12 GIU 2011
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:03 Durata: 1 ora 58 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di domenica 12 giugno 2011 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (giornalista, Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 58 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    giornalista (RR)

    Già direttore di Radio Radicale Il Regime italiano e il suo processo di "Democrazia Reale" illusoriamente proclamato vincente contro quello di "Socialismo Reale", tecnicamente ormai "delinquente professionale"
    17:03 Durata: 49 sec
  • I referendum, i Radicali e Berlusconi che si affanna a essere all'altezza della tradizione partitocratica: La distruzione sistemica, profonda, della legalità in quanto tale, per ideologia pseudo-machiavellica, comunista e clericale, è stata la storia della partitocrazia soprattutto per apporto di una sinistra illiberale e anti-liberale

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Marco Pannella sul regime delinquente professionale e su coloro che oggi, in nome della Costituzione, criminalizzano questo Berlusconi qui che le sbaglia - anche dal suo punto di vista - e che si affanna a essere all'altezza della tradizione partitocratica. Il caso dei referendum negli ultimi decenni: Sui referendum è chiaro, unanimemente, che c'è stato un regime - in termini inequivocabile - che ha violato la legalità, unanimemente contro i Radicali. Per 5 legislature hanno risolto la questione posta da referendum che erano referendum radicali facendo finire le legislature, con il massacro che questo significava per la funzione legislativa, per ritardare i referendum di due anni e poi, durante quei due anni, come hanno fatto nel 1976, di far fuori i referendum facendo leggi meno pericolose di quanto il referendum avrebbe creato. Questo è un comportamento assolutamente, anche formalmente, illegale. Alcuni precedenti storici: La Costituzione, la divoravano. La truffa sulla Legge truffa. I comunisti non hanno mai potuto rivendicare una sola riforma, anche perché quella del lavoro è quella dei socialisti, e loro erano anche contro. Si astennero perché la Cgil era già allora pericolosamente divisa. Essendo già divenuto un sindacato a maggioranza di pensionati, il che era già un dato sociologico interessante. Nel 1969? Sì, perché nel 1964 Romano Ledda, incaricato del Pci per i rapporti con la stampa, dette a Agenzia Radicale come scoop la relazione sulla composizione annuale della Cgil e dei sindacati. Noi la sparammo perché ci parve enorme, loro non si erano resi conto che fosse enorme. E credo che Romano venne fatto fuori dopo quattro mesi per aver commesso questo errore. Lo ricordo bene: doveva essere il 1964-1964, al massimo il gennaio 1965. I rappresentanti della illegalità bancarottiera hanno avuto come allievo il principiante Berlusconi. Io scherzavo con Falcone: la partitocrazia ha corrotto perfino la mafia. La distruzione sistemica, profonda, della legalità in quanto tale, per ideologia pseudo-machiavellica, comunista e clericale, è stata la storia della partitocrazia soprattutto per apporto di una sinistra illiberale e anti-liberale. Il confronto Togliatti-Villabruna
    17:03 Durata: 12 min 31 sec
  • Pannella accenna all'ipotesi, se il referendum di domenica e lunedì dovesse raggiungere il quorum come si potrebbe anticipare, di un recupero del valore referendario, dopo 15-18 anni in cui è stato massacrato dalla anti-costituzionalità, ereditata dal poveretto Berlusconi, poveretto perché non sa fare come loro, non ci è riuscito

