in questo caso per l'equità soltanto servono anche per l'efficienza
Perché ricorreva disuguaglianza di opportunità l'istruzione dei giovani e altrettanto importante delle politiche redistributive vi do alcuni dati fatti da una pubblicazione sull'istruzione del dell'OCSE
Avere un padre con bassa istruzione relativamente ad avere un padre commedia istruzioni aumenta la probabilità di conseguire un basso livello di istruzione che venne il ventotto virgola sette per cento in Italia ondata naturalmente peggiore
Rispetto a tutti gli altri paesi che che potete
Leggere quindi c'è una fortissima incidenza del background culturale della famiglia nel determinare le opportunità di l'istruzione dei giovani
E alcol verso riduce la probabilità di conseguire un'alta istruzione relativamente a un padre commedia istruzione
Del diciannove virgola trenta per cento in Italia qui siamo inopportuna non siamo gli ultimi una volta tanto perché nel Mediterraneo c'è chi fa ancora
O peggio
è e allora e allora c'è un problema sia tutti ambiente culturale familiare ma anche
Di bassa
Reddito
Familiare
I giovani a basso reddito familiare rimangono intrappolate assessore le rette genitori sono una misura del venti per cento nei Paesi scandinavi non sono condizionate da cento familiare
Nel loro accesso all'istruzione e al a posti di lavoro adeguati alla loro istruzione
E soltanto
Invece nella misura nella misura di rivederci quasi il cinquanta per cento Stati Uniti nel Regno Unito e Italia vuol dire che addirittura per metà il Giovanni per il cinquanta per cento
Il giovane che hanno un basso reddito familiare rimangono cioè indetto dei genitori
E quindi e quindi vediamo che c'è un ciascuno un circolo vizioso
La diseguaglianza di reddito e cioè Hellas Renato di una famiglia basso reddito provoca una perse senza intere generazioni generazionale
Del lei ha detto i figli non riesco ad andare a al di sopra del livello retributivo conseguito dei padri
E
E quindi questo è un dato che ci accomuna fast
Va in un intero che a Stati Uniti e che ci distanzia volto dai diversi per forma non dell'Europa che sono i Paesi scandinavi anche alcuni Paesi dell'Europa continentale
Qui
Vedete come siamo isolati
Il la croce che cosa che cosa vuol dire il
La linea la linea orizzontale
Delimita LEA livello tutti istruzione
Degli
Uomini dal trentacinque quarantaquattro anni al di sopra della minore Rizzon tale vedete che sia al di sopra della media europea al di sotto invece purtroppo si è
Al di sotto della media più europea e l'Italia è il fanalino di coda
Dividiamo invece il grafico a destra e a sinistra dell'asse verticale che lui abbiamo a che fare con
Nulla
Maggiore l'Italia e a oltre la media
Unione europea una maggiore persone senza intergenerazionale dell'istruzione
Terziaria e cioè soltanto
I figli dei laureati
Sono anche se i laureati volendo andare al nocciolo e cioè chi non ha padri
Laureati incontrammo molte molte più difficoltà a ottenete la laurea a
A vivere quindi un maggiore chance maggiore di opportunità sul mercato del lavoro e nell'Italia purtroppo
Si caratterizza per una bassa mobilità educativa vediamo come invece nel quadrante virtuoso quello in auto a sinistra ci siano praticamente tutti i Paesi
Più
Avanzate tranne tra la Francia
E qui
Vedete con molta chiarezza l'Italia non c'è ma possiamo tranquillamente dire che l'Italia sono gli Stati Uniti nell'ultima colonna che cosa si legge
Primo puntiglio di reddito i poveri il venticinque per cento di probabilità tanti
Rimanere in quella fascia retributiva in Danimarca il quarantadue negli Stati Uniti l'Italia va bene non è molto diversa
Quindi non è detto che limitare le capacità di istruzione di acquisizione di conoscenza di presentarsi forte sul mercato del lavoro banche e questi dati Pisa sapete sulla prestazione
Dei nostri le nostre studenti
La causa dell'astrattezza tutti allocativa non si fermano cioè ha detto l'ho già accennato prima
C'è anche un problema di ambiente familiare
E probabilmente c'è anche un problema de cultura generale del dei territori in cui si vive anche sappiamo che anche dell'Italia più avanzata cioè un tasso di abbandono degli studi nel Veneto per esempio con l'attrazione del stipendio
Altri subito anche senza anche senza clamore
E allora manca questa cultura di cercare di sfidare
La
Propria Cioca diritti di andare al di là
Del
A livello non solo di reddito ma anche di cultura del dato la propria famiglia
E questo è qualcosa che evidentemente e ancora piuttosto sconosciuto tanto minore il capitale sociale tanto minore
Ecco con la livello
Generale soprattutto presente nel Mezzogiorno tanto meno ci si rende conto di questo fenomeno cosa reggiamo in queste poche percentuali
Che gli studenti con basso rendimento in materie scientifiche non sono in Italia in una percentuale così diversa
Da Stati Uniti e Francia venticinque poco più del ventitré gli Stati Uniti e del ventidue del per cento della Francia
Ma nella seconda colonna cose leggiamo
La sola Nucara una sono le percentuali di coloro che hanno un basso rendimento delle materie scientifiche al liceo diciamo
Ma
Hanno anche una provenienza familiare basso reddito
Come vedete la situazione dell'Italia è completamente diversa da quella degli Stati Uniti e Francia ma non il problema non è soltanto il livello di reddito il problema è anche che in Italia dobbiamo riconoscerlo
Non c'abbiamo avuto uno sviluppo vero economico quantitativamente soddisfacente negli anni Sessanta e Settanta
Ma se siamo diventate più lui chi se lo siamo passati dei consiglieri come dire
Nell'operato del
Economia avanzata con altre aree addetto con alti consumi a ciò non ha fatto seguito anche un e allevamento
Della condizionalmente culturale e le condizioni culturali Silva erano molto molto importanti come come vediamo
Non
Questo scarso rendimento nelle materie scientifiche tanto dipendente in Italia solo al ventidue per cento
Quanto al cinquantuno Stati Uniti e cinquantaquattro per la Francia e quindi
Non sono le condizioni economiche evidentemente all'allevamento e del benessere
Economico materiale non ha conseguito anch'un elevamento
Dal
Del del livello o culturale quindi il background distruzione
Familiari conta conta molto
Salto queste
Slide mi concentro sulle ultimo sull'ultima dura e delle politiche pubbliche per l'istruzione
Che cosa ho detto che ci sono due determinante di fondo delle capacità dei giovani di accedere a livelli di istruzione e quindi a livelli di occupazione più più rilevanti
Naturalmente
Ci ricordiamo il problema numero uno che ho sottolineato della crescita
Se c'è un salto qualitativo
Verso settore più innovativi dell'economia la domanda di istruzione rimarrà stagnante e poi il i lo scrive il che giovani a bassa
Vaste base formazione e
Del tutto inadeguata per invece produce i laureati ma
Al di là di quello bisogna anche avrà delle politiche pubbliche
Più mirata e più precise e cioè
Che vadano a guardare io direi quasi a livello territoriale perché sapete che l'Italia ha teorizzato pesa macchie a macchia di leopardo qual è la principale determinante
Dell'istruzione dei figli se il reddito dei genitori è chiaro che bisogna superare il vincolo di equità anche per far sì che il padre non incentivi il giovane il figlio andare non si Tamai ricerche
Un posto di lavoro magari col solito sistema delle relazioni
Personali e questa è e quindi o la strada delle borse di studio che come sappiamo in Italia sono un livello permettetemi la parola indecente da un punto di vista il numero di ammontare
Oppure se la determinante invece e il livello di istruzione dei genitori e cioè che l'autostrada familiare o se volete o di quartieri o se volete
Di macroregione
Non non è è allego non è adeguata e allora lì bisogna cercare una
Persuasione morale
Occorrerebbe in realtà un dibattito pubblico come si dice d'Italia che è completamente assente
Sarebbe un errore non lo si dica appunto che il prolungamento degli studi deve diventare un fattore di
Orgoglio diciamo non semplicemente
Il parcheggio in vista per evitare la disoccupazione futura grazie
Allora grazie dunque se spero di speranza per così dire adesso sembrava avevamo e che magari se si dice anche quello che pensa
Ancora su alcune delle cose
Proprio professor Pezzuto attraverso interventi attivati a condizione adesso un suggerimento
Grazie
No alle proposte di Roberto mi pare io avrò buone sono però proposte limitate dalla situazione che si è venuta creando della finanza pubblica
Ogni volta che si presenta il rapporto sullo stato sociale a vedere un colpo naturalmente non perché le cose nonché sentirsi ma adesso le vedo rappresentate con dati e
Ragionamenti che naturalmente accentua no la ferita e turistica sociale che ciascuno di noi dovrebbe avere davanti a una situazione come quella che è stata indicata non riguarda soltanto i giovani ma in particolare i giovani
Io voglio fare un ragionamento che va un pochino al di là
Naturalmente non al di là del lavoro fatto ma
Mi sono chiesto dopo aver letto il questo lavoro individuato forse per l'ennesima volta i problemi dello stato sociale in Italia mi sono chiesto
Dove sta il problema alla fine
L'ultima volta che abbiamo avuto piena occupazione stato mille novecentosettantatré
Poi la storia economica data intanto in tanti modi e da quel momento è cambiato un elemento fondamentale delle politiche economiche pubbliche del nostro Paese per cui tutte le politiche da allora sono state politiche di offerta
Mai politiche di domanda dopo questa crisi si vede bene qual è la situazione
L'abbiamo una disoccupazione giovanile così alta in questo particolare momento
Perché naturalmente ce lo scarico della disoccupazione
Delle fasce più deboli della società sostenute dai cosiddetti padre
Per una parte naturalmente
Però la disoccupazione giovanile è con noi da tantissimi anni qualcuno ricorderà le leggi sui giovani le assunzioni nella pubblica amministrazione dei giovani le leggi sull'imprenditoria giovanile
Insomma avrà adesso non posso fare tutta
La
La analisi però ce n'erano un numero enorme in ciascuna delle crisi che si sono riprodotte dopo la crisi petrolifera
E il cambiamento di politiche economiche e monetarie tacere Reagan
Da quel momento in poi
Pur con alterne vicende
Gli unici elementi di domanda effettiva capace di tenere un po'elevato il tasso di crescita e quindi come conseguenza anche il tasso di occupazione
Erano il commercio internazionale
Fino all'euro
E la spesa pubblica
Fino al divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia
Quindi siamo già mille novecentottanta tassa
Ambedue elementi che hanno determinato una stretta uno io penso che
Elementi che hanno strangolato alla nostra economia l'industria il settore privato la incapacità di crescita delle imprese e così via perché
Avendo un continuo tentativo di avere avanzi primari per riuscire ad abbattere
Il
Il prima all'inflazione e poi debito pubblico il deficit
E e contemporaneamente avere prima un cambio fisso
Durante la seconda metà degli anni Ottanta il più possibile fisso con tassi di interesse elevatissimi che hanno aumentato il debito pubblico e poi con l'entrata dentro le euro
Un tasso di cambio Sempre sopravvalutato per quanto riguarda
Un Paese come l'Italia
In queste condizioni le lei cause di crescita sono venute esaurendosi stavano effettivamente soltanto in politiche di offerta
E le uniche politiche di offerta capaci di dare un significato perché si possono trasformare sia pure nel tempo inc
