Vittorio Zincone: siamo tutti liberali?

Pertanto
L'autorità onorevoli colleghi signore e signori
La Camera dei deputati ricorda oggi Vittorio Zincone
Nell'occasione del centenario della nascita
Desidero innanzitutto rivolgere il mio più cordiale benvenuto alla Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ci onora ancora una volta con la sua presenza
Un saluto
E una
Un saluto e un ringraziamento I figli Zincone Giuliano Maria Rosaria e Giovanna che introdurrà moderare il dibattito
Li ringrazio unitamente agli illustri relatori
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta
Lo scrittore Luca Goldoni l'editorialista del Corriere della Sera Piero Ostellino lo storico Massimo Teodori il politologo Giuliano Urbani già ministro dei beni culturali
L'onorevole Valerio Zanone già segretario del Partito Liberale Italiano il sociologo Luciano Pellicani
Vincono è stato un lucido e appassionato protagonista del dibattito politico culturale del Novecento
Giornalista saggista uomo politico parlamentare
Ha promosso l'idea liberale con coerenza e convinzione
Arricchendo il dibattito politico del dopoguerra con la sua notevole capacità di elaborazione culturale con la sua onestà intellettuale autonomia di giudizio con la sua integrità morale con la profondità della sua scrittura
Fu deputato dal mille novecentosessantatré al mille novecentosessantotto hanno della sua prematura scomparsa onorando il suo impegno con dedizione e passione e intensa idealità
In Corea partecipato attivamente a molti dei dibattiti che hanno caratterizzato l'attività della Camera degli anni Sessanta le nazionalizzazioni il regionalismo l'introduzione del divorzio
La sua azione si sempre svolti in coerenza con tre linee ispiratrici
La libertà economiche l'opposizione all'estensione della mano pubblica nel mercato la libertà di coscienza nelle scelte di vita delle persone nell'ambito di una concezione laica della società e dello Stato
L'efficienza e modernità della pubblica amministrazione nel rapporto coi cittadini
Alla Camera Zincone ha lavorato attivamente all'interno di importanti organismi come la Commissione d'inchiesta sul fenomeno della mafia la Commissione speciale per l'esame di progetti di legge riguardanti i contratti di locazione degli immobili urbani
La Commissione speciale per l'esame del disegno di legge di conversione di un decreto del mille novecentosessantacinque recante Interventi per la ripresa economica e svolse in quest'ultima occasione anche il ruolo di relatore di minoranza
Al vincolo e si deve inoltre e lo voglio ricordare la legge del mille novecentosessantaquattro per la estensione i praticanti giornalisti delle garanzie contrattuali assistenziali della categoria un provvedimento che ancora oggi porta il suo nome
Accanto a questo significativo apporto alla vita parlamentare del Paese e doveroso sottolineare anche il valore del suo rilevante contributo all'evoluzione della cultura politica italiana
Un contributo Espresso innanzitutto con l'alta qualità della sua attività di giornalista ma testimoniato anche dalla sua importante produzione intellettuale
In questo ambito desidero in particolar modo ricordare il libro lo Stato totalitario del mille novecentoquarantasette
Un saggio giustamente definito pionieristico da Dino Cofrancesco nella prefazione alla sua ripubblicazione del mille novecentonovantanove
Anzi in con evidenti fatti con largo anticipo la necessità di analizzare i totalitarismi del Novecento nei loro tratti comuni cioè nei meccanismi perversi del partito unico e del fanatismo ideologico di massa
Intellettuale che ricordiamo oggi individuo la funesta capacità di cui i regimi di piegare gli strumenti organizzativi tecnologici comunicativi del secolo scorso alla Bellanti disegno di un dominio totale pervasivo sulla società
In quella seconda intuizione Zincone ha precorso la nascita di un rilevante filone di studi sui fenomeni del totalitarismo un filone che ha arricchito con opere di grande spessore analitico la cultura storica dell'Italia e dell'Europa
Nella sua appassionate convinta battaglia per l'affermazione del liberalismo vincolo è stato sicuramente un anticonformista andando in controtendenza rispetta i prevalenti orientamenti politico ideologici degli anni Cinquanta e Sessanta
Viene spontaneo rilevare
Il principio del liberalismo stesso sono invece diventati nel corso degli ultimi due decenni
Un riferimento comune ancorché variamente interpretato e non sempre a mio avviso per la verità adeguatamente applicato ad un vasto arco di forze di cultura politica
Spetta ovviamente agli storici e i testimoni confrontare passato e presente dell'iter liberale
Ma non c'è dubbio che l'esperienza di uomini come Zincone ci consente di ricordare che il liberalismo prima ancora di essere una grande fonte ispiratrice di ricette modelli economici
è essenzialmente un ideale una visione della società
Alla sua base non c'è solo l'aspirazione pur fondamentale di far crescere la ricchezza della società
Ma quella di permettere alle persone di realizzare i propri obiettivi di vita nel quadro di una società libera e aperta nel quadro di uno Stato armonico e bilanciato nei poteri quanto rispettoso della libertà di ciascuno
Nel quadro di un'idea della politica che valorizza la responsabilità dei cittadini non cadendo nelle derive della massificazione e del conformismo
Raymond Aron e concludo ha scritto l'ordine liberale lascia ciascuno il compito di trovare nella libertà il senso della propria vita
E l'esperienza si dimostra che una società di uomini realmente liberi è per ciò stesso una società più prospera e più moderna
Credo che sia questo il grande messaggio che ci arriva dal cuore del Novecento Grassia coerenti personaggi del confronto delle idee come è stato Vittorio Zincone che oggi qui
Doverosamente ricordiamo grazie e cedo la parola
A Giovanna Zincone per introdurre e moderata il dibattito prego
Perché a nome dei miei fratelli
Vorrei ringraziare il Presidente Napolitano perché visto che ho l'onore di lavorare
Per l'uso a quanto fitta sia la sua agenda e quindi quanto sia preziosa oggi la sua presenza
Presidente purtroppo dovrà lasciarci alle otto perché a altri alle diciotto diciotto
Però ha visto avete notato il lapsus freudiano e il desiderio mi ha spinto a dir così ringrazio asini il presidente Fini
Per le parole gentili che han detto sul mio padre anche per la interpretazione dico intelligente e acuta della
Dell'attività di mio padre e anche come dire la competenza dimostrata riconosce diciamo la sua attività
Lo ringrazio anche attraverso lui vorrei ringraziare la Camera dei deputati che ha accettato di ospitare questo evento come già ricordato il Presidente Fini papà è stato anche deputato
Vorrei ringraziare il Sottosegretario letta tutti
Diciamo le persone che interverranno ricordando mio padre perché o hanno lavorato con loro con lo hanno conosciuto o si sono come dire avvicinati a lui per motivi di idee o perché l'anno in qualche modo letto
Già il Presidente Fini ha fatto le presentazioni dei relatori poi la loro come dire fama mi esime dal rappresentante di volta in volta
Ringrazio anche gli amici colleghi
Quindi familiari tutte le persone che sono oggi qui presenti
E le molte che hanno detto che sarebbero venute ma purtroppo non sono uscita farlo devo dire credo chi poterlo dire anche a nome dei miei fratelli siamo rimasti sinceramente colpiti e commossi dall'adesione avuta a questa iniziativa in ricordo di nostro padre
E consuetudine in questo tipo di di cerimonie di circostanze che uno dei figli ricordi significa più specificamente il padre ora questo compito è toccato a me diciamo ma leale la
Quindi è un compito un po'complicato ecco allora vorrei però abbiamo pensato di collegare diciamo questa commemorazione questo ricordo a una riflessione
Che si può riassumere nella domanda posta da questo convegno
Siamo tutti liberali la domanda è stata ideata da
Mio cognato Mario Breglia B
Siamo tutti liberali io darò come dire una mia interpretazione delle del liberalismo e
Forse come dire anche se in modo molto rapido schematico e così via
Ma fortunatamente il liberalismo non è una dottrina omogenea non è una Colombo dottrina compatta e
Diciamo che ne battezza né scomunica
Perché il pluralismo il dissenso sono in qualche modo nel DNA del liberalismo
Spero quindi che per
Per questo motivo i presenti che si considerano liberali che si dicono liberali e che non saranno d'accordo con quanto io direttamente o indirettamente dirò mi scuseranno proprio per questo motivo
Per collegare il ricordo di mio padre alla tema di questo di questo incontro e cioè alla donna rispedisco onde alla domanda siamo tutti liberali prenderò spunto
Da un'osservazione
Che è stata come dire avanzata da due pensatori molto diversi tra loro da una parte Robert firme nel patriarcali
E dall'altra John Stuart Mill invece molti lavori sulla condizione delle donna sulla famiglia eccetera
Robert firme nota che fin da Abramo spontaneamente la famiglia si è data un'autorità indiscussa e indivisa
E da altra e quindi e naturale che tale sia l'autorità del monarca
D'altra parte
I John Stuart Mill rovescia questo tipo di considerazione e dice se noi partiamo da un regime da uno Stato liberale
Dobbiamo osservare che in un regime lo Stato liberale
Si caratterizza per l'eguaglianza dei cittadini davanti alla legge per il fatto che la società civile a proiettarsi sullo stato e non lo Stato a controllare la società civile e quindi
è incompatibile con questo tipo di di regime
Una
Società e soprattutto una famiglia in cui non ci sia un equilibrio tra i coniugi una società in cui non ci sia parità tra i generi e non ci sia un'equità tramite cui non ci sia un equilibrio tra i coniugi
L'idea che aveva Superman e anche la sua compagna e poi moglie ARIES Taylor
Di famiglia e diciamo di rapporto di coppia era
Una sorta di sosta di massimizzazione del rapporto amicale
Sì diceva cioè che
è possibile che due persone stiano insieme bene essendo profondamente anche diverse
Purché tra di loro ci sia una coincidenza di valori e di e di fondo e un fondo di intenti comuni
Allora io Osio Ronto non molto diverso da quello del Presidente Fini perché come come come come figlia
