Tra gli argomenti discussi: Afghanistan, Crisi, Economia, Esteri, Libia, Nato, Rassegna Stampa, Siria, Turchia, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
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Oggi non è scontato di Radio Radicale giovedì ventitré giugno questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale accurata i David Carretta in apertura anche oggi la crisi del debito sovrano nella zona euro in particolare la Grecia che sarà
Al centro del consiglio europeo che si apre questa sera a Bruxelles proseguirà anche
Domani riproporremo innanzitutto un commento del Financial Times una lex Column secondo la quale la soluzione per la zona euro eh relativamente facile
Basterebbe un po'di coordinamento da parte dei leader europei
Il proporremo poi un'analisi di Simonetti stando al Wall Street Journal Europe di ieri secondo Nixon in sostanza
Primo puoi l'unione
Europea o meglio la zona euro dovrà
Trovare un accordo per una maggiore integrazione politica per risolvere questa crisi del debito e poi leggeremo un commento dal New York Times che evidenzia gli effetti della crisi europea
Sull'America i rischi che corre l'economia il sistema finanziario statunitense ci occuperemo poi di Afghanistan Barack Obama ieri sera annunciato numero di soldati che inizierà a ritirare dall'Afghanistan parleremo di Libiati Siria due zone di crisi di conflitti
Nel bacino del Mediterraneo lo faremo con il Washington post e un commento di devi di Ignazio schei
Chiede di evitare un'estate di sangue attraverso la diplomazia chiuderemo con la Turchia nel mondo oggi torna sui risultati
Delle
Elezioni del dodici giugno vinte da Partito della Giustizia e dello sviluppo di Recep Tayyip Erdogan ma non stava vinte
E le monde parla delle nuove sfide che ha di fronte il premier turco sfide interne quelle del dialogo del compromesso con l'opposizione per riformare la Costituzione ma anche sfide esterne
Riavviare i negoziati per entrare nell'unione europea ma cominciamo
Dalla crisi del debito sovrano nella zona euro e dalla Grecia dopo il voto di fiducia del
Parlamento Greco al nuovo Governo di Jorge Papandreu attiene deve presentare un adottare un nuovo
Pacchetto di misure di austerità intanto però sarà sciolta in sé anche in vista del Consiglio europeo che si apre questa sera a Bruxelles
Con la sua lex Column scriva in sostanza che la soluzione per la crisi della zona euro eh relativamente facile leggiamo la crisi della zona euro attualmente una questione piccola cioè è una questione di piccoli paesi
Idealmente questa considerazione dovrebbe rendere una soluzione della crisi relativamente facile
Provate ad immaginare se il meccanismo per risolvere la crisi del debito nel blocco della moneta unica non fosse fu un fondo salva Stati o misure di austerità ma il semplice assorbimento di Paesi per essere chiari la Grecia potrebbe essere assorbita dalla Germania il Portogallo dalla Francia
E l'Irlanda potrebbe
Essere suddivisa tra Italia e Olanda questi due Paesi insieme hanno lo stesso PIL della Francia
Questo fatto fine dei problemi del debito perché perché mettete insieme l'enorme deficit della Grecia per il due mila e undici con il minuscolo disavanzo della Germania
Due virgola cinque per cento del PIL si arriverebbe a un deficit complessivo dei due Paesi di appena il due virgola otto per cento del PIL
L'aumento del disavanzo per la Francia in caso di unione con il Portogallo sarebbe praticamente invisibile
La soluzione irlandese spingerebbe verso l'alto il disavanzo di Italia Olanda ma un livello non preoccupante quanto al debito cioè il totale del debito pubblico rispetto al PD il risultato sarebbe simile
Per esempio se aggiungete il cento quarantotto per cento di PIL di debito sul PIL della Grecia al settantotto per cento
Di debito sul PIL della Germania si avrebbe un rapporto complessivo del Bitto PIL molto vicino ai livelli tedeschi ottantatré per cento si tratta solo di una simulazione di una riflessione preciso al Financial Times gli Stati moderni raramente si fondono la Germania dell'est nel mille novecentonovanta contribuì al PIL della Germania dell'Ovest tanto quanto farebbe la Grecia oggi
Se accade per ragioni storiche culturali non economiche eppure questo esercizio contabile dimostra quanto poco sia in gioco in termini monetari
La sostanza per il Frasson Times che le finanze dei Paesi periferici in difficoltà potrebbero essere
Aiutate per sempre con poche conseguenze per quelli che aiutano allo stesso modo il sistema finanziario della zona euro è tanto grande che difficilmente potrebbe essere danneggiato