In elementi di domanda effettiva sono la ricerca e l'intesa innovazione e lo sole scienza degli apparati sia produttivi che sociale
In modo che la produttività di questi apparati possa essere più grande e questo avrebbe potuto far crescere la competitività rispetto al resto del mondo e in particolare nei confronti della Germania dentro l'euro
Rappresentare un fattore di sviluppo
Nelle condizioni in cui siamo e con l'euro plus che avanza e cioè con un tentativo di fare un bilancio in pareggio tra pochissimi anni lei prospettive per lo Stato sociale sono
Guardi difficilissima
Prima di tutto in uno Stato moderno il deficit inevitabile
Perché una parte considerevole della spesa pubblica fatta per lo Stato sociale non rapido non era presentata nel PIL e particolarmente quella differenza di profitto che c'è fra
La
Amministrazione pubblica e quello che sarebbe altrimenti l'Amministrazione privata
Vi posso fare un esempio se all'improvviso la nostra sanità diventasse privata il pila o mentre del volto ma la salute della nostra popolazione sarebbe peggiore
E il di distribuzione del reddito sarebbe gravemente peggiore perché chi fa la sanità privata l'altra merci riguadagnare un profitto
Analoga per la previdenza e naturalmente analogo per l'istruzione cioè i tre settori fondamentali dello stato sociale una volta privatizzati effettivamente fanno aumentare il peso quindi questo significa che non fossero privatizzate il PIL sarebbe più elevata
Però nessuno ha li tiene conto quindi flatus vocis
Noi abbiamo tuttavia in questa condizione alcuni elementi
Che
E ci dovrebbero consentire e di potere porre delle fondamenta sia per l'occupazione sia per lo Stato sociale
E su cui potremmo contare prima di arrivare a questi però vorrei indicare che
Almeno dall'inizio degli anni ottanta
C'è una grande differenza tra il comportamento europeo e quello degli Stati Uniti nei confronti dell'occupazione
La piena occupazione è sempre stata l'obiettivo di ambedue i partiti al governo
Sempre molto meno lo Stato sociale da voi sapete tutti
Mentre in Europa è sempre stato più importante lo stato sociale del tentativo di realizzare la piena occupazione
Una delle ragioni per questa differente ragioni si perdono naturalmente nella storia della società e non sono io in grado neanche di capire perché la situazione sia di questo tipo ma è così
Se uno guarda Pinin confronti tra l'Italia e gli Stati Uniti che sono così comuni in questo particolare periodo non hanno alcun significato si tratta di due società che si comporta in maniera completamente diversa
Detto questo non ne abbiamo ancora alcune possibilità
Da poter utilizzare prima di tutto noi siamo il terzo
Sì il terzo direi forse un quarto il terzo Paese manifatturiero dell'Europa a ventisette e ancora di più dell'Europa a quindici
Quindi abbiamo un peso enorme sulle decisioni europee viene esercitato questo peso no
Perché tutti i nostri governanti da quando cioè l'Europa fatta in questo modo hanno sempre si sono sempre fatti ricattare dalla elevatezza del debito pubblico
Benché l'Europa sapesse che va entravamo dentro l'euro con un debito pubblico più o meno uguale a quello che abbiamo oggi
Per il fatto di avere questo freno nelle politiche europea è impedito
Che l'Italia che è un Paese essenziale per l'Europa potesse esercitare una pressione perché si determinassero comportamenti europei specie dopo la crisi più in linea con la necessità di aumentare l'occupazione
I cosiddetti euro bond non si sono più Vieste
La possibilità di finanziare i deficit pubblici spero i debiti pubblici nazionali è sparita si salvano soltanto sistemi bancari e Paesi in gravi difficoltà facendo un grande favore agli speculatori
Ma non facendo nessun favore ai Paesi che sono in difficoltà quindi la prima questione che si sta in Europa per difendere il modello sociale europeo non semplicemente per avere una moneta unica che peraltro per noi è sopravvalutata ormai da un sacco di anni
La seconda questione che invece è nostra e che abbiamo uno dei tassi di evasione fiscale più alta di tutta l'Europa
Naturalmente non si può eliminare l'evasione fiscale impossibile tutti i Paesi del mondo hanno una certa quota di evasione fiscale
Spesso spinto organo alla quota della economia illegale tra il sette del dieci per cento ma la nostra quota enormemente superiore
Ed è enormemente superiore e inversamente collegata con la distribuzione del reddito per cui gli alti redditi non sono solo non sono soltanto poco tassati
Ma sono anche
Facilitati smania gigantesca dalla evasione fiscale Stato sociale ed evasione fiscale vanno messi in strettissima correlazione e non possono essere separati il compito del Ministro delle Finanze
Non può essere che è quello di finanziare allo stato sociale
E se non combatte l'evasione fiscale vuol dire che non ha alcun interesse ad avere lo Stato sociale come lo conosciamo
La seconda questione seconda opportunità anche per abbiamo la terza opportunità che la abbiamo è che non si riuscirà ad avere la
Il pareggio del bilancio del due mila quattordici
Non solo non ci riusciremo noi non ci saranno anche molti degli altri Paesi europei
Allora bisogna prepararsi adesso a quella situazione revocando indubbio quel patto europeo scellerato a cui hanno posto la firma anche i Paesi i quali credono al modello sociale europeo
Ma vi credono in una maniera che non è uguale alla nostra
Per noi il modello sociale europeo e il modello sociale italiano devono rappresentare sostanzialmente la stessa cosa per francesi e tedeschi eh una forma di nazionalismo economico
Beh la differenza
Quindi questo va esposto in modo che sia possibile cominciare a ragionare adesso sulle debolezze possibili dell'euro plus domani
Così che abbiamo anche il tempo di mettere in atto una politica economica che non sia una politica economica che distrugge ogni residuo di civiltà in questo Paese
E forse si può anche dare una mano alle proposte di vissuti perché alcune distorsioni immediate del
Del dello stato sociale regala corrette quelle indicate dal rapporto OCSE è stato qui
Scrittore oggi descritto sono assolutamente indispensabili anche se non avessimo i problemi di disoccupazione giovanile grazie
Ok allora
Abbiamo concluso ridere che adesso si svolga tavole rotonde poiché abbiamo dibattito coinvolga anche il pubblico quindi se avete delle domande non dimenticata del potete rivolgere successivamente alla tavola rotonda quindi a questo punto ceto
Addosso il tavolo quella sedia Massimo Mucchetti
Ai partecipanti alla tavola rotonda ringraziando quelle che fin qui hanno partecipato alla nostra giornata di lavoro raccomandazioni
Buongiorno
Avete sentito fino adesso un
Excursus quello del professor Pizzuti
Molto ampio
Sulle politiche pubbliche sulla spesa sociale
Avendo come orizzonte di riferimento le nuove generazioni i commenti successivi
Io lui
L'anziana e la palla
Ai
Coloro i quali adesso interverranno nella tavola rotonda con interventi chiedo di una decina di minuti in modo da poter consentire qualche opinione domanda e quant'altro del pubblico è un ultimissimo rapido giro in modo da chiudere per l'una
Mi pare che in sintesi estrema
Le cose possono essere riproposte in questi termini l'Italia soffre un serio il problema
Di
Scarsa crescita che alla radice di tanti fenomeni negativi
Una delle caratteristiche dall'Italia
è quella di aprire
Un accumulato nei decenni passati che specialmente negli anni ottanta e primissimi novanta un debito pubblico molto elevato che
Costituisce un grave handicap nel complesso del Paese perché l'Italia si trova da vere una
Capacità di investimento del settore pubblico o tutti i promoter sostegno al settore pubblico ad iniziative nel settore privato largamente inferiore a quella di economie con le quali si trova in competizione
Una parte della bassa crescita dovuta proprio anche c'è una correlazione fra crescita e debito pubblico quando il debito pubblico sopra una certa dimensione sono appunto di crescita che se ne vanno
A questo punto
Io ho trovato molto interessante vorrei che su questo un po'ci fossero dei pronunciamenti
La proposta che professor Pizzuti affatto che altri avevano mi ha cominciato lumeggiare anche nel
Qualche tempo passato e cioè di
Considerare
La contribuzione previdenziale una possibile leva
Per contrastare la dinamica tanti di crescita del debito pubblico ridurre in parte comunque per contrastare efficacemente l'accumulazione del deficit annuale della
Del bilancio pubblico
E tutti
Ci propone un matto un conto macro molto significativo
Dice se offre messi in moto una seconda gamba previdenziale
Integrativa a coloro i quali
Per
Tante ragioni
Lui dice per scarsa fiducia nei mercati finanziari potrebbe essere una mancanza informale tante ragioni una
Possibilità di scelte in più rispetto a quello che oggi passa il convento che sono i fondi integrativi
Sostanzialmente privati
Ebbene se questa contribuzione arrivasse nelle casse dell'INPS sarebbe
Avrebbe un impatto io lo quantifico lo dice un punto uno uno punto quattro punti di PIL cioè sono venti miliardi
Se voi pensate che
La manovra sulla quale sta perdendo il sonno il povero ministro dell'economia ed i quaranta miliardi in due anni
Ma eccola qui ecco l'abbiamo riportata nell'articolo di legge dicendo al troppo bella per essere vero però
Però c'è un punto se tre quarti dei giovani
E dei meno giovani oggi Valbusa lo strumento che è stato offerto e che è stato anche spinto oltreché offerto
Sarà un perché
E
Perché io mi domando vanno offrire
Un altro opportunità e non ricavarne un vantaggio in termini di finanza pubblica
Come forse qualcuno di voi avrà visto oggi ho posto questa domanda
Ad un ex ministro dell'economia
Domenico Siniscalco che oggi Presidente dalla suggestione oltre che banchiere di Morgan Stanley per l'Italia e
Non solo
La sua risposta è stata ok
Purché la gestione di questi flussi poi l'INPS la fidi a alla al settore privato la Fidia dei gestori professionali che in tal modo la non mettono nel circuito dell'economia
Ebbene a questa a questo punto di vista i bordi con quello di mettere queste risorse nel settore del ciclo dell'economia e sono sostanzialmente due
Il gestore che USA
Questi flussi esattamente come lei sta usando la previdenza integrativa
Attuale e quindi tutti ci ha spiegato
Che
Al sistema delle imprese nell'ancora un poco
Oppure
Farli confluire nel calderone
Dell'ASP diciamo della del finanziamento della spesa pubblica che comunque c'è e che nessuno oggi ci sta dicendo che non ci sarà più
E in questo modo concorrenti
Alla
Diminuzione
Di quello che viene considerato il rischio Italia che concorre a formare il costo del denaro
Mi taccio ricordandosi un episodio che
Le cronache dei giornali di questi giorni caso Fincantieri
Una delle ragioni per cui la Fincantieri è in difficoltà sono tante ma per una
Che fatica
A far finanziare dal sistema finanziario italiano banche piuttosto che Cassa depositi e prestiti piuttosto che salse per quanto riguarda
Il cui assicurativo
Fatica a far finanziare in modo competitivo Lainati che i clienti le ordina no
Chi ha fatto i conti ci dice che oggi le condizioni normali che l'Italia può offrire dato il costo del funding per il sistema italiano per una nave sono ballano cinquanta milioni
E e cinquanta milioni fanno la differenza per cui il carnevale fatica a prendere le navi dalla Fincantieri che pure le vorrebbe perché sono belle
Ma forse non non possono essere così bello da costare cinquanta milioni in più di una nave fatta in Germania che
Bontà immobili fatte comunque