Cercherò di essere come dire entrare più propria il carattere di di di mio padre di mia madre mio padre e una persona schiva era una persona ordinata e una persona che aveva un forte senso del decoro una persona timida
Mia madre era una persona disordinata era è una sorta di
A una padrone di casa anarchica come sanno bene nei miei fratelli era proprio era una persona molto estroversa molto diciamo anche
A volte esageratamente esso dovesse non aveva assolutamente nessuna idea di cosa sia il punto quindi erano diciamo oltre mio fratello protesta ma è vero quindi diciamo erano persone erano persone diverse però erano unite unite da
Il fatto di essere di persone colte due persone potrei dire se me lo consentite perbene
E anche dal ritenersi dal insieme cattolici e liberali
Quindi diciamo che ne per quanto riguarda invece il potere tornando al discorso di di disporre mila vi ho detto la diversità vediamo adesso il potere il potere nella nella mia famiglia era un potere bilanciato
Non tanto nel senso del cioè che vale sono Sasso nel senso lo piano della di funzione della distinzione delle funzioni che però si qui liberano diciamo che se vogliamo descrivere questo potere somigliava di più
A al
Alla divisione delle cariche propria dei regimi democratiche deve delle democrazie e delle Repubbliche Greco romane
Ad esempio la divisione della carica di coniuge quindi tutto sommato il nostro con la nostra famiglia era un potere bilanciato non era solo un potere bilanciato era anche un potere illimitato
La teoria diciamo del
Del limite che che
è stata origine che originariamente si intravede nelle leggi Sting chiesi che poi viene ripresa lo stesso l'ok perfezionata
Dai costituzionalisti moderni come McEwen dice che il purché il potere deve conoscere dei limiti un po'in una sede in una regime liberale i limiti che sono posti dalle regole costituzionali
Sì questo potere Knox travalica piazza di queste questi limiti è compito della magistratura
Al correggere questo tipo di decisione e annullarla
Mio padre come molti liberali aveva una concezione come dire radicale molto forte
Di quale dovesse essere questa interpretazione limite ad esempio non accettava che la nomina dei giudici costituzionali fosse diciamo decisa anche o condizionata
Dal potere politico
E apparsi diciamo questa diciamo che questo tipo di concezione della della
Del limite e questo tipo di concezione costituzionale veniva in qualche modo applicata anche all'interno delle mura domestiche
Questo che cosa voleva dire che se nostro padre prendeva una decisione che
Poi se ci consente pazientemente in contrasto con quella che era la nostra Costituzione formale bene noi figli potevamo contestarla potevamo rifiutarla potevamo addirittura adottare una disobbedienza civile
Ho già citato un episodio che che è molto emblematico di questo comportamento e la nostra casa di campagna distava circa quattro chilometri dalla dal Paese
E in quel periodo navi io avevo iniziato ad essere
Per circa una ventina d'anni agnostica quindi non volevo andare a messa volevo assistere la messa
E quindi avevo detto a mio padre visto come invece andava messa di dare un passaggio alla alla al bar di lasciarmi al bar parla non volle non voglio lasciarmi
E mi portò fino fino alla chiesa perché sosteneva
Che non fosse troppo
Una una perdita una mancanza per un figlio privarsi di quella elemento importante in una buona vita che la Regione io gli feci notare quanto questo fosse in contrasto con i suoi principi sui valori con i valori della tolleranza libertà di coscienza e così via
Ma non non disse niente aprì la portiera misi mise in macchina e mi riporto e mi riporto al bar quindi diciamo che la coerenza era uno degli elementi
Degli elementi forti del carattere di mio padre mio padre era un uomo diciamo castigato
Era un uomo diciamo sostanzialmente contrario al divorzio al proprio divorzio però si batte molto questo l'elemento si batte molto perché altri potessero divorziare
E questa non è come annotato giustamente un grande studioso il liberalismo Nicola Matteucci è difficile in casella incasellare inquadrare i liberali nelle categorie tipiche della destra della sinistra
Ad esempio per mio padre non solo diciamo una concezione laica dello Stato la battaglia per il divorzio ma un altro elemento
Importante che diciamo
Vi era dissonante rispetto al l'in casa il lamento in una categoria di liberali desta quali lussi considerare veniva considerato
Era la sua posizione femminista mio padre era decisamente femminista fosse portato a questo da mia madre infatti all'interno della nostra famiglia
I cittadini figli maschi le cittadine figlie femmine godevano gli stessi diritti
Avevano le chiavi di casa più o meno gli stessi a quindici anni
Avevamo la stessa paghetta una paghetta per i tempi relativamente abbondante
E la stessa paghetta derivava sì per mio padre uguale alle figlie anche dalla richiesta che ci veniva fatta di non accettare che i nostri compagni maschi ci offrissero gelati piuttosto che che cinema
Perché lui riteneva che
E questo se vogliamo si può riportare l'uguaglianza dei punti di partenza in questo caso sarebbe l'eguaglianza dei punti di partenza se mi scusate lo scherzo dei corteggiatori
Perché lui riteneva che il fondo non una forse un ragazzo con pochi soldi potesse dimostrarsi alla fine più interessante di uno a cui avrebbe definito altamente lo completato
Quindi diciamo che c'era
Non vorrei però appunto
E a questo punto aver fatto una a esorto una un elogio esagerato disarmante la personalità di mio padre
Il ritratto ovviamente me ne scuso ritratto scherzoso per un figlio non ha un figlio credo che non spetti fare un'analisi delle sue della sue posizioni politiche o delle sue
O delle sue opere questa a questo penseranno invece poi gli oratori che che seguiranno
Un mio padre aveva condivideva con molti liberali un limite e che è quello di avere una certa diffidenza nei confronti delle masse
Pensare riteneva che le masse fossero troppo facilmente manipolabili e quindi le guardava con diffidenza prospettava per affrontare questo problema
Una evoluzione della dai lavori da lavoro dipendente al lavoro autonomo sia nella piccola proprietà contadina sia proprio nel lavoro o tono così artigianale che professionale è ovvio che questo è una posizione altamente utopica che non mi sento di condividere d'altra parte mio padre era anche una persona
Che
Lui stesso come personalità non amava non amava i grandi gruppi non amava
Le compagnie rumorose la nostra casa era una specie di bunker nel quale quasi nessuno poteva entrare erano ammessi soltanto i familiari
Es intenzionalmente direi familiari di chi ha mal di mia madre che erano persone altamente diciamo al contrario di mio padre rumorose chiacchierone
Ora anch'io non vorrei ricadere nel rumorose chiacchierone quindi cercherò
Di fermarmi qui o perlomeno vorrei soltanto però prima di finire dire due cose
Ne ho una cosa che lui sostiene è una cosa che io vorrei osservare sul rigore quando questo però parlerà meglio Pellicani nello Stato totalitario mio padre sostiene che
La differenza tra i due totalitarismi totalitarismo diciamo di stampo comunista il totalitarismo di stampo fascista nazista sono assai minori della differenza che c'è tra questi totalitarismi e il liberalismo
Quindi libero sullo Stato totalitario si può leggere diciamo tra le righe come una teoria della nulla sue idee sul liberalismo le sue posizioni le sue tesi liberalismo come antitesi come come
Antagonista del SIS dei sistemi totalitari
Prima che io nascessi mio padre è stato fascista di essere stato fascista
Si vergognava e questo libro si può considerare anche come una sorta di
Tentativo di rimediare di rivedere il suo essere stato fascista ora a me pare così vorrei concludere che un carattere tu che dovrebbe caratterizzare
Le famiglie liberali sia alla piccola famiglia di sangue di affetti sia la grande famiglia delle idee della politica e questa capacità di riconoscere gli errori e di cercare di correggerli
Do lettura
Adesso la parola tutte attende do la parola alla al Sottosegretario
Gianni Letta che ha conosciuto a mio padre perché lavorava con lui ha il tempo
Esatto
Luogo
Io
Una di quelle fortunate combinazioni che la sorte talvolta combinati propone signor Presidente
O se invece non sia stato l'intuito giornalistico straordinario riconosciuto di Vittorio Zincone a guidare la mano dell'attività dei suoi figli e nipoti certo sia che la commemorazione di Vittorio Zincone
Nel centenario della nascita si fa oggi alla sua presenza Presidente subito dopo aver commemorato nella Sala della Lupa
Camillo Benso Conte di Cavour un altro grande liberale
E all'indomani di quella lista memorabile giornata del due giugno che lei ha fortemente voluto per celebrare
I centocinquanta anni dell'Unità d'Italia e direi che questa commemorazione a quella si lega idealmente in maniera perfetta
C'è una celebrazione quella dei centocinquanta anni che gli italiani
Allo sport e mente sentito
E che vivono quotidianamente come dimostrano le mille infinite manifestazioni che fioriscono da un capo all'altro del nostro Paese e che ha consentito l'altro giorno il due giugno
Dimostrare al mondo il volto migliore di un'Italia moderna operosa dinamica che merita fiducia come lei giustamente e orgogliosamente ha detto
Ecco Vittorio Zincone sarebbe stato in prima fila accanto a lei Presidente
Perché era un italiano laico e liberale che sentiva fortemente questo vincolo che ha sempre onorato nella vita
E nella sua attività giornalistica e politica anzi come spesso gli accadeva sia pure preceduto
Perché il sei ottobre del mille novecentosessantasette il deputato Vittorio Zincone ha presentato alla Camera dei deputati una proposta di legge per celebrare il centenario del venti settembre mille ottocentosettanta
Il perché quella giornata il venti settembre avessi riconoscimento di solennità civile
Esattamente quello che quarantaquattro anni dopo abbiamo fatto noi con il diciassette marzo
E quella proposta di legge due aveva sostenuto
Con dei brillanti articoli sul tempo il giornale nel quale anch'io lavoravo e dove ho conosciuto e ha avuto la fortuna di lavorare fianco Vittorio Zincone
Perché la sua attività politica non si è mai distaccata dalla su due dalla sua dimensione vera autentica quella del giornalista
Senza contaminazioni senza intrecci perversi come talvolta accade
