Le ragioni dello stare insieme: le istituzioni, le politiche, le regole dell'Unità Nazionale

Buongiorno io penso
Si possa cominciare
Come sapete questo incontro è stato promosso dal Ministro per i rapporti con le Regioni e la coesione territoriale l'onorevole Raffaele Fitto e fa parte di un
Programma di attività
Più ampio non promosso dal Dipartimento per gli affari regionali magari più avanti di industria o altre iniziative pietà Dipartimento proprio
Non voglio far perdere tempo in apertura e quindi chiederei subito al ministro Raffaele Fitto di introdurre i nostri lavori grazie ministro
Grazie professore grazie a tutti quanti coloro i quali sono intervenuti un ringraziamento particolare va chiaramente ai relatori che sono
Qui sul tavolo oggi che daranno il loro contributo a questa nostra iniziativa
Che come ha ricordato il professor Longobardi si inserisce in una serie di iniziative che
Il il Dipartimento avuto assumere per interrogarsi su questo tema che può apparire retorico ma che la invece siamo convinti di essere quanto mai fondamentale sulle ragioni dello stare insieme leggendolo
Dal punto di vista istituzionale e politico rischi riferimento anche a I temi della
Unità nazionale del nostro Paese
Quindi con grande piacere apro i lavori di questo convegno che è stato per quanto ci riguarda inserito volutamente anche con convinzione del merito all'interno delle celebrazioni dei centocinquant'anni dell'Unità nazionale
Nella prospettiva di un Dipartimento quale quello che ho l'onore di presiedere che si occupa dei rapporti con le regioni e della coesione territoriale nelle celebrazioni dei centocinquant'anni dell'Unità nazionale questo
Assume particolare interesse anche e soprattutto l'unità nella diversità visto come difficile
Un equilibrio declinato nel corso di questi centocinquanta anni di storia patria e reso stabile da una serie complessa di norme di regole
Di istituzioni e di politiche che nel ruolo adeguarsi alle esigenze del momento hanno consentito al nostro Paese di restare unito pur mantenendo una Forte dualità dalla quale non possiamo prescindere come elemento di riflessione
Sia dal punto di vista economico ma ma economico ma anche dal punto di vista culturale
Attraverso l'analisi e la riflessione sulla Carta costituzionale sulla lingua le Forze armate i rapporti tra Stato e Chiesa
E la pubblica amministrazione abbiamo ha voluto approfondire in che modo regole luoghi e mezzi che hanno conservato alimentato l'unità raggiunta nel mille ottocentosessantuno
In che modo questi si sono evoluti e come hanno corrisposto al mutare delle condizioni di contorno politiche e culturali ed economica
Ringrazio dicevo prima lo voglio ribadire
I relatori autorevolissimi ed il curatore del convegno per aver accettato il nostro invito e sono convinto che dalle riflessioni odierne potranno emergere ulteriori e nuovi soprattutto non banali e duraturi stimoli per apprezzare conservare come merita l'unità del nostro Paese
In pochi minuti vorrei offrire a mia volta qualche breve riflessione sul coinvolgimento del Dipartimento in riferimento alle celebrazioni del centocinquantesimo
C'è più di una ragione perché questo Dipartimento partecipi alle ragioni dello stare insieme come conferma pacatezza recita all'incipit del titolo di questo convegno
Più che un gioco di parole si tratta di non poche pagine di storia recente e meno recente del Paese che innervano quelle ragioni
In un lungo arco di tempo questo dipartimento a in forme con denominazioni diverso lavora diverse per lavorato per costruire le istituzioni e le politiche che consentissero lo stare insieme di un Paese di unità storicamente recente
Questo dipartimento e Stato un organo di governo che ha sostanzialmente contribuito a stirare le regole dell'unità nazionale
Almeno quelle non poche successiva al dettato costituzionale originario e al suo novellato Titolo quinto
Per stare ad una storia recente risale come è noto al mille novecentosettanta l'istituzione di un organo di governo che si occupasse secondo la formula dell'epoca dei problemi relativi all'attuazione delle Regioni
Denominazione mutata nel volgere del volgere degli anni almeno sette volte
Via via accostando alle Regioni la pubblica amministrazione la funzione pubblica i problemi istituzionali le politiche comunitarie e infine dal giugno del due mila dieci anche la coesione territoriale
Tutto questo a riprova della complessità delle materie in questione e delle loro implicazioni connessione
Nell'ultima definizione che recita rapporti con le regioni e la coesione territoriale si rende ancor più evidente lo spirito unitario assolutamente sostanziale concreto con il quale si vuole guardare allo sviluppo delle autonomia
Esattamente il concetto di coesione territoriale che indicati nel rogo Iveco qui vocal vilmente uno dei principali fin dalla trattazione dei rapporti tra Unione europea Stato Regioni e autonomia
E di levante che come più volte notato dal Presidente Napolitano le celebrazioni per i cento
Cinquant'anni dell'Unità nazionale siano state tanto diffuse quanto partecipata
Diffuse sul territorio nazionale anche in centri piccoli e piccoli e piccolissimi e partecipate ben oltre le presenze istituzionali da cittadini anche giovani e giovanissimi
Questo conferma
Per questa conferma di un sentimento unitario diffuso che riporta alla memoria alla saggezza politica di quanti dispose lo le celebrazioni del cinquantesimo e del centesimo priorità nazionale con una forte variegata partecipazione delle regioni italiane
Infatti il nesso tra unità e indissolubilità della Repubblica e promozione e valorizzazione dell'autonomia regionali e locali e principio costituzionale originario reso ancor più sostanziale nel due mila uno dalla riforma del Titolo quinto
Non è un caso se la più rilevante riforma costituzionale attuato dal mille novecentoquarantotto ad oggi riguarda proprio la relazione tra Stato e autonomia
Se ci limitassimo a questa affermazione però potrebbe apparire che le Regioni siano spuntate all'improvviso sullo scenario del Paese il tredici dicembre del mille novecentoquarantasette nella seduta pomeridiana
Della Commissione per la Costituzione quando con l'articolo ventidue venderò statuite le regioni italiane
Ne deriverebbe l'impressione fallace che celebrando oggi il centocinquantesimo dell'Unità il nuovo clima politico e sociale che guarda al federalismo
Ci si sia ricordati di coinvolge le Regioni italiane nelle celebrazioni da ricorrenza nella realtà storica non è per nulla così esattamente il contrario
Quanto fu posto in essere in occasione del cinquantesimo dell'Unità intendeva come si scrisse all'epoca
Rappresentare la cultura delle singole regioni attraverso esempi che meglio le rappresentassero fissando nella fisionomia esteriore ed estetica
I padiglioni regionali all'userò ampiamente agli aspetti architettonici artistici maturati nella lunghissima stagione preunitari anche confluivano quindi nel divenire aspetti molteplici danno la dimensione nazionale
Regioni ebbero così un ruolo fondamentale e già nella celebrazione dei primi cinquant'anni di Unità e non appare scontato
Se li andiamo al clima dell'epoca la memoria al tempo recentissima di una vicenda non indolore e non priva di contraddizioni
Della quale molto si dibatteva e a tratti aspramente nel confronto politico e culturale delle aule parlamentari sui giornali e nel Paese
La partecipazione delle Regioni al cinquantesimo dell'Unità ci appare oggi atto non solo significativo ma coraggioso nel suo essere volto a sancire una indiscussa unità nazionale di un paese che nel mille ottocentosessantuno appena cinquant'anni prima mostrava tutta la fragilità identitarie sociale di un frazionamento che era soltanto l'esito ultimo di una storia di frammentazioni ancor più numerosa
Più di otto secoli di divisioni politiche territoriali gravavano sulla giovanissima unità del Paese
Il carattere tardivo dello scenario europeo della formazione dello Stato nazionale avrebbe potuto produrre un effetto antiregionalista
Quasi che si potesse o dovesse avere paura di una pluralità di giornale così forte da riecheggiare le antiche divisioni politiche tanto faticosamente e doverosamente superata
Nel mille novecentoundici non fu così
La stessa enfasi posta nella edificazione dei padiglioni la grandiosità secondo il gusto dell'epoca la quantità e qualità delle tematiche
Dei riferimenti storici che le Regioni posero in campo tutto ebbe il senso forte di una unità nazionale definitivamente acquisita dalla coscienza civile del Paese
Unità nazionale che appare qualche anno
Appare
Do qualche anno dopo e si sarebbe consolidato nella sua irreversibilità nelle trincee del Carso dove fianco a fianco si incontrarono soldati italiani di Regioni
Di diverse regioni che molti di loro fecero fatica persino a percepire nel senso del dialogo e delle parole di diversi dialetti che in quel contesto emergevano
La presenza delle regioni italiane nelle celebrazioni del cinquantenario dell'unità nel mille novecentoundici non rende tuttavia scontato il ruolo che le Regioni ebbero in occasione del centenario nel mille novecentosessantuno
Ancora cento anni dopo non erano poche le difficoltà e le contraddizioni nell'assetto unitario del Paese
E tra le prime il perdurare di un divario tra nord e sud che proprio in quel torno di tempo stava generando una migrazione interna di immensa portata sociale ed economica
I cento anni dell'Unità caddero in un momento di crescita tumultuosa
Mentre per un verso si rimarginato le ultime ferite della guerra e per l'altro ci si proiettava in una dimensione europea e mediterranea e si consolidava il ruolo nazionale nel consesso mondiale
Tuttavia va ricordato che in quell'occasione si era già nel pieno degli anni grigi del regionalismo e perché si desse piena attuazione in quest'ambito alla Costituzione sarebbero passati ancora nove anni
Né va dimenticato quanto fosse presente in un trasversale senso comune politico
Che la partita per lo sviluppo fosse troppo rilevante per lasciarla giocare esclusivamente le autonomie regionali opere aprire ad esse uno spazio poco più che simbolico
Eppure in quella ricorrenza la presenza delle Regioni fu indispensabile per sostanziare la dimensione e lo spirito unitario dell'Italia quell'unità costituita da una miriade di diversità con poche analogie in Europa
Se le Regioni sono state un elemento sostanziale delle celebrazioni unitarie del mille novecento undici del mille novecentosessantuno
Se sono entrati a pieno titolo anche con una
Loro monumentalità nella conferma del carattere
Indivisibile del Regno prima e della Repubblica poi e perché la cultura unitaria è stata in grado di far prevalere nelle diverse identità il carattere aggregativo e non quello separatisti co
E tutto questo non era scontato
Fu saggezza politica e coraggio inoltre in entrambe le ricorrenze a muovere al coinvolgimento delle regioni italiane ma soprattutto
E oggi possiamo dirlo lungimiranza capacità di anticipare i tempi e gli eventi
Oggi sulla soglia di innovazioni che sostanzierà hanno responsabilità tra le Regioni tra queste lo Stato e soprattutto verso i cittadini della delicatissima materia fiscale delle allocazioni delle risorse
Possiamo dire che il coinvolgimento unitario e le Regioni e quindi delle identità territoriali pluralistica che compongono l'Italia e finalmente solo una constatazione e non più un auspicio
La constatazione di un sentimento unitario che vogliamo ribadire a chiare lettere che ha costruito le istituzioni le politiche e le regole dello stare insieme auspicate dei nostri padri
Ed è per questo che
Aver voluto rimarcare
I passaggi delle celebrazioni del cinquantesimo e del centesimo anniversario dell'Unità del nostro Paese quando ancora le regioni non erano costituzionalmente presenti ci consente oggi di poter recuperare
Non in forma assolutamente retorica ma con
L'idea alla consapevolezza di recuperare culturalmente i valori caratterizzanti l'unità del nostro Paese un ruolo che possa
Caratterizzare anche il futuro
Faremmo cosa importante utile ma non decisiva se le nostre riflessioni non le
Collocassimo in una prospettiva futura che proprio la ricostruzione che all'inizio ha voluto fare nella evoluzione che questo Dipartimento avuto negli anni
E che trova nell'ultima audizione non solamente formalistica ma sostanziale quella della coesione territoriale
Il terreno di impegno futuro per cercare sulla base dei passi in avanti importanti storicamente compiuti nel passato di costruire un percorso che possa realmente
Dare una prospettiva e soprattutto oltre alla riflessione
Culturale storica e politica accogliere quegli elementi che possono costituire anche uno stimolo per un'azione futura che possa nella celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità del nostro Paese
Dare quella prospettiva unitaria di impegno comune alla quale dobbiamo imporre il massimo dell'attenzione soprattutto
Concretizzare anche e soprattutto l'azione delle diverse istituzioni ai diversi livelli penso che questo possa essere e debba essere non solamente un auspicio
Ma sicuramente un Programma di azione che nei prossimi mesi nei prossimi anni possa affrontare e dare quelle risposte utili alle quali tutti guardiamo con la massima attenzione grazie per la vostra presenza per la vostra attenzione soprattutto
Nel