Nel nell'Italia del nord est per una per l'altra
Ecco dietro la proposta di Pizzuti io ho detto anche questi possibili sviluppi ci sono due in modo diverso di mettere i soldi nell'economia
Tutti e due hanno dei risvolti finanziari
Personalmente lascerei a voi la in questo primo giro anche una dichiarazione diciamo di preferenza
Ma innanzitutto seti convinzione questa proposta abbiamo sindacati mondo dell'impresa l'INPS abbiamo tutto quello che serve per avere un primo giro direi significativo siccome vedo qui vicino a me Susanna Camusso
Per gentilezza verso le signore a lei la prima la prima parola
Cioè tanto
Come
Come al mio ogni anno la presentazione del Rapporto lo stato sociale permette di fare
Molte valutazioni sullo sullo stato dell'arte e molte proposte ed è ovvio che quest'anno le proposte hanno poi anche un segno
Che è il rapporto con
Le previsioni
Di possibili manovre
Nei nei prossimi anni e delle e dell'effetto che hanno
Intanto possiamo dire che
Sarebbe sbagliato
Considerare che il problema unico del nostro stato sociale l'unico problema che noi abbiamo nel rapporto con la manovra
Possibile e quello che dobbiamo intervenire sul sistema pensionistico considerandolo un oggetto di puro
Conosciuto e riferimento questo è il
Primo elemento il secondo elemento è che si fa
Trappola spesso questa discussione
Anche nel paragone con gli altri Paesi ragionando come se noi avessimo un sistema produttivo una struttura del lavoro equivalente a quella degli altri Paesi
E da qui anche per il ragionamento su prima e seconda gamba della previdenza rischia di essere sempre falsato da questo da questo aspetto poi ci torno
è evidente loro lo si sta dicendo in tutte le salse non mi pare che il Ministro dell'economia lo colga che
Se non si fanno provvedimenti e se non si prova a farla
Avanzare una crescita di questo Paese noi siamo destinati a un avvitamento perché se un'unica ipotesi di finanza o che si fa e quella dei progressivi tagli e questo avrà un effetto
Che continuerà a esserlo depressivo e poi Medina chiederemo
Torno le fila della crescente disagio sociale non avremmo bisogno di una operazione esattamente opposta a provare a investire
Sulla crescita provare a far crescere le risorse a trovare a ricordarci che lo Stato sociale e il un motore di crescita non è unicamente un motore di spesa da tagliare
Nei momenti in cui si vogliono fare delle manovre questo richiederebbe per esempio di parlare
Del istruzione e richiederebbe di parlare del sistema previdenziale non solo come un tema che riguarda
C'è che possiamo fare per chi è nel sistema perché ma gran parte dei ragionamenti sulla previdenza complementare realtà quarta non attiene il sistema provare a ragionare per chi nel sistema ci sarà
O meglio per chi comincia a esserci adesso da una previsione poi le cifre come dire sono sempre un po'ipotetica in questo caso ma che ti dice pensioni al venti trenta per cento delle ultime retribuzioni
Di allora perché questo è il nostro sistema attuale
Il nostro sistema attuale così anche perché i coefficienti si calcola sull'andamento del PIL e quindi per esempio questi due anni di crisi sono stati una tassa del sei per cento su tutte le future
Previdente pensioni di origine contributiva
Così perché
La discontinuità contributiva determinano un'ulteriore abbassamento allora se si vuole ragionare di sistema previdenziale bisognerebbe intanto ragionare di continuità
Per i giovani discontinui per le donne di cui non si parla mai ma
Un dato che ha dato listato qualche giorno fa di ottocento mila lavoratrici che interrompono lavoro dopo la maternità non per libera scelta ci dicono che la continuità contributiva per le donne e continuo a rimanere uno straordinario problema
E quindi come si costruisce la continuità retributiva per avere poi un riferimento sto parlando per il momento della pensione pubblica
Resta ancora il tema fondamentale per esempio gli ammortizzatori la copertura dei periodi perché dire la somma tra contributi diretti e contributi figurativi e poi bisogna tradurla col dire che ci sono contributi figurativi che vengono considerati e che hanno efficacia Ai fini del calcolo
Pensionistico questo è il primo problema secondo problema basta la pensione pubblica bisogna agganciarci l'oppressione
Complementare io sono per evitare di continuare a moltiplicare le forme
Perché in questo della proposta che viene fatta in realtà c'è una terza gamba
Che viene in qualche modo introdotta e credo che bisognerebbe invece ragionare del perché il rapporto prima seconda gamba San certo punto fermato
E analizzare quel dato sull'adesione dei fondi non come dato assoluto ma come dato che si rimise dura con la composizione
Del mercato del lavoro soprattutto del sistema di impresa
Perché se noi guardiamo i fondi ovviamente mi riferisco ai fondi negoziali a quelli
Contrattuali li guardiamo in rapporto alle categorie e al dimensione di impresa noi abbiamo un'altissima adesione alla previdenza complementare
Se non ripartiamo sull'intera
Popolazione del lavoro abbiamo l'abbassamento che ne deriva cioè potremmo serenamente dire che tutta la piccola piccolissima impresa non favorisce l'adesione fondi complementari
Per la banale nota ragione che considera il TFR e parte del finanziamento dell'attività dell'impresa
E quindi non lo rende disponibile per la previdenza complementare
Io ricorderei che noi abbiamo una norma che è quella che prevede
Che il TFR non impegnato possa andare all'INPS per le imprese superiore a un certo numero di dipendenti perché per le imprese inferiori a quella cifra scoppiò come a dire la famosa
Rivolta sul fatto che il TFR doveva essere invece utilizzato
Allora il problema non è
Di nuovo e trovare un'altra forma per favorire il problema è come sporchiamo all'origine il fatto che si considera salario differito come parte della
Potenzialità di finanziamento per l'impresa e quindi non si accede
I numeri ci sono con il fondo per gli artigiani il fondo di previdenza complementare gli artigiani non è mai riuscito ad andare sopra i dieci mila iscritti e se non erro le associazioni artigiane dichiarando l'esistenza di quattro milioni di lavoratori artigiani
Quindi
Mi pare che come è fatta la nostra struttura proprio attiva un tema direttamente collegato alla funzionamento del sistema previdenziale e alle gambe che ci sono
Diverso il ragionamento sui fondi possono fare investimenti differenti però
Il tema vero è il tema che riguarda e è paragonabile esattamente al ragionamento sul TFR presso l'INPS
Sarebbe interessante sapere se quel passaggio del TFR presso l'INPS ha determinato il volano per degli investimenti
Il volano per per la spesa corrente perché spero che poi
Dovrebbe fare queste reti
Effettive discussioni per capire qual è il rapporto tra risorse che si mettono nel sistema utilizzo delle medesime da parte
Del del ministro dell'economia
Un'ultima questione che credo vada affrontata
è il rapporto lavoro autonomo lavoro dipendente perché anche qui
Spesso ci si dimentica che anche nel funzionamento solitaria del sistema previdenziale sul lavoro dipendente al peso hanno
I progressivi riequilibri di ieri
Contribuzione per lavoro autonomo che è molto più bassa della contribuzione
Da lavoro dipendente questo è un dato che vale per la contribuzione così come vale per la tassazione quando scopriamo nella quando si fanno gli esami sul
Il pagamento del delle delle tasse scopriamo che i lavoratori autonomi sono sempre mediamente più poveri dei lavoratori dipendenti e quindi ne pagano meno
Allora da questo punto di vista c'è un problema che riguarda il lavoro precario ma c'è un problema che riguarda loro autonomia
Perché è un po'complicato continuare a pensare che il riequilibrio contributivo avviene tutto sul lavoro dipendente sia dal versante dell'impresa che dal versante dei lavoratori mentre il lavoro autonomo continua da vere una
Contribuzione più bassa così come sul lavoro precario al vero che in una delle strade e quello che il lavoro precario costi più del lavoro ordinario così almeno
Ne proviamo ad evitare gli infiniti abusi che ci sono bisognerebbe però su questo il punto S metti sul fatto che quella maggiore contribuzione non sia di nuovo a carico del lavoratore
Perché una parte del problema che noi abbiamo abbiamo avuta è che le modalità con cui si rende sempre più fintamente autonomo con rapporto di lavoro
Determina il fatto che sia al lavoratore che paga integralmente la contribuzione perché le imprese
Da quell'impresa e
Aziende tutte le varie tipologie e invadono questa
Pagamento che dovrebbero fare quindi bisognerebbe evitare e bisognerebbe lavorare su un fattore di contribuzione un fattore di contribuzione che determini però la nettezza della ripartizione
Tra lavoratore e impresa dopodiché però vorrei anche dire una cosa che non possiamo raccontarci
Un sistema che non c'è se si aumenta la conservazione del lavoro precario e si pongono prima o poi
Davanti ad una prestazione di riconoscimenti e contributi dei lavoratori immigrati non è che tutto questo determina solo entrate questa paternità ugualmente al fatto che poi bisognerà riconoscere le rispettive prestazioni a tutto questo
Perché se me lo stiamo facendo uno strano ragionamento che come dice come garantiamo un pezzetto del sistema quella contribuzione di tutto il mondo e credo che non sia particolarmente solidale come come modalità
Allora da questo punto di vista io non credo che non possiamo neanche considerare il fatto che bisogna utilizzare il sistema pensionistico come un sistema che determina l'ingresso di entrate in riduzione
Del deficit perché questo porta a tagliare dove pezzi o comunque a determinare il fatto che non c'è una relazione
Tra le contribuzioni e la prestazione che tu dai quindi credo che da questo punto di vista bisogna invece farsi altre domande su come me
Il sistema del deficit pubblico lo contrastiamo costruendo
Ritengo con logiche di tagli ma risorse e crescita che permettano di farlo perché
E poi l'ha chiamato per non
Un
Ogni tanto ci
INPS ci farebbe bene a guardare come il sistema oggi
Esistono aggiunse stramba profondamente ingiusto
Perché è un sistema in cui la prevalenza delle persone hanno professioni che sono più vicine all'impossibilità
Diventerebbe accentramento che non nella possibilità di vivere decentemente
Sguardo bisognerebbe avere e quello che si domanda se si può intervenire su un sistema per garantirci un futuro garantire un futuro che non sia un fatto che pensione un povero impossibile per vivere
Sulla base del
Banale dal principio che se si costruisce un sistema tutto troppo povero si sta creando un debito per il Paese di allora perché non è che poi un Paese possa fare a meno di affrontare il problema
E lo affronterà intermedi trasferimenti dello Stato in termini di assistenza in termini di nuovo di separazione della condizione delle persone allora forse bisogna ragionare su qual è il punto di riferimento
Che le pensioni d'ora vere non abbia sempre detto che il sessanta per cento il tasso di sostituzione a cui guardare
E rispetto a questo decidere dove investire oggi le risorse perché si arrivi lì a partire da
Una garanzia del sistema
Contributivo e favorire invece una previdenza complementare un'unica non in tanti modelli magari poco
Nel mercato è un po'più nel sistema contrattuale e in quella misurarsi con il fatto che un sistema delle imprese così frantumato in un sistema delle imprese che ostacola anche la costruzione
Do il secondo mercato della previdenza così com'è esattamente un sistema talmente frantumato che