Anzi proprio in una delle manifestazioni per i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia a Torino Sergio Romano ha detto che il giornalismo italiano avuto un
Importanza determinante nel processo di unificazione ma ne ha denunciato il peccato originale così l'ha chiamato che proprio quello di un giornalismo eccessivamente politico o politicizzato militante
Arriva a dire addirittura che il primo giornalista militante sia stato Cavour e che il Risorgimento che abbiamo sentito poco fa
Evocare nella dotta lectio magistralis del professor Craveri sia il nonno di tutti i giornali politici e dice Sergio Romano la militanza per un giornalista non è mai una buona cosa
Ecco questo è un rischio che Vittorio di incorrere non ha mai avuto
E che ha sempre respinto perché la sua dimensione giornalistica geloso come era rispettoso come era della libertà e dell'indipendenza del giornalista non ha mai preso il sopravvento
Cioè l'attività politica non ha mai preso il sopravvento sulla sua dimensione giornalistiche guardate come lo ricorda Panfilo Gentile un grande giornalista liberale sul Corriere della Sera il giorno della sua scomparsa
Vittorio Zincone fu anche un uomo di fare medici interessate convinzioni politiche
E non avrebbe mai accettato di mettere il suo talento di giornalista del servizio di una causa che non fosse stata quella delle idee alle quali era affezionato
Pur mostrandosi nelle maniere un uomo piuttosto freddo e distaccato lo abbiamo sentito dal
Giovanna era pieno di fervore interiore e di tenaci convinzioni era un liberale e tollerante ma intransigente
Ed era un liberale che alla politica arrivato dal giornalismo
Giornalista già affermato con una ricco curriculum alle spalle approda al Risorgimento liberale e lì incrocia la politica e quando divenne direttore del Risorgimento liberale inizio anche la sua attività
Di partito
E anche in Parlamento se arrivo da giornalista e per il successo di una polemica giornalistica nel sessantatré fu candidato a forza lui non voleva diceva
Che era sicuro di non riuscire ma qualcuno voleva
Stavo per dire sfruttare no mettere a frutto insuccesso di una straordinaria polemica giornalistica
Il quattordici luglio del mille novecentosessantadue il Consiglio dei Ministri aveva approvato una legge di riforma urbanistica di Fiorentino sullo
Contro la quale Vittorio Zincone inizio una vivace battaglia politica e giornalistica
è una legge rivoluzionaria per quei tempi prevedeva l'esproprio generalizzato e preventivo di tutti i terreni da parte dei Comuni che avrebbero poi dovuto urbanizzare e dare la concessione a costruire
Il diritto di superficie la collettivizzazione di stampo sovietico le città italiane come recita russe un comunista porta via erano i temi di una polemica politico giornalistica molto vivace
Vittorio Zincone che era un polemista di razza
Un ragiona Torre accolto freddo razionale un argomento attore di fascino persuasivo straordinario
Ma era soprattutto uno che le cose le sapeva perché lei studiava e quindi sapeva sempre di più del suo antagonista
Sbaraglio tutti contraddittoria la polemica coinvolte tutti ma il sedici aprile la Democrazia Cristiana la segreteria della democrazia cristiana fu costretta a sconfessare il suo ministero e ad affossare la legge
Il ventotto aprile si votava e Vittorio Zincone trionfalmente eletto entro in Parlamento quindi dal giornalismo e fu quello il frutto
Ancora una volta di una sua campagna giornalistica condotta con intenti giornalisti si più che politici
Di un giornalismo diverso da quello parolaio
Ed effimero che allora come oggi va di moda ancora Panfilo Gentile chiede un'altra testimonianza diceva era un giornalista
Di tipo moderno alieno dai suoi polemici dei toni polemici forti dalle note di colori pittoresche aderente invece alle cose alle interpretazioni ragionate e documentata
Leggeva molte riviste economiche finanziarie statistiche per avere informazioni esatte ed autorevoli più tutti i fatti
Che potevano diventare eventualmente argomento di articoli e sui quali era sempre pronto ad interloquire con un'adeguata preparazione
Con argomentazioni asciutta e con dati statistici a disposizione i suoi articoli colpivano sempre nel giusto
Ecco studiare leggere documentarsi ricercare mai affidarsi all'improvvisazione un modello di giornalismo atipico forse rivoluzionario perché
Allora come oggi
Il giornalismo italiano sembra più incline all'improvvisazione alla superficialità che non
All'approfondimento serio metodico faticoso come quello che Vittorio dico le faceva
Era un uomo che sapeva tutto questa era la fama che lo precedeva che lo circondava
Tra i colleghi del suo giornale e di tutti gli altri giornali italiani fu eletto Presidente dell'Associazione stampa romana una carica che ha tenuto a lungo con grandissima dignità
E grandissimo prestigio
Che sapesse tutto che era il giornalista più informato più colto
In circolazione lo sapevamo soprattutto al tempo
Noi che cercavamo di
Apprendere qualcosa Daloui lo sapevano tutti coloro che lavoravano colui
E soprattutto chi alle prime armi avuto la fortuna di incamminarsi su quella strada alla sua scuola
Quando lo conobbi lui era vicedirettore del tempo io ero ancora un corrispondente di provincia giovane oscuro corrispondente d'Abruzzo
E lui veniva alle riunioni dei corrispondenti
E venendo meno a quella riservatezza che Giovanna appena ricordato
Sì affascinava con delle lezioni di giornalismo o di storia che tutti noi ricordiamo con affetto e con gratitudine
Poiché ho ritrovato in relazione al tempo qui in piazza Colonna quando sono arrivato a Roma
Che io ero alla relazione Province un giorno erano le prese con un titolo della pagina di Frosinone
Lui si avvicinò mi saluto dite una sbirciatina e visto il titolo che stavo facendo
Che era un titolo sportivo mi recito tutto d'un fiato la formazione della squadra di calcio del Frosinone
Che allora militava in una serie molto minore e rimasti di stucco e dissi ma veramente Vittorio Zincone sa tutto
Poi si applicherà nato a Sora e allora dissi che forse la spiegazione di quel teste
Di Frosinone poteva avere anche un'altra origine se non il tifo per la squadra del cuore almeno la conoscenza della squadra di casa
Ma pochi giorni dopo era in marzo del sessantatré
Mi dette un'altra grande lezione sull'altro argomento apparentemente frivolo che nulla aveva a che fare con la il bilancio dello Stato con la finanza con il diritto con l'economia in cui lui era un maestro riconosciuto
Era uscito il primo lo ha un play dei Beatles
E lui mi disse
Mi fece una lezione
Su quello che significava la svolta questa autentica svolta nella storia della musica quello che poi abbiamo sentito ripetere da tutti e tante volte in tante salse ma lungo lo dissi allora
Quando quelle lepri uscì ed era il mille novecentosessantatré
E non dico tutto quello che sono due piccoli episodi apparentemente lontani dalla sua immagine i dal suo impegno giornalistico
Che però dicono quanto vasto fosse il campo
Dei suoi interessi quanto vasta fosse lo so cultura come quelle letture che Panfilo Gentile diceva un livore avessero frutti giudicato nell'animo suo e infatti era un editorialista di peso
Affrontava i grandi temi della vita italiana
Ricordo
Il lavoro il sindacato la programmazione la disputa allora vivace tra industria di Stato iniziativa privata
Tutti temi sui quali la parola l'editore di incorre era determinante e autorevole
Ma poi aveva uno spirito caustico straordinario
E che riversava ogni giorno in dei piccoli corsivi che fecero il successo del nostro giornale in due rubriche che forse qualcuno di voi ricorda disco rosso e formicaio in poche righe
Battute fulminanti giudizi taglienti a volte duri ma straordinariamente efficaci un bel duello con Fortebraccio che aveva bisogno di
Più spazio a disposizione per esprimere quella sua straordinaria vena ironica
O sarcastica Vittorio Zincone aveva il pregio di una sintesi straordinariamente efficace e straordinariamente sintetica se così posso dire fu uno dei motivi di successo
L'altra sua grande qualità quella che tutti ammirava amo perché ricordiamo ancora oggi perché non all'eguale era la rapidità di scrittura e la flessibilità la disponibilità L'Ulivo pur così intransigente austero
Spesso nella riunione di ieri redazione si discutevano alcuni argomenti luci intratteneva voi a colloquio con Renato Angiolillo direttore
Il quale avrebbe voluto un certo tipo di teoria alé usciva in silenzio
Tornava dopo mezzora e l'editoriale era Accorsi come Angiolillo l'aveva voluto addetta Giovanna
Taciturno Vittorio Zincone vero era una persona estremamente riservata
Schiva austera severa includeva soggezione sentite Panfilo Gentile come racconta e con quanta verve
Confesso che agli inizi guarda io zinco né come ad una specie di Enigma da decifrare e infatti era un taciturno e tale sempre rimase uno dei pochi italiani che non abbia mai pronunciato una sola parola più del necessario
E io che invece dice Luigi ero molto conversanti vivo facevo fatica a immaginare un'amicizia tra un minuto e uno troppo fa conto si aggiunga che il giovane
Lo ha detto Giovanna ma mi piace farlo come omaggio I figli e alla memoria Di Maria
Si aggiunga che il giovane era un marito esemplare e un padre di famiglia incensurabile
E quindi non si concedeva nelle ore di riposo nessun divertimento che non fosse in famiglia uscito dal giornale si infilava nel portone di casa non frequentava né caffè nei circoli nei campi di corsa in esposizioni di cani
Non potendo parlare con un muto decisi di conoscerlo leggendolo e di qui l'ammirazione che Panfilo Gentile
Confessa
Per noi è stato un modello un esempio ma non solo per noi che abbiamo avuto la fortuna
Di averlo a fianco e di lavorare tanti giorni e tante notti allora i giornali si facevano soprattutto di notte a stretto contato colui
E di imparare tanto ma per tutti i colleghi giornalisti
La sua capacità di lavoro era straordinaria la sua disponibilità verso il giornale verso i colleghi era proverbiale guardate Ugo D'Andrea un altro liberale
Un altro grande redattore del tempo come lo ricorda il giorno della scomparsa proprio sul tempo
Credeva al giornalismo Vittorio Zincone l'ultima sera
Trascorsa tra noi quando già il male terribile oscuro l'aveva colpito sconvolto nel nodo complicato il perfetto del suo lucido cervello e gli chiesi al direttore Angiolillo di poter scrivere
