04 GIU 2011
intervista

Festival dell'Economia. I limiti al potere dei politici nell'esperienza italiana, una democrazia per nulla debole e vulnerabile. Intervista a Nadia Urbinati

INTERVISTA | di Emiliano Silvestri - Trento - 13:31 Durata: 1 sec
A cura di Alessio Grazioli
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"Festival dell'Economia. I limiti al potere dei politici nell'esperienza italiana, una democrazia per nulla debole e vulnerabile. Intervista a Nadia Urbinati" realizzata da Emiliano Silvestri con Nadia Urbinati (professoressa).

L'intervista è stata registrata sabato 4 giugno 2011 alle ore 13:31.

Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Berlusconi, Costituzione, Democrazia, Economia, Elezioni, Istituzioni, Legge Elettorale, Liberalismo, Partiti, Politica, Preferenza, Primarie, Proporzionale, Societa', Uninominale.
  • Nadia Urbinati

    professoressa

    Docente di Teoria Politica alla Columbia University di New York Come la democrazia costituzionale rappresentativa impedisce l'incorporazione del potere in una persona oppure in un'istituzione. Alla base di tutto sono le elezioni. Il potere è attribuito a chi liberamente partecipa alla competizione e ne risulta vincitore; limita inoltre l'intensità del potere: chi viene eletto deve conformare il suo agire al volere dell'elettorato. A diversi sistemi elettorali corrispondono diverse organizzazioni dello Stato: maggioritario secco, più attento al Governo; proporzionale più attento alla rappresentanza costituzionale. Il proporzionale meglio coniuga i due principi. In seguito alla fine delle ideologie i partiti perdono le loro caratteristiche più ideologiche, mantenendo tuttavia identità originali. In Italia si è realizzato un maggioritario che non recuperava il pluralismo attraverso le primarie. L'art. 3 della Costituzione riassume in sè due concezioni originali di libertà, le due grandi ideologie del nostro tempo. L'esperienza di Silvio Berlusconi e ciò che dimostra; intanto la vitalità di una democrazia rappresentativa e delle sue istituzioni. Il potere dell'opposizione e della "controdemocrazia". L'dea di una riforma maggioritaria a turno unico solleva perplessità; pericoli di democrazia plebiscitaria in una società derivata dal modello rivoluzionario francese