Tra gli argomenti discussi: Assad, Cina, Elezioni, Erdogan, Esteri, Medio Oriente, Rassegna Stampa, Siria, Sudan, Turchia, Violenza.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
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Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale giovedì nove giugno questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale accurati David carretti l'apertura oggi ci occuperemo delle elezioni domenica in Turchia la
Vittoria del Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan è scontata ma alcuni quotidiani esprimono delle perplessità su ero dogane temono un
Maggioranza in grado di cambiare la Costituzione turca per esempio il Financial Times nel
Suo primo editoriale di ieri dal titolo l'equilibrio elettorale della Turchia ciò di cui c'è bisogno non è un Presidente forte ma una forte opposizione leggeremo anche
Un commento dal Wall Street Journal secondo il quale erano dogane troppo sensibile
Alle critiche sia interni sia internazionali poi ci occuperemo di Siria Francia Stati Uniti hanno deciso di presentare una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU per la repressione
Sanguinari in corso ormai da mesi leggere Monti un editoriale dalle figlia o secondo il quale
Il Presidente Assad sta conducendo la politica del tanto peggio tanto meglio vuole
Trascinare nella sua caduta tutto il Paese liberarsi o in un editoriale parla di Stato selvaggio
Parleremo anche di
Sudan
Paese sull'orlo della divisione della spartizione tra nord e sudditi nove
Luglio doveva essere la giornata dell'indipendenza del sud ma c'è sono venti di guerra che infiammano
Nuovamente il Sudan come titola oggi nel mondo e nel suo editoriale leggeremo perché infine sempre con le Monde vedremo un'analisi sulla situazione politica in Cina
Sete di partecipazione politica e dibattito sulle riforme il titolo di un articolo di Boris perdono letti che legge gli ultimi e venti
In modo ottimistico forse un po'troppo dietro all'AK della repressione c'è voglia di attivismo politico di militanza politica di riforma di democrazia secondo
L'inviato a Pechino di nel mondo ma cominciamo dalla Turchia e dalle elezioni di domenica con il Financial Times e l'editoriale il primo di ieri l'equilibrio elettorale della Turchia ciò di cui c'è bisogno
Non è un Presidente forte ma una forte opposizione scrive il quotidiano della City
I risultati
Delle elezioni in Turchia domenica
Non sono in dubbio la sola questione di quanto vincerà Recep Tayyip Erdogan il cui partito
Per la giustizia dello sviluppo qui dal Paese dal due mila e due il migliore esito per i turchi sarebbe una vittoria ma non una vittoria eccessiva
Il fascio Time spiega di non voler minimizzare i successi dell'AKP durante questi nove anni al Governo il partito ha presieduto un boom economico ha contribuito a riformare il settore bancario vicino al collasso allontanato dalla vita politica l'esercito
Che aveva cacciato quattro Governi dagli anni Sessanta insomma la popolarità di Erdogan è comprensibile e meritata tuttavia una vittoria troppo ampia dell'AKP sarebbe problematica dopo un decennio al potere il partito
Sta infatti dimostrando tendenze sempre più autoritari atto queste tendenze potrebbero apparire come una risposta al presunto complotto dei membri dell'establishment che mai vista
Ma la repressione è andata ben oltre questo poté ipotetico complotto ci sono state intimidazioni contro i giornalisti i media
Con l'esercito messo da parte i giudici meno decisi e l'adesione all'Unione europea più lontana una forte opposizione e la migliore speranza di un contrappeso al dominio del partito di Erdogan
Ciò che dai risultati elettorali di domenica un significato ancor più importante la promessa di Erdogan di riscrivere la Costituzione turca una reclusione costituzionale attesa da tempo l'attuale versione una reliquia
Autoritaria del colpo di Stato del mille novecentottanta ma una riforma ampia su questioni tanto sensibili come quelle
Costituzionale
Necessita di un processo inclusivo e se la KPI dovesse conquistare trecentosessantasette dei cinquecento seggi del Parlamento potrebbe approvare le modifiche costituzionali da solo
Ancor più preoccupante rispetto tutto questo è l'intenzione di Erdogan di trasformare la Turchia
Da un sistema parlamentare un sistema presidenziale si tratta
Di una pessima idea secondo il Financial Times e per due ragioni primo offrirebbe a fare dogana una possibilità di prolungare il suo mandato come capo dell'esecutivo fino a cinque mandati oltre i tre attualmente previsti peggio non contribuirebbe a risolvere e richieste dei curdi di altre minoranze