E siccome questi lo assicurava di aver tutto provveduto Loren ormai tarda corse dal redattore capo per compiere un qualche altro lavoro aveva l'assillo del mandato da riempire del compito da assolvere
Tutto dicevo era fatto perché il giornale era già in pagine
Egli si accasciò
E da quell'ora
Scomparve e lentamente si spense
E proprio per ricordare
Quell'afflato
Umano straordinariamente affettuoso che pur in un carattere così riservato e schivo così austero e così
Apparentemente freddo c'era con i colleghi che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui
Leggo quello che scrisse
Ettore della Giovanna
Aveva un dono prezioso per un giornalista quello della chiarezza e della sintesi
L'una e l'altra al servizio di una cultura profonda di un reale talento dello scrivere di una impareggiabile senso dell'umorismo che dava tutti noi un gusto particolare né leggere i suoi serissime articoli
Credo che pochi scrittori abbiano avuto come lui il privilegio di godere della incondizionata ammirazione dei colleghi
E se la meritava davvero anche perché ha sempre esercitato il mestiere con una correttezza che è stata per noi esempio costante di onestà professionale
Di coraggio nell'affermazione di un'idea e di moderazione s'
E un anno dopo la scomparsa
Sul tempo così scrivemmo
Forse non è un caso
Forse non a caso il suo tavolo di lavoro qui negli uffici del tempo è sempre libero quasi attendesse il suo ritorno e sulla piazza di vetro ci sono ancora le sue ultime carte in uno scaffale i suoi libri di consultazione
Il giornalismo in generale un mestiere frettoloso svagato ma insieme quando si tratta di un amico di un collega di un maestro come Vittorio Zincone
è stranamente e sentimentalmente conservatore così mi piace ricordarlo nella sua dimensione più vera quella del giornalista quelle che io ho conosciuto più da vicino
E per la quale conservo verso la metterà a memoria Di Vittorio di in comune una sincera infinita gratitudine ma siccome all'inizio ho fatto
Una connessione con il due giugno con le celebrazioni dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia io ho detto che questa commemorazione e idealmente legata a quella mi piace chiudere con uno dei tanti discorsi
Che Vittorio dico ne ha fatto alla Camera era il dieci ottobre del mille novecentosessantasette Presidente che si parlava di regionalismo
Le esperienze fatte nella prima metà di questo secolo e quelle proseguite ripetuti onerate nella seconda
Dovrebbero metterci in guardia contro l'illusione di opporre alla centralizzazione di tipo moderno le armi convenzionali studiata tre contro gli accentramento i che potremmo definire di tipo classico
Una di queste armi convenzionali e il regionalismo
Abbiamo sentito dire ho letto ripetutamente in questi ultimi tempi
La tesi di una Regione che dovrebbe contestare lo Stato
Se n'è parlato specialmente in materia di programmazione economica nel convegno tenuto a Palazzo Taverna ci sono forze che si sviluppano strada facendo ed una di queste forze è o potrebbe essere l'autonomia sono regionale
Facciamo però attenzione
L'autonomia ISMU regionale e lo spirito di contestazione di alcuni suoi sostenitori
Si rivolgono alla demolizione dello Stato unitario alla demolizione di quel modello tradizionale di democrazia che la nostra Costituzione ha formalmente rivendicato nell'atto stesso
Di raccogliere e consacrare il principio delle autorità delle autonomie locali
La Repubblica è una e indivisibile sono le parole che aprono l'articolo cinque e sono parole che richiamano i principi del mille settecento ottantanove
Così mi piace rendere omaggio a Vittorio Zincone politico dopo aver reso alla sua memoria l'omaggio il sentimento di gratitudine verso il giornalista grazie
Grazie mille Sottosegretario letta in effetti anche noi ricordiamo diciamo con un padre colto ma non solo ho colto la nostra casa
Era davvero pieni di vi aveva due o tre studi dai quali si muoveva tra uno e l'altro non c'è né sette una grande discontinuità
Tra lavoro e e casa ma era anche una persona culturalmente aperta quando comincia a vedere che hanno un qualche interesse alla politica come prima lettura mi viene da leggere l'ENI
Passerei adesso la parola a a Luca Goldoni che invece ha lavorato con un con papà con nostro padre
Al Resto del Carlino quando papà è arrivato adesso al
Si chiamano ancora giornale dell'Emilia e quindi è stato nostro padre a ridare all'altezza delle mine il nome il nome originale del Resto del Carlino
Sarò brevissimo perché Gianni Letta elegantemente mia tagliato l'erba sotto i piedi
Cioè raccontato tutto quello che lei ha voluto raccontare io di questo direttore che sapeva tutto su tutto non soltanto di economia e finanze politica
La mia breve storia è quella di un ventenne o quasi poco più di rischio ventenne che incontra il primo direttore della sua carriera nella sua vita
E Zincone mi colpì appunto con la sua cultura enciclopedica con la cortesia al limite della timidezza e con la leggerezza da sull'ironia
Devo fare un brevissimo
Passi indietro per raccontare perché io ho conosciuto Zincone perché mi ha assunto
Capri e il direttore che mi a sud per la prima volta come giornalista professionista frequentavo la redazione de il Resto del Carlino allora era ancora giornale delle mie di Parma
E
Più che un precario ante litteram Piero un martire volontarie che li scriveva le notizie dalla Provincia e veniva compensato con il tesserino per andare al cinema gratis
Però
Avevo bisogno di guadagnare allora un ispettore della diffusione del giornali l'Emilia
E mi propose di portare il giornale la mattina presto nelle edicole dei paesi lungo il Po
Allora io con un comprai errato una Lambretta perché aveva un pianale su cui potevo mettere di rotoli o i pacchi del del giornale dell'Emilia
Partivo al mattino in
Scenari prendili con le mani dentro dentro i manicotti di coniglio con i giornali davanti perché mia madre mi ha detto che un giornale davanti è molto meglio di qualsiasi maglione
Eccolo Lambretta affrontavo questi questi questi che sta in queste mattine piene di brina lungo il Po
Il guadagnavo bene perché porta via il giornale si va be'abbastanza bene il destino mi ha premiato perché ne ha fatto incappare
Nella alluvione del Po
Io conoscevo dopo un anno di di di tutte le mattine in giro per queste zone Rocca bianche San Secondo
Conoscevo come le mie tasche quei luoghi quelle persone quelle osterie e quando si delineò la la la che sta spaventosa alluvione del Po piomba in redazione scrissi il primo reportage nella mia vita
Vincono i che allora ancora non era direttore ma leggeva evidentemente i giornali e i cui sapeva che prima o poi vigili pochi mesi sarebbe vietato direttore era ancora al tempo allora
Lesse mi pezzi e quando
Divenne direttore Carlino mi chiamo e mi disse da adesso non sei più giornalaio se il giornalista che per giorni il termine e dire ritenere un tesserino che non mi serviva soltanto per andare al cinema
La prima cosa che fece fu che le di affidare meridionale pomeriggio Carlino sera che era collegato all'azione sera due giornali che
Essendo gemelli erano così un po'antica perché l'ha fatto che io presentavo da Bologna dovevo fare niente il materiale a Firenze perché poi arrivasse in tempo a a Bologna
Per le prime ore del pomeriggio
Allora io al mattino faceva il giro dei carabinieri e della Questura dicevano dottore alle sette di mattina è che a chi critica chi delinque ti dormono non c'è niente allora io inventari Lennon notizie
Io vi sentite io a strillare istrionico erano davvero come ulteriore indetta e che tipo di questo genere a tutta pagina
Rita Hayworth non verrà a Bologna
Oppure rinunciano a una rapina da cento mila miliardi lirici tranne da cento miliardi di lire e spiegavo con molti particolari cose che non potevano essere smentiti
Si impone si accorse di questa di questo mio sforzo e mi premiò ambiti se adesso tu mi proponi Grasso chili hai già fatto la tua
L'attuale esperienza anziani lo si era dove tutti i detenuti se le sedi ti ti faccio fare qualcosa di serio proponibili qualche cosa di di di di di
Di importante
Allora appare una notizia drammatica che una bambina esatta
Spot trasportata pronto soccorso in stato di choc perché è un pipistrello e si era
Infilato né cappelle non veniva più via
Io ero fidanzato con una ragazza che si era laureata in scienze naturali
Con una tesi no con una tesina sul radar del pipistrello parla di radar allora erano pochissimi ossessione meno che meno il Ravel pipistrello allora io dico
Precipita in uffici Rizziconi se negli hotel faccia un commento perché esso tutto sul radar il pipistrello tutto e tutti noi lei mi ascolta mi disse
Salito almeno e dovuto fare e che la bambina per salvarsi
Prendere un sassolino buttato per aria e
Il grazie al suo radar il pipistrello essere buttato scambiandolo per un micro.Bo desidera e avrebbe liberato darla la bambina
La seconda cosa che li prende perché gli proposi
Fu questa è ho quasi finito
Avevo parlato con un ricercatore dell'Università di Parma di di di Bologna quale mi disse vedrà che presto si potrà fare il parto con il taglio cesareo
Proprio in modo programmatico ciò le mamme potremmo dire siccome preferisco la bilancia al al al
Proseguono doppi dove bilancio c'è
Il
Lo scorpione siccome pericolosi se lei prosegua potesse anticipare di una settimana
Alle mie figlie che nasce
Le mi lascio parlare
Per per cinque minuti con grande attenzione per mi disse devo leggere perché non mi ricordo tutto
Mi tra morti dicendo tieni conto che la lex Cesarea che non deriva da Cesare ma darcelo latino taglio
Risale a seicento avanti Cristo
Ed è
Dobbiamo a Numa Pompilio e questa legge consentiva di saldare il feto tagliandola panzer la mamma quando la mamma stava morendo o era già morta
E se poi già che ci sei che fai questi tratti estero mento dagli anche un'occhiata al Trattato sull'epidurale pubblicato l'aborto è sotto gli occhi nel mille novecentotrentuno
Credo di aver detto tutto
Quello che mi ha lasciato dire
Cortesemente Gianni Letta abbiamo cominciato insieme in giornali deve essere abbiamo cominciato insieme questa questo questo questo mestiere ho avuto diversi