Passare la parola al professor Longobardi voglio ringraziare ancora volta tutti i relatori che hanno accolto questo nostro invito e che con la loro autorevole presenza competenza potranno dare un contributo decisivo e finalizzato acché
I temi indicati possano trovare uno sviluppo adeguato grazie buon lavoro
Io ringrazio molto il Ministro Fitto per questa introduzione e soprattutto credo che dobbiamo essere grati per questa occasione che ci sta dando io credo che
L'incontro di oggi sia un contributo importante a quell'esame di coscienza collettiva che ha più volte
Qui ha fatto più volte riferimento al Capo dello Stato da ultimo
Nel discorso del diciassette marzo davanti ai alle Camere riunite
Ecco ci sono concordo pienamente con lui sul fatto che queste celebrazioni stanno dando dei risultati che sono qualche modo inattesi perché
Si sta andando ben oltre il momento diciamo puramente celebrativo c'è un un fiorire di studi di analisi di un un dibattito un confronto
Estremamente ricco strumento profondo questo è stato estratto ho notato già
Anche in altre sedi in cui c'è questa sensazione collettiva che stiamo guardando al nostro passato forse anche perché ci sono
Dei momenti di di di confronto serrato di momenti di polemica stiamo guardando al nostro passato con uno sguardo nuovo uno con
Con occhi nuovi con uno sguardo più profondo sia collettivamente questa sensazione
Io mi limito a pochissime parole introduzione per lasciare spazio i nostri e i nostri relatori così prestigiosi vorrei richiamare i due momenti due aspetti di questo di questo dibattito che in corso
Il primo riguarda la tesi che è stata sostenuta che sostenuto al conto nel dibattito della di una possibilità di federalismo all'origine della Costituzione lo Stato italiano
Non ci sono stati diversi saggi diversi interventi in cui è stato sottolineato con me
Al di là diciamo delle formulazioni più
Più compiuta e più consapevoli di alcuni dei padri fondatori della della nazione che peraltro su questo litigavano anche abbastanza fra di loro ma è stato sottolineato come fosse
Se non proprio di fra l'ISMU quanto meno di assetti fortemente decentrati che valorizza sull'autonomia e fossero nelle aspettative
Dei ciechi della borghesia illuminata delle professioni dei ceti intellettuali che avevano aderito al moto risorgimentale dalla Lombardia al Veneto lo stesso Piemonte in Toscana nella stessa dei limiti anche lo Stato pontificio
La le cose fossero andate in modo diverso decorso attivato diverso cioè prevalso la tesi di un accentramento di una estensione a tutti gli Stati che andavano a comporre la nuova Nazione dell'ordinamento giuridico e delle procedure amministrative e via dicendo del loro dello Stato dello Stato sabaudo
C'è chi appunto sostiene che era possibile una strada diversa che se non ci fosse stata diciamo quell'accelerazione degli eventi del biennio cinquantanove sessantuno
Se le cose si fosse voluto diciamo nell'ordine nell'ordine naturale ci sarebbe probabilmente si sostiene si sarebbe passati a
Un'unione doganale fra gli stacchi esistenti in Italia e poi successivamente a una federazione no
Quindi sarebbe stato un processo di federazione che
Per fare della distinzione di altri Schipani il il canneto Berno un frustrato federale che nasce dall'unione di Stati preesistenti noi mettersi insieme no che cosa diverso secondo secondo stipati da
I processi verso il federalismo cui si assiste in questi anni che sono processi di col dito verrà cioè tentativi di rimanere insieme innescati che
Tenderebbero invece a essere sottoposti a
Ha forse di dissociazione forze
Centri perché
Perché non si è costituito si poteva costituire fin dall'inizio lo Stato federale del tipo canto per
Come è stato inoltre come è stato in altre i i in altri in altre circostanze in altre nazioni
Io credo che si possa non non non mordono diciamo la competenza per esprimere il merito ma mi sentirei di aderire alla tesi che sostenuta da molti storici italiani non e tra questi il nostro Lucio Villari che probabilmente non era possibile ciò che c'erano delle delle debolezze
Di tipo istituzionale nei diversi Stati per cui sarebbero prevalse le forze centripeta e cioè che il scusate centrifughe cioè che il l'unica possibilità di costi Eurostat unitario era quella che è stata seguita cioè quella di uno Stato di uno Stato centralistico
Peraltro questa tesi trova del conferme anche in letteratura diversa dall'Irlanda quella storica ci sullo messaggi importanti già letto la tua Della politologi alla letteratura sul Institution building e non
Ricordo un saggio di Rizzi Blatt di qualche di di qualche anno fa
Che sostengono lo stesso non è saggio di Rizzi Brazzi fa una comparazione fosse azioni italiane la stazione della della Germania no mostrando perché in Germania è stato possibile accertare situazione in Italia in Italia non è stato
Il secondo tema che vorrei che vorrei richiamare del dibattito che in corso è quello su
Di fatto come dire sulla coincidenza che molti hanno notato fra unificazione e modernizzazione del Paese cioè l'unificazione del Paese è stata l'occasione l'inizio del passaggio
Da una situazione di grande miseria di grande povertà che si era
Verificatasi nel Settecento Rizzotto cento un settore ha portato il Paese molto indietro rispetto il Paese ai risultati raggiunti qualche secolo prima il passaggio alla
Alla modernità
Su questo c'è anche un ampio consenso tra l'altro e certi niente e adesso
Questa tesi a corroborata da questo fiorire di studi di nuovi studi storia economica antistorico no mica
Quantitativa nonché cercano di misurare il mondo lo sviluppo e il benessere nella storia dei Paesi usando una serie di indicatori che sono del tutto nuovi che non sono indicatori tipo monetari tipo economico ma sono indicatori diversi no
TG di tipo sanitario di tipo di abitudini di consumo l'altezza no tutta una serie di indicatori che misure o con cui si tende a misurare il il benessere di uno Stato al di là delle misure tradizionali del prodotto interno lordo e di misure simili
Qualche anno fa avevamo avuto i saggi interessantissimi di Emanuele felice no su questi indicatori sociali Novella ricostruzione la sto Italia su indicatori sociali recentemente l'altro ieri è stato presentato questa
Ricerca ricchissima curata da giovani vecchi della dove sta il Tor Vergata nuovi ricchezza in povertà
Il benessere degli italiani per unità oggi c'è una premessa del Presidente Amato stato presentato l'altro ieri l'altro ieri al al CNEL e ci sono dei dati che sono impressionanti sulla situazione del Paese
Al al all'indomani dell'Unità la speranza di vita di un neonato all'Umanitaria di trent'anni o che è un livello bassissimo che a livello bassissimo livello che non è toccato oggi neanche nei Paesi più poveri del dei contenuti più POR
E attualmente l'Italia uno delle speranze di vita la nascita più alte a livello a livello mondiale no
La mortalità infantile perché la speranza di vita l'ABA la bassa speranza di vita la nascita e la dovuta in parte dall'elevata mortalità nel primo anno di vita
No duecento e quattro bambini fondi mille nati morivano nel primo anno di vita l'analfabetismo raggiungeva punti per l'ottantaquattro per cento al sud del Paese questa è la situazione diciamo negli anni Sessanta negli anni settanta ed è stato all'ottocento
E queste si mostra poi come l'Italia va fatto questo rapido crescita questa rapida
Questo la TIA che ci ha pre-CIPE tra Paesi più avanzati no o tutte le contraddizioni che ci sono stati no non è stato un processo lineare è stato un processo discontinuo
è rimasta la il divario territoriale ma c'è stata questa enorme crescita a questo punto entrare entrare nella modernità
In questo incontro oggi ne abbiamo scelto una prospettiva diversa cioè si è volutamente scelto di non trattare gli aspetti economici di non trattare gli aspetti economici ma come ha spiegato il Ministro Fitto insomma di trattare di riflettere su gli aspetti come dire istituzionali e culturali
Quelle che hanno costituito diciamo le venature di un progressivo formarsi di una di una coscienza di una coscienza nazionale e quindi i temi che abbiamo scelto sono stati richiamati la Carta costituzionale la pubblica amministrazione le Forze Armate i rapporti tra Stato e Chiesa la lingua la lingua italiana
E come ha detto il ministro abbiamo trovato per ciascuno di questi temi degli
Degli oratori dei relatori di assoluta competenza e quindi eccellenza
Quindi vorrei chiudere questa mia brevissima introduzione dare la parola ai relatori richiamando
Un un brano di un di un recente libro che io ho trovato di lettura gradevoli stima che è dovuto a due nostri relatori al
Amate Peluffo che si chiama alfabeto italiano fatti e persone di una storia al presente
La lettura che io consiglio a tutti io qui vorrei chiudere riferendomi alla voce
Alla voce italiani
No perché appunto è un dizionario nella voce italiani si riprende la famosa sic si parte riprendendo la famosa frase di D'Azeglio
Che però viene riportata alla formulazione originaria no che al di là di quella che invece è passata nella nella vulgata no
La formazione al figlio sul fare gli italiani
Esigue e si prosegue poi vi leggo un brevissimo brevissimi prassi sapeva bene D'Azeglio che per l'Italia è stato in azione erano Mancini una necessità storica per Monet per modernizzare un Paese povero
Con problemi drammatici senza infrastrutture senza scuola con Malacchin dei miti epidemie ogni tre o quattro anni anche nelle città più importanti
Si continua poi più avanti l'idea di analizzare il carattere degli italiani è ambigua nelle premesse scientifiche e nelle motivazioni
E più avanti ancora efficace ragionare in termini storici fattuali gli italiani avevano bisogno di scuole dovevano leggere di più imparare le lingue viaggiare spostarsi di città in città e quindi torniamo a Mazzini
Citazione la patria è una comunione di libri di uguali affratellati in concordia di lavori per su un unico fine
La pace non è un aggregato è un'associazione non è veramente patria senza un delitto uniforme non reparti ad un'uniformità di quel dedite violata dall'esistenza di caste
I privilegi e di uguaglianza
E dalla voce italiani di questo dizionario si chiude con una frase che secondo me e di una semplicità inefficaci assolutamente straordinaria
Diciamo la verità D'Azeglio Mazzini civilissimi avversari ci dicono cose che sono ancora interessanti e valide non è tardi non ancora
E allora io darei subito la parola Presidente Amato che tiene la relazione sulla Carta costituzionale
Va beh insomma
Intende offrire tutti paghiamo il caffè dopo
Emanerà saranno non era non lo sapevamo neanche quindi è stata una sorpresa attrezzatissimi
Si
è giusto
Tornare sulle diverse ragioni dello stare insieme
Per la semplice ragione che sono tante sono cresciute attraverso la nostra storia
E come ha dimostrato il sentimento di imbarazzo col quale accogliemmo l'invito del Presidente Ciampi
Cantare l'inno di Mameli
Siamo Cusi complessati rispetto a noi stessi alla nostra storia
Da essere piuttosto capaci di eccitare il CIP per le ragioni del non stare insieme che non per quelle dello stare insieme
Delle quali quali
Quasi quasi quasi insomma ci vergogniamo la consideriamo retorica patria
La consideriamo così immerge per conferenze allontana da una realtà
Nell'attuale ciò che ha raccontato sono le nostre diversità
In realtà meriterebbe un'apposita indagine la messa a fuoco delle ragioni per le quali siamo così
Che a mio avviso sono ragioni che risalgono alla storia stesse in quindi ad un qualche senso di minorità che rimasto quindi noi rispetto ad altri il cui sentimento nazionale sia formato prima si era dichiarato prima
E si è tradotto in imperiese che ci paiono più grandi delle nostre
C'è sempre un sentimento di sorpresa in noi che poi ci esalta quando vinciamo
Punto è un o come ora vi dico una cattiveria ogni volta che l'Italia vince è un occorresse in li avesse vinto il pari
In Italia avesse vinto il Bari chiedo scusa cattiveria ma che posso fare
No
L'ideale
Cioè
Infondo toccare gli altri vincere è naturale che siano gli altri a vincere questa volta abbiamo vinto noi eccetera una forma di di orgoglio del fratello minore che per una giornata ha strappato il primato agli altri
Io
Lo capisco che contro la storia di un paese che si è unificato dopo di altri che si è unificato con grande difficoltà che si è unificato come ricordava
Giustamente Ernesto Longobardi
Per uscire da una situazione di arretratezza un paese la cui classe dirigente quando ha funzionato e non sempre questo è accaduto
Ha assunto su se stessa con efficacia quale tema quello di Cavour la modernizzazione
Il che implicava che noi eravamo sempre un passo indietro rispetto ad altri con i quali volevamo e vogliamo confrontarci e il problema è sempre quello di raggiungerebbe
Torre
E però
Questo problema in vari modi lo abbiamo risolto non completamente
Agli italiani che hanno contribuito a ciò che ci ha permesso di crescere meglio quando siamo cresciuti
Ed è stato proprio il sentimento di unità e di finalità comune
Che questi italiani sono riusciti a iniettare nei loro concittadini questo è un fenomeno che fa parte della storia non meno delle nostre diversità
E la capacità di tradurre le diversità in unità e storicamente dimostrata
E l'Artusi vale quanto Dante
Ci vuole noi avviamo miriadi di cucine regionali
Ma grazie al ottusi sono diventate varietà della cucina italiana che uno dei grandi vettori di italianità nel mondo
E la lingua italiana e nasce da lingue che erano di verze importante da noi dai tanti popoli che sono venuti si sono insediati qui