Povertà al non utilizzo della qualità professionale che deriva dall'istruzione e così come una delle fondamentali causa della perdita di produttività del nostro Paese per cui provare
Non adatto associare al punto finale le ragioni della non crescita ma domandarci qual è il sistema che può favorire la crescita
Grazie Susanna Camusso
A questo punto
Sarebbe interessante perché ha posto un sacco di problemi a cui
I colleghi del degli altri sindacati della
Guglielmo Loy della UIL e
Maurizio Petriccio rivelazione potranno aggiungere commenti osservazione loro punto di vista ma
In prima battuta io adesso vorrei sentire Giampaolo Galli direttore generale della Confindustria al quale
Dal quale mi piacerebbe avere anche diciamo così ma risposta
Così come Susanna Camusso ci ha detto in sostanza l'idea di fare una di un'offerta INPS
Sulla previdenza integrativa non mi convince se ho capito bene dicendo abbiamo la previdenza di base affidata all'INPS abbiamo la previdenza integrativa affidata
Ai fondi negoziali laddove ci sono che sono possibili alle assicurazioni private a Ligresti
All'esame orale sono quelli che ne fanno non è che le fa un altro piuttosto che i fondi aperti innovare questo è il panorama della previdenza integrativa che c'è oggi
Ecco io dico no
Che cosa Fietta cioè all'INPS non costa niente
Alza l'organizzazione aggiungere invece dei dieci scrivere dodici
Avrebbe dei costi e della burocrazia inferiori agli oltre cinquecento fondi pensione italiani alcuni dei quali amministra ma penso in quattro gatti devo immaginare
E che hanno dei costi e cioè c'è gente che esiste amministrando le pensioni future
E
Uno dei primi bandi per dare una discreta pensione alle persone è abbattere i costi delle burocrazie
E come trovo che sia un'idea così banale quello che dire titolo tour possibile a me personalmente se mi dicessero vuole andare al fondo dall'ingegnere quello negoziale che abbiamo noi come giornalisti o se ci fosse un fondo dell'INPS
Esso faccio per dire
E io sarei tentato per tante buone ragioni prima parte dell'INPS è più difficile che fallisca di una qualsiasi altro soggetto privata
E secondo perché mi costa di meno strutturalmente le economie di scala sono lì da vedere
Dottor Galli
Ma
Intanto
Vorrei
Dire dare atto di
Professore agli economisti che hanno lavorato
Pizzuti a questo rapporto perché ogni anno ricco di gli spunti di argomenti
Spesso un po'diversi da quelli che sono il mainstream proprio per questo sono interessanti io vengo alla domanda che ha fatto il moderatore però vorrei
Come dire non voglio sottrarmi a fare qualche commento di ordine generale se posso sul rapporto mia particolarmente intrigato la il confronto fra il sessantenne oggi
è suo figlio
Quindi io ho sessant'anni sono nato nel cinquantuno mio fine figlie sono nati negli anni Ottanta allora chi sta meglio chi sta peggio
Ma allora a questo punto ci siamo c'è una cosa che detta nel rapporto naturalmente si riceve l'Italia adesso ha un
Un livello di benessere che enormemente migliore più alto di quello di allora ma questo viene poi un pochettino pass sparsa poi un po'in secondo piano
Però allora facciamo la fotografia di chi è il sessantenne di oggi è uno che sessanta anni fa
Nasce nelle campagne viveva di agricoltura anzi non viveva tant'è che doveva immigrare
Nelle periferie delle grandi città doveva accettare praticamente qualunque lavoro come coi suoi genitori dovevano accettare qualunque lavoro
Come fanno gli immigrati stranieri oggi pochissimi andavano oltre l'obbligo scolastico un'esigua minoranza andavo all'università non arte Eva il Servizio sanitario nazionale non è soltanto questione di avere la macchina bello la macchina brutta o non averci avere la bicicletta non c'era il servizio sanitario nazionale
E non quando io sono nato e fino a quando sono andato e università non aveva un sistema pensionistico come quello che c'è adesso che è stato fatto alla fine degli anni Sessanta
Vivevamo in un ambiente mostruoso inquinati ISSI ma non c'era nessuna consapevolezza ambientale igienica sanitaria
Non so se sia vero che trovavamo lavoro tanto facilmente tant'è che quei pochi di noi di quella generazione che sono andati all'università qui avevamo l'università
L'ATI ce lo ricordiamo chiamavamo università il parcheggio dei disoccupati
Eravamo pochi ma ci sentivamo disoccupati forse non avevamo tantissima fiducia nel futuro adesso a ripensarci tant'è che siamo diventati contestatori eccetera eccetera
Ma questo di Giappone ognuno alle opinioni che ha però alcuni fatti diciamo sulla sociologia sull'economia dell'Italia val la pena
Credo che la condizione giovanile
Concordo con quello che ha detto
Moderatore Mucchetti sia
Il PD oggi si sia aggravata per via della
Bassissima crescita economica degli ultimi quindici vent'anni che ha un impatto su tutti e anche sui giovani
Chiaro che senza crescita io miglioro solo se qualcun altro peggiore a aumentano gli egoismi qui sono d'accordo con l'apporto a dire che
Insomma parlare di egoismo della generazione dei no non è questione di egoismo è questione che se la torta non cresce ognuno difende le proprie posizioni e poi diventa più difficile qualora ci fosse qualcuno al Governo che avesse voglia di
Togliere incrostazioni corporative che ci sono la società che impediscono ai giovani o rendono difficile i giovani di entrare è chiaro che si trova
Maggiori resistenti se qua credo che non posso concordare mi pare di aver sentito da Susanna Camusso la parola produttività da qualche parte
Comunque credo che sia una parola che condividiamo magari la condividiamo in maniera diversa qui o affrontiamo il problema della produttività e della
Competitività nel nuovo contesto globale
Dell'Italia oppure non risolviamo nella condizione dei giovani nel
La condizione delle persone più anziane
Mi pare anche che insomma
Sulla finanza pubblica si fanno dei ragionamenti che mi lasciano un pochettino perplesso perché forse è vero il ragionamento che si fa nel rapporto che se fosse l'Europa unico
Se l'Europa fosse politica e fosse unita potremmo permetterci un po'più disavanzo ma il fatto è che l'Europa non è politica non è unita può piacerci o non piacere dici e a sto punto abbiamo di fronte a noi
Una prospettiva di drastici tagli della spesa pubblica
Ho
Aumenti delle tasse quello che il Governo c'ha posto di ciò proporci propone e ha proposto all'Europa i mercati finanziari
è un piano che dobbiamo che
Diciamo di riduzione della spesa pubblica cioè i cinque punti e mezzo di miglioramento dell'avanzo primario nei prossimi quattro anni verrebbero tutti da tagli della spesa pubblica
In questa situazione francamente faccio diffidenza tipica pensare che
Ci saranno spazi
Quand'anche qualcuno proponesse di aumentare invece le imposte cosa che io personalmente non condivido
Per migliorare lo stato sociale per fare il sostegno che cerca la prima occupazione avremo il problema di ritirare rapidamente gli ammortizzatori in deroga non so come
Faremo problema complicatissimo
Equipara neanche un attimo venire al punto
Di quello che è stato descritto come la golden age anche Paolo Leon ha fatto riferimento fino agli anni Settanta c'era la spesa pubblica era una meraviglia stavamo tutti bene
Poi è arrivato il neoliberismo no negli anni Settanta eravamo in bancarotta forse qualcuno se n'è dimenticato avevamo l'infrazione al venti per cento nel settantasei abbiamo dovuto chiudere il mercato
Dei cambi bloccare i movimenti di capitale andare con il cappello in mano al Fondo monetario
A chiedere un prestito avevamo le aziende in crisi
Ci vollero dieci vent'anni per riuscire a dieci anni forse prendere consapevolezza di questa situazione vent'anni per cominciare ad uscirne
Quella non era all'epoca d'oro quello è l'origine di molti dei problemi che abbiamo oggi
Vengo
Alle proposte dunque credo che se l'INPS
Crea un Foggia c'ha un un qualche fondo diciamo residuale eccetera però se si mettessero i soldi del TFR in un fondo gestito dall'INPS
Gestito dall'INPS poi gestito in qualche modo che l'INPS potrebbe dare in gestione a terzi probabilmente per evitare
Che
La politica ci metta sopra le mani perché Susanna Camusso ha già ricordato che cosa è successo colloca
Non lo so se con la Goldman Sachs andiamo bene o male
Noi con i fondi negoziali abbiamo cercato di dare una soluzione molto equilibrata questo problema
Cioè separare in maniera molto forte diciamo quello che è il ruolo delle parti sociali da quello che è il ruolo della gestione per evitare conflitti di interesse
Mettere a gara le gestioni cambiarle
Essere molto esigenti credo che l'INPS dovrebbe e potrebbe fare una cosa simile qualora un'idea del genere procedesse credo che salvo errori questa cosa non roba Fadda a riduzione del disavanzo pubblico se questi soldi vengono investiti altra cosa e se invece sono un'entrata della
Dello Stato che poi verrà utilizzata come è stato detto in passato come ha fatto Padoa Schioppa li utilizzeremo per le infrastrutture e poi sono finiti in spesa corrente quindi ricordiamoci questa cosa
Se peraltro si facesse
Un'altra operazione cioè il TFR e va a finire
Alla diciamo è parte della contribuzione complessiva che ti danno il sistema contributivo una futura pensione
In questo caso vale anche qui la considerazione che faceva Susanna Camusso cioè quando io aumento la contribuzione aumento le entrate oggi ma aumento anche le uscite e domani
E quindi questa cosa non migliorerà
Diciamo può essere
Non migliora lo stato patrimoniale
Dell'INPS o dello Statuto
Potrebbe essere considerata riduzione del disavanzo e Fini Eurostat adesso questi sono dettagli complicati
E da vedere non è un modo di affrontare il problema strutturale del debito pubblico italiano
Un modo per
Come dire
Rendere secondo me è un pochettino più complesso il sistema pensionistico perché mi pare che attualmente le opzioni e anche qui sono d'accordo con Susanna Camusso forse
Tutto esagerato troppo no no ma
Non sono d'accordo a Susanna Camusso che ha detto una cosa giusta che lavoratore a la scelta
Per migliorare
La propria situazione ecco prospettiva pensionistica fra fondi negoziali che hanno tra l'altro dei costi estremamente contenuti altre opzioni che rendono il sistema
Più concorrenziale
Voglio anche dire
Lo dico io qui ho finalmente non siamo d'accordo diciamo il fatto di avere più scelte obbliga anche i fondi negoziali ad essere il fatto che il lavoratore abbia
Libertà di scelta obbliga il fondo negoziale ad essere più
Più efficiente per formare meglio a stare attento come si dice sempre diciamo alla concorrenza
Quindi io spero
Davvero che non venga in mente
Di risolvere i problemi di finanza pubblica magari rendendoci fu fatto anche un tentativo di rendere obbligatorio il versamento questo nel due mila e cinque poi non passò
Di rendere addirittura obbligatorio il versamento del TFR all'INPS
Credo che questo non migliorerebbe le prospettive pensionistiche delle persone
E sarebbe
A meno di avere un enorme sfiducia come dire capisco nella capacità delle parti sociali di
Fare il proprio mestiere vero che in questi anni c'è stata la crisi finanziaria questa generato grandissima sfiducia del mercato io spero che questo
Diciamo questo mercato molto temperato che si è messo insieme con
I fondi pensioni negoziali possa essere rilanciato nel prossimo futuro
Non mi pare quindi una soluzione che migliora la situazione pensionistica sicuramente non è
Prestazione che può essere una tentazione per chi governa e per evitare di affrontare i problemi non mi pare che sia una situazione che effettivamente migliorerà