Da una ristrutturazione del debito di un piccolo paese quale che sia la politica prescelta la sfida e coordinarsi e prepararsi
Purtroppo la zona euro sta faticando sia nel coordinarci sia nel prepararsi così tra l'altro
La lex Column del Financial Times più pessimista in qualche modo
E più federalista Simoni son analista finanziario del Wall Street Journal Europe in un Ana in un commento pubblicato ieri non credete i miti greci
Scrive Nixon nella mentre la crisi greca si approfondisce ecco alcune idee comuni che vale la pena smentire primo la Grecia insolvente per Nixon non è così
Come notano alcuni economisti default e tipicamente riguardano la volontà di pagare più che la capacità di pagare
La Grecia è piena di assetti ha un enorme potenziale per tagliare la spesa aumentare la raccolta fiscale aumentare la produttività più che la sua solvibilità la sfida greca e se le riforme richiesta sia sono politicamente possibili
Secondo luogo comune è nell'interesse della Grecia fare default
Per Nixon difficilmente è così il Paese ancora un disavanzo primario particolarmente ampio quindi anche in caso di cinquanta per cento di perdite inflitte detentori di titoli greci
La Grecia dovrebbe comunque finanziarsi o fronteggiare tagli alla spesa peggio il sistema bancario Greco si troverebbe di fronte a un collasso perché il suo capitale verrebbe cancellato
E alla fine il Paese verrebbe escluso dai mercati del credito secondo le regole della DC titoli pubblici greci non sarebbero più eleggibili come collaterali e le cose non migliorerebbero con l'uscita dall'euro perché questo provocherebbe una fuga
Di capitali dalle banche greche
Terza idea diffusa da smentire secondo questo analista del Wall Street Journal un default greco non sarebbe
Un momento Leman cioè non avrebbe le ripercussioni della fallimento di Lehman Brothers
Perfino il Governo tedesco ora riconosce di essere stato troppo compiacente nell'immaginare che i mercati potessero essere pronti per una ristrutturazione del debito della Grecia il Wall Street Journal sottolinea i rischi di un'ondata indiretta sui mercati
Leman è stato un severo shock
A livello globale ma un default della Grecia potrebbe provocare una depressione globale quarte idea comune da smentire non si può continuare così per sempre in realtà secondo Nixon sì si può
Anche se un default della Grecia diventassi evita di ci sono buone ragioni per rinviarlo in parte per incoraggiare Portogallo Irlanda rispettare i loro programmi di gusto austerità ma cosa più importante per rassicurare gli investitori in modo che continuino a comprare il debito dei Paesi periferici delle banche europee
La zona euro deve evitare un default fino a quando Paesi come Spagna Italia non riusciranno a uscire dalla zona pericolo quinta e ultima idea da smentire e tutta colpa della Grecia
Non è interamente così secondo Nixon ora che la
Zona Euro accettato di non avere altre opzioni se non un nuovo salvataggio
Di Atene il suo obiettivo deve essere anche il
Che il salvataggio funzioni invece la zona euro sta pulendo la Grecia con un tasso di interesse esorbitante rendendo il compito di Atene molto più difficile
La conclusione qual è che il solo modo per minimizzare l'azzardo morale è dimettersi d'accordo per una maggiore integrazione politica della zona euro
Presto o tardi i leader europei dovranno fronteggiare questa realtà così
Tra l'altro Simoni son sul Wall Street Journal giuro ieri il New York Times invece
Approfondiva le conseguenze della crisi greca sulla sul sistema finanziario americano con un editoriale dal titolo la Grecia e voi scrive il quotidiano di New York il salvataggio da parte della zona euro dalla Grecia e in buona parte un salvataggio delle banche europee
Solo in Francia e Germania le banche hanno un'esposizione di circa novanta miliardi di dollari
Nei confronti del della Grecia in termini di
Crediti sia tutte per i titoli pubblici che
Per i crediti privati
Anche la BCE hanno i suoi conti debito pubblico della Grecia
Il timore è che si attiene
Fa default le perdite a cascata potrebbero minacciare tutta
L'Europa la domanda che si pone Jorgensen è se anche le banche americane siano vulnerabili nessuno ne accerto non ci sono banche americane che hanno prestato
Molti soldi alla Grecia ma ci sono importanti attori americani nel mercato dei derivati in caso di default della Grecia una banche europea che si è assicurata contro il fallimento Greco in una banca americana attraverso
I credit default swap