Ne nacquero dialetti
Dai dialetti siamo passati agli accenti dividersi con cui ormai
Siamo in grado di parlare tutti la stessa lingua anche se stiamo perdendo la capacità di scriverla ma questo un altro capitolo
Che per carità di patria eterne lasciare
Un momento nel cassetto
Ed eppure
Noi continuiamo a mettere in circolazione l'idea che le nostre diversità sono più forti delle ragioni dell'unità e contro io io e altri siamo alle prese con
Questo ultimo speciale dell'Economist il quale si apre con un articolo sul Risorgimento in cui scritto
Citando alcuni storici che hanno fornito
Di recente ancora questa tesi che l'unità nazionale in realtà non si è mai formata e che le diversità regionali
Sono un fattore che in Italia prevale sull'Unità figuriamoci se l'economista e non ci salta sopra assunta su una cosa simile
E nottate
è pacifico che in Gran Bretagna le tensioni chiamiamole regionali sono ancora più forti di quanto non lo siano da noi
Ma non si mette in discussione la British Gas perché noi mettiamo in discussione l'italianità ecco questo rimane una una questione né nella quale
è giusto scavare e vi accorgete che di quello che dicevo prima che ci sono grandi momenti della nostra storia ecco nei quali la capacità di esprimere coesione
Riesce a prevalere suddivisioni pur forti che ci sono
La Carta costituzionale
Ecco interviene nella nostra storia proprio come
Esempio veicolo di capacità di mettere insieme le idee e prospettive diverse e costruire un orizzonte comune
E proprio per riprendere il titolo che hai voluto dare a questo nostro incontro la carta dello stare insieme
La carta dello stare insieme di un paese che appunto veniva da una storia di unità difficile e di unità incompiuta non c'è dubbio
Che a io
L'ho anche scritto ha ragione di Hillary quando sostiene che dovette essere centralista all'inizio perché se non fosse stata centralista non sarebbe stata non sarebbe stata aveva ragione Mazzini
Le tensioni centrifughe se si fosse tentata una strada Gioberti Anna avrebbero finito per prevalere in realtà per mille ragioni sulle quali
Ora non torniamo quindi il che ha avuto tutta una serie di conseguenze insomma buona parte della questione meridionale che ci siamo trascinati
Dovuta anche
A questo eppure non sarebbe neanche sorta nell'Italia unita se non avessimo avuto questi problemi di questo dobbiamo essere consapevoli
Ecco questa gente che fece la Carta costituzionale
Nel quarantasei quarantasette e che era divisa
Che era in realtà unità da una lotta comune contro l'occupante contro il fascismo era unità da una vicenda aldilà della quale
C'erano futuri di terzi che questi si prospettavano essi proponevano per il Paese
Ma se voi leggete questi testi e vigente come sono nati
Avete netta la percezione di un mondo nelle quali
Si cerca di capire in un altro di trovare una via d'uscita che tiene conto di entrambi
Che è semplice e così non non è più complicato di così
Perché è un problema che oggi ci trasciniamo dietro e che chiamiamo quello della legittimazione reciproca insomma si è per me lui non è legittimato
Può anche dire che due più due fa quattro ma io sosterrò tutti continua a fare cinque o viceversa insomma naturalmente
Se io penso che lui non è legittimato e lui che dice che due più due fa cinque sono io che dico che due più due fa quattro questo mi pare abbastanza ovvio ma manteniamo questa distanza
In tempi come i nostri e di estrema utilità punto scorrere la Costituzione
E capire
Come felicemente siano riusciti in questi
Personaggio pensate insomma per
Fa faccio una scorsa rapidissima perché devo rapidissimamente finire ma
Contro Giada articolo uno fondata sul lavoro
Che contro ogni tanto viene
Insomma fatta a pezzi da storie abbellire questa è una formula classista che sta
Questa è una cioè una vera sciocchezza
Perché esterne rifiutato che fosse una Repubblica fondata sui lavoratori che come tale era una formula di una parte
E fu di Mortati e
Di altri l'idea che
Fosse fondata sul lavoro il che vuol dire
Una Repubblica nella quale gli avanzamenti e l e
La crescita di ciascuno dedicata alla sua attività lavorativa e non a condizioni di status precostituite intorno a me è capitato di di di di scrivere
E giustamente lo dico tra virgolette che
Il fondamento dei cavalli errati del lavoro al posto dei titoli nobiliari sta in quella fondata sul lavoro
Il che dimostra che non ha a che fare con il classismo ma che e traduce esigenze di terzi di parti politiche diverse in qualcosa di nuovo e di diverso da ciò che ciascuno ha perso e vorrebbe
A trovando un significato che può essere riconosciuto come giusto do tutti
Ed è questo il significato di quella disposizione che non a caso giustifica l'abolizione dei titoli nobiliari in una
Delle disposizioni transitorie del della Costituzione la questione di cui parlerà Francesco insomma Stato e Chiesa
Ancora oggi c'è chi dice ma hanno dato forza costituzionale alle disposizioni del concordato non lo hanno fatto
C'era chi voleva acquisto
Circa chi voleva questo c'era chi voleva costituzionalizzare
Le singole disposizioni del concordato il che per la parte laica del Paese era evidentemente non è accettabile per mille ragioni storiche e non sono ideologiche e culturali
In realtà la disposizione che venne approvata è una disposizione che costituzionalizza il principio concordatario il che vuol dire tutta un'altra cosa
Che i rapporti tra Stati tra Stato e Chiesa secondo Costituzione sono regolati
Bilateralmente
E che per modificarli con una regolazione unilaterale dello Stato lo Stato deve a lo può fare ma deve adottare una legge costituzionale nessuno glielo impedirà mai
Con una norma di rango costituzionale di farlo
Ma appunto il principio è che
Principio che poi sia pure con qualche modifica riduttiva si estende anche alle con modifiche riduttive alle confessioni
A cattoliche tutta la questione della
Iniziativa economica e libertà di iniziativa e
Ma insomma la formula finale non era quella proposta dal gruppo comunista che voleva la pianificazione
Ma fu quella proposta da un socialdemocratico in realtà
Che parlava di programmi esattamente in chiave Einaudi Diana che non vi è attività economica che non venga impostata attraverso
Attraverso programmi e il tema
Quali più
Qui siamo legati in questa sede della unità e indivisibilità della Repubblica quello straordinario articolo cinque
Che fa da apertura a che cosa a una Costituzione che cento anni dopo raccoglie l'idea di Cattaneo
Cioè raccoglie l'idea di dar vita regioni chi come voleva Cattaneo fossero munite di potere legislativo ma
Raccoglierei vedi Cattaneo
E Cattaneo era per l'Italia
Non era per ipotesi nella quale il regionalismo lo stesso federalismo fosse matrice di messa in discussione della unità
In quel libero opportunamente citato
Dal professor Longobardi alfabeto italiano
Appunto si ricorda che Cattaneo arrivato al comando del Consiglio di guerra proprio rivoluzionario del alla seconda delle cinque giornate di Milano
Adotta una misura per la quale
Tutti gli atti che saranno adottati dal dal Consiglio milanese saranno adottati in nome dell'Italia
Mille ottocento quarantotto
Ecco è bene che i lombardi di oggi lo ricordino
Cattaneo può essere citato ma sempre e sono a nome dell'Italia non Annone
Di parti di essa che ad avviso suo mai avrebbero dovuto essere libere e indipendenti e
Questo nella costituzione del quarantotto trova una esplicitazione chiarissima ecco io concludo comma come hanno fatto con come è stato possibile
Pensate insomma oggi noi siamo quattro divisi
Se in Parlamento il Presidente del Consiglio e uno dei leaders dell'opposizione si siedono per un minuto uno accanto all'altro succede l'ira di Dio partono processi politici
Foto sui giornali eccetera o è un evento della giornata di oggi ecco che indegnamente prenderà il posto dell'incontro della Schiavone a Wimbledon schermo ben più importante a mio avviso ma noi siamo fatti così
I Pinna non si possono parlare stamane si parlata
Cioè
C'è appunto una delle cose più belle già scritto Enzo Cheli che è bravo come costituzionalista e non meno bravo come storico
Della vicenda costituzionale è una cosa che lui scrisse trent'anni fa dove racconta
Come era nata la la Costituzione mi dice che buona Martena cure
ITT in incontri non testimoniati da dai verbali degli intanto il comitato di redazione non verbalizzava
Le sue riunioni e poi si incontravano e parlavano fra di loro
E cercavano di capirci
Cioè la struttura della Costituzione l'ha inventata Aldo Moro questo non è testimoniato da da nessun documento scritto l'idea che
Prima ci siano le libertà individuali
Poi quelle che riguardano la persona negli ambiti nei quali più vicini alla sua crescita la famiglia nella scuola
Poiché si arriva all'economia e infine che si arriva alla politica e allora c'è la seconda parte con l'organico e con questo
Ecco nasce da una chiacchierata nell'quale Moro espone questa impostazione e gli altri si convincono
E vanno e vanno avanti così
E continuano a capirsi appunto dicevo oggi se quei due si parlano sparisce la Schiavone
Allora nel mille novecentoquarantasette De Gasperi aveva buttato fuori le sinistre dal Governo
Si apriva la guerra fredda si scavava un fossato che sarebbe durato trent'anni
E Nenni e Togliatti si ritrovarono opposizione in Assemblea costituente l'idea che siccome si stava costruendo il futuro di questo Paese l'idea non venne mai abbandonata
Ma figuriamoci con la gente che abbiamo oggi che cosa sarebbe successo non ci sarebbero salutati in più in Assemblea costituente seppure continuare o no nel loro lavoro realtà e quindi e quindi ci hanno dato un testo che nel quale non a caso continuiamo a riconoscerci meno
Che nella parte organizzativa che sia allora sia ora e oggetto di opinioni diverso coppe ricchi ha delle perplessità sulla Corte costituzionale
è giusto che sia ricordato che in Assemblea Costituente fu Palmiro Togliatti a definirla una bizzarria quindi vedete che il mondo cambia
Veramente
Oggi altri la definiscono una bizzarria Honda no non applaudite perché è pericoloso a questo un passaggio
Da lasciare agli da non verbalizzare ma insomma frutto gli atti ecco che si espresse con questo linguaggio e quindi
Insomma ecco dipende tutto da noi questo voglio dire ecco se noi continuiamo a generare né gli inglesi la sensazione che per noi le previsioni contano più dell'unità
Se noi se perdiamo la
Quella parte della nostra storia attraverso la quale abbiamo dimostrato di saper costruire l'unità
Se noi sembriamo ignorare che nei momenti difficili è stata la capacità di cui visione che ha salvato gli italiani
Beh stanno voi uscire da un problema che ci stiamo creando da soli
Un problema tanto più delicato e difficile in una fase della nostra storia e forse cronaca future a dei prossimi mesi ed anni
In cui se non riusciamo a ripristinare quel sentimento il problema potrebbe diventare davvero insomma
Ringrazio il Presidente Amato e passo subito la parola professor Vincenzo Cerulli Irelli che ci parla della pubblica amministrazione grazie professor
Sì grazie Longobardi anni
Qualche
Repressione qualche osservazione su un tema vastissimo che peraltro
è stato oggetto anche di recente importantissimi studi di carattere storico e anche istituzionale
Che cosa intendiamo quando parliamo di pubblica amministrazione in questa sede in questa riflessione più in generale parliamo di una serie di apparati organizzativi
Che nello Stato moderno sono formati prevalentemente di personale tecnico professionale come sapete la formazione della burocrazia moderna
Personale e mai a parare atti
Che svolgono che hanno dimensioni di verze a seconda dei momenti storici
Che svolgono funzioni molto di vero asse poche molte uguali
Funzioni la cui dimensione anche la cui identificazione dipende da scelte politiche
Noi
Al momento dell'unità avevamo una piccola amministrazione
Si contano tra i quaranta e cinquanta mila dipendenti
Che faceva pochissime cose la difesa e l'ordine pubblico
L'istruzione l'istruzione molto importante alcune importanti opere pubbliche tutto qui
Nel periodo successivo dopo l'avvento al potere della sinistra alla fine degli anni Settanta
Raggiunge intorno ai cento mila detti che diventano trecento mila nel periodo giolittiano
Nel quale abbiamo un fortissimo incremento delle funzioni
Segnatamente per il fatto che lo Stato comincia a farsi carico dei grandi servizi
Della collettività segnatamente le Ferrovie le Poste me alla fine del periodo giolittiano troviamo trecentomila dipendenti la gran parte dei quali però a detta dei servizi ferrovie poste
E in quel periodo si forma il fenomeno ben noto dei grandi enti pubblici differenziati rispetto allo Stato sulle sui quali poi diremo qualche parola
Dopo la guerra troviamo cinquecentomila detti circa
Che rimangono stabili fino agli anni Trenta Ianne nella seconda parte del fascismo una volta eliminato il rigorista e modi del Stefan anni blocchi delle assunzioni come adesso insomma
Nella seconda parte del fascismo all'Amministrazione commi continua a crescere e poi come sapete più tardi supera il milione di addetti
L'Amministrazione
è un corpo intermedio tra la politica e la società
Il suo rapporto con la politica è un rapporto
Ambiguo perplesso conflittuale
La politica
Non può non interessarsi dell'Amministrazione perché proprio sull'amministrazione che si gioca il successo o l'insuccesso di un programma di governo
Della fortuna di uomini politici
