Onu: corrispondenza di Stefano Vaccara dal Palazzo di Vetro

Al Palazzo di Vetro dell'ONU per Radio Radicale Stefano Vacca
La guerra pseudo autorizzata dalle risoluzioni dell'ONU in Libia e la guerra che ormai appare scatenarsi in Sudan ma sono stato al centro delle preoccupazioni diplomatiche al palazzo di vetro
E ovviamente sullo sfondo anche la crisi in Siria con quel prolungato silenzi e del Consiglio di sicurezza che non ancora votato nessun documento di condanna alla sanguinosa repressione da parte del regime di Damasco dei propri cittadini
Ancora una volta l'Africa protagonista all'ONU con latte sopprime Fini al Consiglio di sicurezza di un comitato dell'Unione africana sulla crisi in Libia
La riunione si è tenuta mercoledì a porte chiuse dopo che nei giorni scorsi c'erano state scintille tra i Paesi membri del Consiglio tra chi appoggiava la richiesta dell'Unione africana di voler la riunione a porte aperte
E tenere così un maggior risalto dei media invece altri Paesi principalmente gli rompe gli Stati Uniti
Che avrebbero fatto di tutto per evitare che la riunione si trasformasse in un attacco pubblico alla campagna militare della NATO in Libia
L'Unione africana infatti aveva pure preparato un Presidente c'è un statement una dichiarazione presidenziale sulla Libia da fare approvare dal Consiglio di sicurezza
Questo documento era stato preparato dai Paesi africani che per ora risiedono al Consiglio di sicurezza e cioè il Sudafrica la Nigeria il Giappone
Ma poi servire un tassa per gli Stati Uniti avrebbero escluso la possibilità anche a quel documento potesse essere messa ai voti adducendo secondo fonti africane
La ragione che essendo stato presentato un appena ventiquattro ore dalla riunione non c'era stata abbastanza tempo per esaminarlo
Quel documento abbia un po'avuto conferma dal blogger Matthew Grasselli che ne ha avuto una coppia che ha subìto pubblicato sul sito in siti presso workshop degli affari dell'ONU
Aveva dei passaggi in cui si intimava praticamente alla NATO di rispettare la risoluzione uno nove sette tre che esplicitamente esclude qualunque tipo di forza di occupazione straniera in qualunque forma in qualunque parte del territorio della Libia
Inoltre l'Unione africana spingeva per un cessate il fuoco immediato in Libia
Ma quel documento non è mai stato presentato alla riunione che è sempre per le pressioni che ci sarebbero state da parte degli Stati Uniti della Gran Bretagna della Francia
Risultato essere pubblico solo nel discorso pronunciato il Ministro degli esteri della Mauritania Amadi punta Amati che era a capo della delegazione dell'Unione africana
E in questo discorso il Ministro degli esteri della Mauritania usato toni morbidi senza attaccare direttamente la NATO ribadendo per lo più la necessità di non tener fuori i Paesi africani dalla risoluzione del conflitto
Noi non possiamo rimanere dei semplici spettatori delle calamità che ci cadono di sopra addetto Amati dalla riunione a porte chiuse si era SAP Uto pochissimo quando ne sono usciti ambasciatore cent'anni che giornalisti e non ho solo detto che il tono era stato costruttivo che un Paese soltanto l'Uganda aveva alzato i toni
è infatti è stato proprio rappresentante dell'Uganda far tremare la riunione del Consiglio di sicurezza sulla Libia
Sempre grazie al blogger Rastelli che attenuto ha pubblicato il documento letto dall'ambasciatore ugandese RU.CA guardiana Rugo da Durante la riunione a porte chiuse abbiamo potuto leggere l'attacco frontale Paesi della NATO che stanno Borba andando la Libia da parte di uno dei Paesi della delegazione dell'Unione africana
Volendo essere Ugo onda praticamente contestato le ragioni dell'intervento armato straniero dicendo che libera in corso una guerra civile un conflitto armato tra le forze di Gheddafi e le forze ribelli di Bengasi e non c'era in atto un genocidio
Ambasciatore ugandese nei suoi già più s'è detto che si può intendere come genocidio l'Olocausto degli ebrei o il massacro dei tutsi in Ruanda ma non la guerra civile in Libia
Quindi l'ambasciatore ugandese oltre a chiedere un cessate il fuoco di tutte le parti in conflitto accusati ribelli di Bengasi vi sarà un protettore straniero per continuare la guerra equiparando provocatoriamente la loro azione a quella che fu di Mobutu incontro
Poi l'ambasciatore proponga costando entrambe le parti in conflitto di crimini di guerra ha detto che per trovare una soluzione per fermare la guerra si deve seguire la formula già autorizzato e mi utilizzati in Burundi dalla così detta immunità provvisoria
Cioè dove si deve dare il tempo che dati i capi dei ribelli di dialogare per trovare una situazione politica e solo dopo si perseguirà chi si è macchiato di crimini di guerra
Il lungo documento diviso in diciassette punti eletto dall'ambasciatore ugandese sta attuando un atto d'accusa le potenze occidentali del Consiglio di sicurezza che ufficialmente sono impegnate nel proteggere i civili
Da Gheddafi ma che ormai apparirebbe chiaro che l'intento sia quello di voler far cadere al più presto possibile il regime di Tripoli
La posizione letta dall'ambasciatore ugandese forse nei toni sarà stata la più accesa ma nella sostanza ricalca quella dell'Unione africana e cioè che l'intervento della NATO non sarebbe più rispettando i paletti fissati dalla risoluzione diciannove sette tre del Consiglio di sicurezza
Inoltre sempre secondo il rappresentante dell'Uganda Gheddafi avrebbe già accettato di trattare ma sono