Dovrebbe essere pagata dalla banca americana i credit default Votto spiega di Ortensio sono quel tipo di derivati che stavano dietro
L'implosione dall'American International Group e della crisi che ne è seguita nel sistema finanziario globale per quel che si sanno sembra che un default greco possa avere lo stesso Potì potere distruttivo ma nessuno vuole testare i mercati
In una recente audizione potrà essere confermato la Presidenza della BCE Mario Draghi avvertito che nessuno Sacchi c'è dietro a questi rischiosi strumenti finanziari
Chi sono i possessori dei credit default spocchia assicurato altri contro un default di un Paese si è chiesto Draghi
Avvertendo di un potenziale contati o del rischio di un potenziale contati Draghi sia opposto la ristrutturazione del debito della Grecia anche se l'apparente incapacità di attenni di ripagare
I suoi debiti rende una ristrutturazione praticamente inevitabile il New York Times sottolinea che incertezza enorme se si pensa
Hai Credit default svolto che sono poi uno dei tanti tipi di derivati che rendono in interdipendenti le banche a livello mondiale
Egregio continuano ad essere salvata fino a quando i politici riterranno che l'alternativa il collasso del sistema globale
Martedì il Parlamento Greco ha votato la fiducia al nuovo Governo di Jorge Papandreu aprendo la strada al voto parlamentare su un altro pacchetto di austerità richiesto dagli europei in cambio di altri aiuti finanziari
Ma la crisi greca Cira ci ricorda ancora una volta quanto poco è realmente cambiato dalla crisi finanziaria del due mila otto
E quanto ancora deve essere fatto per evitare una sua ripetizione in America e nel resto del mondo così tra l'altro il New York Times vedremo come andrà il Consiglio europeo di oggi ci sono altri giornali che approfondiscono la questione per esempio le mondo con un
Lungo reportage da tener sulla Grecia Paese profondamente depresso viene vengono raccontate anche le soluzioni tecniche che si stanno pensando
In queste ore per
Per salvare nuovamente la Grecia né però vogliamo approfondire anche altre questioni
Devi di Ignazio se sul Washington post ieri
Metteva insieme tre crisi che internazionali che sono abbastanza centrali in questo momento l'Afghanistan perché ieri
Notte Barack Obama annunciato il numero di soldati che intende ritirare nei nei prossimi mesi dal
Paese
Una decisione tesa da tempo del dubbio era per l'appunto sui numeri poi la Libia alle difficoltà del conflitto che sta vivendo la NATO che non riesce a cacciare
Gheddafi nonostante i bombardamenti e infine la Siria la repressione di Bashar al-Assad con l'Occidente un po'impotente di fronte a tutto questo evitare un'estate di sangue il titolo
Del commento di Ignazio ossia che scrive la pace a portata di mano queste furono le famose parole di Henry Kissinger nell'ottobre mille novecentosettantadue per annunciare un'apparente svolta nei negoziati sul Vietnam
La pace in realtà non era a portata di mano ci vollero tre mesi per completare gli accordi di pace di Parigi che col Rocco che collassare uno nel mille novecentosettantacinque quando
Il Vietnam del nord prese sei gonne questa storia sul Vietnam serve
Per essere cauti
Rispetto a un prematuro ottimismo su sul soluzioni diplomatiche in conflitti particolarmente complicati come quella in Afghanistan
Ma rimane il fatto che non c'è soluzione militare questi conflitti secondo Ignazio la sfida e creare un dialogo tra le
Personalità che non si fidano le uno delle altre ed evitare una guerra civile totale il Presidente Obama ieri ha sostenuto la logica di una soluzione politica per l'Afghanistan con il suo discorso sul ritiro delle truppe
Con Osama villa del morto Obama può dire che la principale missione dell'America quella di combattere Al Qaeda sta avendo successo
Poli portare a casa qualche soldato avviare negoziati diplomatici con i talebani per arrivare una pace entro il due mila quattordici
La strategia dei negoziati per l'Afghanistan evidenzia
Due fattori che potrebbero essere rilevanti in altri due conflitti sempre più caotici cioè la Libia e la Siria primo il dialogo deve essere sponsorizzato da personalità
Interno al paese gli Stati Uniti possono incoraggiare contatti ma il processo deve essere a guida afgana guida libica guida siriana
Secondo questo dialogo richiede un quadro regionale che impedisca ai combattenti di rivolgersi ai vicini che hanno interesse mischiarsi per ottenere aiuto
I contatti segreti dell'America con i talebani hanno fatto qualche progresso in parte perché Hamid Karzai