Però l'Amministrazione distinta dalla politica
Nello Stato moderno questo diventa un principio di rango costituzionale la distinzione dell'Amministrazione dalla politica però nella nostra vicenda unitaria
All'origine troviamo mi riferisco alla legge considerata madre di tutte le leggi amministrative quella del mille ottocentocinquantatré presentato dal conte di Cavour
E lì lui che cosa fece stabili che in
A
In virtù dei principi dell'ordinamento bar lamentare il Ministero dovesse rispondere di tutti gli atti del proprio dicastero in Parlamento
E quindi ne dovesse a vere indiretto Maneggio diciamo così e
Quindi sacca Corso presse le aziende
Soppresse le aziende che caratterizzavano allo Stato piemontese perché le aziende erano corpi tecnici troppo indipendenti dei quali il ministro difficilmente poteva rispondere in Parlamento
E si instaurò allora il sistema durato fino a tempi recentissimi che tutti gli atti dell'Amministrazione o la grandissima parte di essi
Fossero direttamente imputati al ministro alla sua diretta responsabilità
Quindi una commistione tra politica e amministrazione che via via però si viene a stemperare
Con la formazione sul piano legislativo e ancor più su quello giurisdizionale dello Statuto della funzione pubblica
Comunque lo statuto giuridico del tutto caratterizzato da alcuni elementi fondamentali e così il procedimento la disciplina della discrezionalità
La finalizzazione del potere e quindi il controllo giurisdizionale
Quindi questa distinzione tra politica e amministrazione
Si viene a dislocare sul
Piano della funzione la disciplina della funzione restando però la commistione della titolarità in capo agli organi politici
Questo questo questo carattere dura si protrae praticamente per tutta la nostra storia unitaria
Anche se
Sul piano organizzativo via via
Si con solida lo Statuto dei pubblici funzionari insieme allo Statuto della funzione pubblica
I fondi pubblici funzionari nella prima fase della nostra vicenda unitaria erano completamente sottoposti al potere politico nomine promozioni assenza di garanzie ma Giolitti nel mille novecentotto faceva legge
Che per la prima volta dette uno Statuto preciso giuridicamente connotato dei pubblici funzionari e questo naturalmente pone delle garanzie né i rapporti con la politica
Soltanto in tempi recenti molto recenti l'Amministrazione comincia ad acquistare l'esigenza distaccarsi dalla politica e
Abbiamo fenomeni recenti Anco dei quali contorni non sono ancora del tutto chiariti le amministrazioni indipendenti
Cioè amministrazioni dei quali la al potere politico non può rispondere perché sono solo se non con legge
Perché sono soggetti solo alla legge ma non sono soggette all'indirizzo del Governo bene dei quali quindi il Governo non può rispondere in Parlamento
Novità grande queste degli ultimi tempi in parte imposto dall'Europa
Che ancora non trova una specifica connotazione istituzionale ma modifica i rapporti
E così ancora il principio della separazione della politica dell'Amministrazione che nasce con la legge Amato
Del novantatré e che poi via via si
Specifica e quindi alcuni compiti via amministrazione quelli di indirizzo quelli di programmazione affidati agli organi politici altri compiti
Quelli di gestione
Affidati alla responsabilità propria dei funzionari come l'articolo novantasette della Costituzione impone nella Costituzione sapete
Presidente Amato ci sono
Modelli diversi di amministrazione cioè il modello dell'articolo novantasette che questo l'Amministrazione corresponsabilità propri ambiti di competenza impropri
Nei riguardi della politica ma l'articolo novantacinque
Che parafrasando ancora l'antica impostazione cavouriana stabilisce che il Ministero e responsabili degli tutti gli atti del proprio dicastero ciò ciò che ne che ne presuppone in qualche modo il maneggio
Seppure
In termini di direttiva o di indirizzo
Ho detto questo passo a qualche osservazione sul nostro tema centrale
E cioè il rapporto diciamo così tra centro e periferia o se volete tra accentramento e decentramento rapporto che caratterizza il motivo
Fondamentale di tutta la nostra storia amministrativa unitaria e che oggi
Come ha ben abbiamo ben sentito anche dal ministro acquista connotazioni rilevanza particolarmente importante per tutti noi
All'inizio ci fu una scelta ce l'ha illustrata ancora adesso il professor Longobardi ci fu una scelta molto precisa
Una scelta nel senso dell'accentramento amministrativo adesso non mi riferisco al federalismo ipotesi
Federalisti che ma sul piano amministrativo c'era la possibilità di seguire modelli alternativi rispetto a quello diciamo di tradizione francese
Che aveva trovato nel Regno di Sardegna una sua
Pieno accoglimento e da ultimo con la legge Rattazzi del cinquantanove
Cioè un sistema che si basava sull'uniformità del governo locale Comuni e Province assoggettati a un regime uniforme
Ambiti di autonomia di questi enti molto ristretti in gran parte funzioni ha carattere obbligatorio poche Aflaq carattere facoltativo
Una presenza dello Stato in periferia molto forte attraverso quell'istituto che poi dal mille ottocentosessantuno si chiamerà prefetto
Cioè un un organo
Periferico con fortissimi potevi di indirizzo di controllo e di tutela nei confronti degli enti locali
Gerarchicamente collegato in maniera strettissima col Governo attraverso
Il Ministro dell'interno
Questo modello poteva essere modificato vi era presente la possibilità di seguire il modello alternativo che era in vigore nel lombardo-veneto che modello di gara di di di di origine austriaca
Modello austriaco
Dopo alcune proposte dei premi hanno dei primissimi anni
Minghetti Farini questa possibilità fu accantonato probabilmente le ragioni furono di carattere strettamente politico le rompere della questione meridionale avete sentito quella che erano
Le condizioni reali del Paese
Un meridione che dopo io e dopo pochi mesi dall'unico dell'Unione insomma si caratterizzò per
Motivi di carattere rivoluzionario brigantaggio Elkann messi
Molto pericolosi
Insomma per una serie di ragioni Taggia a partire dalla gestione Ricasoli quindi all'indomani della morte del Conte di Cavour il quale forse avrebbe seguito un itinerario diverso forse avrebbe seguito un itinerario diverso
Ma già con il Governo Ricasoli la scelta fu chiaro
Quindi un sistema accentrato caratterizzato grosso modo nei termini che ho detto
Sistema che poi si consolida con la legge di unificazione del mille ottocentosessantacinque
Tenete presente che in quel sistema vi era una componente elettiva degli enti locali però i Sindaci erano nominati dal Governo attraverso i brevetti
E vi era una componente elettiva della Provincia però la Provincia ha presieduto dal prefetto il quale insieme con Massaro alle funzioni
Di organo dello Stato e di capo dell'organizzazione locale quindi un sistema fortemente integrato fortemente accentrato con compiti
Ha molto penetranti in capo in capo ai prefetti
Successivamente che cosa avvenne con le leggi Christiès qualcosa cambiò
Mai li caratteri fondamentali restarono quelli con le leggi Grisetti per esempio la Provincia a cui si trova una sua connotazione propria si separò dalla Prefettura
La Prefettura divenne accentro in sei attraverso i suoi funzionari i poteri di vigilanza e di controllo sugli enti locali che essi che aumentar o no però insomma grosso aumento molto si incrementi si diffuse molto più elettorato quindi la democrazia comunale
Diciamo la democrazia locale con le leggi Crispi indubbiamente ebbe una svolta positiva però insomma grossomodo il sistema rimase rimase quello originario
Con l'epoca giolittiana anche anche con l'epoca giolittiana questo fu confermato
Con però alcune alcune importanti innovazioni
Innanzitutto come accennavo prima nascono i grandi servizi nascono i grandi servizi dello Stato
E quindi grandi organizzazioni facenti capo allo Stato diverse dal vecchio circuito Governo prefetto enti locali
Organizzazioni differenziate separate a competenza fortemente tecnica ma dipendenti dal Governo che vengono adibite alla gestione dei grandi servizi
E poi lo Stato entra nell'economia
Entra nell'economia già a partire dalla costituzione di Lina del mille novecentododici
Lo stato diventa di piano piano è sempre più coi dopo la guerra e durante il fascismo un grande imprenditore e quindi organizzazioni differenziate separate
Con notate ma sempre dipendenti dallo Stato adibite alla ad attività che precedentemente erano sconosciute nel settore pubblico cioè attività di impresa
E sul versante degli enti locali
Porre
Porre in questa permanenza del sistema come dire della tutela governativa però però scoppia il grande fenomeno dei servizi pubblici locali
Che il né in epoca giolittiana
Troverò una mirabile configurazione nella legge del mille novecentotre sulle grandi municipalizzate Sironi sui servizi
Locali il Comune diventa un centro importante di produzione di beni
Per i cittadini acquista importanza anche diciamo così politica come la democrazia comunale si rafforza ecco quindi
Pur rimanendo come dire la struttura ferrea del vecchio sistema però poi il sistema si frammenta si elastici Nizza si adatta sempre più alla varietà delle situazioni locali
E sul versante dello Stato abbiamo la all'INPS accentuarsi del fenomeno questo ed essere da segnalare in termini organizzativi
Di una presenza dello Stato in periferia molto più frammentata questo è un problema che ci ritroviamo anche oggi
All'origine tutto doveva dipendere dal prefetto lo Stato in periferia era un'Amministrazione dipendente dal prefetto
Poi via via i ministeri si formavano le loro amministrazioni periferiche
Le loro amministrazioni periferie che dipendono dei rispettivi Ministri dai rispettivi apparati il Prefetto per deve quella capacità
Come dire di rappresentante unico del Governo in periferia che aveva caratterizzato
Il primo il primo periglioso quindi anche qui
Troviamo l'apparire del fenomeno della frammentazione della diversificazione che caratterizza tutta questa fase
Della della nostra storia unitaria
Come
Beh mi avvio alle conclusioni come con me in incidere l'ordinamento costituzionale su questo in questo quadro
La Costituzione in quanto dare l'avete sentito dal Presidente Amato incide moltissimo
Perché la Costituzione intende abbandonare
Il vecchio sistema dell'accentramento se volete del Muniz mo'statale attraverso le l'introduzione delle Regioni addirittura con potere legislativo attraverso il principio dell'autonomia locale
L'autonomia locale diventa principio costituzionale posto all'articolo cinque quindi al vertice della Costituzione
Sia pure il principio che deve convivere costituendo alla quasi un'altra faccia con quello dell'unità ed indivisibilità della Repubblica
Però però
Se poi andiamo a guardare le leggi in realtà per almeno trent'anni non cambia nulla
Rimane in vigore il vecchio sistema delle leggi comunali e provinciali certo vengono depurate dai caratteri propriamente fascisti il Sindaco torna ad essere Sindaco e non è più potere sta
Il Consiglio Comunale torna essere letto però la la struttura del sistema rimane quella
Il cambiamento avviene molto tardi avviene con l'istituzione delle Regioni
Alle quali vengono affidati compiti di controllo sugli enti locali che prima erano caratteristica fondamentale dell'istituto prefettizio
E cambia poi dopo ancora
Per cui l'ordinamento acquista probabile probabilmente addirittura si passa un altro tipo di Stato questo è tutto è tutto da vedere
Presidente Amato forse ci può dire qualcosa è tutto da da vedere ma probabilmente si passa un altro tipo di Stato
Al momento che cambia la Costituzione ai premi anni del due mila
Dette si introducono una serie di innovazioni legislative rilevanti
Le Regioni acquistano un potere legislativo primario per la verità lo stanno esercitando molto poco
Comunque acquistano un potere legislativo primario vengono soppressi i controlli sugli enti locali pensate
Quella che era la caratteristica portante della prima costituzione del paese del vecchio accentramento scompaiono gli enti locali non hanno più controlli di legittimità sui propri atti
Viene configurata un modello di Repubblica a una pluralità di attori politico-istituzionali
Quasi equiparati nel rango costituzionale lo Stato gli enti locali delle Regioni ecco
E in questo quadro che però ancora stenta a trovare un'effettiva sistemazione
In questo quadro si pongono adesso la l'abbiamo appena sentito si pongono una serie di bisogna di problemi
Nel senso dirli dell'esigenza di trovare degli elementi di unità
Una Rete istituzionale capace di riportare ad unità nelle grandi questioni nelle grandi scelte un Paese un ente delle istituzioni che per molti aspetti sono del tutto frammentata
Per stiamo per esempio lavorando intorno all'Istituto prefettizio che ha cambiato come dire ha cambiato faccia né acquistata una nuova
è una specie di mediatore sociale di mediatore tra istanze autonomistiche
A perso completamente quella faccia autoritaria che lo caratterizzava quindi può essere inserito in un quadro completamente diverso
Abbiamo stiamo lavorando il governo anche sta lavorando intorno a nuova configurazione della Conferenza Stato-Regioni qui il ministro né il Presidente
E cioè un luogo in cui si possano portare ad unità spinte politiche scelte istituzionali diverrà asse
Si sono stabiliti a livello regionale alle sezioni regionali della Corte dei conti che dovrebbero unificare il sistema dei controlli