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le recenti elezioni amministrative e il voto referendario: Credo che avremo ancora una volta - nota Pannella - la manifestazione che il popolo resiste ancora in modo straordinario dopo 60 anni. Non sono stato sorpreso, ci speravo. Comunque da questo successo - inclusa Milano ... perché era chiaro che quel regime, con protagonista Berlusconi e antagonisti - perché giocano assieme - i 'comunisti' come li chiama lui, ha stancato, per motivi 'morali' tra virgolette, cioè profondamente politici e sociali, la società italiana. Dopo la sorpresa tunisina, egiziana, dopo queste sorprese mediterranee, c'è stata anche questa sorpresa. Una sorpresa che potrebbe continuare se non fallisce il referendum in corso, nonostante i comunisti e i post-comunisti italiani siano incapaci di lottare: I comunisti e post comunisti hanno sempre fatto sottogoverno e sotto-potere e per questo non possono fare obiezioni morali a Verdini; la vittoria di Milano e di Napoli non è loro, è di componenti alleate - sociologicamente e ideologicamente - ma non le loro, di componenti meno abituate a essere potere. Se i referendari vinceranno, avremo una riedizione, attenuata, della sconfitta del regime - intesa come tale - avvenuta due settimane fa con le elezioni amministrative. Poiché bisogna sapere che lì dove esistono fermenti rivoluzionari che non sono maturi come governo di una possibile alternativa, sappiamo che la controrivoluzione arriva prima e a costo gravissimo. Con una classe dirigente che sa solo - lo dico a Pierluigi Bersani e anche al Presidente della Repubblica: 'Per la vostra storia, voi avete una visione strumentale della legalità e del rispetto delle leggi. Formalistica, qualche volta, ma spesso nemmeno quella'. Pannella accenna all'ipotesi, se il referendum di domenica e lunedì dovesse raggiungere il quorum come si potrebbe anticipare, di un recupero del valore referendario, dopo 15-18 anni in cui è stato massacrato dalla anti-costituzionalità, ereditata dal poveretto Berlusconi, poveretto perché non sa fare come loro, non ci è riuscito. L'evoluzione politica di Berlusconi; il ruolo di Fininvest e di Mediaset negli anni 80-90 e il trattamento delle posizioni non di regime
    17:16 Durata: 10 min 55 sec
  • Tremonti e le dichiarazioni sui costi della politica: Il problema non è il costo della politica, bensì il costo della partitocrazia. Dal 1993 ad oggi, i partiti hanno incassato denaro pubblico per 2,5 miliardi di euro, a titolo di rimborso elettorale; ma il presidente della Corte dei Conti, nella sua relazione annuale, dice che 'i rimborsi ammontano al 390 per cento delle spese riconosciute'. Quindi qui c'è il costo della partitocrazia, della menzogna, soprattutto leghista

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'apparente scontro tra Giulio Tremonti e Roberto Maroni, e il successivo riferimento del ministro dell'Economia ai costi della politica: L'unica risorsa che possiamo acquisire - ha detto il ministro nella ricostruzione di Pannella - per potere anche fare le riforme fiscali e le altre cose che Bossi e Berlusconi ritengono necessarie, è la riduzione dei costi della politica. Così gli ha mandato un bel monito! Ma il problema non è il costo della politica, bensì il costo della partitocrazia. Dal 1993 ad oggi, i partiti hanno incassato denaro pubblico per 2,5 miliardi di euro, a titolo di rimborso elettorale; ma il presidente della Corte dei Conti, nella sua relazione annuale, dice che 'i rimborsi ammontano al 390 per cento delle spese riconosciute'. Quindi qui c'è il costo della partitocrazia, della menzogna, soprattutto leghista. C'è un'altra questione che riguarda Tremonti - continua Pannella - e l'ha scoperta Michele De Lucia. Nel sito del Ministero dell'Economia, cosa si prevede in termini di riforma delle pensioni? Che nel 2050 vi sarà semplicemente un aumento di 3,5 anni dell'età pensionabile, a fronte di una previsione che è ancora di un allungamento della vita del 27-30 per cento, sicché passiamo da un'aspettativa di vita di 62-65 anni a inizio secolo a un'aspettativa di vità di 100 anni per chi nasce oggi. Sono bancarottieri, incoscienti ma dolosi, perché la loro attività è dolosa. L'andamento della spesa pensionistica. Non hanno il coraggio di porre i problemi del debito pubblico, delle pensioni, e quindi i problemi delle generazioni
    17:27 Durata: 6 min 42 sec