Che vogliono più decentralizzazione l'opposizione in Turchia spiega Fraktion Times ancora un un work in progress in evoluzione per troppo tempo si è affidata all'esercito i giudici per spingere i propri interessi
Il Partito Repubblicano popolare il principale partito dall'opposizione sembra
Però ampliare i suoi consensi è una buona notizia le importanti decisioni che saranno prese dal prossimo Parlamento turco avranno più peso
Se saranno adottate non solo dall'Akp ma condivise da tutta l'opposizione così tra l'altro il Financial Times
Anche vuol stringermi al pubblico un editoriale abbastanza critico di hard Hogan dal titolo forse non è facile da comprendere malattie
Sul Bosforo ma TIR
è stato l'ex stato Primo Ministro della Malesia per ventidue anni
Annui dato la modernizzazione
Del paese ma ha avuto posizioni antisemite è un po'autoritarie Erdogan deve essere meno sensibile alle critiche la sintesi
Dell'editoriale
Scrive il Wall Street il
Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan è un uomo popolare in Turchia e i sondaggi in vista delle elezioni di domenica mostrano che
Il suo partito si dirige verso una
Vittoria Erdogan avrà un terzo mandato con una confortevole maggioranza parlamentare ma giudicare dal trattamento di Erdogan verso i suoi critici apparentemente non è così popolare Erdogan ha presentato diverse
Denunce per diffamazione contro una serie
Di persone che lo hanno criticato usando una legge che fa degli insulti contro l'onore personale un crimine penale tra i bersagli del Primo Ministro un vignettista un artista un gruppo teatrale
Tutti lo hanno preso in giro per varie ragioni tra cui le sue politiche economiche ora Air dogana a un altro critico contro cui sparare la sua rabbia in un editoriale il due giugno
Il settimanale economista lodato la gestione economica del Primo ministro ha definito la Turchia moderna come una fonte di ispirazione per il risveglio arabo
Ma l'editoriale anche criticato Erdogan per la sua intolleranza naturale le critiche su istinti autocratici invitando i turchi a votare per l'opposizione in modo da
Avere un contrappeso all'AKP
La maggior parte dei leader non nazionali se ne infischiano ebbero in particolare
Se queste parole vengono scritte da un settimanale straniero letto da pochissimi turchi ma questo non ha impedito Erdogan di dire che i media internazionali poiché sostenuti da Israele non s'non sono contenti
Di un altro mandato per l'AKP
Uno dei ministri di Erdogan perfino chiesto l'Economist dica di scusarsi dimenticandosi che la linea editoriale generale dell'economista abbastanza ostile a Israele ma insomma il punto quale
Air dogane scrive il Wall Street Journal aspira a essere un leader regionale incutere rispetto globale ma i politici che vedono complotti ebraici dietro ogni angolo non raggiungono mai questo status un timore
Su Air dogane che abbia disegni di autoritarismo islamista finora abbiamo evitato di trarre questa conclusione
Ma il primo ministro Turco non riuscirà a dissipare questi timori in modo definitivo fino a quando re susciterà le teorie antisemite dell'ex Primo ministro dalla Malesia
Ma TIR Mohammad così tra l'altro il Wall Street Journal dalla Turchia ci spostiamo un Paese molto vicino
La Siria
Con le FIAT o un editoriale di ieri in cui si commenta la decisione franco americana di presentare
Una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU per condannare lati lenta repressione del regime siriano
Contro i manifestanti che chiedono un po'più di libertà e democrazia la politica del PEGI in Siria al titolo scrive le Figaro Bashar al-Assad cadrà e avrà come altri attori arabi prima di lui
La sola differenza che lo mette nella catena categoria dei Gheddafi che cercherà di trascinare tutto suo paese nella caduta un regime che tortura i bambini spara sulle donne lanci sui carri armati contro le folle disarmante
Ha perso ogni speranza di ritrovare un giorno la minima legittimità soprattutto
Quando questo stesso regime prima leva lo stato d'emergenza e poi si lancia subito in una repressione ancor più feroce moltiplicando gli errori fatali crimini deliberati
Bashar al-Assad seppellito da solo il mito secondo il quale sarebbe un riformatore prigioniero di una cricca di riff di conservatori
Minacciato da un ammutinamento nell'esercito regime non cerca più nemmeno di far finta
Sta semplicemente praticando la politica del peggio all'interno delle sue frontiere giocando al gioca l'escalation invece che
Tentare di dialogare all'esterno si serve con estremo cinismo della carta palestinese per provocare Israele
Al fine di dirottare l'attenzione dalle proprie esazioni interni l'obiettivo precipitare un conflitto interno da cui potrebbe uscire vincitore attraverso una violenza estrema