Ecco però ci troviamo ancora in un quadro molto incerto molto perplesso molto frammentato e molti di noi che di questo in qualche modo ne soffrono guardano a questo centocinquantesimo anniversario dell'Unità di tali con un momento di riflessione che possa indurre tutti a ricostruire queste ragioni sul piano istituzionale dell'unità del Paese grazie
Ringrazio professor Cerulli Irelli e do la parola all'ammiraglio Paolo la Rosa per l'adozione sulle forze armate grazie ammiraglio Grazia
Ma io tra i più
Possibili approcci al tema o
Ho scelto quello che assume i grandi sconvolgimenti strategici in particolare
Le guerre come i limiti entro cui circoscrivere
Quattro stagioni storiche distinte e per comodità ma soprattutto dal punto di vista militare nelle
Percorso del consolidamento nazionale
Partiamo partiamo dunque dalle mille ottocentosessantuno ricordando che innanzitutto un punto di arrivo il coronamento di un processo storico plurisecolare
E di un'iniziativa politica del Risorgimento avviata nel mille settecentonovantasei e portata avanti per
Circa tre generazioni
Ora diversamente dalle altre nazioni europee la cui identità nazionale fu forgiata dall'alto dalle monarchia dalle grandi monarchie quelle italiana fu caratterizzata dalla congiunzione
Di una pluralità di strutture politiche territoriali già unificate dalla lingua dalla religione e da una relativa omogeneità sociale
La coscienza e la
Rivendicazione di queste radici nazionali furono alla base delle Risorgimento e dell'unificazione politica tra i vari aspetti di questo recupero
Vi fu pure la rivalutazione delle antiche virtù guerriere ritenute perdute in secoli di dominazione straniera asfaltando così i luoghi comuni
Sintetizzabili nei detti Franzo Spagna basta che se magna
O gli italiani non si battono detti del tutto falsi come dimostra la lunga storia di uomini e gesta di valore
Emblematico di tale aspirazione il nostro inno nazionale il canto degli italiani con i versi relativi alle il Montisci Pio e alla vittoria schiava di Roma
Certamente le strutture militari italiane
Manifestano una continuità istituzionale più antica della maggior parte delle altri europee e anteriore
All'unificazione politica quando si consolidare o no a livello tecnico e operativo e diventarono strumenti nazionali
Esse furono poi capaci di affrontare invero con fortune alterne basti ricordare costosa piuttosto che Lissa
Dure prove per il completamento di quelle processo risorgimentale che si realizzerà solo con la Grande Guerra
L'unità non è Porto a una fusione delle capacità militari preesistenti non soltanto a questo ma anche alla loro modernizzazione con l'assegnazione di un ingente percentuale del bilancio statale la strategia dell'industria
Nazionale collegata alla strategia militare a quella navali in particolare fu un'idea di Cavour re
E a buona ragione è oggi la nostra nave ammiraglia porta il nome di chi della Marina fu ministro imposto una lungimirante politica percependo la come strumento dell'influenza
Nazionale nel Mediterraneo in quegli anni in cui il Mediterraneo si apriva ai traffici con l'Oriente con l'apertura
Del Canale di Suez
La crescita delle forze navali procedette assieme a quella della cantieristica italiana e porto nell'ultimo quarto del diciannovesimo secolo la Marina italiana al terzo rango mondiale dopo quella britannica e quella francese
Quella politica condusse la nostra tecnologia in giro per il mondo fino al Giappone dove navi costruiti in Italia rappresentarono il nerbo di una flotta che poi hanno una storia importante rappresentativo
Fu soprattutto il Progetto di realizzare una base navale un arsenale a Taranto dove quel legame si è poi
Sviluppato progressivamente favorendo l'economia locale
Negli anni Settanta del secolo scorso la presenza della flotta a Taranto accompagnò la nascita di quel polo industriale che avrebbe potuto cambiare il volto dell'intera regione
Non funzionò invero
Quanto meno nella
Dimensione auspicata ma ciò che preme rilevare e questo procedere comune del sistema militare all'interno del sistema nazionale
Come è stato in molte altre realtà locali a cominciare da quando l'ammiraglio brinda Benedetto Brin
Immediatamente dopo l'unificazione
Presento un progetto di legge per realizzare un centro siderurgico destinato a produrre l'acciaio necessario alle corazzate che rappresentava una quei tempi la base del potere navale di tutte le grandi potenze
Fu scelta per questo la città di Terni luogo ideale per la
Disponibilità dell'energia idroelettrica e anche perché distante dalle coste quindi al riparo da possibili azioni offensive
Da allora la storia delle acciaierie di Terni si intreccia con quella nazionale nel corso delle vicende belliche nel secondo dopoguerra e purtroppo anche
Di recente per tragici eventi sempre a Terni quel criterio di
Polarizzazione delle forze produttive portò alla realizzazione della fabbrica di armi inaugurata nel mille ottocentosettantacinque dal generale Ricotti Ministro della guerra le cui parole
Racchiudono molti dei concetti dei quali qui trattiamo lavoro onesto guadagno sviluppo economico e sociale per le comunità locali ma anche
Progresso tecnologico e scientifico per l'intera nazione
Ma veniamo alla Grande Guerra la nostra ultima guerra di indipendenza fu la prima partecipazione di massa a un evento bellico
Sull'Isonzo sul Carso sulle pianure venete sulle montagne del Trentino poi sul Piave sul Grappa sul mare Adriatico il lungo le sue coste protagonisti i militari
L'Italia dimostrò di essere uno Stato unito e dignitoso in grado di compiere un imponente sforzo collettivo nelle trincee soprattutto
Partirò ne morirono fianco a fianco è stato ricordato dal Ministro Fitto giovani di ogni regione per lo più contadini analfabeti ma affratellati dall'appartenenza a un'unica comunità
Molti giudizi storici sono stati
Pronunciati sulla Grande Guerra che aprì certamente in Europa profonde ferite che avrebbero portato di lì a pochi anni al secondo conflitto mondiale e certo tuttavia
Che da quel momento storico della Prima Guerra noi italiani attingendo no a livello popolare i valori dell'unità e dell'indipendenza
Che da allora si consolidare non nell'animo di tutti i cittadini cessando di essere soltanto l'ideale di una minoranza coraggiosa e lungimirante
Naturalmente e per fortuna non fu soltanto con la guerra che le nostre forze armate contribuì erano a formare quell'identità
Fu piuttosto la loro capacità di incidere nel sociale che fece soprattutto premio a cominciare dalla formazione
Per la quale
è sempre stato loro riconosciuto un ruolo di scuola militare nazionale
D'altra parte per l'organismo militare e centrale l'uomo e questo anche nell'era della più sofisticata tecnologia anzi vorrei dire
Ancora di più per l'elevato livello di competenza che il suo impiego comporta
Di qui l'esigenza di formare l'uomo
Attraverso percorsi di educazione di studio e di
Addestramento che rappresento no un vero e proprio investimento importante per le Forze armate e per l'intero Paese
Un investimento che ha avuto naturalmente una rilevanza del tutto particolare per la leva la leva che
è un po'il tema centrale di questa nostra narrazione
Ormai sospesa dal primo gennaio del due mila cinque
Essa
Fu impostata secondo il modello più diffuso nell'Europa continentale
Del sistema cosiddetto misto o della nazione armata l'esercito permanente rappresentava
Solo l'intelaiatura del vero esercito di guerra il compito dei professionisti era di addestrare inquadrare le classi dei giovani coscritti
Che al termine della fermo obbligatori andavano a formare una riserva un bacino che poi
Veniva attivato all'occorrenza mediante un complesso sistema di mobilitazione
Ventiquattro milioni di italiani di cui
Hanno servito hanno servito sotto le armi di cui dodici milioni hanno combattuto nelle due guerre mondiali con un milione di caduti e quattro milioni di prigionieri
La coscrizione obbligatoria dunque per cento quarantaquattro anni ha inciso profondamente nella nostra vita collettiva nel bene e anche per aspetti negativi che non possiamo ignorare
Ha fornito la leva un'essenziale contributo quanto la scuola e prima dei media a forgiare un'identità nazionale o prendendo in prestito un'espressione del mosse
Alla nazionalizzazione delle masse con un
Indiscutibile ruolo nel superamento dei particolarismi e nella formazione di una coscienza collettiva
Ha rappresentato la leva un potente strumento dell'anno lotta all'analfabetismo con l'istituzione delle scuole risorgimentali che sono andate avanti fino al mille novecentonovantuno
Ha sancito l'obbligo dell'utilizzo della lingua italiana
Per previsione specifica del Regolamento di disciplina con la sola eccezione dei contingenti multinazionali
Ha offerto a molti la prima possibilità di uscire dalla propria casa dal contesto d'origine
Ora vituperata ora esaltata l'esperienza della naja costituiva spesso un vanto che e che Java mi racconti postumi quand'ero militare
Ha dato anche un contributo alla sanità pubblica
Con le accurate visite mediche se qualcuno era stato riformato nel suo Paese era guardato con sospetto come un imboscato con patito come un malato le ragazze non amavano chi non avesse fatto il militare
Ha manifestato in modi d'essere delle nuove generazioni gli anche condizionati nel serio ENEL faceto come Corradi o naja un
Anticipazione delle dinamiche colpi comunicative
Di grande efficacia
Ah limitato l'associazionismo d'arma espressione considerevole
Di continuità nella tradizione e nella
Trasmissione dei valori distintivi al contempo meritorio soprattutto oggi per le attività di solidarietà e di assistenza
Ha incoraggiato la cura fisica mentale caratteri ecologica che per i militari vuol dire
Essere in grado di
Svolgere le proprie funzioni in condizioni difficoltose gravose
Ha promosso lo sport lo sport e di tutti e quello dei campioni con i Gruppi sportivi delle Forze Armate i gruppi delle fame già alle Fiamme Oro che hanno avuto una funzione di traino dell'intero movimento sportivo NA nazionale
Ha ispirato la vena artistica
Per i più grandi maestri pittori scultori scrittori musicisti vignettisti da Giovanni fattori all'indimenticabili tavole di Beltrame sulla Domenica del Corriere
Ma ritroviamo ora il nostro percorso storico al termine della Grande Guerra
La pace fu effimera i totalitarismi ben presto si impossessa erano dell'Europa in Italia si interruppe il filo coerente del nostro Risorgimento dell'alleanza con la Germania portò all'ingresso del secondo conflitto mondiale
Le Forze armate combatterono combatterono
Nelle sabbie africane
Nelle steppe russe sulle montagne balcaniche sui mari
E nei cieli del mondo con coraggio ma anche con le debolezze di una tecnologia arretrata della difficoltà dei rifornimenti della disparità qualitativa e quantitativa nei confronti dell'opposte forze
L'otto settembre del mille novecento quanta quarantatré fu il momento più tragico della storia nazionale
Allo sbarco alleato in Sicilia la caduta del fascismo se voi l'armistizio
Lo Stato le sue strutture si disgregato erano i nostri reparti senza ordini e punti di riferimento si sbanda erano fra la diffidenza del precedente nemico e il desiderio di rappresaglia del vecchio alleato
Ma nel disastro generale i nostri concittadini i soldati fra i primi offriva avevano innumerevoli testimonianze di valore a dimostrare che nonostante tutto la patria non era affatto morta
Emblematica la figura dell'Ammiraglio Bergamini il comandante della squadra navale combattuto dalla scelta tra l'onore e l'obbedienza
L'onore che frenava l'ipotesi di consegna della flotta gli angloamericani e l'obbedienza agli ordini di impedire che la flotta cadesse in mano i nazisti anche per contribuire alle successive operazioni a fianco degli alleati
Il rispetto del superiore bene della patria prevalse
Fino all'estremo sacrificio della corazzata Roma del suo equipaggio e dell'ammiraglio spesso
Terminata la guerra
L'Italia divenne repubblicane democratiche con l'adesione al Patto Atlantico e all'Europa sia un coro alle grandi democrazie occidentali ripartire non fu semplice
Terribili prove avevano scosso il sentimento nazionale lo stivale
Un unico campo di battaglia con immani devastazioni il travagliato compimento del percorso della guerra di liberazione lacerante contrasto fra fascismo e antifascismo la profonda spaccatura in due
Espressa nel referendum
Nei lunghi anni della guerra fredda la contrapposizione fra i due blocchi sebbene in grado di controllare crisi maggiori e di creare le condizioni per il miracolo economico i livelli di sviluppo mai prima raggiunto in Italia
Portava tuttavia consente tensioni che si riverbera vano anche all'interno del Paese
In quel clima
Il senso di identità comune ebbe difficoltà a riemergere e questo
Nonostante che la Costituzione repubblicana come abbiamo sentito dal Presidente a mano Amato avesse saputo cogliere le attese della società
In tutto il mondo progredito si affermava in quegli anni siamo negli anni settanta un bisogno di voltar pagina rispetto alla guerra e di pari passo maturava il ripudio della forza come strumento per la risoluzione dei conflitti
Un innegabile traguardo di civiltà
Tuttavia
A tale sentimento si accompagna a una progressiva presa di distanza da coloro che
Apparivano come i professionisti della forza e dal mondo militare in genere percepito come un inutile e pericoloso fardello