Strutturalmente il problema della disavanzo e del debito pubblico grazie
Grazie direttore Galli
Al
Segretario
Confederale UIL
Guglielmo Loy
Vorrei dare ora la parola
Ricordando un passaggio
Delle considerazioni di Sutti
Laddove
A grandi linee chi ne volesse sapere di più fa un giro sul sito della Covip e trova tutte le informazioni dal caso ricordava
Le caratteristiche degli Investimenti dei fondi pensione in Italia male sulle stesse
Dal mondo un po'diverse ma in Italia per prudenza i fondi pensione italiane non investo no nell'attività produttive direttamente nel capitale di rischio
Investono in
Titoli di debito in gran parte in titoli di debito pubblico italiano o estero
Perché
Se no parliamo di un'altra cosa
Il TFR com'era prima stava tutto nel sistema produttivo poi
Sarà
Son tutte le proposte o dobbiamo guardare inc riflessi sull'economia
Questi sono i dati di realtà
Per cui giro anche a lui la parola c'è stata una interessante convergenza fra la CGIL la Confindustria su questo fronte cosa pizza da voi
Ma indubbiamente
Il tema
Della crescita cioè di come
Il nostro Paese
Si ponga l'obiettivo di farà versare quel zero nove uno uno e uno di PIL
Come dire la madre di tutte le battaglie
La ma di tutte le battaglie perché ne discende che se continuiamo
Viaggiare su questi livelli che come veniva ricordato non significa
Uno per tutti
Ma significa alimentare disuguaglianze perché ci sarà un meno dieci un più nove
E quindi gli effetti sociali e dell'aumento della diseguaglianza sono sotto gli occhi di tutti dal punto di vista della reddito Védrine russi onorevole della stabilità del lavoro del rapporto tra flessibilità e appunto stabilità core rischia di precarietà
E quindi ancor di più la questione di
Come si fa a far sì che il nostro Paese sia un po'più competitivo
E possa
Come dire stare su una quadro di concorrenza mondiale eccetera eccetera in maniera più adeguata eh appunto il tema
Per far ciò naturalmente ci sono fattori come dire
Interni al sistema delle imprese
Razionalizzazione e ottimizzazione capacità di aggredire mercati insomma tutti questioni abbastanza note ci sono fattori esterni al sistema delle imprese che riguardano in generale
Il sistema Paese per dirla ancora in maniera più comunità
Come far funzionare meglio un Paese che non ha mai funzionato benissimo ma che nei periodi non di crisi suppletiva con nelle forme
Più informale che conosciamo ma che oggi quel tempo il debito diciamo culturale eletti comportamento cioè il
La poca efficienza della pubblica amministrazione
Risulta come dire ancor di più un fardello
E appunto a fattori esterni che investono i temi in generale dell'innovazione della ricerca della formazione della scuola
Delle reti infrastrutturali materiale materiale dove ci vogliono risorse
E alcuni punti
Io non credo che ci sia come dire
Allora
Ho più debito pubblico per spendere soldi
Il contrario e cioè che le risorse non vi sono e quindi più di tanto non si può fare
Penso al nostro Paese alture
Questione che sono state accennate e stanno anche nel rapporto quella
In maniera più evidente rapporto sottolineare la questione diciamo così della
Non eccezionali ovvio per tutto il rispetto delle regole
Uno degli effetti all'evasione fiscale contributiva
E l'altra la questione
Di un anno e non equilibrata spesa pubblica
Che non riguarda solo anzi non riguarda la questione
Sono un po'radicale naturalmente su questo la questione previdenziale che ha invece altri problemi che sono stati accennati
In
In linea di massima
La questione della spesa sanitaria c'è una cattiva distribuzione sicuramente della spesa sanitaria non la quantità di diciamo generale
E quindi spesa pubblica ecco tutto il resto che non è poco
Che riguarda
Speso e non strategica per il Paese
Che riguarda ritardi di spesa
E inefficienze di sistema
Personalmente seguo anche le politiche del Mezzogiorno e non solo cito
Sempre come esempio la difficoltà del nostro Paese di spendere risorse che a
No che Nola
Abbiamo un tasso di capacità di spesa dei fondi europei aggiunta al cofinanziamento nazionale
Che le
Fatto cento
No
Circa al quaranta per cento di quello che avremmo dovuto spendere nei prossimi e in questi anni qua lo verso il dettaglio non cominci dato
Cioè
Funzioniamo male
Le cause sono tante
E quindi
L'acquisizione di risorse da destinare alle questioni strategiche se poi si può discutere se questa appunto innovazione e ricerca e come recuperare queste risorse
Effettivamente il tema scelto ovviamente in primis è recupero dall'evasione vediamo i risultati qualcosa ci cominciamo
Una parte è una lotta al all'economia irregolare o l'economia
Come dicono non dopo
Non emersa
Che è vale quello che vale in termini in generale di di dicono mirati mancate riscossioni un'altra certamente è come
Si interviene a sostegno degli investimenti
E qua diciamo l'ipotesi Mucchetti perché dice che non è
Ovviamente non al Copyright però effettivamente c'è
Abbiamo però è un esempio recente di una
Ipotesi su su un altro versante simile che riguarda il piano casa
E cioè l'intervento di una struttura pubblica violente pubblica in questo caso la Cassa depositi e prestiti
Che attraverso alcuni meccanismi di ingegneria finanziaria
A
Sta acquisendo risorse
Però
Ha una difficoltà enorme
Di rimetterle sul campo
E cioè tema dell'affitto delle giovani coppie tutto ciò che sappiamo che è un fattore di freno straordinario per il nostro Paese e sul rapporto lo cita giustamente
E quindi non ha però questa quel questo capitolo
Ne nel Paese immobile
La parola lo dice il più immobile l'immobile
Investe anche i termini calo di politica finanziaria ovviamente questo perché significa meno mobilità M. mobilità sociale significa difficoltà andare un'altra città i costi per le carte a rubare la cima chiudiamola pare
Quell'esempio che speriamo come dire diventi virtuosa oggi nove
E quindi il rischio di un'acquisizione di risorse da parte di un
Tra virgolette ente pubblico
In un quadro di
Come dire equilibrio finanziario europeo che è quello che e quindi i parametri di debito pubblico il rapporto PIL
Teme
Temo
Che trovarvi alla fine è un'altra sbocco altrove
Costruire innovazione sull'azione dei fondi pensione diciamo almeno quelli
Di natura contrattuale
Più coraggio più il rischio e qua come dire dilemma è ovvio stiamo parlando di soldi che sono sostanzialmente
Destinati a a chi ha contribuito a dal proprio come dire castelletto per garantirsi un futuro
Quindi molto delicato io non sono un tecnico e giustamente Galli sottolineava la separazione tra
Come dire indirizzo politico sociale gestione però effettivamente il tema di come il nostro Paese
O riducendo i costi o aumentando la lotta all'evasione fiscale quel con meccanismi che incentivino Investimenti virtuosi cioè
Altrimenti tutta la discussione e chiudo sulla l'occupazione sul flessibilità sulla precarietà che sono il punto finale di un processo critico nel punto iniziale
Rischia di diventare come dire una discussione che spacca il Paese ma che non
Come dire coglie il vero tema che esse non ci sono imprese non investono non crescono litigherebbero su come distribuire i sacrifici nel mondo del lavoro
Dopodiché è chiaro che si possono fare cose migliori per garantire vostri in futuro più stabile ma di fondo senza crescita temo che non andremo contabile
Grazie
Stiamo avviandoci agli ultimi due interventi prima doma rispettando i tempi
Dottor
Petruccioli segretaria confederale CISL
Sono state ammesse le carte in tavola quelle la vostra posizione sulle proposte che sono all'ordine del giorno
Mi permetto di offrirle
Un ulteriore piccola palla una pallina da tennis
Si è parlato ammortato di dover riallocare o non riallocare il TFR le imprese sotto i cinquanta dipendenti quelle sotto no e così via
Però come voi sapete
La possibilità verte spinti destinare risorse alla previdenza complementare avverte sia sia
Sul TFR che sul famoso tre per cento
Per cui un conto è il TFR è un conto è quest'altra cosa si possono tenere assieme si possono invece anche considerare separatamente un conto sono i dipendenti delle grandi aziende
Delle quali voi e la Confindustria siete i rappresentanti con una discreto livello ripresa sociale
Un conto sono i dipendenti delle microaziende un conto sono le partite IVA piccole tante partite IVA voi state
Per meglio di me sono come dire prestatori d'opera travestiti da imprenditori che sono i più disgraziati di tutti peggio
Dei dipendenti diciamo ufficiale normale
Ecco
A tutto questo universo che è fatto di milioni di persone che cosa diciamo
Questa
Presentazione del rapporto è stata iniziata con una bella frase con una citazione di
De Gasperi però mentre si faceva rispetto al tema almeno della questione giovanile a me veniva in mente perché quella era la filosofia atti
De Gasperi degli anni Cinquanta me veniva in mente una battuta di rutilante invece
Che dice perché forse rappresenta meglio quello che il sentire comune no così ci rendiamo conto anche in che condizione poi viviamo oggi
Qualcuno lo ha voluto accennare insomma questo mi pare
E motivate ICI questa battuta e dice ma perché noi dovremmo fare sacrifici per i posteri ma chi sono costoro non li ho mai conosciuti allora c'è una bella differenza
Tra quel momento e la responsabilità alla visione della coesione sociale di quel momento storico
I comportamenti
Il ruolo delle parti sociali delle istituzioni e la situazione in cui ci troviamo oggi e non mi pare sinceramente
Che tutto si possa definire esclusivamente sul mercato sulle imperiese mi pare sia una questione un po'più complessa se vogliamo trattare di
Questione giovanile accerto riguarda e io lo ne voglio parlare voglio rispondere ma certo riguarda anche le imprese se il mercato
Però mi pare Garimberti scrive delle belle cose sulla questione giovanile mi pare che ci siano problematicità
Né anche nelle funzioni educative mi pare ci siano problematicità anche all'interno della famiglia insomma mi pare che il disagio giovanile
Tra da cause molte giudici insomma non è solo una questione che noi possiamo affrontare parlando team di mercato e di
Ripresa accerto e
Certo è questo assolutamente sì che se vogliamo parlare
Di rigore e se vogliamo parlare di crescita noi dobbiamo dire che questo paese soffre di mancanza di crescita come bene hanno già detto i colleghi come usciva
Dal rapporto stesso ma dobbiamo anche necessariamente dire che questa crescita che dobbiamo tenere si deve fondare sul rigore dei conti
Perché se non tengo rigore dei conti in realtà non sto rispondendo alle questioni che guardano ai giovani
Perché quegli anni di cui qualcuno ha parlato gli anni settanta e gli anni Ottanta in cui la spesa pubblica è stata abbastanza vivace diciamo così
De il conto lo abbiamo fatto pagare ad altri e in quegli anni si è distribuito in avanti un conto che oggi arriva al pettine
Allora io non credo che possiamo ulteriormente far avanzare come spesa pubblica
Che non si basi sul rigore ciò non toglie che il tema della crescita il tema essenziale che dobbiamo spingere per la crescita cioè dobbiamo armonizzare queste due
Questioni cercando di tenere insieme non è mica la cosa più facile del mondo ma è certamente questo che dobbiamo farle ed ebbi e dovremmo cercare di farlo
Assumendoci qualche responsabilità cercando di andare sulla strada della produttività per quanto riguarda il nostro mestiere cercando di chiedere Investimenti cercando di spingere il gol Berno appunto a non guardare solo al rigore mandare anche nella direzione della della crescita chiedendo al Governo un'azione ad esempio qua parliamo di welfare condivido molto quello che è stato detto