In nome dell'ordine regionale ricorda definiamo Francia Stati Uniti altre potenze occidentali per anni avevano concesso il sistema sta passa di beneficio del dubbio
Con il migliaia di morti delle ultime settimane questa scommessa nonna più alcuna ragion d'essere la frontiera con Israele era la più calma di tutte
Dalla guerra del Kippur oggi il Governo sta tornando essere un campo di battaglia il potere di Damasco non è più garante della stabilità internazionale
Ne e più una diga control cause e le rivalità etniche è diventato un fattore di guerra civile e di disordine regionale è arrivato il momento di prendere atto di questo cambiamento radicale
E di suonare l'allarme progetto di risoluzione che è stato sottoposto al Consiglio di sicurezza dell'ONU non include
Un intervento militare ma condanna con fermezza la repressione la Russia è tentata da un veto per proteggere un vecchio alleato
Dovrà riflettere bene sulla sua decisione il mondo non può permettere a Bashar al-Assad di precipitare il Medioriente nell'abisso così tra l'altro
La figlia o è anche l'ibernazione ieri dedicava alla Siria
Dossier speciale è un editoriale dal titolo significativo Stato selvaggio il regime siriano scrive il quotidiano progressista francese
Conduce da tre mesi una repressione trovo cioè che non risparmia nemmeno i bambini per far paura i genitori torturatori siriani hanno strappato i denti le unghie
A un ragazzino di dodici anni alcuni di questi bambini sono morti senza contare le centinaia di manifestanti cinesi
Oltre a quelli selvaggiamente picchiati ancora imprigionati Hassan padre e figlio da quarant'anni praticano questi massacri su ampia scala per restare al potere continuare ad arricchire
La loro famiglia la loro cricca mentre il Paese più un bateau nella miseria malgrado questa repressione l'opposizione non s'indebolisce all'indomani della morte di cinquanta manifestanti a dama
Cento mila persone al nuovo avuto lo straordinario coraggio di accompagnare
Queste vittime del cimitero questi massacri proseguono a porte chiuse il regime vieta i giornalisti alle ONG e perfino all'ONU di entrare in Siria
Per anni
Questa Giunta è stata sostenuta dalla comunità internazionale in nome della stabilità regionale della paura degli islamisti della preservazione degli interessi di Israele
Occorre salutare Nicolas Sarkozy e Barack Obama che hanno cambiato questa politica forse lo hanno fatto in modo tardivo ma lo hanno fatto chiaramente ormai condannano la Giunta di Damasco divenute legittima
Un'altra dimostrazione che la primavera araba malgrado gli inevitabili intoppi rovesci eh ineludibile e la democrazia e non la dittatura che
Può servire da dica al minaccia islamista così
Liberarsi o anche se va detto che insomma al cambio di politica americana non è così convinto come non
Non è convinta e non convince
La strategia di Barack Obama per il Sudan altro Paese chiede sull'orlo di una nuova guerra
Civile né parlando oggi nel mondo nel suo editoriale dal titolo il vento che la guerra infiamma di nuovo il Sudan scrive quest'altro quotidiano francese il nove luglio doveva essere una festa per il sud Sudan un giorno storico per celebrare la nascita del cinquantaquattresimo Stato africano con capitale su BA fino a qualche settimana fa prevaleva l'ottimismo si salutava lo spirito pacifico che aveva caratterizzato il referendum sull'autodeterminazione di gennaio
Ci si stupiva per la buona volontà di Khartoum che si incrinano davanti alla scelta quasi unanime del sub dei sub sudanesi
In favore della partizione di quello che rimane ancora per un mese il Paese più grande dell'Africa questa attitudine conciliante del presidente Omar al-Bashir
Non era una cosa scontata con l'indipendenza del sud o l'uomo forte di Khartoum vedeva partire una Regione che i tre quarti delle riserve petrolifere nazionali ma al nord disponendo delle infrastrutture oleodotti raffinerie terminali di esportazione
A
Aveva e ha sufficientemente carte sufficienti carte per negoziare a suo vantaggio un nuovo accordo per spartirsi i redditi petroliferi
All'improvviso però cartoon ha fatto la scelta della forza per arrivare i suoi obiettivi approfittando dell'inquietante impotenza di caschi blu dell'ONU dispiegati nella regione
L'esercito nordista preso il controllo fine maggio della città di Adyei un'entrata minuscola ma da sempre pomo della discordia tra il nord arabo e musulmano
Nel sud popolato da neri cristiani o animisti l'esercito di Khartoum uscito dalle caserme anche in altri due stati sulla vecchia linea del fronte durante la guerra civile oppose del nord del sud dall'ottantatré al due mila cinque
La Regione del Darfur è di nuovo in fiamme gli ex ribelli sudisti al potere
A subalare apicale del sud Sudan accusano Khartoum di