Direttori con lo strepitosi quozienti intellettivi Spadolini conosceva i punti e punti virgola dei rapporti fra Stati Chiesa ma
Lo ripeto una cultura e tra etica è una curiosità ecumenica come creditori Zincone l'olio mai più incontrato
Il
Salutiamo anche signor Presidente che adesso lascia questa riunione anche il Presidente Fini sono
Io non farei per un intervallo gente c'è troppo siamo qua
No continuiamo ins in sala perché per
Vecchia esperienza di moderatore ho notato che se si dà un Brecht
La gente si sparpagliate poi diventa difficilissimo recuperarle quindi si sono liberati dei posti davanti se volete venire a sedervi forse sarete più comodi
Posto
Dobbiamo aspettare però che che Presidente Fini pare veto che voglia tornare no no non è chiaro questo
Penso che in
Forse intanto potresti cominciare
Adesso c'è Piero Ostellino secondo se
Do la parola basta
Allora molto molto qualche tempo fa
Norberto Bobbio forse in un momento di particolare generosità nei confronti di un certo gruppo di
Di giovani scrisse che la rinascita del liberalismo in Italia si doveva al Centro Einaudi
E in particolare
A Piero Ostellino Giuliano Urbani e Valerio Zanone e perfino Giovanna Zincone quindi siamo tutti quanti qui gli ex del Centro Einaudi dove prima la parola a a a Piero Ostellino nell'ordine
Ma io rispondendo innanzitutto la domanda di Giovanna
Dico che è una gran bella fortuna che non siamo tutti i liberali
Anzi è una fortuna che nemmeno tra noi quattro gatti liberali siamo tutti uguali
Cioè ciascuno la pensa come gli pare
E spesso in qualche modo profondamente diverso dall'altro ma ciò nondimeno riusciamo ad essere sto lo stesso liberali lo stesso Cavour
Chiamava liberalismo esagerato il liberalismo della sinistra liberale ed al loro quindi erano esagerazione essere un liberale di sinistra
E poi sinistra in un Paese com'era il Piemonte di allora
Dove votavano solo un numero limitato di persone
Quindi io questa sera dirò quello che
Che io penso che il mio liberalismo di come io
Lo lo veda
Probabilmente almeno in parte era anche quello di Vittorio Zincone cioè non c'è di Dieter Ciccone
Siccome cioè
Nel senso che
Io avvicina e lei il suo libro sul
Lo Stato totalitario alle riflessioni sulla Rivoluzione francese a dirlo turco
Cioè in fondo il taglio e lo stesso e soprattutto
L'approccio metodologico e lo stesso c'è una profondissima differente diffidenza per tutto ciò
Che
Tende al totalitarismo l'autoritarismo cioè alla negazione della libertà
Ed è questa la ragione per la quale io credo che a Vittorio Zincone non piacerebbe oggi il liberalismo sale azionista
C'è il liberalismo che è passato dalla dottrina delle libertà delle libertà nei confronti di qualsiasi potere può politico economico sociale ideologico culturale eccetera
Che è passato dalla dottrina della libertà al programma per rendere perfetta la società
E con liberalismo che voglia rendere perfetta la società io devo dire che mi diffido o perlomeno o molti sospetti di confronti di un liberalismo siffatto
Posso accettare sotto il profilo liberale perfettibile ma il raggiungimento della perfezione probabilmente non è mai possibile
E questa è anche a mio avviso la forza dell'approccio metodologico di liberalismo la realtà
Però ciò non di meno il fatto che
Questa cultura diciamo così tendenzialmente palingenetiche anche nel mondo liberale cioè l'idea che si possa pervenire ad una società perfetta
Ha finito col inquinare anche certi approcci che dovrebbero essere semplicemente storici
Il due giugno sul Corriere della Sera è comparso un editoriale
Che dice le seguenti cose c'è ricordando la Repubblica romana
Del mille ottocentoquarantotto la libertà da sola e appena un fiato di voci se non c'è il progresso sociale il salario per gli operai la scuola per i ragazzi il lavoro per i giovani chiuse virgolette
Ora
Anche il liberale più reazionario
è favorevole al progresso sociale favorevole al salario per gli operai è favorevole alla scuola per i ragazzi e lavoro per i giovani
Ma
Non riesce a capire come l'editorialista di un giornale che dovrebbe essere tradizionalmente di cultura liberale dica che la libertà da sola e appena un fiato di voce senza e tutto il resto
Ora la libertà
Che è solo un fiato di voci e la libertà negativa del liberalismo non c'è la libertà come non impedimento come assenza di costrizione
E nei paesi
Di regime autoritario totalitario che sia
Che hanno negato la libertà liberale cioè la libertà come non impedimento non sono nemmeno riusciti a realizzare il progresso sociale il salario per i lavoratori e compagnia bella
E cioè la libertà negativa liberale comune una pregiudiziale delle altre libertà anche se liberali perché no ma comunque è pregiudiziale
E quindi dire che un fiato di voce vuol dire non aver capito forse le cose non dico il liberalismo nemmeno nemmeno il mondo in cui viviamo
Perché noi godiamo godiamo di quelli libertà grazie appunto
Al costituzionalismo liberale e quindi tutto sommato al liberalismo
Io devo dire che
Sempre sotto il profilo come dire metodologico approfitto della
Partenza del Presidente della Repubblica per segnalare un altro aspetto singolare dal punto di vista metodologico
E c'è l'articolo tre
Della nostra Costituzione ora che la nostra Costituzione in questi quasi settanta anni ci abbia garantito le libertà il pluralismo insomma di essere un Paese libero su questo non c'è dubbio ma l'articolo tre dice una cosa
Che colpisce un vecchio liberale almeno come me e che avrebbe probabilmente compito anche Vittorio GICO
Dice l'articolo tre è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale
Che limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini
Impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica economica e sociale del Paese
Ecco qui
Io non voglio entrare nel merito della nostra Costituzione che fintanto che
Che ce va rispettata e tutelata ma questo articolo tre
Sì sì sì si scontrerebbe con quella che viene chiamata la legge di devi di un mondo
E cioè non si può partire da una
Proposizione descrittiva gli uomini non sono uguali ad una proposizione prescrittiva bisogna fare in modo che gli uomini diventino i quali
è un salto logico diceva ione che in qualche modo dovrebbe essere spiegato
Fortunatamente in Italia non è stato spiegato nel senso che sia ignorato totalmente l'articolo tre
Ma è stata una fortuna perché se
Questo articolo tre fosse finito nelle mani di un sistema totalitario saremmo diventati tutti uguali per legge e poi che non lo siamo saremmo stati meno liberi di quanto non siamo stati sotto la nostra Costituzione
E quindi ecco la ragione per la quale
Io diffido e credo che anche Vittorio Zincone farebbe diffidato
Del liberalismo Palin genetico che vuole non solo
Gestire e governare gli uomini come sono mali fuori anche probabilmente migliorare
Farvi diventare migliori ecco io devo dire che
Come vecchio liberale e non sono diventato grazie a due grandi liberali torinesi quando avevo diciotto anni e l'Università di Torino Norberto Bobbio Alessandro Pansa trentatré
Se oggi diventassimo tutti i liberali io probabilmente passerei all'opposizione non so ancora dove sarei ma con i beh come liberale certamente sarei all'opposizione ecco questo è quello che volevo dire e cioè che
L'idea di un liberalismo salvifico
Non mi piace
E diffido profondamente di coloro i quali hanno un amore sviscerato per l'umanità e poi detestano i vicini di casa
Ecco i vicini di casa sono gli enti locali
Sono gli individui
Mentre l'umanità e quell'astrazione collettiva di cui già per parlava Isaia Berlino per dire che forse è meglio guardare ad ogni singolo individuo che guardare a delle estrazioni collettive come
La classe sociale l'umanità e via di seguito
Forse sarà un liberalismo un tantino vecchio
Però questo
Liberalismo un tantino vecchio e quello che io coltivo da un'infinità di anni da quando ne avevo diciotto e credo che sia stato fondamentalmente anche il liberalismo Di Vittorio Zincone grazie
Grazie grazie Piero
Io ho una notevole antipatia per quei modi oratori che si trasformano in ai senatori e quindi non rispondo all'attuale tesi sul liberalismo e sulle poi ipotesi cinquanta avrebbe fatto e detto a mio padre
Adesso cedo la parola a Massimo Teodori che se non sbaglio dedicherà un po'di attenzione a quello che ha fatto a mio padre nostro padre quando è stato vicedirettore poi per un breve periodo dire no
Giusto condirettore di Risorgimento liberale
Sì Iorio voglio ringraziare
Giovanna e Giuliano che mi hanno chiesto di parlare
I del loro padre Risorgimento liberale perché
Sono particolarmente
Molto
A amante di questo giornale che ho trovato in casa dal primo numero clandestino dell'estate mille centoquarantatré fino agli ultimi numeri del mille novecentoquarantotto che mio padre gelosamente
Riceveva anche in clandestinità e custodiva e poi raccolto io non
Bay Bay
Rilegatura e giganti tuttora nel mio studio
Come mai
Mario Pannunzio che da antifascista liberale era stato carcerato Regina Coeli
Tra il quarantatré tra l'ottobre quarantatré il quarantaquattro assunse il primo gennaio mille novecentoquarantacinque l'ex fascista Vittorio Zincone
In veste di editorialista e noti in vista del quotidiano Risorgimento liberale che il giacobino Leo Valiani anni dopo definì il più bel quotidiano che vi sia stato in questo quarto di secolo
Il motivo di quell'assunzione si trova nella risposta che Pannunzio diede ad Errico Scialoja
L'esponente liberale che lo aveva criticato perché faceva scrivere persone coinvolte nel regime
Scrisse
Pannunzio a Scialoja anzi parlò di fronte alla direzione del partito liberale debbo dichiarare che il partito non c'entra in queste faccende
Sì anche Risorgimento liberale fosse il solo giornale antifascista ad avvalersi di una collaborazione di scrittori e giornalisti per qualche verso compromessi nei vent'anni di fascismo
Io sarei lieto di averne dato l'esempio
Il fascismo oltre che la tessera non dava l'ingegno dovrà dunque l'antifascismo affermare che la tessera OLAF e Luca hanno tolto l'ingegno
Se io vendessi tra i liberali prevalere quell'atteggiamento a tre e aggressivo che distingue tanti poli misti di altri partiti dovrei dire che lo spirito di tolleranza è veramente scomparso dal mondo
Questo Pannunzio
Vittorio Zincone sotto la direzione di Pannunzio è uno dei più prolifici giornalisti Risorgimento liberale dall'inizio dal primo gennaio quarantacinque al novembre quarantasette