Vuole che abbiano successo e cosa forse più importante perché India Pakistan la Russia e Cina stanno sostenendo questo processo con il silenzio assenso dell'Iran questo quadro regionale la vera rampa d'uscita che permetterà al ritiro delle truppe americane
Proviamo a immaginare che questo modello venga applicato anche a Libia e Siria in entrambi i casi gli insorti sono visti l'Occidente come i bravi ragazzi che danno battaglia contro leader corrotti autocratica
Personalmente scrive Ignazio se mi auguro che Gheddafi è Bashar al-Assad rinuncino
Al potere già domani
Ma non sarà così entrambi i leader hanno dimostrato la loro volontà di uccidere migliaia di loro concittadini per restare al potere i movimenti ribelli invia e Siria sono troppo deboli per cacciare dittatori con la forza
Un intervento militare sterno potrebbe essere una tentazione ma non sta andando molto bene in Libia e potrebbe andare molto peggio in Siria
Il vero obiettivo Siria e Libia come in Afghanistan è una transizione verso un governo inclusivo e democratico
Una transizione che sia almeno sanguinosa possibile
L'alternativa un accordo di questo tipo è un conflitto più lungo che potrebbe significare più massacri di civili
è uno stallo sanguinari in grado di destabilizzare ulteriormente la regione per quanto possa apparire disgustoso immaginare di dialogare con leader come Gheddafi Assad questo approccio patentato se si vuole
Avere una transizione verso un governo democratico nel quale gli autocrati cedono il potere a una coalizione che includa elementi riformisti del vecchio regime e dell'opposizione
Ignazio s'spiegarmi che Gheddafi secondo un piano di cui è scritto parlare potrebbe
Lasciare Tripoli ma come risultato dei negoziati non la precondizione questa strada andrebbe testata
Il caso siriano è più complicato vista la storia sanguinaria del regime Assad ma anche in questo caso fa testata secondo Ignazi U.L.S.S.
L'offerta di dialogo di Assad questi dialogo interni dovrebbero svolgersi in un quadro regionale come accade con l'Afghanistan
I padri per la Libia potrebbero essere Egitto e Tunisia sostenuti da Francia Regno Unito Germania in Siria al mediatore naturale il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan sostenuto dai paesi del Golfo
Alla fine il punto è questo la primavera araba non deve trasformarsi in un'estate di sangue se esistono del alternative diplomatiche così
Devi di Ignazio sul Washington post ieri Realpolitik
C'è da chiedersi se esistano alternative diplomatiche visto che quelle tentate sia con Assad sia con Gheddafi negli anni addietro beh non è che abbiano portato molto lontani
Le mondo a proposito del
Di Recep Tayyip Erdogan oggi pubblica un'analisi per tornare sui risultati delle elezioni una vittoria per l'AKP del Primo Ministro
Ma non la vittoria sperata super maggioranza per cambiare la costituzione scrive cui o materie
Che con
Air dogane di sostanza
La Società turca appare sempre più polarizzata sulla figura carismatica del Primo Ministro lo evidenziano anche risultati elettorali cinquanta per cento alla KPI
Cinquanta per cento contro è Logan
Visti i risultati abbastanza buoni dell'opposizione opposizione composta dal Partito repubblicano del popolo laico occidentali sta dal Partito nazionalista dal partito procurando Erdogan dovrà
Tenere conto dell'opposizione e dirigere il Paese cercando l'armonia anziché il dissenso il problema è che il compromesso non è il punto più forte del Primo Ministro eppure assolutamente necessario se si vuole riformare la Costituzione turca
Questa era la principale promessa elettorale già nel due mila sette lo Stato anche questa volta ed educa non può fare una marcia indietro su questo perché la società turca attende
Un
Costituzione che garantisca senza ambiguità libertà individuali indipendenza della giustizia e abbassi anche la soglia del dieci per cento che prima i piccoli partiti di una rappresentanza
In Parlamento
Poi c'è la sfida internazionale ed è una in particolare i leader turchi europee dovrebbero ricordarsi che sulla Turchia resta stabile in una Regione tanto per problematica in primo luogo grazie all'ancoraggio all'Europa come dice un esperto dell'International RAI si sviluppa
Il problema è che i negoziati ci sono bloccati
Le sfide che attendono Erdogan alla testa di una potenza emergente sono
Numerose leader turco esce da queste elezioni rafforzato alla testa di una Turchia più forte più ambiziosa che mai ma non ha più il diritto di deludere così le monde non ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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