In alcuni passaggi del rapporto ma insomma è possibile nella situazione ma più economica in cui siamo continuare a immaginare di mantenere questo livello disse indizi se non andiamo davvero ad asciugare o a mettere in campo delle politiche che asciugano centoventi miliardi di evasione fiscale
Cioè una una una piaga
Fortissima che esiste in questo Paese si fanno sempre i raffronti
Con la spesa sociale perché non si fa qualche raffronto su questo e non si dice che c'è un livello di illegalità che pensa su ognuno di noi e che da lì davvero poi arrivano cause gravi per tutti e quindi anche per le questioni che noi poniamo oggi
Sulle questioni poi quindi insomma quello che voglio dire perché
Trovo nel rapporto poi qual è stata posta solo questo questo problema io risponderò messo ma trovo Nerva nel rapporto tantissimo idee in
In comune anche tra le proposte
Quindi palmare prova anche a dirle su su che cosa però ecco
Qui ne è stata posta come centrale solo questa solo quella della
Previdenza complementare o questa nuova forma
Di di
Come dire di a
Di apertura di un fondo nuovo presso l'INPS come è stato spiegato scusate però un'obiezione proprio di fondo
Scusate ma il sistema della previdenza complementare CGIL CISL e UIL le parti sociali Confindustrie tutte le altre parti fondative lo hanno voluto sul principio della volontarietà di adesione
Di come facciamo a paragonare due cose che urne obbligatoria quella che si vorrebbe istituire è obbligatoria Annone obbligatoria perché
Mi pare che sia stato detto c'è una quota credo
Mi pare
Ecco quindi io l'avevo capita e alcuni in sala che con cui abbiamo parlato l'avevano capite così come una una forma obbligatoria
In cui si prende una piccola quota del TFR si mette in questo fondo affinché possa diventare un elemento di implementazione della futura pensione
Proposta accettabilissima però io mettemmo in evidenza questo è volontario o non è volontario
Se non è volontario guardate che questo sistema
Questo sistema se non è volontario
Quindi se se è volontario si scontrerebbe con lo stesso problema con il quale si scontrano i fondi negoziali e tutti gli altri fondi
E cioè
La necessità a
Di creare una condizione di informazione
Dicono scienza e poi anche di offrire tutte quelle garanzie
Che oggi non esiste non è per i lavoratori appetibilità ha tra i big Rita né per il sistema delle imprese qui è stata detta una cosa che la previdenza complementare negoziale funziona soprattutto nei settori
Come i chimici i tessili ittica i grandi settori industriali funziona ci sono quote di adesioni altissime
Sessanta per cento settanta per cento il settantacinque per cento e poi non funziona è stato fatto esempio del fondo artigianato
Faceva segretario del della CGIL ma si potrebbe fare anche l'esempio del del commercio seppure sia una discreta adesione rispetta la platea dei lavoratori sono Standa sempre molto bassi di adesione
E ma perché
Perché quelle in prese hanno e
Il bisogno e continuano a utilizzare il TFR come un elemento di sostegno alle imprese
Cioè
Siccome hanno molte difficoltà anche ad avere credito
E hanno la esigenza di avere
Una
Finanza che gli possa consentire di fare investimenti e di muoversi sul mercato continuano a utilizzare l'accumulazione di di questa partita per
Come dire potere stare nella sfida competitiva che hanno di fronte questo è il risultato che viene fuori oggi la non obbligatorietà non
Permetterà di a risolvere questo problema in automatico allora se parliamo di previdenza e parliamo di giovani io penso che prima di tutto bisogna affrontare alcune altre questioni
Ad esempio ne citava una allora segretaria della CGIL che io condivido
La frammentazione delle carriere lavorative di cui sto nel rapporto si parla deve essere colmata
Quindi occorre trovare una soluzione nel sistema di previdenza pubblico per rispondere a questa
Stop and go di carriere lavorative alle quali siamo sottoposti
E questo è il primo punto il secondo punto io condivido una proposta che è stata fatta ma
Accise la condivide non non è una questione mia personale una che è abbiamo trovato sul rapporto e cioè
Se davvero si vuole sconfiggere un sistema che eccessivamente ha messo in campo un numero di
Contratti di tipo fra virgolette flessibile con poi
Tutte le
Questioni che da questi contratti si sono aperte c'è una necessità
Far costare i lavori flessibili un euro in più di quelli che costano i rapporti di lavoro a tempo indeterminato e si può partire tranquillamente dalla armonizzazione delle aliquote previdenziali
Lei prima parlava risponda questo autonomi il venti per cento
Para subordinati il ventisette per cento i rapporti di lavoro a tempo indeterminato dal punto di vista delle quote previdenziali costano molto di più
è ovvio che un disincentivo ad assumere a tempo indeterminato così viene eletto
Ecco così si pratica
Così si pratica allora bisogna riflettere attorno a questa proposta che viene fatta io penso che sia una proposta di buonsenso non lo so se vale la pena di portare tutti al trentatré per cento non so si può anche cercare di chiudere questa forbice
E di avvicinare chi sta sull'alte e e chi sta sul basso e come dire a qualcuno potrebbe versare di più ma trovandosi una maggiore poi nel sistema contributivo
Rendita pensionistica qualcuno potrebbe
Come dire Abele un abbassamento del suo costo dell'amore quindi potrebbe avere un po'di salario in più
Secondo aspetto che mi interessava toccare equity
La
Sempre rimanendo sulla sulla questione della previdenza pubblica io l'ho capita così a questo punto metto
Uso il condizionale
Si è aperta questa mattina una riflessione rispetto alla sostenibilità sociale dell'attuale sistema previdenziale pubblico
Allora
Io credo
Che si possa tranquillamente ragionare so che non è una questione da risolvere per domattina quindi posso cercare il massimo del consenso e della coesione come si è sempre fatto sulle questioni sociali
Io penso che si possa ragionare
Per dire che attraverso la fiscalità generale abbiamo la necessità di non tradire quel pezzo di protocollo del welfare del due mila e sette firmate tra l'altro da tutti in cui immaginavamo che il rendimento
Della della contribuzione previdenziale non potesse andare al di sotto di una soglia lì si diceva al sessanta per cento al di sotto di una soglia che ne Fini è stato definito di sostenibilità sociale
Bisogna ricreare questo tipo di zoccolo caricato sulla fiscalità generale ci sono proposte in Parlamento e non è che non è che se ne parla qua questa mattina per la prima volta ci sono proposte in Parlamento di
Proposte di legge
Di esponenti di maggioranza e di minoranza io
Ho avuto occasione di parlare più di una volta in alcuni dibattiti con il presidente dell'INPS di questa cosa ovviamente la sua risposta è
Non sono il decisore politico soli deciso di politici che scelgono ma credo che di fronte alla progettazione di una risposta vera
Si è inutile
Andare attorno a questioni di implementazione di una terza gamba di una quarta gamba della previdenza puntiamo a
Risolvere il problema all'interno della previdenza pubblica
Per dare una risposta che sia sostenibile socialmente e questo è il tema che è stato usato e io a questo tema rispondo in questo modo quindi risolviamo questo
Miglioriamo la previdenza complementare il miglioramento della della previdenza complementare si fa prima di tutto attraverso un incendio una ripresa della capacità contrattuale delle parti sociali
Per rendere più attraente per i lavoratori la previdenza complementare dobbiamo migliorare i servizi che stanno attorno all'adesione
A questi fondi
E poi ovviamente dobbiamo chiedere al Governo che ci sia una cappa una leva fiscale che possa incentivare sempre di più
Chi si rivolge I fondi negoziali e fondi contrattuali o agli altri fondi perché nel nostro Paese abbiamo creato un sistema unico
Quindi sicuramente ci sono più modi per andare in questa attività direzione in ultimo contro ho condiviso davvero lo dico in una battuta ma meriterebbe di parlare molto di questo
In ultimo il preside della Facoltà quando è iniziato il suo ragionamento mi pare che abbia detto una cosa molte importante e che interroga soprattutto tutti ma soprattutto Confindustria
Che è questa c'è un problema di disoccupazione giovanile ed è gravissimo c'è un problema legato
Ha una incapacità di creare condizioni di merito a una selezione per l'entrata nel mercato del lavoro mi associo dati diversi e su tutti i problemi più seri
Però c'è
Un paradosso insuperabile con la quale i giovani si confrontano e che non riescono come dire a vincere a trovare una soluzione e questa soluzione sta nel nostro sistema produttivo
Il paradosso insuperabile che quando si va a cercare un lavoro spesso sì si legge questa frase si richiedono tre anni di esperienza nel settore di attività
Non c'è lavoro senza esperienza ma sente spetti ma senza lavoro non si fa esperienza
E questo paradosso non si vince e questo paradosso è tipico dei sistemi che non contano come il Presidente eletto
Su un su uno sviluppo della via alta su un società della conoscenza ma puntano come dire sulla competizione bassa
Bene termino mi pare che rispondere a questo tema sia anche risponde a un problema che oggi abbiamo di fronte con i giovani e cioè aiutare il loro innesco nel mercato del lavoro lo si può fare appunto andando a far pesare di meno anche questa particolare condizione che si risolve ad esempio in tutte le aziende che stanno sulla via innovativa
Se se lei guarda quelle che sono le le aziende che fanno innovazione assumono giovani quindi vuol dire che ci sono competenze e conoscenze e giovani
Ma quando non ci richiedono competenze conoscenti e si richiede solo la manualità di chi già sa fare quel lavoro i giovani stanno a casa
Grazie prima dall'intervento siamo conclusivo del presidente dell'INPS Mastrapasqua darei la parola per un telegramma al professor Pizzuti perché è stato evocato in tutte le salse e quindi probabilmente deve fare qualche mettere qualche puntino sulle i purché
Puntino breve
Come diceva se sbaglio correggetemi
No io vorrei solo chiarire dal punto di vista informativo perché ho l'impressione che avendo fatto noi diverse proposte
Non ci siano state della così sovrapposizione confusione tra le diverse proposte allora
Molte proposte riguardano il sistema pubblico il sistema pubblico è stata fatta una proposta che è quella
Noi che alcuni lavoratori
Pagano aliquote contributive basse
Hanno vuoti contributivi perché tra un lavoro e l'altro non ce la fanno può succedere abbiamo fatto un conto che anche con trentacinque anni di contributi se una sempre parasubordinato impasse di sostituzione del quarantadue per cento
Allora io credo che così com'è che questa cosa non era concepita prima della novantadue quando è nato il
La riforma bisognerà che
Si potrebbe cambiare qualcosa
La proposta in questione è quella che gli creare una tensione integrativa nel punto cioè il sistema pubblico da una integrazione a coloro che non arrivano ad un minimo di pensione
Diciamo una cifra tanto per capirci novecento euro
Cioè il sessanta per cento della retribuzione media per i lavoratori salariati
Beh uno che lavora tutta la vita forse novecento euro di pensione di dovrebbe avere se questo sistema pensionistico non ci riesce vita l'integrazione chiamiamola al minimo come c'era un tempo questa è una cosa