Quando con la scissione della sinistra di Pannunzio Carandini è Mario Ferrara
La direzione del partito liberale nomina alla guida del quotidiano la coppia Manlio Lupinacci e Vittorio Zincone che ne so in sella per circa un anno finché uscì Risorgimento liberale
Fino al primo maggio mille novecentoquarantasei Zincone scrisse numerosi editoriali che furono pubblicati in anonimo
Per il suo passato mentre firmava i corsivi redazionali e la rubrica archivio colo pseudonimo di Federico Spada
In quel primo dopoguerra Zincone non fece mai mistero della sua appartenenza fascista ed anzi era solito rispondere con vigore alle invettive che gli giungevano dalla stampa comunista e azionista
Polemizzando con chi tentava di ricostruirsi retrospettive benemerenze antifasciste
Anche Pannunzio che pure apparteneva all'antifascismo liberale
Prese più volte la penna per affermare che senza prendere le distanze dal valore antifascista
Fondante la Nuova democrazia non se ne doveva banalizzare il significato trasformandolo in idolo perché cito
Il fascismo è stato per i minori di quarant'anni la prima e unica spietata esperienza politica
Il trentaquattrenne Vittorio Zincone ancor prima della liberazione del nord durante le tragiche vicende sulla Linea gotica
Scelse come sede per la sua attività giornalistica e per esprimere le sue idee politiche nel post fascismo
L'autorevole Risorgimento liberale in cui Pannunzio aveva raccolto uno straordinario per terra di intellettuali politici e giornalisti di cui farò qui solo qualche nome croce ed Einaudi
Carandini e Mario Ferrara Carlo Antonini Cassandro Brosio Marangio Ruiz Lupinacci Panfilo Gentile e ancora
Vittorio Corrèze io Ennio Flaiano Bruno romani Renzo trionferà Sandro De Feo Attilio Riccio
Vigolo Giovambattista angioletti Ferruccio Disney Domenico Bartoli Giorgio Bassani e naturalmente Zincone
In quella stagione prima e durante la Costituente i liberali rappresentavano ancora la più solida alternativa alla sinistra comunista
Una famiglia politica ideale diversa da quella cattolica e democristiana dietro cui si staglia va il tradizionalismo di Pio dodicesimo
Il Risorgimento liberale in mano al direttore d'orchestra regista Pannunzio
Fungeva da pesce pilota della variegata galassia liberale in cui si riconoscevano diverse tendenze dalle più moderate tradizionali alle più riformatrice liberaldemocratiche e liberalsocialista
Punti fondamentali del quotidiano erano la difesa della legalità anche nei confronti delle violenze degli antifascisti dopo la liberazione
Il perfezionamento della democrazia una epurazione non ideologica
Il rinnovamento del costume privato politico parlamentare di tipo liberale la difesa dell'interesse generale la tutela dei diritti individuali e delle minoranze
La polemica contro il potere dei partiti l'efficienza dell'amministrazione pubblica il laicismo e l'antitotalitarismo un concetto che in Italia non è mai stato caro se non a piccole minoranze
E vittoriosi CONI appunto col suo liberalismo era allora così sintonico con il tono antitotalitario del quotidiano che spesse proprio in quei primi mesi di saggio di cui poi parlerà Luciano Pellicani
Ma la vena in cui Zincone emergeva con maggiore competenza e intelligenza
Era la polemica d'attualità e le questioni economiche ne fanno fede le centinaia di editoriali firmati e non firmati fino al quarantasei
All'unica affidati nei momenti più travagliati della situazione e politica
Voglio qui citare ad esempio tre editoriali tra i quattordici che scrisse ho preso un mese ad esempio tra i quattordici scritti nel settembre mille novecentoquarantasei tutti non firmati
Nel momento della crisi del Governo tripartito i De Gasperi in cui c'erano di c.p.c. PSI e poi l'indipendente liberale Corbino e il repubblicano indipendente repubblicano ma credo lì il tre settembre Zincone scriveva
Le dimissioni di Corbino non giungono inaspettate
Da molto tempo ed anzi fin dal primo giorno del suo ingresso al Ministero
L'indipendente Corvino fungeva da testa di turco alla virulenza polemica dei partiti di sinistra e in particolare del comunista con la benevole complicità dei partiti di centro del del partito di centro cioè la DC
Il diciassette settembre sempre in un editoriale
Intitolato al Governo e all'opposizione si poteva leggere
La nuova fase delle difficoltà interne del primo Governo della Repubblica non ci sorprende in quanto essa è strettamente legata all'ormai chiaro fallimento di una coalizione tripartita
Che non sa non può e non vuole governare
E ancora il ventisette novembre
Al Presidente De Gasperi che alla Costituente in un discorso alla Costituente aveva criticato il quotidiano liberale rispondeva con questo editoriale firmato
L'onorevole De Gasperi a tanta poca ragione di presentarci come oppositori sistematici aprioristici
Che molti atti del suo Governo hanno avuto il noi sostenitori molto più calorosi di alcuni capi di partiti governativi e ambasciatori della Repubblica
Ho preso questo mese settembre quarantasei per fare alcuni esempi di qual era la contezza e l'intelligenza del
Del dello Zincone giornali editorialista politico sostanzialmente
La nuova direzione del Risorgimento liberale assunta da Manlio Lupinacci Vittorio Zincone nel dicembre mi novecentoquarantasette
Con Ferruccio Disney hanno redattore responsabile tentò c'era stata la scissione della sinistra liberale testo in Libano
Di mantenere intorno al quotidiano quella polifonia di pensatori e giornalisti liberali che era stato il capolavoro di Pannunzio poi perfezionato con il mondo ma di riuscirci solo parzialmente
Risorgimento liberale di Lupinacci Zincone continuano tuttavia ad essere un bel giornale
Che acquisì anche nuove firme come Armando Zanetti e Alberto Giovannini
Oltre a valorizzare un vecchio collaboratore come Agostino degli Espinosa attestandosi su una linea che possiamo chiamare di antifascismo monarchico
Ma la chiusura dello ma alla chiusura della Costituente
Il riferimento politico del quotidiano era ormai divenuto lo schieramento di destra fa cento Capra al Partito Liberale di Roberto Lucifero
Che strinse ahimè una disastrosa Alleanza con l'Uomo qualunque di Guglielmo Giannini che portò il liberalismo italiano alla débâcle del diciotto aprile mille novecentoquarantotto grazie
Grazie Massimo io adesso per e la parola alla Giuliano Urbani il POIN
In sequenza Valerio Zanone che penso parleranno di più di
Di mio papà o in generale risponderanno fosse più precisamente alla domanda di questo convegno
Grazie giovani più che parlare direttamente di provocatoria e vuole parlare direttamente di glielo facciamo fare
Provo a rispondere alla domanda per
Doverosa ubbidienza ma
Provo raccontare Lulli l'aneddoto che posso raccontare su tuo padre che mi riguarda perché lo trovo un po'emblematico soprattutto delle cose che ha detto Ostellino della conclusione di Ostellino
Non mi ricordo esattamente l'anno ma era stato eletto da poco Presidente degli universitari
Laici laggiù tassazione cura dipendenti dentro c'erano i liberali che erano la gran parte la componente più cospicua e mi invitarono a un Consiglio nazionale del Partito liberale
Lo dissi qualche cosa
Questo qualche cosa non piacque troppo a Giovanni Malagodi che insomma
Era
Situato voleva molto tagliente anche lui e devo dire che Prodi rispose in maniera un po'abbastanza benevola perché a un successivo intervento vice badi Bozzi se non ricordo male
Disse beh
Caro Bozzi se vuoi saperne di più
Su queste cose del liberalismo
Rivolgiamoci al padre grave del nostro Gruppo sarei stato io ventiquattro anni definirli padre grave era
Una una una mezza offesa poco di più
Alla fine del Consiglio nazionale di Vittorio Zincone sia vicino e mi disse non se la prendono Bari perché detta da Malagodi questa è un complimento
Tutto relativo nel senso che vi aveva una visione buono criticate liberalismo fa una visione pluralistica come Piero
Detto questo io provo a rispondere
Ma chi era seriosa per quello che riesco a capire alla domanda siamo tutti liberali
Beh la risposta è facile se misurati con il metro e letta Di Vittorio Zincone l'epoca storica la risposta è un nuovo grande era una casa
Perché
Visione di vittoriosi corretta avete detto tutti
Anche rigettato attivamente rigida in ogni caso era una visione molto chiara certa
E lontana mille miglia
Dalla società di massa
Noi abbiamo tentato per ragioni generazionali di conciliare al massimo il liberalismo elitario il liberalismo ottocentesco
Con la democrazia ci siamo riusciti non ci siamo riusciti è un compito che era difficile oggi è straordinariamente difficile per la dire impossibile vedi Vittorio Zincone che avete
Gentilmente ricordato voto voi
Beh sarebbe rimasto un po'esterrefatto come dire dalla possibilità di conciliare quel liberalismo con
La democrazia di massa con
Con la stessa globalizzazione voi pensate a un concetto quello di sovranità
Beh è completamente saltato dal punto di vista delle cose che ci ricordavano liberali ottocenteschi si concilia male già l'Unione europea perché i tempi mille problemi figuriamoci figuriamoci
Il resto
E quindi la difficoltà secondo me e
Non voglio assolvere i non liberali di oggi o i poco liberale di oggi perché mi ritengo attaccatissimo ai valori liberali anche all'istituzione di Velardi
Ma mi rendo ben conto che le istituzioni di all'ora pensate l'Ottocento soprattutto
Oggi abbisognano di un giovane direbbe di ricettari o di essi deve rispettare cioè adattate essere adattate a un mondo dove quelle cose lì sono architetture
Stupende ma che lasciano come dire spifferi vuoti che oggi vanno in qualche misura
Colmati ma non per negare quelli anzi oserei dire né dal mio punto di vista per integrarli per per riaffermare abile la validità storica però a patto di lì sistemare le finestre le porte e tutto il resto
Ecco
Di
Voli non voglio fare esempi
Però uno uno almeno le faccio e mi viene spontaneo anche vedendo molte persone e poi pensate all'istruzione
Ecco l'istruzione per i nostri grandi architetti politici dell'otto del da da ottocento del Novecento rabbia avuti tanti di grandi Ministri della scuola abbiamo avuti tanti
Beh dell'epoca della televisione nell'epoca della rivoluzione digitale lettera turca di internet e tutto il resto