La stessa appartenenza all'alleanza quando non avversata veniva da alcuni interpretata come una funzione ancillare ad un'entità sopranazionale alla quale non sarebbe stato dovuto alcun contributo né in termini di risorse
Né di responsabilità
In misure modi diversi si diffondevano antimilitarismo il pacifismo con i militari confinati più moralmente che materialmente nelle loro caserme uno strappo a le cui origini vi furono anche fattori specifici fra questi
L'esigenza funzionale di sempre maggiore specializzazione del militare conseguente alla modernizzazione dei sistemi e dei mezzi in dotazione
Gli stessi obblighi della leva
Considerato una pratica ormai obsoleta che sottraeva cittadini maschi un'importante periodo della loro vita civile
Per poi restituirli carichi di negative esperienze vissute in un sistema disorganizzato conformista repressivo rispetto al quale si manifestavano anche
Vistose contraddizioni sociali
Come la renitenza e l'elusione dagli obblighi da parte dei ceti dominanti
Inoltre
L'estraneità dei militari dalle questioni politiche di per sé è fatto assai positivo di privarla tuttavia di un'adeguata rappresentanza
In definitiva la società appariva disinteressata se non ne ostile nei confronti dei militari e questi in quanto tali erano poco amati e molto contestati
Quel tempo non è molto lontano
Ma oggi sentiamo che quel giudizio
Si è completamente ribaltato innanzitutto perché pur nei problemi e nelle difficoltà appena descritti il servizio militare è stato in grado di affermare alcuni valori portanti della nostra società compito
A cominciare dal concetto di disciplina
Che come valore etico è una conquista abbastanza recente negli eserciti mercenari la disciplina era imposta dal sovrano
E si basava su misure coercitive fu l'introduzione della leva proprio la leva obbligatoria durante la Prima guerra Repubblica francese
A portare con la figura del soldato cittadino la consapevolezza della necessità di una disciplina all'interno del reparto per raggiungere coesione ed efficienza operativa
Poi
Quel concetto a subito una naturale evoluzione nel tempo il Regolamento di disciplina militare del mille novecentosessantaquattro richiamava soprattutto i doveri
I doveri sovra imposti alla sfera personale dei singoli ed era quel Regolamento lo specchio di una struttura molto gerarchizzata
Il Regolamento successivo quello del mille novecentosettantotto che è ancora in vigore raccogliendo i fermenti di quegli anni ha portato l'accento sui diritti dei militari oltre che sui doveri
Ponendo uno straordinario contrappeso etico alla gerarchia con la disciplina che nulla le disuguaglianze
Per la prima volta e quasi paradossalmente nell'obbedire agli ordini i giovani coscritti si sono sentiti parte di una collettività regolata da leggi superiori agli arbitri del passato
La disciplina e l'onore che investe la sfera più personale trovano il loro riconoscimento più alto
Nell'articolo cinquantaquattro della Costituzione che ne prescrive l'assunzione dell'impegno con il giuramento giuramento che vale anche per gli altri funzionari dello Stato
Come per tutti i cittadini vali richiamo dell'articolo cinquantadue della Costituzione al dovere della difesa della patria
Per i militari tuttavia quell'impegno
Impegno fondante del passaggio dal mondo civile al mondo militare si carica di significati speciali perché comporta anche l'uso della forza e di conseguenza il rischio della vita per la Patria
Così l'idea della patria la patria la terra dei padri si lega intimamente la condizione dei militari che per anni hanno saputo osservarla in via vorrei dire quasi esclusiva
Per poi condividere il felice risveglio di quell'idea nella gente
Sul piano fattuale
Se ne ha riscontro anche nella presenza delle forze armate diffusa su tutto il territorio nazionale con un criterio di impiego che destinava i coscritti lontano dei Paesi d'origine
E quelli di carriera frequenti movimenti da una parte all'altra limitando così la regionalizzazione dall'efficacia operativa di alcuni reparti
Quell'organizzazione ha avuto una singolare rappresentazione in quella interessantissima pagina dei militari in treno
Nella dimensione ferroviaria anch'essa
Molto rappresentativa dell'unificazione nazionale il mondo militare entrato con forza e questo a prescindere dalla militarizzazione delle ferrovie in certi frangenti o al Genio ferrovieri settore specialistico basti
Ricordare i vagoni utilizzati nei giorni critici dell'arruolamento o del congedo
Egli interi treni speciali le cosiddette tradotte che portavano i militari al fronte
In tema di spesa militare di economia mossa da tali spese gli anni della seconda metà del secolo scorso sono stati particolarmente importanti per il nostro Paese
Prima la Marina poi esercita aeronautica hanno usufruito di speciali leggiti riferendo insediamento per il rinnovamento dei propri equipaggiamenti con un ulteriore balzo in avanti in termini industriali e tecnologici
E con positive ricadute in ambito civile le cosiddette tecnologie duali oggi molto estese non solo
L'industria della difesa terrestre navale aeronautica ancor più che in passato ha conseguito notevoli successi di esportazione del proprio prodotto di qualità
è realizzato collaborazioni internazionali di grande portata e molto proficue anche in altri settori
Insomma il costoso apparato militare ha prodotto anche
Ricerca sviluppo lavoro ricchezza e arricchito con successi simbolici l'immagine dell'Italia nel mondo
Solo poche settimane orsono abbiamo assistito un evento straordinario
Due astronauti italiani contemporaneamente in orbita sulla stazione spaziale internazionale un traguardo frutto di una lungimirante politica che in questa nicchia ha saputo credere nella ricerca scientifica
E negli investimenti tecnologici l'Italia dobbiamo ricordarlo grazie al progetto San Marco nel dicembre del mille novecentosessantaquattro fu la terza nazione al mondo ad andare nello spazio
A quell'impresa
Intendo dire con con un satellite naturalmente in poi a quell'impresa parteciparono sino dall'inizio
Le
Forze armate a cominciare dall'area una ottica
Degli astronauti di oggi Paolo Nespoli ufficiale della riserva dell'esercito e partecipo hanno operazioni Libano nel mille novecentottantadue Roberto Vittori e ufficiali in servizio della Renault nautica militare
Sono
I degni eredi di una tradizione nobili Tata dell'impresa di Italo Balbo che cogliere o Plani progettati da grandi ingegnere Alessandro Marchetti aveva stupito il mondo con la traversata atlantica del mille novecentotrentatré
Un'impresa che appartiene alla storia delle conquiste umane perché vede a Chicago presente ancora una Balbo Avenue
Nel ripercorrere la storia unitaria ci avviamo alla conclusione siamo così giunti ai giorni nostri
Con la fine della guerra fredda nel mille novecentottantanove il preesistente equilibrio si è rotto
Dall'ipotesi dell'Olocausto non nucleare ad alto rischio ma a bassa probabilità di occorrenza
Si è passati alla realtà di una conflittualità diffuse continua in un quadro in rapida evoluzione caratterizzato prima dalla primavera
Dei Paesi dell'Est europeo
Poi dalla primavera dei
Paesi arabi sempre con me
Quell'orribile presenza irruzione del terrorismo internazionale
Nel contesto mondiale dall'undici settembre
Dall'undici settembre il mondo è cambiato e la sicurezza è stata chiamata a confrontarsi così con una
Minaccia nuove e più infida la cosiddetta guerra simmetrica
Nel Paese si è manifestata verso il mondo militare un'attenzione che rispecchia la maturità di una
Democrazia finalmente compiuta più autorevole in case all'estero
Perché sorretta dal costruttore sapevo le consenso dei cittadini e da quelle
Sostanziale appoggio bipartisan delle forze politiche rispetto alle grandi scelte di politica militare internazionale
Si comprende oggi
Come uno Stato indipendente e sovrano può esigere un prezzo da pagare anche per una forza militare e che tale prezzo rappresenta non solo il primo di una assicurazione per la difesa
Ma anche un investimento in termini di rango internazionale
Si comprende come un Paese pacifico per dettato costituzionale per
Sentire della gente
Deve anche essere capace di assumere responsabilità impegni militari all'interno delle organizzazioni internazionali ed allegate delle alleanze di cui fa parte
Si comprende quindi
Come i militari professionisti della sicurezza hanno un ruolo vitale insostituibile da svolgere la garanzia della stabilità del diritto e della libertà
è un nuovo clima rispetto al passato in cui è maturato il passaggio a un nuovo modello militare una vera rivoluzione copernicana come credo nessun'altra amministrazione dello Stato abbia vissuto negli ultimi anni
Mi riferisco alla modifica delle della struttura del vertice militare
All'avvio del servizio femminile
Allo sviluppo dell'istituto della rappresentanza militare alla sospensione della leva all'assegnazione del rango di Forze Armate i carabinieri alla ristrutturazione dell'area tecnico-operativa la ristrutturazione dell'area tecnico-amministrativa
Mutamenti in termini di ridimensionamento semplificazione razionalizzazione che hanno dato maggiore efficienza e rinverdire top il il favore popolare anche in questi giorni quando riscontriamo nei tanti giovani che corrono ad affrontare tre settimane di esperienza militare della cosiddetta Mini naja
Oggi le prime tre Forze Armate contano centottanta mila uomini e donne il carabinieri centodieci mila unità
A partire dall'anno due mila che è stato avviato l'arruolamento femminile le donne che oggi sono più di dieci mila hanno portato una nuova linfa all'interno del mondo militare rimuovendo un superato fattore di discriminazione anche perché
Giunti quasi ultimi a tale scelta abbiamo perseguita in modo estesa senza precludere al gentil sesso quasi nessuna funzione compreso l'impiego in combattimento
Quanto all'istituto della rappresenta anzi è il segno dell'evoluzione del sistema
Con la partecipazione più attiva dei militari alle loro condizioni di vita
Con l'elevazione a rango di forza armata i carabinieri hanno visto valorizzata la propria specificità di forza militare con compiti di polizia generale e con un radicamento territoriale che ne fa un elemento fondamentale
Del panorama istituzionale in questo quadro
Il compiti delle Forze armate oltre a quelli tradizionali di difesa degli spazi nazionali di salvaguardia
Delle istituzioni di supporto alla popolazione in situazione di emergenza prevedono il mantenimento della pace della sicurezza internazionale con proiezioni anche a grande distanza
L'Italia oggi con circa otto mila uomini impegnati in particolare nelle operazioni nei Balcani in Afghanistan in Libano dicono in Libia
E fra i principali contributori alle missioni della comunità internazionale c'è chi la definisce guerra apposte eroica
Quasi che
Le missioni di pace non richiedano un livello di iniziative di coraggio personali ettari dire
Perfino superiore a quello dei conflitti classici in realtà si deve esclusivamente all'impressionante livello di efficienza raggiunto i sistemi operativi logistici e sanitari militari se il costo umano di queste missioni
Non è stato ancora più possa ante di quello sopportato da Nassiriya l'Afghanistan con uno stillicidio che pur drammatico ha risvegliato lo spirito nazionale
E ha confermato l'attaccamento dei concittadini alle istituzioni militari
Parimenti una miriade di interventi sul territorio sui mari
Di controllo e supporto dei flussi migratori di gestione delle emergenze di concorso nel contrasto alla criminalità organizzata di sorveglianza operazioni dalle
E lo quinti denominazioni come Vespri siciliani strade pulite strade sicure straordinario in particolare il sostegno delle popolazioni colpite da calamità naturali
Oggi
Con l'essenziale contributo alla protezione spicci vile in passato con interventi diretti
Che mantengono nella nostra memoria le uniformi sporche di fango fra le macerie dei terremoti e delle alluvioni
A cominciare da
La catastrofe di Messina poi nel Belice in Irpinia nel Friuli a Longarone nel Polesine a Firenze in Piemonte all'Aquila
Fino all'intervento di nave Cavour re ad Haiti
Dall'evidenza dei valori umanitari di fondo di tutte queste operazioni espressioni dei nata solidarietà io mi personalmente riconosciuta civiltà i mariti militari si sono qui guadagnati in Italia all'estero una considerazione positiva
Dimostrando quanto sia vera quella bella rappresentazione del patriota napoletano Luigi Settembrini
Del giusto posto riconosciuto alle Forze armate fra le istituzioni che offrono e che continueranno ad offrire agli italiani buone ragioni per stare insieme grazie
Vi ringrazio molto l'ammiraglio oneroso riproporlo al professor Francesco Margiotta Broglio che c'è una relazione sui rapporti fra Stato e Chiesa che l'azione verso
Grazie
Prima di affrontare il tema che mi è stato affidato
Vorrei ricollegarmi a quanto
Attinto all'accenno fatto dal Presidente a Mantova che arrischia manto
Da
Volontà del costituente di
Affondare
Le relazioni fra
Lo Stato le confessioni religiose sul principio di bilateralità
Per ricordare proprio con riferimento al tema di questo nostro incontro
Che
Oltre venticinque anni fa
Nel mille novecentottanta il coatto
Quando Giuliano Amato R. il regista delle riforme che essi Frischko in quegli anni
Concede il primo una cosa assolutamente nuova le intese regionali trarre le Regioni e strutture regionali delle chiese
Nelle materie di competenza regionale faccio un esempio
La valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso l'assistenza spirituale negli ospedali dall'ora
Le intese regionali si sono moltiplicate per chi avesse curiosità
C'è un sito che si chiama Oliva appunto i punti nel quale sono tutte
Le indicate e veramente
Dire con soddisfazione perché si capì all'ora
Che
Questo avrebbe consentito un'articolazione della libertà religiosa a un livello
Più basso di quello apicale previsto dalla stessa Costituzione chi ha dato molti frutti ma veniamo
Alla
Al tema che mi è stato affidato
La questione religiosa nelle sue successive varianti romana cattolica democristiana e post democristiana
è stata una delle componenti determinanti della vicenda posto unitaria una vicenda assegnata alle origini checché ne dicano
A alcuni recenti rivaluto attori delle correnti cattoliche intransigenti dell'Ottocento segnata dicevo
Dal duro conflitto con il Papa che al di là della dimensione propriamente spirituale della sua funzione
è fra il sovrano temporale
Di uno degli antichi istanti della penisola che dovevano essere tutti debellati per concludere il processo di unificazione
Nazionale ascesso che rimase in quinti segnato da una forte impronta antiromana e anticlericale
Il problema del potere temporale della sovranità del Papa su gomma si era inoltre il collegato dopo il mille ottocentoquarantotto al dissidio tra la concezione della Chiesa come società perfetta e quella di lo Stato liberale chi rivendicava una serie di competenze tradizionalmente esercitante dalle istituzioni cattoliche e che intendeva garantisce e la libertà individuale dei cittadini anche nei confronti della religione di appartenenza nonostante esitazioni compromessi accomodamenti normativi
La destra e riuscire a realizzare una tendenziale separazione tra Stato e Chiesa
E asset Cola rizzare alcune entità religiose mentre la sinistra
Decisa radicalizzare l'applicazione della legislazione ecclesiastica non si rese conto della profonda trasformazione della società italiana subito percepita invece
Da un leone decimo terzo
Per cui come scrisse Pietro Piovani le masse di lavoratori fedeli alla Chiesa io al suo insegnamento finirono per costituire
Per la Chiesa stessa un baluardo assai più valido di quello fornito a suo tempo alla Santa Sede dall'esercito pontificio
Ci vorranno di conseguenza le basi di quella politica che grazie alla dimensione clerico imperialista del conciliatori sommo di Crispi che Giolitti riprenderà con la guerra di Libia
Dare a tutti i suoi frutti ben oltre il recupero del piccolo territorio vaticano con il neo temporali ISMU concordatario del ventinove il cui prezzo sarà
Comunque il sacrificio del movimento politico e sindacale dei cattolici di Sturzo e di migliore
Alla caduta del fascismo la Repubblica per intende evitare i conflitti di religione
Ci provo a perpetuare il sistema dei Patti lateranensi mentre la Chiesa nei lunghi decenni del dominio politico democristiano riuscire ad avere una influenza diretta o indiretta
Nella politica italiana quale mai le sarebbe stata assicurata da recupero di una non solo simbolica sovranità
Tempo saranno il divorzio l'aborto con i referendum abrogativi del settanta e dell'ottantuno a mettere in luce il forte indebolimento del ruolo politico della Chiesa e dei suoi principi nella Società Italia Anna e ad aprire la strada a Rinnovamento il concordato e della legislazione ecclesiastica ancora con le riforme dell'ottantaquattro ottantacinque
Con effetti senz'altro positivi per la stessa Chiesa che accento quarant'anni da Porta Pia ha dovuto riconoscere la
La confidenzialità di quel traumatico evento e su questo punto tornerò certo la fine dell'repubblica dei partiti assegnato anche quella di un'unità politica dei cattolici che una dissennata strategia
Dei vescovi italiani convinti di riuscire ad influenzare in profondità
Le nuove formazioni politiche inserimento compio correnti di cattolici ubbidienti in ognuna di esse
Ha finito per dividere ulteriormente riuscendo ad ottenere qualche vantaggio qualche privilegio solo esponendo leggere vecchietto che sia
Astice a tutti i rischi del mercato politico rivelandosi incapace di gestire in qualche modo la profonda secolarizzazione della società
La crescente diminuzione delle vocazioni e delle pratiche religiosa
Venendo alla ricorrenza dei centocinquanta anni di storia unitaria
Dobbiamo
Voglio ricordare che questo secolo e mezzo ha visto l'Italia passare dalla monarchia sabauda di Vittorio Emanuele II allerta di Cavour e di Giolitti
Dall'età di Cavour e di Giolitti a quella di Mussolini dalla democrazia di De Gasperi al centrosinistra e poi al bipolarismo di Berlusconi e di Prodi
Gli ultimi anni hanno visto per la prima volta a Palazzo Chigi un Presidente del Consiglio di origine comunista Massimo D'Alema e un cattolico italiano Romano Prodi alla guida del governo dell'Unione europea
Il trentuno dicembre del novantotto i Paesi dell'Unione adottano la moneta comune nel due mila otto diventano ventisette e nel due mila cinque si affacciano in Turchia
Sull'altra sponda del Tevere dove dopo il mille esce ottocentosettanta rimasta la sede apostolica dei tanti e dopo il mille novecentoventinove no frenato lo Stato Vaticano
Si sono succeduti dieci pontifici il penultimo dei quali Giovanni Paolo secondo
è stato il primo Pampagnin non italiano dopo oltre quattro secoli nel due mila cinque lo ha seguito un pontefice tedesco
Dal punto di vista del sistema dei rapporti fra Stato e Chiesa cattolica si è passati dal separatismo interventista della legge delle guarentigie
Mille ottocentosettantuno regime confessioni sta dei patteggiate
La Terra Nancy il ventinove dai princìpi costituzionali libertà religiosa del quarantotto agli accordi di revisione dei Patti del ventinove dell'ottanta quanto e alle prime intese con le religioni diverse dalla cattolica integrate dalla legge sugli enti ecclesiastici e sul finanziamento delle confessioni
Religiose la la legge più nota come la legge dell'otto per mille
L'aspirazione condivisa dalla grande maggioranza delle forze politiche della cosiddetta Prima Repubblica è stata quella di armonizzare anche se con molto ritardo il sistema con i PRIN tipico istituzionali instaurando un regime di distinzione consensuale degli ordini rispettivi dello Stato e delle confessioni che devono restare autonomia se baratti
Con l'obbligo per queste ultime Peter religioni di dotarsi di regole interne conforme all'ordinamento giuridico dello Stato
In definitiva c'è voluto più di un secolo per vedere attuati i principi frustrati da Cavour in Parlamento il venticinque marzo del mille ottocentosessantuno cito separazione dei due poteri
Programmazione del principio di libertà applicato lealmente largamente ai rapporti della società civile culla religiosa
Lo stesso istituto concordatario abbia chiesto cambiato natura dagli equilibri difensivi tra la Chiesa che sperava di tutelarsi dallo Stato totalitario e lo Stato che intendeva controllare anche la vita religiosa ed assicurarsi il contributo della cattolicità il consenso verso il regime fascista
Dalla difesa ecclesiastica dei privilegi concordatari contributi incipit di libertà e uguaglianza santità sanciti dalla Costituzione si è passati
Con gli accordi e le leggi dell'ottantaquattro ottantacinque
A un quadro di collaborazione tra Stato e religioni anche a livello regionale che favorisce la coesione sociale
Garantisce il soddisfacimento degli interessi
Religiosi degli individui e dei gruppi e tutela la libertà religiosa garantita non solo dalla normativa costituzionale ma anche dal quella internazionale e
Comunitaria
La stessa Chiesa romana impegnata all'inizio del Novecento a curare le profonde ferite provocate dalle rivoluzioni liberali
A combattere i manuali codificati dal Silla BO di Pio no a impedire che anche il
La
Che anche alle altre religioni soprattutto cristiane venissero riconosciuti negli ordinamenti europea dei diritti e libertà
Dei quali per secoli
Era stata la sola titolare sia dedicata nella seconda metà del secolo grazie alla svolta indotta dal Concilio Vaticano II rinforzare il primato
Della Pastorale sulla politica a favorire beve il dialogo ecumenico e a contribuire al rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali
In primis pure
Quello della libertà di religione pena tu
Fondamentale in questa direzione la partecipazione attiva della Santa Sede alla Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa
è il sinti mille novecentosettantacinque e il contributo della sua delegazione alla formulazione dell'atto finale in materia di libertà di coscienza di religione di cura
Determinante il dialogo in un certo senso obbligato tra le Chiese cristiane il dialogo fra le Chiese cristiane
Nel processo ancora in corso integrazione europea dal Consiglio d'Europa che aveva elaborato nel cinquanta la Convenzione europea dei diritti dell'uomo all'Unione europea capo che ha approvato nel due mila nove il trattato così il giornale di Lisbona che agli elaborando il precedente progetto al quale Giuliano Amato aveva dato un determinante contributo
Nel quale nel
Nel Trattato di Lisbona si è dato specifico rilievo alle libertà di religione allo stato nazionale di chiese comunità e organizzazioni fisso filosofiche non confessionale e al loro dialogo con
Le istituzioni dell'unione europea
Vorrei venire adesso a
Per per chiudere per avviarmi a chiudere
A
La recente
Per il significato che ha assunto anche nel quadro in questo cinquantenario centocinquantenario la recente celebrazione dei cento quarant'anni di Roma capitale
Solo alcuni mesi infatti fa
Alla fine Novecento del due mila dieci il Presidente della Repubblica e il Sindaco di Roma hanno colto l'occasione dei cento quarant'anni
Genoma capitale per sottolineare il ruolo insostituibile della città come simbolo dell'unità nazionale raggiunta il nonno il nome delle nuove libertà senza la Chiesa e contro di essa e confermato ora dal nuovo status di Roma ha sancito dal decreto attuativo della legge quarantadue del due mila nove
E come sede privilegiata del dialogo tra lo Stato e la confessione cattolica religione maggioritaria
In un'Italia profondamente secolarizzata e sempre più multireligiosa un ruolo enfatizzato
Il venti settembre dello scorso anno dalla presenza
La prima dopo la conciliazione del ventinove e in un certo senso riparatoria delle antiche ostilità
Del Capo del Governo Vaticano il Segretario di Stato Tarcisio Bert per Ciccio Bertone una presenza come è stato sottolineato che ha assunto un significato forte il rassicurante perché testimonia un cammino storico lungo attratti sofferto e dimostra la capacità dello Stato e della Chiesa di superare i conflitti e le divergenze in una sintesi superiore di reciproco riconoscimento indusse la Santa Sede a rinunciare il concordato dell'ottantaquattro no a quel carattere sacro della Città eterna sede vescovile Sommo Pontefice e centro del mondo cattolico che il core erano italiano si era impegnato nel ventinove a garantire dicevo a
C'è lasciare in questa
Formulazione in cambio di un ben più modesto carattere particolare della città ma non vera per tutti ma per la sola cattolicità e senza
Una diretta e formale guarentigia da parte della Repubblica mi raccolgo nel corso delle celebrazioni il Presidente Napolitano avendo indicato alla grandezza storica di Roma al di là direttori che ebbe riuscisse di politiche di Potenza innestando su occulto della romanità e di ricorrenti tentativi di sottovalutare cito una così straordinaria
Costruzione di civiltà e di mortificare un retaggio che rimane componente essenziale della nostra identità ente il nostro messaggio
Come nazione
Dalla Provincia di Roma molta acqua è passata sotto i ponti del Tevere le cui rive come scrisse Spadolini con una fortunata espressione durante il parto il papato di Giovanni ventitré
Si erano molto allontanate e avremmo visto dopo la conciliazione la necessaria e lì
Sempre Napolitano che parla necessaria e lungimirante rivisitazione del concordato dall'ottantaquattro che nello scorso due mila nove
Ha celebrato i suoi venticinque anni di applicazione ma attende ancora di essere compiutamente attuato in alcune sue patti una situazione che ha consentito al Capo dello Stato di constatare che oggi a quasi un secolo e mezzo dall'unità nessun'ombra che venga dai rapporti tra laici e cattolici
Tra istituzioni dello Stato che pubblicano istituzioni della Chiesa pesa dice oggi essa e che anzi da tali rapporti ottiene piuttosto conforto e sostegno
Mentre resta fondamentale integrante della
Unità nazionale il ruolo di Roma capitale che Napolitano a che mi ha indicato anche nella prospettiva aperta dalla già ricordata la riforma del Titolo quinto della Costituzione
Di un'evoluzione
In senso più varie marcatamente autonomista e federalista dello Stato italiano e in quella sempre più necessaria dell'integrazione europea
Due prospettive innovatrici
Quella regionale e quella europea che devono rafforzare e non indebolire L'Unità dello Stato attraverso una modernizzazione che non
Può in alcun modo
Depotenziato
Non ho il tempo di richiamare le diciamo sia
Il discorso il cardinale Bertone a Porta Pia sia il messaggio che il papà bagnetto decimo sesto ha mandato al
Presidente Napolitano
In occasione del centocinquantenario
Il venti settembre
Non è più festività scippi
Fu a Polito su richiesta della Santa Sede subito dopo il
La conciliazione
Ma lo scorso due mila dieci