Cosa completamente diversa ecco tra l'altro questa integrazione si riduce se quei lavoratori parasubordinati anziché pagare tanti qua altro pagano al trenta aprile allora è evidente che il tasso di sostituzione cresce per cui il tasso di sostituzione
Cresce quindi la seconda proposta e quella tesi facciamo pagare a tutti il trentatré ma anche per altri motivi perché in questo modo che minava la segmentazione
Del mercato del lavoro e forse è un'impresa che paga il trenta per lui si sente più stimolato a fare attività innovativa che non attività
Mature
Terza questione contribuzione aggiuntiva facoltativa qui non c'è nulla che vedeva previdenza complementare
Alleanza complementare che c'è
Etnico rimanere ad esserci nessuno parole toccare
Il punto qual è che oggi un lavoratore dipendente che vuole aumentare la sua pensione l'unica possibilità che ha
E di iscriversi a un fondo pensione negoziale se c'è
Al fondo aperto o a un a un piccolo un'assicurazione individuale paradossalmente pur essendoci nel sistema pubblico un sistema contributivo
Cioè un sistema che attira l'attenzione esattamente in misura al contributo che tu persi non può ad esempio andare all'INPS e dirgli caro INPS io per quest'anno lo chiedo al trentadue ti voglio rare al trentaquattro
Perché ciò dei soldi in più che vorrei investire nella mia pensione naturalmente do quando mi farà il conto dalla pensione saprai che io quest'anno e per i prossimi anni ho pagato al trentaquattro e quindi la mia pensione a un ente
Questo significa rimanere ancora nel sistema pubblico obbligatorio nessun nuovo pilastro e siccome sto aumentando le entrate contributive quelle a un migliore nel bilancio pubblico
Non mi riguardano esattamente come definito conta tre punti né più né meno
E questo vale anche per l'aumento dei parasubordinati da ventiquattro trentatré così come ventiquattro entrano le entrate
Del bilancio pubblico anche i nuovi punti aggiuntivi entro quindi nel rientrano e che il patto che siano
Facoltativi pericolosamente facoltativi nulla cambia il fatto che entrano nel bilancio migliorano il bilancio pubblico
Ripeto facoltativi ora noi ci dobbiamo chiedere perché solo il ventitré per cento aderisce pur in presenza di un tasso di sostituzione del sistema pubblico insoddisfacente
La proposta sta semplicemente per dire diamogli un'opportunità di scelta facoltativa in più poi Adelfo do negoziale perché c'è vai benissimo poi andare nel fondo aperto accordati voi andare a un PIP separato neanche risorgiva forti
Però perché non ci devo dire di da fare di a dare anche una lira in più all'INPS il quale diverrà una pensione commisurata in maniera attuariale né più né meno al alla contributo
L'altra cosa è vero che sei un mentore contributiva oggi
Poi domani avrà una pensione più più alta ma questo significa in un sistema a ripartizione che oggi entrano risolti nel bilancio e che domani quando usciranno pensioni più grandi
Continueranno domani ad entrare altri contributi cioè il sistema a ripartizione rispetto a quella capitalizzazione si basa sul fatto che entrate le uscite devono essere in equilibrio in maniera corrente
Per cui il concetto di debito pensionistico in realtà è un nonsense perché è vero che l'INPS acquisisce un debito nei confronti dei futuri pensionati
Ma almeno di non pensare che fra dieci anni ci saranno solo i pensionati e non lavoratori ci saranno anche futuri lavoratori che contribuiranno
Questo è il noto caratteristiche del sistema a ripartizione che è quello che fa un regalo alla prima generazione nell'idea che l'ultima semplicemente non c'è anche perché se l'ultima generazione non c'è
Non è questione di sistema pensionistico siamo semplicemente tutti morti
Mastrapasqua
Diciamo che che ho sentito qualche volta nominare INPS quindi
Passando qui per caso
Mi son detto che c'era qualcosa di interessante
Nel
Nel mio istituto
Ripeto quello che
Diceva prima Petriccio lì
L'INPS attua le leggi
Cerca di farlo nel modo migliore possibile e sicuramente non si tira indietro di fronte a nessuna legge che gli
Ordina di di fare qualche mestiere
Dato di carattere generale
Fino a un po'di tempo farà si ragionava
Di un INPS carrozzone di un INPS che falliva
Di una fuga dall'INPS
Stamattina sentire vedere prima l'articolo del dottor Mucchetti sul Corriere l'intervento di Siniscalco che un ex ministro anzidetto Regione tesoro e tutti gli interventi di oggi
Fa bene perché significa che l'INPS è passata da un momento di difficoltà nel quale
Era vista con un po'di distrazione a un momento centrale anche in un dibattito economico sociale
E forse anche politico ecco questo ovviamente non non lo posso sicuramente immaginare
Il rapporto di oggi di
Pizzuti ci fa ci apre tante riflessioni
Molte molte note molte sicuramente interessanti altre danno delle
Ipotesi di soluzioni che sicuramente possono essere nel novero delle
Delle strade percorribili
Perché
Male farebbe un paese
Che di fronte a soluzioni proposte ritiene che non essendo nessuna soluzione all'altezza del problema conviene lasciare il problema e non in per correre su una soluzione quindi io credo che
Mentre per tanti anni intorno al tema della previdenza si è discusso
Di quali riforme fare
E quindi l'attenzione è stata ed è stata per tantissimi anni dal novantadue alloggi sono quasi diciannove anni improntata su scalini Scaloni tassi sporco tutte formule tutte cose sicuramente importanti
Oggi credo che sia giusto e necessario lo dimostra il
Tavolo di oggi ma lo dimostrano anche interventi nei giorni nei mesi scorsi
Cominciare a ragionare sul sistema previdenziale
Perché indubbiamente oggi c'è il sistema previdenziale c'è il giovane c'è la previdenza complementare Sapienza integrativa ci sono dei mondi che
Per lungo tempo hanno dialogato poco o nulla perché si stavano nel cantiere a realizzare la famosa grande riforma del sistema pensionistico obbligatorio
Oggi
Io credo che sicuramente non si può tener conto
Delle criticità e delle letture dei dati
Essendoci parecchi giornalisti sicuramente non posso dire nulla al di fuori del ruolo istituzionale che ricopro però credo che solamente guardare con grande attenzione
I dati della complementare dell'integrativa i tassi di sostituzione cocenti trasformazione debbano far avere ad ognuno una giusta riflessione come quella che ha fatto appresso episodi come quella che ha fatto anche
Leone come quella che ha fatto
Farina insomma tutti hanno dato una lettura
Una lettura anche molto prospettica delle del fenomeno cercando di vedere quali che possono essere l'esame dei problemi e le ipotesi di soluzione allora
Noi in non possiamo non tener conto
Che attualmente con la legge
Padoa Schioppa
CEE circa tre milioni e mezzo mi sembra di lavoratori che decidono di non voler aderire a una previdenza complementare quindi una decisione
Ovviamente sopra citate dipendenti e l'afflusso all'INPS è di circa
Tre-quattro miliardi quattro e due tre sette che all'inizio alla tesoreria dello Stato e mentre noi non
Non voglio dire che non rivediamo ma ci passano velocemente sulla testa
Poi l'uso che ne fa allo stato ovviamente dipende dalla
Dalla
C'era una cessano delle norme che consentivano di farci o meno qualcosa però questo è un dato di fatto se ci stanno milioni di persone che prendono decisioni di questo genere
Quindi cerco di commentare la proposta di Mucchetti di questa mattina ci sono altrettanti milioni di persone quel famoso settantasette settantacinque per cento
Che non fa nulla
E che forse il dibattito
Singolo sul tasso di sostituzione non lo aiuta a prendere decisioni
Anche perché
La riflessione che faceva Pizzuto il suo rapporto dei costi di gestione delle di alcuni fondi sicuramente qualcosa che sta
Sta nascendo sta essendo sempre più presente perché a piccoli rendimenti piccole percentuali don danno no
Loro camper logoramento della della ipotesi di di prestazione allora
Io non posso che
Immaginare che
Sicuramente l'istituto può svolgere un ruolo già lo svolge lo svolge con le parti sociali nel in modo molto
Molto molto profonda molto presente
Che questa sia la soluzione non non ho idea sicuramente la soluzione non può essere avere il ventitré per cento solamente di persone che aderiscono al fondo complementare perché
Abbiamo citato i tutti quello che ha detto all'inizio
Citando De Gasperi noi oggi dobbiamo pensare non come ha detto Pizzuti mi mi sento uno statista e non mi sento statista ma ritengo che chi sta in questo tavolo della pensare alle prossime generazioni allora la fotografia del ventitré per cento una fotografia
Che sicuramente desta qualche segnale di allarme che ormai sono quindici anni non decolla
Va fatto qualcosa e non so se la soluzione portava all'INPS questo non osta mette Citolo non non sono in grado di dare la soluzione né di dire se questo però sicuramente
E
Lampi in modo di porre
La la la promozione di questi strumenti non sta funzionando
Quindi tiro fuori mio sostituto
Però credo che oggi nessuno di noi ci si può permettere di non far sì che quella percentuale salga e se quella percentuale come ho visto i recenti studio del novantuno per cento in Europa del ventitré in Italia
Qualcosa va fatto c'è la proposta di stamattina dottor Muchetti su Corriere è affascinante e accattivante sicuramente perché è chiaro che
Soprattutto per colui che in modo ma
Così presiede questo istituto contante con tanto ovviamente onore va
Soprattutto per quanto riguarda
La visione di quello che accade nel mercato allora se il mercato i lavoratori non sta rispondendo a questa a questa proposta questo offerta sicuramente interrogativo da porsi
Così il TFR se l'autofinanziamento delle aziende se integrativo se complementare si aggiuntivo queste giustissimo
Però stare
A guardare
Questo scenario solamente immaginando di
Tutelare
Ovviamente le aziende il TFR ovviamente alcune parti la presenza nei fondi e e avere una fotografia del ventitre permanente credo che sia qualcosa che sicuramente non fa bene alle prossime generazioni allora
Io
Non entro in questa gara perché Lindsey centra solo se mai dovesse esserci una legge però dico
C'è bisogno di maggiore competizione la previdenza complementare integrativa perché questo ventitré per cento e preoccupante non per noi oggi ma per le prossime generazioni grazie
Ringraziava presidente Mastrapasqua
Mo'se
Riesce a farsi sentire da tutti
Venga qui
E si presenta per
Sono Giuseppe Vitaletti attualmente sindaco dell'INPS
Io lo fare su tutto ci siccome ha detto il mio Presidente ci sono un po'troppi giornalisti quindi sono tre quattro punti tecnici
Sulla proposta che da ultimo ha chiarito definitivamente Pizzutoli la terza colui
Che mi interessa di gran lunga di più degli altri francamente rifiuto uno li condivido su cui mi è sembrato di capire che anche Mucchetti aprisse posto l'enfasi spero scelta allibito rilievo
Del possibile corso contributo porta che può dare
Arrigucci sui conti pubblici necessari siamo senza creare inflazione come purtroppo ha potuto nel novantatré
Ci fu una più compiuta quello forse funzione evoluzione definito ma nessuno ci avrà il coraggio di dirlo salvo forse lei non stamattina
E quindi dovremmo di fare di ripetere l'esperienza del novantatré cioè di aggiustare dei conti pubblici causando altre crisi e quindi peggiorando tecnico sul suo sviluppo tutte le politiche che ci pagano
Il sistema del novantasei la riforma cosiddetta Pini a cui il sindacato ha partecipato in maniera decisiva
Crea strutturalmente direi matematicamente anzi matematicamente l'equilibrio di lungo periodo uno