E voi capite quel tipo di impalcatura e di rapporto bilaterale biunivoco fra
Docenti
E Discetti don non come dire fa fa un po'ridere ecco non non è che sia difficile da conciliare semplicemente impossibile perché va pensata un'altra cosa non parlo dei
Valori fondamentali o parametri i degli ideali fondamentali
Perché quelli mantengono intatta la loro validità ma
Accanto a qualche altra cosa che bisogna pensare per la semplice ragione che anche
Quei valori vanno riletti alla luce di
Scusate un grande liberale come Max Weber respinge dagli hai insegnato ce l'ha detto tutto i valori anche i picchi più alti idealmente
Sono caratterizzati ahimè da la loro storicità e
A seconda che siano scarsi o meno puntino valore uno ricerca di più uno si batte da dalla vita dirittura per un valore scarsissimo
Quando quel valore non è più scarso non non non dalla vita si batte per carità si impegna ma diventa di una scala di priorità non più al primo punto magari al secondo al terzo al quarto
Ecco allora anche quei valori vanno ovviamente ripensati perché il mondo d'oggi è
Troppo diverso
Allora non si fa un
Grande favore un grande complimento storico a figure come quelle di Vittorio Zincone se la si segreti si leggono con i parametri di oggi ecco vanno lette con altri parametri sapendo l'importanza della loro lezione nel loro mondo
Essendo gratis simili per quello che ci hanno insegnato e per quello che le cose per le quali sono battuti ma oggi credo che
Diamo loro il massimo del del valore delle armi
Facendo uno sforzo di ripensamento e di adattamento
Difficile ma sempre più mi rendo conto che le abbiamo un gran bisogno quindi bisogna provarci il compito difficilissimo ma e non
I delitti rinviabile assoluta al pensiero vi ringrazio
Sì grazie davvero
Cita
Vogliamo metterci più così
E mi sembra che diversi anni fa forse Giuliano la dimenticato
Come centrare nati avevamo fatto un grosso convegno che si chiamava domani il futuro del liberalismo in cui avevamo invitato i principali diciamo esponenti della cultura dell'intellighenzia
E dell'intellighenzia liberale quindi io credo che c'è materiale per riflettere su
Come si possono diciamo applicare i principi i valori liberali che io non vedo così come dire traballanti nella loro applicazione ben più difficile forse più difficile
E come si possano applicare ad alla a una situazione a situazione alle trasformazioni che abbiamo in atto quindi io non di non poi non non vorrei neanche fare un confronto
Tra quei tre liberalismo io padre liberalismo di cui abbiamo bisogno adesso che mi sembra una cosa davvero troppo complessa e complicata cedo la parola a Valerio Zanone
Prato
Procuratore trovando
Tra Giuliano Maria Rosaria
Che a suo tempo hanno affidato
All'archivio della fondazione Einaudi di Roma
Le carte
Di Vittorio Zincone
Circa quattrocento buste
Che contengono molti ritagli ingialliti
Residui dall'epoca preistorica quando gli archivi personali si facevano con le forbici
E la coccolina bianca spandeva sui fogli un profumo vagamente
Esotico
E in quelle quattrocento busta e ci sono le idee liberali
Praticate da Vittorio Zincone
Sui giornali tutte nell'arena
Politica
La prima impressione che si avverte sfogliando le
è che fra il giornalista il parlamentare
Certo come diceva Gianni Letta non c'è contaminazione marce molta continuità di sostanza
Perché Vittorio Zincone professionalmente era
In via principale un giornalista economico
E della legislatura
Di cui fu un deputato dal mille novecentosessantotto centosessantotto
Si occupo molto di questioni economiche non legge urbanistica che è già stata riportata
I patti gas agrari
Prezzi e salari i sindacati questione del Mezzogiorno
Ma non soltanto le questioni economiche
Ci sono cose molto interessanti che riguardano
Il problema allora infuocato dell'Alto Adige
è una battaglia parlamentare del per le regioni a statuto ordinario che erano in quel tempo il incubazione
Poi
Non è quella di
Problemi legislativi che interessavano più direttamente l'elettorato romano come la legge farei cinematografo
E quella del Lazio la previdenza per i giornalisti di cui
Per il Lazio Vittorio Zincone era Presidente
Tuttavia in queste carte parlamentari
La mia attenzione è stata tirata
Da ciò che Giovanna ha già ricordato all'inizio della nostra riunione
La questione del
Divorzio
Perché ritorni all'incontro presento
Una relazione sulla presupposto della legittimità costituzionale della legge
La questione del divorzio era in quel momento
Proprio al centro della
Vita politica perché era stata
Presentata nel mille novecento mi pare sessantacinque dal socialista
Fortuna cui
Poi si era associato illiberale Balduini però il partito liberale non era va fatto
Unanime
In genere illiberale non sono unanime
Assolutamente su nulla però
In quella circostanza la divisione fra i liberali era molto molto radicato è anche molto
Molto
Motivata
Io ho notato in questo posto dall'archivio di Vittorio Zincone che aveva messo da parte
I quelle mozioni favorevoli al divorzio che venivano dagli organi locali del partito sezioni comitati regionali
Compresa Torino
Così se se posso permettermi una
Reminiscenza de minimis
Leggendo la mozione di Torino mi sono ricordato di esserne stato l'estensore su incarico del Segretario regionale dell'epoca
E ciò mi costo il rimprovero Vergori col senatore liberale del Piemonte
Perché quando il testo fu discusso nel Comitato Gratta e Dini no il senatore poderi era deputato e senatore
Era un ottimo farmacista more gallese che si chiamava Balbo quando fu discusso e votato a questa risoluzione
Il senatore che non avrei citato Massimo Teodori non avesse avuto la credibilità dei ne chiederò
Mi si rivolse e mi chiese anzi si chiese e adesso cosa vado a dire al vescovo di Mondovì
Avendo ancora il
Invece Littoria Ziccone il cattolico Vittorio Zincone
Fece una buona relazione
In cui difendevano soltanto la legittimità costituzionale della legge ma la sua legittimazione politica con una dichiarazione
Che ho voluto trascrivere non possiamo ammettere che il legislatore rinunci tra la sua laicità
Ora vengo al punto
Che mi sembra importante per definire la linea liberale di Zincone
Come risulta dai congressi liberali dei primi anni sessanta siamo in piena età Malagodi Jana grande
L'idea che trovava
Quasi unanime o comunque larghissimamente maggioritario il partito era livelli opposizione al centrosinistra che muoveva i suoi primi passi
Colpisce perciò in Vittorio Zincone
Ma insomma l'esigenza della critica che egli voleva nei confronti della democrazia cristiana
Fino al punto nei sospettare che anche
Malagodi
Nascosto a mente coltivasse in qualche speranza di trovare con la Democrazia Cristiana un accordo riportare liberali al Governo
Con la Democrazia Cristiana soltanto essendo i partiti laici è assolutamente schierati dalla sul versante della
Coalizione di centrosinistra
Allora Zincone
Per il forse il suo discorso più significativo in proposito e quello pronunciato nel loro congresso liberale aprire mille novecentosessantadue
Dove Zincone al debito un errore anzitutto aritmetico
E che devo dire
Mi è sempre sembrato inoppugnabile
Perché se l'opposizione liberale aveva come lineari Boco la formazione di un Governo alternativo al centrosinistra fra i liberali democristiani
In Parlamento dei servizi impone
Non senza ragione a mio modo di vedere i nostri voti sommati a quelli della DC non fanno una maggioranza e se togliamo voti alla di Cipro raggiungerle i nostri avremo sempre una somma che non sarà
Una maggioranza
Ora questo a che vedere con la storia del partito liberale perché la borghesia
Imprenditoriale e soprattutto milanese e lombarda che aveva molto sostenuto valida di opposizione in quegli anni quando si avvede della Rover rimetti code Zincone progressivamente
Incomincio a ritirare il suo consenso al partito liberale a rifluire sotto reali dalla grande chioccia
Democristiana
Quindi Zincone dentro il partito si collocava sul fianco destro
Non per questo in urgeva la prospettiva di un'alleanza con i partiti della destra gli bastava che il Partito Liberale si tenesse le mani libere e conducesse l'opposizione ad oltranza
E in questa sua battaglia alla minoranza
Quei svincolato apparteneva aveva una rivista allora usavano volto questi fogli e circolazione prevalentemente interna
La rivista richiamava Italia liberale
E trattandosi di un organo appunto a prevalente articolazione interna lì
Di impone aveva maggiore agio di far valere con lo spirito caustico evocato da Gianni Letta
Perché sui grandi giornali dove scriveva e soprattutto sullo moderato settimanale Oggi trovavano insomma qualche limite editoriale qualche prudenza editoriale così questa rivista Italia liberale
Presenza di Zincone alcuni titoli divertenti
Esempio
La moglie di punti Farre
La moglie di punti fare sarebbe il partito liberale
Nuovamente intento sedurre il centrosinistra come la dama biblica tentava con il casto Giuseppe
Oppure
L'ora dell'abbacchio l'ora della Bacchiglione il Partito Socialista arrivato al Governo solo per essere fatto a pezzi esposto alla pubblica opinione come sul banco di una macelleria
Questa richiesta di una posizione di Trani gente presto costante anche negli anni seguenti ed era un poco il leitmotiv di questa corrente l'Italia liberale guidata insieme Zincone
Da Francesco Cukor tutto
E quando
Vittorio Zincone
Morì
Nell'articolo informe moria pubblicato da Italia liberale nell'aprile mille novecentosessantotto concordato scrisse
Che quella vissuta da Zincone era stata la drammatica esperienza della generazione cresciuta
Sotto la tirannide
Si richiamo
Al libro di Zincone sullo Stato totalitario Nicol parlerà adesso Luciano Pellicani
Un libro del mille centoquarantasette che nelle non sapevo che non volessero ristampato nel novantanove io sono rimasto alla prima edizione di un editore loro
Da molto tempo scomparso tante
Le lezioni del falso ci sono ancora no va bene allora o le prime cento novantasette che nella prima parte ricorre largamente alla sociologia di Roberto mi che adesso mi limito segnalare
Le pagine dedicate da Zincone all'asservimento politico degli intellettuali
Caso di ricorrente
O forse perenne
Attualità
Come vedete ho fatto sforzi
Titani ci
Fa il coraggio volati dal
Dal dal limite del tempo che ho consumato per non rispondere alla domanda del titolo