  • Pannella: Il problema sarà quello di vigilare: possiamo pretendere almeno che il Pd porti in Aula l'uninominale francese come deciso all'unanimità dalla sua Assemblea nazionale e come mai difeso, in nessuna occasione, da nessuno dei principali leader del partito. Non l'hanno difesa mai, perché sanno che lì c'è l'elemento partitocratico. Il nullismo del Pd anche sulla questione libica

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella torna brevemente a commentare i dati sull'affluenza degli elettori al referendum in corso: Mi auguro che questo successo referendario ci sia, si sostanzi: il preannuncio è buono perché la partecipazione alle 12 è, storicamente, la terza come entità dopo i referendum sul divorzio e dopo quella che fu più alta ancora, la partecipazione al nostro referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti. Il problema vero è l'inizio del mutamento sul quale insisto dal 1974, il mutamento della legge elettorale in senso anglosassone. Da questo punto di vista si sta ricreando la funzione di leader partitocratico di Bersani, per esempio. Perché lui che ha avuto un congresso che ha approvato all'unanimità la proposta di uninominale alla francese, adesso, dopo avere cincischiato fra il sistema tedesco di Casini e D'Alema, adesso passa al sistema ungherese. E quindi si continuano a volere leggi elettorali incomprensibili per gli elettori. Il problema sarà quello di vigilare: possiamo pretendere almeno che il Pd porti in Aula l'uninominale francese come all'unanimità deciso dalla sua Assemblea nazionale e come mai difeso, in nessuna occasione, da nessuno dei principali leader del partito. Non l'hanno difesa mai, perché sanno che lì c'è l'elemento partitocratico. Pannella: Questa cosa di politica internazionale della Libia è una vergogna partitocratica. Perché la Nato non a caso quando è nata ha poi previsto una Assemblea parlamentare della Nato. Adesso la Nato sta conducendo - qui abbiamo avuto il generale Jean, che io stimo molto, ma che mi pare convinto che questo stato quo convenga, tutti i conti fatti - questa iniziativa. La vergogna è che noi Radicali siamo riusciti ad avere il deputato Matteo Mecacci come rapporteur dei diritti umani presso l'Assemblea dell'Osce. Mecacci ha sicuramente acquisito esperienza e prestigio nel farlo. Ma avevamo un precedente: c'era Fassino che era funzionario stipendiato dell'Onu per la Birmania, e non ci è andato nemmeno una volta. Quando dico che non sono abituati a lottare, ma anzi loro sono sempre più funzionarizzati. Le forze sociali non le capiscono. Quello che prevale è un modo parassitario da parte loro di utilizzare le istituzioni. Loro, come parlamentari dell'Assemblea Nato, hanno fatto soltanto un seminario interessante. Ma se noi fossimo stati lì...Ma loro tendono ad escluderci anche dal Consiglio d'Europa. La situazione in Libia e in Afghanistan. Nel Pd hanno personalità straordinarie, e queste personalità non riescono mai a valere, perché la logica che regge la realtà del Partito democratico è la realtà di un totale nullismo politico che li porta ad essere disponibili ai peggiori comportamenti anti democratici. Loro si sono assunti per esempio il conto di cercare di eliminarci. La proposta di Pannella - ai tempi delle primarie per la segreteria del Pd dalle quali il leader radicale fu forzosamente escluso - del nome del leader cattolico Ricciardi, quello di Sant'Egidio, mariologo e non mariolo
    17:33 Durata: 12 min 44 sec
  • L'interlocuzione di Pannella con Napolitano: Perché? Perché quando non c'è democrazia un Presidente della Repubblica è difficile che sappia nulla di quello che succede. E allora l'aiuto che posso dare io l'ho dato davvero al Presidente Ciampi a proposito di un sequestro che il regime e la Suprema cupola della mafiosità partitocratica praticavano ai suoi danni sul suo diritto di concedere la grazia