Concerti aliquote quindi se supponiamo come ha detto che ci sono atti ma luglio un po'troppo prologo dipendenti ma insomma se io sono
Versano anziché il venti il trentatré
Se i parasubordinati anziché il ventisette verso
Il trentatré almeno libera individuale scelta
Semplicemente si sposta l'equilibrio nel senso che resta l'equilibrio sono due
Particolari eventi sono due punti di equilibrio di lungo periodo strutturali tagliato
Però nel passaggio dall'uno all'altro si crea
L'effetto avanzo che può essere criminalizzato a bilancio pubblico come lo stato letto Presidente però almeno non ci incamminiamo fra quelle novantasette fa una manovra
Di spostare il TFR sopra i cinquanta dipendenti part tappare il bilancio pubblico senza mettere tasse punto questa cosa si potrebbe in grande e forse senza cosa dell'inflazione
E poi ovviamente andrebbe molto in sinergia con la riforma tributaria si riuscisse ad abbassare le aliquote sui redditi parco a quel punto al di là della volontarietà del versamento la verità
E che se uno poi si è parlato stamattina che
La crisi a ha passato il rendimento alla previdenza dell'INPS però io
Sì mentre medio-grandi novantasei
è stato il quattro per cento io o l'altro giorno al CIPE sono intervenuto dicendo io faccio una scommessa
Quale altra forma di di previdenziale il TFR
La previdenza integrativa la suggestione di Siniscalco
Vediamo in questi ultimi quindici anni quali di questi ha reso più del quattro per cento netto da imposta vediamolo io scommetto che nessuno
E soprattutto più stabile quindi e se è a quel punto
Lo si dice questa cosa magari l'inversione in
Parallelo
All'abbassamento del dell'Impregilo surrettizi gli sputi riguarda tu giovane partite IVA evasi matti sta distruggendo la pensione laddove partitica non lo sa al momento
Si stanno facendo degli sforzi se ne faranno sempre più ma
Ecco in questo contesto gravi l'enfasi non è sulla ripartizione Torrente ma abbiamo lo strumento che rende rende più tutto il resto discendono magari io
Per esperimento tutti non lo facciamo
Profitto
Un
Un artigiano cerchiamo sicché alti a tendenze evadere subito ha detto ma come mi stavo distruggendo la pensione di così
E qui sito diciamo e diciamo pure mettere i soldi all'INPS rende il quattro per cento in via stabile salvo crisi eccezionali che però
Spero bene che non saranno a norma
Tant'è vero che nonostante la grande crisi datato quel fatto cioè il quinquennio e diventa Stato del due virgola cinque per cento mi pare quindi superiore al mercato che viceversa è crollato
Mi sembra che dentro questi contesti assolutamente i tecnici possa manovrare flessione uno dice l'INPS è impertinente imperialista va bene sì
Però cuccetta rifila certa date risanare una finanza pubblica che se lo facciamo come nel novantatré rischiamo di fare quello che successe novantatre cioè un disastro
Grazie
Così la sentono
Retorica
Oppure va bene su danni peggiori
Allora buongiorno Angrisani e sono docente quindi Tecnica attuariale
So che ho sentito con molto interesse la relazione amico Pizzo utile di cui lui naturalmente si occupa
E vorrei fare alcune riflessioni di fondo del purtroppo forse distruggono un po'il clima di sostanziale ottimismo che è serio che si è diffuso
Per Torre partire da un dato di fatto qual è lo stato della situazione la situazione previdenziale italiana realmente
Per partirà questo dato bisogna partire naturalmente dall'INPS all'Inpdap prendendo questo riferimento investiamo sopra il novanta per cento del sistema e quindi abbiamo una visione complessiva
E purtroppo se noi partiamo dal più piccolo dell'Inpdap l'Inpdap ma è diventato un ente previdenziale inutile il quale oggi porta un disavanzo
Diciamo così i dati di Bilancio più recenti oltre i contributi che verso di una ventina di miliardi Piero quindi vuol dire che stiamo già fuori di quaranta mila miliardi di lire
è un disavanzo e qualcuno imputa la mancanza di nuovi inglesi del sistema ma la mancanza di nuovi ingressi nel sistema
Non è causa del mio è un effetto perché il sistema dovendo assorbire una massa enorme di pensioni non è più in grado di riassumere nessuno
E quindi event aver sanato il dipendente pubblico massima che giacchetta diversi non si sostituisce e pago solo un pensionato e non lo sostituisco per loro è un problema molto grosso perché
Elimina di fatto il turnover
Il turnover della pubblica amministrazione già becco di là
La sgravi diamoli tutte le inefficienze le inefficienze si risolvono con azioni mirate non subendo la situazione perché naturalmente di voi
Ci imponiamo nel discorso della dei dei dei tagli orizzontali e cose di questo tipo
Quindi l'Inpdap ormai è un sistema totalmente fuori diciamo così contro l'INPS ho qui l'abbiamo lavorato era il presidente dell'INPS e quindi naturalmente devono rifare a qualche dato
L'INPS come ho già avuto modo di scrivere anche sia pure come consulente della Commissione bicamerale oggi come oggi beneficia di una situazione sostanzialmente sia pure con molti limiti di stabilità
Il problema non ho qui una una visualizzazione grafica del problema
La problematica vera dell'INPS quando sorse sorge a metà dei metà degli anni venti anni trenta quando quello che il problema fondamentale di cui uccisi comincia accorgere in maniera abbastanza diciamo così attenta
Quando la cosiddetta onda democratica
Quindi quando la massa dei pensionati passerà dagli attuali dodici milioni diciamo così dodici milioni circa otto che pensionati parliamo di Sopra sessantacinque anni ai diciassette diciotto milioni
Quindi avremo una lievitazione delle persone diciamo così sopra i sessantacinque enorme del cinquanta per cento
Quello sarà il momento in cui il sistema INPS che è un sistema che
Previdenziale e obiettivamente anche molto assistenziale sono oltre quaranta le gestioni quindi con vari a valenza
Poi quei momenti in cui il sistema va in stress e quelle momento su cui andare a vedere la tenuta diversi stemma
E
Quando parliamo di un sistema INPS Presidente mi scusi ma io non sono d'accordo su un atteggiamento di estrema di eccessivo ottimismo
E allora
Si andrà a vedere chi sono i contribuenti
Perché e chiaro qui il peana che sistematicamente viene rivolta al sistema
Di tipo ripartizione la ripartizione funziona bene sotto due condizioni
Equilibrio demografico equilibrio economico equilibri democratico vuol dire che ci deve essere un adeguato numero di contribuenti rispetta i pensionati quando i pensionati risalgono del cinquanta per cento
E
La collettività che deve supportare in termini di attivi è una collettività che ha detto che si trova una situazione di flessione
Lei come si fa e non c'è una soluzione tagliare le pensioni
Perché la massa di debito che si crea la spesa che si è talmente enorme che salvataggi dell'ultima ora dall'ultima ora significa ultimi dieci anni non servono assolutamente a nulla
Conti dell'INPS link ottici parlavo dicevo prima si trova bene bene
Cambiamo il presidente Bilancio consolidato due mila nove mi pare che l'ultimo approvato
Dice che l'INPS attualmente beneficia di novantuno miliardi aggiuntivi di trasferimenti oralmente obiettivamente sono trasferimenti sbaglio novantuno
Novantuno miliardi sono trasferimenti che obiettivamente vanno anche ad assistenza ma circa un quaranta per cento il cinquanta per cento vanno
Per spesa pensionistica pura ventitré ventiquattro finiscono al fondo pensioni lavoratori dipendenti
Sei coltivatori diretti coloni e mezzadri una massa imponente finisse sulle gestioni cosiddette gestioni speciali che sono quei carrozzoni
Che si sono creati nel tempo
Convinti che il sistema avrebbe solo incassato contributi e mai pagato pensioni
Nel momento in cui le pensioni sono arrivate l'ultima il fondo di un pedaggio
I soldi non ci stavano e sono stati trasferiti
De plano
All'INPS
Se vogliamo possiamo anche dare dei numeri credo che la Ragioneria qualche stima l'abbiamo fatta anche sull'imparai sono cifre che fanno spavento
Sono cifre che veramente importante quindi già oggi abbiamo non una ripartizione in senso tecnico ma la ripartizione assistita del sistema
Qui in una situazione di questo tipo che è di un equilibrio chiamiamo se vogliamo precario ma forse
Parlarvi quindi per eccessivo io ci abito ci proiettiamo in un futuro nella quale avremo il problema demografico importanti ed è quello il problema che bisogna affrontare
Volevo solo fare qualche piccola osservazione in cui si parla di contributivo come sistema che alla lunga sto allungando sassate risolti no
Contributivo a due aspetti prima e dopo l'aggancio effettivamente della pensione contributiva secondo aspetto tecnico importante diciamo così è emerso ma non è stato chiarito a sufficienza
Il contributivo e fondamentali il rendimento dei negozi
è un conto è l'elemento che mi può dare un fondo gestito senza copertura di capitali a un conto è un rendimento rivotare un fondo con copertura dei capitali un conto è l'elemento che mi dà lo Stato che uno da agganciato al PIL
è un accordo convintamente sparirà quello
E
Stargli storicamente
Sai quanto stiamo alcune otto Bile il prossimo anno dove si colloca sopra o sotto l'uno e otto testiamo sulle otto sotto vuol dire che quel rendimento continua a scendere quindi
So diretto io direi facciamo i conti ma facciamoli anche quantificando bene le problematiche grazie
Altre più proporrei
Non per essere antidemocratico di chiudere perché l'ora tarda
Facciamo un giro rapidissimo
O diamo una parola Mastrapasqua che è stato chiamato duramente in causa ultimo intervento
Abbiamo scontiamo
Grazie tre minuti
No io
Credo di adeguare il mio intervento a quello che ha fatto all'inizio Mucchetti e quindi
Per cortesia per galanteria credo che il Segretario Camusso può sicuramente chiudere questo incontro
Grazie
Se le tavole rotonde fossero paritarie incresciosa inerente avanzamenti troppo dell'equilibrio del Paese assolutamente positivo no verso
In realtà è difficilissimo rispetto alle ultime agli ultimi interventi
Chiuderla ENI
I tre minuti semmai possiamo chiedere alla Facoltà di Economia di organizzare una prosecuzione di questa discussione che rimetta a fuoco
Insieme dei dei problemi perché è chiaro che si parte da una proposta ma è il sistema anche ogni volta viene posto
Nel rapporto tra presente futuro l'unica cosa volevo dire Mucchetti però perché siccome mi sono sentita improvvisamente a protezione di colta ma sax non mi piace questa questa attribuzione quando io parlo a prese completare parlo di quella contrattuale
Nel senso che penso che la moltiplicazione
Dei fondi
Per di vario tipo privato collettivo eccetera eccetera siano una forzatura sbagliata per ciò che Confindustria si secca perché invece deve difendere
La libera concorrenza io invece penso che bisogna fare una grande operazione di fondi contrattuali per quella
Ha ragione che Nona costi di gestione che sono folli per quell'altra ragione che le imprese ci mettono un pezzettino in più rispetto alla sola contribuzione
Anche i lavoratori però anche culturalmente bisognerebbe fare
Un punto vero perché non basta dire
Convinciamo come diceva anche adesso presidente dell'INPS convinciamo i lavoratori a farlo io penso che c'è una relazione tra modelli di protezione sociale e sistema produttivo così come è costituito
E che se non la mettiamo a fuoco
E la la la spostiamo sempre solo sul piano dell'atto dell'azione dei singoli e poi scopriamo che è nella grande impresa c'è un sistema ma la gran parte del lavoro sta della piccolissima impresa
Grazie con appetita