Anche se sollecitato da Giovanna siamo tutti liberale se è così devo ammettere meno essa ma l'accordo
Forse perché
Immagino che essere liberali
Voglia dire anzitutto assumere la la libertà come certa della propria vita no
E quei questo problema ma c'è stata questa scelta della libertà come scelta di vita non è però un connotato che si possa scrivere sulle carte di identità e
Cioè c'è un un modo solo per essere calmo ma ci sono molti modi per essere liberi e quindi di dirci liberali
Come vogliamo rispondere bisognerebbe ricorrere a
A Montale o
Alle risposte per negazione proprio notiamo ciò che non vogliamo
Ciò che si deve evitare però
Siccome io non sono uno che si contenta di poco a me basterebbe qualche presupposto essenziale e cioè
Che essere liberali significhi per esempio
Alletto diversi libri senza riconoscerne nessuno come testo sacro
Ascoltare molti discorsi senso mobilitarsi per nessuna parola d'ordine accettare il pluralismo politico
Largamente praticato dai liberali in genere con pessimi risultati elettorale senza pretendere che la propria opzione conferisca il titolo di liberale a denominazione controllata
Tenere fede alle proprie certezze
Ammettendo che sono certezze relative
E che quindi scontano il rischio di essere tacciati di relativismo
Perché relativismo liberale non è
Una parola
Maledetta anche se poco popolare in Vaticano è soltanto l'antitesi dell'assolutismo al relativismo e poi il contrario della dell'assolutismo in ultima istanza
Sono presupposti essenziali come
Come è evidente
Però pensare che tutti siamo liberali in quel senso cari amici sarebbe illudersi un po'troppo
Se posso interpretare come dire questa domanda mi pare che il suo senso fosse fortemente provocatorio non era non è un'asserzione
Luciano
Dunque essi mi hanno assegnato il compito di parlare dello Stato liberale allo Stato totalitario di Zincone la cosa mi ha fatto molto piacere né tante Regioni visti i rapporti di amicizia
Con
Giuliano Zincone con Giovanna Zincone commi miccette ma anche perché per me quel libro è stata un'esperienza molto importante
Insegnava Napoli mille novecentosettantasette nave vice portando apportato il SIOPE bancarelle si trovano libri
Vecchi non più trovabile insomma si fanno sempre scopre
E ti trovo questo libro lo Stato totalitario ma essi
Si incorre si certi zinco non presenti è un giornalista
C'è il figlio che scrive sul Corriere della Sera
Ma che nemmeno centoquarantasette era data impressionante che nel mille centoquarantasette un italiano in Italia Publitalia siano ripresi allo Stato totalitario tenete presente che la Rizzo sul totalitarismo alle praticamente non esiste
C'era la rivoluzione permanente permanente devolution di un politologo americana o meglio tedesco emigrati in America libro il famoso libri analisi del mille novecentocinquantotto può arrivano gli altri libri a Roma tolgo
Famoso classico mai tradotto peraltro in Italia anche questo
A disdoro della delle case editrici italiane di fili che invece iscritti sincopi cammino centoquarantasette scrivo le imprese è chiaro lo statuto già il titolo già il tema e iper piana distico
E poi era stato dimenticato completamente anche qui Tom punto di domanda che faceva un liberale nel frattempo a pezzi
Libro così andava ristampato una continuazione
Non essendo plessi lo divora
E me colpito
La come col quale
Veniva individuato quello che uno dei tratti essenziali e fondamentali appunto del
Del Turco dei totalitarismi perché giustamente Zincone distingue una serie di totalitarismi quello fascista con Orazi Istat quello comunista
E
La natura particolare del partito totalità che non è più un partito senza la tradizione politico liberale parlamentare ma è una macchina da guerra infatti lo definisce il partito militarizzato
E dice anche che è un partito confessionale perché individua subito l'altro tratto essenziale fondamentale di un partito dall'iter la grande campus l'idea forte per rifare senso appunto etimologico
La società e l'uomo creare anche un'umanità quindi
Un partito che ha delle appunto aspirazioni palingenetiche faceva riferimento prima Ostellino idealismo e palingenesi sono antitesi Silvio parole un posso stare insieme un ossimoro col dire liberalismo Palin genetico
è chiaro che l'aggettivo si mangia il sostantivo nel caso specifico
E mi colpiva anche il fatto che mille novecentoquarantasette
Si incorre rispondeva con anticipo si può dire a quello che era sarebbe stato poi
Il
E libero che in qualche maniera avrebbe segnato per generazioni M.
Il modo con cui il grosso la sinistra italiana comuniste massimalista avrebbe letto visto la la la Repubblica il libro di
Mario Basso meno centocinquantuno calzanti pubblico mi sembra che si chiama i due totalitarismi
E sulle prime lo può dire beh insomma siamo sulla linea zinco anche Zincone parla di due totalitarismi cioè quello di destra di estrema destra c'è quell'estrema sinistra
E li connota in maniera forte
In quanto
Antiliberale perché tutto il libro Ziccone si basa sostanzialmente sull'idea che cosa che il terrorismo esattamente il rovescio l'antitesi logica
Del del liberalismo
Il libero il basso Conte
Presenta anche una
Una tesi ben diverso da quelli con l'opposto di quelle zone perché sotto il titolo del fascismo e Democrazia Cristiana e quale la tesi la tesi che non è cambiato nulla il passaggio dalla dittatura fascista al
Alla Repubblica significato nulla la sostanza è rimasta la stesse qual è la sostanza è la sostanza totalitaria e perché si manifesta come totalitarismo questa comune sostanza
O materia tra il regime
Fascista e il regime appunto repubblicana e perché la proprietà privata e di massa la proprietà privata da un potere enorme totalitario definisce in definitiva basso
E quindi nulla è cambiato e quindi ancora fino a quando non verrà eliminata la proprietà privata non potremmo parlare di democrazia di devo realismo eccetera eccetera
è quello appunto in se non mettiamo a confronto questi due libri lo Stato totalitario Zincone e i due totalitarismi di
Di Lelio Basso tenendo
Risultate molto molto istruttivo penso anzi uno studio che bisognerebbe fare
E chi sa che non lo faccio perché perché è stato la quota più grande frattura che ha vissuto la società italiane per quarant'anni subito dopo la fine della la morte del fascismo e l'instaurazione appunto la Repubblica è stato l'opposizione fra liberali antiliberale
Gli antiliberali c'erano un po'dappertutto e c'è un al Partito Socialista impero comunista figuriamoci stava anche la democrazia insieme penso anche che c'erano anche dei
Gli antiliberali nel partito liberale non basta definisse liberale per essere liberato un po'facili
Ho l'Italia ha vissuto una serie di fratture fratture che si sono come dire
Tramandate di generazione in generazione la prima delle quali è stata quella Repubblica monarchica non c'è il doppio tant'è che va a comparti do Mona dunque poi si risolse negli anni Sessanta ma fino a quando appunto questo partito esistito era un partito antisistema un partito che contestava sostanzialmente
Il regime politico esistente cioè l'insieme dei due
Dei valori delle istituzioni che appunto caratterizzavano la Repubblica italiana
C'è stata la frattura fra laici e clericali cioè il doppio una polemica continua e costante pongono dei quesiti essenziale Stato liberale la sua laicità se lo Stato non è laico non può esservi Berardo recita vuol dire
Antitesi allo Stato confessionale e libertà di religione la massima e di proselitismo
C'è stata anche la frattura in definitiva fra
Fascismo e antifascismo ovviamente su cui ha molto lavorato il Partito comunista e anche quella è una frattura che poi si è dissolta fino appunto che è un fascista e sono spariti dall'Italia o quasi
Ma la frattura più grave è stata quella fra liberali anzi libera
Allora
E quella che ha segnato la brutale punto e che cosa ha significato questo che non che la nostra Repubblica a non ha goduto di consenso di solito consenso da parte del dalla stragrande maggioranza almeno da poco dico il fatto che noi abbiamo vissuto una specie di guerra civile renda
La quale infinite mio centottantanove cioè quando è crollato il muro di Berlino quando
Il comunismo ha cessato di ad essere attraente quando le tesi alla Lelio Basso cioè
Poi
Basso non faceva altro che riproporre sia pure in maniera un po'raffinata Atesia terzo internazionale
Il fascismo è l'emanazione fisiologica e quasi necessaria del capitalismo
Tesi peraltro che aveva trovato la sua articolazione ancora più raffinata negli anni Trenta alla fine degli anni trenta in due saggi
Di
Marcuse enti e di organico in cui sosteneva appunto che il liberalismo generava spontaneamente il il fascismo
E beh certo se queste idee
Erano diventate
Idee di mais si capisce agevolmente perché la nostra Repubblica ha vissuto anni molto duri
Oggi siamo in una situazione completamente diverso non c'è più il comunismo quelle fratture di cui parlavo prima e sono quasi tutte sparite non significa siano spariti i problemi
Però
Dobbiamo riconoscere che il singolo aveva visto giusto è basso sarà sbagliato completo grazie a Dio quelle idea di basso di leggere tutto in questa chiave c'è una struttura che quella economica la quale struttura economica determina il tutto ciò che sovrastruttura
E che quindi il passaggio da una dittatura a un regime liberale
Se non è
Accompagnato dall'eliminazione avvenuta privata B
Ci troviamo di fronte alla stessa realtà questa Cannas un'insensatezza assoluto sinfonici aiutato vediamo insomma
A capire quanto fosse insensato questo
E soprattutto è stato uno dice anticipatori dell'affinità notevole consistente fra fascismo nazismo bolscevismo non sono la stessa cosa questo è evidente ma fanno parte dalla stessa famiglia grazie
Beh credo che sia e il caso di ringraziare davvero tutti i relatori perché ci hanno dato un profilo di nostro padre
Dal punto di vista di quello che ha scritto che ha fatto politicamente che in qualche misura per esempio a me come filiera abbastanza ignoto se non sapevo tutte le cose che mi avete insegnato a conoscere meglio mio padre spesso in queste una certa misura valide anche
Per i figli per i nipoti per i parenti e per gli amici quindi siamo veramente grati e speriamo di fare un altro invece riunione in cui vedremo che cosa significa essere liberali oggi
Arrivederci