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il comunicato di Marco Pannella, nel quale definisce il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come il migliore della Repubblica, anche se la sua storia non riesce a fargli fare un salto tale per avere una sensibilità liberale e profondamente democratico della politica. L'interlocuzione con Napolitano: Perché? Perché quando non c'è democrazia un Presidente della Repubblica è difficile che sappia nulla di quello che succede. E allora l'aiuto che posso dare io l'ho dato davvero al Presidente Ciampi a proposito di un sequestro che il regime e la Suprema cupola della mafiosità partitocratica praticavano ai suoi danni sul suo diritto di concedere la grazia. Sono intervenuto e perfino la Suprema cupola della mafiosità partitocratica mi ha dovuto dare ragione; ma glielo hanno comunicato un minuto dopo che non poteva più esercitare il suo potere di grazie. L'obiettivo (dell'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella, ndr) è complesso, ma soprattutto direi che in questo Satyagraha, centrale - anche se non esclusiva - c'è l'urgenza di uscire da una situazione patente di complicità con la storia della Shoah. La situazione delle carceri, della giustizia, con milioni e milioni di famiglie di piccolo ceto che devono avere a che fare sia con cause civili che penali, avere a che fare con la carta bollata, con cose che si trascinano per anni: è una situazione terrorizzante, distrugge le persone. E' simbolo di uno Stato oppressore. La ricezione da parte delle diverse agenzie di stampa dell'ultimo comunicato di Pannella
    17:46 Durata: 14 min 56 sec
  • Il caso Santoro: È pericolosetto, insomma, il personaggio. Ma una ditta seria lo avrebbe già licenziato in tronco, ma non per fatti morali; una ditta che per 20 anni - tranne la parentesi berlusconiana - investe su un personaggio, quindi lo crea e aiuta a crearlo, ne sa mettere a frutto le capacità anche professionali, ma a un certo punto quando questo si rivolge al pubblico contro la sua istituzione, tanto lui ha 8 milioni di telespettatori, è una classica cosa fascista

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: Stamattina ho sottolineato che, essendo io non un grande estimatore di Libero, ritengo che il più importante articolo di oggi è venuto da un illustre pentito. Da Giampaolo Pansa. Oggi Pansa cosa ha sottolineato oggi? Che Santoro è un ottimo candidato per il futuro, perché in un processo di anti democrazia più evidente e coraggiosa, populista e via dicendo, è un ottimo candidato. La figura di Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, e fresco di convocazione di una adunata di servi liberi e forti di Berlusconi: Vuole fare il Radicale, come quando va a deporre l'acqua vicino alla Englaro, mentre dandogli l'acqua sarebbe morta pochi minuti dopo. Io ho sempre detto: è sintomatico che i nostri convegni li facciamo al 'Teatro dei comici'. Quindi lo stesso tipo di comunicazione. L'autoironia di Ferrara, spesso spia di malessere: Infatti gli è andata come gli è andata. E' stata una botta a Berlusconi incredibile, tanto che i servi rischiano di distruggere il padrone. Lui vuole fare 'Radio Londra'. Io credo che noi parlammo di Radio Londra anche prima della sua trasmissione su Mediaset. Ora il suo programma non credo vada benissimo, ma non lo so francamente. Il problema è che gli esordi dei suoi 5 minuti quotidiani sono fatti di due proposizioni, belle in genere, da Umberto Calosso, ovvero da quello che parlava nella Radio Londra originaria: ma tutto il resto è da Mario Appelius. Appelius era l'interlocutore ufficiale scelto dal regime fascista per rispondere a Radio Londra. Ancora sull'articolo di Pansa pubblicato su Libero e sul ruolo di Santoro: Nel disastro italiano viene bene questa popolarità immensa che si è guadagnata questo, che al prossimo contratto di lavoro che avrà utilizzerà che cosa? I milioni di ascoltatori di quella testata, riducendo il suo padrone a poter fare una conferenza stampa, e invece lui utilizzerà la sua capacità goebbelsiana nei confronti del pubblico. Bastava vedere i ragazzi della platea (della trasmissione di Santoro, Annozero, ndr); ricordo che in Inghilterra, nell'organizzazione dei momenti di dibattito televisivo, non solo vengono organizzati i minuti in cui parla un ospite o l'altro, ma vengono anche assegnati a quote e al sorteggio le presenze dei telespettatori. Quindi lì aveva ragione Castelli che