I ribelli di Bengasi che insistere a dettare le condizioni che lo debba andarsene prima del cessate il fuoco
Invece per l'Unione africana le condizioni del cessate il fuoco immediate da parte anche della NATO sarebbero già presenti e dovrebbero appare aprire allora trattative di pace come quella che si raggiunse durante la guerra civile in boutique
Che poi si risolte si risolse con il raggiungimento di un Governo eletto democraticamente
Sicuramente una riunione tesa a quella sulla crisi libica del Consiglio di sicurezza con i rappresentanti dell'Unione africana seppure a porte chiuse la filiera chiaro il messaggio di disappunto che Paesi africani hanno nei confronti la continuazione dell'intervento militare occidentale in Libia
Ovviamente l'Unione africana all'interno del Consiglio di sicurezza si ritrova degli alleati forti il come Russia Cina India Brasile e Sudafrica che hanno manifestato tutta la loro disapprovazione per l'intervento prolungato della NATO
Che non rispetterebbe più lo spirito la risoluzione diciannove sette tre
è per questo ci sarebbe il cosiddetto l'incarico ci che queste potenze all'interno del Consiglio di Sicurezza farebbero della situazione in Libia con quelle in Siria
Cioè i tentativi di Francia e Gran Bretagna di far votare almeno un documento di condanna contro il regime di Assante
Vengono tutti stoppati da Russia Cina Brasile India Sudafrica proprio con la motivazione della sproporzionata reazione militare della NATO in Libia che andrebbe ben oltre i dettami della risoluzione diciannove settanta GE e diciannove settantatré
Dal Consiglio di sicurezza
Quindi adesso qualunque tentativo di avanzare una risoluzione contro la Siria verrebbe vista negativamente sulla base di quello che è venuto in Libia
Intanto l'International Tomic energica Gensini l'agenzia dell'ONU responsabile del monitoraggio sulla proliferazione nucleare
La scorsa settimana deferito al Consiglio di sicurezza proprio la Siria che ricordiamo ebbe già nel due mila e sette un programma nucleare segreto distrutto da un bombardamento ed Israele
Ma la Commissione dell'Agenzia atomica internazionale dell'ONU nel voto per deferire la Siria si è spaccata con Cina e Russia guidare i Paesi che hanno votato contro il deferimento
Che passa tra maggioranza e quindi riflettendo le stesse divisioni nel Consiglio di sicurezza dove però lì Cina Russia nel potere dire
Sempre sulla Libia le grane per l'Amministrazione Obama non arrivano solo tale contestazione all'interno del Consiglio di sicurezza ma anche dal Congresso degli Stati Uniti
Infatti il Capo della Casa Bianca è stato avvertito allo speaker repubblicano John per me che ormai alla scadenza dei romantici o dopante giorni nel suo intervento armato senza l'autorizzazione del Congresso
Stadio Lando lavoro AULSS resolution c'è l'obbligo di richiedere l'autorizzazione del Congresso per poter proseguire l'intervento armato
E proprio ieri con Gassman democratico dell'Ohio Denisi cucini
Con una altri nove deputati incluso il candidato repubblicano alla Casa Bianca rompo è andato oltre formalmente inoltrato legale contro il Presidente Obama però aver richiesto l'autorizzazione del Congresso per l'intervento armato in Libia
L'Amministrazione Obama si difende dicendo che non avendo egli assodate rimpatri Libia non è tenuta a richiedere l'autorizzazione al Congresso
Ma questo conflitto legale tra Casa Bianca il Congresso su chi spetti la decisione di autorizzare interventi armati è una questione che resta aperta e che si è ripetuto ripetuta già con tutte le precedenti Amministrazioni da George stabili bus fine anni ex
Ma le Nazioni Unite non c'erano solo le discussioni sulla Libia e la Siria tenere alta l'attenzione ieri era programmata infatti anche una riunione del Consiglio di Sicurezza dedicata al Sudan ma è stata ancora una volta rinviata
Questo mentre la situazione peggiora di giorno in giorno al confine tra il sud nella parte meridionale del Paese quel sud del più grande Paese africano che grazie al referendum votato a gennaio tra meno di un mese proclamerà ufficialmente la sua indipendenza
Ieri il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon ha rivolto un'altra per l'autorità di Khartoum di smettere di bordo andare la città di caduti capitale dello Stato meridionale del cordone fa
Da settimane Borba andare ingegneri del regime di Bashir hanno scatenato una fuga dalla popolazione migliaia si sono rifugiati nella base delle forze di pace dell'ONU che avrebbero soltanto altri quattro giorni di viveri sufficienti
La Regione del cordone abito e abitata per lo più da tribù che durante la lunga guerra civile si schierarono con i ribelli del sud
Ma che secondo il Trattato di pace che è importante referendum è alle dipendenze del sud lo stato d'accordo far resterà sotto il controllo di Khartoum
La paura sempre più concrete che lo scatenamento del conflitto d'accordo fan così come anche la Regione di api ieri dove due settimane fa le forze di Khartoum in basso e messa a ferro e fuoco la città che porta lo stesso nome
Scateni noi nuovo una guerra aperta tra il nord del sud del Sudan con conseguenze terribili sulla popolazione civile con le forze di pace o uno che già adesso non sarebbero più in grado di proteggere i civili dall'assalto delle truppe di Bashir
Ma ieri il Consiglio di Sicurezza diviso già sulla Libia sulla Siria ha preferito rimandare la riunione su quest'altra crisi bollente Africa
Anche qui i tempi dell'ONU come in Siria sembrano giocare a favore del regime più sanguinari
Dal palazzo di vetro dell'ONU per Radio Radicale Stefano barca