Cogliendo l'occasione come ho detto del centoquarantesimo anniversario
La Repubblica il Comune con la cooperazione della Santa Sede hanno voluto solo in lizza la ricorrenza con particolare solennità
Ma proprio nel momento in cui paradossalmente una importante e determinante Forza di Governo
Non aveva ancora proposto il trasferimento della capitale al nord dimenticando che già era già stata durante la Repubblica di Salò un trasferimento della abitare al nord ma sostiene con recentissima in fasi padana almeno quello di buona parte dei ministri e dell'amministrazione pubblica
E proprio quando è stato approvato come ho ricordato il decreto legislativo che attua la legge
Del due mila nove in materia di ordinamento di Roma Capitale disciplinando gli organi di governo l'Assemblea capitolina la presenza del Sindaco i Consigli dei Ministri eccetera eccedente
Per non dire che sminuire il ruolo nazionali e della città che nel settanta fu il collegamento
Tra il nord e il sud dell'Italia riunificata riducendo la come si vorrebbe al capoluogo regionale
Significhi e questo significherebbe anche indebolire quello della Roma papale che convive positivamente e non più solo di fatto con quella italiana
Dal ventinove e come ho e che come ho detto estratto
è stata rappresentata Porta Pia dal Capo del Governo Vaticano accanto al Presidente della Repubblica di mostre ente dimostrando che non si vuole eccetto lei sa anche dei palazzi
Ritornare alla città del Papa
Solo qualche anno fa la Consulta enucleato dalla Costituzione della Repubblica il principio supremo di laicità dello Stato
Lo stesso principio che pur con alcune contraddizioni aveva informato la legislazione ecclesiastica postumi Italia
Diversamente dal centenario nel mille ottocento
Settanta che coincise con l'introduzione del divorzio e con l'inizio della crociata referendaria dei cattolici questa cento quarantesima ricorrenza Consagra il positivo equilibrio
Tra uno Stato stretto
Tra l'integrazione europea il federalismo confuso ma incalzante e una chiesa indebolita in Italia
Dall'involuzione del clero e della pratica religiosa e dalla crisi dell'obbedienza i precetti morali
Ma c'è realtà mentre sempre più autorevole nel mondo rafforzata dall'altra pietra
Dalla capillare azione caritativa nella società e dalla forte difesa degli ultimi che si vorrebbero espellere o chiudere i nuovi Lager Novartis
Milano capitale Roma città del Papa dopo quasi un secolo e mezzo
Si dovrà correggere il canto ventiduesimo del Purgatorio e sarei Mirko senza fine CIPE di quella Roma onde Crist romano cunti onde Cristo e di Milano
E se il mondo si mobiliti avrebbe sicuramente per difendere dai nuovi turchi la Roma di San Pietro
è difficile immaginare una crociata per liberare il Duomo di Milano che una volta realizzata speriamo di no dei le aspirazioni del pane islamismo mo'rischierebbe come la basilica di Santa Sofia di Costantinopoli dopo il mille quattrocentocinquantatré di essere trasformato in moschea
Con l'aggiunta di qualche minareto e la sostituzione della Madonnina con una mezza luna
E allora meno male che a Roma scelte corre il Papa e che il collo nello Gheddafi non si può comprare anche l'olio del Vaticano grazie
Ringrazio conosciamo ciò trovano le do la parola il consigliere Paolo Peluffo per la relazione sulla lingua italiana grazie diciamo che non essendo professore posso co come dire essere cercare di essere brevissimo e non fare una relazione ma
Diciamo fare qualche riflessione io sto arrivando da Genova e in tasca mi trovo questo foglio
Ieri era ventidue giugno ragiono rinascita di Giuseppe Mazzini e questo è il giuramento della Giovane Italia
Mi veniva in mente sentendo parlare la miglior dell'ammiraglio in deroga il giuramento della Giovane Italia è un testo rivoluzionario scritto da un signore che ha organizzato un'associazione rivoluzionaria
E se noi guardiamo questa è una lettera che lui scrive ne ho visto l'originale l'abbiamo messo in mostra a casa Mazzini a Genova e un testo bellissimo
Mi scrive a un amico un giovane rivoluzionario un Chinook signor Giglioli il ventuno luglio mille ottocentotrentuno da Marsiglia
Perché ti sei perso il giuramento alla Giovane Italia Missere ha perso dice per questa volta te lo riscrivo
Questo è il e solo così noi abbiamo il manoscritto tracciabilità e perché dell'originale non esiste alcuna copia perché loro lo leggevano Polo distruggevano
E allora sostanzialmente dice io cittadino italiano siamo nel mille ottocentotrentuno davanti a Dio padre della libertà davanti a me alla mia coscienza
E alle lacrime sparse delle madri quindi la terra dei padri ma anche terra delle madri
Giuro uno due tre quattro cinque sei di promuovere con ogni mezzo l'educazione degli italiani e la loro lingua alla libertà la virtù poi va avanti punto punto punto punto
E conclude ogni federato deve procacciarsi un fucile e cinquanta cartucce ora questo per dire che la questione del Risorgimento è la questione della creazione della scuola pubblici
La scuola nasce all'interno dell'associazione rivoluzionaria
Come auto e dunque azione degli affratellati per loro era una questione centrale la questione della lingua a è stata al centro delle questioni rivoluzionarie perché
Diciamo nessuno pensava che gli italiani
Non parlassero l'italiano Tullio De Mauro ci ha detto che nel mille ottocentosessantuno il due virgola cinque per cento era quello che oggi noi potremmo definire un parlante
L'italiano che sapeva ascolta capiva l'italiano lo parlava correttamente ancora meno lo scrivevano
Ma mi chiedo cosa parlavano l'altro novantasette virgola cinque per cento perché non parlavano l'arabo non parlavano il tedesco parlavano i dialetti ma i dialetti di cosa i dialetti dell'Italia nessun un immaginava e perché c'erano i dialetti italiano perché un Paese senza infrastrutture povero senza collegamenti senza mercato interno con amministrazioni spezzettate di Stati debolissimi
E che per la loro debolezza non furono legittimati a Confédération
Non poteva sviluppare una istituzione che facesse vive una lingua comune questo quindi la lingua era una conquista ma non la conquista di qualcuno che era in un altro pianeta
Era la conquista di qualcuno che da secoli si sentiva di parlare un qualcosa che aveva a che fare con la lingua italiana
Per i rivoluzionari
La questione della lingua faceva parte le le due-tre questioni centrali dell'azione politica il capitano Ugo Foscolo ufficiale dell'esercito del Regno d'Italia di cui era rei
Napoleone
E che lui rimase fedele fino all'ultimo giorno a quell'esercito cercando di organizzare saggiamente ma non riuscendoci un colpo di Stato un pronunciamento per conservare l'integrità territoriale del Regno italico
Le sue fece le la la seconda delle sue lezioni all'Università di Padova sulla lingua la prima fu sulla storia o italiani vi io vi invito alle History
Quelle la questione linguistica diventa uno diciamo per
Un uno non capisce perché ci sono i personaggi non so come Vittorio buone
Imbriani lui si chiama Vittorio buone e non Vittorio perché sono padre che era un patriota era appassionato di Victor Hugo
Ecco Vittorio Ugoni Imbriani è uno scrittore che viene descritto nei libri di scuola come milanese in realtà era sua mamma di Pomigliano d'Arco e lunedì un paesino vicino ad Avellino cosa fa Vittorio Imbriani raccoglie i canti popolari nella lingua nel dialetto dell'Irpinia
E delle valli della Lombardia ma la stessa persona che lo fa
Il tentativo di chi costruì l'Italia dopo il mille ottocentosessantuno fu deliberatamente e coscientemente quello dell'arricchimento della lingua attraverso il contributo regionale
Non ci fu mai una sottovalutazione di questo problema tanto è vero che i più grandi scrittori della fine dell'Ottocento hanno delle caratteristiche fortissima di carattere regionale voglio dire basta pensare
A Verga ma anche per il nord lo stesso Manzoni parte da un'idea e arriva a un'altra idea concludo su Tommaseo
Quello che voglio sottolineare io che non sono uno storico della lingua ancorché faccio il vice Presidente
Della Dante Alighieri ma voi potrete tranquillamente consultare i meravigliosi scritti di Luca Serianni
Ho di massimo Arcangeli è inutile che io vi faccio la storia della questione della lingua ma Tommaseo e la cosa che importa solo le biografie Tommasi io da ragazzo trova casa
Sebbenico nella dalmata studiata agli scolo OP a Spalato a casa avevano un oggetto
Preziosissimo il vocabolario della Crusca del mille ottocento sei
Del mila trecentosei l'edizione del sei lezione sembra
Per con cui non c'era un oggetto costosissimo lui passa la sua giovinezza a scrivere appunti
In margine a questo corsi era per Tommaseo
Il dizionario la crusca
Eravamo insieme ICI
Era tutto ciò che lui avrebbe voluto veder superato la crusca era un'istituzione italiana
In uno spin una realtà territoriale che aveva otto Stati che ne aveva avuti dodici che aveva avuto gli stadi regionale
Ma lei era nel suo spirito connivente alla prosecuzione di una cultura
Che teneva nella soggezione più completa agli italiani
Quindi una cultura legata a pochi poeti al cinquecento a un lessi Co. ristretto
L'azione rivoluzionaria di Tommaseo e quella di estendere enormemente questo I poeti moderni e al e alle Regioni in qualche modo lui liti che era come è noto con leopardi in maniera violenta
E verrà arrestato dal governo austriaco ha liberato al giorno della rivoluzione cioè il diciassette marzo mille ottocentoquarantotto insieme
A Daniele Manin insieme faranno al Governo
Che ricostituisce la Repubblica di Venezia ma il suo impegno civile Tommaseo lo proseguirà continuando per tutta la vita a fare questo vocabolario
Enrico e e chiudo su un fatto il poeta che
Pronuncia pochi giorni prima dell'inizio della prima guerra mondiale l'orazione dei mille a Quarto
Gabriele D'Annunzio
Inaugurando un monumento di Quarto di Giuseppe Baroni che col Presidente Amato abbiamo avuto la gioia di restaurare come primo
Dei monumenti restaurati Lodi la memoria non centocinquantenario dell'Unità d'Italia per tutta la vita ha scritto le sue poesie
Tenendo una copia del dizionario di Tommaseo
Su nel quale si trovano molti dei Ministeri della poesia di di Gabriele d'Annunzio che non ha
Che ha considerato insuperato quell'azione di un patriota che era un politico ma che era un anche un grande studioso della lite grazie
Grazie io evidentemente non non propone sulla conclusione vorrei solo mantenere la promessa di dare qualche notizia sulle altre iniziative che ha preso il Dipartimento per gli affari regionali nell'ambito delle celebrazioni
Beh innanzitutto il vivi gli atti di questo convegno saranno pubblicati e penso che sarà una testimonianza molto importante che rimarrà perché mi sembra che sia stata all'altezza delle aspettative che c'erano
Stiamo la prossima iniziativa sarà una lezione magistrale il su una lectio magistralis del professor Lucio Villari in questa sede il sette luglio
Stiamo poi lavorando ad un volume sul della storia del regionalismo e l'esperienza delle Regioni in Italia che avrà una parte di contributi analitici
Una parte documentaria e una parte antologica degli interventi più interessanti diciamo del pensiero sul regionalismo e le Regioni i saggi che saranno pubblicati saranno di nuovo uno del professor Villari
Uno della professoressa Brunetta Baldini
Uno del professor Gian Candido De Martin le uno di chi vi parla sono poi preparazione per ottobre due seminari di studio
E a ottobre spesso presenteremo il volume di cui io ho detto
è stata pure allestita una esposizione di materiale documentario che allestita qui al vittoriano già da diverse settimane
E una una replica c'è anche a Palazzo di Giustizia di materiali documentazione su supporti
Già avuto audiovisivi Fini filmati eccetera sulle Regioni
Nell'nei tre anniversario di novecentoundici sessantuno e oggi sulla Costituzione sulle competenze del Dipartimento per gli affari regionali sul federalismo fiscale
E infine c'è stato un iniziativa diciamo di tipo didattico indirizzata i giovani alle scuole perché si è pubblicato un libretto
Unità della diversità che industria la Costituzione nell'articolo cinque il Titolo quinto e le funzioni del Dipartimento l'attuale
Dibattito sul facevo fiscale tutte queste iniziative sono dal punto di vista
Dell'attività gestionale nelle mani esperte del dottor Alessandro Nicosia Hiddink comunicare organizzando
Io con questo che concluso fosse Ministro una parola di chiusura
Peraltro se non ringraziare i relatori per il loro contributo penso che la giornata abbia centrato gli obiettivi che si era proposta anche per
E la qualità come avevamo già immaginato nella organizzarla degli interventi per il contributo che si inserisce in questa
Serie di iniziative che appunto il professor Longobardi che ringrazio sta curando dal punto di vista scientifico che sicuramente rappresentano
Anche un contributo che abbiamo voluto dare a queste celebrazioni soprattutto riproponendo come mi sembra sia emerso anche oggi
In chiave di prospettiva questioni che possono alimentarsi dal punto di vista della conoscenza anche
Comprendendo come questioni antiche ripropongono oggi seppure in forma differente a centocinquanta anni dell'Unità del nostro Paese la loro grande attualità e penso che questo sia il tema sul quale oltre a queste iniziative dovremmo interrogarci fattivamente rispetto anche lo dico nella mia qualità di Ministro all'azione che le istituzioni su questo devono percorrere grazie a tutti per aver