diceva: 'Applaudite, tanto siete lì per questo'. In effetti un po' ben gli sta al Presidente della Rai così per bene. Ma il fatto che essi non abbiano sentito che era anche civilmente necessario il licenziamento in tronco. Lui cosa ha fatto? Usa la trasmissione di quella Rai tv e ti sputtana con 8 milioni di persone in tutti i modi. Tutta la paccottiglia di un demagogo che ha caratteristiche di sinistra, ma di sinistra fascista. Alcuni precedenti poco illustri delle trasmissioni di Santoro. Lui sono 30 anni che riesce a far tacere la voce radicale e tutto quello che riesce a raccattare che ci sia di 'radicale' come millantato lo manda avanti, lo invita; se parla di finanziamento pubblico, non invita un radicale. Se parla della Lombardia invita il trio Formigoni-Bersani-Vauro perché si sa che lì non si parlerà di attualità di regime. È pericolosetto, insomma, il personaggio. Ma una ditta seria lo avrebbe già licenziato in tronco, ma non per fatti morali; una ditta che per 20 anni - tranne la parentesi berlusconiana - investe su un personaggio, quindi lo crea e aiuta a crearlo, ne sa mettere a frutto le capacità anche professionali, ma a un certo punto quando questo si rivolge al pubblico contro la sua istituzione, tanto lui ha 8 milioni di telespettatori, è una classica cosa fascista. Le obiezioni ragionevoli di Castelli sul canone Rai durante l'ultima puntata di Annozero: Non riusciva a dirlo, perché poteva essere un tantino più pericoloso che l'intervento di Adriano Celentano, il fatto di ricordare alla gente questa questione del canone Rai. La Rai tv comprensibilmente non ha nemmeno la dignità rispetto a se stessa, perché è ricattata da questo universo culturale che è anche quello di Santoro, Floris, Vespa, etc.
    18:01 Durata: 16 min 2 sec
  • Alcune domande ai credenti

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Ancora sulla giustizia e sulla iniziativa nonviolenta in corso: L'obiettivo è quello che da 30 anni resta ottenibile solo con un'amnistia nei confronti dei poveri magistrati capaci ed onesti che si vedono accumulare sulle loro scrivanie montagne di processi che loro possono solo scegliere quali di questi andranno in prescrizione, e si tratterà ovviamente di quelli che hanno avvocati più capaci, ma non sul piano tecnico. Poi un inciso su altro: Mi permetto di dare un consiglio. Io vorrei chiedere al credente, cattolico, chiedere conto - per sapere - dal proprio interlocutore vaticano notizie su tre cose: ma questa cosa del 'naturaliter cristiani' cos'è? Per esempio il Dalai Lama e questi altri sono 'naturaliter cristiani' o no? Un'altra cosa piuttosto importante è a che punto della teologia viene fuori il dogma per cui nel semplice congiungersi dello spermatozoo e dell'ovulo viene fuori l'anima e la dignità della persona. La terza è quella centrale: che cos'è il sensus fidelium? Perché è scomparso il dibattito su questo? Il sensus fidelium in fondo è un equivalente di quello che il democratico non populista ha come fiducia che il metodo democratico rende il popolo anche intelligente. Il sensus fidelium è questo: se una proclamazione dogmatica non vive nella vita dei fedeli, quella decade. Queste tre cose mi appaiono appassionanti. L'eredità di Indro Montanelli: i casi di Vittorio Feltri (il Giornale) - a destra i direttori di giornale provano a tenere acceso un dibattito visto il livello della classe dirigente del Pdl: Lì ci provano, ma a sinistra il conformismo è molto più profondo - Federico Orlando (Europa), Marco Travaglio (il Fatto)
    18:17 Durata: 18 min 23 sec
  • Pannella: Proporrei che per gli 'spinelliani', perché hanno fatto un club con questo nome dal quale ci hanno escluso, me ed Emma Bonino, forse perché siamo sospetti di essere naturalmente e profondamente spinelliani, e quindi quando si fanno questi club per ridurre a strumento di potere un nome... i liberali, i federalisti, gli spinelliani, al loro livello, sarebbe intelligente dare un Nobel per la Pace congiunto al Presidente serbo e al Presidente croato per il fatto che continuano a dire: 'Europa, Europa, Europa!'