Attizzare diverse insurrezioni di scontri armati sono diventati tanto frequenti che alcuni esperti hanno detto che la Regione di nuovo sulla sull'orlo della guerra civile certo scrive le Monde agli ex ribelli sudisti
Hanno alcune responsabilità nell'escalation
Ma la comunità internazionale deve cessare di trattare le due parti allo stesso modo le violazioni più gravi
Dell'accordo di pace del due mila cinque sono state commesse da Khartoum dal suo esercito dalle sue milizie dal Presidente Bashir
Incriminato dalla Corte penale internazionale per i crimini commessi nel dar fuori Presidente Bashir si è lanciato in una fuga in avanti assassina
Per restare al potere costi quel che costi
E questo nel momento in cui alle sue frontiere soffia il vento delle rivolte arabe la domanda è come evitare che la situazione degeneri
La nuova politica americana più conciliante verso Khartoum ha mostrato i suoi limiti la speranza forse verrà dalla Cina principale investitore nell'industria petrolifera sudanese
Rompendo con il suo abituale silenzio sugli affari interni sudanesi Pechino chiesto ritenuta al nord e al sud
Una pressione congiunta di Stati Uniti e Cina potrebbe ricondurre alla ragione Bashir al fine che rispetti un accordo di pace
è stato difficilissimo da ottenere prima che sia troppo tardi così
Le mondo su cui rimaniamo per chiudere parlando proprio della Cina e della sete di partecipazione politica e di dibattito sulle riforme questo il titolo di un'analisi di Cristo pedone tipo
Che si chiede la Cina si avvierà sul cammino della riforma politica di una transizione democratica
Questa questo interrogativo potrebbe apparire futile di fronte alla repressione che si è battuto in questi ultimi
Mesi sui militanti più impegnati della società civile come l'artista Highway e diversi avvocati difensori dei diritti umani ben conosciuti
Eppure
Per il fatto che l'isteria poliziesca andata oltre ogni limite o forse perché ha galvanizzato la contestazione
La casa Cina e lungi dall'essere RIA pacificata al contrario i cadaveri escono dagli armadi come quello di Marano di cui un economista intellettuale
Ma o in uscita denunciato i crimini in un articolo pubblicato a fine aprile su un sito di informazione
è tempo di farne un essere umano l'ordinario non più Dio ha scritto ma OP uscì a proposito di Mao Tze concrete se Tung
Da quel momento scrive le mondine o MOI Istica interno di zittire questo economista danni spettacolo la loro idolatria desueta altro segno dissonante in un regime che a lungo a dato l'impressione
Di un consenso totale al vertice il quotidiano del popolo organo del Partito comunista in maggio pubblicato una serie gli editoriali con un tono un uomo voi in cui chiedeva la dei ideologizzazione degli affari pubblici
Quanto all'azione politica il sociologo You Ian Rong accademico pittore ha sostituito agli quei way come agitatore capo della rete cinese è il promotore di una nuova campagna
Sul diritto di voto dei cittadini e rilanciata dai social network lo spettro di una rivoluzione del gelsomino in Cina che ha fatto tanta paura l'apparato di sicurezza ha lasciato il posto un altro spettro quello dell'inclusione
Sociale occorre migliorare innovare in materia di gestione sociale ha detto recentemente il Presidente Hu Jintao
In un riunione del partito consacrata alle contraddizioni sociali maggiori che in realtà sono le auto in Mall azioni gli attentati di cittadini che
Presentano petizioni inascoltate oppure le manifestazioni
Il mantenimento della stabilità priorità numero uno del regime
Fare ignari vecchi metodi della repressione senza distinzioni e ha rimesso in discussione la costituzione dello Stato di diritto programmata durante l'apertura economica della fine degli anni ottanta questo approccio però oggi viene denunciato
Come semplicista è contro produttivo e anche al vertice spiega le Monde ci sono dei
Dei dibattiti come
Come come discorsi del primo ministro Gwen già o Paolo
Questo dibattito sulle riforme politiche da troppo tempo evitato da un partito comunista onnipotente e reso più se dal suo bilancio economico forse sta diventando ineludibile e perché perché c'è una nuova classe media urbana
E non solo ci sono anche i poveri nelle campagne un terzo mondo cinese fatto di agricoltori ed operai migranti che sta
Diventando cosciente dei suoi diritti formali ed è determinato a difenderlo
Vedremo il patto della crescita economica che dalla repressione di Tienanmen le determine rapporti tra la società e lo Stato partito cioè aumento del livello di vita in cambio di apatia politica non basta più i cinesi secondo le mondano sette di partecipazione politica
Ci fermiamo a David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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