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Lo squilibrio nell'atteggiamento dell'Occidente rispetto alle vicende libiche e a quelle siriane: La Nato è lo strumento, sia pure militare, con pretesa democratica e con controllo parlamentare. Ma è ridotta a un comportamento demenziale. Quando dico che oggi l'Europa delle patrie sta diventando chiarissimamente la distruzione dell'Europa e delle patrie. L'attuale situazione tedesca e l'atteggiamento del governo di Berlino nei confronti dell'Europa. Proporrei che per gli 'spinelliani', perché hanno fatto un club con questo nome dal quale ci hanno escluso, me ed Emma Bonino, forse perché siamo sospetti di essere naturalmente e profondamente spinelliani, e quindi quando si fanno questi club per ridurre a strumento di potere un nome... i liberali, i federalisti, gli spinelliani, al loro livello, sarebbe intelligente dare un Nobel per la Pace congiunto al Presidente serbo e al Presidente croato per il fatto che continuano a dire: 'Europa, Europa, Europa!'. Battaglie che probabilmente resteranno silenziate come quelle a tratti profetiche dei Radicali. L'atteggiamento di De Magistris e Pisapia nei confronti dei Radicali
    18:36 Durata: 9 min 51 sec
  • Il Gay pride di Roma e la battaglia dei Radicali per la liberazione sessuale di tutti

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il Gay pride di Roma e la partecipazione di Marco Pannella. La battaglia storica dei Radicali per i diritti degli omosessuali e la liberazione sessuale di tutti; quella contro il proibizionismo, considerato da sempre da Pannella come seme del nuovo nazismo. L'esperienza del Fuori, Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano, e l'unione al movimento radicale negli anni 70
    18:45 Durata: 6 min 26 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: La morale della favola è continuare a lottare perché passino il massimo possibile di elementi di giudizio della situazione, e quindi anche su di noi; nelle strade per il momento, perché non passa né attraverso l'online né l'offline, perché l'offline è santorino e l'online è grillino, come tendenza. Sul Pd: Ho insistito: il congresso, unanime, ha votato per una riforma elettorale maggioritaria, tanto è vero che io l'avevo presa come una risposta di Bersani alla mia lettera che gli avevo inviato prima che fosse eletto. Dopodiché non mi potevo aspettare che non solo lui, ma nemmeno Franceschini o nessun altro ha dato un giorno di lotta per dare corso a quell'obiettivo del Congresso. Su questo credo che dovremmo insistere, perché la legalità, anche all'interno del Partito... Io pensavo che facessero una Direzione per discutere di queste cose. Invece hanno fatto il salotto, il caminetto... E' come quando due anni fa, sui temi più scottanti, non si votava nei gruppi del Pd, si dichiarava 'l'opinione prevalente', che non voleva dire un bene amato nulla, ma dipendeva piuttosto dal numero di interventi graditi ai vertici del Partito. Sull'iniziativa nonviolenta in corso: Siccome è importante l'obiettivo, ed evitare che lo strumento con il quale si lotta lo sostituisca, io ricordo che dopo due giorni di interruzione ho ripreso la mia lotta anche nella forma nonviolenta; che si sta estendendo, dimostrando che quanto più si estende a migliaia di vittime - perché anche i direttori delle carceri e gli avvocati difensori sono vittime di questa giustizia - quanto più accade questo, tanto più il Presidente della Repubblica non può sapere nulla
    18:52 Durata: 9 min 39 sec